ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00176

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 166 del 18/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO RAFFAELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
DE GIORGI ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
GIORDANO CONNY MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
ARESTA GIOVANNI LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
PAPIRO ANTONELLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
MARAIA GENEROSO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
AZZOLINA LUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
CASA VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
FRATE FLORA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
LATTANZIO PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
NITTI MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
TRIZZINO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
DEL MONACO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
FARO MARIALUISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
TERMINI GUIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
LOMBARDO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
IORIO MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
GRIMALDI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
IOVINO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
SALAFIA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
PALMISANO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
DORI DEVIS MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
AIELLO PIERA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
ALAIMO ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
SILVESTRI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
ANGIOLA NUNZIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
BILOTTI ANNA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
LOVECCHIO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
MISITI CARMELO MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
CARELLI EMILIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
CAPPELLANI SANTI MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
VIZZINI GLORIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
CARBONARO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
RUSSO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
BUOMPANE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
CASO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
MANZO TERESA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
CORNELI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 18/04/2019


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00176
presentato da
BRUNO Raffaele
testo di
Giovedì 18 aprile 2019, seduta n. 166

   La Camera,

   premesso che:

    la Costituzione sancisce, all'articolo 27, terzo comma, che «le pene (...) devono tendere alla rieducazione del condannato», riconoscendo, accanto alla funzione preventiva e retributiva della pena, quella rieducativa;

    peraltro, sono stati frequenti, nel tempo, i richiami della Corte costituzionale al concetto di pena intesa in senso polifunzionale; al riguardo, ad esempio essa sostiene: «non vi è dubbio che dissuasione, prevenzione e difesa sociale, stiano non meno della sperata emenda alla radice della pena» (Corte costituzionale sentenza n. 264 del 1974); il principio rieducativo, «dovendo agire in concorso delle altre funzioni della pena non può essere inteso in senso esclusivo ed assoluto» (Corte costituzionale sentenza n. 12 del 1966);

    è dunque evidente la necessità di intervenire mirando, in particolare, alla funzione rieducativa che comporta la valorizzazione del reo in ogni momento della dinamica punitiva, quindi sia nella previsione astratta, sia nella fase esecutiva (Corte costituzionale sentenza n. 282 del 1989). Infatti, come testimoniato dall'Istituto superiore di studi penitenziari, «le attività culturali, artistiche ed espressive sono un elemento fondamentale del progetto trattamentale perché favoriscono il percorso di maturazione e crescita personale, svolgendo un significativo ruolo di supporto nella prospettiva di un positivo reinserimento sociale e della conseguente riduzione della recidiva»;

    nonostante lo svolgimento delle attività culturali all'interno delle carceri sia parte fondamentale del percorso rieducativo, e ormai realtà affermata nel panorama italiano, il quadro di riferimento del settore risulta essere lacunoso e poco sviluppato. La maggior parte delle attività, infatti, è gestita da soggetti esterni al sistema penitenziario, quali associazioni e volontari, e solo nell'8,5 per cento dei casi le iniziative sono organizzate dell'amministrazione penitenziaria stessa, come evidenziato nel XIV Rapporto sulle condizioni di detenzione, curato dall'associazione Antigone;

    nel 2017, su un numero di detenuti pari a 58.163, circa il 25 per cento è stato coinvolto in almeno un'attività culturale. Tuttavia, il dato del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria comprende anche iniziative di una sola giornata, decisamente limitate in termini di coinvolgimento, dunque con un basso impatto sul percorso rieducativo del detenuto. Tra le attività culturali si annoverano, ad esempio, il teatro, il laboratorio di cinema, le attività musicali ed i laboratori di scrittura e lettura. In particolare, su un totale di 685 attività organizzate nel 2017, circa 97 risultano legate al teatro;

    il tasso di incidenza deriva dal fatto che, come affermato ancora una volta dall'istituto superiore di studi penitenziari, «il teatro produce autoconsapevolezza e autopercezione, determina maggiore capacità comunicativa, l'azione scenica è un elemento per consolidare percorsi socializzanti e la riflessione di gruppo può costituire una concreta opzione terapica individuale e collettiva». Dunque, il teatro ha avuto «un merito di indiscutibile valore, ha consentito, infatti, più e meglio di altre opportunità di coinvolgimento collettivo, di superare steccati e appartenenze; ha permesso a detenuti, provenienti da forme organizzate di criminalità, di confrontarsi su un terreno in cui i ruoli non sono stati determinati dalle funzioni attivate nell'area di provenienza»;

