XVIII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 22 di Giovedì 11 novembre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Stumpo Nicola , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE CONNESSE ALL'AVVIO E ALL'ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI IMPRESA

Audizione di rappresentanti dell'Associazione dei segretari comunali Vighenzi.
Stumpo Nicola , Presidente ... 3 
Concilio Leonilde , Segretario generale del Comune di Palazzolo sull'Oglio e componente del direttivo (intervento da remoto) ... 4 
Stumpo Nicola , Presidente ... 4 
Concilio Leonilde , Segretario generale del Comune di Palazzolo sull'Oglio e componente del direttivo ... 4 
Stumpo Nicola , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA STUMPO

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo inoltre che, trattandosi di seduta dedicata all'attività conoscitiva, ai componenti della Commissione è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento. Ricordo che è necessario che i componenti che intendano partecipare ai lavori secondo la predetta modalità risultino visibili alla Presidenza nel momento del loro intervento.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione dei segretari comunali Vighenzi.

  PRESIDENTE. Nella seduta odierna prosegue lo svolgimento dell'indagine conoscitiva in materia di semplificazione delle procedure amministrative connesse alle attività di impresa, con l'audizione della dottoressa Leonilde Concilio, componente del direttivo dell'Associazione dei segretari comunali Vighenzi e Segretario generale del comune di Palazzolo sull'Oglio.
  La questione della semplificazione delle procedure amministrative relative alle attività imprenditoriali è una priorità dell'Agenda del Parlamento in questa legislatura, che ha assunto una valenza strategica in relazione al sostegno che le istituzioni e la pubblica amministrazione intendono dare al sistema delle imprese, messo a durissima prova dalla fase pandemica anche attraverso le opportunità che vengono dal Piano nazionale di ripresa e resilienza a cui siamo chiamati a dare forma in questi giorni.
  Si tratta, da un lato, di proseguire nello sforzo già da alcuni anni messo in campo dal legislatore di individuare e conseguentemente eliminare tutte le duplicazioni procedurali che ancora permangono e, dall'altro, di portare a compimento la completa digitalizzazione delle procedure amministrative, così da realizzare una reale semplificazione degli adempimenti cui sono tenuti i cittadini, le imprese e il settore pubblico nel suo complesso.
  Arrivare a un efficace funzionamento degli strumenti delineati in questi anni al fine di dare un effettivo contrasto a tali obiettivi, quali lo Sportello unico per le attività produttive, il Fascicolo informatico d'impresa, il Portale impresainungiorno.it, è quindi di prioritaria importanza per il Parlamento. Sappiamo tutti che quella attuale costituisce una fase cruciale e in tale quadro siamo chiamati a focalizzare l'attenzione sulle misure volte a superare una volta per tutte i principali colli di bottiglia e a realizzare un reale cambio di passo nelle misure di digitalizzazione del settore pubblico lavorando sulle governance, competenze, coordinamento e sul superamento delle duplicazioni.
  Chiederei quindi di portare all'attenzione della Commissione l'esperienza dei segretari comunali, evidenziando le principali tematiche e le proposte che nei settori di competenza possono contribuire a lavorare nella direzione indicata. Lascio ora la parola alla dottoressa Concilio, che ringrazio per aver accolto il nostro invito e che Pag. 4partecipa in videoconferenza ai nostri lavori.

  LEONILDE CONCILIO, Segretario generale del Comune di Palazzolo sull'Oglio e componente del direttivo (intervento da remoto). Buongiorno da Palazzolo. Anzitutto ringrazio la Commissione parlamentare e il suo presidente per questa audizione dell'Associazione Vighenzi. Abbiamo accolto con piacere questa possibilità, questa opportunità che riteniamo assolutamente buona per segnalare il nostro punto di vista, come diceva il presidente, e il punto di vista degli operatori, soprattutto degli enti locali, in particolare dei piccoli e medi comuni che rappresentiamo.
