ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00159

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 75 del 31/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CUNIAL SARA MOVIMENTO 5 STELLE 31/10/2018
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 31/10/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 31/10/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00159
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Mercoledì 31 ottobre 2018, seduta n. 75

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   il progetto di linea alta velocità/alta capacità Torino-Venezia, tratta Milano Verona, proponente Italferr s.p.a. è stato sottoposto a valutazione d'impatto ambientale per quanto riguarda la tratta Brescia est-Verona;

   nella relazione istruttoria è stato rilevato: per quanto riguarda l'ambiente idrico, un preesistente cattivo stato delle acque superficiali intercettate dall'opera per una elevata pressione antropica (agrozootecnica e industriale); per quanto riguarda il suolo, fra gli aspetti idrogeologici, sono stati rilevati tre distinti acquiferi intercettati dai 110 chilometri di opera, in continuità idraulica. Si rileva la presenza nelle acque di ammoniaca, acido solfidrico, ferro e manganese. Nella prima parte del tracciato si riscontrano condizioni di vulnerabilità molto alta ed elevatissima. Gli acquiferi interessati dal tracciato presentano uno stato ambientale quali-quantitativo scadente (classi 2-C e 3-C della Tab. 22 dell'allegato 3 al decreto legislativo n. 152 del 1999);

   per quanto riguarda le interferenze con la circolazione idrica sotterranea e stata identificata una sensibilità molto alta in corrispondenza di alcuni tratti in galleria che può portare ad alterazioni dell'assetto idrodinamico attuale (variazioni di portata dei pozzi o dei corsi d'acqua). La risorsa potrebbe risultare temporaneamente compromessa da inquinamento connesso alle fasi esecutive. Tutto questo, come si è detto, si cumulerebbe con un preesistente stato ambientale scadente. Gli impatti a livello della galleria di Lonato e della Galleria Madonna del Frassino sarebbero elevati in fase costruttiva e non del tutto reversibili; la relazione è datata 28 agosto 2003;

   lo strumento di pianificazione sovraordinata costituito dal nuovo programma di tutela e uso delle acque (Ptua 2016), approvato con delibera di giunta regionale n. X/6990 del 31 luglio 2017 nella Tavola n. 11A evidenzia come il territorio dell'Alto Mantovano rivesta significato di «zona di ricarica», «zona di riserva» ed «area designata per l'estrazione di acqua per il consumo umano», tanto per l'idrostruttura sotterranea superficiale (ISS) che per l'idrostruttura sotterranea intermedia (ISI);

   lo studio del marzo 2018 eseguito da Atlantide studio commissionato dal gestore idrico Sicam s.p.a. rileva come le falde dell'Alto Mantovano forniscano acqua a oltre 100 mila persone;

   la «Galleria Lonato» comporterà attività di escavazione fino a profondità di 40,00-50,00 metri localmente anche di 80,00 metri, in funzione della conformazione della superficie topografica. Nell'Anfiteatro Morenico del Garda e nell'Alta Pianura mantovana l'azione di filtro si realizza unicamente nella zona insatura;

   compresa fra il piano campagna e il pelo libero di falda; qualsiasi intervento che riduca lo spessore di detto franco e conseguentemente il tempo necessario al suo attraversamento causa una permanente diminuzione della protezione naturale nei confronti di potenziali agenti inquinanti esterni, possibili anche nel lungo periodo a seguito di svariate tipologie di attività antropiche che hanno già in passato cagionato rilevanti fenomeni di contaminazione delle acque sotterranee. Lo stesso «Studio geologico-idrogeologico di dettaglio Galleria Lonato», allegato al progetto definitivo dell'opera e datato 1° luglio 2014, recita a pagina 45: «Si dovranno adottare opportune soluzioni progettuali volte ad impedire che: a) le riserve idriche sotterranee subiscano un depauperamento; b) la qualità delle acque in circolazione negli acquiferi intercettati subisca delle alterazioni; c) l'intersezione del tracciato con il condotto del Lavagnone provochi modifiche nel sistema idrologico Stagno Lavagnone - Rio Venga»;

   le «opportune soluzioni progettuali» di cui sopra non risultano tuttavia fino ad oggi definite concretamente. Gli ultimi studi piezometrici risalgono al 2005;

   lo studio «plume» eseguito sulle falde dei comuni dell'Alto Mantovano fra il 2012 e il 2016 ha mostrato la presenza di nitrati fino a 120 mg/litro in falda profonda, con tendenza all'incremento anche in falda idropotabile (a Castiglione delle Stiviere per esempio;

   la recente epidemia di polmonite fra Alto Mantovano e Bassa Bresciana con oltre 700 casi non può essere al momento scollegata dalle pessime condizioni ambientali del fiume Chiese e della falda superficiale, dove è stato isolato il germe, e dei corsi d'acqua limitrofi, che verrebbero intercettati dall'opera con possibile ulteriore peggioramento. Sono in corso indagini delle procure di Mantova e Brescia;

   il progetto non sembra infine affatto tenere conto dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006, con la quale è stata presentata una nuova mappa di pericolosità sismica di riferimento per il territorio nazionale: quest'ultima è stata recepita dalla regione Lombardia con D.G.R. n. X/2129 del 1° luglio 2014 ed è entrata definitivamente in vigore in data 10 aprile 2016;

   a titolo di esempio, i comuni di Lonato del Garda e Desenzano del Garda sono passati dalla classificazione in zona sismica 3 («bassa sismicità»), come da precedenti, ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 20 marzo 2003 e D.G.R. n. VII/14964 del 7 novembre 2003, a quella in zona sismica 2 («media sismicità») –:

   se il Governo intenda rivedere per quanto di competenza, le autorizzazioni all'opera in vista di possibili danni ambientali e sanitari, non ultimo il rischio di riduzione dell'erogazione idrica a oltre 100.000 persone;

   se il Governo intenda rivedere il rapporto fra costi e benefici di quest'opera e di opere analoghe anche in relazione a eventuali valutazioni obsolete da un punto di vista temporale, normativo e ambientale.
(2-00159) «Zolezzi, Cunial, Vignaroli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risorse idriche

utilizzazione dell'acqua

agente inquinante