XVIII Legislatura

IV Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Mercoledì 18 novembre 2020

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
De Menech Roger , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA PIANIFICAZIONE DEI SISTEMI DI DIFESA E SULLE PROSPETTIVE DELLA RICERCA TECNOLOGICA, DELLA PRODUZIONE E DEGLI INVESTIMENTI FUNZIONALI ALLE ESIGENZE DEL COMPARTO DIFESA

Audizione di rappresentanti di Leonardo S.p.A.
De Menech Roger , Presidente ... 2 
Di Bartolomeo Pasquale , Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A ... 2 
De Menech Roger , Presidente ... 8 
Russo Giovanni (M5S)  ... 8 
Tripodi Maria (FI)  ... 9 
Pagani Alberto (PD)  ... 9 
Perego Di Cremnago Matteo (FI)  ... 9 
Ferro Wanda (FDI)  ... 10 
Ferrari Roberto Paolo (LEGA)  ... 10 
De Menech Roger , Presidente ... 11 
Di Bartolomeo Pasquale , Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A ... 11 
Ferro Wanda (FDI)  ... 12 
Di Bartolomeo Pasquale , Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A ... 12 
Ferro Wanda (FDI)  ... 12 
De Menech Roger , Presidente ... 13 

ALLEGATO: Presentazione informatica illustrata dal Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A., dottor Pasquale Di Bartolomeo ... 14

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Partito Democratico: PD;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro: Misto-NI-USEI-C!-AC;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Centro Democratico-Radicali Italiani-+Europa: Misto-CD-RI-+E;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE;
Misto-Popolo Protagonista - Alternativa Popolare (AP) - Partito Socialista Italiano (PSI): Misto-PP-AP-PSI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
ROGER DE MENECH

  La seduta comincia alle 15.20

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare e la diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di Leonardo S.p.A.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto Difesa, l'audizione dei rappresentanti di Leonardo S.p.A.
  Saluto e do il benvenuto al dottor Pasquale Di Bartolomeo e ai suoi collaboratori, l'ingegnere Angelo Pansini, l'avvocato Nicolò Mardegan, il dottor Pier Lorenzo Antonini, che ringrazio per essere intervenuti. Saluto anche i colleghi, sia quelli presenti fisicamente in aula, sia quelli che partecipano alla seduta da remoto, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento del 4 novembre 2020, ai quali rivolgo, come di consueto, l'invito a tenere spenti i microfoni per consentire una corretta fruizione dell'audio.
  Ricordo che, dopo l'intervento del dottor Di Bartolomeo, darò la parola ai colleghi che intendono porre domande e osservazioni. Successivamente, il dottor Di Bartolomeo potrà rispondere alle domande poste. Invito chi intenda intervenire a fare pervenire la richiesta al banco della Presidenza. Do la parola al dottor Pasquale Di Bartolomeo. Prego.

