XVIII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 23 di Mercoledì 22 luglio 2020

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zoffili Eugenio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL FENOMENO MIGRATORIO NELL'AREA SCHENGEN, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL'ATTUALITÀ DELL'ACCORDO DI SCHENGEN, NONCHÉ AL CONTROLLO E ALLA PREVENZIONE DELLE ATTIVITÀ TRANSNAZIONALI LEGATE AL TRAFFICO DI MIGRANTI E ALLA TRATTA DI PERSONE

Audizione della presidente della regione Calabria, Jole Santelli, su fenomeni migratori ed emergenza sanitaria COVID-19.
Zoffili Eugenio , Presidente ... 3 
Santelli Jole , presidente della regione Calabria ... 3 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 4 
Perconti Filippo Giuseppe (M5S)  ... 4 
Zuliani Cristiano  ... 4 
Testor Elena  ... 4 
Iwobi Tony Chike  ... 5 
Tuzi Manuel (M5S)  ... 5 
Silli Giorgio (Misto-NI-USEI-C!-AC)  ... 5 
Santelli Jole , presidente della regione Calabria ... 6 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
EUGENIO ZOFFILI

  La seduta inizia alle 14.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente)

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming sulla web-tv e successivamente sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione della presidente della regione Calabria, Jole Santelli, su fenomeni migratori ed emergenza sanitaria COVID-19.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della presidente della regione Calabria, Jole Santelli, su fenomeni migratori ed emergenza sanitaria Covid-19. Trattandosi di un'audizione formale, collocata nell'ambito dell'indagine conoscitiva in corso, di essa sarà redatto un resoconto stenografico. Io ringrazio per la disponibilità la presidente della regione Calabria Santelli, collegata con noi in videoconferenza. Questa audizione rientra in un ciclo di audizioni dedicate ai presidenti di regione che stanno fronteggiando il fenomeno migratorio. Ascolteremo il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, il presidente della regione Sardegna, Christian Solinas, e il presidente della regione Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga. Do la parola alla presidente Santelli.

  JOLE SANTELLI, presidente della regione Calabria. Grazie presidente. Grazie innanzitutto per l'invito, molto gradito, di poter condividere con voi le nostre preoccupazioni in merito a quello che sta accadendo. Preliminarmente vorrei sottolineare come già da qualche mese è abbastanza forte la paura determinata dall'espandersi della pandemia di Covid in alcuni Paesi, soprattutto africani, e di un contagio di virus di ritorno nei nostri territori, specialmente del Sud, proprio a causa degli sbarchi degli immigrati. Questo è un tema che io personalmente ho già sollevato da settimane e credo che il Governo italiano e l'Europa debbano essere pronti ad affrontare prima che si corra l'effettivo rischio in autunno di un ritorno del contagio nel Paese e soprattutto nelle regioni del Sud. Questo pericolo si è manifestato nella sua pienezza con il cosiddetto sbarco di Roccella, con «vascello fantasma», quindi non controllato. A bordo del vascello sbarcato a Roccella c'erano una sessantina di persone e, cosa che mi ha incuriosito non poco, erano tutti uomini, tutti provenienti dal Pakistan. Mi permetto di fare questa sottolineatura perché generalmente sulle navi dei migranti, come abbiamo imparato a conoscere, si trovano spesso gruppi familiari, bambini, donne. Invece in quelli che stiamo vedendo ora, gli uomini sono quasi tutti provenienti dalle stesse località degli stessi Paesi. Rimetto al Comitato la valutazione di questo dato che mi ha incuriosito e quindi non posso non sottolineare alla vostra attenzione. Una volta che il vascello «fantasma» è stato intercettato dalla Capitaneria di porto, le persone a bordo sono state portate nel porto di Roccella Ionica. Lì sono stati effettuati i controlli sanitari. Purtroppo circa la metà di queste persone sono risultate positive al Pag. 4Covid-19. A quel punto è iniziata la ricerca da parte del questore di Reggio Calabria di località dove potessero essere portate. I minori sono rimasti a Roccella Ionica, altri sono stati spostati a Bova Marina, altri ancora sono stati spostati a molti chilometri di distanza, ad Amantea. La peculiarità della situazione di Amantea e in parte anche di Roccella Ionica è stata dovuta al fatto che i posti individuati dalle prefetture erano posti sostanzialmente in pieno centro cittadino di due località turistiche molto rinomate. Il fatto che fossero in un contesto di vicinanza alla città e alle altre abitazioni e l'avviso che è stato dato correttamente dalle forze dell'ordine a coloro i quali vivevano nel nucleo cittadino ha creato un notevole allarme. Mi permetto di dire che non è solo un allarme da migranti, ma un allarme soprattutto da Covid. Tutti nelle nostre zone abbiamo vissuto la paura delle popolazioni nel momento in cui si è deciso di trasferire dei malati Covid nei propri territori. La situazione ha creato disordini particolari ad Amantea. Poi, al momento, gli immigrati sbarcati ad Amantea sono stati spostati al Celio a Roma. Rimangono problematiche su Roccella Ionica. Il sindaco ha chiesto lo spostamento dei minori dal centro dove sono stati ricoverati, stessa storia a Bova Marina. Il capo dipartimento delle libertà civili, prefetto Michele di Bari, ha partecipato, presso la prefettura di Catanzaro, a un incontro con i prefetti del territorio. Ho chiesto con fermezza al Ministro dell'interno la possibilità di avere delle navi su cui si potesse effettuare la quarantena. Mi permetto di chiedere al Comitato, al Governo e in sede europea se si possa fare un vero percorso di controllo da parte dell'Europa di quelli che sono i suoi confini meridionali. Sono disponibile a rispondere ad eventuali domande.

