XVIII Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 7 aprile 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE NUOVE DISUGUAGLIANZE PRODOTTE DALLA PANDEMIA NEL MONDO DEL LAVORO

Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro.
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 3 
Marcantonio Giovanni , Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro (intervento da remoto) ... 3 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 4 
Marcantonio Giovanni , Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro (intervento da remoto) ... 4 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 4 
Marcantonio Giovanni , Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro (intervento da remoto) ... 4 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 5 

Audizione di rappresentanti di Confprofessioni:
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 5 
Monticelli Francesco , responsabile dell'Ufficio studi Confprofessioni (intervento da remoto) ... 6 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 8 

Allegato 1: Documentazione trasmessa dall'Ordine dei consulenti del lavoro ... 9 

Allegato 2: Documentazione trasmessa da Confprofessioni ... 24

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Cambiamo!-Popolo Protagonista: Misto-C!-PP;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Europeisti-MAIE-PSI: Misto-EUR-MAIE-PSI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CAMILLO D'ALESSANDRO

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera e la trasmissione diretta sulla web tv.

Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro.
  Ricordo che l'odierna audizione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto, in videoconferenza, degli auditi e dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento alla riunione del 4 novembre 2020.
  Rammento altresì che alle audizioni svolte in videoconferenza si applicano, in quanto compatibili, le medesime regole che valgono per le sedute in presenza, tra le quali richiamo la vostra attenzione in particolare sul divieto assoluto di effettuare e diffondere foto e riprese audiovisive in qualunque forma e con qualunque mezzo, nonché il divieto di esporre cartelli e striscioni o altre scritte o simboli, ivi inclusi fondali recanti tali segni ovvero non appropriati alla dignità dei lavori parlamentari.
  Interviene, in collegamento da remoto, il Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, Giovanni Marcantonio. Nel ringraziare il nostro ospite per la sua partecipazione, gli cedo la parola, ricordandogli che per il suo intervento ha a disposizione dieci minuti. Grazie.

  GIOVANNI MARCANTONIO, Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro (intervento da remoto). Grazie, presidente. Grazie a tutti, buongiorno a tutti. Ringrazio ancora per l'opportunità di riflettere insieme su un tema veramente di attualità e di grande importanza per questo Paese, soprattutto nella situazione di crisi in cui ci troviamo, e che dobbiamo affrontare anche con una prospettiva di lungo periodo.
  Io credo che l'analisi delle diseguaglianze nel contesto della pandemia sia assolutamente opportuna e utile per tutti, anche perché queste nuove diseguaglianze sicuramente potrebbero condizionare negativamente, per esempio, l'avvio di un percorso di ripresa economico-occupazionale.
  Noi abbiamo trasmesso una memoria, certamente già a disposizione dei deputati, quindi, visto il tempo limitato a disposizione, io andrò in maniera sintetica a illustrare i punti principali di questo testo. Per qualsiasi dettaglio avete a disposizione questo documento e siamo a disposizione per qualsiasi richiesta di chiarimenti.
  Sotto il profilo dell'analisi, certamente bisogna innanzitutto proporre un focus sul contesto su cui ha inciso la pandemia, perché l'ISTAT, riguardo alla situazione precedente alla pandemia, ci dice che nel Pag. 42020 ci sono stati un milione di poveri in più rispetto all'anno 2019.

  PRESIDENTE. Dottore, chiedo scusa se la interrompo. La sentiamo male, non vorrei che dipenda dal suo microfono. Se può trovare un altro microfono oppure provare senza microfono, forse è meglio, decida lei. La sentiamo male, con un rumore di fondo.

  GIOVANNI MARCANTONIO, Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro (intervento da remoto). Adesso mi sentite meglio?

  PRESIDENTE. Proceda, grazie.