  PASQUALE DI BARTOLOMEO, Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A. Presidente, onorevoli deputati, rivolgo a Loro il mio più deferente saluto e vi ringrazio per questa ulteriore possibilità che ci offrite, per rendervi partecipi del nostro lavoro. Utilizzerò delle lastrine per supportare quello che voglio condividere con voi. Proverò a riassumere il gruppo Leonardo, un'azienda globale che opera nel settore dell'aerospazio, difesa e sicurezza, con un'offerta integrata di soluzioni ad alta tecnologia e applicazioni militari, civili e dual use.
  Gli ambiti, che definiamo «strategic pillar», sono: il settore elicotteristico, dove siamo leader mondiale; il settore dell'elettronica per la difesa e sicurezza, che attraverso le sue varie divisioni e le sue varie co-società controllate opera a livello globale con leadership riconosciute a livello mondiale; la divisione aeronautica, con la divisione velivoli, che si occupano della parte più strettamente legata al trasporto militare, tattico e strategico; la divisione Aero-strutture e la joint venture conosciuta come ATR (Aerei di Trasporto Regionale); la Space Alliance, che insieme a Telespazio, Thales Alenia Space e AVIO ci permettono di fornire tutte le soluzioni, dalla produzione dei satelliti fino ai servizi associati, grazie a Telespazio.
  Se mi permettete, visto che l'indagine riguarda la pianificazione dei sistemi di difesa e le sue prospettive verso la tecnologia, la produzione e gli investimenti funzionali alle esigenze del comparto, quando andiamo a parlare di ricavi, ordini, portafoglio ordini, si inizia già a dare un primo messaggio rispetto a quello che rappresenta Pag. 3 Leonardo, società sicuramente leader, con quelli che sono i suoi tre pilastri strategici, cioè Elicotteri, Elettronica per la Difesa e le Aero-strutture.
  Ebbene, Leonardo è un'azienda che, nell'esercizio fiscale 2019, ha ricevuto 14 miliardi di euro e ha conquistato nel mercato internazionale un portafoglio ordini di 36 miliardi, che garantisce una buona copertura dei ricavi per gli anni a venire; ma soprattutto è un'azienda che dipende in maniera importante, per questa sua crescita, per quelli che sono i suoi ricavi, dal mercato export, visto che l'84 per cento dei ricavi viene da ordini presi sul mercato internazionale, con un numero di addetti vicino ai 50 mila dipendenti, di cui oltre 31 mila in Italia. Vorrei sottolineare, visto che il tema è la ricerca tecnologica e gli investimenti, che Leonardo investe oltre l'11 per cento dei ricavi in ricerca e sviluppo; stiamo parlando di oltre un miliardo e mezzo di euro. Se mi permettete, mi soffermerei un attimo su questo aspetto.
  Con un gruppo di 50 mila dipendenti, di cui il 60 per cento basato in Italia, lavoriamo su 50 siti produttivi; 50 siti che si occupano della parte di ingegneria e sviluppo e della ricerca. Sono concentrati su sette regioni italiane: la Lombardia, il Lazio, la Campania, il Piemonte, la Puglia, la Liguria e la Toscana. Abbiamo oltre il 70 per cento, circa tre volte e mezzo la media nazionale, di dipendenti che possiede un titolo di studio per quelle che oggi vengono definite «discipline STEM», quindi scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, di cui più di 9 mila operano proprio nell'ambito della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione; ben 6 mila di questi sono in Italia. C'è una forte spinta e una forte enfasi per le attività che dobbiamo sicuramente pianificare, sempre considerando il ciclo del nostro settore, su periodi molto lunghi. Dobbiamo investire molto nella ricerca e sviluppo.
  Sulla scorta dei risultati raggiunti – vi ho appena descritto il 2019 – Leonardo ha identificato da subito la propria ambizione, proprio perché siamo un settore con cicli lunghi. Ci siamo dati una pianificazione a dieci anni – definita «Be Tomorrow 2030» – per rispondere a quelle che sono le sfide che dobbiamo affrontare. Sfide che si basano su tre elementi: siamo un'azienda e dobbiamo sicuramente concentrarci per quelli che sono i tre elementi della solidità economica; siamo sul mercato finanziario, quindi è importante mantenere la credibilità del mercato (questa è anche la logica dell'investment grade); dobbiamo essere un'azienda che sviluppa e raggiunge il profitto, anche perché questo ci permette di investire sulla ricerca e sviluppo e naturalmente generare cassa, ma dobbiamo anche essere un'azienda globale (l'84 per cento dei ricavi o degli ordini che derivano dai mercati internazionali è un elemento importante, che ci permette di affrontare quella che chiamiamo la «sostenibilità», in questo caso una sostenibilità di lungo periodo. Infatti, vediamo tale sostenibilità nella prospettiva della competitività sui mercati export, ma anche nella capacità di rispondere ai bisogni che le nostre Forze armate hanno oggi e che continueranno ad avere negli anni a venire. Il nostro dovere e il nostro obiettivo di lungo periodo è quello di lavorare in maniera solida, sostenibile e competitiva).
  Questo, naturalmente, ci porta a parlare del driver dell'innovazione. Oggi, per poter arrivare a essere competitivi, dobbiamo sicuramente affrontare i temi che quotidianamente vediamo e leggiamo, come, ad esempio, il tema del completamento della digitalizzazione. Affrontare la digitalizzazione non tocca solo la parte tecnologica, ma anche i processi produttivi, i processi di produzione, come impostiamo l'offerta. Dobbiamo lavorare come motore di un ecosistema innovativo su tecnologie trasversali, e l'elemento green, l'elemento verde, è parte integrante della nostra attività di sviluppo e di trasformazione.
  Questa ambizione che vi ho raccontato si sviluppa su tre elementi fondamentali. Il primo è il rinforzo di quello che definisco il «patrimonio», quindi le nostre attività core. Noi dobbiamo continuare sempre a rafforzare il nostro business di partenza.
  Dopotutto è una storia di settant'anni che si è creata, costruita ed evoluta nel Pag. 4corso dei decenni, e con la sostenibilità deve continuare a essere vincente nei prossimi dieci anni e oltre. Dobbiamo investire sulle attività core, investendo su un portafoglio sempre focalizzato e sicuramente omogeneo, quindi su un riuso importante delle tecnologie che stiamo sviluppando.
  Dobbiamo lavorare per una trasformazione per la crescita, un'organizzazione flessibile e moderna che adotti modelli di offerta innovativi, che ci permettano di espandere il business in maniera tale da essere vincenti, rispondendo alle esigenze dei clienti che ogni giorno affrontiamo; e poi dobbiamo gestire l'innovazione e le nuove tecnologie per affrontare i mercati dell'alta tecnologia. Giusto per fare un esempio, sapete che nel corso dell'anno abbiamo aperto i Technology Lab, che saranno linfa per l'innovazione. Essi attrarranno giovani risorse, che daranno enfasi e sicuramente saranno di stimolo per sviluppare la crescita sostenibile nel corso degli anni, sia dei prodotti, ma anche delle capability e delle tecnologie.
  Tuttavia, questo non lo possiamo fare da soli. Quando si sviluppa innovazione e tecnologia per essere competitivi, bisogna creare sia delle capability, che dei prodotti; queste tecnologie devono essere applicate. Nella lastrina numero 6 parlo di «binomio tra l'industria e l'istituzione», dove l'istituzione è un concetto ampio e allargato (include non solo i varie enti dell'amministrazione ma anche le Forze armate). Ebbene, noi siamo lì, a pianificare sempre soluzioni innovative e capacitive nel mondo della difesa e sicurezza, che servono per indirizzare gli investimenti nazionali in maniera ottimale.
  Questo porta le Forze armate, l'istituzione, Leonardo, a confrontarsi in maniera costante e continuativa al fine di creare qualcosa che permetta all'economia e permetta all'occupazione di svilupparsi. Sapete che il settore della Difesa presenta una leva importante a livello di rendimento rispetto a quello che viene investito come ritorno nel Paese, con dei moltiplicatori elevati rispetto ad altri settori. Questo è quello che noi cerchiamo di fare; però, essendo una visione sempre di lungo periodo, perché il ciclo dell'aerospazio, difesa e sicurezza è un ciclo lungo, la pianificazione è importante, perché altrimenti le sfide che insieme alle Forze armate dobbiamo affrontare non avrebbero successo.
  Questo ci permette di indirizzare i cinque domini, per alcuni dei quali stiamo lavorando da settant'anni, mentre per altri da meno (la cyber defence, per esempio, è emersa nel corso degli ultimi anni). Sapete che Leonardo è uno dei protagonisti mondiali e lavoriamo sia a livello della capacità aerea, sia della capacità navale (di superficie e sottomarina), sia della capacità terrestre, che è fatta non soltanto dalle piattaforme, ma anche dalla parte sensoristica ed elettronica. Quando si parla di tecnologia si pensa sempre alla piattaforma. La piattaforma è fatta di tecnologia, di sensoristica, di intelligenza artificiale, di fusione d'informazioni che oggi continuano ad aumentare, con dei terabyte che devono essere analizzati in tempo reale per permettere, a chi poi deve decidere, l'utilizzo di queste capacità in una frazione di secondi.
  Oggi questi domini sono tra di loro sempre più interconnessi e l'interconnessione obbliga a ragionare a livello di nodi di un comando e controllo di un sistema complesso, che deve poter interagire e potersi interfacciare.
  Oggi Leonardo è, forse, una delle poche aziende al mondo che è in grado non solo di sviluppare tecnologie e di lavorare sulle piattaforme, ma anche di integrare le piattaforme, l'elettronica e permettere alle Forze armate di raggiungere la missione che si pongono ogni volta che definiscono un requisito operativo.
  Proverei a parlare di come la tecnologia, l'innovazione, la produzione oggi si vanno a configurare con dei prodotti e con delle capacità. Tutti questi prodotti che vi farò vedere sono citati all'interno del Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2021-2023 che state analizzando. Stamattina il signor Ministro era qui presente a discutere di questo nelle Commissioni difesa congiunte Pag. 5 di Camera e Senato. Se abbiamo i cinque domini, quello che facciamo è sostenere esattamente tutta la parte, sia piattaforma che elettronica, nei programmi più importanti che il nostro Paese, da solo o in cooperazione internazionale, ha bisogno di portare avanti per rispondere ai suoi requisiti operativi.
  Andrei un po' rapidamente, a meno che non preferiate entrare nel merito dei singoli programmi. Sono disposto a eventuali approfondimenti, magari anche dopo, nella sessione di domande e risposte, se avete qualche domanda specifica. Però, è chiaro che non possiamo non sottolineare l'Eurofighter, un programma che ci ha permesso di investire in tecnologie che oggi sono allo stato dell'arte, come il radar a scansione attiva, che, per esempio, sfrutta la fonderia che è stata fatta in Italia un po' di anni fa e che ci ha permesso di ridurre e utilizzare dei materiali innovativi (nanomateriali, micro materiali) che hanno permesso la riduzione in maniera importante delle performance elevate della piattaforma aeronautica. La stessa tipologia di tecnologia è stata utilizzata per i radar, a bordo dei Pattugliatori Polivalenti di Altura (PPA) della Marina militare. Perdonatemi un collegamento al mio vecchio mestiere, quando lavoravo in un'altra azienda: gli stessi seeker che oggi vengono sviluppati utilizzano la stessa tecnologia, la stessa fonderia, gli stessi processi industriali, gli stessi materiali che permettono di far riconoscere all'Italia un'eccellenza tecnologica, capacitiva e produttiva a livello europeo e, fatemi dire, mondiale.
  Gli M-345 e gli M-346 sono due eccellenze che ci stanno permettendo di andare avanti e, oggi, sono gli addestratori più avanzati che esistono a livello mondiale. I due sono un altro elemento che dimostrano come abbiamo fatto sinergia tecnologica, partendo dall'M-346, per poi andare a sviluppare una configurazione migliore con altre tipologie di capacità, utilizzando al meglio gli investimenti fatti.
  Andando ad analizzare l'ala rotante: l'elicottero HH-101 è un altro programma di successo. C'è una logica di investimenti continuativi. Senza abbandonare, per quello che è possibile, quanto fatto nel corso degli anni, questo ci permette di dare delle capacità, utilizzando la parte elettronica. Il combat CSAR (combat search and rescue) viene dato all'elicottero HH-101 e questo ci permette di estendere l'operatività delle Forze armate che in Italia utilizzano questa piattaforma.
