XVIII Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Giovedì 10 giugno 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Polverini Renata , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI LAVORATORI CHE SVOLGONO ATTIVITÀ DI CREAZIONE DI CONTENUTI DIGITALI

Audizione di Cosmano Lombardo, ideatore del Web Marketing Festival (WMF), e di rappresentanti di Google e YouTube .
Polverini Renata , Presidente ... 3 
Lombardo Cosmano , ideatore del ... 3 
Polverini Renata , Presidente ... 5 
Lombardo Cosmano , ideatore del ... 5 
Polverini Renata , Presidente ... 6 
Bellini Enrico , rappresentante di ... 6 
Polverini Renata , Presidente ... 6 
Mortari Francesca , rappresentante di ... 6 
Polverini Renata , Presidente ... 8 
Mortari Francesca , rappresentante di ... 8 
Polverini Renata , Presidente ... 9 
Barzotti Valentina (M5S)  ... 9 
Polverini Renata , Presidente ... 9 
Lombardo Cosmano , ideatore del ... 9 
Polverini Renata , Presidente ... 10 
Pancini Marco , rappresentante di ... 10 
Polverini Renata , Presidente ... 11 

ALLEGATO: Documentazione trasmessa da Cosmano Lombardo, ideatore del Web Marketing Festival (WMF) ... 12

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-MAIE-PSI: Misto-MAIE-PSI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
RENATA POLVERINI

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web tv.

Audizione di Cosmano Lombardo, ideatore del Web Marketing Festival (WMF), e di rappresentanti di Google e YouTube .

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Cosmano Lombardo, ideatore del Web Marketing Festival, nonché di Enrico Bellini, Francesca Mortari e Marco Pancini in rappresentanza di Google e di YouTube, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui lavoratori che svolgono attività di creazione di contenuti digitali.
  Ricordo che l'odierna audizione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza degli auditi e dei deputati, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020. Nel ringraziare i nostri ospiti per la loro partecipazione, ricordo che ciascun audito ha a disposizione per il proprio intervento dieci minuti, in modo da consentire i successivi interventi da parte dei deputati interessati e la replica degli auditi. Cederei, quindi, la parola a Cosmano Lombardo. Prego, ha la parola.

