ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00687

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 723 del 11/07/2022
Abbinamenti
Atto 1/00675 abbinato in data 12/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 11/07/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA 11/07/2022
ROSATO ETTORE ITALIA VIVA 11/07/2022
BENDINELLI DAVIDE ITALIA VIVA 11/07/2022
TROIANO FRANCESCA ITALIA VIVA 11/07/2022
MORETTO SARA ITALIA VIVA 11/07/2022
UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA 11/07/2022
DI MAIO MARCO ITALIA VIVA 11/07/2022
VITIELLO CATELLO ITALIA VIVA 11/07/2022
OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA 11/07/2022


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/07/2022
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/07/2022
Resoconto MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/07/2022

DISCUSSIONE IL 12/07/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/07/2022

Atto Camera

Mozione 1-00687
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo presentato
Lunedì 11 luglio 2022
modificato
Martedì 12 luglio 2022, seduta n. 724

   La Camera,

   premesso che:

    diverse situazioni di siccità stanno condizionando le risorse idriche del Paese, come testimoniato emblematicamente dal fiume Po che, come altri, sconta una persistente carenza di precipitazioni che risale al dicembre 2021;

    le riserve idriche dislocate sul territorio nazionale sono al di sotto dei minimi storici (1970-2019) già dal settembre 2021, con un impatto che condiziona significativamente non solo le irrigazioni e, dunque, il buon esito dei raccolti, ma anche la produzione idroelettrica, che registra un deficit, rispetto agli ultimi otto anni, pari a circa il 30 per cento del complesso dei gigawattora prodotti;

    l'inverno estremamente caldo di quest'anno ha comportato un accumulo di nevi sulle vette alpine del 60 per cento più basso rispetto alla media dei valori registrati negli ultimi 20 anni, contribuendo ad aggravare i volumi critici di fiumi e laghi e aggravando le note criticità territoriali dovute al dissesto idrogeologico che caratterizzano l'intero territorio nazionale, come drammaticamente testimoniato dalla recente tragedia della Marmolada;

    per quanto riguarda le precipitazioni, in particolare, appaiono emblematici i dati registrati nei mesi invernali: una media di 40 millimetri di pioggia contro i 95 millimetri stimati alla luce della media storica. Un dato sconcertante che, considerando l'aumentare degli eventi di siccità osservatisi negli ultimi quarant'anni in tutto il continente europeo e l'incremento delle aree colpite da siccità estrema nel nostro Paese, ha un impatto economico stimato in 150 miliardi di euro;

    in base ai dati dell'Ispra, la disponibilità di risorsa idrica media annua in Italia, calcolata nel periodo 1951-2020, ammonta a 469,8 millimetri (corrispondente a un volume di circa 142 miliardi di metri cubi), cioè il 19 per cento in meno rispetto al valore medio annuo del trentennio 1921-1950, con un trend negativo che vede stimata una perdita di un ulteriore 40 per cento (con punte del 90 per cento al Sud) nei prossimi trent'anni;

    una gestione asistematica e scoordinata di risorse idriche già esigue e destinate a diventare sempre più carenti si traduce in un vero e proprio danno per tutti i settori e servizi, da quello agricolo e industriale, a quello elettrico e turistico, senza dimenticare l'approvvigionamento di acqua potabile alla popolazione;

    riguardo nello specifico alla pesca e all'itticoltura, con i grandi fiumi indeboliti, l'acqua salata del mare risale spesso per chilometri e le pescicolture usate per il rilascio soffrono molto, mentre nei corsi d'acqua, con i torrenti in quota quasi asciutti o proprio a secco, è a rischio la fase riproduttiva, perché il pesce non trova più le acque basse per la riproduzione;

    proprio per fare fronte a queste criticità, il Governo ha deliberato, in data 4 luglio 2022, lo stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle regioni e delle province autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze relative, nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto;

