ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00220

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 204 del 08/07/2019
Abbinamenti
Atto 1/00267 abbinato in data 11/11/2019
Atto 1/00281 abbinato in data 11/11/2019
Atto 1/00284 abbinato in data 11/11/2019
Atto 1/00283 abbinato in data 11/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 08/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 08/07/2019


Stato iter:
12/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/11/2019
Resoconto LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/11/2019
Resoconto RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA
Resoconto TRIPODI ELISA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 12/11/2019
Resoconto MALPEZZI SIMONA FLAVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/11/2019
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto ROSTAN MICHELA LIBERI E UGUALI
Resoconto DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 12/11/2019
Resoconto MALPEZZI SIMONA FLAVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/11/2019
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GIANNONE VERONICA MISTO
Resoconto FIORINI BENEDETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/11/2019

DISCUSSIONE IL 11/11/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/11/2019

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 12/11/2019

DISCUSSIONE IL 12/11/2019

NON ACCOLTO IL 12/11/2019

PARERE GOVERNO IL 12/11/2019

RESPINTO IL 12/11/2019

CONCLUSO IL 12/11/2019

Atto Camera

Mozione 1-00220
presentato da
MELONI Giorgia
testo presentato
Lunedì 8 luglio 2019
modificato
Mercoledì 13 novembre 2019, seduta n. 257

   La Camera,
   premesso che:
    è dei giorni scorsi la notizia sui media nazionali di un'inchiesta avviata nel 2018 dalla procura della Repubblica di Reggio Emilia denominata «Angeli e demoni», volta a indagare il funzionamento dei servizi sociali della Val D'Enza;
    in base alle notizie diffuse dalla stampa, le accuse mosse a carico dei responsabili dei servizi anzidetti sarebbero relative a falsificazione di atti e relazioni relative alla condizione di minorenni all'interno delle loro famiglie di origine, allo scopo di allontanare i bambini stessi dalle proprie famiglie e affidarli ad amici e conoscenti per la corresponsione del contributo mensile alle famiglie affidatarie;
    le indagini preliminari sarebbero state avviate dal pubblico ministero di Reggio Emilia, dottoressa Valentina Salvi, per i sospetti derivanti dalla quantità di denunce presentate dai servizi sociali della zona contro genitori accusati di essere violenti;
    dall'inchiesta sono emersi specifici nomi e cognomi per un totale di ventisette indagati e la notizia raccapricciante di arresti domiciliari a carico di esponenti e dipendenti della pubblica amministrazione locale;
    tra i reati contestati vi sono: frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d'uso;
    dall'inchiesta «Angeli e demoni» sta emergendo un quadro complessivo drammatico che – se confermato – è assolutamente preoccupante, soprattutto se si considera che dietro tale sistema si celerebbe un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro, oltre al fatto che i bambini sono stati vittima di maltrattamenti e abusi, anche sessuali, e che la scelta degli adulti affidatari sarebbe stata orientata a «preferire» l'affidamento dei bambini a persone e coppie omosessuali, considerati i «collegamenti stretti», rilevati dalla procura, tra le affidatarie (omosessuali) e le operatrici e dirigenti del servizio sociale;
    tutte le norme giuridiche, tanto nazionali che internazionali, sulla protezione dell'infanzia stabiliscono che il diritto primario di ogni minorenne è quello di vivere all'interno della propria famiglia di origine e l'affidamento familiare è contemplato come misura temporanea di supporto alle famiglie, nell'ottica della prevenzione dell'abbandono e non come soluzione da applicare in casi di acclamata inidoneità delle famiglie;
    la lacunosità dei dati relativi all'attuazione dell'istituto dell'affido rende difficoltoso avere un'esatta conoscenza dell'ampiezza del fenomeno ad oggi, stante che anche la «Relazione sullo stato di attuazione della legge recante modifiche alla disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori», presentata ogni tre anni al Parlamento dai Ministri della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, e trasmessa da ultimo nel gennaio 2018, contiene dati aggiornati solo al biennio 2014-2015;
    basandosi su questi dati, certamente non attuali come quelli forniti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con riferimento all'anno 2014, si evince che il numero degli affidamenti disposti in Italia è perlopiù stabile intorno alle 26 mila unità, poco più di 14 mila dei quali sono affidamenti familiari;
    va gravemente sottolineato che oltre il 60 per cento di questi bambini si trova in affido da oltre due anni, anche qui un dato sostanzialmente stabile dalla fine degli anni ’90;
    la legge 4 maggio 1983, n. 184, «Diritto del minore ad una famiglia», prevede esplicitamente che laddove le famiglie non siano concordi nell'applicazione della misura dell'affidamento questo può essere disposto con provvedimento del tribunale per i minorenni del quale, tuttavia, va monitorata la durata;
    l'affidamento dei minori in difficoltà familiare troppo spesso rappresenta una soluzione non temporanea, come invece dovrebbe essere, con la conseguenza che non si raggiunge mai – per «quel» bambino – la situazione di stabilità familiare fondamentale per il suo sviluppo;
    il termine di ragionevole durata dell'affidamento, già oggi previsto per legge in ventiquattro mesi prorogabili, dovrebbe essere prorogato solo in base a precise motivazioni, laddove corrisponda ad un progetto determinato nell'interesse dello specifico minore per cui è richiesto e, comunque, per un tempo massimo di ulteriori dodici mesi;
    utilizzare l'affidamento e l'allontanamento dalla famiglia d'origine come misura a tempo indeterminato snatura l'istituto e lo trasforma in una misura definitiva idonea ad aggiungere abbandono all'abbandono;
    l'applicazione errata dell'affidamento familiare è evidente concausa delle distorsioni cui si assiste anche in casi come quello di cronaca sopra riferito, anche perché la verifica delle relazioni periodiche dei servizi che si occupano di monitorare gli affidamenti è demandata interamente agli uffici del pubblico ministero presso i tribunali per i minorenni che, evidentemente, non hanno sufficienti risorse per garantire i diritti dei minorenni coinvolti;
    l'attuale sistema di affido dei minori presenta evidenti criticità e lacune, soprattutto se si considerano l'eccessiva discrezionalità attribuita ai servizi sociali, la sussistenza frequente di situazioni di «conflitto di interessi» in capo a molti operatori del settore e la mancanza di adeguati ed efficienti strumenti di controllo sull'affidabilità dei soggetti affidatari e sugli standard qualitativi e di servizio delle comunità ospitanti: tutti fattori che inevitabilmente compromettono l'obiettivo primario della tutela del benessere psico-fisico dei bambini,