  COSMANO LOMBARDO, ideatore del Web Marketing Festival (WMF) (intervento da remoto). Buongiorno. Gentile presidente, gentili onorevoli, vi ringrazio per l'odierna convocazione e per l'opportunità di esprimere il nostro punto di vista in merito all'indagine conoscitiva in corso sui creatori di contenuti digitali.
  Torniamo subito a precisare che il lavoro che abbiamo svolto e che abbiamo descritto nella memoria trasmessa alla Commissione è stato fatto insieme a molti operatori del settore e coinvolgendo direttamente alcuni digital creator. Abbiamo, inoltre, organizzato un incontro, che si terrà dal 15 al 17 luglio, con gli operatori del settore – a cui invitiamo anche gli altri soggetti auditi in questa seduta e i creator coinvolti nell'indagine conoscitiva, nonché gli esperti degli aspetti legali – in vista della presentazione di una bozza di proposta normativa.
  Sulla base dell'analisi fatta – che ha seguito i punti del programma dell'indagine conoscitiva – siamo assolutamente convinti di essere di fronte a una nuova categoria professionale, sicuramente nata dall'evoluzione del digitale, che deve avere un adeguato riconoscimento professionale, con le necessarie tutele per gli operatori del settore e un corretto e sostenibile inquadramento fiscale. Riteniamo che una proposta normativa ad hoc possa disciplinare tutti gli aspetti necessari per garantire queste priorità. Analizzando la ricostruzione del fenomeno dei creator, così come indicato nel programma dell'indagine conoscitiva, è facile intuire che ci troviamo di fronte a un fenomeno che è frutto della situazione non degli ultimi dodici mesi, ma degli ultimi quindici anni di evoluzione del mondo digitale, del mercato digitale e anche del più stretto rapporto che si è instaurato – soprattutto dal 2012 in poi – tra le piattaforme e i vari creator, un rapporto che ha Pag. 4portato sicuramente alla produzione di contenuti utili dal punto di vista informativo, formativo, oltre che per l'intrattenimento. Era, appunto, il 2012 l'anno in cui YouTube creava il primo award dedicato ai creator. Da quel momento in poi, questo fenomeno si è andato sempre più rafforzando, ma si sono create dinamiche di lavoro totalmente differenti rispetto a quelle già presenti negli altri mercati, per cui è poco indicato equiparare i creatori digitali, ad esempio, ai riders, come pure è stato fatto, poiché – a parte le tutele che possono essere attribuite a tutte le categorie lavorative – le caratteristiche sono completamente diverse. Quindi è opportuno studiare sempre più a fondo quella che è stata definita la creators economy. Da dati recenti risulta che nel mondo abbiamo oltre 50 milioni di operatori che possono essere considerati creatori digitali e che svolgono questo tipo di professione.
  Venendo alla platea di coloro che possono essere ricondotti alla categoria dei creatori digitali, a livello macro, possiamo individuare tre tipologie di creator.
  Abbiamo i creator professionali, che sono coloro che, per professione, producono contenuti digitali, sottoscrivono le policy delle piattaforme, con le quali spesso hanno anche un rapporto diretto, creando, in alcuni casi, anche rapporti di esclusività. Nonostante ciò, subiscono anche le prese di posizione unilaterali da parte delle piattaforme.
  Abbiamo un'altra categoria, se così possiamo definirla, rappresentata dagli intermedi. Questi sono coloro che, magari per passione, quasi come secondo lavoro producono contenuti digitali, anche in questo caso sottoscrivendo le policy delle diverse piattaforme e potendo concordare con esse accordi di esclusiva. Nonostante ciò, subiscono anche loro le prese di posizione unilaterali delle piattaforme, posto che il rapporto è sempre stato molto virtuoso, sia tra le piattaforme sia tra le piattaforme e i clienti.
  Dopodiché, abbiamo quelli che possiamo definire creator amatoriali, che si stanno approcciando per la prima volta a questo tipo di lavoro o lo fanno per passione, spesso sono anche i più giovani. Si tratta di una sorta di tirocinio, se così possiamo definirlo, di quello che potrebbe diventare in futuro un vero e proprio lavoro all'interno della propria impresa.
  Queste categorie con queste caratteristiche di soggetti hanno una serie di problemi. In primo luogo, hanno uno status fiscale difficilmente decifrabile, perché, nel momento in cui devono iniziare a fatturare, si pone il problema della tipologia di partita IVA da attivare. Si riscontra, per una mancanza di comunicazione diretta con le piattaforme, un'assenza di chiarezza nei rapporti e, di conseguenza, la mancanza di tutele e di garanzie, nel momento in cui si vanno a innescare situazioni di permaban o di ban o altri tipi di problematiche, che abbiamo evidenziato nella memoria.