  GIOVANNI MARCANTONIO, Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro (intervento da remoto). Stavo dicendo che l'ISTAT, per il 2020, ha fatto una fotografia della situazione rispetto all'anno precedente da cui risulta abbastanza evidente l'incremento del livello di povertà rispetto all'anno precedente. Quindi, la crisi pandemica si è verificata in un contesto già assai fortemente in crisi. Inoltre, ancora l'ISTAT comunica che, tra il febbraio 2021 e il febbraio 2020, si sono persi 945 mila occupati. Io credo che questo sia un dato di assoluto interesse per questa indagine conoscitiva.
  Peraltro, va fatto un ragionamento sul contesto in cui vengono colpiti il mercato del lavoro e i soggetti che vi partecipano. In questo senso, certamente i più colpiti sono i lavoratori con contratti a tempo determinato, con ben 372 mila posizioni in meno, e i lavoratori autonomi con partita IVA, con 355 mila posizioni in meno. Sicuramente, questa pandemia rischia di essere un pericoloso amplificatore di queste disuguaglianze sociali, a partire proprio dal contesto del mercato del lavoro e soprattutto in relazione alla fascia più debole del mercato del lavoro, ovvero quella dei lavoratori a tempo determinato, dei precari e dei lavoratori autonomi.
  Circa l'analisi di contesto che abbiamo proposto, sicuramente va fatta una riflessione sulle condizioni di lavoro in cui si è innestata questa pandemia, e quindi, sulle diseguaglianze che ne sono derivate. Sicuramente, un primo profilo di approccio potrebbe essere quello del blocco dei licenziamenti, il cosiddetto «divieto di licenziamento», limitato solo alle aziende che usufruiscono degli ammortizzatori sociali di emergenza con causale COVID-19.
  Anche qui la recente normativa ne ha stratificato l'applicazione, distinguendo tra le aziende che usufruiscono della cassa integrazione ordinaria da quelle che usufruiscono della cassa integrazione in deroga o dell'assegno ordinario, cioè quelle aziende più piccole, per le quali i licenziamenti sono bloccati sino al 31 ottobre del 2021 anziché fino al 30 di giugno. Anche qui è evidente una stratificazione di tutele, che dipende esclusivamente dall'inquadramento previdenziale dell'azienda piuttosto che dalla caratteristica soggettiva del lavoratore destinatario di questo aiuto.
  Vi è anche il tema dei lavoratori autonomi. In Parlamento è in corso l'esame un progetto di legge (Atto Senato n. 1474) per introdurre una migliore tutela delle condizioni di lavoro per i lavoratori autonomi e i professionisti colpiti, per esempio, dal contagio. Noi sappiamo perfettamente che, in questo periodo di crisi, lavoratori autonomi hanno continuato a lavorare e purtroppo, quando sono stati colpiti dal contagio, hanno dovuto comunque far fronte agli adempimenti verso la pubblica amministrazione, verso i consumatori e i cittadini, nonostante, magari, questo sia stato molto difficile a causa della loro condizione di salute. Sotto questo profilo, il progetto di legge prevede la tutela sia del professionista per il mancato adempimento sia del destinatario dei suoi servizi, i cui diritti, esercitati tramite tale adempimento, non dovrebbero venire meno.
  Vi è poi un tema di grande importanza, che è quello delle politiche attive del lavoro. Io credo che sia il tema centrale di tutta questa analisi, in quanto saranno le politiche attive del lavoro, probabilmente, Pag. 5 a cercare di contemperare gli aspetti di diseguaglianza nel mercato del lavoro. In questo senso, noi proponiamo un rifinanziamento dell'assegno di ricollocazione e un miglior disegno della componente di politica attiva del Reddito di cittadinanza, passando da un regime di pura assistenzialità a un regime attivo di ricollocazione nel mercato del lavoro e superando anche quelle diseguaglianze di cui ho parlato precedentemente.
