ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00243

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 114 del 25/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: CANNIZZARO FRANCESCO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 25/01/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00243
presentato da
CANNIZZARO Francesco
testo di
Venerdì 25 gennaio 2019, seduta n. 114

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, per sapere – premesso che:

   gli agrumicoltori della piana di Rosarno-Gioia Tauro non riescono a vendere il loro prodotto pregiato, le clementine, a causa di una gravissima crisi che si è abbattuta sul comparto e che ha portato sul lastrico migliaia di famiglie: i prezzi delle clementine sulla pianta oscillano tra i 12-18 centesimi al chilogrammo, cifre quest'ultime, che, oltre a non consentire alcuna remunerazione ai produttori, non sono nemmeno sufficienti a compensare le spese annuali di coltivazione;

   i commercianti locali non vogliono la merce neanche gratis, perché non sono in grado di venderla, per cui gli agrumicoltori sono costretti a far marcire il prodotto sulle piante. La causa principale di questo stato di cose è da addebitare alla sleale concorrenza di alcuni Paesi dell'Africa settentrionale principali competitor della filiera agrumicola, e della Spagna, che immette sul mercato clementine provenienti dai Paesi del Maghreb a costi stracciati e di bassa qualità;

   a causa dei bassi costi di produzione, per gli agrumi coltivati in Africa spuntano prezzi di mercato notevolmente più bassi rispetto a quelli calabresi e, più in generale, a quelli italiani;

   ciò è possibile in forza dell'uso indiscriminato di pesticidi illegali in tutta l'Unione europea e del costo di manodopera che è assolutamente inferiore a quello sostenuto dagli agricoltori italiani. Per fare un esempio, un operaio dedito alla raccolta degli agrumi in Italia costa circa 50 euro al giorno, in Marocco è di soli 8 euro al giorno;

   il territorio della Piana è già afflitto da problemi rilevantissimi quali: presenza asfissiante della criminalità; crisi totale del commercio e dell'artigianato per evidente crollo di moneta in circolazione; rilevante numero di migranti in atto disoccupati per assenza di lavoro; mancati investimenti industriali nelle 3 zone del Porto di Gioia Tauro; ambiente compromesso da impianti energetici e di depurazione, nonché da sversamenti non controllati;

   il sindaco della città di Rosarno e presidente dell'assemblea dei sindaci «Città degli Ulivi», avvocato Giuseppe Idà, ha indirizzato al Ministro interpellato, nei giorni scorsi, un accorato appello affinché si intervenga a sostegno del reddito degli agrumicoltori, appello che risulta essere rimasto inascoltato;

   la crisi del comparto agrumicolo investe tutte le regioni meridionali vocate a queste produzioni: nel settembre 2018, rispondendo all'interrogazione n. 5-00451 presentata dal deputato Nevi il sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo aveva dichiarato che «...dal luglio 2018, con un'attività articolata e congiunta di vari organi ispettivi si sta operando nei punti di entrata nel territorio, quali porti, aeroporti, valichi di frontiera, sino ai silos e ai magazzini di insilamento di risi e granaglie provenienti da Paesi Terzi... al fine di tutelare il comparto produttivo nazionale, evitando l'ingresso di prodotti di scarsa qualità o contenenti residui di sostanze pericolose per la salute umana...»;

   già ad ottobre 2018 era stato segnalato al Ministero dalle associazioni agricole la preoccupazione derivante dalla richiesta sui mercati agricoli di grandi quantità di arance bionde spagnole effettuata da parte di commercianti italiani. In passato, le stesse associazioni avevano più volte segnalato il fenomeno della vendita fraudolenta di agrumi esteri spacciati per italiani –:

   se il Ministro interpellato non ritenga opportuno convocare, con urgenza, un tavolo di confronto presso il Ministero, aperto alle delegazioni dei sindaci, dei sindacati, degli operatori di settore, per discutere della questione e assumere tutte le iniziative a difesa del comparto agrumicolo, attivando e incrementando le risorse del fondo agrumicolo previsto dalla legge di bilancio 2018;

   quali ulteriori iniziative di competenza intenda adottare, con particolare riferimento all'attività dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf), per incrementare controlli e verifiche capillari volte ad evitare frodi e false denominazioni di provenienza, nonché per testare l'aderenza degli agrumi in ingresso sul territorio nazionale ai criteri di qualità richiesti dall'Unione europea;

   se trovi conferma l'informazione giunta all'interrogante che nel porto di Gioia Tauro, che è uno dei più importanti del Mediterraneo, il personale addetto a questo tipo di controlli è costituito da pochissime unità e, forse, da una sola unità;

   se non ritenga opportuno, secondo le modalità già sperimentate nel gennaio 2018 dal precedente Governo, avviare una campagna di ritiro e distribuzione nelle mense scolastiche o agli indigenti delle eccedenze di produzione e degli agrumi rimasti invenduti a causa delle avverse condizioni di mercato, promuovendo anche azioni coordinate con la grande distribuzione organizzata per superare la crisi del settore agrumicolo italiano.
(2-00243) «Cannizzaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

frutticoltura

coltivatore

mercato agricolo