ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00311

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 284 del 08/01/2020
Abbinamenti
Atto 1/00248 abbinato in data 08/01/2020
Atto 1/00307 abbinato in data 08/01/2020
Atto 1/00308 abbinato in data 08/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: ORSINI ANDREA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 08/01/2020
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
BIANCOFIORE MICHAELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
CAPPELLACCI UGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
NAPOLI OSVALDO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020


Stato iter:
09/01/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/01/2020
Resoconto GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
Resoconto BAZZARO ALEX LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO GOVERNO 08/01/2020
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
PARERE GOVERNO 09/01/2020
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/01/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
Resoconto MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/01/2020

DISCUSSIONE IL 08/01/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/01/2020

NON ACCOLTO IL 09/01/2020

PARERE GOVERNO IL 09/01/2020

DISCUSSIONE IL 09/01/2020

RESPINTO IL 09/01/2020

CONCLUSO IL 09/01/2020

Atto Camera

Mozione 1-00311
presentato da
ORSINI Andrea
testo presentato
Mercoledì 8 gennaio 2020
modificato
Giovedì 9 gennaio 2020, seduta n. 285

   La Camera,
   premesso che:
    dal 31 marzo 2019 migliaia di persone, in gran parte giovani e studenti sotto i 29 anni, scendono in piazza a Hong Kong per protestare contro la proposta di legge in materia di estradizione, sulla quale il Governo guidato da Carrie Lam, sulla spinta delle proteste, aveva introdotto alcuni parziali correttivi;
    l'11 maggio in seno allo stesso Consiglio legislativo si era creata una divisione tra favorevoli e contrari alle modifiche in materia di estradizione; la portata della legge veniva in parte attenuata, ma gli interventi del Governo, ritenuti tardivi e insufficienti, non avevano convinto gli oppositori, i quali continuavano a sfilare per le strade con una partecipazione sempre più ampia;
    a seguito degli accordi del 1984 con il Regno Unito, dal 1997 Hong Kong, una regione amministrativa speciale cinese con un sistema amministrativo improntato al principio «un Paese-due sistemi», gode di forte autonomia sul piano politico, economico e soprattutto giudiziario, fino al 2047;
    le recenti proteste contro la legge sull'estradizione sono il sintomo di un più profondo attrito tra Hong Kong e Pechino. Nel 2047 Hong Kong cesserà infatti di avere standard politici, economici e istituzionali diversi e più autonomi rispetto al resto della Cina, la quale sembra avere l'intenzione di erodere il grado di autonomia di Hong Kong;
    particolarmente significative sono risultate le manifestazioni di giugno 2019 in cui la protesta assumeva i contorni di una partecipazione di massa imponente: quella del 6 giugno in cui i partecipanti sfilavano vestivi di nero e quella del 9 giugno che contava più di mezzo milione di persone;
    di fronte a milioni di persone che hanno continuato a scendere in piazza, la risposta da parte della polizia è stata ingiustificatamente repressiva, in particolar modo quando una marcia pacifica si dirigeva nel settembre 2019, con due distinti appuntamenti, verso il consolato americano e poi verso il consolato britannico per invocare un aiuto in difesa della causa della libertà ad Hong Kong e per il rispetto dei diritti umani; fino ad arrivare ai recenti scontri nella zona della Politechnic University, con giornate di grande tensione che hanno fatto temere il peggio;
    il 18 novembre 2019, infatti, gli scontri durissimi fra manifestanti arroccati nel Politecnico e la polizia hanno fatto registrare 38 feriti, di cui 5 in condizioni gravi; dall'inizio delle proteste ad oggi la polizia ha arrestato 4.401 persone in età compresa tra gli 11 e gli 83 anni;
    l'ufficio di collegamento del Governo cinese a Hong Kong ha ribadito il sostegno al Governo locale per «adottare ogni necessaria misura per fermare i disordini e ripristinare l'ordine prima possibile, arrestare i criminali e punire severamente i loro atti violenti»;
    una protesta così ampia e massiccia in termini di partecipazione e così determinata nel tempo ha trovato motivazioni e fondamento non solo nella richiesta di ritirare la legge sull'estradizione ma anche nella richiesta di dimissioni di Carrie Lam, in favore del suffragio universale per eleggere il Capo dell'Esecutivo e il Consiglio legislativo, per un'indagine indipendente e democratica sulla condotta della polizia e la cancelleria sulle accuse agli arrestati durante le proteste, saliti a più di 1200 persone;
