ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 4 del 10/04/2018
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 10/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 10/04/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/05/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00007
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Martedì 10 aprile 2018, seduta n. 4

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il 15 marzo 2018, da quanto si è appreso dalla stampa, la nave Open Arms, della Ong catalana ProActiva, è stata oggetto di gravissime minacce da parte della guardia costiera libica nel corso di un evento di «Search & rescue» (Sar) in mare a 73 miglia dalla costa libica;

   la nave spagnola, dopo aver risposto a una segnalazione di distress di un'imbarcazione in acque internazionali da parte del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (Italian Maritime Rescue Coordination - IMRCC) di Roma, inizia le operazioni di soccorso, salvando decine di persone;

   successivamente riceve un'altra richiesta di intervento ma, in fase di avvio delle operazioni, arriva lo stop da parte dell'IMRCC di Roma, essendo già intervenute le motovedette libiche per riportare le persone in Libia;

   subito dopo arriva una terza richiesta da Roma per una imbarcazione in pericolo (distress) in acque internazionali e partono le operazioni di recupero di Open Arms;

   nel corso delle operazioni l'IMRCC di Roma informa Open Arms che il coordinamento del Sar deve passare alla Libia. Mentre i volontari eseguono il recupero, gli uomini della guardia costiera libica, armati, li minacciano, come testimoniato da un video, per quasi due ore fino a quando consentono alla Open Arms di portare in salvo i naufraghi;

   nella fase successiva l'imbarcazione spagnola attende istruzioni da Roma sul luogo dove sbarcare le 218 persone salvate, tra i quali una madre con la figlia neonata, in gravissime condizioni, che viene poi affidata alle autorità di Malta;

   in seguito alla richiesta ufficiale del governo spagnolo a quello italiano, arriva da parte delle autorità italiane l'assegnazione del porto di Pozzallo, dove l'imbarcazione giunge il sabato 17 marzo mattina;

   a Pozzallo, la nave viene sottoposta a sequestro preventivo; la procura di Catania ipotizza il reato di associazione a delinquere per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina a carico di tre persone della Ong;

   si fa presente che non essendo stata legittimata a livello internazionale un'area di Sar libica dall’International Maritime Organisation, la vicenda si è svolta in acque internazionali all'interno di una zona Sar di competenza dell'IMRCC di Roma, che per primo è intervenuto e che ha la responsabilità di attivarsi e condurre le barche in un porto sicuro, come sottolineato dall'associazione per gli Studi giuridici sull'immigrazione (Asgi);

   il salvataggio, con rinvio in Libia dei migranti, parrebbe, secondo l'interpellante, violare le convenzioni internazionali perché nessun porto libico può attualmente essere considerato «luogo sicuro» ai sensi della Convenzione per la ricerca e il soccorso in mare del 1979 e le norme in materia di soccorso impongono il rispetto degli obblighi internazionali in materia di rifugiati, tra i quali il «non respingimento»;

   nessuna delle condizioni richieste dal diritto internazionale e marittimo in materia di asilo può essere soddisfatta in Libia tanto che, i rifugiati – come attestato dall'UNHCR – sono reclusi in centri di detenzione, in condizioni disumane;

   il centro di coordinamento dei soccorsi di Tripoli, con cui comunica l'IMRCC di Roma nelle operazioni Search & rescue, sarebbe oggetto dell'accordo tra il governo libico e quello italiano del febbraio 2017 e attualmente – si apprende dalla stampa – il cui personale si troverebbe a bordo della nave Tremiti della Marina italiana, nel porto di Tripoli;

   la motovedetta libica – 648 Ras Jadir – coinvolta del terzo evento di Sar, sembra essere la stessa ritratta il 15 maggio 2017 a Tripoli, durante la conferenza stampa per la riconsegna delle imbarcazioni, rimesse a nuovo, da parte del governo italiano a quello libico;

   l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), come dichiarato dal suo rappresentante in Libia, è presente insieme all'Organizzazione internazionale per le migrazioni, in dodici punti sulla costa dove vengono sbarcati i migranti dalla Guardia costiera libica; si tratta di migranti poi registrati dalle due organizzazioni per individuare i potenziali rifugiati, per poi essere affidati al Dipartimento per il contrasto all'immigrazione irregolare libico che procede a smistarli nei centri di detenzione –:

   quali iniziative si intendano intraprendere nei confronti del governo libico di fronte alle gravi minacce rivolte alla Ong spagnola nell'ambito di un evento di Sar sotto la responsabilità italiana;

   su quali basi di diritto marittimo internazionale siano state date dall'IMRCC di Roma indicazioni alla Open Arms sull'assunzione del coordinamento da parte dei libici e se corrisponda al vero che i soccorritori della Ong spagnola siano stati sollecitati da Roma a trasferire i profughi già salvati sulla motovedetta libica per il successivo approdo in Libia;

   quali siano gli accordi tra il governo italiano e quello libico in merito al supporto di cui si parla nel memorandum del febbraio 2017, all'articolo 1 e se e come sia coinvolto personale italiano nella gestione dei centro di coordinamento di soccorso libico a Tripoli;

   di quali elementi disponga circa il numero delle persone intercettate dalla Guardia costiera libica nel secondo evento di SAR; circa il porto della costa libica nel quale siano approdate e circa il numero di coloro che abbiano incontrato gli operatori dell'UNHCR e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e siano stati ritenuti bisognosi di protezione internazionale; in quale centro di detenzione siano stati trasferiti.
(2-00007) «Magi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

acque marittime

nave

carcerazione