Legislatura: 18Seduta di annuncio: 208 del 15/07/2019
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019 ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 15/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 15/07/2019 Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA INTERVENTO PARLAMENTARE 15/07/2019 Resoconto CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto SENSI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 17/07/2019 Resoconto GUIDESI GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 17/07/2019 Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI DICHIARAZIONE GOVERNO 17/07/2019 Resoconto GUIDESI GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 17/07/2019 Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA Resoconto COLUCCI ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI Resoconto BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto ALAIMO ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/07/2019
DISCUSSIONE IL 15/07/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/07/2019
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/07/2019
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/07/2019
ACCOLTO IL 17/07/2019
PARERE GOVERNO IL 17/07/2019
DISCUSSIONE IL 17/07/2019
APPROVATO IL 17/07/2019
CONCLUSO IL 17/07/2019
La Camera,
premesso che:
l'allarme sociale rappresentato dal degrado delle periferie, tema ampiamente trattato nella XVII legislatura attraverso la Commissione d'inchiesta monocamerale, non ha ancora trovato una soluzione adeguata e i dati recenti evidenziano che il problema è congenito e lontano dall'essere risolto;
la relazione conclusiva approvata dalla citata Commissione monocamerale nel dicembre 2017 propose alcune strategie e strumenti necessari a porre rimedi sensibili. Nello specifico è stata individuata, tra l'altro, la prospettiva della rigenerazione urbana, ossia l'insieme dei «programmi complessi che privilegiano l'intervento in comprensori già costruiti al fine di rendere vivibile e sostenibile lo spazio urbano, di soddisfare la domanda abitativa e di servizi, di accrescere l'occupazione e migliorare la struttura produttiva metropolitana, di rassicurare la maggior parte della popolazione che risiede proprio nelle aree periferiche», evidenziando parallelamente la necessità di realizzare piani ambiziosi di sostituzione edilizia sul modello degli interventi avvenuti negli ultimi venti anni in diverse città europee, soprattutto francesi;
la Commissione fece un buon lavoro indicando le prime iniziative per accrescere la vivibilità dei quartieri periferici e la sicurezza dei cittadini, quali l'utilizzo di tutte le forme di sicurezza passiva, attraverso le tecnologie appropriate; l'integrazione delle politiche per la sicurezza a piani di lotta al degrado; la promozione di politiche attive di assistenza sociale, anche attraverso il volontariato, e di lavoro;
secondo recenti stime Eurostat, l'83 per cento della popolazione delle aree metropolitane europee vive in periferia; nelle grandi città italiane ci sono 15 milioni di persone che abitano le cosiddette «aree di confine». Si tratta di territori popolati da una moltitudine di persone che chiedono un sostanziale miglioramento della qualità della vita, l'individuazione di «una seconda possibilità» attraverso la realizzazione di scuole, parrocchie, impianti sportivi, centri culturali e luoghi di socialità, costruzione di opportunità di lavoro e, nei casi più complessi, attraverso la realizzazione di nuovi quartieri compatti e multifunzionali;
l'importanza del lavoro di mediazione svolto da istituzioni ed enti locali è emerso anche nei recenti fatti di cronaca, di Torre Maura e Casal Bruciato a Roma, dove, sono state impedite rivolte sociali fomentate ad arte, ma non sono state eliminate le cause del disagio diffuso che fa emergere la sensazione di un abbandono da parte delle istituzioni dei cittadini socialmente più deboli e poveri, mettendoli in competizione con altre categorie non adeguatamente trattate dal sistema, nomadi in testa. Queste vicende hanno evidenziato i rischi che si corrono a sottovalutare il tema della marginalità sociale;