  Non ci sembra che sia adeguatamente preso in considerazione dal legislatore nazionale e più in generale dalle amministrazioni statali il nostro punto di vista di operatori degli enti locali medio-piccoli. Ci rendiamo conto che sono punti di vista a volte diversi quelli della pubblica amministrazione locale e quelli della pubblica amministrazione centrale, però, come abbiamo scritto nella relazione che abbiamo inviato la settimana scorsa, ci piacerebbe sfruttare al massimo questa sinergia che ci può essere tra tutte le pubbliche amministrazioni.

  PRESIDENTE. Grazie dottoressa Concilio, abbiamo distribuito la relazione che ci avete inviato a tutti i componenti della Commissione.

  LEONILDE CONCILIO, Segretario generale del Comune di Palazzolo sull'Oglio e componente del direttivo. Perfetto, grazie. In particolare, vorrei velocemente spezzare una lancia a favore dei segretari comunali e provinciali perché nell'ambito di queste nostre competenze e di funzioni di sovrintendenza e coordinamento, purtroppo, spesso ci troviamo a fare i conti innanzitutto con il vasto numero di noi segretari in questo momento e con le complessità organizzative e le dinamiche relazionali che ci sono tra le diverse istituzioni. Iniziamo la nostra carriera con un bagaglio di conoscenze giuridiche ed economiche prevalentemente, ma necessariamente poi, con l'andare avanti della nostra carriera, sviluppiamo competenze organizzative di problem solving proprio perché ci misuriamo quotidianamente anche con assetti diversi.
  Abbiamo fatto, in vista di questa audizione, una veloce ricognizione tra gli iscritti alla nostra Associazione Vighenzi. Vi dico due parole sulla nostra associazione per inquadrare un po' chi siamo. È un'associazione professionale nazionale che unisce alcuni segretari comunali e provinciali. L'Associazione è stata costituita nel 1998, subito dopo l'approvazione della riforma Bassanini, la legge n. 127 del 1997, quando venne riconosciuta ai sindaci e ai presidenti delle province la possibilità di scegliere il segretario nell'ambito di un albo che fu appositamente istituito.
  Questa associazione è stata denominata «Giovanni Battista Vighenzi» in memoria di un collega partigiano che prestava servizio nel comune di Rodengo Saiano in provincia di Brescia e che fu giustiziato dalle SS il 27 aprile del 1945 per la sua attività partigiana.
  La nostra associazione opera per valorizzare e tutelare la nostra professionalità di segretari e, soprattutto, cerchiamo di promuovere iniziative per divulgare e approfondire tutto ciò che riguarda la nostra professione e quindi la cultura giuridica, economica, organizzativa e informatica, e cerchiamo di affiancare anche gli enti con delle importanti iniziative di formazione.
  Abbiamo la sede a Brescia. Infatti io sono segretario generale di un comune della provincia bresciana, anche se i nostri associati ormai si contano un po' in tutta Italia. Abbiamo un sito Internet molto attivo, una pagina Facebook e un profilo Twitter. Noi quotidianamente pubblichiamo una newsletter sul sito e la inviamo ai nostri associati, con la quale cerchiamo di dare un'informazione quotidiana su tutte le novità che riguardano il nostro variegato mondo professionale.
  Detto questo, entro in campo sullo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) per dirvi – non certo la definizione, perché ovviamente ho visto che la Commissione già da tempo sta agendo e ascoltando i vari Pag. 5soggetti riguardo allo Sportello unico – solo che per noi rappresenta uno strumento esclusivamente telematico, così come voluto dal legislatore già nel decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010. Quindi il SUAP digitale – sottolineiamo questo – dovrebbe avere una funzione di assoluta centralità nell'azione di semplificazione dei rapporti tra imprese e l'intera pubblica amministrazione.
  È nato come un progetto per rimediare alle dispersioni delle procedure tra i vari enti, in modo che l'impresa si potesse relazionare solamente con un soggetto per poi avere l'opportunità di avere l'istruttoria da parte di tutti gli enti e di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte. Presentare però in questo momento istanze o Segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) nelle troppe o troppo diversificate piattaforme di gestione dei SUAP è un'impresa che abbiamo definito titanica; quindi firme digitali, autenticazioni, upload, download. Molte volte ci sono addirittura enti e comuni che richiedono anche la scansione di moduli redatti a mano.
