ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00460

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 209 del 16/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: MOLLICONE FEDERICO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 16/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00460
presentato da
MOLLICONE Federico
testo di
Martedì 16 luglio 2019, seduta n. 209

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   la nuova perizia esplosivistica richiesta nell'ambito del processo a carico di Gilberto Cavallini per concorso nell'attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, effettuata da Danilo Coppe, esplosivista geominerario, e il colonnello dei carabinieri Adolfo Gregori, comandante del laboratorio di chimica esplosivi del Ris di Roma, ha smentito le precedenti sia per quanto attiene all'esplosivo utilizzato sia con riferimento alla quantità;

   nella nuova perizia, inoltre, si legge che «non si esclude però, in via ipotetica, che l'interruttore di trasporto fosse difettoso o danneggiato tanto da determinare un'esplosione prematura-accidentale dell'ordigno», e si dà conto del fatto che l'ordigno sembrerebbe somigliare a quelli sequestrati durante l'arresto a Fiumicino nel 1982 a Margot Christa Frohlich, terrorista della rete Carlos legata a Thomas Kram, avvalorando quindi la tesi del terrorismo palestinese;

   il 23 febbraio 2006, i consulenti della Commissione Mitrokhin Gian Paolo Pelizzaro e Lorenzo Matassa depositarono la «Relazione sul gruppo Separat e il contesto dell'attentato del 2 agosto 1980», studio fondamentale di quella che nel linguaggio giornalistico verrà poi denominata la «pista palestinese» o «tedesco-palestinese», o «teutonico-palestinese» ;

   nel saggio «I segreti di Bologna» l'ex giudice Rosario Priore e l'avvocato Valerio Cutonilli ipotizzano che la strage sarebbe stata un attentato organizzato dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina, ed eseguito materialmente dal gruppo Carlos, come ritorsione per la violazione degli accordi mai ufficializzati tra l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e Governo italiano, il cosiddetto «Lodo Moro», tesi proposta anche dal giornalista Silvio Leoni;

   il saggio di Cutonilli e Priore confermerebbe l'ipotesi già emersa dai lavori della Commissione Mitrokhin circa i collegamenti tra la rete «Separat» del terrorista Ilich Ramírez Sànchez, detto Carlos «lo Sciacallo», e il terrorismo interno brigatista, grazie agli atti e ai riscontri di Giampaolo Pellizzaro e degli altri consulenti;

   le rivelazioni contenute nel libro «Bomba o non bomba» di Enzo Raisi, già deputato componente della Commissione Mitrokhin, indicano che l'esplosione sia stata un errore materiale nel trasporto dell'ordigno da parte di appartenenti alla rete Separat;

   i documenti trasmessi dai servizi di sicurezza degli Stati del Patto di Varsavia, ora conservati presso gli archivi della Commissione Mitrokhin, confermerebbero la pista del terrorismo internazionale palestinese già emersa, appunto, nell'ambito dei lavori della medesima Commissione;

   tra gli aspetti mai chiariti in relazione alla strage del 2 agosto figura anche quello della presenza a Bologna in quel giorno di Francesco Marra, nato a Milano il 1° dicembre 1937, e indicato ai tempi dalla questura di Milano come vicino alle Brigate Rosse, appurata nel corso della prima inchiesta sulla strage e ribadita da un articolo pubblicato su Il Giornale del 6 settembre 2012, a firma del giornalista Gianmarco Chiocci, sulla base di una clamorosa scoperta effettuata dall'ex deputato Enzo Raisi, che confermava la presenza di Marra a Bologna il 2 agosto 1980;

   quando il 5 gennaio 1981 Marra fu ascoltato dalla Digos di Milano sui motivi della sua presenza a Bologna il giorno della strage, ma solo in qualità di sommario informatore, lo stesso confermò di essere arrivato nel capoluogo emiliano la sera precedente la strage e di essersi registrato presso l'Hotel Europa assieme a una donna nubile e incensurata chiamata Loretta Vidali;

   non è noto se Loretta Vidali sia stata ascoltata dai magistrati o dalla polizia giudiziaria per verifica della testimonianza e dell'identità;

   dalla documentazione giudiziale non è dato conoscere se vennero condotte attività investigative finalizzate a verificare la sincerità delle dichiarazioni rese da Francesco Marra alla Digos di Milano, al fine di motivare la sua presenza a Bologna il giorno della strage;

   a oggi non sono note inoltre ulteriori attività investigative finalizzate ad accertare un eventuale coinvolgimento di Marra nella strage di Bologna –:

   se non ritengano urgente per il raggiungimento della verità storica e giudiziaria a favore dei parenti delle vittime dare libero accesso a tutti i documenti relativi alla strage di Bologna e alle vicende connesse – lodo Moro, la rete Separat di Carlos, i report trasmessi dal colonnello Giovannone dal Libano tra il novembre 1979 e il 31 dicembre 1981 – conservati presso gli archivi dei sistemi informativi e di sicurezza, al fine di permettere anche agli inquirenti maggiore solidità probatoria in relazione alla riapertura dell'inchiesta.
(2-00460) «Mollicone, Frassinetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

terrorismo

OLP

professioni del settore delle comunicazioni