anche i dati di Federcasa sono da soli esaustivi a ribadire il problema residenziale, rappresentato da una parte da circa 650 mila famiglie in possesso dei requisiti che hanno presentato domanda per un alloggio pubblico e dall'altra da 49 mila abitazioni dell'edilizia residenziale pubblica – pari al 6,4 per cento dell'intero patrimonio, occupate abusivamente e spesso sede di attività illegali quando non criminali, come lo spaccio di stupefacenti, la ricettazione, lo sfruttamento della prostituzione, l'organizzazione della tratta di immigrati, episodi acclarati dalle recenti drammatiche storie di cronaca;
tutte problematiche evidenziate in ben quattordici città metropolitane (Genova, Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari), in cui Roma detiene il primato delle periferie più popolate, seguita da Torino, Milano e Napoli;
ulteriore criticità fin qui irrisolta è costituita dai campi nomadi e da tutto il «sottostato» di popolazione non censita rappresentata dagli immigrati irregolari che non ottengono lo status di rifugiato, ma non vengono rimpatriati. Si tratta del 10 per cento circa dei sei milioni dei residenti regolari, che operano nella illegalità e che sono per tanto fonte di conflitto sociale nelle periferie, dove trovano il loro habitat per ragioni socio- economiche e culturali;
anche per questi motivi i firmatari del presente atto di indirizzo ritengono d'importanza sostanziale la riqualificazione del territorio, messa a dura prova dall'assenza di fondi e dalla stretta sui finanziamenti ai comuni operata negli ultimi due decenni, con conseguenza devastanti. Fortunatamente, il previsto congelamento per il 2019 delle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane, non è stato attuato e la manovra di bilancio 2019 ha disposto che le convenzioni in essere con 96 enti beneficiari (successivi ai primi 24) possano produrre effetti finanziari dal 2019;
nella legge di bilancio è stata autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per il 2019 per interventi, da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali, di riqualificazione e recupero delle periferie urbane, con particolare riguardo alle città metropolitane e ai comuni capoluogo di provincia;
tuttavia, alcuni comuni capoluogo che hanno stipulato le convenzioni nell'ambito del programma di riqualificazione delle periferie urbane, convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 2017, nonché delle delibere del Cipe 2/2017 del 3 marzo 2017 e n. 72/2017 del 7 agosto 2017, adottate ai sensi dell'articolo 1, comma 141, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, si trovano nella necessità di dover rimodulare gli interventi indicati;
rientra nella necessità di una riqualificazione delle aree urbane la salvaguardia e la tutela del carattere distintivo del «genio italiano», dell'architettura classica e dell'architettura tradizionale, nella prospettiva della conservazione del patrimonio culturale tipico dell'identità italiana attraverso la riconfigurazione delle periferie dissestate con progetti di rigenerazione urbana organica, con la reintroduzione dei concetti di città compatta, multifunzionale, organizzata intorno alle esigenze primarie della persona e della famiglia, a iniziare dalla possibilità di raggiungere a piedi i principali luoghi del proprio quartiere: servizi, scuole, commissariato di polizia o caserma carabinieri, municipio o uffici pubblici, chiesa e luoghi di culto, teatro, cinema, centro sportivo, eccetera;
il processo di riqualificazione delle aree urbane ed extraurbane rientra in una tendenza culturale e politica consolidata in Europa e in Occidente, con l'introduzione di elementi fondamentali per realizzare la città sostenibile ed ecocompatibile, all'insegna della sicurezza sismica, del risparmio energetico, della bio architettura, della città compatta e multifunzionale, del ritorno alla bellezza e all'identità dei luoghi e degli stili, elementi che necessitano il superamento del concetto dirigista e obsoleto della zonizzazione,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative per prevedere modalità di riprogrammazione degli interventi previsti per i comuni nell'ambito del programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, garantendo negli anni la continuità degli investimenti per il recupero e la riqualificazione delle periferie italiane;
2) a incrementare le risorse stanziate per la riqualificazione dei tessuti urbani marginali anche attraverso il coinvolgimento dei privati;
3) ad adottare iniziative per ricostruire e dare nuova vitalità all'immenso patrimonio culturale nazionale, trasformando le periferie da luoghi di abbandono e degrado a quartieri con un'identità tale da sviluppare un adeguato senso d'appartenenza e immedesimazione che produca radicamento e cura del bene comune, contrastando i fenomeni dell'abusivismo, delle occupazioni, dell'illegalità;