  Il NEES, il nuovo elicottero da esplorazione e scorta per l'Esercito italiano, ha una doppia valenza: da una parte, dare alla Forza armata una capacità che gli permette di rispondere al meglio in operatività alle minacce, con delle tecnologie e con dei sistemi di protezione avanzatissimi; dall'altra, sviluppare tecnologie tali che permetteranno al settore elicotteristico, ma in generale al Paese, di sedersi con una dote di bagaglio di conoscenza importante per eventuali futuri programmi in cooperazione.
  L'NH-90 e l'AW-119 li conoscete, ma l'elicottero AW-119 è motivo di orgoglio, anche perché la settimana scorsa l'US Navy ha esercitato l'opzione per comprare un secondo lotto. L'eccellenza è stata abbondantemente riconosciuta dagli Stati Uniti e speriamo che poi questa piattaforma – che utilizza l'Italia, i carabinieri e la Marina americana – diventerà un programma di successo internazionale con le sue tecnologie, rappresentando un'eccellenza riconosciuta a livello globale.
  A livello di unità navali non siamo sicuramente l'azienda che produce la piattaforma, ma permettiamo alla piattaforma di esercitare la sua missione con tutta quella che è l'elettronica, i sistemi d'arma, i sistemi di protezione, che vengono messi a bordo, dal sistema di combattimento ai vari radar, ai sistemi di protezione, agli stessi sistemi di difesa di cui la nave si deve dotare, poiché la Marina militare va in giro in aree sicuramente non sempre friendly, amiche.
  Le FREMM (Fregate Europee Multi Missione) sono riconosciute a livello globale come una capability presa a riferimento da tanti Paesi. Sapete che c'è in questo momento un altro Paese del Nord Pag. 6Africa che ha considerato questo programma, quindi, questa è una capacità che ci viene riconosciuta.
  Sui Pattugliatori Polivalenti d'Altura abbiamo continuato a evolvere le tecnologie inizialmente sviluppate per le FREMM, e questo va dai sistemi optronici e dai sistemi di comunicazione integrata, ai radar di sorveglianza. La necessità di continuare a evolvere è data dal fatto che, evolvendo la minaccia, dobbiamo essere sempre pronti ad aggiornare la tecnologia. Uno degli elementi fondamentali di una nave, affinché essa sia un sistema autonomo in grado di reagire, è proprio quello di avere tutto questo flusso di informazioni, essere integrata all'interno di un sistema e permettere al comandante di reagire in tempo reale. Questa è la nostra eccellenza, questo è quello che facciamo quotidianamente, quando i nostri ingegneri o i nostri tecnici vanno ad affrontare lo sviluppo di capability, di capacità, di competenza e di tecnologie applicate.
  Sui sommergibili Classe Todaro abbiamo sviluppato il sistema di combattimento; i siluri, che questa azienda ha sviluppato nel corso dei decenni e che sono un'eccellenza mondiale riconosciuta a tutto campo.
  In ambito terrestre abbiamo il Veicolo Blindato Medio VBM Freccia, e il Blindo Centauro. Bisogna sicuramente fornire le capacità necessarie per rispondere alle missioni che stanno emergendo, utilizzando gli investimenti fatti inizialmente sulla Forza NEC (Network Enabled Capabilities) ed evolvendoli rispetto alla necessità che l'Esercito ha richiesto di dotare per le brigate medie digitalizzate delle Forze armate.
  Il «sistema di difesa aereo» per noi è la radaristica, i famosi radar KRONOS, che oggi, grazie alla scansione attiva e ai pannelli che vengono sviluppati, permettono all'Italia di dotarsi di un sistema a sovranità nazionale che consentirà alle nostre Forze armate di rispondere alle minacce e garantire uno stato dell'arte di soluzioni e tecnologie necessarie negli anni a venire, considerando quello che la Forza armata vede come minaccia.
  Riguardo ai VBM Freccia, stiamo sviluppando i sistemi di comando e controllo, i sistemi di navigazione e tutta la robotica di bordo. Non menziono, per esempio, il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo VTLM Lince solo perché c'è un'altra azienda, che è la Iveco, ma anche in questo caso c'è una cooperazione tecnologica che ci permette di creare, produrre e sviluppare una soluzione che risponda alle necessità dell'Esercito e che offra, anche potenzialmente in cooperazione con altri Paesi alleati, queste soluzioni per poterle esportare.
  Il SICOTE 4 è la continuazione di un programma iniziato anni fa per i carabinieri, attraverso l'aggiornamento della piattaforma info-investigativa e tecnico-scientifica. È il successo che perdura negli anni.
  Per quanto riguarda il settore spaziale, la Space Alliance ci sta permettendo di avere grossi successi. Due programmi, il Sicral e il Cosmo Sky-Med, sono sicuramente delle eccellenze, e ci vengono riconosciute. Bisogna continuare.
  Per quanto riguarda lo spazio, sicuramente l'Italia rappresenta la leadership, uno tra i Paesi più importanti, anche considerando la quantità di investimenti che il Paese fa nel settore spaziale. Dobbiamo continuare a investire, sia per fornire le tecnologie per produrre i satelliti, sia per fornire i servizi necessari, in questo caso, non solo per le Forze armate ma, considerando la tecnologia e il concetto di tecnologia duale, anche per permettere di monitorare le problematiche di natura climatica, di natura di movimentazione; un importante sensore satellitare ci permette di anticipare, verificare o monitorare problematiche di vario tipo.
  Per proseguire, mi soffermerei anche su Soldato Sicuro. Questi sono programmi già approvati da voi lo scorso anno. Vedete l'elicottero, l'HH-139, che forse ci invidiano i nostri concorrenti a livello globale. Oggi siamo stati in grado di sviluppare e produrre delle capacità che hanno permesso nel search and rescue, nell'antincendio e nell'Aeronautica militare di rispondere all'evoluzione delle esigenze del cliente.
  Il light utility helicopter (LHU) per l'Esercito italiano e per i carabinieri è un altro elemento di successo e di orgoglio, Pag. 7che stiamo portando avanti in maniera continuativa.
  Poiché vorrei lasciare tempo per le domande, cerco di andare alle conclusioni. L'ho detto all'inizio, Leonardo presuppone, per tipologia di settore e di azienda, una proiezione e una propensione internazionale. Questo che cosa obbliga? L'84 per cento dei volumi arriva dai clienti esteri, ma questo 84 per cento può venire soltanto se l'altro 16 per cento si costruisce insieme alla parte governativa e parlamentare, e alla parte della Forza armata che definisce i requisiti operativi sfidanti e lo sviluppo che possiamo fare sulle tecnologie, sulle capacità, sulle competenze, che ci permettono di essere rispondenti, competitivi e, quindi, società di successo a livello globale. Questo per noi è fondamentale. Se questa triangolazione non avviene, non riusciremo, in una visione di lungo periodo, a garantire quella che noi oggi definiamo la «sostenibilità di lungo periodo» di Leonardo e la sostenibilità di quella che è l'autonomia operativa delle Forze armate, non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale.
  È importante lo strumento legislativo legato al G2G (government to government), che lo scorso anno ha fatto un primo passaggio importante, ma va concretizzato, va portato avanti perché l'Italia è un Paese, un alleato credibile in giro per il mondo. Paesi a noi alleati, ma in questo caso anche concorrenti, in alcune situazioni stanno utilizzando lo strumento del G2G. Avere questo strumento operativo e funzionale all'esportazione garantirebbe la crescita sostenibile non solo per Leonardo, ma sicuramente anche per il Paese nel suo complesso.
  Non posso dimenticare l'Europa. Oggi per noi la cooperazione a livello europeo in alcuni settori strategici è importante. La crisi del Covid ha fatto emergere la possibilità di utilizzare dei fondi per sostenere questo settore, che tutti i Paesi europei riconoscono essere un volano dell'economia, della crescita, dell'istruzione e naturalmente dell'omogeneità operativa, che è una cosa che tutti stanno cercando. Noi ci stiamo lavorando.
  Il programma OCEAN 2020, che ci siamo aggiudicati qualche anno fa, è un programma che ci ha permesso di dimostrare la fattibilità di integrazione delle piattaforme unmanned in un sistema navale e l'intelligenza artificiale e il data gathering (come prendere e interagire le due capacità, fondere le informazioni e dare poi la risposta in tempo reale).
  Questo per noi è stato motivo di orgoglio, ma dobbiamo proseguire, perché vogliamo giocare un ruolo di primo piano sia sul PADR (Preparatory Action for Defence Research) che sull'EDIDP (European Defence Industrial Development Program). Sicuramente vogliamo cercare di trovare quei programmi di cooperazione che ci permettano di utilizzare i fondi dell'EDF (Fondo europeo di Difesa) in maniera importante e trovare la cooperazione in anticipo, con il sostegno di tutti, a partire dalle Forze armate, che devono trovare un dialogo di convergenza su alcuni dei requisiti operativi, per poter essere anche attori di primo piano sui fondi europei.
  Giusto per fare un esempio su quest'ultimo punto, sapete che con l'Europa stiamo lavorando in maniera importante sul «Future Ground Combat System», utilizzando i programmi che prima avete visto e che sono alla vostra attenzione; stanno nel Documento programmatico pluriennale della Difesa (DPP), e sono delle tecnologie che ci permetteranno, se dovesse partire questo programma, di giocare una partita primaria. Anche se non sono programmi europei, ci sono poi altri programmi di cooperazione, come il Tempest o la Mobilità Verticale Futura. Il primo è fondamentale per mantenere la nostra competenza nel settore aeronautico. Ho letto le dichiarazioni che stamattina ha fatto il signor Ministro sul Tempest, dicendo che si parte valorizzando le tecnologie che stiamo sviluppando per l'attuale Eurofighter per essere pronti a contribuire a un programma dove continueremo a sostenere la tecnologia, l'innovazione e le competenze di questo Paese. Questo è fondamentale. Anche il programma definito «Mobilità Verticale Futura», che in alcuni casi chiamano «Future Vertical Lift», per noi è importante. Oggi Pag. 8siamo l'azienda leader mondiale nel settore elicotteristico; vogliamo essere il settore leader. Le tecnologie che oggi con questi programmi sviluppiamo ci permetteranno di giocare un ruolo primario, non da comprimario, su quelli che sono gli accordi di cooperazione.
  Per noi è fondamentale essere partner delle istituzioni e lavorare con il giusto livello di investimenti per rispondere ai requisiti operativi, lavorando su una pianificazione necessariamente di medio-lungo periodo, perché questo settore non ha cicli di 24 mesi, ma cicli che durano decenni, in alcuni casi. Quello che facciamo è sfruttare ogni occasione, ogni fondo, ogni investimento che ci viene dato dal Paese per sviluppare qualcosa che ci metta nelle condizioni di essere partner primario o azienda di successo sul mercato internazionale.
  Questo è quello che dobbiamo fare, e non lo possiamo fare da soli. Serve questo partenariato a supporto di una pianificazione di lungo periodo. Il sostegno all'export per noi è importante. Vogliamo essere un'azienda sostenibile, e ciò significa garantire non solo i posti di lavoro, ma anche un sistema universitario che cresca dietro alle tecnologie. Le istituzioni, i periti, le formazioni specializzate di alcuni processi produttivi ci permettono di stare dietro al traino di tutto quello che ci viene richiesto e che gli altri Paesi concorrenti stanno facendo.
  Ci vuole sostegno ai programmi nazionali. I programmi nazionali oggi fanno questo. Ci permettono di raggiungere quello che abbiamo detto, il partenariato con le istituzioni; ci permettono di posizionarci sulle iniziative sia di cooperazione che di difesa europea, dove non vogliamo essere secondi a nessuno. Vogliamo essere seduti con quello che merita Leonardo e l'Italia: essere azienda primaria a livello aerospazio, difesa e sicurezza. Naturalmente il G2G sarà un elemento importantissimo per la strategia di internazionalizzazione, sia di Leonardo ma sicuramente anche del Paese.
  Mi taccio e sono pronto a rispondere alle domande.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, dottor Di Bartolomeo. Iniziamo con le domande dei colleghi a cui chiedo un'operazione di sintesi. Sono sicuro che sarete all'altezza della situazione. Iniziamo dal collega Giovanni Russo.

