ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 523 del 14/06/2021
Abbinamenti
Atto 1/00472 abbinato in data 14/06/2021
Atto 1/00496 abbinato in data 16/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: PANIZZUT MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 14/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
PAOLIN GIUSEPPE LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021
ZANELLA FEDERICA LEGA - SALVINI PREMIER 14/06/2021


Stato iter:
16/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/06/2021
Resoconto PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/06/2021
Resoconto BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA
Resoconto FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/06/2021

DISCUSSIONE IL 14/06/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/06/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/06/2021

RITIRATO IL 16/06/2021

CONCLUSO IL 16/06/2021

Atto Camera

Mozione 1-00495
presentato da
PANIZZUT Massimiliano
testo presentato
Lunedì 14 giugno 2021
modificato
Mercoledì 16 giugno 2021, seduta n. 525

   La Camera,
   premesso che:
    i disturbi mentali, in costante aumento negli ultimi anni, costituiscono una questione di sanità pubblica di primaria rilevanza, la cui gestione risulta imprescindibile per assicurare il benessere collettivo e per lo sviluppo sociale ed economico della comunità;
    secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i disturbi mentali affliggono un miliardo di persone a livello globale e, nei casi più gravi, oltre ad incidere negativamente sulla qualità della vita, determinano la morte dei pazienti con un anticipo di circa 10-20 anni rispetto alla media della popolazione generale;
    nel contesto europeo, i disturbi mentali colpiscono circa 84 milioni di persone, producendo un impatto economico enorme in termini di perdita di produttività (costi indiretti) e spesa sanitaria (costi diretti), per un ammontare complessivo nell'ordine dei 600 miliardi di euro annui, pari al 4 per cento del prodotto interno lordo europeo (dati Ocse). È probabile, peraltro, che i numeri sopra citati sottostimino l'effettiva dimensione del problema a cagione della mancata inclusione di talune patologie e gruppi di pazienti nell'ambito delle revisioni che vengono normalmente condotte;
    anche a livello nazionale, i rapporti sulla salute mentale 2018, alimentati dal Sistema informativo «Sism», confermano la medesima tendenza, con 617.326 accessi alle strutture di pronto soccorso per patologie psichiatriche, contro i 592.226 dell'anno passato (+25 mila accessi), e una spesa convenzionata per antidepressivi di 372 milioni di euro (+22 milioni di euro in un anno);
    tra i disturbi che registrano la maggiore diffusione vi è certamente la depressione che, nelle sue varie forme, colpisce circa 2,8 milioni di persone, pari al 5,6 per cento della popolazione di età a superiore ai 15 anni (Istituto nazionale di statistica – European Health Interview SurveyEhis);
    gli stessi dati mostrano significative differenze di genere a sfavore delle donne nelle quali i disturbi depressivi si registrano e richiedono l'intervento dei servizi specialistici in percentuali circa doppie rispetto a quelle che interessano gli uomini;
    il quadro sopra delineato, già di per sé preoccupante, è stato aggravato nell'ultimo anno dall'insorgenza della pandemia da Covid-19;
    l'applicazione delle misure di contenimento, il prolungato isolamento, la paura del contagio, l'interruzione dei rapporti interpersonali, la sospensione delle attività scolastiche, sportive e ricreative, ma anche la crisi economica e occupazionale hanno agito alla stregua di moltiplicatori del malessere psichico, provocando una «sindemia di proporzioni senza precedenti», le cui conseguenze si ripercuoteranno inevitabilmente sulla popolazione nei prossimi anni (così Claudio Mencacci, co-Presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, direttore del Dipartimento di neuroscienze e salute mentale Asst Fatebenefratelli – Sacco di Milano);
    sebbene le cause dei disturbi mentali non siano ancora ben conosciute, infatti, è risaputo che la maggior parte di essi derivi dall'interazione di più elementi che comprendono, oltre alla vulnerabilità biologica e alla genetica, anche fattori ambientali e sociali, sui quali la pandemia da Covid-19 ha inciso profondamente;
    si stima così che saranno almeno 150 mila i nuovi casi di depressione dovuti, ad esempio, alla crisi economica generata dalla pandemia;
    analoghe rilevazioni riguardano, purtroppo, i disturbi dell'alimentazione e della nutrizione, come l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa, la cui incidenza è cresciuta del 30 per cento nel periodo febbraio 2020-febbraio 2021 (cfr. i dati diffusi, al riguardo, dall'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica);
    sono allarmanti anche gli effetti che la pandemia da Covid-19 e le correlate misure di contenimento hanno avuto e potranno avere a lungo termine sulla salute fisica e mentale dei bambini e degli adolescenti;
    il Rapporto dell'Istituto superiore di sanità sulla promozione della salute mentale infantile in tempo di Covid-19 ha confermato l'esistenza di un rischio per le fasce più giovani della società, le cui manifestazioni possono comprendere sintomi somatici, rabbia, aggressività, ma anche un aggravamento del fenomeno delle dipendenze, l'insorgenza di disturbi psichiatrici, suicidalità e altri disturbi del pensiero;
    nel quadro sopra delineato, è evidente che da qui ai prossimi anni si assisterà a un ulteriore aumento della pressione sulla rete nazionale dei servizi di salute mentale, articolata – nei suoi vari setting – in dipartimenti di salute mentale (Dsm), centri di salute mentale (Csm), centri diurni, servizi residenziali (residenze terapeutiche riabilitative e socio-riabilitative) e servizi ospedalieri (servizi psichiatrici di diagnosi e cura, Spdc);
    gli ultimi rapporti disponibili, peraltro, dimostrano che i predetti servizi e strutture, che svolgono un ruolo essenziale per la tutela della salute mentale, si trovano in una situazione di grave sofferenza a causa dei tagli alla spesa sanitaria che sono stati perpetrati, negli ultimi anni, in maniera lineare e generalizzata;
    in occasione della giornata mondiale per la salute mentale, in particolare, è stato evidenziato come l'Italia risulti fanalino di coda dell'Unione europea per posti letto dedicati alle cure psichiatriche, con appena 9 posti letto per 100 mila abitanti, a fronte di una media europea otto volte superiore, pari a 73 posti letto ospedalieri ogni 100 mila abitanti. Germania e Belgio, all'altra estremità della scala, registrano un dato quindici volte superiore a quello italiano, potendo contare rispettivamente su 128 e 135 posti letto ogni 100.000 abitanti (dati Eurostat, 2018);
    la crisi del comparto è evidente anche dal punto di vista del personale in servizio presso le unità operative psichiatriche pubbliche, il cui numero nell'anno 2018 (26.216 unità di personale, ultimo dato disponibile) è decresciuto di oltre 2.000 unità rispetto a quello, già insufficiente, dell'anno 2017;
    le situazioni di difficoltà interessano allo stesso modo i servizi di neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza (Npia), come dimostrano gli appelli che vengono lanciati – ormai periodicamente – da esperti e neuropsichiatri infantili;
    allo stato attuale, infatti, il Paese dispone solamente di 92 posti letto dedicati ai minori con psicopatologie acute, la cui saturazione comporta frequentemente il ricovero improprio di tali pazienti in altri reparti di pediatria ovvero nelle strutture dedicate agli adulti;
    le cause di questa situazione emergenziale vanno rintracciate negli errori di programmazione che sono stati commessi negli ultimi anni a livello nazionale, nella quantificazione, insufficiente, dei fabbisogni di personale, nel mancato potenziamento della rete territoriale e nel processo di sedicente riorganizzazione della rete ospedaliera, la quale è stata destrutturata, più che riorganizzata, come ha riconosciuto lo stesso Ministro della salute durante la risposta a un'interrogazione a risposta immediata presentata recentemente dal Gruppo Lega;
    è chiara, pertanto, la necessità di porre fine alla stagione dei tagli e dell'austerità che hanno contraddistinto le politiche sanitarie degli ultimi anni e di adottare urgentemente iniziative strutturali, in grado di adeguare l'offerta del Servizio sanitario nazionale agli aumentati fabbisogni assistenziali, anche con riferimento alla rete dei servizi per la salute mentale,