impegna il Governo:

1) a raccogliere e rendere disponibile periodicamente, con cadenza annuale, secondo criteri uniformi sul territorio nazionale, attraverso un puntuale monitoraggio sia a livello nazionale che regionale, il numero dei minorenni fuori famiglia, includendovi qualsiasi minorenne destinatario di una misura di allontanamento dalla famiglia o anche da un solo genitore, avendo cura di monitorare la durata del collocamento in affidamento familiare e/o in comunità o altre strutture;

2) a promuovere la definizione e la disciplina giuridica dello stato dei minorenni fuori famiglia come nuova categoria di vittime sociali;

3) a promuovere la revisione della norma che istituisce il difensore del minore – attualmente previsto solo nei procedimenti di adottabilità – anticipando la sua nomina obbligatoria al momento precedente l'assunzione di ogni provvedimento ex articolo 330 e seguenti del codice civile, avendo cura che siano specificate con apposite linee guida ogni elemento necessario ai fini della nomina e del concreto funzionamento della figura dell'avvocato del minore, quale soggetto che accompagnerà il minorenne in tutto il percorso giudiziale che lo porterà al rientro nella famiglia naturale ovvero all'accoglienza in una nuova famiglia;

4) ad adottare iniziative per garantire che nel caso di famiglie indigenti sia assicurata l'applicazione della legge 4 maggio 1983, n. 184, nella parte in cui stabilisce che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la responsabilità genitoriale non possono essere di ostacolo all'esercizio del diritto del minore alla propria famiglia e che a tal fine sono disposti interventi di sostegno e di aiuto a favore della famiglia, affinché in tali casi non si ricorra mai all'affido ma sia, invece, sempre assicurato il sostegno economico dei genitori naturali;

5) ad adottare iniziative volte a garantire che l'affidamento sia effettivamente temporaneo, con l'abolizione della prassi dell'affido disposto, di regola, a tempo indeterminato, garantendo che il termine di ragionevole durata dell'affidamento, già oggi previsto per legge in ventiquattro mesi prorogabili, sia prorogato solo in base a precise motivazioni, laddove corrisponda ad un progetto determinato nell'interesse dello specifico minore per cui è richiesto e, comunque, per un tempo massimo di ulteriori dodici mesi;

6) ad adottare iniziative per istituire una procedura formale e omogenea a livello nazionale che regoli la collaborazione tra il servizio pubblico e le organizzazioni del privato sociale delegate per la gestione dell'affido, formalizzandone l'autorizzazione e il riconoscimento e stabilendo le relative responsabilità, sul modello già adottato per le adozioni, mediante la previsione di associazioni accreditate e controllate;

7) ad assumere iniziative per garantire l'assenza di conflitto di interesse tra le diverse professionalità del servizio pubblico e del privato sociale coinvolte nei procedimenti di affido anche mediante l'individuazione di strumenti, sul piano normativo e ordinamentale, che escludano il conflitto stesso;

8) ad adottare iniziative per istituire la figura dell'operatore dell'accoglienza familiare temporanea, un professionista proveniente dal mondo sociale con competenze educative e con esperienza di lavoro nell'ambito del disagio minorile e familiare, che avrà il compito di lavorare, da un lato, direttamente con le famiglie di origine e, dall'altro, con quelle affidatarie o con le strutture di accoglienza, rappresentandole nelle sedi istituzionali e affiancandole nella gestione del quotidiano, nel rapporto con il minore e nei percorsi educativi che lo riguardano e che sarà anche un tutor del ragazzo che dopo anni si appresta a lasciare l'istituto o la comunità per l'avvio alla vita autonoma;

9) a promuovere l'istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e per i minori in tutti i tribunali e le corti d'appello, favorendo la procedura d'urgenza, la semplificazione dei riti e la specializzazione del sistema;

10) a promuovere il riconoscimento a livello giuridico dell'interesse diffuso rappresentato dalle associazioni di tutela dei diritti dei minorenni fuori famiglia.
(1-00220) «Meloni, Bellucci, Lollobrigida, Acquaroli, Baldini, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

famiglia

protezione dell'infanzia

minore eta' civile