  GIOVANNI RUSSO. Salve a tutti. Grazie, signor presidente. Ringrazio anche i rappresentanti di Leonardo per essere venuti qui. Sono figlio di una persona che per 42 anni ha lavorato orgogliosamente come operaio nel gruppo Finmeccanica, poi divenuto Leonardo. Per me c'è anche un coinvolgimento molto personale nel seguire le sorti di un'azienda così importante, non soltanto per le nostre Forze armate, ma per l'intero sistema Paese.
  Proprio perché ci tengo tantissimo a questa azienda, sono partecipe anche delle preoccupazioni sul futuro di un settore così ricco di concorrenti e con una grandissima competizione a livello internazionale. Ho potuto ammirare, insieme a molti membri della Commissione, i prodotti di punta di Leonardo, cui prima accennava. Sono anche molto appassionato dei prodotti delle piattaforme ad ala rotante. Abbiamo visto gli ottimi risultati che ci sono stati con l'HH-101, l'AW-129, l'NH-90. Soprattutto sono stato colpito, fin da bambino, da uno dei prodotti più riusciti di Leonardo, l'AW-129, il famosissimo Mangusta. In questi giorni stiamo discutendo lo schema di decreto sul programma relativo al successore dell'AW-129, il NEES, il nuovo elicottero di esplorazione e scorta.
  La mia domanda è riferita agli scenari futuri di questa piattaforma, perché guardando la concorrenza a livello internazionale, non ho potuto non notare che ci sono nuovi prodotti che mirano a rivoluzionare l'intero settore elicotteristico. Mi riferisco in particolare al Sikorsky Raider X, che con la nuova concezione di rotori e delle parti tecniche vuole rivoluzionare il settore elicotteristico. Poiché sappiamo che Leonardo, in questo momento, è leader mondiale nella produzione di elicotteri, volevo chiedere quanto questi nuovi prodotti possono insidiare il primato italiano. Volevo chiedere, poi, se è possibile collaborare, creare delle partnership con le aziende americane – in questo caso ci lega anche, magari, una partnership strategica all'interno Pag. 9 della NATO – per mantenere intatto questo nostro primato. Questo soprattutto se si fa il paio con il tipo di nuova leadership che sta acquistando Leonardo, e mi riferisco, in particolare, al settore di convertiplani (noi abbiamo visto che il convertiplano di Leonardo sta avendo anche dei buoni successi tecnici), perché il nuovo elicottero di nuova concezione potrebbe essere una sorta di ibrido tra l'elicottero tradizionale e la nuova figura del convertiplano.
  Un'altra domanda che le volevo porre è qual è lo stato dell'arte di Leonardo sui droni, perché è stato presentato a Le Bourget, nell'ultima edizione, la nuova versione del Falco, con ottimi successi dal punto di vista della valutazione tecnica. Inoltre, lei non ha citato alcuna piattaforma a pilotaggio remoto, però so che ci sono delle piattaforme in fase di sviluppo, e che le nostre Forze armate, per fortuna, stanno procedendo a una evoluzione tecnica molto spinta. L'ICE è un grandissimo contributo di Leonardo. Grazie.