impegna il Governo:

1) a predisporre, d'intesa con le regioni, un nuovo piano nazionale per la salute mentale, che evidenzi gli interventi necessari al superamento delle criticità esposte in premessa, garantendo il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti e, tra questi, dei medici specialisti, degli psichiatri, dei neuropsichiatri, degli psicologi, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, delle società scientifiche, delle famiglie e delle associazioni di volontariato;

2) a promuovere, per quanto di competenza, lo sviluppo dei centri e servizi territoriali di salute mentale, garantendo la prossimità delle cure, l'approccio multidisciplinare, l'accesso diretto alle prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche, l'implementazione della telepsichiatria e della telepsicologia, il sostegno alle famiglie dei pazienti e l'integrazione tra i diversi livelli di trattamento;

3) ad adottare iniziative di competenza per incrementare il numero dei posti letto ospedalieri per cure psichiatriche e neuropsichiatria infantile, indispensabili per il trattamento dei pazienti in fase acuta, tenuto conto – tra l'altro – dei dati Eurostat che vedono l'Italia fanalino di coda dell'Unione europea sotto questo indicatore;

4) ad adottare iniziative per conferire carattere strutturale alle politiche di sostegno ai servizi di neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza (Npia), sulle quali si è intervenuti, di recente, anche con decretazione d'urgenza, favorendo la costituzione al loro interno di équipe professionali multidisciplinari in grado di realizzare una presa in carico globale e individualizzata dei pazienti minori;

5) ad adottare iniziative per sviluppare reti di connessioni con le scuole attraverso figure formate di psicologi e servizi sociali integrati in una rete funzionale con i singoli ambiti distrettuali;

6) ad adottare iniziative per ammodernare e ampliare il sistema informativo «Sism», al fine di realizzare un adeguato monitoraggio della salute mentale, assicurando la disponibilità di dati e rapporti aggiornati sulla base dei quali orientare e calibrare tempestivamente le strategie di potenziamento dell'offerta sanitaria;

7) a promuovere campagne di sensibilizzazione della popolazione, al fine di combattere lo stigma verso le malattie mentali, rimuovere ogni forma di discriminazione nei riguardi delle persone che ne soffrono e aumentare il livello di consapevolezza e corretta informazione della collettività;

8) a promuovere, per quanto di competenza, il rafforzamento della prevenzione dei disturbi psichici, con il coinvolgimento dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta, assicurando la diagnosi precoce e la riduzione dell'intervallo temporale che separa l'esordio dei sintomi dall'inizio del trattamento;

9) ad adottare le iniziative di competenza per superare la cronica carenza di personale che si registra presso la rete dei servizi per la salute mentale, assicurando un'adeguata programmazione del fabbisogno di psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, infermieri e altri professionisti sanitari, di concerto con le regioni, le università e i Dipartimenti di salute mentale (Dsm);

10) ad adottare iniziative per sostenere la ricerca scientifica sulle patologie in esame, investendo sull'innovazione farmacologica, riabilitativa e psicoterapeutica;

11) ad assumere iniziative per assicurare l'accesso alle cure e ai trattamenti necessari e appropriati, anche innovativi, in condizioni di uniformità su tutto il territorio nazionale.
(1-00495) «Panizzut, Molinari, Boldi, De Martini, Foscolo, Lazzarini, Paolin, Sutto, Tiramani, Zanella».