  Per quanto riguarda invece l'impatto sui redditi – questo è un altro tema molto importante, che riguarda, non solo le condizioni di lavoro, ma anche i redditi delle persone colpite da questa crisi –, si rileva che i più colpiti sono stati di nuovo i lavoratori autonomi, con picchi di diminuzione del reddito superiori al 50 per cento, e, a seguire, i lavoratori a termine. Anche sotto questo profilo vi è una coincidenza riguardo alle condizioni e all'impatto sui redditi.
  Ovviamente, sono determinanti la possibilità di accesso agli strumenti di sostegno e la tempestività degli interventi. A questo fine, è possibile proporre innanzitutto una riforma degli ammortizzatori sociali con l'introduzione di un ammortizzatore sociale unico, universale, per tutti i lavoratori dipendenti, che magari può essere configurato sia per fare fronte alla crisi attuale, sia per la gestione ordinaria, più generale, e, per i lavoratori autonomi, di uno strumento universale di sostegno al reddito, in attuazione della legge n. 81 del 2017. Ricordo che non è stata ancora attuata la legge n. 81, nella parte che prevede la possibilità di intervenire a sostegno del reddito dei lavoratori autonomi che abbiano subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà o che siano stati colpiti da gravi patologie. Questo è un altro tema importante.
  Sotto il profilo dell'analisi, in sintesi, un ruolo fondamentale lo avrà anche il lavoro agile per quanto riguarda l'opportunità di contemperare le diseguaglianze in materia di competenze digitali e il divario digitale in genere. Sotto questo profilo, anche il lavoro agile andrà assolutamente riformato con una riorganizzazione del lavoro e potenzialmente incentivato per una vera prospettiva di parità tra generi.
  Peraltro, nella memoria vi sono anche analisi delle differenze di contesto legate proprio alla situazione di emergenza. Abbiamo assistito, ad esempio, non solo all'esclusione dei lavoratori autonomi dal contributo a fondo perduto, superata solo dal decreto-legge n. 41 del 2021, ma anche all'esclusione dei lavoratori autonomi dalla tutela dell'equiparazione all'infortunio del contagio sul luogo di lavoro, prevista solo per i lavoratori dipendenti.
  Volevo solo concludere velocissimamente. Credo che, a questo punto, vada fatta una riflessione complessiva circa il rafforzamento delle politiche di contrasto alla diversità di genere, generazione e territorio, attraverso aiuti più universali e inclusivi. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, presidente. Autorizzo la pubblicazione della documentazione depositata, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 1). Non essendoci richieste di intervento, ringrazio il dottor Marcantonio e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Confprofessioni.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Confprofessioni, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro.
  Ricordo che l'odierna audizione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza degli auditi e dei deputati, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.
  Rammento altresì che nelle audizioni svolte in videoconferenza si applicano, in quanto compatibili, le medesime regole che valgono per le sedute in presenza, tra le quali richiamo alla vostra attenzione in Pag. 6particolare il divieto assoluto di effettuare e diffondere foto e riprese audiovisive in qualunque forma e con qualunque mezzo nonché il divieto di esporre cartelli, striscioni o altre scritte o simboli, ivi inclusi fondali recanti tali segni, ovvero non appropriati alla dignità dei lavori. Interviene in collegamento da remoto il dottor Francesco Monticelli, responsabile dell'Ufficio studi di Confprofessioni. Nel ringraziare il nostro ospite per la sua partecipazione, gli cedo immediatamente la parola, ricordando che l'intervento potrà avere una durata di dieci minuti. Prego, dottor Monticelli.