  Quindi i SUAP non di rado sono chiamati a fare semplicemente da filtro oppure fulcro di queste pratiche, senza però poterle istruire direttamente. Sarebbe quindi opportuno, secondo noi – questa è la prima proposta che facciamo – l'avvio di un'interfaccia, di una piattaforma, che consenta il collegamento tra le varie pubbliche amministrazioni coinvolte, oppure in alternativa migliorare impresainungiorno di cui, se c'è tempo, vi parlerò brevemente successivamente, per far sì che questo diventi un portale unico per tutte le pratiche che transitano al SUAP. In questo modo, secondo noi, si potrebbero qualificare di molto le professionalità dei dipendenti e garantire istruttorie concentrate. Questa della professionalità dei dipendenti credo che sia una questione che è stata già sollevata e ascoltata in alcune audizioni dei mesi scorsi presso la Commissione per la semplificazione. Effettivamente è una questione che va affrontata, perché ci sono moltissime realtà e piccoli comuni che faticano ad aggregarsi. All'interno di questi enti ci sono veramente professionalità che vanno sostenute in tutto e per tutto.
  Si tratta di scelte che dovrebbero essere oggetto di qualche investimento, però noi crediamo, come segretari, che i benefici per le imprese e per gli enti sarebbero davvero enormi. Se oggi un'impresa ha, per esempio, più sedi in enti diversi, deve misurarsi con diversi software in uso nelle varie amministrazioni. Sarebbe evidente che la semplificazione di questi programmi e di questi software potrebbe produrre beneficio a tutti.
  Si dovrebbe avere anche l'accortezza di creare quest'unica piattaforma, ascoltando però le istanze di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte, senza trascurare i comuni e le province, che sono ovviamente le amministrazioni più vicine ai cittadini e alle imprese. Come ultima riflessione su questo particolare punto, riteniamo che le riforme senza oneri per la finanza pubblica, come quelle che abbiamo visto numerose volte purtroppo nel recente passato, non possano avere l'efficacia attesa, perché i processi produttivi si modificano solo con gli investimenti – questo ce lo insegnano le imprese stesse – e gli investimenti si devono fare sul personale, con l'aggiornamento, con la riqualificazione, interesse e cura.
  Abbiamo poi fatto un piccolissimo focus sulle implementazioni del Registro delle imprese e del Repertorio delle notizie economiche e amministrative (REA), poiché sappiamo che tra le funzioni del SUAP vi è proprio l'implementazione della documentazione nel registro delle imprese che è detenuto dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, generando quindi all'interno un interscambio informativo e attuando contestualmente, peraltro, quanto già sancito dalla riforma del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 .
  L'articolo 38 del citato decreto-legge n. 112 del 2008 indica proprio le soluzioni operative per consentire l'applicazione di due principi generali, cioè che la pubblica amministrazione deve presentarsi come un tutt'uno unitario di fronte al cittadino e di fronte all'impresa, e poi, in seconda istanza, che tutte le informazioni possedute da una pubblica amministrazione devono essere Pag. 6ritenute a disposizione di tutte le altre pubbliche amministrazioni (centrali, periferiche e locali). L'interscambio tra il front office del SUAP e il Registro delle imprese ha una finalità proprio di semplificare le operazioni di compilazione delle pratiche attraverso questo caricamento automatico di informazioni che già sono presenti nel Registro. Il Registro delle imprese, inteso quale anagrafe digitale ufficiale di tutto il sistema imprenditoriale, garantisce la tempestività dell'informazione economica su tutto il territorio nazionale. C'è la possibilità di avere come risultato la gestione dei dati attestanti requisiti, stati e qualità delle imprese italiane, tra l'altro costantemente aggiornati, certi e accessibili grazie proprio al supporto dei nostri SUAP comunali.
