Legislatura: 18Seduta di annuncio: 44 del 13/09/2018
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 CROSETTO GUIDO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018 ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 13/09/2018
La Camera,
premesso che:
il Consiglio europeo (a 27 Stati membri) riunitosi a Bruxelles il 28 e 29 giugno 2018, ha discusso temi inerenti: la sicurezza e la difesa, l'occupazione, la crescita e la competitività, l'innovazione e il digitale, il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 e le relazioni esterne. Inoltre, è stato, tra gli altri, affrontato il dibattito sulla migrazione, argomento tra i più accesi e dibattuti degli ultimi mesi;
nel corso della relazione conclusiva, in tema di migrazione è stato fortemente ribadito che il buon funzionamento della politica dell'Unione europea si basa sulla giusta combinazione tra il controllo più efficace delle frontiere esterne dell'Unione europea e il rafforzamento dell'azione esterna e la dimensione interna, in linea con i nostri principi e valori;
grazie ai controlli efficaci, posti sin dal 2015, alle frontiere esterne dell'Unione europea, in particolare nel Mediterraneo orientale e lungo la rotta balcanica, si è ottenuto un calo del 95 per cento del numero di attraversamenti illegali delle frontiere verso l'Unione europea, rispetto al picco registrato nell'ottobre 2015, anche se i flussi hanno ripreso a crescere di recente sulle rotte del Mediterraneo orientale e occidentale;
le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2018 hanno stabilito la volontà di un più efficace controllo delle frontiere esterne dell'Unione europea, del contrasto all'immigrazione irregolare e promosso il principio che chi entra illegalmente in uno Stato europeo debba essere trasferito in centri sorvegliati;
tutto ciò, se correttamente applicato, rappresenterebbe una svolta importante per l'Unione europea rispetto agli anni in cui prevalevano le posizioni filo-immigrazione e a favore di una accoglienza indiscriminata;
nello specifico, nel documento finale del Consiglio europeo, è stato stabilito che, nel territorio dell'Unione europea, coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, unicamente su base volontaria, dove un trattamento sicuro consentirebbe di distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà;
coerentemente con quanto stabilito nel Consiglio europeo del 28 giugno, altri Paesi hanno istituito centri sorvegliati e, in particolare, in Germania, una soluzione in merito ai centri sorvegliati e di ricollocazione è stata individuata. Il Ministro dell'interno Horst Seehofer ha istituito i «centri di ancoraggio», dove i migranti vengono detenuti fino a 18 mesi nell'attesa che la loro richiesta di asilo venga decisa. Il progetto pilota è partito a maggio in Baviera e sta andando avanti. Solo i migranti con buone possibilità di restare in Germania possono uscire dal centro, secondo le dichiarazioni del Ministro;
in merito al caso della nave Diciotti, la portavoce della Commissione europea per la migrazione, Tove Ernst, il 6 settembre 2018 ha dichiarato che si può usare la detenzione per identificare i migranti ed evitare la fuga, ricordando che i migranti, non hanno diritto di scegliere a quale Stato chiedere protezione internazionale. Quindi è preoccupazione condivisa, anche in altri Paesi dell'Unione europea, che si tratta di individui di cui non si hanno certezze in merito all'identità e non possono essere lasciati completamente liberi di muoversi;
i centri sorvegliati, nei quali gli, immigrati entrati illegalmente nel Paese vengono trattenuti, sono tenuti al rispetto della normativa degli Stati europei. È necessario stabilire regole precise e far valere, in maniera stringente, quelle già esistenti, soprattutto per chi entra illegalmente in uno Stato, anche se richiedente asilo e con la documentazione in regola per ottenerlo. Al momento dell'entrata illegale di un immigrato in uno Stato è necessario prendere tutte le opportune precauzioni ed effettuare i necessari controlli per ovvie ragioni di sicurezza dello Stato di arrivo, non potendo passare il principio che per chi entra illegalmente in uno Stato europeo sia sufficiente dichiararsi richiedente asilo per non essere sottoposto ad alcuna forma di controllo o restrizione;
l'ingresso illegale di immigrati, di cui spesso non si conoscono le generalità, rappresenta un forte pericolo per la sicurezza degli Stati europei, anche alla luce delle segnalazioni più volte pervenute dall’intelligence di altri Stati europei, sulla possibilità di infiltrazioni terroristiche tra i migranti;
ad oggi, il Governo italiano non ha istituito centri sorvegliati per immigrati illegali e, pertanto, in virtù di questa mancanza, chi continua ad arrivare illegalmente in Italia, come nel caso degli immigrati della nave Diciotti (molti dei quali sono ancora irreperibili sul territorio nazionale), non è trattenuto, ma viene lasciato libero di muoversi senza limitazioni di libertà sul territorio nazionale, non essendo sottoposto alla sorveglianza dello Stato,
impegna il Governo:
1) a promuovere iniziative urgenti, anche di carattere normativo, a garanzia della sicurezza pubblica sul territorio nazionale, con particolare riguardo alle comunità ove è maggiore la concentrazione di immigrati;
2) a predisporre iniziative atte a contenere ulteriormente la migrazione illegale su tutte le rotte esistenti ed emergenti, così come stabilito dal Consigli europeo;
3) a dare immediata applicazione a quanto stabilito dal Consiglio europeo riunitosi il 28 e 29 giugno 2018 in tema di immigrazione, attivando immediatamente i centri sorvegliati per immigrati illegali dove trattenere chi entra illegalmente in Italia e dove valutare la domanda, affinché sia sottoposto a tutti i controlli necessari in termini di sicurezza per il Paese di arrivo, rispettando il criterio per cui, per chi entra illegalmente in uno Stato europeo, non possa in alcun modo essere sufficiente dichiararsi richiedente asilo per non essere sottoposto ad alcuna effettiva forma di controllo o restrizione.
(1-00035) «Lollobrigida, Meloni, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Fidanza, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lucaselli, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):frontiera esterna dell'Unione europea
migrazione illegale
asilo politico