  FRANCESCO MONTICELLI, responsabile dell'Ufficio studi Confprofessioni (intervento da remoto). Buongiorno. Accogliamo con soddisfazione l'invito a partecipare a questa importante indagine conoscitiva che ci consente di portare alla vostra attenzione dati e valutazioni sull'impatto che la pandemia sta avendo sul mercato del lavoro delle libere professioni.
  In questo ambito, Confprofessioni si colloca in una posizione privilegiata in quanto associazione di rappresentanza dei liberi professionisti nel duplice ruolo di lavoratori autonomi e datori di lavoro. La nostra confederazione è firmataria del Contratto collettivo per i dipendenti degli studi professionali e, dunque, è un po' il crocevia di tutte le problematiche economiche e occupazionali del settore. Questo ci ha permesso di sottoporre una serie di istanze al Governo e al Parlamento nelle numerose interlocuzioni intrattenute. Dobbiamo dire che la capacità di risposta istituzionale è sicuramente cambiata nel corso del tempo. Infatti, gli ultimi provvedimenti, in particolare il decreto «Sostegni», incontrano il nostro favore.
  Il Rapporto 2020 sulle libere professioni e il Bollettino di aggiornamento che sta uscendo in questi giorni – entrambi a cura del nostro Osservatorio nazionale sulle libere professioni – fotografano una realtà problematica: nei dodici mesi del 2020 il lavoro indipendente ha perso circa 154 mila unità, di cui circa 38 mila liberi professionisti. Si tratta, quindi, di una diminuzione consistente, che va messa in rapporto con le dinamiche di lungo periodo del settore. Infatti, per ragioni strutturali, già nell'ultimo decennio, ovvero nel decennio 2009-2019, si è registrata una silenziosa rivoluzione interna nei flussi di entrata e di uscita nel mondo del lavoro indipendente: circa 735 mila unità in meno, con la sola eccezione di una crescita di 290 mila unità relativa proprio al comparto dei professionisti. Tuttavia, questo numero è costituito, in larga parte, da persone in età matura: 222 mila unità tra i 45 e i 64 anni, quasi sicuramente espulse dal mercato del lavoro dipendente e da pensionati che continuano a lavorare.
  Il trend reddituale della categoria dei liberi professionisti va valutato anche in relazione a questi numeri. In particolare si riscontra una componente minoritaria di professionisti con redditi elevati e una componente maggioritaria con redditi bassi e in calo. A questo fenomeno vanno anche aggiunti il gap di genere e il gap geografico. Questo per far capire che la situazione della pandemia ha impattato su una situazione relativa alle libere professioni che era già abbastanza problematica.
  Visti i dati che riguardano le problematiche di accesso soprattutto dei giovani alla libera professione, il mondo della rappresentanza si è sempre interrogato su quali fossero gli strumenti più idonei per favorire l'accesso dei professionisti e quali potessero essere gli strumenti per competere sul mercato e affrontare le vicende personali e professionali in maniera adeguata. Abbiamo sottoposto diverse volte le nostre istanze al Governo e al Parlamento, chiedendo di favorire le aggregazioni tra i professionisti – che probabilmente servirebbero per competere più facilmente sul mercato –, una piena equiparazione alle PMI, con riferimento all'accesso ai benefici per le imprese, e un'estensione dell'efficacia dell'equo compenso che, visti i trend reddituali citati, è particolarmente importante anche per i più giovani.
  Volendo dare ulteriori dati relativi all'impatto della pandemia, possiamo dire Pag. 7che la situazione ha messo in evidenza le carenze di un quadro regolativo del tutto privo di reti di protezione per i lavoratori autonomi, a cui si è dovuto ovviare con una serie di strumenti di sostegno al reddito previsti dai diversi decreti-legge adottati durante il periodo pandemico, dal «Cura Italia» fino al recente decreto «Sostegni».