    la visione innovativa che vede il detenuto al centro di un progetto di coinvolgimento ha supportato – e continua tutt'oggi a favorire – il reinserimento dei soggetti attraverso il superamento del concetto del «teatro statico» in favore di una visione finalizzata alla creazione e allo stimolo della conoscenza, mettendo al centro la socialità e la relazione interpersonale. Non solo, dunque, un elemento rieducativo in senso etico, ma soprattutto la ricerca del reinserimento sociale;

    su tale tema il nostro Paese è all'avanguardia e ha contribuito a diffondere in tutto il mondo il concetto del laboratorio teatrale creativo quale strumento rieducativo. Infatti, già dal 1982 sono sorti i primi progetti in tal senso, in particolare nella casa circondariale di Rebibbia, grazie all'opera del Teatro Gruppo (oggi «Compagnia Teatro Stabile Assai»). Inoltre, l'esperienza estremamente positiva avviata nel carcere di Volterra dalla Compagnia della Fortezza ha aperto la strada all'utilizzo dei permessi di lavoro esterno ex articolo 21 dell'ordinamento penitenziario. Tramite tale strumento, molte compagnie teatrali hanno attualmente la possibilità di rappresentare le proprie produzioni extra moenia. Come nel caso dell'accesso del pubblico esterno al carcere, anche in questo caso si ravvisa la necessità di formalizzare indirizzi comuni cui possano ispirarsi le direzioni per rendere possibile questa importantissima opportunità trattamentale. La gratificazione dell'applauso del pubblico, la fiducia che accorda la giustizia nella concessione del permesso di rappresentazione esterna, il «ritorno», sia pure mediato dal teatro, alla società esterna, costituiscono elementi capaci di consolidare i risultati trattamentali previsti dal lavoro teatrale;

    le pratiche in questione, dunque, consentono di superare il sentimento di alienazione carceraria, spingendo il detenuto a riscoprire forme di interazione e di solidarietà: in tal modo il carcere diventa non solo luogo di reclusione, ma soprattutto di cultura, all'interno del quale il reo può diversificare la propria formazione perché diventi spendibile all'esterno,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative volte a supportare le amministrazioni penitenziarie nell'organizzazione di progetti con finalità culturali, concentrandosi in particolare sui laboratori teatrali;

2) ad adottare iniziative per dotare il settore di un quadro normativo definito che possa dare certezza agli operatori e alle direzioni carcerarie, garantendo uniformità nella predisposizione dei progetti a livello nazionale ed avviando, al contempo, una riflessione sull'opportunità di «istituzionalizzare» il teatro, rendendolo parte integrante delle strutture di pena;

3) a promuovere la realizzazione di indagini e ricerche finalizzate ad effettuare una mappatura dei progetti in essere nei diversi istituti, verificandone gli esiti, con particolare riferimento al tasso di recidiva.
(1-00176) «Bruno, Ianaro, De Giorgi, Di Lauro, Scerra, Giordano, Torto, Aresta, Galizia, Papiro, Maraia, Provenza, Lorefice, Sarli, D'Arrando, Gallo, Azzolina, Casa, Frate, Lattanzio, Nitti, Olgiati, Di Stasio, Trizzino, Battelli, Del Monaco, Ehm, Nappi, Faro, Villani, Federico, Maglione, Termini, Lombardo, Iorio, Grimaldi, Iovino, Romaniello, Sabrina De Carlo, Businarolo, Salafia, D'Orso, Giuliano, Palmisano, Dori, Piera Aiello, Alaimo, Francesco Silvestri, Angiola, Bilotti, Lovecchio, Misiti, Carelli, Cappellani, Mammì, Nesci, Emiliozzi, Vizzini, Carbonaro, Giovanni Russo, Buompane, Caso, Manzo, Sportiello, Brescia, Corneli, Ricciardi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reinserimento sociale

detenuto

permesso di lavoro