XVIII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 11 di Mercoledì 29 giugno 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Casa Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE

Esame e approvazione del documento conclusivo.
Casa Vittoria , Presidente ... 3 
Nitti Michele (PD)  ... 3 
Patelli Cristina (LEGA)  ... 5 
Di Giorgi Rosa Maria (PD)  ... 5 
Palmieri Antonio (FI)  ... 6 
Valente Simone (IPF)  ... 7 
Carbonaro Alessandra (M5S)  ... 7 
Toccafondi Gabriele (IV)  ... 8 
Casa Vittoria , Presidente ... 8  ... 8 

ALLEGATO: Documento conclusivo approvato ... 9

Sigle dei gruppi parlamentari:
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Insieme per il Futuro: IPF;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti: Misto-VI-ICT;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
VITTORIA CASA

  La seduta comincia alle 14.50

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, essendo la Commissione riunita in sede di indagine conoscitiva, per la discussione del documento conclusivo, la pubblicità di questa seduta sarà assicurata anche attraverso il resoconto stenografico degli interventi.

Esame e approvazione del documento conclusivo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle fondazioni lirico-sinfoniche, l'esame del documento conclusivo. Comunico che l'on. Nitti ha predisposto, a conclusione delle audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle fondazioni lirico-sinfoniche, una proposta di documento conclusivo, che è già stata anticipata in via informale ai rappresentanti dei gruppi nelle Commissioni e il cui testo è disponibile su GeoComm e in distribuzione. Chiedo al collega Nitti se intende illustrare la sua proposta di documento conclusivo.

