ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00485

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 510 del 18/05/2021
Abbinamenti
Atto 1/00598 abbinato in data 08/03/2022
Atto 1/00599 abbinato in data 08/03/2022
Atto 1/00600 abbinato in data 08/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 19/05/2021
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
ALBANO LUCIA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 19/05/2021
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
SILVESTRI RACHELE FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 09/06/2021


Stato iter:
29/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/03/2022
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/03/2022
Resoconto SOVERINI SERSE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
PARERE GOVERNO 29/03/2022
Resoconto ASCANI ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 29/03/2022
Resoconto TIMBRO MARIA FLAVIA LIBERI E UGUALI
Resoconto BARATTO RAFFAELE CORAGGIO ITALIA
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto MOR MATTIA ITALIA VIVA
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto PEREGO DI CREMNAGO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FIORINI BENEDETTA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

NUOVO PRIMO FIRMATARIO IL 19/05/2021

ATTO MODIFICATO IL 07/06/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/06/2021

ATTO MODIFICATO IL 04/03/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/03/2022

DISCUSSIONE IL 08/03/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/03/2022

ATTO MODIFICATO IL 16/03/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/03/2022

ACCOLTO IL 29/03/2022

PARERE GOVERNO IL 29/03/2022

DISCUSSIONE IL 29/03/2022

APPROVATO IL 29/03/2022

CONCLUSO IL 29/03/2022

Atto Camera

Mozione 1-00485
presentato da
MELONI Giorgia
testo presentato
Martedì 18 maggio 2021
modificato
Martedì 29 marzo 2022, seduta n. 667

   La Camera,

   premesso che:

    con un fatturato che supera gli 80 miliardi di euro annui, quasi 500 mila addetti e 224 mila aziende solo in Italia, la filiera della moda rappresenta un asset strategico dell'industria nazionale, nonostante risulti, con l'industria automobilistica, il settore manifatturiero maggiormente colpito dall'emergenza economica socio-sanitaria da Covid-19, soprattutto a causa della sofferenza del mercato europeo, fortemente penalizzato da lockdown internazionale;

    il settore moda rappresenta l'8,5 per cento del volume di affari e il 12,5 per cento dell'occupazione dell'industria manifatturiera in Italia; la dimensione media delle aziende è inferiore a quella degli altri Stati dell'Unione europea e questa peculiarità, bilanciata da una forte interrelazione tra le imprese che comporta un'elevata capacità di innovazione, consente una maggiore flessibilità e un elevato grado di specializzazione, garantendo una forte competitività della filiera. Questa caratteristica è confermata dalle prestazioni dell'esportazione del settore e dal ruolo di grande rilievo dalla filiera nazionale nel mercato europeo della moda di qualità. Si stima, infatti, che il sistema di subfornitura italiano rifornisca il 60 per cento della moda di qualità del mondo e che l'industria tessile italiana raggiunga il 77,8 per cento del totale delle esportazioni europee;

    per la sua portata attuale, al settore corrisponde una consistente produzione e, di conseguenza, una consistente generazione di problematiche di impatto ambientale, come emerso dall'ultimo World Economie Forum, secondo il quale l'industria della moda è il secondo settore più inquinante al mondo dopo quello petrolifero; ogni anno è, infatti, responsabile del 10 per cento delle emissioni globali di gas serra (CO2) e contribuisce alla dissipazione del 20 per cento delle risorse idriche totali, utilizzate nelle varie fasi lavorative, compresa, naturalmente, l'irrigazione delle colture tessili;

    a livello mondiale una prima problematica concerne il rilascio e la diffusione di sostanze chimiche usate nel processo produttivo, causa primaria del deterioramento della risorsa idrica, in particolare nella contaminazione delle falde acquifere, oltre che effetti nocivi con conseguenze sulla salute dell'essere umano; si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20 per cento dell'inquinamento globale dell'acqua potabile a causa dei vari processi a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura, e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei corsi d'acqua (l'equivalente di 50 miliardi di bottiglie di plastica);

    il consumo di moda è molto diffuso, poi, nelle economie industrializzate: poiché la moda è fondata sulle tendenze, il prodotto ha un ciclo di vita molto breve, che porta a un elevato accumulo di rifiuti spesso non biodegradabili. I dati dell'Ispra indicano che le imprese italiane della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile hanno generato 745.458 tonnellate di rifiuti speciali nel 2018;