  MARIA TRIPODI. Saluto e ringrazio il dottor Di Bartolomeo e tutti i rappresentanti di Leonardo oggi presenti. Dottore, lei ha fatto una dettagliata analisi sull'eccellenza di questo nostro grande player a livello mondiale, di cui noi siamo davvero molto orgogliosi. A tal proposito, come è noto, stiamo vagliando, attraverso il Documento programmatico pluriennale, tutta la programmazione per i prossimi anni per quanto concerne la Difesa. Le volevo chiedere, oltre alla buona volontà che il Governo manifesta in questo settore, oltre al ruolo del Parlamento, che è sicuramente fondamentale, come pensa che le istituzioni possano agire in un comparto così delicato e come possiamo aiutarvi, soprattutto per quanto concerne i campi che sono oggi più che mai molto importanti, come quello dell'innovazione e della ricerca. La ringrazio.

  ALBERTO PAGANI. Per ragioni di sintesi, mi limito alla domanda che volevo fare, riprendendo un po' la discussione fatta questa mattina con il Ministro sul Documento programmatico pluriennale della Difesa (DPP). Tutte le tecnologie che ci avete mostrato hanno al proprio interno una componente cyber che voi sviluppate attraverso la vostra divisione interna. Questa vostra attività permette a voi, e al Paese, di essere anche volano di sviluppo per le piccole e medie imprese che entrano in un mercato molto competitivo, ad alta tecnologia. Volevo capire, dato che si tratta di programmi che hanno una durata e un respiro poliennale, come Leonardo intenda questa politica di accompagnamento delle imprese esterne che possono essere aiutate sia dal punto vista finanziario, sia con partecipazioni, sia con una stabilità di commesse, che consentono di fare e programmare investimenti e attivare un processo di sviluppo.
  In secondo luogo vorrei capire quali sono i meccanismi di accesso e di trasparenza, trattandosi di un settore che ha contenuti secretati – per cui non farete appalti secondo la disciplina prevista dal Codice degli appalti – e quali sono le modalità attraverso le quali voi selezionate e garantite una trasparenza di competizione di mercato alla piccola e media impresa che desidera collaborare con voi.

