ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00417

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 189 del 12/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: GARIGLIO DAVIDE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/06/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/06/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/06/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00417
presentato da
GARIGLIO Davide
testo di
Mercoledì 12 giugno 2019, seduta n. 189

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro della giustizia, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   TikTok è un social network, nato in Cina nel 2016 con il nome di «Douyin», con cui si possono condividere brevi clip video e musicali di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi, aggiungendo filtri ed effetti particolari;

   l'applicazione di TikTok su smartphone e tablet è stata la più scaricata a livello mondiale negli ultimi mesi. Nel primo trimestre del 2019, l’«app» ha infatti registrato 33 milioni di download su App Store e ha superato YouTube, Instagram, WhatsApp e Messenger;

   è stato stimato che gli utenti di TikToK siano in Italia circa 2,4 milioni e nel mondo oltre mezzo miliardo, quasi tutti sotto i 18 anni;

   la piattaforma consente, infatti, di iscriversi ai 14enni, previo consenso dei genitori, ma a chi è ancora «preteen» basterebbe aggirare alcune domande e avere una mail per ottenere comunque l'accesso. Altra caratteristica del social è la prevalenza nettamente femminile: oltre il 65 per cento degli utenti sono ragazze, che forse sarebbe più corretto definire bambine;

   recentemente un articolo su La Stampa (edizione di Torino) ha fatto emergere aspetti critici relativi a tale applicazione che sembra essere popolarissima soprattutto tra i ragazzi fra 10 e 16 anni; TikTok avrebbe quindi potenzialità pericolose, perché prive di filtri: con il pericolo di pedofilia, adescamento e cyberbullismo;

   l'articolo ha illustrato l'attività nelle scuole della compagnia dei carabinieri di Moncalieri (Torino): i militari, durante l'anno scolastico appena concluso, hanno incontrato circa 800 alunni delle scuole tra i 10 e i 13 anni, parlando di bullismo e dei rischi della rete;

   «per essere popolari su TikTok – riporta il quotidiano citando le parole dei Carabinieri –, bisogna essere belli ed eccezionali. Il subdolo messaggio che si snoda è creare invidia negli altri. La ragazza ideale per quell'app è giovanissima – continuano i militari –, con i capelli lunghi e le labbra carnose, l'aria sicura di sé e sexy. Le ragazzine sono pronte a tutto. E se non si è all'altezza si ricevono commenti che si burlano della loro apparenza o del loro video, giudicato ridicolo. Ed ecco che scatta il meccanismo del branco che emargina. La presa in giro a scuola, al campo di calcio, in palestra al corso di danza. Un video sbagliato, una sfida persa, può cancellarti dal gruppo»;

   è inoltre emerso che su TikTok siano molto popolari le sfide: «ad esempio, quanti vestiti ci si riesce a cambiare in 60 secondi – riporta l'articolo –. E intanto ci si spoglia davanti una webcam, con le immagini di minori che finiscono in tutto il mondo. Un possibile spazio per i pedofili da una parte, il terreno più fertile per prendere di mira qualcuno che non è “all'altezza”, dall'altra»;

   altro elemento di criticità di TikTok è che, nonostante sia conosciutissima in particolar modo tra gli under 14, è quasi ignota ad adulti ed insegnanti che quindi spesso non possono esercitare un controllo efficace e costante sul suo utilizzo da parte dei minorenni;

   nel febbraio 2019 la Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha stabilito che TikTok dovrà pagare una multa di 5,7 milioni di dollari per avere raccolto i dati dei minori di 13 anni senza il consenso dei genitori. Secondo la Ftc, gli operatori «sapevano che molti bambini stavano usando l'app, ma hanno continuato a non richiedere il permesso dei genitori, prima di raccogliere nomi, indirizzi email e altre informazioni personali». In seguito alla decisione dell'autorità, TikTok dovrà rimuovere tutti i video caricati da minori di tredici anni;

   nei mesi scorsi il Governo indiano ha convocato i grossi gruppi statunitensi Google e Apple per chiedere loro di rimuovere dagli shop online indiani l'applicazione cinese. TikTok stimolerebbe «cultura degradante» e «incoraggiamento della pornografia», oltre ad attirare «pedofili», contenere «contenuti esplicitamente disturbanti», causare «stigmatizzazione sociale» e provocherebbe problemi di salute tra gli adolescenti;

   ogni restrizione tardiva, come sempre accade per il web, è comunque inefficace: ogni video si può duplicare e ogni utente può aggiungersi alla copia in un processo potenzialmente infinito;

   appare quindi evidente che occorrano interventi urgenti per monitorare l'attività su TikTok al fine di prevenire l'inserimento di video non autorizzati legalmente, episodi di grooming (adescamenti online) e cyber-bullismo –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga opportuno adottare tempestivamente iniziative, per quanto di competenza, per monitorare l'utilizzo di TikTok al fine di contrastare e prevenire ogni attività relativa a tale applicazione che non sia conforme alla legge vigente, in particolar modo nei confronti di utenti minorenni;

   se il Governo non ritenga conseguentemente opportuno promuovere iniziative mirate negli istituti scolastici per informare gli studenti sui potenziali pericoli causati da un utilizzo non responsabile dei social network in generale e di TikTok in particolare.
(2-00417) «Gariglio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

software

minore eta' civile

istituto di istruzione