ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00020

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 9 del 08/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 08/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 08/05/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00020
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Martedì 8 maggio 2018, seduta n. 9

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:

   con interpellanza n. 2-01970 della XVII legislatura, l'allora deputata Eleonora Cimbro aveva rappresentato la situazione divenuta insostenibile del conservatorio Santa Cecilia di Roma – ente sottoposto a vigilanza del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca – e le relative cause, tutte legate alla gestione del direttore insediatosi nel novembre 2016;

   atti di sindacato ispettivo di analogo contenuto erano stati presentati dalla ex senatrice Lucrezia Ricchiuti: si vedano le interrogazioni a risposta scritta nn. 4-08186 e 4-08239 della XVII legislatura;

   a tali atti, pur sollecitati più volte da entrambe le parlamentari, il Ministro interpellato non ha mai dato risposta. Né ha dato risposta alla segnalazione di una grave interferenza del direttore Giuliani, affinché elle non incontrassero gli studenti del conservatorio;

   in via di sintesi, il direttore Giuliani ha denegato in passato l'accesso agli atti amministrativi a unità di personale interno, le quali si sono poi rivolte al TAR ottenendo pieno riconoscimento delle loro ragioni. Ciò ha comportato un danno per il conservatorio, che è stato condannato alle spese per diverse migliaia di euro;

   inoltre, durante il mandato del direttore Giuliani si sono registrate criticità anche in relazione al corso di direzione d'orchestra, che era il fiore all'occhiello del conservatorio, e alla gestione delle graduatorie d'istituto permanenti utili alla stabilizzazione di personale precario;

   l'ultimo eclatante episodio concerne la contrattazione decentrata all'interno del conservatorio. Come è noto, oltre al contratto collettivo nazionale, il rapporto di lavoro presso gli istituti di alta formazione artistica e musicale italiani è integrato e arricchito dalla contrattazione di istituto (vedi l'articolo 40-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 e contratto integrativo nazionale di comparto Afam 12 luglio 2011). I fondi da destinare ai contratti integrativi devono essere stabiliti dal consiglio d'amministrazione del conservatorio sulla base di una programmazione formale; i criteri di distribuzione del montante contrattuale devono essere, come è noto, contrattati con le organizzazioni sindacali in un apposito contratto decentrato, sottoposto alla validazione dei revisori dei conti ex articoli 40 e 41 del medesimo decreto legislativo n. 165 del 2001;

   in data 14 dicembre 2017, i revisori dei conti hanno dato un giudizio assai pesante sul contratto decentrato di istituto sottoscritto dal direttore Giuliani e dal presidente per la parte pubblica, da due organizzazioni sindacali non rappresentative in conservatorio e dalla minoranza della rappresentanza sindacale unitaria, muovendo rilievi contabili e gestionali molto penetranti;

   il direttore aveva infatti ottenuto dal consiglio d'amministrazione l'approvazione di una delibera che aveva destinato al fondo per il contratto decentrato più di 326 mila euro, proponendo alle organizzazioni sindacali (con l'esito già ricordato) un contratto dimensionato su tale cifra. Senonché i revisori, già il 7 dicembre 2017, avevano espresso su quella determinazione un parere contrario per patente violazione di norma di legge, in particolare dell'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75 del 2017;

   acquisito tale parere negativo, senza il dovuto nuovo passaggio con i sindacati per definire il contratto secondo le indicazioni ricevute dai revisori, il consiglio di amministrazione nella seduta del giorno 11 dicembre – di cui il direttore è componente di diritto – ha unilateralmente determinato il nuovo montante contrattuale;

   il 14 dicembre i revisori, tornati sull'argomento, hanno obiettato che la riduzione del fondo operata in tal modo non era intelligibile, poiché – a parte l'irregolarità procedurale della mancata consultazione con le organizzazioni sindacali, imprescindibile per determinare dove la decurtazione dovrà incidere – non indicava le modalità operative della riduzione;

   come se non bastasse, i revisori hanno imputato al conservatorio, di cui il direttore è rappresentante legale, di non aver dato riscontro agli altri rilievi precedentemente resi, tutti rilevanti ai fini del rigoroso rispetto delle norme di legge regolanti la materia;

   appare evidente che occorre al più presto ristabilire il buon andamento e l'imparzialità nell'azione amministrativa del conservatorio visto che questo tipo di gestione espone l'erario pubblico ad azioni risarcitorie che potrebbero finire per danneggiare il patrimonio pubblico in tutti i sensi –:

   se non intenda promuovere immediatamente un'ispezione presso il conservatorio Santa Cecilia di Roma, onde verificare i presupposti per assumere iniziative volte alla rimozione del direttore e al commissariamento del conservatorio.
(2-00020) «Pastorino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

musica

contrattazione collettiva

sindacato