  Se volessimo operare una classificazione delle tipologie dei rapporti tra i creator e le piattaforme, dal punto di vista economico, alcuni creator dipendono direttamente dalla piattaforma di distribuzione dei contenuti, altri percepiscono una percentuale del guadagno pubblicitario della piattaforma che li ospita, oppure percepiscono una remunerazione in base al seguito di utenti che riescono ad ottenere. In un numero minore di casi, ci sono accordi privati diretti con la piattaforma. Abbiamo riassunto nella memoria questi tipi di rapporti, facendo riferimento ad alcune piattaforme e ci riserviamo di discutere sull'argomento – nell'incontro che si terrà a luglio – e di ampliare il documento presentato.
  Un altro tipo di rapporto economico consiste nel pagamento diretto al creator da parte dei propri fan, con l'intermediazione della piattaforma di distribuzione dei contenuti, che si concretizza o richiedendo l'abbonamento ai propri fruitori per determinati contenuti – in questo caso, la piattaforma che intermedia trattiene una percentuale – oppure ricevendo regali virtuali e donazioni dai propri fruitori.
  Questi sono alcuni degli aspetti del rapporto tra creator e piattaforma.
  Alcuni degli aspetti problematici – così come è ben evidenziato anche nel programma Pag. 5 dell'indagine conoscitiva – riguardano il permaban ed eventuali altre penalizzazioni. Tengo a specificare che, sebbene nel programma dell'indagine si dica che il permaban determina «l'espulsione» della persona, in realtà viene bannato l'account. Naturalmente, il problema rimane.
  Abbiamo altri tipi di problemi, quali la modifica unilaterale delle condizioni – ci sono stati anche recentemente alcuni casi del genere, per esempio il 17 maggio 2021 Twich ha comunicato la modifica dei prezzi – e il sistema di moderazione, che può risultare in alcuni casi poco trasparente e mettere il creator in una condizione complicata – anche su questo ci sono casi recenti che abbiamo riportato nella memoria.
  In definitiva – come accennavo prima – abbiamo a che fare con una categoria professionale a tutti gli effetti. Il fenomeno probabilmente non può essere studiato in tempi ristretti, ma una normativa ad hoc potrebbe risolvere i problemi evidenziati. Per questo, abbiamo avanzato alcune proposte. In particolare, in merito al riconoscimento professionale e all'inquadramento fiscale della categoria dei creator, è opportuno che venga definito un elenco dei professional creator di settore riconosciuti come prestatori di attività intellettuale. Questa sarebbe anche una misura a tutela delle piattaforme, perché ospiterebbero creator che con il loro lavoro conferiscono valore aggiunto non solo a loro, ma, in generale, anche alla società, escludendo i soggetti che diffondono fake news, perché molte policy restrittive delle piattaforme sono dettate da questo tipo di esigenza.
  Sempre dal punto di vista del riconoscimento professionale e dell'inquadramento fiscale della categoria dei creator, un'altra proposta riguarda l'introduzione di un codice ATECO specifico per la categoria, che nella memoria abbiamo definito ibrida, perché, rispetto alle diverse tipologie dei rapporti di lavoro, in alcuni casi i creators sono assimilabili ai liberi professionisti, in altri casi – vista la varietà dei rapporti con le piattaforme – possono essere considerati quasi lavoratori dipendenti, per esempio, se fanno ricorso a un sistema di abbonamento, come dicevo prima parlando dei casi di rapporto di esclusività. Quindi prevedere un codice ATECO specifico permetterebbe anche ai soggetti che svolgono anche un'altra attività di esercitare tranquillamente anche la professione del creator. Ciò favorirebbe il riconoscimento anche da parte delle associazioni di categoria, perché esistono molti soggetti che, pur esercitando un altro tipo di professione – penso agli avvocati o ad altri professionisti – sono anche creator. Pertanto, il riconoscimento anche da parte delle associazioni potrebbe essere molto importante.
  Rinvio per gli approfondimenti sugli aspetti fiscali alla bozza di proposta normativa che vorremmo elaborare insieme ai vari soggetti interessati, visto che si tratta di una professione ibrida.
  Per quanto riguarda la tutela dei creator e la trasparenza dei rapporti, nella memoria troverete alcuni dettagli sulla poca trasparenza sia rispetto a certe decisioni che compromettono la sostenibilità economica delle attività di alcuni creator, sia rispetto alle modifiche delle comunicazioni, dei contratti e anche delle policy precedenti. Ciò naturalmente crea problemi...

