ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00049

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 51 del 27/09/2018
Abbinamenti
Atto 1/00036 abbinato in data 27/09/2018
Atto 1/00040 abbinato in data 27/09/2018
Atto 1/00044 abbinato in data 27/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: SANTELLI JOLE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/09/2018
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/09/2018


Stato iter:
27/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/09/2018
Resoconto MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/09/2018
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Resoconto MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SANTELLI JOLE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MAGGIONI MARCO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DE GIORGI ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LORENZIN BEATRICE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/09/2018

NON ACCOLTO IL 27/09/2018

PARERE GOVERNO IL 27/09/2018

DISCUSSIONE IL 27/09/2018

RESPINTO IL 27/09/2018

CONCLUSO IL 27/09/2018

Atto Camera

Mozione 1-00049
presentato da
SANTELLI Jole
testo di
Giovedì 27 settembre 2018, seduta n. 51

   La Camera,
   premesso che:
    nella seduta plenaria del 12 settembre 2018, il Parlamento europeo con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti ha approvato una risoluzione su una proposta recante l'invito al Consiglio a constatare, a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, l'esistenza di un evidente rischio di violazione grave da parte dell'Ungheria dei valori su cui si fonda l'Unione;
    l'articolo 7, del Trattato sull'Unione europea, stabilisce che, su proposta motivata di un terzo degli Stati membri, del Parlamento europeo o della Commissione europea, il Consiglio può constatare che sussista un evidente rischio di violazione grave o che esista una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo 2 del Trattato;
    la procedura prevista dal citato articolo 7 prevede due meccanismi differenti: uno per le misure preventive, qualora vi sia un chiaro rischio di violazione dei valori dell'Unione europea, e uno per le sanzioni qualora la violazione sia avvenuta. Le sanzioni – non definite chiaramente dai trattati – possono giungere alla sospensione del diritto di voto a livello del Consiglio dell'Unione europea e del Consiglio europeo;
    in entrambi i casi la decisione finale spetta ai rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio europeo, con quorum diversificati a seconda della situazione: per quanto riguarda il meccanismo preventivo richiede la maggioranza dei quattro quinti degli Stati membri, mentre in caso di violazione è necessaria una decisione all'unanimità dei capi di Stato e di Governo;
    l'8 aprile 2018 si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Parlamento magiaro nelle quali il premier Viktor Orban ha conquistato il suo terzo mandato consecutivo dal 2010. Con un'affluenza alle urne del 68,13 per cento degli aventi diritto il partito di governo, Fidesz e il suo alleato del partito cristiano democratico, con il 49 per cento dei consensi hanno ottenuto 133 seggi su 199. Secondo è il partito Jobbik con il 20 per cento e 26 seggi, terza è risultata l'alleanza socialisti-verdi con 12 per cento;
    nella sua relazione, la missione di osservazione elettorale limitata dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE (OSCE/ODHIR) ha dichiarato che il modo in cui le elezioni sono state amministrate dal punto di vista tecnico è stato professionale e trasparente e che nel complesso i diritti e le libertà fondamentali sono stati rispettati;
    nell'allegato alla risoluzione votata dal Parlamento europeo viene dato atto che le autorità ungheresi sono sempre state disposte a discutere la legalità di qualsiasi misura specifica, riportando numerosi casi in cui le autorità di Budapest hanno modificato le proprie norme, tenendo conto delle sentenze e dei suggerimenti delle diverse istituzioni ed organismi europei, contestando tuttavia la lenta od omessa adozione di ulteriori azioni raccomandate;
    proprio a causa della gravità dei suoi possibili effetti, la procedura di cui all'articolo 7 del TUE è particolarmente lunga e complessa, tanto da essere stata attivata soltanto una volta in precedenza, nei confronti della Polonia, senza peraltro essere giunta a termine;
    premesso che, nel caso di specie, si ritiene che non sussistano i presupposti per l'avvio della procedura, è evidente come, in considerazione delle maggioranze richieste e degli equilibri in seno al Consiglio europeo, l'ipotesi di una sua effettiva attivazione risulti altamente improbabile. Pertanto, se, come ipotizzabile, le ventilate sanzioni europee non comporteranno alcun effetto concreto, la scelta compiuta va letta in un'ottica prevalentemente e squisitamente politica, anche in relazione alle prossime scadenze elettorali del 2019;
    la discussione sull'attivazione della procedura, in questa fase storica, è infatti necessariamente condizionata da un più ampio dibattito che coincide con l'avvio della campagna elettorale per le elezioni europee e che rende impossibile una valutazione serena e oggettiva delle situazioni;
    in questo momento, la pretesa di attivare, o comunque anche solo proporre l'attivazione della procedura dell'articolo 7, pare quindi animata dal desiderio di far prevalere l'una o l'altra parte e non di affermare nel concreto il rispetto dei principi fondanti del Trattato dell'Unione;
    il risultato netto sarebbe sfavorevole all'Europa, per via dell'effetto o della reazione che la propaganda elettorale imprimerà alle decisioni che verranno assunte, quali esse siano, e l'Unione potrebbe risultare allora ancora più divisa e la sua crisi ancora più profonda;
    per i firmatari del presente atto di indirizzo la strada maestra continua ad essere quella del dialogo e della ragionevolezza, abbandonando ogni posizione ideologica ed evitando di commettere quegli errori che hanno portato l'Europa a non comprendere porzioni sempre più ampie della propria popolazione che – anche grazie ai ritardi nella costruzione della casa comune europea dei popoli e non solo dei governanti – vede l'Unione sempre più lontana,

impegna il Governo

1) ad attivarsi, in seno al Consiglio dell'Unione europea, affinché prosegua il dialogo con il Governo ungherese, escludendo ogni possibilità di avallare posizioni ideologiche e strumentali che rischiano, in particolare in vista delle prossime elezioni, di limitarsi a rafforzare sentimenti antieuropei e nazionalismi, senza alcuna discussione di merito sul futuro delle istituzioni comunitarie e sulla loro capacità di gestire le crisi, a partire da quella migratoria, nonché di rispondere alle legittime aspettative di benessere e sicurezza dei propri cittadini.
(1-00049) «Santelli, Pettarin, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trattato sull'Unione europea

risoluzione

sicurezza pubblica