ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 42 del 11/09/2018
Abbinamenti
Atto 1/00038 abbinato in data 25/09/2018
Atto 1/00039 abbinato in data 25/09/2018
Atto 1/00047 abbinato in data 27/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: BIANCOFIORE MICHAELA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/09/2018
NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2018


Stato iter:
27/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/09/2018
Resoconto NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/09/2018
Resoconto GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 27/09/2018
Resoconto MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/09/2018
Resoconto SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Resoconto LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BIANCOFIORE MICHAELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BOSCHI MARIA ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BAZZARO ALEX LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto MATURI FILIPPO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/09/2018

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/09/2018

DISCUSSIONE IL 25/09/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/09/2018

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/09/2018

NON ACCOLTO IL 27/09/2018

PARERE GOVERNO IL 27/09/2018

DISCUSSIONE IL 27/09/2018

RESPINTO IL 27/09/2018

CONCLUSO IL 27/09/2018

Atto Camera

Mozione 1-00030
presentato da
BIANCOFIORE Michaela
testo presentato
Martedì 11 settembre 2018
modificato
Giovedì 27 settembre 2018, seduta n. 51

   La Camera,
   premesso che:
    il Presidente del Consiglio austriaco Sebastian Kurz, in data 18 dicembre 2017, ha annunciato che l'Austria sta valutando la possibilità di concedere il doppio passaporto alle sole popolazioni di lingua tedesca e ladina della provincia autonoma di Bolzano – provincia della Repubblica italiana – alla luce della richiesta avanzata al Governo di Vienna da 19 consiglieri provinciali altoatesini;
    il Primo Ministro austriaco, in data 18 aprile 2018, nel palese tentativo di influenzare la campagna per le elezioni provinciali/regionali previste in Alto Adige per ottobre 2018, si è permesso di annunciare che «L'Austria apre i consolati all'estero agli altoatesini: “Siamo i loro tutori”», equiparando di fatto gli altoatesini alle vittime del nazismo;
    il 21 luglio 2018 il quotidiano tirolese Tiroler Tageszeitung riportava che per il 7 settembre 2018 sarebbe stata messa a punto la bozza del disegno di legge contenente le modalità con le quali i cittadini italiani dell'Alto Adige, esclusivamente di etnia tedesca e ladina, potranno presentare la domanda per ottenere anche la cittadinanza austriaca;
    in questi giorni si è generata una vera e propria confusione in merito alla già di per sé aberrante decisione del Governo austriaco, poiché sono circolate notizie contrapposte, tanto che la versione della Tiroler Tageszeitung, secondo la quale era pronto il parere della commissione di esperti sul disegno di legge, è stata successivamente smentita dalla Fpoe che ha confermato la presentazione dello stesso entro l'anno;
    nel gruppo di lavoro istituito dal Governo guidato dal Cancelliere conservatore Sebastian Kurz, si è dunque giunti alla «svolta» cinque mesi dopo l'insediamento degli esperti: un team composto da funzionari e tecnici dei Ministeri degli esteri e dell'interno, che era stato costituito all'inizio di febbraio 2018, circa due mesi dopo l'insediamento del nuovo Esecutivo;
    la cerchia di coloro che possono richiedere la cittadinanza austriaca è già stata definita: in relazione alla funzione protettiva dell'Austria, riguarda soltanto i cittadini italiani residenti in Alto Adige con lingua madre tedesca (62 per cento) o ladina (4 per cento): criterio fuori luogo, considerato che vi sono molte famiglie multilingue la cui identità non sono attribuite a una lingua o una cultura, e aberrante nei confronti della popolazione italiana che si vuole costringere evidentemente a optare;
    resta comunque fermo il fatto che sul piano giuridico non è del tutto chiaro il criterio per ottenere la doppia cittadinanza e sarebbe fortemente discriminatorio prevedere che l'unico parametro possa essere la dichiarazione di appartenenza linguistica, che in provincia di Bolzano è, ancora, indispensabile per l'accesso al pubblico impiego e a molte prestazioni sociali, come l'edilizia agevolata, ma che si può rendere scegliendo a piacimento il gruppo linguistico; si tratta di regole anacronistiche – sconosciute al resto del Paese – che pongono lo statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige varato nel 1972 in contrapposizione con i principi fondanti dell'Unione europea e con la stessa Costituzione italiana, impedendo la reale uguaglianza e parità di diritti fra cittadini italiani residenti nella provincia autonoma di Bolzano, di lingua italiana, tedesca e ladina;
    come riportato dai maggiori organi di stampa, entro il 7 settembre 2018 si sarebbero apportati i chiarimenti testuali al disegno di legge in fase di stesura. Il giornale Tiroler Tageszeitung ha specificato che per rispettare lo spirito europeo ci dovrebbero essere, in analogia con quanto previsto per gli altoatesini, anche maggiori diritti per i cittadini dell'Unione europea con doppia cittadinanza rispetto a prima. L'Austria vorrebbe rispettare i requisiti europei;