  MATTEO PEREGO DI CREMNAGO. Ancora una volta dobbiamo complimentarci per il lavoro di Leonardo, anche per la capacità di esprimere la migliore diplomazia commerciale internazionale, di tenerci saldi nell'alveo dell'Occidente. Mi riferisco, in particolare, alla commessa, degli elicotteri con la US Navy.
  La domanda l'ha già toccata, in parte, il collega Pagani. Il dottor Profumo accennava a questo progetto di valorizzazione della supply chain di Leonardo, che ovviamente è fatta di una moltitudine di piccole e medie imprese che partecipano alla costruzione dei vostri progetti.
  Vorrei sapere se in questa fase di pandemia questo monitoraggio è concluso, se queste aziende hanno potuto determinare anche una propria indipendenza in termini di fatturato dalle commesse di Leonardo e se la pandemia ha influito su questo. Questa era la prima domanda. Pag. 10
  Proprio in riferimento a questo e anche alla pianificazione dei progetti futuri, mi chiedo se l'allocazione dei budget, così come previsti nell'ambito del Documento programmatico pluriennale della Difesa (DPP), garantisca ai progetti, quelli di maggior respiro, un'attuabilità. Mi spiego. Ci sono dei progetti, previsti a bilancio dal citato documento, che richiedono una diversificazione degli investimenti nell'alveo di circa dieci anni. Ci sono delle criticità da questo punto di vista oppure i progetti principali sono garantiti dal punto di vista finanziario e, quindi, non abbiamo tematiche e problematiche da affrontare in questo senso? Grazie.

