ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00304

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 143 del 18/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 18/03/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/03/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00304
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Lunedì 18 marzo 2019, seduta n. 143

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   a quasi sette anni dall'avvio dell'accidentato percorso di riorganizzazione della Croce rossa italiana (Cri) attraverso la trasformazione della stessa da ente pubblico non economico ad associazione di diritto privato, come disposto dal decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178, non è ancora risolta la definizione dei rapporti economici, in primis delle indennità di fine servizio (Tfr/Tfs) di tutto il personale compreso quello transitato in mobilità obbligatoria presso altre amministrazioni dello Stato;

   nello specifico l'articolo 6, comma 7-bis, del citato decreto legislativo n. 178 del 2012, ha stabilito la concreta attuazione di accordi tra l'ente strumentale alla Croce rossa italiana e l'istituto nazionale previdenziale sociale, per l'accantonamento e l'effettivo trasferimento economico delle quote maturate per il Trattamento di fine servizio dagli ex dipendenti andati in quiescenza o transitati per legge in mobilità verso altre amministrazioni pubbliche;

   il suddetto personale paventa il serio e concreto rischio di non veder soddisfatto il pagamento delle indennità di fine servizio poiché, a tutt'oggi, non risulta trasferito da parte dell'ente strumentale alla Croce rossa (Esacri) all'Inps la quota relativa agli accantonamenti degli importi maturati dagli ex dipendenti transitati in altre amministrazioni a seguito della mobilità, che permetterebbe il regolare pagamento di quanto maturato dagli stessi negli anni di servizio prestato presso l'ex ente pubblico;

   l'ente strumentale alla Cri, nonostante il cospicuo tempo a sua disposizione non si è tempestivamente preoccupato di tutelare gli ex lavoratori, non avendo neanche effettuato i necessari trasferimenti all'Inps delle somme necessarie per il pagamento delle spettanze di fine servizio. L'Inps, dal canto suo, dopo aver respinto la proposta dell'ente strumentale alla Cri, finalizzata alla cessione di parte del patrimonio immobiliare a fronte del mancato trasferimento dei fondi, con la nota prot. 64328 datata 27 febbraio 2018 ha richiesto l'insinuazione in via privilegiata nella massa passiva Cri di un importo complessivo di 92.025.337,87 euro, somma di cui risulta creditore a titolo di quote del T.f.s. maturato dal personale in parola, richiesta anche finalizzata a tutelare la garanzia del credito previdenziale nell'ambito della procedura concorsuale di liquidazione in atto;

   a fronte di tale negativa comunicazione, l'Inps ha presentato opposizione avverso tale grave declassamento del credito vantato presso il tribunale fallimentare di Roma, ai fini dell'esatta collocazione del credito di cui trattasi ai sensi dei sopracitati articoli del codice civile. Nel frattempo però l'Inps ha emanato il Messaggio Hermes datato 19 febbraio 2019, con il quale, al riguardo, impartisce disposizioni perentorie alle sedi periferiche I.N.P.S. dislocate sul territorio nazionale, rimarcando che nel caso in cui l'ente strumentale alla Cri in liquidazione coatta amministrativa perseveri nel mancato trasferimento dei fondi, non si dovrà procedere al pagamento del Tfs maturato presso la Cri dal personale ex dipendente. In conclusione, sono trascorsi oramai oltre sette (7) anni dall'emanazione del decreto legislativo n. 187 del 2012, causa o concausa dei tanti problemi arrecati, soprattutto al personale civile e militare dipendente dell'ente pubblico non economico – Croce rossa italiana, ma l'unica cosa certa è il persistente costante sostanziale disinteresse, in merito a tale delicata questione, che regna sovrano e che, purtroppo, accresce sempre di più le profonde preoccupazioni delle migliaia di ex dipendenti e delle loro famiglie;

   al fine di uscire dallo stallo che permane da oltre sette anni, il Ministro interrogato, con il comunicato n. 161 del 16 ottobre 2018, a proposito di chi lo accusava di aver disposto, in sede di varo del decreto-legge n. 119 del 2018, di un aumento di risorse per l'ente in liquidazione, ha precisato che la norma, successivamente stralciata e balzata agli onori della cronaca per le successive dimissioni del capo di gabinetto del Ministero dell'economia e delle finanze dottor Garofali, era stata sollecitata da tempo dal Ministero della salute e dal commissario liquidatore per fornire un chiarimento legislativo e sbloccare l'assegnazione di risorse già previste dalla legge anche a favore dei lavoratori, ma senza la quale ora non è possibile provvedere al pagamento del loro Tfr;

   il decreto legislativo n. 178 del 2012 stabilisce, a decorrere dal 2018, a valere sul Fondo sanitario nazionale in 117 milioni di euro il finanziamento corrente complessivo disponibile per il riordino della Croce rossa italiana. Lo stesso decreto assegna poi al Ministero dell'economia e delle finanze il compito di ripartire le predette risorse tra l'ente in liquidazione, l'associazione e le regioni, a queste ultime per la copertura degli oneri del personale della Cri trasferito obbligatoriamente ai servizi sanitari regionali –:

   se il Governo non ritenga di dover urgentemente intervenire, per quanto di competenza, al fine di risolvere definitivamente la vicenda esposta in premessa, anche assumendo iniziative per definire una disposizione interpretativa analoga a quella stralciata in occasione del varo del decreto-legge n. 119 del 2018.
(2-00304) «Fassina».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ente pubblico

trasferimento di capitali

Croce Rossa