ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00458

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 482 del 08/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: CANNIZZARO FRANCESCO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/04/2021
D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/04/2021


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00458
presentato da
CANNIZZARO Francesco
testo di
Giovedì 8 aprile 2021, seduta n. 482

   La Camera,

   premesso che:

    l'emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus Covid-19, ha reso necessaria l'adozione, da parte del Governo, di misure stringenti per il contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale;

    tra queste, particolari conseguenze negative hanno avuto le disposizioni mediante le quali si è proceduto – in modo differenziato a seconda dei livelli di rischio delle singole regioni – alla chiusura delle attività di ristorazione, delle attività commerciali (al dettaglio e non), nonché di palestre, piscine, impianti sciistici, centri benessere e termali, musei, cinema e teatri;

    gli imprenditori e i lavoratori autonomi, impegnati nelle attività sopracitate, e anche il loro personale dipendente, a poco più di un anno di distanza dall'inizio dell'emergenza, hanno più volte evidenziato al Governo le gravissime difficoltà economiche che stanno attraversando;

    la pandemia ha colpito maggiormente, dal punto di vista economico-finanziario, le economie già strutturalmente fragili per altre ragioni tanto più in quelle aree geografiche come la Calabria, dove le condizioni iniziali di partenza erano di ritardo nello sviluppo;

    infatti, confrontando la situazione del Mezzogiorno con quella di altre aree d'Europa si può osservare che, ordinando le 272 regioni cosiddette «Nuts 2», secondo il loro livello di sviluppo (misurato dal Pil pro-capite), si osserva come le regioni meridionali si collochino nella parte bassa della graduatoria e, in particolare, la Calabria si colloca al 226° posto;

    la decisione del Governo di prevedere le riaperture di molte attività alla fine di aprile 2021 (decreto-legge n. 44 del 2021) e l'eliminazione della cosiddetta «zona gialla» hanno creato ulteriori malcontenti tra quanti, pur dovendo continuare a pagare i costi fissi legati alle loro attività, sono costretti a tenerle chiuse;

    nonostante fino ad ora il sistema imprenditoriale del Paese abbia reagito con dignità, rigore e grande senso di responsabilità di fronte alle limitazioni delle libertà personali, il peso economico e sociale delle restrizioni previste sta sollevando un'ondata di proteste talvolta anche violente;

    anche in Calabria, i malumori crescenti si stanno tramutando in rabbia diffusa che, col passare dei giorni, sarà sempre più difficile da placare. I commercianti calabresi e, in particolare quelli di Reggio Calabria, hanno espresso, durante una manifestazione di protesta, la necessità di ricevere aiuti concreti;

    in questo quadro, il 31 marzo 2021 è stata approvata una risoluzione basata sulla Relazione della V Commissione permanente, sulla proposta di Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, con la quale si sono fornite al Governo delle linee guida per la definizione dello stesso, che dovrà essere trasmesso alla Commissione europea entro il 30 aprile 2021;

    i fondi stanziati saranno fondamentali per la ripresa economica del nostro Paese e, in particolare, del Mezzogiorno: nell'ottica di un necessario rilancio del Meridione come propulsore per la ripresa economica dell'intero Paese, sono stati stanziati 4,1 miliardi di euro;

    bisogna considerare, altresì, che tali risorse non saranno immediatamente fruibili, posto che il processo di ratifica deve ancora essere completato in diversi Stati membri dell'Unione europea;

    dunque, ciò non è sufficiente nel breve periodo a garantire la ripresa economica delle attività colpite tanto più in una regione come la Calabria che necessita, invece, di aiuti concreti e immediati;

    stando all'indagine svolta dall'Osservatorio MPI Confartigianato Calabria, i principali effetti causati dall'emergenza sanitaria di cui risentiranno le imprese calabresi sono: problemi di liquidità (44,4 per cento), la riduzione della domanda a seguito delle restrizioni dovute all'attuazione dei protocolli sanitari (44,0 per cento), seri rischi operativi e di sostenibilità dell'impresa (40,3 per cento) e la riduzione della domanda nazionale causa minore capacità di acquisto e crollo domanda turistica (33,4 per cento);

    inoltre, la crisi della domanda sul mercato interno della regione, e sui mercati esteri causata dal blocco, prima parziale, poi totale delle attività ha portato ad una dannosa frenata produttiva. Pertanto, le imprese non riescono a generare i flussi di cassa necessari a garantire l'ordinaria operatività aziendale,

impegna il Governo:

1) a intraprendere le opportune iniziative volte alla revisione delle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria, nell'ottica di consentire una più rapida ripresa dell'economia del Paese e, in particolare, della regione Calabria, garantendo che le eventuali restrizioni future siano disposte solamente in caso di effettiva necessità e per periodi di tempo strettamente limitati anche in considerazione dell'andamento della situazione epidemiologica;

2) a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte ad un nuovo scostamento di bilancio, destinando buona parte delle risorse così ottenute al finanziamento di specifici programmi di investimento nel Mezzogiorno;

3) ad attivare un tavolo tecnico tra rappresentanti di tutti i Ministeri competenti e la regione Calabria, nonché le associazioni di categoria, per definire le opportune iniziative volte al sostegno delle attività economiche ubicate nella regione;

4) ad adottare iniziative normative per prevedere, per quanto di competenza, di concerto con la regione, e solo a seguito delle risultanze e di soluzioni concordate nell'ambito del suddetto tavolo tecnico, che tengano conto delle diverse esigenze territoriali nell'adottare un piano di risarcimenti alle imprese in difficoltà, un contributo a fondo perduto di cui queste potranno avvalersi per ricoprire i costi fissi di gestione.
(1-00458) «Cannizzaro, D'Ettore, D'Attis».