  PRESIDENTE. La interrompo per dirle che ha terminato il tempo a sua disposizione. La prego, quindi, di avviarsi alla conclusione del suo intervento, grazie.

  COSMANO LOMBARDO, ideatore del Web Marketing Festival (WMF) (intervento da remoto). Finisco dicendo due ultime cose. In primo luogo, proponiamo la creazione di un organismo terzo, che stabilisca le linee generali da seguire, verifichi le misure prese dalle piattaforme e pubblichi i provvedimenti da queste adottati.
  Infine, proponiamo l'introduzione di meccanismi assicurativi e compensativi nei casi di ban o di permaban, che permettano ai creator di tutelarsi, nel caso di provvedimenti ingiustificati.
  Ho concluso, vi ringrazio per l'occasione che ci è stata offerta e rinnovo l'invito all'incontro che si terrà nel prossimo mese di luglio.

Pag. 6

  PRESIDENTE. Benissimo, la ringrazio. A questo punto do la parola – in rappresentanza di Google e di YouTube – a Enrico Bellini.

  ENRICO BELLINI, rappresentante di Google (intervento da remoto) Grazie, presidente. Faccio una brevissima introduzione. Sono Enrico Bellini, public policy manager di Google in Italia e vi ringraziamo per la disponibilità ad audirci su un tema così importante. I creator di contenuti digitali e il rapporto che abbiamo con loro è fondamentale, ma proprio per la necessità di rispettare il tempo che ci è concesso e anche per lasciare maggiore spazio al dibattito e alle risposte a vostre eventuali domande, lascerei la parola a Francesca Mortari, la nostra director of Southern Europe per YouTube, e che, insieme a Marco Pancini, il nostro director of public policy EMEA di YouTube, e a me, sarà a disposizione per approfondire eventuali temi che vorrete segnalarci.

  PRESIDENTE. Grazie. Do la parola alla dottoressa Francesca Mortari, prego.