  WANDA FERRO. Intanto ringrazio per l'esposizione dettagliata e puntuale, che certamente rappresenta un motivo d'orgoglio per la nostra nazione, un motivo che in qualche modo rappresenta il genio italiano. Per un verso la mia è una domanda, per un altro è certamente una sollecitazione: quanto sarà importante, in questa fase, la rapida approvazione da parte della Commissione bilancio dei programma messi in campo?
  La seconda domanda riguarda la situazione finanziaria di Leonardo, che è sicuramente tra le prime aziende italiane, se non la prima. Le vorrei chiedere se questa potrebbe essere agevolata oltre che dal G2G, anche dalla rimozione dell'ipocrisia delle banche etiche nelle varie transazioni finanziarie sulla Difesa.
  È chiaro che se alla prima risposta mi dirà, come io auspico e sono certa, che sono importanti anche i tempi dell'approvazione della Commissione bilancio, rispetto ai tanti decreti che stanno arrivando, ma la sollecitazione va anche a tutta la Commissione difesa, sarà importante premere affinché venga dato il parere e soprattutto si vada molto presto all'approvazione, perché parliamo di un pilastro italiano, di un pilastro che significa indotto economico e non soltanto. Grazie, presidente.

  ROBERTO PAOLO FERRARI. Ringrazio il dottor Di Bartolomeo per l'illustrazione del mondo assai complesso di Leonardo che, oltre a essere un produttore importante in determinati settori è un competitor internazionale, leader nel settore dell'ala rotante e nella aviazione in generale. Lo ringrazio anche perché ci ha illustrato come il sistema produttivo della Difesa del Paese sia trasversalmente presente su tantissimi rami e, quindi, riesca a penetrare nei mercati con prodotti che vengono commercializzati anche da altri produttori.
  Per continuare a garantire e a mantenere questa posizione, anche per il mercato dove Leonardo piazza i propri prodotti con un rapporto 80-20, tra mercato estero e nazionale anche se tendenzialmente vedo che questo rapporto sta crescendo nei confronti della dipendenza dalle commesse estere rispetto alle commesse interne domestiche, questa azienda partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze necessita di un management capace e credibile.
  Da questo punto di vista dobbiamo tutelare questo grande patrimonio affinché, oltre al numero di commesse e, quindi, al fatturato sia garantita la profittabilità e la cassa, in modo da mantenere un costante e continuo investimento in ricerca e sviluppo e da evitare di perdere quelle capacità cognitive e di supremazia che la qualificano rispetto ai competitor.
  Condivido pienamente quanto detto sulla necessità di essere presenti nei contesti internazionali. Il gruppo della Lega ha sottolineato, oramai da un paio d'anni, in questa Commissione, l'importanza dello sviluppo del programma Tempest, come anche dei programmi dell'ala rotante. Anche altri colleghi hanno citato progetti in sviluppo da parte di altri soggetti a livello internazionale. Bisogna sfruttare le capacità che sono state sviluppate per poter essere partner di progetti internazionali e transnazionali, anche perché ritengo indispensabile sviluppare all'interno di consorzi le tecnologie avanzate che necessitano di investimenti consistenti.
  Fatta questa premessa, arrivo a una domanda puntuale e specifica. Visto che la dipendenza dalle commesse estere è così importante, le modifiche normative al G2G Pag. 11hanno timidamente portato il nostro Paese a offrire alcune opportunità alle aziende di settore. Ritengo, però, che la modifica dell'articolo 537-ter del Codice dell'ordinamento militare sia solamente un primo passo.
  Volevo capire se da parte di Leonardo, per garantire anche la propria operatività sui mercati internazionali, vi siano dei suggerimenti su quali possano essere gli aspetti normativi che necessitano di correttivi e modifiche, al fine di dare attuazione ancora più compiuta a quelle norme che vogliono consentire alle aziende di settore di gareggiare con le stesse condizioni dei competitori stranieri. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Adesso diamo la parola per una replica al dottor Di Bartolomeo. Chiedo anche a lei uno sforzo di sintesi. Comunque la ringrazio anche perché, nonostante i tempi, l'esposizione è stata chiara ed efficace, e il materiale che ci ha prodotto – di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico dell'audizione odierna (vedi allegato) – servirà sicuramente per i ragionamenti che dobbiamo fare in Commissione. La ringrazio ancora e le do la parola.