  Gli stessi SUAP costantemente si occupano anche, come dicevo poco fa, proprio dell'aggiornamento del REA, attraverso la comunicazione degli estremi relativi al rilascio delle denunce di inizio attività (DIA), delle segnalazioni certificate di inizio attività(SCIA) e delle comunicazioni nel caso di altri atti di assenso.
  È di tutta evidenza il ruolo centrale degli enti locali nell'implementazione sia del Registro imprese sia del REA. Ecco, quindi, che la creazione di una piattaforma di raccordo tra tutte le pubbliche amministrazioni, auspicata precedentemente quando ho messo in evidenza questo aspetto, potrebbe favorire proprio un tempestivo aggiornamento sia del Registro imprese sia del REA.
  Per quanto riguarda poi il cosiddetto «principio del once only» – so che ne avete anche parlato nelle precedenti audizioni – vogliamo anche noi mettere in evidenza che è fondamentale attuare questo principio, in quanto il SUAP, come dicevo prima, digitale – importante questo aggettivo – è presente nel nostro ordinamento, e in combinazione funzionale con il Fascicolo informatico di imprese delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura è già in grado di realizzare questa condizione. Però ovviamente abbiamo messo in evidenza che la bassa interoperabilità delle banche dati è un po' un ostacolo che deve essere assolutamente superato.
  In ogni caso il progetto SUAP nazionale presenta purtroppo delle difformità nella completezza e nell'operatività del servizio, che non permette, in termini di semplificazione, a questo progetto importante di impattare proprio sul sistema delle imprese con l'efficacia che ci si aspettava all'inizio dell'avvio di questo progetto.
  L'unico modo, secondo noi, per rendere reale ed efficace questo principio del once only è l'utilizzo di un solo portale telematico per la presentazione, l'acquisizione e l'istruttoria delle pratiche SUAP, direttamente collegato al Registro imprese, in modo che l'ente competente possa reperire la documentazione necessaria e, in caso di incompletezza, implementarla grazie a specifiche richieste di integrazione del richiedente.
  Brevemente poi, sul Fascicolo d'impresa, che come è inteso ai sensi articolo 4, commi 8 e 9, del decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010, è un servizio delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura che consente a tutte le pubbliche amministrazioni di accedere direttamente a documenti e dati relativi alle imprese, senza doverne chiedere copia alle imprese stesse ed è frutto dell'interscambio informativo tra Registro imprese e SUAP.
  È quindi costituito dagli atti e dai documenti presentati allo Sportello unico delle attività produttive. Si tratta di uno strumento certamente innovativo. Serve sicuramente per semplificare gli adempimenti amministrativi connessi allo svolgimento dell'attività d'impresa. Qui arriva l'ennesima nostra proposta, dei segretari: nell'ottica della semplificazione delle procedure, auspichiamo che Gestionale SUAP consenta le implementazioni immediate del Fascicolo d'impresa attraverso il trasferimento automatico dei documenti.
  Per realizzare concretamente il succitato principio del once only, il Fascicolo informatico d'impresa, inteso quale punto centralizzato di raccolta dati di tutti i documenti, dovrà funzionare pienamente. Peraltro questa cosa è anche specificata nell'apposito focus del Piano triennale per Pag. 7l'informatica della pubblica amministrazione, addirittura quello del 2019-2021
  Ad oggi, peraltro, bisogna registrare anche un'altra mancanza che i nostri uffici hanno messo in evidenza, cioè la mancata emanazione di un regolamento esecutivo, che era in bozza già dal 2017. Questo regolamento dovrebbe stabilire nei dettagli gli obblighi e le regole d'uso sia sul fronte del conferimento delle informazioni e del documenti al Fascicolo, che poi sulla successiva fase di interrogazione da parte delle pubbliche amministrazioni.
  Questa interrogazione è attualmente possibile utilizzando la piattaforma digitale VerifichePA, che ha, come stabilito peraltro dalla legge di stabilità del 2012, sancito il principio della «decertificazione», che consente l'acquisizione di certificazioni e documenti relativi all'esercizio dell'attività di impresa. Questo accesso è integrato tra i servizi disponibili del portale impresainungiorno.gov.it.