  PRESIDENTE. Grazie, è stata chiarissima, presidente. Onorevole Perconti del Movimento Cinque Stelle, prego.

  FILIPPO GIUSEPPE PERCONTI. Grazie, presidente. Io volevo fare una domanda sul numero degli sbarchi che sono avvenuti in Calabria perché, seguendo i fatti e gli spostamenti, tutti i migranti che vengono trasferiti in Calabria, almeno via terra, hanno già effettuato la quarantena all'interno delle navi in Sicilia, quindi il problema si pone per gli sbarchi autonomi sulle coste calabre. Volevo sapere quanti sono gli sbarchi, quanti sono stati nell'ultimo anno e come la popolazione sta affrontando l'arrivo dei migranti, nonostante abbiano già effettuato la quarantena sulle navi poste in Sicilia.

  CRISTIANO ZULIANI. Grazie, presidente. Volevo porre alla presidente alcune domande. Ho letto anche sulle cronache la vicenda che riguarda i migranti. Sicuramente come governatore, come molti sindaci, ha a cuore, oltre che l'aspetto dell'immigrazione, soprattutto la salute dei cittadini e dei residenti della sua regione. È per questo che ho visto che ha chiesto un intervento del Governo per la messa a disposizione di navi sulle quali ospitare i migranti positivi. Da amministratore di un territorio, chiedo al governatore se prevede anche delle riflessioni dal punto di vista economico, soprattutto sulla parte turistica. Come ho già espresso in un intervento sul decreto Rilancio in Aula, per il Sud, territorio che non ha molte risorse che vengono sfruttate dal punto di vista economico, una risorsa fondamentale è quella del turismo. Con l'arrivo di soggetti positivi, si denota l'abbandono della Comunità europea nei confronti del nostro Paese e la debolezza del nostro Governo perché di questa cintura del Mediterraneo dovrebbe occuparsi non solo lo Stato italiano, ma la Comunità europea. Chiedo le sue impressioni in merito. Grazie.

