ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00493

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 522 del 11/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO GIOVANNI
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLOGNA FABIOLA CORAGGIO ITALIA 11/06/2021
CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 11/06/2021
VOLPI LEDA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 11/06/2021
SILLI GIORGIO CORAGGIO ITALIA 11/06/2021
DEL MONACO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2021
ARESTA GIOVANNI LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2021
TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC 11/06/2021
GRIMALDI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2021
ROMANIELLO CRISTIAN MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 11/06/2021


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00493
presentato da
RUSSO Giovanni
testo di
Venerdì 11 giugno 2021, seduta n. 522

   La Camera,

   premesso che:

    come evidenziato da un documento informativo pubblicato il 4 febbraio 2021 dall'Associazione europea dell'industria siderurgica (Eurofer), nel periodo intercorso tra il 2004 e il 2019, le esportazioni totali di rottami contenenti materiali di valore sono aumentate del 66 per cento (da 21.700.000 tonnellate a 36.100.000 tonnellate) e l'esportazione di rottami ferrosi è aumentata del 79 per cento, passando dalle 12.000.000 tonnellate del 2004 alle 21.500.000 tonnellate del 2019;

    il Green deal europeo e il Nuovo piano d'azione per l'economia circolare hanno evidenziato l'importanza in termini di riduzione delle emissioni climalteranti dell'uso dei rottami prodotti internamente in luogo delle risorse vergini;

    i principali importatori di rottami ferrosi sono anche (come nel caso della Turchia) tra i principali esportatori di acciaio nel mercato europeo, determinando un costo ambientale dovuto sia al trasporto che all'uso produttivo tecnologicamente meno avanzato, e quindi più ambientalmente dannoso, dei rottami ferrosi in molti dei Paesi importatori;

    l'uso di rottami ferrosi da parte dell'industria siderurgica permette di ridurre di due terzi le emissioni di anidride carbonica;

    nel corso dell'ultimo anno il costo rottame ferroso è aumentato rapidamente ed è oggi quotato a circa 350 euro a tonnellata contro i 200 euro a tonnellata di un anno fa;

    i rottami di materie prime costituiscono un asset strategico per l'industria italiana a causa della loro economicità e del loro impatto ambientale più contenuto e, per quanto riguarda ad esempio il settore siderurgico, la domanda di acciaio è superiore rispetto alla disponibilità di rottami ferrosi, determinando un aumento significativo del prezzo dei rottami ferrosi, e quindi una riduzione della loro economicità e la loro massiccia esportazione verso Paesi competitori e non in grado di assicurare un processo produttivo in grado di minimizzare le emissioni di gas climalteranti o inquinanti;

    l'esportazione dei rottami e l'aumento del loro costo determinano significative difficoltà all'industria italiana, favorendo di conseguenza tanto l'importazione di acciaio con impatto ambientale e carbonico più elevato quanto la produzione interna da materie vergini che, a causa del loro significativo impatto climatico e ambientale, rischiano di rendere incompatibile la difesa dell'industria italiana con il rispetto degli ambiziosi obiettivi europei in termini di riduzione delle emissioni climalteranti;

    il Governo italiano si è prefissato l'obiettivo, anche con riferimento al futuro dello stabilimento ex-Ilva, di creare le condizioni per mantenere in Italia impianti di produzione dell'acciaio sostenibili sia a livello ambientale che a livello economico, ed entrambi questi obiettivi sarebbero compromessi da un ulteriore aumento delle esportazioni dei rottami ferrosi. Infatti, fra il 2011 e il 2019 la produzione interna è calata da 13,7 a 12,5 milioni di tonnellate, mentre il fabbisogno interno è di 21,4 milioni di tonnellate;

    in termini strategici, la perdita di competitività dell'industria italiana determina un indebolimento complessivo del Paese ed è quindi incompatibile con una politica tesa a perseguire l'interesse nazionale di lungo periodo;

    in termini economici, l'impatto positivo delle esportazioni di rottami sul reddito nazionale e sul tasso d'occupazione è prevedibilmente largamente inferiore rispetto all'impatto negativo determinato da una perdita di competitività dell'industria manifatturiera,

impegna il Governo

1) a valutare l'opportunità di adottare iniziative tese, nel quadro di una politica industriale più strutturata, a programmare e razionalizzare la quantità di rottami ferrosi esportata, allo scopo di permettere all'industria manifatturiera italiana di essere competitiva e di rispettare gli ambiziosi obiettivi in termini di sostenibilità ambientale fissati dall'Unione europea, ad esempio promuovendo, anche nelle opportune sedi europee ed internazionali, la definizione di una serie di parametri in termini di riduzione dell'impatto ambientale derivante dal trattamento dei rottami ferrosi ai quali i Paesi importatori devono obbligatoriamente attenersi.
(1-00493) «Giovanni Russo, Bologna, Cabras, Leda Volpi, Silli, Del Monaco, Aresta, Tondo, Grimaldi, Romaniello».