  FRANCESCA MORTARI, rappresentante di YouTube (intervento da remoto). Grazie, onorevole presidente, onorevoli deputati. Grazie per averci invitato qui oggi. Il mio nome è Francesca Mortari e coordino l'attività di partnership della piattaforma digitale YouTube per l'Italia e per il sud Europa. YouTube – come probabilmente saprete – è la piattaforma video di Google, è nata nel 2005 ed è stata acquistata da Google nel 2006. È una piattaforma leader a livello mondiale per la condivisione online di video e consente di caricare e condividere facilmente i video caricati e creati dai nostri creator.
  Solo per darvi anche qualche dato sull'importanza della piattaforma, possiamo dire che, ogni minuto che passa, abbiamo più di 500 ore di contenuti video caricate su YouTube e che, ad oggi, sono circa oltre due miliardi gli utenti che accedono regolarmente alla piattaforma. Negli ultimi tre anni abbiamo pagato oltre 30 miliardi di dollari ai creator, agli artisti e alle media company.
  La nostra missione è offrire alle persone la possibilità di esprimersi e dare un punto di osservazione sul mondo; non riesco a pensare ad una immagine migliore del nostro impegno di ogni giorno. Questa missione ci porta a supportare costantemente i creator italiani nella realizzazione dei contenuti che decidono di caricare su YouTube per esprimere la propria creatività. I creator, forse conosciuti anche come creator di contenuto, oggi li potremmo definire come le media company del XXI secolo. Quando parliamo di creator, è importante sottolineare che non ci riferiamo soltanto a individui – quindi, ad artisti, musicisti ed esperti dei vari settori –, ma anche a piccole e medie organizzazioni che producono contenuti in totale autonomia. La piattaforma digitale, come YouTube o come altre, offre ai creator un'audience globale e l'opportunità di entrare in contatto con audience che non sono più presenti sui media tradizionali, permettendo, quindi, di creare un circolo virtuoso con il pubblico, che li riconosce come nuovi idoli. Questo modello di creatività è sicuramente unico ed innovativo ed è supportato da piattaforme come YouTube, grazie alla creazione di contenuti ad hoc e grazie anche allo sviluppo di investimenti e di infrastrutture, che permettono di diminuire drasticamente i costi relativi alla creazione e alla diffusione dei contenuti. Vi faccio un esempio: oggi, in alcune situazioni, basterebbe avere uno smartphone dotato di una camera digitale per creare un contenuto video e caricarlo su YouTube.
  Oggi, piattaforme come YouTube permettono di dare accesso a chi ha veramente talento e vuole esprimere la propria creatività. Solo qualche anno fa, se ci pensate, l'artista, per diventare famoso, passava – e passa ancora oggi – attraverso la cosiddetta gavetta, i cui criteri di selezione, spesso e volentieri, non erano sempre molto chiari e trasparenti. Oggi, invece, piattaforme come YouTube, che sono piattaforme di natura aperta, sono un'incredibile vetrina per i nostri creator, Pag. 7i nostri giovani talenti, per esprimersi e farsi conoscere nella loro creatività.
  Vi faccio un esempio concreto per capire di che cosa parliamo, quello di «theShow»: si tratta di due ragazzi, Alessio Stigliano e Alessandro Tenace, due creator cresciuti insieme nell'hinterland milanese, che hanno lanciato il loro canale YouTube legato al mondo dell'intrattenimento nel 2013, quando studiavano, uno, ingegneria e, l'altro, architettura. Otto anni dopo la nascita del loro canale, sono talmente cresciuti – grazie anche ai ricavi pubblicitari legati al canale stesso – che hanno avuto la possibilità di coinvolgere nella loro attività altri sei creator e impiegare anche dodici professionisti, che collaborano con loro nel creare contenuti di altissima qualità. Per darvi un'idea dei dati e di cosa voglio dire, oggi il loro canale YouTube registra circa 3,5 milioni di iscritti e 1,2 miliardi di visualizzazioni. Sono numeri molto importanti. La loro programmazione prevede la realizzazione di tre video su base settimanale, che spaziano dall'intrattenimento a temi anche importanti come l'inclusività, la sostenibilità e l'empowerment femminile; durante il periodo difficile che tutti noi abbiamo vissuto con il COVID-19, hanno prodotto contenuti anche per promuovere i messaggi del Governo, amplificando l'importanza del tema.
  Le piattaforme digitali oggi offrono l'opportunità di guadagnare in modo differente, ad esempio, con la modalità del posizionamento della pubblicità; un'altra modalità è il merchandising, un'altra, non ultima, sono gli abbonamenti al proprio canale, che noi chiamiamo membership. A questo proposito, il caso di «theShow» è un esempio concreto di come la membership sia una fonte di guadagno per i creator, ulteriore rispetto al posizionamento di pubblicità sui loro video. Le entrate pubblicitarie vengono generate quando gli spettatori guardano gli annunci pubblicitari sui video e YouTube fornisce ai creator un preciso resoconto di ogni guadagno. Quindi, le entrate pubblicitarie sono ripartite tra YouTube e i creator e ai creator spetta la maggior parte di questi introiti. Allo stesso tempo, è nostro compito, oltre che fornire ai creator strumenti per pubblicare e