  ELENA TESTOR. Grazie alla governatrice Santelli. Innanzitutto volevo esprimerle la mia vicinanza in questo momento, sicuramente non facile, soprattutto dopo il periodo di lockdown, in cui i governatori stanno cercando di trovare un equilibrio anche a livello economico per i territori che hanno già sofferto. Lei ha parlato del turismo, dell'immagine positiva che una regione cerca di dare, cercando di garantire Pag. 5la sicurezza alle persone che vivono il territorio e che vorrebbero vedere la bellissima regione Calabria. Come anche la Sicilia, sono zone di costa che in questo momento dovrebbero essere prese d'assalto da parte dei turisti. Dispiace, quindi, vedere la mancata risposta da parte del Governo (questa è una mia opinione personale). Il grido lanciato dai governatori delle regioni del Sud è chiaro e non si può far finta di non sentirlo. Comprendiamo anche la preoccupazione dei cittadini che sono rimasti chiusi in casa in questo periodo. La domanda che le faccio è cosa si aspetta o in che modo può intervenire il Governo per dare risposte al territorio e fare in modo che i governatori e i sindaci non si sentano abbandonati in questo difficile momento? Quali sono le azioni che secondo lei, oltre alle navi quarantena sulle coste, può fare il Governo?

  TONY CHIKE IWOBI. Presidente, mi associo ai miei colleghi nell'esprimerle solidarietà verso la sua regione e le altre regioni del Sud che stanno subendo l'allarme dell'immigrazione incontrollata che si sta aggiungendo ad un allarme sanitario. Credo che il Governo debba fare la sua parte in questo istante, cioè procedere alla piena applicazione del decreto Sicurezza, perché finché una legge è in vigore deve essere applicata. È nostro compito fare pressioni al Governo in tal senso. La mia domanda è: qual è il livello di coordinamento attivo tra la prefettura e i sindaci nella gestione dei richiedenti asilo in questo momento? Grazie.

  MANUEL TUZI. Io non credo che in questo momento, almeno da quanto si apprende dalle notizie di stampa, sia opportuno, in una fase di uscita dalla situazione emergenziale dovuta al Covid, indirizzare minacce e aut-aut al Governo. Non credo in generale che sia la modalità opportuna per rappresentare tutti i cittadini all'interno delle istituzioni e per affrontare problemi. Il problema attualmente è il Covid, non gli immigrati, o meglio, sono gli immigrati con il Covid. Io ricordo che la regione Calabria con un'ordinanza, in contrasto con le indicazioni date dal Governo, ha consentito anticipatamente la riapertura di bar, ristoranti, in barba totalmente alla situazione Covid. Al netto di questo capisco la problematica, comprendo che esista effettivamente il problema sbarchi, come ha citato anche il mio collega. Vorremmo sapere effettivamente qual è la situazione di quelli che sono già transitati nelle varie imbarcazioni in Sicilia e poi sono arrivati in Calabria. Ho letto che è stata già avviata una procedura veloce di gara per affrontare il problema in emergenza, quindi non mi sembra che non ci sia una risposta importante da parte del Governo in questa direzione. Si sta cercando di affrontare il tema prontamente con una procedura veloce di gara e addirittura si è già detto che, qualora non venissero presentate offerte di mercato congrue, si procederà con delle strutture militari a terra per assicurare l'isolamento e la protezione di tutti i cittadini calabresi e salvaguardare l'attività turistica della Calabria. Ritengo che sia necessario, in questo contesto di emergenza per Coronavirus, che nell'ambito delle istituzioni si mantengano gli opportuni toni e non si facciano attacchi perché tutti stiamo lavorando nella stessa direzione. Grazie.