  Il primo dato che vogliamo mettere in luce è quello relativo alle domande di accesso all'indennità di sostegno pervenute alle casse di previdenza. Si stima che circa un terzo, ovvero il 32,8 per cento, dei liberi professionisti iscritti alle casse abbiano fatto richiesta di questa indennità. Si ricorderà che il beneficio era condizionato ad aver subìto una consistente decurtazione reddituale ed era limitato a soggetti con redditi medio-bassi. Se ne deduce, quindi, una situazione di sofferenza generalizzata. Le categorie che hanno richiesto maggiormente le indennità sono i biologi, gli psicologi e i geometri, con una percentuale di domande presentate superiore al 60 per cento rispetto alle platee di riferimento. L'impatto è stato sicuramente significativo su alcune categorie professionali. I dati riguardano la richiesta di accesso alle indennità previste dai diversi provvedimenti. Anche gli avvocati, gli ingegneri, gli architetti e i veterinari hanno percentuali intorno al 50 per cento di richiesta rispetto alla platea di riferimento.
  Per quanto riguarda gli iscritti alla gestione separata INPS, la situazione evidenziata dai dati ci porta a valutare che, rispetto alla platea dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata, circa l'80 per cento degli iscritti ha richiesto l'indennità. Si tratta di una percentuale decisamente superiore a quella che si riscontra tra gli iscritti alle casse ordinistiche, dove la quota dei beneficiari – come ho detto – è intorno al 30 per cento.
  Questi sono tutti dati che ci dimostrano l'importanza degli strumenti di sostegno al reddito e dei ristori che sono stati introdotti nel corso del tempo e che sottolineano ancora di più l'importanza di prevedere misure di welfare a favore dei professionisti, perché, ricordiamo, non sono strumenti a regime, ma sono strumenti che sono stati previsti per fronteggiare le conseguenze della pandemia.
  In questo senso noi abbiamo valutato diversamente i diversi provvedimenti che si sono susseguiti in questo periodo. Ad esempio, ricordiamo che nel secondo semestre del 2020 era stata fatta la scelta di limitare le misure, sulla base dei codici ATECO, alle sole attività che erano state sospese. Noi abbiamo sempre sottolineato come i professionisti facciano parte di una filiera produttiva più ampia e che, quindi, risentano loro stessi delle limitazioni delle attività economiche derivanti dai diversi provvedimenti adottati. Fortunatamente, nell'ultimo decreto, il decreto «Sostegni», abbiamo visto che il meccanismo di fondo è stato cambiato e questa nuova prospettiva è stata molto importante per il raggiungimento dell'equità delle misure.
  Volevo chiudere con una valutazione. Sappiamo che ci sono stati dei passi in avanti con la previsione di interventi strutturali. Ad esempio, la legge di bilancio per il 2021 ha introdotto l'ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa), che è un vero e proprio ammortizzatore sociale per i lavoratori iscritti alla gestione separata, nato nell'ambito proprio della consulta sul lavoro autonomo. Infatti, la prima idea era nata nell'ambito della Consulta per il lavoro autonomo e le professioni del CNEL, quindi è uno strumento nato proprio dalle associazioni e dal mondo della rappresentanza. L'ISCRO è un vero e proprio ammortizzatore sociale per i lavoratori iscritti alla gestione separata, che unisce il profilo delle politiche passive, con la previsione di un'indennità in caso di crisi o di decurtazione reddituale, al profilo di politica attiva, per garantire un percorso di riqualificazione ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata e la loro permanenza sul mercato.
  Vi è un ulteriore tema legato al welfare, relativo ai casi di malattia dei professionisti. Avevamo provato a chiedere a Pag. 8gran voce che fosse introdotta una disposizione in base alla quale il professionista, dopo aver contratto il virus, potesse contare su una misura che gli consentisse di rinviare gli adempimenti e le scadenze per il periodo della malattia. Purtroppo non è stato possibile, ma il mondo delle professioni ci sta riprovando con una proposta emendativa al decreto «Sostegni» che, auspichiamo, possa incontrare una nuova sensibilità.
  Terminerei qui e preannuncio il prossimo invio di una memoria.

  PRESIDENTE. Autorizzo la pubblicazione della documentazione richiamata nel corso dell'audizione, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 2). Non essendoci richieste di intervento, ringrazio il nostro ospite per il contributo fornito all'indagine e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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