  PASQUALE DI BARTOLOMEO, Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A. Presidente, cercherò di essere rapidissimo. L'onorevole Giovanni Russo parlava della parte elicotteristica: la risposta è sì. Noi sviluppiamo sempre prodotti che ci permettono in prospettiva di collaborare e di esportarli. Nessuno oggi pensa di sviluppare qualcosa solo per il mercato domestico. La cultura che abbiamo, sennò non avremmo l'80 per cento, ci spinge a lavorare per evitare di una capacità dei nostri ordini sul mercato export. È chiaro che oggi noi stiamo rispondendo a un requisito importante che l'Esercito italiano ci ha chiesto, ed è nostro dovere rispondere immediatamente alla necessità dell'Esercito italiano. Questa è l'urgenza. Nel programma che state esaminando, però, avete visto che c'è anche uno studio per quello che è potenzialmente il futuro elicottero, la futura mobilità (l'ho menzionato prima).
  Tuttavia, mentre siamo in grado di sviluppare le tecnologie attuali, avendo una chiara visione di quello che sarà lo sviluppo, la produzione e quindi l'operatività della Forza armata, quella che sarà la futura mobilità sugli elicotteri ancora non è chiara. La stanno tutti studiando e noi pure la studieremo. Temporalmente c'è assolutamente coerenza tra lo sviluppo, la produzione e, speriamo, i successi internazionali di questa importante soluzione che si chiama NEES, rispetto a quelli che poi saranno i requisiti di mobilità che il mercato e i clienti andranno a richiedere in un arco temporale ben oltre quello che oggi stiamo ipotizzando.
  Credo di aver risposto sulla collaborazione. Per quanto riguarda i droni, c'è l'Euro-MALE. Non è nel Documento programmatico pluriennale della Difesa (DPP), ma è un programma sicuramente importante, che vede quattro nazioni europee discutere e collaborare, quindi ci siamo. Lei ha fatto riferimento all'Explorer. Abbiamo iniziato le attività. È chiaro, c'è un prototipo finito appena ora. Bisogna fare tutte le attività necessarie, stiamo andando avanti, non ci siamo fermati. Non ho messo l'Euro-MALE perché, quelli che ho evidenziato o sottolineato sono soli i programmi inseriti nel Documento programmatico pluriennale della Difesa (DPP). Sull'Euro-MALE stiamo lavorando con i nostri partner, come lo stesso Governo sta facendo con i suoi partner a livello governativo, a livello Amministrazione e Difesa. Stanno discutendo.
  Provo a rispondere all'onorevole Tripodi. «Qual è la richiesta, la buona volontà, quello che può fare l'istituzione?» Per noi ci sono due elementi fondamentali. Sicuramente sono importanti le tempistiche. Con il decreto «Semplificazioni» si è cercato di accorciare i tempi. Questo perché fin quando non c'è la certezza non siamo in grado di partire. Più tardi partiamo, più tardi arriviamo a rispondere alla necessità operativa della Forza armata. Per noi la tempistica è un elemento importante quanto, in alcuni casi, avere i fondi disponibili. Ho visto che finalmente il settore dell'aerospazio, difesa e sicurezza piano piano, gradualmente, Pag. 12 ricomincia a aumentare il volume dei nuovi investimenti; però se pensiamo che ci vogliono 12 mesi o 14 mesi, forse, questo impatta anche un minimo sulla competitività, sullo sviluppo e sul time to market di quello che sarà poi il prodotto finale sul mercato internazionale.
  Innovazione e ricerca: è chiaro, è quello che si sta facendo. Tutti i temi che sono stati presentati per l'Europa, tutti questi temi che magari verranno cofinanziati anche con i fondi che l'Europa mette a disposizione per sostenere la crisi del Covid, sono legati a rispondere al green, alla digitalizzazione, all'intelligenza artificiale. Sono tutti i temi di natura innovativa e di ricerca. Noi stiamo andando esattamente in quella direzione.
  Cripto, cyber, volano per lo sviluppo delle PMI. Con l'avvento del dottor Profumo è stato lanciato un programma specifico. Si sta lavorando. È chiaro che il Covid, nell'ultimo periodo, non ha aiutato l'implementazione, però sicuramente la nostra piccola e media impresa, lavorando tutti insieme, è stata in grado, non posso dire di uscire in maniera solida dall'impatto del Covid, ma di uscirne in un certo modo. Dobbiamo continuare a lavorare, perché è chiaro che la situazione non è stabile e non tutte le piccole imprese sono in grado di mantenere. Il progetto lanciato e che stiamo portando avanti è sicuramente un elemento fondamentale e abilitante per avere una filiera nazionale solida, robusta, che riesce ad aiutare le aziende più grandi a essere presenti e a presentarsi nei programmi di cooperazione, dove mediamente non tutto viene fatto internamente. Sapete che il valore aggiunto normalmente è una percentuale che sta intorno al 20-30 per cento, a seconda dei programmi. In alcuni casi saliamo al 40 per cento.
  I meccanismi di accesso. Non sempre li definiamo noi, ma li definisce la norma. Quando si tratta di programmi per il settore dell'aerospazio, difesa e sicurezza, cioè i programmi di sicurezza nazionale, esistono dei requisiti che dobbiamo rispettare in sede di gara. Le aziende che vengono invitate a partecipare devono avere quei requisiti ad hoc. Parliamo di NOS (nulla osta di sicurezza), NOSI (nulla osta di sicurezza industriale) e tutti i vari nulla osta necessari che vengono richiesti a noi e vengono richiesti anche per i nostri fornitori/partner quando facciamo le gare. Questo è il modo in cui le piccole e medie imprese possono partecipare. Questo è in riferimento a quando parlavamo di cripto e di programmi cyber.
  Abbiamo parlato della tempistica e di suggerimenti sulle modifiche da apportare all'articolo 537-ter del Codice dell'ordinamento militare. Noi ci stiamo lavorando. Un po' più di qualche idea ce l'abbiamo. Abbiamo qualche idea su come correggere, modificare, evolvere in alcuni casi, per dare attuazione. L'80-20 o 20-80, tendenzialmente, potrà essere 10-90 in un'azienda che cresce con un budget nazionale che si stabilizza. Se Leonardo vuole crescere, vuol dire che la percentuale andrà a favore sempre di più del mercato export. L'articolo 537-ter per noi è importante, lo stiamo studiando. Siamo pronti a sederci con gli uffici competenti per portare avanti una proposizione tale che permetta a noi e alle aziende del settore di essere competitivi anche con gli strumenti normativi verso Paesi che già li stanno utilizzando.
  Ho provato a rispondere senza soffermarmi singolarmente sulle domande perché molte di esse erano simili. Se ho saltato qualcosa, per favore, fatemelo sapere, altrimenti credo di aver risposto.

  WANDA FERRO. La domanda sulle fondazioni bancarie e l'importanza dell'approvazione in tempi molto veloci da parte della Commissione bilancio rispetto ai programmi d'arma in esame.

  PASQUALE DI BARTOLOMEO, Chief Commercial Officer di Leonardo S.p.A. Sicuramente facciamo tutto quello è necessario, però sul tema specifico, avendo io un'estrazione più di natura commerciale, preferisco non rispondere, se non le dispiace, perché magari rischio di non essere completo o esaustivo nella mia risposta.

  WANDA FERRO. Va bene, grazie.

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  PRESIDENTE. Grazie, dottor Di Bartolomeo, anche per la sintesi e per la disponibilità. Ci scusiamo ancora per essere partiti un po' in ritardo, ma i lavori della Commissione ci ha portato a questo punto. Ringrazio anche tutti i colleghi intervenuti in presenza o da remoto e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.25.

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