    da parte dei vertici di Vienna sembra ci sia molta confusione, considerato che il 23 luglio 2018 lo staff dell'ufficio del portavoce del Governo di Vienna, Peter Launsky-Tieffenthal, ha affermato che «i requisiti legali per la concessione della cittadinanza austriaca agli altoatesini ci saranno non prima del 2019/2020»;
    sul tema sarà cruciale l'accordo con il Governo italiano, tanto che nelle riunioni del gruppo di lavoro è stato affermato che «la legge sull'acquisizione della cittadinanza austriaca da parte degli altoatesini non sarà decisa contro la volontà di Roma; ma solo in accordo». La funzione di protezione dell'Austria per l'Alto Adige, che è ancorata al diritto internazionale, «non dovrebbe essere messa in pericolo»;
    come riportato in una dichiarazione del 24 luglio 2018, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale italiano avrebbe chiesto all'ambasciatore italiano a Vienna, Sergio Barbanti, di informarsi con il Governo a Vienna sulle ultime intenzioni sul doppio passaporto per gli altoatesini, definendo la questione come un atto «curioso» e aggiungendo che «con tutti i problemi che in questo momento ci sono in Europa, la questione della doppia cittadinanza ci sembrava l'ultimo che bisognasse sollevare»;
    il 7 settembre 2018, a Cernobbio, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale italiano ha ribadito la curiosità della questione, specificando che «abbiamo avuto interlocuzioni come Farnesina con l'ambasciatore austriaco e, con l'ambasciata di Vienna, con il Governo austriaco, per far presente come oggettivamente ci sembra l'ultima delle questioni che varrebbe la pena di aprire»;
    l'azione intrapresa dal Governo di Vienna mostra la volontà di una concessione che ha rinfocolato i propositi di indipendenza dall'Italia di alcuni partiti sudtirolesi, palesando il rischio di un possibile «caso Catalogna» anche per l'Alto Adige-Südtirol;
    Vienna si accinge, dunque, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, a dar seguito con inspiegabile leggerezza a una provocazione delle frange politiche estremiste e secessioniste di partiti di lingua tedesca a Bolzano, proprio in concomitanza delle elezioni provinciali che si svolgeranno a ottobre 2018;
    come se non bastasse il presidente della provincia altoatesina, Arno Kompatscher, durante un incontro con l'ex Cancelliere austriaco e attuale deputato Christian Kern, ha riferito sugli esiti positivi delle trattative in materia finanziaria, facendo addirittura riferimento ad una funzione «di potenza tutrice» da parte dell'Austria;
    sul tema della doppia cittadinanza, il presidente della provincia ha appoggiato la scelta di Vienna, anche in considerazione del fatto che «la funzione tutrice dell'Austria non subirebbe comunque modifiche»;
    il presidente della provincia autonoma, Kompatscher e il Ministro austriaco Kern parlano ancora con palese intento provocatorio di funzione «tutrice» da parte dell'Austria sull'Alto Adige, trascurando totalmente il trattato sulla «quietanza liberatoria» sottoscritto da entrambi gli Stati nel 1992, che ha posto fine ad ogni rivendicazione dell'Austria su una porzione di Stato italiano, Stato membro dell'Unione europea della quale l'Austria detiene in questo momento la presidenza;
    in data 22 aprile 1992 fu presentata all'ambasciata della Repubblica d'Austria da parte del Governo italiano la dichiarazione di chiusura della vertenza, al cospetto dell'Onu, con l'accettazione dell'esistenza dell'autonomia altoatesina. Lo scopo era proprio quello di tutelare la minoranza, riferendosi, inoltre, all'accordo di Parigi del 1946 per esaudire la richiesta espressa da parte dell'Svp di un ancoraggio internazionale per la rivendicazione dei propri diritti davanti ad istanze internazionali;
    in data 1o giugno 1992 il Governo tirolese ha emanato una dichiarazione di approvazione dell'attuazione del «pacchetto» risolutivo per la questione dell'Alto Adige; successivamente il Parlamento tirolese ha preso atto di questa dichiarazione ed il Parlamento austriaco ha approvato a grande maggioranza (125 voti a favore espressi dalla Spö, Övp e dai Verdi, 30 voti contrari della Fpö) la chiusura della vertenza nei confronti dell'Italia davanti all'Onu;
    la scelta di concedere la cittadinanza su base etnica andrà a minare non solo la convivenza nei Paesi dell'Unione europea, caratterizzati dalla presenza di cittadini di molteplici culture, ma anche la tenuta del tessuto sociale dell'Alto Adige-Südtirol, poiché porterà inevitabilmente a una forte spaccatura della popolazione sudtirolese tra coloro che desidereranno e potranno ottenere la doppia cittadinanza e coloro ai quali non sarà concesso tale «privilegio», ritornando, di fatto, ai tempi dolorosissimi delle «opzioni» del 1939, quando solo i sudtirolesi che scelsero il Terzo Reich vennero considerati da molti i «veri» patrioti;
    l'azione intrapresa dal Governo di Vienna si pone in totale contrasto non solo con la Costituzione italiana, nello specifico con l'articolo 3 che sancisce l'eguaglianza dei cittadini, ma anche con la normativa europea (direttiva 2000/43/CE del Consiglio del 29 giugno 2000 recepita in Italia con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215) per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente della razza e dall'origine etnica, nonché con il principio di non discriminazione sancito dall'articolo 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu) e riaffermato dall'articolo 21 della Carta di Nizza,