  GIORGIO SILLI. Grazie, saluto la presidente Santelli. Mi ero proposto oggi, più di altre volte, di ascoltare in religioso silenzio, perché spesso e volentieri in queste audizioni si tende a tornare sempre sugli stessi problemi che il Governo si guarda bene dal risolvere. È diventato una sorta di mantra. Ce lo ripetiamo costantemente. Non posso però tacere di fronte agli interventi che ho sentito poc'anzi, perché chi mi ha preceduto ha concluso l'intervento dicendo: «Lavoriamo tutti nella stessa direzione.» Forse voi. Non è la mia direzione, perché se veramente si fosse lavorato e stessimo lavorando nella stessa direzione, avremmo una diversa concezione del fenomeno migratorio che fenomeno non è più, ma continua ad essere emergenza ormai da qualche anno. Mi spiego, qui c'è la differenza tra chi fa politica e chi è improvvisato o è «riportato dalla piena», come si dice in Toscana. La politica è lungimiranza, non può essere solo interventismo. Ci sono Pag. 6argomenti da risolvere in maniera repentina, problemi da gestire nell'immediato, ma temi che hanno a che fare con la nostra società, la società del futuro, come l'immigrazione, hanno necessità di una progettazione sul lungo periodo e lungimirante. L'immigrazione non è un problema, è un fenomeno che esiste da sempre, ma, se la politica non fa il suo dovere di gestire il flusso migratorio, una volta che i migranti arrivano sul nostro territorio, da questione normalissima diventa un problema e lo sappiamo bene in questo Paese. Il vero dramma è che il combinato disposto Covid e immigrazione rischia di detonare e di diventare devastante per certe regioni del Sud, ma non perché il migrante porta malattie secondo una concezione stupida, arcaica e vecchissima. Da un punto di vista economico e sociale, il Covid ha creato dei grandissimi problemi. Ha bloccato i consumi, ha causato la prossima chiusura di almeno il 30 per cento del manifatturiero leggero nella Repubblica italiana, perché a un certo punto verrà meno il divieto di licenziamento e, con tutte le nostre aziende che non hanno più un ordine da tre mesi a questa parte, a settembre ci troveremo con almeno il 30 per cento delle piccole imprese italiane che chiuderanno. I soldi del Recovery Fund ci sono, ci saranno, ma prima che i meccanismi dell'economia politica e della politica economica facciano ripartire i consumi, sarà passato un anno e mezzo. Tradotto in parole povere, una pandemia, una questione di tipo sanitario si sta trasformando in un problema di tipo economico, che diventa un problema sociale, che diventerà a settembre-ottobre un problema di ordine pubblico, perché è previsto un tasso di disoccupazione al 18/20 per cento medio in Italia. Quindi immagino che nelle regioni del Sud il tasso sarà molto più alto rispetto alle regioni del Centro e del Nord, perché partono da un livello differente. Allora io mi domando, una volta per tutte, è possibile che si continui ancora a voler fare della propaganda in questo momento sulle politiche inerenti l'immigrazione? Abbiamo portato a casa qualcosa, stiamo uscendo da questa pandemia, non dico a testa alta, ma meno peggio di altri, non ci rendiamo conto che dopo l'estate sarà l'apocalisse? Non ci rendiamo conto che da un punto di vista economico la contrapposizione arriverà a dei livelli tali che aumenterà l'insofferenza nei confronti del migrante? Io parlo da democristiano, non parlo da politico all'opposizione del Governo. Io ho a cuore la persona con la «P» maiuscola. Voi lo sapete che a settembre/ottobre ci saranno degli scontri sociali causati dall'economia ferma, dalla disoccupazione e dal continuo arrivare dei migranti, che troveremo sui libri di storia tra venti o trent'anni? Per questo io dico: cerchiamo di lavorare nella stessa direzione, ma una volta per tutte non facciamo propaganda, perché se l'idea principale è cancellare i decreti Sicurezza di Salvini senza neanche sapere cosa c'è scritto, vuol dire che non abbiamo la minima idea di come pensiamo di progettare la società del futuro. Presidente, mi taccio dicendo della nostra situazione economica. Noi abbiamo riscosso tutti lo stipendio in questi mesi. Anche se non siamo dipendenti della pubblica amministrazione, siamo politici. Fuori però non è così. Siccome tutti abbiamo a cuore l'ordine sociale, la persona con la «P» maiuscola, pensiamoci. Lo dico alla presidente Santelli che mi sembra abbia le idee abbastanza chiare e lo raccomando al Governo in maniera bonaria, invitandolo a una riflessione più approfondita che vada oltre la contrapposizione decreto Sicurezza sì, decreto Sicurezza no. Grazie.