creare i loro contenuti video online, anche quello di convincere gli investitori pubblicitari a darci la loro fiducia, a sostenere i creator e a proporre i loro messaggi commerciali ai nostri utenti. Per poter guadagnare dalla pubblicità, è importante sapere che i creator devono avere determinati requisiti per aderire al programma partner di YouTube. Sono tre, molto semplici: avere più di quattromila ore di visualizzazioni pubblicitarie valide negli ultimi dodici mesi, avere più di mille iscritti al proprio canale YouTube e disporre anche di un account AdSense collegato al canale. Quindi, coerentemente con il nostro impegno a favore della responsabilità, consideriamo la monetizzazione un privilegio da riconoscere solo ai creator più fidati ed è un nostro dovere dimostrare agli investitori pubblicitari e anche ai nostri utenti che la fiducia che loro ripongono nella piattaforma YouTube è ben riposta e che i contenuti dei nostri creator sono assolutamente in linea con le community di YouTube, per esempio, la libertà di esprimersi, di informarsi, di cogliere l'opportunità di avere successo e la libertà di condividere passioni e interessi. Tutto questo lo abbiamo anche reso pubblico nella pagina del nostro sito dedicata a come funziona YouTube nel pieno rispetto delle norme che regolano i rapporti commerciali fra noi e i creator.
  Prima di rispondere alle vostre domande – sarò breve, ma è importante – vorrei descrivere anche il nostro approccio al tema della responsabilità e il lavoro che facciamo ogni giorno per rendere l'esperienza su YouTube più sicura non solo per gli utenti, ma anche per i creator e, ovviamente, gli investitori pubblicitari. L'ultimo anno è stato sicuramente fonte di difficoltà per tutti noi e in questo periodo abbiamo cercato di avvicinare digitalmente le persone che erano lontane, distanti fisicamente. Abbiamo sostenuto come YouTube, come piattaforma digitale, le campagne del Governo italiano in merito al COVID-19, come per esempio «Distanti, Pag. 8ma uniti» e «Più di prima», che sono state promosse dal Ministero per le politiche giovanili e lo sport. Più spettatori che mai hanno visitato YouTube per imparare, per intrattenersi. Avendo così tanti utenti sulla nostra piattaforma, che cercano informazioni, abbiamo la responsabilità di fornire un'esperienza di qualità, sostenendo così una cittadinanza assolutamente informata.
  Alcuni ipotizzano che noi non siamo abbastanza decisi nell'affrontare i contenuti problematici, perché la presenza di questi ultimi sulla nostra piattaforma avrebbe un impatto in qualche maniera positivo sul nostro business. Questo è semplicemente falso. Ci tengo a sottolineare che la responsabilità è la nostra priorità numero uno, il nostro business dipende dalla fiducia che conquistiamo da parte dei nostri utenti e dei nostri inserzionisti pubblicitari. Ecco perché negli ultimi anni abbiamo fatto investimenti molto importanti in personale e sistemi tecnologici che proteggono gli utenti, i partner e le aziende su YouTube. Il nostro lavoro di moderazione dei contenuti è guidato dal principio della responsabilità, basato su quattro pilastri molto importanti, che sono: rimuovere i contenuti illegali, dare evidenza a contenuti autorevoli (questo è molto importante), ridurre la diffusione di contenuti estremi e ricompensare i creator che realizzano contenuti affidabili – come dicevo precedentemente – con i sistemi di monetizzazione.
  Vi do gli ultimi dettagli per comprendere l'importanza della responsabilità per YouTube.
  Sulla rimozione dei contenuti illegali: abbiamo linee guida che forniscono un quadro molto chiaro e trasparente sui contenuti che non sono consentiti sulla piattaforma e, tra questi, faccio alcuni esempi: spam, pratiche ingannevoli, truffe, odio, molestie, falsificazione dell'identità e delle impersonificazioni non sono consentiti sulla piattaforma; pertanto, rimuoviamo i contenuti che violano le nostre policy e, per darvi un'idea anche dei volumi, si sta parlando di video rimossi che rappresentano meno dell'1 per cento del totale delle visualizzazioni su YouTube. Lavoriamo in continuazione per ridurre ulteriormente questa percentuale, attraverso i sistemi che vi ho descritto precedentemente. Il nostro team di esperti rivede e aggiorna sistematicamente tutte le nostre linee guida, per assicurarsi che queste siano coerenti con l'ordinamento italiano e con quello europeo e mantengano la nostra community, la nostra comunità, sempre più sicura, preservando, allo stesso tempo, la trasparenza, che è molto importante. Quindi, spesso il team consulta anche esperti di temi particolari durante il processo, perché vogliamo considerare anche le differenze nazionali, per assicurare che le modifiche proposte considerino queste differenze nazionali e vengano applicate in modo assolutamente equo e coerente.
  Il secondo pilastro, di cui ci parlavo in precedenza, ovvero la riduzione della diffusione dei contenuti borderline, è molto importante, perché pur avendo descritto un approccio molto rigoroso, ovviamente ci possono essere dei contenuti che in qualche modo...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo a sua disposizione, quindi la prego di avviarsi alla conclusione.