impegna il Governo:

1) a manifestare in tutte le sedi competenti la contrarietà del Governo italiano alle decisioni unilaterali adottate dal Governo austriaco e a quelle che appaiono ai firmatari del presente atto di indirizzo gravi ingerenze in questioni interne dello Stato italiano, nel pieno rispetto dell'autonomia della provincia autonoma di Bolzano e del suo statuto, ribadendo in quelle stesse sedi il principio di «unità nazionale» del nostro Paese e la sovranità dello stesso;

2) a chiarire quale sia la posizione del Governo e se vi sia l'intenzione di intraprendere le opportune iniziative di competenza in caso di mancato rispetto da parte dell'Austria della «quietanza liberatoria» del 1992, dello statuto e della Costituzione italiana;

3) ad adottare le opportune iniziative al fine di contenere quelle che i firmatari del presente atto di indirizzo giudicano intromissioni del Governo austriaco a fini propagandistici su una porzione dello Stato italiano, quale è l'Alto Adige, come nel caso riportato in premessa, volte, sempre ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, ad una chiara azione rivendicatrice del territorio appartenente al regno austro-ungarico prima dei trattati di pace conseguenti la prima guerra mondiale, della quale questo anno ricorre il centenario;

4) a tutela del diritto e nel rispetto delle leggi, a porre in essere iniziative volte a tutelare la minoranza italiana sul territorio della provincia autonoma di Bolzano.
(1-00030) «Biancofiore, Gelmini, Novelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto dell'individuo

protezione delle minoranze

doppia nazionalita'