  MICHELE NITTI. Grazie, presidente. Come ebbi modo di dire durante la presentazione della proposta di indagine, quello delle fondazioni lirico-sinfoniche è un tema che merita la massima attenzione sia per gli aspetti più squisitamente legati alla dimensione artistica, formativa, culturale – penso all'intervento della professoressa La Face del DAMS (Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) di Bologna – sia per le importanti risorse pubbliche che sono investite in questo settore. Tutti sappiamo che circa la metà dell'intero FUS (Fondo unico per lo spettacolo) viene destinato alle 14 fondazioni lirico-sinfoniche. È giusto che si continui a lavorare per cercare di perfezionare un modello di teatro che sia sempre più virtuoso e più rispettoso delle funzioni assegnate dalla Costituzione e dalla legge.
  Nei limiti di tempo a disposizione abbiamo cercato di organizzare un ciclo di audizioni inclusivo dei protagonisti principali del settore. Certamente avremmo potuto anche aumentare il numero dei soggetti da audire, però sarebbe stato più complesso seguire una logica di coerenza. Quindi abbiamo audito prima i rappresentanti del Ministero, poi i sovrintendenti, i direttori artistici e i direttori dei corpi di ballo; però anche i lavoratori, i danzatori di Danza Error System, le due étoile Bolle e Abbagnato, le sigle sindacali in rappresentanza dei dipendenti delle fondazioni; abbiamo avuto anche i contributi molto ricchi e puntuali di Assolirica che tutela gli artisti lirici, dei liberi professionisti del settore, di ARIACS (Associazione rappresentanti italiani di artisti, concerti e spettacoli) per quanto riguarda le agenzie di rappresentanza e un importantissimo contributo sul valore educativo e formativo del melodramma dei nostri teatri, a cura dei professori Bianconi e La Face del DAMS di Bologna.
  Dalle circa 300 pagine di interventi sono emersi diversi aspetti che con l'aiuto dei colleghi abbiamo cercato di sintetizzare nelle 30 pagine del documento conclusivo nel tentativo, che ho più volte segnalato, di provare a costruire e a suggerire una dimensione più costruttiva, più positiva e più propositiva dei nostri teatri, che permettessePag. 4 anche di immaginare questi teatri fra 20 o 30 anni e che permettesse di superare anche quella percezione negativa che purtroppo si è cristallizzata nel corso degli ultimi anni nell'immaginario comune. Purtroppo, ancora oggi, ci sono alcune vicende molto chiacchierate che certamente non aiutano in questa direzione.
  Per quanto riguarda il documento finale, dal mio punto di vista siamo riusciti nell'impresa non facile di fotografare un sistema complesso, quale quello delle fondazioni lirico-sinfoniche senza sconfinare in un atto esplicito e stringente di indirizzo politico che attiene più a una risoluzione che a un'indagine conoscitiva.
  Dopo una prima parte in cui abbiamo descritto una sorta di sinossi del quadro normativo, tracciando tutto il lungo iter giuridico che ha investito le fondazioni liriche dalla legge n. 800 del 1967 fino a quella più recente, il decreto-legge n. 59 del 2019, abbiamo anche fotografato e rappresentato l'annosa vicenda dello status giuridico di questi teatri. Su questo punto è emersa la necessità di operare un chiarimento normativo anche attraverso l'emanazione di un nuovo testo unico ed è stata avanzata la possibilità di un inquadramento normativo, nel senso di un'ibridazione che potesse assumere elementi normativi afferenti sia al settore privato che a quello pubblico, nel tentativo di prendere il meglio che c'è, sia dal pubblico che dal privato.
  Nel terzo capitolo abbiamo affrontato il tema dei finanziamenti e dei criteri di riparto della quota FUS. Nell'ottica di un eventuale ripensamento bisognerebbe tenere presente, oltre agli indici di efficienza aziendale e del fabbisogno strutturale degli enti, anche gli aspetti che negli ultimi anni hanno acquistato grande rilevanza in termini di esternalità positive come l'innovatività, la sostenibilità ambientale delle produzioni e l'implementazione di iniziative di inclusione sociale e di sensibilizzazione del pubblico.
  È stata sollecitata dalla collega Patelli anche la proposta di istituire un tavolo tecnico di lavoro che possa valutare anche questo eventuale ripensamento dei criteri di determinazione delle quote FUS ed è un suggerimento che abbiamo inserito nel documento finale.
  Poi abbiamo affrontato il tema delle nuove dotazioni organiche, sottolineando l'importanza di non slegare questo tema, quello della sostenibilità degli organici, dalla capacità di assicurare anche una programmazione di un repertorio vario.
  Credo che debba essere segnalato il grande tema dei corpi di ballo che è stato ampiamente discusso e argomentato durante le audizioni, anche con il coinvolgimento di numerosi artisti, tra cui Bolle, Abbagnato e i danzatori di Danza Error System. In questo documento abbiamo sottolineato pochi punti sul tema della danza, cioè la messa in sicurezza delle compagini attualmente attive, la stabilizzazione dei corpi di ballo di Napoli e Palermo con organici consoni, la necessità di supportare la riattivazione del corpo di ballo di Firenze, dell'Arena di Verona e di quelle realtà che siano nelle condizioni di poterlo fare – abbiamo citato esplicitamente sia Firenze che Verona perché qui ci sono ancora le precedenti strutture –, il tema della maggiore circuitazione degli spettacoli coreutici e, infine, il tema della copertura territoriale di questo tipo di produzione. Bisogna valutare attentamente quali siano attualmente le aree geografiche maggiormente penalizzate sotto il profilo delle opportunità offerte alla fruizione da parte del pubblico. Per esempio, in tutto il Mezzogiorno ci sono al momento soltanto due compagini operative. Sul tema della danza ci sono stati già segnali molto importanti come la recente istituzione del tavolo permanente presso il Ministero della cultura, che mi auguro possa offrire soluzioni che tengano anche conto dei suggerimenti avanzati nel corso di questa indagine.
  Sul piano della governance abbiamo voluto sottolineare la necessità che all'interno di ciascuna fondazione siano esplicitamente assicurate sia le competenze facenti capo alla gestione manageriale, economica e finanziaria che quelle afferenti alla dimensione artistica.
  L'ultimo grande tema è stato quello della formazione del pubblico. Quasi ogni teatro Pag. 5ha elaborato negli ultimi anni numerose attività legate esplicitamente alla formazione del pubblico del domani nel tentativo, dal mio punto di vista, di sopperire alle evidenti lacune storiche del nostro sistema scolastico nell'ambito della cultura musicale. I teatri hanno dovuto sostituirsi alla scuola nella diffusione e nella conoscenza della cultura musicale. Penso all'assenza della storia della musica dai percorsi scolastici proprio come strumento di consapevolizzazione, di comprensione e di penetrazione del fenomeno musicale.
  Per concludere, credo che questo lavoro che abbiamo svolto insieme possa inserirsi all'interno di una cornice più ampia che vada alla candidatura UNESCO per il ciclo del 2023 fino alla proposta di legge sul melodramma, su cui abbiamo dato mandato alla relatrice. Ringrazio davvero tutti per questo lavoro.