  FRANCESCA MORTARI, rappresentante di YouTube (intervento da remoto). Benissimo, presidente. Ricordo solo e semplicemente che da parte nostra c'è un grandissimo lavoro anche nel ridurre la diffusione dei contenuti borderline, mettere in evidenza le fonti assolutamente autorevoli e, per ultimo, ricompensare i creator, come vi ho detto prima. Sulla base dei dati che abbiamo condiviso con la Commissione riguardanti la nostra missione di creare e continuare a promuovere una piattaforma aperta e globale, vorrei semplicemente ricordarvi che il numero dei canali che oggi sono entrati a far parte del programma che vi ho descritto prima nel 2020 è raddoppiato. Negli ultimi tre anni abbiamo pagato oltre 30 miliardi di dollari al sistema dei creator, artisti e media company. Questi per noi sono risultati molto importanti e siamo Pag. 9continuamente concentrati a far sì che l'industria del settore in Italia possa raggiungere risultati ancora migliori nel futuro. Grazie per la vostra attenzione.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, dottoressa Mortari. Chiedo ai colleghi deputati se vogliono intervenire. Prego, onorevole Barzotti.

  VALENTINA BARZOTTI. Grazie, presidente. Io ringrazio gli intervenuti all'audizione di oggi; i loro contributi sono stati interessanti e molto utili ai fini dell'indagine conoscitiva. Ho diverse domande da porre, che partono da un presupposto che cerca di sintetizzare quanto è stato detto in occasione delle precedenti audizioni: c'è un vero ecosistema, perché si è passati da uno spazio che in teoria è neutro – la rete – a un mercato, che è un mercato del lavoro. A questo punto, stiamo cercando di inquadrare la nuova figura del creatore di contenuti digitali che possiamo definire – da quello che è stato detto nelle precedenti audizioni e che oggi si conferma – un prestatore d'opera digitale. Il prestatore d'opera, in questo caso, ha a che fare con la piattaforma e la piattaforma ha i suoi termini di servizio. Io ringrazio la rappresentante di YouTube oggi presente all'audizione, che ha parlato di responsabilità, e confermo il recente aggiornamento dei termini di servizio, entrato in vigore da pochissimo, questo mese, in linea con quello che ci ha detto oggi la dottoressa Mortari. Però ho diverse domande da porre sulle procedure che si adottano nei casi di interruzione del servizio, nei casi di sospensione di account e nei casi di notifiche dei problemi che si possono verificare all'interno dei vari canali. Mi spiego meglio: nei termini e nelle condizioni adottati dalle piattaforme, si parla chiaramente di notifica di sospensione, il cui motivo sarà comunicato successivamente; però mi chiedo come mai non c'è – o forse non l'ho visto io – un vero procedimento sulla base del quale si avverta che la piattaforma intende adottare un provvedimento di sospensione, si dia la possibilità di fare una replica, anche immediata, e, solo dopo, si adotti l'eventuale provvedimento sospensivo. Vorrei capire anche se ci sono modalità veloci di impugnazione, perché ho visto un modulo di Google in cui viene comunicata l'esistenza di un problema con un prodotto Google. Però qui parliamo di lavoro e non soltanto di un prodotto. Io ho bisogno di sapere se il riscontro dato a queste persone è immediato oppure no, perché se il loro lavoro in un attimo viene cancellato o sospeso per un periodo indeterminato, subiscono evidenti danni.
  In connessione a questo, vorrei chiedere se vi è la possibilità di avere customer care che siano proporzionati al numero degli iscritti sul nostro territorio, se sono previste forme assicurative, o se c'è l'intenzione di introdurle, in favore dei vostri partner, proprio perché il vostro rapporto si basa sulla fiducia, mi chiedo appunto se siano previste tutele di questo tipo.
  Approfitto per fare un'ulteriore domanda: in una precedente audizione si è detto che in alcune piattaforme viene data maggiore visibilità ai contenuti di bassa qualità, pericolosi e polemici. Vorrei capire se questo è vero e, se è vero, perché l'algoritmo funziona in questa maniera. Grazie.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande da parte dei colleghi, do la parola agli auditi nell'ordine in cui l'ho data prima. Quindi, do la parola a Cosmano Lombardo per primo, naturalmente pregandolo di essere breve. Poi se lo ritenete opportuno, potrete integrare le risposte con un'ulteriore nota scritta per approfondire meglio i temi oggetto delle domande che vi sono state poste.

  COSMANO LOMBARDO, ideatore del Web Marketing Festival (WMF) (intervento da remoto). Grazie. I punti sottolineati dall'onorevole Barzotti sono stati sottolineati anche dai creator che abbiamo ascoltato, come abbiamo riportato anche nella memoria: tutti concordano nel riconoscere che, sul tema della moderazione, effettivamente Pag. 10 sarebbe quantomeno opportuno per le piattaforme dare maggiori specificazioni e dettagli. A proposito del customer care, a cui ha fatto riferimento l'onorevole Barzotti, probabilmente sarebbe opportuno mettere in piedi un sistema di questo tipo. In alcuni casi, ce ne sono anche di recente, la moderazione esterna probabilmente non aiuta il rapporto con i creator, a parte quelli un pochino più grandi – chiamiamoli così – e anche a proposito dell'algoritmo, informare il creator potrebbe essere sicuramente utile, perché si tratta di problemi abbastanza importanti. La nostra proposta in tema di assicurazioni e di meccanismi assicurativi va esattamente in questo senso, perché non mi pare che YouTube abbia meccanismi di questo tipo e qualcuna delle altre piattaforme, ad esempio, Twich, li ha recentemente previsti, o, quanto meno, preannunciati, in relazione ad alcuni provvedimenti.