    si calcola, poi, che l'industria della moda sia responsabile del 10 per cento delle emissioni globali di carbonio;

    i produttori ed i marchi «made in Italy» che non si rinnoveranno saranno senza dubbio danneggiati nel breve/medio termine da uno dei cambiamenti di paradigma: dai fattori tecnologici, come l'intelligenza artificiale, la biotecnologia, la digitalizzazione industriale, il riutilizzo creativo del lusso, alla necessità di mantenere il passo con una consapevolezza senza precedenti dei consumatori, che oggi si aspettano un autentico impegno dei marchi nei confronti dei valori etico-ambientali;

    da tempo le filiere del tessile, della pelletteria, degli accessori, della calzatura e della moda tentano di trovare un punto di equilibrio nella coesistenza tra l'emergenza etica, ambientale e sociale e lo sviluppo economico;

    l'attenzione ai temi della transizione ecologica non è solo una caratteristica produttiva, ma un'esigenza;

    come componente chiave della catena del valore globale, le piccole e medie imprese e le imprese artigiane italiane devono conformarsi alle pratiche sostenibili e alla gestione responsabile, destreggiandosi tra le varie certificazioni etiche, ambientali e nella sottoscrizione dei diversi protocolli quali, ad esempio, l'elenco delle sostanze soggette a restrizioni (Rsl – Restricted Substances List), l'elenco delle sostanze manifatturiere soggette a restrizioni (Mrsl – Manufacturing Restricted Substances List) e le campagne attivate per la gestione responsabile delle sostanze chimiche nei prodotti e nei processi, come anche i capitolati attraverso cui i marchi committenti effettuano le richieste di approvvigionamento;

    la necessità, sempre più impellente, di conformare tutti i settori alla realtà ecosostenibile, richiede uno sforzo corale affinché questo settore trainante per l'Italia diventi un asset strategico nella nuova programmazione comunitaria 2021-2027 e nel pacchetto della ripresa della Next Generation UE, dotandolo degli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro e, in particolare, per una transizione verso un modello tessile responsabile e sostenibile, per costituire modelli di gestione strategica ed operativa diretti alla compatibilità ecologica e sociale;

    la legislazione italiana, pur sapendo cogliere in termini generali gli obiettivi della sostenibilità e dell'economia circolare, non è stata in grado finora di creare un quadro normativo complessivo idoneo a favorire e sostenere concretamente questa transizione; in particolare, la normativa ambientale italiana continua a mantenere un approccio burocratico con norme a volte incoerenti che frenano anziché favorire la transizione;

    l'Italia, dato il valore economico, sociale e ambientale generato dalla sua filiera nella catena tessile globale, gioca un ruolo importante nell'identificazione, mitigazione e gestione sistemica delle esternalità negative; quella italiana è l'unica filiera al mondo tutt'oggi intatta, composta da imprese artigiane che lavorano dalla fase delle materie prime, passando per le fasi del processo produttivo, fino alla distribuzione, coinvolgendo quasi tutte le regioni italiane nell'indotto e, inoltre, la filiera della moda italiana gode di un vantaggio di competitività unico nel contesto globale legato principalmente ad una tradizione produttiva correlata al contributo fornito dalle specializzazioni produttive sorte nei cosiddetti distretti industriali;

    l'obiettivo è una transizione giusta, in cui l'approccio a uno sviluppo sostenibile non si limiti ai soli contesti maggiormente dipendenti da fonti e tecnologie altamente impattanti e climalteranti, ma sia in grado di attivare una leva di crescita che colga le caratteristiche e le esigenze settoriali che, a prescindere dalla dimensione aziendale, accompagni anche le imprese più piccole nella transizione;

    è necessaria la predisposizione di interventi in grado di rendere l'ecosistema tessile idoneo alla transizione ecologica, sostenendo l'accelerazione verde a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, ed enunciando i criteri base da porre a fondamento delle politiche interne;

    l'Italia, e l'Europa tutta, si trovano oggi nel pieno di una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, che ha messo in luce la fragilità delle nostre catene di approvvigionamento; stimolare nuovi modelli aziendali innovativi creerà a sua volta la nuova crescita economica e le nuove opportunità di lavoro che l'Europa ha bisogno di recuperare;

    il presente atto di indirizzo è volto a stimolare un settore dominante dell'economia italiana, anche rispetto ai processi di riconversione, uno sforzo che lo Stato deve sostenere attraverso i necessari investimenti a beneficio dell'intera filiera produttiva del settore, sia quella industriale che quella artigianale,

impegna il Governo:

1) a valutare l'opportunità di adottare iniziative per attuare una politica di tutela ambientale anche dedicata al settore tessile e orientata, in particolare, ai temi della transizione verso un'economia circolare, anche con riguardo a:

   a) incentivi, anche di natura fiscale, a favore delle aziende manifatturiere che introdurranno tecnologie, tecniche, servizi, processi e/o prodotti innovativi nella filiera, parametrati sulla base degli effettivi miglioramenti ambientali ed energetici conseguiti;

   b) supporto finanziario alla creazione di una rete nazionale di recycling hub per la gestione ed il riciclo degli scarti di lavorazione (pre e post consumo) e dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata della frazione tessile (capi abbigliamento, biancheria, casa e altro);

   c) politiche per la promozione della trasparenza e della tracciabilità delle filiere, attraverso il coordinamento di strumenti quali i sistemi di tracciabilità basati sull'identificazione a radiofrequenza e l'etichettatura, oltre che lo sfruttamento e l'utilizzo delle tecnologie e degli strumenti della blockchain/Dlt, internet delle cose (Iot), ed intelligenza artificiale (Ai);

   d) supporto finanziario alla creazione e al potenziamento di impianti (pubblici o consortili) di trattamento delle acque reflue e dei fanghi di depurazione derivanti dai cicli di nobilitazione tessile, con l'introduzione delle tecnologie più avanzate per l'abbattimento dei carichi inquinanti;

   e) supporto alla ricerca di nuove famiglie di prodotti chimici a ridotto impatto ambientale utilizzabili nei cicli di nobilitazione tessile;

2) ad attivare, in ambito europeo, tutte le iniziative di competenza per prevedere lo stanziamento di fondi alla sostenibilità e all'innovazione;

3) a proseguire le iniziative di sostegno all'innovazione creativa, anche mediante il sostegno all'attività di realizzazione dei campionari e delle collezioni del settore tessile abbigliamento privi di fibre sintetiche poliestere (pu) contenenti almeno il 30 per cento di materiale riciclato e rispettose dei principi di economia circolare, nei limiti della normativa sugli aiuti di Stato, con contributi a fondo perduto;

4) a valutare l'opportunità di adottare iniziative, compatibilmente con i saldi di finanza pubblica, per attivare gli strumenti agevolativi per incentivare la rilocalizzazione delle produzioni, almeno per articoli e/o servizi innovativi, favorendo nuovi investimenti industriali con:

   a) agevolazioni fiscali per periodi medio-lunghi (5-10 anni);

   b) finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto per riconversione di aree industriali e di impianti/macchinari;

5) a valutare l'opportunità di adottare le iniziative di competenza per inserire, nei decreti attuativi di prossima adozione relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza per il rilancio dell'Italia o in altri provvedimenti, il sistema moda come elemento di sviluppo dell'innovazione, della competitività, della transizione ecologica, della rivoluzione verde mediante l'attivazione di strumenti agevolativi e il sostegno all'innovazione negli eventi;

6) ad adottare le iniziative di competenza per integrare i programmi formativi, con particolare riferimento ai percorsi di formazione professionalizzanti, al fine di includere il tema della sostenibilità e dell'innovazione responsabile per formare una nuova generazione di professionisti attenti e responsabili;

7) a valutare l'opportunità di promuovere campagne di comunicazione per sensibilizzare i consumatori ad acquisti sostenibili, in favore di una maggiore trasparenza circa la riparabilità, la provenienza da materiale riciclato e la riciclabilità dei prodotti al fine di veicolare gli utenti verso scelte consapevoli;

8) anche alla luce delle recenti situazioni emergenziali, compresi i recenti avvenimenti di guerra in Ucraina, ad adottare iniziative, anche volte ad aiutare bisognosi e profughi, nel segno della sostenibilità e dell'allungamento del ciclo di vita dei prodotti mediante sostegno, anche attraverso sgravi fiscali e crediti d'imposta, alle attività che effettuano cessioni di eccedenze di magazzino nella moda.
(1-00485) (Seconda ulteriore nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) «Meloni, Rampelli, Lollobrigida, Zucconi, Butti, Albano, Bellucci, Bignami, Bucalo, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, De Toma, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rizzetto, Rotelli, Rachele Silvestri, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Vinci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria dell'abbigliamento

impresa transnazionale

industria tessile