  JOLE SANTELLI, presidente della regione Calabria. Grazie presidente, cercherò di essere esaustiva nelle risposte e di rammentare i quesiti posti. Innanzitutto vorrei tranquillizzare i colleghi del Movimento 5 Stelle. Qui nessuno sta parlando di preoccupazioni relative agli immigrati che arrivano in transito e hanno già fatto la quarantena in Sicilia. Nessuno ha posto questo tema. Nessuno ha posto un tema generale sull'immigrazione e il Covid. A titolo esemplificativo, a Cosenza c'è stato un serio problema Covid nella comunità senegalese, di cui sia la parte istituzionale con la prefettura sia quella sanitaria con la regione si sono prontamente occupate, ma è stato discusso come tema Covid in generale. Pag. 7 Il tema si è posto su un altro discorso che è il problema relativo agli sbarchi e agli sbarchi dei vascelli fantasma. Quanti sono? A saperlo. Se sono intercettati dalla Capitaneria di porto e se arrivano in un porto e poi controllati, lo sappiamo. Se arrivano direttamente sulle spiagge, purtroppo non lo sappiamo. Quindi il problema è nato dallo sbarco autonomo in Calabria e sulla necessità a quel punto di fare la quarantena in Calabria, così come con numeri decisamente maggiori il tema si è posto sulla Sicilia che ha avuto nello stesso periodo circa ottocento sbarchi. Da ciò è iniziata un'interlocuzione con il Governo in cui io ho tentato di riassumere, tanto con la Ministra Lamorgese, quanto con il prefetto di Bari, la necessità di avere navi per la quarantena in mare. Siamo alla terza gara, io mi auguro che vada in porto o che si faccia una requisizione vera e propria, come è stato fatto nel periodo dell'emergenza lockdown. Secondo me la quarantena deve essere svolta fuori dall'ambito del territorio italiano e senza inserirsi necessariamente in zone turistiche. Gli sbarchi arrivano sulla costa, quindi è normale che abbiano incidenza sul turismo e provochino allarme nelle popolazioni. È chiaro che questa situazione abbia creato un problema di immagine. Gli albergatori di Amantea, come gli albergatori di Roccella, mi hanno chiamato subito. Ho ricevuto moltissimi messaggi in merito a disdette di prenotazioni in quei giorni, perché la paura del Covid, giustamente, ancora permane. Permane una situazione di emergenza. I focolai incontrollati, nonostante la diligente vigilanza dalle forze dell'ordine, hanno creato problemi e danni al turismo. Cosa chiedo al Governo? Non da persona in contrapposizione, ma da istituzione, chiedo che vengano preservati gli sforzi fatti da un'intera regione che è rimasta «no Covid», che ha fatto diligentemente la sua parte di osservanza delle regole. Devo poi fare una sottolineatura: io ho aperto i bar e i ristoranti, il Governo li ha chiusi e poi riaperti quattro giorni dopo, ma questo non creava allarme, quindi avevo ragione io. L'allarme non è la pelle di un colore o di un altro, ma il fatto che possono arrivare situazioni di Covid che non siano perfettamente controllate. Credo che la collaborazione tra richiedenti asilo, sindaci e prefetture funzioni abbastanza bene. Alla luce del sistema Covid, secondo me, andrà rivisto tutto il sistema dell'accoglienza. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente, il nostro Comitato bicamerale è a sua completa disposizione. Siamo stati tre volte in missione a Lampedusa, recentemente anche a Pozzallo e Porto Empedocle. Nel caso in cui si manifesti la necessità, siamo disponibili anche a venire in Calabria. L'audizione è conclusa.

  La seduta termina alle 14.45.