  CRISTINA PATELLI. Grazie, presidente. Ringrazio il collega Nitti per l'esaustiva e completa relazione che ha fatto e anche per avere tenuto conto dei corpi di ballo, dove in chiusura viene riportato quanto detto in audizione dal maestro Roberto Bolle, quindi anche sul tema della natura giuridica delle fondazioni, dove si parla di istituzionalizzare questa forma ibrida di istituzione. Lo ringrazio per avere accolto questi suggerimenti.
  Non voglio essere troppo prolissa, però volevo segnalare che abbiamo depositato in Commissione una proposta di risoluzione, anche da mettere a cappello, per cercare di fare in modo di rendere attuative tutte queste indicazione che sono arrivate nel corso di questi lunghi mesi di audizione. Questa proposta è a disposizione della Commissione e non sto a leggervela perché mi sembra inutile. Grazie.

  ROSA MARIA DI GIORGI. Sì, vorrei anche esprimere la dichiarazione di voto che è positiva. Ringrazio il collega per il grande lavoro fatto. Credo che come Commissione abbiamo cercato di coinvolgere davvero tutti i soggetti per dare un po' un segnale al mondo della cultura e anche al mondo dei sovrintendenti, della governance, perché è evidente che strutture come queste impiegano tanta parte del patrimonio e del finanziamento pubblico. Sappiamo che la parte del FUS che viene destinata a queste fondazioni è molto alta. Abbiamo ritenuto che fosse necessario fare una valutazione delle condizioni e dello stato di queste fondazioni a livello nazionale.
  Credo che questo lavoro sia stato molto utile ed era tempo che venisse fatto, perché negli ultimi anni non si era più trattato con questa modalità tale tema. Vi è soddisfazione perché il quadro che emerge è un quadro che per certi versi alcuni di noi si aspettavano, ossia la parte ancora molto contraddittoria della natura giuridica di questi enti. Abbiamo fatto delle scelte sicuramente, però non credo che debbano essere per sempre, ma che, comunque, dobbiamo riconsiderare, perché c'è un rapporto tra finanziamento pubblico e intervento dei privati e degli sponsor che sta evolvendo in quanto tutte le politiche legate all'art bonus, che abbiamo inserito e attraverso il quale è previsto anche il finanziamento a questo tipo di strutture, e le modalità in cui si muove il mondo degli sponsor sicuramente ci devono far riflettere. Ringrazio il collega Nitti perché in questa relazione abbiamo posto il tema in modo molto ficcante, ma è un tema non risolto. Inoltre, sappiamo bene non soltanto dal FUS ma dalle regioni e dai comuni di riferimento quante risorse vengano impegnate nelle fondazioni.
  Di che cosa c'è bisogno? Secondo me questo emerge dalla relazione e noi, come Partito Democratico, rispetto a questo, abbiamo sempre fatto un grosso lavoro. C'è bisogno che ci sia una ricaduta, che quei territori e che il pubblico nella più ampia dimensione possibile vengano coinvolti e possano usufruire del lavoro e delle attività di queste fondazioni. C'è bisogno di politiche legate alla bigliettazione, di avere accesso e di politiche legate alla formazione. C'è bisogno di nuovo pubblico, ma anche di formazione all'interno delle scuole e di rapporti e raccordi tra attività della scuola e attività di queste fondazioni, che in effetti propongono un messaggio culturale di altissimoPag. 6 livello. C'è bisogno che questo messaggio venga condiviso, perché sono tante le risorse pubbliche che vengono impegnate e quindi c'è bisogno che ci sia, in effetti, una ricaduta che qualche volta vediamo, ma non in tutte le realtà, perché non possiamo pensare di avere sale vuote all'interno dei nostri teatri, non possiamo pensare di avere biglietti troppo alti e di pensare a una nicchia cui è dedicato quel tipo di spettacolo.
  Secondo la tradizione e secondo quanto stiamo facendo in questa Commissione, come ha detto il collega Nitti, abbiamo alcune idee su questo, come la giornata di celebrazione e l'UNESCO che dovrebbe considerare il melodramma italiano uno degli elementi significativi del mondo culturale italiano. Rispetto a tutto questo c'è bisogno di rilanciare. Io sono per rilanciare, perché non sono per criticare senza il rilancio. C'è bisogno di un rilancio secondo queste linee guida che noi abbiamo tracciato – ringrazio ancora il collega – in questa nostra indagine conoscitiva. Ci sono molti spunti e per questo invito e chiedo alla presidente anche di valorizzarla. Vediamo come esporla e presentarla pubblicamente, perché credo che valga la pena. Rispetto a questo credo che ci sia da fare un grosso lavoro tra scuola e fondazioni.
  Voglio citare qui la nuova legge sullo spettacolo, quella che avremo in discussione nei prossimi giorni, che prevede che venga destinato il 3 per cento del FUS alle scuole sulla base di un accordo fra i due Ministeri, che già sta funzionando bene per il cinema (perché anche nella legge sul cinema è previsto questo 3 per cento) così come lo abbiamo previsto – è stata già votata in Senato – all'interno delle nuove norme e quindi delle norme che già nel 2017 erano state approvate. Questo sarà un aiuto forte. Infatti, considerate che per il cinema, quest'anno, circa 40 milioni devono andare e stanno andando alle scuole italiane. Facendo le debite differenze, c'è una quota che può andare in modo importante nelle nostre scuole attraverso la legge che approveremo tra poco. Occorrono formazione, chiarezza sulla parte relativa alla natura giuridica, ulteriori iniziative per far sì che alle fondazioni giunga il capitale privato nel modo più significativo, più coerente e anche più continuativo. Questo è uno sforzo che gli enti locali, le regioni, oltre che il Ministero, devono fare con un impulso in questo senso.
  L'ultimo punto, presidente, riguarda i corpi di ballo. Quello dei corpi di ballo è un tema su cui lavoriamo da tanto tempo. C'è bisogno di verificare quali siano le situazioni e le realtà in cui è possibile riattivarli, perché è chiaro che non siamo velleitari e non riteniamo che si possano riproporre in tutte le realtà. Tuttavia, come bene viene detto nella nostra indagine, è importante che laddove è necessario, lo si possa fare. Anche questo implica un coinvolgimento di tanti giovani e tanti ragazzi che hanno questa tendenza e che vorrebbero muoversi in questa prospettiva. Anche su questo fronte credo che ci debbano essere iniziative forti da parte nostra che devono andare nei confronti dei sovrintendenti e nei confronti delle dirigenze delle fondazioni. Lo abbiamo detto anche in audizione, lo abbiamo chiesto espressamente ai sovrintendenti che abbiamo avuto qui e credo che su questo la Commissione può continuare a lavorare.
  La ringrazio, presidente. Naturalmente per noi è un voto positivo quello che esprimiamo nei confronti di questa indagine. Ringrazio ancora il collega che ci ha lavorato con passione e con spirito di grande coinvolgimento di tutti noi.