  PRESIDENTE. Per la replica ha chiesto di parlare Marco Pancini. Gli cedo la parola.

  MARCO PANCINI, rappresentante di YouTube (intervento da remoto). Presidente, vorrei chiarire un paio di punti rispetto alle domande dell'onorevole Barzotti.
  Il primo è che è, in fase di registrazione e di creazione del proprio account, che permette di monetizzare la propria attività, forniamo ai nostri utenti e ai nostri creatori digitali tutta una serie di precise informazioni – in varie fasi della loro esperienza sulla nostra piattaforma – sulle regole della piattaforma stessa. Quindi, c'è a monte un'attività di informazione molto precisa sulle regole della nostra piattaforma, che poi sono regole di senso comune, non regole strane. Quello che noi vogliamo, come ha detto la dottoressa Mortari, è il rispetto di una serie di valori, il rispetto reciproco tra i creatori, tra i creatori e gli utenti, tra i creatori e i nostri investitori pubblicitari, basandoci su una serie di regole, che sono state elencate molto chiaramente e sulle quali possiamo farvi avere informazioni aggiuntive. Nel momento in cui un utente, per qualsiasi ragione, viola una di queste regole, noi lo informiamo di quanto è accaduto, dopodiché è prevista una serie di provvedimenti graduali: non è che viene immediatamente sospeso l'account alla prima violazione.
  No, per la prima violazione è prevista semplicemente una sospensione di una settimana, all'utente, al creatore vengono inviate informazioni sul problema contestato. Logicamente il creatore può inviarci le sue controdeduzioni, può fare appello. Per darvi un ordine di idee, nell'ultimo periodo coperto dal nostro transparency report, quindi tra gennaio e marzo 2021, abbiamo ricevuto qualcosa come 216.000 richieste di revisione delle nostre decisioni e in 66.000 casi abbiamo cambiato la nostra decisione. Quindi c'è un procedimento molto chiaro e molto preciso: rivediamo la nostra decisione, se è il caso, o la confermiamo, qualora riteniamo sia giusta, e tutto il procedimento è graduato, ci sono assoluta trasparenza e dialogo, tenendo in considerazione un punto molto importante: facciamo tutto questo per mantenere la piattaforma sempre più sicura, per proteggere i nostri utenti, per proteggere i nostri investitori pubblicitari.
  L'ultimo punto riguarda l'algoritmo: non ha nessuna finalità punitiva. L'algoritmo – per tutti i contenuti che sono relativi all'entertainment, quindi al divertimento, alla musica, a tutto ciò che più ci piace – ci dà semplicemente la possibilità di trovare sulla piattaforma più contenuti simili a quelli che già abbiamo visto e che ci sono piaciuti.
  In aggiunta, abbiamo preso due importanti decisioni: vogliamo lasciare agli utenti la possibilità di farci sapere se i suggerimenti che gli forniamo sono utili oppure no – quindi, gli utenti che ricevono tali raccomandazioni possono farci avere un loro feedback –; per aree come le informazioni o le notizie, abbiamo deciso di dare maggiore visibilità a contenuti provenienti da fonti autorevoli, per fornire maggiori certezze ai nostri utenti che cercano quel tipo di informazione. Quindi l'algoritmo non è un meccanismo misterioso, Pag. 11 ha solo la finalità di permettere di accedere sia a una maggiore scelta dei contenuti che ci piacciono sia a informazioni da fonti più autorevoli.

  PRESIDENTE. Ringraziamo i nostri ospiti per il contributo fornito all'indagine conoscitiva. Autorizzo la pubblicazione della documentazione depositata, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato) e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.10.

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