  A nostro giudizio, sarebbe opportuno aumentare questa accessibilità, l'intuitività e la semplicità di consultazione di questo portale molto importante, permettendo proprio l'interrogazione preventiva da parte delle pubbliche autorità in occasione di qualsiasi adempimento da svolgere. In questo modo crediamo che la pubblica amministrazione prenderebbe atto dello stato esatto delle imprese e delle attività che svolge, e acquisirebbe proprio le informazioni certe e qualificate in grado di evitare poi controlli e verifiche simili o sovrapponibili – come purtroppo accade – a quelle già effettuate.
  Quindi, vi abbiamo detto, in modo assolutamente imprescindibile è fondamentale eliminare ogni possibilità di creare, svolgere e consegnare le pratiche modalità differenti a seconda dell'ente di riferimento. Bisognerebbe abolire a nostro giudizio definitivamente modalità di consegna tramite posta elettronica certificata (PEC) o addirittura, come sappiamo accade, in formato cartaceo, dando la possibilità di confluire da altri portali in un unico portale SUAP nazionale.
  In questo contesto, si inserisce il portale impresainungiorno, che è l'unico portale di accesso per il mercato nazionale. All'interno del portale impresainungiorno, la piattaforma digitale SUAP deve essere costantemente aggiornata. In ogni caso, però, la responsabilità dell'istruttoria della pratica rimane comunque a carico dello Sportello unico, configurando così un'attività che svolge effettivamente il SUAP in maniera concreta come una tipica funzione di coordinamento e di controllo di una più ampia azione collaborativa tra più enti. Allo Sportello unico giunge il procedimento presentato dall'impresa e il SUAP attiva questa pluralità di autorità competenti. Cosa succede? Succede che i soggetti coinvolti nella scelta del sistema digitale da adottare devono essere appunto «coinvolti» in questa scelta, perché ognuno deve essere capace e diligente nell'indispensabile attivazione delle forme di cooperazione applicativa.
  Noi sappiamo che nell'iter procedurale questa condizione di cooperazione spesso purtroppo non si verifica proprio al massimo dell'efficacia, poiché il percorso è un po' rallentato proprio perché non ci sono questi modelli unici. Secondo noi è fondamentale passare dall'acquisizione di modelli unici, intesi come modalità procedurali condivise da tutti gli enti coinvolti e anche come modelli unici a livello di layout, configurazione e soprattutto tipologia dei dati che l'istanza deve contenere. Quindi, per una più corretta, più fluida, più veloce istruttoria della pratica sarebbe bene secondo noi passare dai modelli unici.
  Abbiamo poi elencato molto velocemente le criticità che noi abbiamo evidenziato ed evidenziamo quotidianamente. Ci viene messo in luce dai nostri SUAP il fatto innanzitutto che il portale impresainungiorno è utilizzato solo dal 50 per cento degli enti, perché solo il 50 per cento degli enti ha aderito. Già questo lo rende poco efficienti. Il portale andrebbe migliorato; andrebbe messo a disposizione di tutti i comuni italiani un software in cloud al quale accedere attraverso il Sistema pubblico di identità digitale(SPID) oppure attraverso la Carta di identità elettronica(CIE).
  I problemi si incontrano perché non esiste un back office. Ciascun ente utilizza Pag. 8un proprio software e non è stato implementato un programma dedicato. Sarebbe quindi più opportuno averlo a disposizione in modo da avere sicuramente risultati più soddisfacenti.
  Alcune criticità segnalate dagli uffici comunali riguardano anche il rapporto SUAP-impreseinungiorno, in particolare con il REA. I nostri uffici necessitano di individuare i dati, per esempio, relativi alle superfici delle unità commerciali, in modo da collegarsi poi con l'Osservatorio regionale. Questa purtroppo è l'attività che ci viene segnalata come difficile.