  ANTONIO PALMIERI. Ci uniamo anche noi al ringraziamento al relatore Nitti per il lavoro fatto e a tutte le colleghe e i colleghi che hanno lavorato in questa direzione. È già stato detto tanto, ma l'unica aggiunta che ci sentiamo di fare è un invito che l'indagine serva al suo scopo, poiché l'indagine è un seme che deve dare un frutto. Di conseguenza l'auspicio è che chi ha responsabilità esecutive – come è noto, noi non ne abbiamo –, quindi il Governo nazionale, il Governo delle regioni e gli enti locali, effettivamente faccia buon uso del lavoro che abbiamo fatto e dei suggerimenti che offriamo loro. Grazie.

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  SIMONE VALENTE. Grazie, presidente. Innanzitutto volevo ringraziare il collega Nitti per la relazione conclusiva e tutti i colleghi che hanno contribuito. Avevo già detto all'inizio di questa indagine conoscitiva che secondo me è stata molto importante per valutare se le leggi, che sono state approvate soprattutto nella scorsa legislatura, sono arrivate alle conclusioni e agli obiettivi. Questa verifica è fondamentale. Spesso in Parlamento tante norme non si fanno, si fanno le verifiche di impatto e non si capisce poi quale possa essere la programmazione futura.
  Io ero una delle persone critiche su alcune scelte, soprattutto per gli effetti occupazionali che la legge Bray e le altre leggi avrebbero avuto sui lavoratori; però, forse, era necessario quel tipo di stagione di risanamento e mi fa piacere che nella relazione conclusiva del commissario Amoruso si evidenzi come la fase di risanamento possa essere considerata in parte superata e che si passi a una fase di rilancio.
  Questa è una cosa fondamentale per un settore che era veramente in crisi. Ho in mente soprattutto la fondazione lirico-sinfonica di Genova, il teatro Carlo Felice, che forse è stato uno dei più colpiti e, a distanza di anni, oggi abbiamo una struttura che lavora e funziona con tutte le difficoltà del caso.
  La sfida che abbiamo davanti, come è stato sottolineato, è concepire anche un modello innovativo diverso, partendo dalla natura giuridica, consapevole che sarà molto difficile, perché è evidente che le fondazioni vanno a diverse velocità e con approcci diversi, soprattutto per coloro che riescono ad attrarre molti più fondi privati, quindi più con una funzione privatistica, e quelli che stanno in piedi grazie esclusivamente al finanziamento dello Stato, quindi con una funzione praticamente pubblicistica. La vera sfida sarà forse emanare norme che facciano stare insieme tutto il sistema e svilupparlo. In questo senso mi fa piacere che ci sia un indirizzo verso il coinvolgimento delle nuove generazioni, che è fondamentale soprattutto per la trasmissione delle tradizioni che fanno parte del nostro Paese e dei beni artistico-culturali che evidentemente non sono presenti in altri Paesi del mondo. Grazie.

