ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00256

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 120 del 05/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 05/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 05/02/2019
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI 05/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 05/02/2019
Stato iter:
15/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/02/2019
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 15/02/2019
Resoconto VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
REPLICA 15/02/2019
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/02/2019

SVOLTO IL 15/02/2019

CONCLUSO IL 15/02/2019

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00256
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Martedì 5 febbraio 2019, seduta n. 120

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere – premesso che:

   a più di due anni dalla attuazione della «seconda fase» della riforma organizzativa dei beni culturali avviata dal precedente Ministro Franceschini, che ha cambiato fisionomia al settore attraverso l'istituzione delle soprintendenze uniche territoriali organizzate accorpando le soprintendenze ai beni archeologici a quelle per i beni architettonici e culturali, e la nascita di un nuovo assetto museale costituito da dieci nuovi poli museali autonomi, sono tutti concordi sul fatto che la tutela del patrimonio archeologico ne esce fortemente compromessa;

   molti dei rilievi avanzati alla riforma sono contenuti in un «Manifesto» promosso da un fronte che accomuna un folto gruppo di accademici ed esperti di cultura, ex-soprintendenti ma anche magistrati, archeologi del pubblico impiego e giornalisti, e che a tutt'oggi ha registrato l'adesione di oltre mille delle figure più qualificate della cultura archeologica e museale italiana;

   l'aspetto più dibattuto dell'operazione è stato l'intento della riforma di privilegiare la valorizzazione sempre più commerciale del patrimonio artistico a discapito della sua tutela, attraverso la promozione di mostre e iniziative che poco avrebbero a che fare con l'identità dei luoghi che le ospitano. Inoltre, il suddetto accorpamento delle soprintendenze per i beni artistici con quelle per i beni architettonici e paesaggistici rappresenta per gli interpellanti uno dei passaggi più controversi della riforma, poiché alle nuove soprintendenze verrebbero affidati solo compiti di tutela e formazione e non anche compiti di gestione dei musei;

   tra le funzioni delle neo-Soprintendenze si ricordano: il rilascio di autorizzazioni per l'esecuzione di opere e lavori di qualsiasi genere sui beni culturali; la partecipazione e l'espressione dei pareri nelle conferenze di servizi; l'istruzione e le proposte alla competente Commissione regionale per il patrimonio culturale, di provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell'interesse culturale, di prescrizioni di tutela indiretta, nonché le dichiarazioni di notevole interesse pubblico paesaggistico ovvero le integrazioni del loro contenuto;

   spending review e nuova efficienza sono l'origine e l'obiettivo della riorganizzazione di un Ministero, il Mibact, che sembra non perseguire più come fine primario la salute e il benessere dell'immenso patrimonio culturale italiano, considerato mero prodotto sottoposto alle leggi del marketing;

   è del tutto evidente, a parere degli interpellanti, come la riforma in questione tenda ad immobilizzare l'efficacia di tutti gli aspetti della tutela territoriale (attraverso un appesantimento della catena di comando e lo svilimento delle competenze scientifiche di soprintendenti e funzionari nelle soprintendenze uniche, l'introduzione dell'istituto del silenzio-assenso e la sottomissione delle soprintendenze alle prefetture), depauperandola sempre più di risorse, tutte orientate verso grandi progetti di valorizzazione commerciale del patrimonio artistico –:

   se il Governo non ritenga opportuno, al fine di risolvere le problematiche esposte in premessa, adottare iniziative per:

    a) il ripristino di uffici di Soprintendenza autonomi esplicitamente dedicati ai beni archeologici, che esercitino insieme funzioni di tutela, ricerca e valorizzazione;

    b) il ripristino della direzione generale archeologia che garantisca coordinamento e omogeneità di azione a livello nazionale per quanto riguarda la tutela e aspetti specifici di rilievo nazionale, come l'archeologia subacquea e la numismatica;

    c) il riaccorpamento dei musei archeologici e delle aree archeologiche non autonome alle Soprintendenze archeologiche;

    d) l'avvio di procedure concorsuali pubbliche per la direzione dei più importanti musei e parchi archeologici, svolte da commissioni di esperti in archeologia, in luogo delle attuali e generiche prove selettive svolte da un'unica commissione eterogenea, che demanda la decisione finale al Ministro o ad un direttore generale di nomina ministeriale;

    e) la definizione di una disciplina specifica in grado di garantire la qualità, la dignità, i diritti scientifici e le responsabilità degli archeologi professionisti e degli archeologi che operano all'interno delle amministrazioni pubbliche, attraverso il possesso dei necessari requisiti universitari.
(2-00256) «Fassina, Fornaro, Fratoianni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

museo

opera d'arte