    la perdurante scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose degli ultimi tre anni ha infatti cagionato una riduzione dei deflussi superficiali e delle conseguenti riserve idriche, condizionando la capacità di ricarica delle falde superficiali, i cui effetti risultano amplificati anche a causa delle diffuse criticità strutturali che caratterizzano gli impianti e la rete di distribuzione idrica nazionale, con perdite che superano il 40 per cento;

   appare del tutto urgente adottare misure volte a mitigare i rischi derivanti dalle carenze idriche, destinate ad aggravarsi in considerazione delle elevate temperature e dell'incremento dei prelievi d'acqua a uso idropotabile e irriguo ed è necessario ed urgente provvedere ad una manutenzione costante dei letti dei corsi d'acqua e degli invasi, insieme ad un continuo monitoraggio di corsi d'acqua, fiumi, laghi, ghiacciai e di tutte le acque interne, compito che era affidato all'unità di missione «Italia sicura», che è stata sciolta e che dovrebbe essere ripristinata,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per ripristinare una unità di missione da porre in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri che si occupi di dissesto idrogeologico e di sviluppo e coordinamento della manutenzione delle strutture idriche, anche nell'ottica di ammodernamento ed efficientamento del sistema acquedottistico nazionale, limitando le attuali cospicue perdite idriche lungo il percorso di distribuzione e della realizzazione e messa in esercizio di un sistema di collettori e depuratori di fanghi reflui, anche al fine di accogliere le raccomandazioni che giungono dall'Unione europea e scongiurare procedure di infrazione;

2) ad adottare iniziative per individuare misure che incentivino il riuso delle acque piovane e delle acque grigie, anche prevedendo che, per le nuove costruzioni, a fianco delle opere obbligatorie per il risparmio energetico, vi siano anche prescrizioni per il risparmio idrico, sull'esempio di alcuni Paesi del nord Europa e di alcuni enti locali italiani virtuosi;

3) a valutare la possibilità di adottare, ove possibile, iniziative per il riuso delle acque piovane e delle acque grigie, individuando progetti per la realizzazione delle necessarie infrastrutture, anche attraverso i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza;

4) ad adottare iniziative per prevedere misure speciali e immediate per sostenere gli enti locali nell'ammodernamento della rete idrica, al fine di limitare la dispersione, che supera, in alcuni casi il 40 per cento delle risorse idriche immesse in rete;

5) ad adottare iniziative per potenziare gli investimenti in agricoltura di precisione, agricoltura 2.0, impianti di irrigazione di ultima generazione e interventi agronomici e infrastrutturali volti al miglioramento dell'efficienza nell'uso delle risorse idriche in campo agricolo, che tengano conto delle effettive esigenze colturali e delle caratteristiche del suolo, con particolare riferimento a specifiche misure di sostegno per le imprese agricole, della acquacoltura e della filiera agroalimentare della trasformazione, da impegnare in investimenti tecnologici e digitali, e nella formazione degli operatori;

6) ad adottare iniziative, se necessario anche attraverso norme primarie e d'intesa con le regioni e gli enti locali, al fine di provvedere ad un riassetto complessivo degli enti gestori del servizio idrico integrato, prevedendo, nell'ambito di una razionalizzazione, anche una riduzione dei soggetti attualmente coinvolti;

7) a promuovere un piano complessivo ed omogeneo a livello nazionale che consenta la costruzione e la messa in esercizio di dissalatori, al fine di ottenere consistenti quantità di acqua dolce dalla dissalazione e depurazione delle acque marine;

8) a valutare, in considerazione della attuale situazione di emergenza, l'adozione di iniziative per rivedere il sistema di messa a gara delle grandi concessioni idroelettriche, ponendo anche particolare attenzione agli invasi maggiormente esposti agli effetti della crisi idrica e che hanno maggiormente sofferto gli eventi siccitosi perdendo potenzialità produttiva in termini di gigawattora.
(1-00687) «Fregolent, Gadda, Rosato, Bendinelli, Troiano, Moretto, Ungaro, Marco Di Maio, Vitiello, Occhionero».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

irrigazione

acqua salata