  ALESSANDRA CARBONARO. Grazie, presidente. Volevo ringraziare l'onorevole Nitti per il lavoro imponente che ha fatto. Questa è un'indagine conoscitiva fondamentale per il lavoro della Commissione, come lo è stata anche quella precedente sui lavoratori dello spettacolo, come se le due cose andassero un po' di pari passo e percorreranno un percorso importante con il disegno di legge delega che stiamo esaminando in questi giorni e di cui a breve voteremo gli emendamenti.
  Tanto è stato detto dai colleghi, quindi non mi prolungherò molto. C'è una parte relativa alla governance che alla fine dall'indagine viene citata dall'onorevole Nitti. È anche vero che durante l'esame del disegno di legge delega sulla governance sono stati approvati alcuni emendamenti interessanti da questo punto di vista. Cito testualmente l'articolo 2, con cui si rivede l'adozione per quanto riguarda il reclutamento dei sovrintendenti, l'adozione di bandi pubblici e l'assenza di conflitto di interessi. Sono sicuramente tematiche che arrivano nel momento dopo in cui era stata iniziata l'indagine, ma che sicuramente segnano una riflessione importante da questo punto di vista.
  Sul pubblico dirò qualche parola, perché tanto si può dire sulla gestione, su cui sicuramente è stato fatto un lavoro di indagine molto importante; però, quando parliamo di formazione del pubblico, secondo me diventa dirimente guardare innanzitutto alla scuola. Tutto questo sembra quasi essere un po' a scacchiera e si unisce, perché da una parte c'era l'indagine e dall'altra c'è la legge sulla giornata nazionale del melodramma, con cui chiediamo proprio che nelle scuole si avvicinino i giovani al melodramma e alla musica, perché si può parlare di luoghi pubblici, ma non si può prescindere da quello che è l'insegnamento a scuola. Sarebbe importante che nelle nostre scuole si arrivasse all'insegnamento della storia della musica per creare nel pubblico del domani quella voglia di appassionarsi a un tema come quello della musica lirica che, come diceva bene l'onorevolePag. 8 Valente prima, ha una importanza anche dirompente in alcuni territori.
  Non aggiungo altro, perché tanto è stato detto prima. Anche per noi il voto è favorevole e ringrazio ancora l'onorevole Nitti per tutto il lavoro che ha fatto.

  GABRIELE TOCCAFONDI. Grazie, presidente. Vorrei solo ringraziare tutta la Commissione, ma soprattutto l'onorevole Nitti per questo lavoro assolutamente non banale e presumo anche non semplice. È stato un anno di lavoro, perché più o meno siamo a questa tempistica. La relazione è assolutamente completa, ampia e sottolinea soprattutto i punti che hanno bisogno di interventi urgenti e soprattutto sottolinea anche alcune possibili soluzioni. La relazione chiama in causa tutti gli attori, quindi non solo il Governo nazionale, ma anche gli enti locali, le amministrazioni comunali, le fondazioni e le regioni; però adesso il tema è come portare a conclusione il più possibile questa relazione che comunque è un punto fermo ed è un'indagine che immagino aiuterà anche la prossima legislatura. In proposito penso al lavoro che potremmo fare noi nei prossimi percorsi normativi, e penso al Ministero, che presumo abbia non solo letto questa relazione, ma che ne possa far tesoro, anche se questo è più che altro un auspicio. Per tutti questi motivi il gruppo di Italia Viva voterà a favore. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Toccafondi. Non ho altri iscritti a parlare. Mi unisco anche io ai ringraziamenti all'onorevole Nitti per il grande lavoro che è stato fatto e a tutta la Commissione, perché è stato un lavoro complesso che è durato un anno, in cui abbiamo ascoltato le voci di tanti attori e di tanti protagonisti e credo che, alla fine, veramente sia un risultato importante da cui partire per porre rimedio ad alcune situazioni anche di criticità.
  A questo punto pongo in votazione la proposta di documento conclusivo presentata dall'onorevole Nitti (vedi allegato).

  (È approvata).

  PRESIDENTE. È approvata all'unanimità. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

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