4) a promuovere l'attivazione di procedimenti di sostituzione edilizia, anche in collaborazione con soggetti privati, volti a eliminare quegli «ecomostri» figli del boom demografico e del trasferimento compulsivo di funzioni sociali ed economiche nelle grandi città;
5) a ridefinire un programma per l'edilizia residenziale pubblica e sociale, individuando nuovi finanziamenti e adottando tutte le iniziative necessarie a combattere, uniformemente su tutto il territorio nazionale, quanti occupano e gestiscono abusivamente immobili;
6) a promuovere ogni iniziativa necessaria alla riqualificazione del territorio attraverso strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e di valorizzazione del verde pubblico e della biodiversità, alla realizzazione di foreste urbane tese a migliorare il microclima, alla trasformazione degli edifici in costruzioni antisismiche e di bioarchitettura rispettose dei parametri di risparmio energetico;
7) a favorire misure di lotta all'esclusione e alla marginalità sociale, potenziando il capitale sociale delle periferie attraverso interventi di riqualificazione e cura degli spazi pubblici e di coinvolgimento attivo di cittadini, associazioni, comitati;
8) a salvaguardare e valorizzare l'architettura classica e l'architettura tradizionale, nella prospettiva della conservazione del patrimonio architettonico italiano e della promozione di un nuovo rinascimento urbano ispirato alla salvaguardia dello spirito creativo italiano;
9) a incentivare operazioni di rigenerazione urbana organica concepite all'insegna della promozione del «genio urbanistico italiano» secondo la sua millenaria esperienza dimostrata anche dalla fondazione di nuove città riconosciute in tutto il mondo come ambienti qualificati in cui vivere e promuovere lo sviluppo sociale ed economico;
10) a incentivare in forma graduale l'attivazione di procedimenti di sostituzione edilizia, da parte di soggetti pubblici, privati e pubblico/privato volti ad eliminare quella parte di patrimonio edilizio degradato e privo di qualità che caratterizza le periferie italiane, con il fine di ricostruire con criteri di sostenibilità energetica, sicurezza antisismica e qualità architettonica, prevedendo a tal fine che gli incentivi, in termini di cubatura e fiscali, improntati al raggiungimento della sostenibilità economica, siano proporzionali allo stato di degrado ante operam, questo al fine di non rendere sostenibili solo gli interventi nelle aree dove sono più elevati i valori di mercato;
11) ad adottare iniziative per liberare, bonificare e recuperare le aree degradate dove sono collocati i campi nomadi, con chiare e trasparenti politiche di soluzione dei problemi d'illegalità legati anche alla raccolta e al trattamento dei rifiuti attraverso la loro combustione e l'introduzione nella filiera commerciale e industriale;
12) a promuovere veri strumenti di partecipazione di tutti i portatori di interessi (residenti, commercianti, lavoratori, imprenditori, amministrazioni e altri) su tutti i più rilevanti piani, programmi e progetti, con il fine di giungere ad interventi condivisi, seguendo procedure di evidenza pubblica e di contraddittorio già collaudate in altre nazioni occidentali;
13) a favorire interventi di trasformazione urbana improntati alla rigenerazione, i cui limiti spesso sono dati dall'elevato frazionamento della proprietà immobiliare, in sinergia con i grandi proprietari di patrimoni immobiliari pubblici e privati (Ater, casse di previdenza, Inpgi e altri);
14) a valutare l'opportunità di varare un piano per la riqualificazione della più grande e degradata periferia italiana, quella romana, con lo scopo di rendere la Capitale d'Italia competitiva con le altre capitali europee, profondamente trasformate e rigenerate negli ultimi vent'anni fino a rappresentare un valore percentuale indispensabile per il prodotto interno lordo nazionale, anche con il superamento della normativa urbanistica vigente e del relativo concetto obsoleto di zonizzazione.
(1-00225)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Lollobrigida, Meloni, Rampelli, Acquaroli, Baldini, Bellucci, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sicurezza pubblica
protezione del patrimonio
zona suburbana