ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00387

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 406 del 12/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 12/10/2020


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00387
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Lunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   La Camera,

   premesso che:

    dopo il calo dei prezzi registrato nei mercati energetici all'ingrosso nella fase più acuta dell'emergenza da Covid-19, con la ripresa delle attività economiche e dei consumi di energia, è in arrivo dal 1° ottobre 2020 una vera e propria stangata;

    l'effetto complessivo risulta particolarmente marcato nei mercati del gas naturale e della CO2 e si è riflesso conseguentemente, anche nel mercato elettrico: secondo Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, alla quale è demandato il compito di stabilire, ogni tre mesi, l'andamento delle bollette al netto delle tasse e dei cosiddetti oneri di sistema, i rincari saranno consistenti e in misura del 15,6 per cento per la luce e dell'11,4 per cento per il gas;

    il rimbalzo per i prezzi dell'energia, che tornano su livelli simili a quelli pre-Covid, sarebbe imputabile alla fine del lockdown, con la ripresa delle attività economiche e il conseguente aumento della domanda di energia, in particolare da parte delle imprese. È questa la tesi sostenuta dall'Arera e ufficializzata in un comunicato stampa: «Dopo il crollo dei prezzi registrato nei mercati energetici all'ingrosso nella fase più acuta dell'emergenza Covid, la ripresa dei consumi di energia, che conferma la ripartenza dell'economia in Italia e in Europa, ha quindi portato ad un graduale rialzo delle quotazioni»;

    a giustificazione della decisione di incrementare esponenzialmente il costo delle bollette, l'Authority si è premurata di ricordare che il lockdown era stato anche alla base della discesa dei prezzi nella prima parte dell'anno, quando il fermo di una parte delle attività aveva condizionato i mercati dell'energia. Nel secondo trimestre (periodo aprile/giugno) c'era stato un calo del 18,3 per cento delle bollette dell'elettricità e del 13,5 per cento il gas, continuato anche nel terzo trimestre per il gas (-6,7 per cento), con un leggero rialzo invece per l'elettricità (+3,3 per cento);

    il saldo, al momento, sarebbe ancora favorevole ai consumatori: sempre secondo i conti dei tecnici dell'Arera «per l'elettricità la spesa nel 2020 per la famiglia-tipo sarà di circa 485 euro, con una variazione del -13,2 per cento rispetto al 2019, corrispondente a un risparmio di circa 74 euro/anno. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 975 euro, con una variazione del -12 per cento rispetto ai 12 mesi dell'anno precedente, corrispondente ad un risparmio di circa 133 euro/anno»;

    ma il calcolo è diverso a seconda del periodo preso in considerazione, come evidenziato dall'Unione Consumatori, che ha preso in esame il periodo dal 1° ottobre 2020 al 30 settembre 2021 (nell'ipotesi di prezzi costanti): in questo caso, per le famiglie e partite Iva si registrerà «una spesa maggiore di 70 euro per la luce e 96 euro in più per il gas. Una maggior spesa complessiva, quindi, pari a 166 euro»;

    è, peraltro, intollerabile che nel 2020 i consumatori si ritrovino a pagare il 45,7 per cento di tasse sul gas (imposte e oneri di sistema) e il 35,1 per cento sull'elettricità, con gli oneri di sistema che, sulla luce, raggiungono quota 21,8 per cento;

    in base ai calcoli del Codacons, considerata la spesa media annua per l'energia e il livello di tassazione sulle bollette, ogni famiglia nel 2020 pagherà complessivamente ben 446 euro di tasse sul gas e 170 euro sulla luce;

    si tratta di una stangata record, che non ha precedenti: mai, da quando ci sono gli aumenti trimestrali stabiliti dall'Authority, ossia dal gennaio 2003, si sono verificati rialzi così elevati;

    tale situazione, con l'arrivo della stagione autunnale, quando gli italiani inizieranno ad accendere stufe e riscaldamenti, farà registrare per le tariffe di luce e gas un incremento record, con prevedibili effetti negativi diretti sui bilanci delle famiglie, proprio in un momento in cui si registrano difficoltà economiche per una larga fetta di popolazione a causa dell'emergenza da Covid-19;

    in Italia oggi ci sono 2 milioni e 100 mila famiglie sul baratro della povertà e l'emergenza sanitaria, che, peraltro, persisterà fino a quando non verrà trovato il vaccino, ha tolto loro qualsiasi possibilità di reddito, né essi possono contare su una rete sociale di protezione: senza risparmi, senza aiuti sociali e soprattutto senza un lavoro;

    è vero, le attività economiche si sono rimesse in moto, ma la ripresa, così come i consumi, sono lentissimi e, pertanto, non sono sufficienti a giustificare un simile rincaro delle utenze;

    il rimbalzo previsto per l'autunno, secondo Coldiretti, rischia di pesare drammaticamente sui conti delle famiglie e delle imprese e l'aumento della spesa energetica avrà un doppio effetto negativo, perché, se da un lato ridurrà il potere di acquisto dei cittadini, dall'altro aumenterà anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l'agroalimentare con l'arrivo dell'autunno, riflettendosi su tutta la filiera e travolgendo le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione;

    l'effetto economico dell'emergenza sanitaria, peraltro, solo adesso comincia a delinearsi con forza sempre maggiore nel tessuto produttivo italiano, come dimostrano i preoccupanti dati di Unioncamere: quasi 30 mila imprese in meno nei primi tre mesi del 2020 contro un calo di 21 mila nello stesso trimestre del 2019 e rappresenta il saldo peggiore degli ultimi 7 anni;

    il quadro di congelamento delle imprese, ovviamente, non può non riflettersi sui lavoratori; il blocco delle attività produttive per l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha generato «per 3,7 milioni di lavoratori il venir meno dell'unica fonte di reddito familiare» e a pagare il prezzo più alto, secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, saranno le coppie con figli (un milione 377.000, 37 per cento) e i genitori «single» (439.000, 12 per cento), circostanza allarmante, se si considera che «ben il 47,7 per cento degli occupati dipendenti dei settori interessati dal “lockdown” guadagnava meno di 1.250 euro mensili», mentre «il 24,2 per cento si trova addirittura sotto la soglia dei 1.000 euro»;

    a confermare il trend non incoraggiante, è anche l'Ocse che ha rivisto in peggio le previsioni sull'Italia, stimando un crollo del prodotto interno lordo per quest'anno del 10,5 per cento e una risalita per il 2021 del 5,4 per cento, molto meno del precedente +7,7 per cento;

    se di ripresa si vuole parlare, si tratta di una ripresa incerta, incompleta e fortemente legata all'evoluzione futura della pandemia e alle relative politiche di contenimento,

impegna il Governo:

1) ad adottare ogni iniziativa di competenza, a fronte del contesto rappresentato in premessa e dell'esigenza del blocco delle tariffe, ai fini della più ampia tutela dei consumatori fino al perdurare della fase emergenziale causata dalla pandemia da Covid-19;

2) ad adottare iniziative normative per modificare la tassazione sulle bollette energetiche che grava pesantemente sulle famiglie italiane.
(1-00387) «Rampelli, Lollobrigida, Foti, Lucaselli, Osnato, Caiata, Rizzetto, Bellucci, Mollicone, Ferro, Butti, Varchi, Maschio».