ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00549

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/11/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/03/2021

Atto Camera

Interpellanza 2-00549
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato da fonti di stampa nazionale, un tornello a quota 4.800 metri vieta l'accesso al Monte Bianco;

   mentre l'Italia era alle prese con l'ennesima crisi di Governo, la Francia, grazie ad una ordinanza estiva dei comuni di Chamonix e Saint Gervaix, vietava l'atterraggio in parapendio su un perimetro di 600 metri attorno alla cima del Monte Bianco, secondo l'interpellante «invadendo» con un atto di oggettiva prevaricazione un territorio considerato italiano e violando, così, il principio di sovranità nazionale;

   il «furto del secolo» rischia di riaprire un contenzioso internazionale, che dura dal 1860 e mai risolto, sui confini tra i due Paesi, con conseguenti delicati sviluppi giudiziari, oltre che economici, già evidenti a danno delle attività turistiche italiane;

   in particolare, la vicenda della proprietà della cima del monte Bianco affonda le sue radici nei Trattati di Torino del 24 marzo 1860 e nel Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. Entrambi definiscono il confine tra Francia e Italia nello spartiacque fluviale e che costituisce il confine naturale e idrogeologico della cima contesa;

   stando alla natura che ha ispirato da sempre i cartografi, infatti, il confine da sempre passa sulla «displuviale del colle del Gigante, lasciando una consistente porzione di punta Helbronner e tutta la zona circostante al rifugio Torino ampiamente in territorio italiano»;

   l'istituto geografico militare, ricevuta la segnalazione dell'ordinanza dalla Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur), ha informato della questione il Ministero degli affari esteri, chiarendo come dietro la vetta del Monte Bianco si celino ben altri interessi;

   si legge, infatti, nella nota ispettiva: «Nel 2015 a seguito dell'apertura al pubblico del nuovo impianto funiviario italiano denominato “Skyway Monte Bianco” (che collega Courmayeur con punta Helbronner) e del notevole successo commerciale da questo ottenuto in diretta concorrenza con l'omologo impianto francese di Chamonix, su incarico del sindaco di Chamonix, alcuni operatori hanno provveduto, senza alcuna concertazione con le autorità italiane, ad istallare dei sistemi di chiusura al cancello che il gestore funiviario italiano aveva posizionato sulla terrazza del rifugio Torino per motivi di sicurezza, impedendo in questo modo il diretto accesso dal rifugio al ghiacciaio del Gigante e quindi alle cime del massiccio. [...] dopo l'episodio si giunse ad un accordo tra le diplomazie dei due Paesi con il quale, nel rinviare ogni conclusione sull'esatta definizione dei confini, si stabiliva che in futuro nessuna parte avrebbe intrapreso atti unilaterali sulle porzioni di territorio interessate dal contenzioso» –:

   quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda adottare per tutelare l'interesse nazionale e la sovranità dello Stato italiano nelle aree del massiccio del monte Bianco a giudizio dell'interpellante, arbitrariamente acquisite dalle autorità francesi con un atto del tutto illegittimo anche a tutela delle attività turistiche, sportive e alpinistiche, colpite duramente dall'ordinanza francese;

   quali urgenti iniziative ritenga di dover adottare per giungere alla definitiva risoluzione di un contenzioso diplomatico che si trascina ormai da oltre 70 anni, durante il quale secondo l'interpellante l'Italia ha sempre subito passivamente le arbitrarie iniziative delle autorità francesi.
(2-00549) «Rampelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza dei trasporti

risoluzione

concorrenza