    sono significative le parole dell'ex Presidente della Camera dei Comuni, John Bercow, che il 17 novembre ha dichiarato: « L'erosione della libertà ad Hong Kong è sfuggita di controllo negli ultimi mesi, e mi unisco agli appelli rivolti a Carrie Lam perché svolga il suo dovere di proteggere la vita dei cittadini di Hong Kong, in particolare dei giovani, scongiurando la perdita di vite umane. Non condono la violenza da parte di una piccola minoranza di manifestanti, ma credo che le persone di Hong Kong abbiano il diritto di vivere in libertà e dignità, con i diritti umani fondamentali e senza paura, e perciò chiedo al governo di Hong Kong di ordinare alla polizia di usare moderazione»;
    gli Stati Uniti hanno preso una posizione chiaramente a sostegno dei manifestanti. Il 27 novembre il Congresso americano, con votazione unanime, un consenso bipartisan e l'appoggio del Presidente Trump, ha approvato la legge sui diritti umani e la democrazia a Hong Kong, che prevede che il congresso federale effettui un periodico riesame dello status privilegiato di Hong Kong, tale da giustificare accordi commerciali che hanno permesso al Paese di diventare una capitale finanziaria importante, con l'opzione di revocarlo quale ulteriore sanzione economica per gli abusi; le sanzioni vengono minacciate anche nel caso di violazione dei diritti umani dei cittadini con decisioni arbitrarie; la ratifica delle due leggi trova fondamento nelle garanzie previste nel 1997 quando la Gran Bretagna ha restituito alla Cina la sua colonia;
    il Parlamento europeo ha adottato il 18 luglio 2019 una risoluzione sulla situazione a Hong Kong in cui chiede alle autorità di ritirare definitivamente la controversa legge sull'estradizione che, secondo l'Europarlamento, darebbe alla Cina un'arma per arrestare i dissidenti ospitati nell'ex colonia britannica;
    particolarmente significativo è stato il risultato delle elezioni distrettuali svoltesi il 24 novembre 2019, che hanno visto la vittoria di candidati vicini alle ragioni delle proteste degli attivisti pro democrazia;
    l'attivista pro democrazia Joshua Wong, già leader del «Movimento degli ombrelli» del 2014 e tra i principali leader delle proteste a Hong Kong, di recente è stato arrestato con l'accusa di non aver rispettato le regole sulla libertà su cauzione; successivamente rilasciato ha potuto riprendere l'azione di sensibilizzazione internazionale in difesa della democrazia a Hong Kong, incontrando partiti e rappresentanti istituzionali di alcuni Paesi europei, a partire dalla Germania;
    Joshua Wong era atteso anche in Italia a fine novembre 2019 per un incontro pubblico presso la Fondazione Feltrinelli per incontrare rappresentanti di vari partiti, analogamente a quanto fatto già a Berlino e negli Stati Uniti, ma tali incontri non sono potuti avvenire per il respingimento, l'8 novembre, da parte del tribunale della richiesta da parte dell'attivista di lasciare Hong Kong per l'Europa, decisione che successivamente confermata dalla Corte suprema;
    ad accrescere la gravità del quadro sopra descritto, il 29 novembre 2019 l'ambasciata cinese a Roma ha rilasciato dichiarazioni infelici, inaccettabili e irrispettose delle prerogative del nostro Parlamento, in seguito all'attività di alcuni parlamentari italiani che avevano organizzato un collegamento online via Skype con l'attivista Joshua Wong, un'iniziativa definita come «irresponsabile» secondo l'ambasciata cinese in Italia;
    l'imponente manifestazione dell'8 dicembre 2019 organizzata ad Hong Kong, in occasione della Giornata dei diritti umani, è stata la più vasta dalle recenti elezioni per il rinnovo del consiglio distrettuale, con la partecipazione di oltre 800 mila persone. Particolarmente importante è che la marcia sia stata autorizzata dalle autorità cittadine e che si sia svolta in modo pacifico e senza incidenti;
    in relazione agli eventi e alla recente manifestazione, va accolto con favore l'abbassamento dei toni per non inasprire il conflitto, prendendo atto delle ultime dichiarazioni del capo dell'Esecutivo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, Carrie Lam, volte ad assicurare che «il Governo continuerà a impegnarsi a fondo per proteggere i diritti umani e la libertà dei cittadini dell'ex colonia britannica», non escludendo ipotesi di rimpasto nella compagine di governo,

impegna il Governo:

1) ad adoperarsi affinché il governo di Hong Kong intraprenda la strada del dialogo con gli attivisti pro democrazia, scongiurando l'uso della forza;
2) a promuovere un'iniziativa a livello europeo affinché le competenti autorità di Hong Kong rilascino i manifestanti arrestati durante le proteste e modifichino i gravi capi di imputazione a loro attribuiti;
3) ad assumere ogni iniziativa utile, nelle competenti sedi europee e internazionali, al fine di assicurare il mantenimento di un alto grado di autonomia di Hong Kong nei rapporti con il Governo della Repubblica Popolare Cinese, nel rispetto degli accordi del 1984;
4) ad assumere le iniziative atte a recepire le raccomandazioni agli Stati membri contenute nella risoluzione del Parlamento europeo del 18 luglio 2019.
(1-00311) «Orsini, Gelmini, Lupi, Carfagna, Valentini, Biancofiore, Cappellacci, Fitzgerald Nissoli, Napoli, Battilocchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

risoluzione

democrazia