  Il portale, poi, per quanto riguarda l'edilizia e le pratiche edilizie, propone esclusivamente la chiusura positiva e la chiusura negativa delle stesse, e non per esempio quella per decorrenza dei termini. Anche in questo caso andrebbe implementato. Non c'è poi il collegamento tra SUAP e lo sportello unico per l'edilizia (SUE). Sarebbe invece opportuno che, attraverso il Fascicolo dell'impresa, si realizzasse proprio una rete unica in modo da dare l'opportunità di dialogare tra di loro.
  Abbiamo poi messo in evidenza nella relazione alcune criticità che riguardano anche le comunicazioni di inizio lavori asseverata (CILAS) e le comunicazioni di inizio lavori (CILA). In particolare volevo mettere in evidenza per l'Ufficio edilizia che sarebbe veramente interessante tramite il portale un interscambio di dati direttamente con l'Agenzia delle entrate per esempio per le variazioni catastali.
  Con riferimento poi alle varianti al PGT – per noi in Lombardia PGT significa Piano di governo del territorio, ovvero lo strumento urbanistico generale – si registra una delle maggiori criticità, ovvero non esiste alcun portale in grado di gestire questa procedura delle varianti allo strumento urbanistico generale. Questa è un'altra cosa che andrebbe implementata.
  In generale per tutti gli uffici sarebbe sicuramente utile rendere obbligatorio l'utilizzo del portale impresainungiorno da parte di tutte le amministrazioni o enti coinvolti. Abbiamo poi fatto un piccolo esempio bresciano, visto che l'associazione Vighenzi insiste proprio su questo territorio. Volevamo mettere in evidenza che c'è stata un'interazione con tavoli di lavoro SUAP presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Brescia. Questa pratica di confronto sulle procedure proprio per quella finalità di migliorare le procedure operative di istruttoria è stata poi interrotto con il COVID, con la pandemia, ma comunque ci aspettiamo che vengano riprese anche utilizzando la possibilità delle videoconferenze che abbiamo imparato ormai a usare per molti incontri anche virtuali ma che comunque possono dare un buon risultato.
  I percorsi formativi poi sarebbero molto importanti. Alcune Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura li ripropongono per i funzionari comunali, e questo va assolutamente bene. Quello che mettiamo in evidenza è che ci vogliono elevate professionalità e competenze per gestire tutta l'intera istruttoria delle istanze. Spesso nei comuni questi SUAP sono gestiti da personale che fa anche altro, perché ovviamente in un contesto organizzativo magari piccolo e poco strutturato capita spesso che il SUAP sia inserito nell'ambito dell'urbanistica, oppure nell'ambito del commercio, oppure nell'ambito di vari settori e aree anche magari non proprio competenti al 100 per cento.
  Poi ci siamo chiesti se il SUAP è davvero un ente terzo, come il legislatore ha pensato, ovvero totalmente slegato dagli altri enti con i quali si deve rapportare, cioè province e comuni. Dovrebbe essere garantita – questo sicuramente lo mettiamo in evidenza – una libertà d'azione, in modo da assicurare un regolare svolgimento delle funzioni.
  Tuttavia, mettiamo in luce il fatto che per la quasi totalità dei SUAP ciò non si concretizza, salvo alcune realtà aggregate. Io stessa nella precedente mia esperienza professionale sul milanese ho avuto la possibilità di vedere aggregati tre o quattro comuni per un totale di 21 mila abitanti, e una delle cose che sono state fatte è stata proprio quella di unificare il SUAP con un grande interesse, ma soprattutto con grandi risultati, proprio perché le persone possonoPag. 9 essere professionalmente formate e dedicate a questa importante attività.
  Sarebbe importante dare uno stimolo in più ai comuni al fine di aggregare anche questa attività insieme magari ad altre. Il fatto di centralizzare e avere un SUAP professionalmente preparato e competente sicuramente andrebbe ad accelerare i tempi di istruttoria e anche di conclusione della pratica.
  Attualmente i SUAP sono soggetti a continue richieste da parte di utenti e operatori del settore. Vengono presi un po' di mira da parecchi soggetti. Ci sarebbe davvero una necessità urgente di semplificazione e soprattutto di snellimento burocratico per evitare i problemi quotidiani che si presentano.
