ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00550

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 254 del 07/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/11/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 07/11/2019
Stato iter:
13/11/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 13/11/2020

CONCLUSO IL 13/11/2020

Atto Camera

Interpellanza 2-00550
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Giovedì 7 novembre 2019, seduta n. 254

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, per sapere – premesso che:

   nel centro di Roma si trova il parco del Foro Italico, un'area verde a vocazione sportiva di grande pregio naturalistico e architettonico, considerato da sempre la «Casa dello sport» della Capitale, uno dei centri più prestigiosi d'Europa comprendente un'area di cinquanta ettari che costituisce un unicum nel mondo sia per il paesaggio circostante che per il contesto architettonico e monumentale nel quale è situato;

   il Foro Italico è stato considerato uno dei più avanzati centri sportivi, fulcro e simbolo dello sport italiano. Da sempre la Città dello sport è internazionalmente riconosciuta come sede principale di molteplici manifestazioni, non solo dedicate allo sport professionistico ma anche giovanile, come ad esempio le scuole dello sport che scelgono il Foro quale cornice per la promozione;

   attualmente il complesso del Foro italico dispone di tre piste olimpiche di atletica, tre stadi, sette piscine, di cui due coperte e cinque scoperte, undici campi da tennis, un campo di calcio, un maneggio, numerose palestre e attrezzature varie;

   il Foro Italico è stato progettato da grandi architetti italiani del calibro di Enrico Del Debbio, Costantino Costantini, Luigi Moretti, Mario Paniconi, Giulio Pediconi e da grandi artisti come Gino Severini, Angelo e Silvio Canevari, Giulio Rosso e Achille Capizzano, che hanno reso unico questo complesso per la sua capacità di armonizzare perfettamente architettura razionalista e contorno naturalistico e paesaggistico;

   l'area scelta per la realizzazione della città dello sport è la zona a nord di Roma, adagiata tra le colline di Monte Mario, i colli della Farnesina e il Tevere. La natura della zona era in origine depressa, infatti il terreno risultava paludoso. Questa caratteristica consentì la costruzione degli impianti ad invaso di gioco incavato nel terreno, motivo per cui il piano di campagna originale fu alzato di oltre 5 metri, bonificando tutta l'area;

   in seguito alla realizzazione del parco l'area venne vincolata a verde perenne e questo regalò alla Capitale uno dei più vasti e qualificati polmoni attrezzati;

   oggi come allora il Foro è teatro di sport e cultura nel quale coesistono impianti di allenamento e gara, architettura di altissimo pregio e verde in perfetta armonia;

   tale equilibro armonico, a parere dell'interpellante, rischia di essere incrinato da un progetto di cui si discute da tempo per la realizzazione di «una struttura mobile per coprire il campo Centrale del tennis», come annunciato dal presidente del Coni Giovanni Malagò durante la conferenza stampa di chiusura degli Internazionali Bnl d'Italia del 2016;

   a conferma del citato progetto, il sottosegretario per i beni e le attività culturali pro tempore, Gianluca Vacca, in risposta ad un'interrogazione del sottoscritto, presentata il 10 lugli0 2019, riferiva dell'esistenza di un tavolo tecnico tra Campidoglio, Coni e Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma, «per predisporre un Protocollo d'intesa volto alla riqualificazione estetico funzionale» dello stadio centrale del tennis al Foro Italico;

   il tavolo tecnico, i cui lavori sono in una fase preliminare, dovrebbe portare all'emanazione di un bando di concorso internazionale definito da apposito disciplinare per l'individuazione del progetto di copertura;

   pochi giorni fa, Rocco Sabelli, presidente ed amministratore delegato di Sport e Salute, partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, ha rilanciato la notizia, dichiarando: «Siamo in procinto di fare un grosso investimento per dotare il Foro Italico di Roma di una copertura, che potrebbe diventare la casa anche di altri sport»;

   tale progetto, giustificato da inesistenti esigenze sportive, appare all'interpellante motivato solo da interessi commerciali e propagandistici e contrasta totalmente con il nulla osta dato nel 2008 dalle autorità competenti per rendere possibile la realizzazione dell'attuale struttura ospitante il campo centrale di tennis, prescrittivamente «temporanea e interamente smontabile», infatti realizzata in travi d'acciaio e bulloni;

   tale prescrizione ha fortemente condizionato l'architettura, obbligando progettisti e imprese a utilizzare solo travi d'acciaio e bulloni con un impatto visivo sui marmi bianchi e le statue neo classiche del Foro italico devastante, giustificato solo dalla previsione di rimozione e possibile trasferimento ovvero dall'indizione di un concorso internazionale di progettazione per riallineare il centrale del tennis agli altri impianti, originari e recenti (come lo stadio del nuoto realizzato per le Olimpiadi del 1960) con sistema in cavea –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se e quali iniziative di competenza intenda assumere per tutelare il patrimonio di architettura razionalista del parco del Foro Italico e salvaguardare il connubio di architettura e natura che finora hanno coesistito in quest'area delicata della Capitale, attivandosi affinché la società «Sport e Salute» provveda alla rimozione della struttura temporanea realizzata nel 2008 e indica un concorso internazionale per realizzare l'impianto definitivo del centrale nel rispetto delle scelte urbanistiche fatte all'epoca, con impianti in cavea e nessun ostacolo visivo che impatti su Monte Mario e sul fiume Tevere.
(2-00550) «Rampelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

attrezzatura sportiva

patrimonio architettonico

protezione del patrimonio