  Poi abbiamo messo in evidenza nella nostra relazione l'esempio di un progetto della Regione Lombardia che si chiama «100 per cento SUAP», ovvero un insieme di iniziative sia procedurali sia formative atte a migliorare l'operato dei software. Ci sembra un'attività interessante da mettere in luce come buona pratica.
  Questo progetto ha individuato un SUAP medio con un bacino d'utenza di circa 5 mila aziende, una mole di lavoro di 2000 istanze, tre operatori fissi, un responsabile SUAP, quattro risorse umane. Per molti comuni è una chimera. Forse sarebbe importante far capire, e anche pubblicare magari tramite qualche norma di legge, l'importanza di unificare i SUAP in modo da arrivare a questa massa importante che possa garantire una vera efficienza.
  Vado alla conclusione. Come ho detto più volte durante il mio intervento, noi auspichiamo davvero fortemente che si vada a favorire una burocrazia basata su un diverso sistema di controlli, per esempio, ex post. Ci piacerebbe che venisse agevolato l'utilizzo delle autocertificazioni, in modo da semplificare l'iter relativo a tutte le fasi di competenza delle aziende. Il legislatore secondo noi dovrebbe assumere un'ottica, consentitemi, più operativa, che incentivi gli scambi tra le varie realtà che sono coinvolte nell'iter burocratico. In questo modo siamo convinti che si genererebbero delle buone pratiche, in modo da arrivare davvero al perfezionamento dei modelli unici di presentazione e da creare un funzionale archivio di informazioni in modo che le varie amministrazioni vi possano aggiungere.
  Riteniamo anche che sia necessario attuare finalmente e concretamente le direttive del once only, in modo che ci sia questa piattaforma telematica unica ed univoca, in modo che si arrivi alla realizzazione del sistema operativo di sportelli unici quali enti autonomi, appunto enti terzi, così come pensato dal legislatore. Caldeggiamo poi la revisione dell'allegato tecnico annesso al decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010, prendendo atto che la struttura digitale del SUAP è ormai datata e non è ammissibile individuare e certificare la natura digitale dello sportello sulla base di parametri che sono ormai ritenuti inadeguati. Caldeggiamo l'approvazione del regolamento del Fascicolo informatico d'impresa, di cui si parla all'articolo 4, comma 6, del decreto legislativo n. 219 del 2016, che riteniamo necessario per definire regole, modalità e obblighi di utilizzo.
  Bisognerebbe attivare o comunque implementare il percorso che già è in atto affinché porti davvero alla semplificazione legislativa. Per noi operatori non è tanto importante la produzione di nuove leggi, perché spesso poi ci troviamo ad andare a verificare che ci sono poi alcuni leggi che il legislatore si dimentica di abrogare e però per noi sono vigenti; quindi diventa difficile poi applicarle. Sarebbe secondo noi necessario e opportuno procedere a modificare e integrare i testi di legge che già ci sono e che spesso purtroppo mancano di applicazione pratica.
  Un'altra criticità riguarda il fatto che troppe sono le leggi a cui gli operatori devono fare riferimento. Il fatto di fare richiami su richiami di norme in modo disordinato, stratificato, diventa difficile e sono poco chiare dal nostro punto di vista.
  Quello che ci chiedono i nostri operatori e i nostri dipendenti è, visto che abbiamo questa possibilità di parlare direttamente con il legislatore, di utilizzare una scrittura chiara e comprensibile anche per i non addetti ai lavori, perché le imprese poi Pag. 10ovviamente hanno a che fare con i riferimenti normativi.
  Ne approfittiamo poi per chiedere anche la possibilità di chiarire da parte del legislatore quale valenza abbiano le linee guida. L'esempio classico con cui ci confrontiamo è l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC). Spesso queste linee guida ci aiutano a chiarire, ma altre volte sostituiscono o travalicano le norme di legge. Quindi ci diventa difficile capire proprio il da farsi, l'applicazione pratica.
  Chiediamo anche una semplificazione, oltre che delle normative, anche delle comunicazioni, perché le statistiche, le comunicazioni dei dati detenuti dagli enti o relativi alla propria attività devono essere inviati, e spesso tra l'altro più volte, a indirizzi diversi per finalità diverse e con scadenze diverse. Per cui è consigliabile una banca dati unica nella quale tutti i dati vengano inseriti un'unica volta – quindi once only anche per le pubbliche amministrazioni e non solo per i cittadini – dalla quale a livello centrale si possa attingere in relazione poi alle nostre necessità.
  Concludo davvero con prospettive e auspici di carattere generale che ci permettiamo noi segretari di portare alla vostra attenzione. Secondo noi è importantissimo in questo momento focalizzare le sfide della digitalizzazione che le pubbliche amministrazioni stanno affrontando. È un percorso difficile. Deve essere attuato secondo noi in modo graduale, come peraltro prevede anche il Piano triennale dell'informatica, però abbiamo visto che proprio la recente esperienza della pandemia per noi comuni e province – seppure le infrastrutture e le nostre competenze digitali, sono ancora poco approfondite – ci ha garantito veramente una continuità di servizi, consentendo tra l'altro anche agli organi di riunirsi.
  Vogliamo chiedere che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ha acceso i riflettori proprio sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, vada a orientare davvero l'azione di tutti gli enti e di tutte le istituzioni. Infatti opportunamente, a nostro giudizio, tra le azioni della «missione 1C1» relativa alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, è previsto il supporto alla trasformazione delle pubbliche amministrazioni locali attraverso la creazione di una struttura di supporto che possa interfacciarsi con i formatori locali della pubblica amministrazione per agevolare la migrazione al cloud.
  Abbiamo visto recentemente tanti esempi di intrusioni nelle nostre banche dati comunali, regionali, statali, e questo secondo noi potrebbe aiutare davvero a creare una massa critica sufficiente per contrastare tutte le resistenze a tutti gli assetti consolidati e non subire anche posizioni di monopolio.
  Purtroppo anni di depauperamento di risorse umane e finanziarie spesso hanno messo in ginocchio le realtà locali – noi per un decennio non abbiamo potuto assumere. Però i comuni sono ossature del nostro Stato, sono gli enti più vicini al cittadino, e hanno dimostrato durante l'emergenza sanitaria di poter dare anche risposte immediate alla popolazione.
  È necessario far decollare la pubblica amministrazione digitale. Sappiamo che ci sono molte cause che non hanno consentito questo decollo, la cultura del cartaceo, la conservazione delle prassi organizzative, l'insicurezza tecnica. Molti siti della pubblica amministrazione sono scarsamente accessibili, navigabili e poco completi. Come dicevo prima, proprio riferendomi al SUAP – questo può essere evidenziato anche in altri ambiti – software differenti per ciascuna pubblica amministrazione, scarsa interoperabilità, difficoltà di migrazione, complessità della normativa e poi gli strumenti che vanno completati: domicilio digitale, diffusione dell'identità digitale. Il percorso della digitazione della pubblica amministrazione deve essere proprio una stella polare, principio guida che poi peraltro troviamo nel Piano triennale per l'informatica del once only che deve valere per tutti: cittadini e amministrazioni locali. Vogliamo evidenziare la necessità di un percorso di accompagnamento e chiediamo che non venga bruciata questa importante occasione di innovazione che è fornita dal PNRR.
  Grazie per l'attenzione e grazie per questa opportunità.

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  PRESIDENTE. Grazie a lei, dottoressa Concilio, per la sua relazione davvero completa ed esaustiva. Io mi scuso con i colleghi che sono collegati perché non riusciremo a fare delle domande dato che alle 9,20 inizia l'Aula con le votazioni. In ogni caso, se ci sono delle domande vi chiedo di inviarle in Segreteria e saranno trasmesse agli auditi così da poter avere delle risposte scritte nello scusarmi per i tempi ristretti a nostra disposizione, ringrazio nuovamente per la relazione elaborata e dichiaro conclusa l'audizione odierna.

  La seduta termina alle 9.15.