XVIII Legislatura

Commissioni Riunite (IV e VII)

Resoconto stenografico



Seduta n. 9 di Martedì 5 ottobre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Casa Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI GRUPPI SPORTIVI MILITARI:

Audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Maria Valentina Vezzali.
Casa Vittoria , Presidente ... 3 
Vezzali Maria Valentina  ... 3 
Casa Vittoria , Presidente ... 6 
Deidda Salvatore (FDI)  ... 6 
Rossini Roberto (M5S)  ... 7 
De Menech Roger (PD)  ... 7 
Mariani Felice (LEGA)  ... 8 
Belotti Daniele (LEGA)  ... 10 
Casa Vittoria , Presidente ... 10 
Vezzali Maria Valentina  ... 10 
Casa Vittoria , Presidente ... 12 

Audizione del Presidente di Sport e Salute S.p.A., Vito Cozzoli:
De Menech Roger , Presidente ... 12 
Cozzoli Vito , Presidente di Sport e Salute S.p.A ... 12 
De Menech Roger , Presidente ... 15 
Racchella Germano (LEGA)  ... 15 
Rossini Roberto (M5S)  ... 15 
Mariani Felice (LEGA)  ... 15 
Belotti Daniele (LEGA)  ... 15 
De Menech Roger , Presidente ... 16 
Cozzoli Vito , Presidente di Sport e Salute S.p.A ... 16 
De Menech Roger , Presidente ... 17

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
DELLA VII COMMISSIONE
VITTORIA CASA

  La seduta comincia alle 12.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la diretta sulla web-tv e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Maria Valentina Vezzali.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno delle Commissioni riunite Difesa e Cultura, Scienza e Istruzione reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui gruppi sportivi militari, l'audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Maria Valentina Vezzali.
  Saluto e do il benvenuto, anche a nome del presidente Rizzo, impossibilitato a essere presente per concomitanti impegni istituzionali, alla sottosegretaria Vezzali, che ringrazio per essere intervenuta quest'oggi, ai colleghi presenti e ai colleghi che partecipano alla seduta secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento del 4 novembre 2020, ai quali rivolgo l'invito a tenere spenti i microfoni per consentire una corretta fruizione dell'audio.
  Ricordo che dopo l'intervento della nostra ospite darò la parola ai colleghi che intendano porre domande o svolgere osservazioni. Successivamente, la nostra ospite potrà rispondere alle domande poste. A tal proposito chiedo ai colleghi di far pervenire fin da adesso la propria iscrizione a parlare.
  Do quindi la parola alla sottosegretaria Maria Valentina Vezzali. Prego.

  MARIA VALENTINA VEZZALI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport. Signora presidente, desidero ringraziare lei, le deputate e i deputati per aver voluto avviare questa indagine conoscitiva sul ruolo e sul funzionamento dei gruppi militari e corpi civili dello Stato sportivi e per avermi dato l'opportunità di essere qui, oggi, ad evidenziare la loro importante posizione all'interno del sistema sportivo italiano.
  Ho raccolto i vari spunti che sono emersi nel corso delle audizioni e devo dire che tali spunti possono essere delle occasioni di riflessione per implementare e migliorare un ambito che già oggi è uno dei punti di forza del sistema sportivo italiano.
  I gruppi sportivi dello Stato identificano una particolare forma di associazionismo senza lucro, che rappresenta la dorsale del movimento sportivo italiano e che fa capo ai corpi dello Stato militari e civili.
  In particolare, i corpi civili danno il loro contributo allo sport attraverso il gruppo sportivo delle Fiamme Oro, gruppo sportivo della Polizia di Stato, delle Fiamme Azzurre, gruppo sportivo della Polizia penitenziaria, e delle Fiamme Rosse, gruppo sportivo del Corpo dei vigili del fuoco.
  I corpi militari, invece, contano dell'apporto dei gruppi sportivi dell'Esercito, dell'Aeronautica militare, della Marina militare, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, le cosiddette «Fiamme Gialle».
  All'interno dei singoli gruppi operano atleti e componenti dello staff tecnico, tutti inquadrati nelle varie qualifiche e ruoli Pag. 4delle strutture civili e militari dello Stato che sono tesserati per le varie federazioni, alle quali i gruppi sportivi sono a loro volta affiliati.
  Dagli anni della loro fondazione ad oggi, i gruppi sportivi dello Stato sono stati protagonisti del consolidamento e dell'implementazione del patrimonio sportivo nazionale, contribuendo ai successi dell'Italia non solo agonistici, ma anche in termini di sviluppo dell'intero movimento.
  Negli ultimi anni è evidente la posizione di assoluto rilievo ricoperta dai gruppi sportivi militari e corpi civili dello Stato nel panorama sportivo nazionale. Ad attestarlo sono i numeri che evidenziano come queste realtà contino circa 1.250 atleti di alto livello, impegnati in quasi tutte le discipline sportive olimpiche, estive e invernali, e anche in diverse discipline non olimpiche.
  Peraltro, nell'ambito delle competizioni nazionali e internazionali di alto livello i risultati conseguiti con il contributo della totalità dei gruppi sportivi dello Stato hanno sempre più assunto un peso significativamente rilevante nel complessivo del medagliere italiano. Con riferimento agli ultimi giochi olimpici di Tokyo 2020, gli atleti dei gruppi sportivi hanno contribuito a oltre l'80 per cento della totalità delle medaglie conseguite dall'intera spedizione azzurra. Nello specifico, a Tokyo sono stati ben 49 gli atleti medagliati appartenenti ai corpi dello Stato su un totale di 72 dell'intera compagine italiana e ciò ha fortemente contribuito al posizionamento dell'Italia fra le prime dieci posizioni del medagliere olimpico.
  Sono interessanti anche i numeri degli atleti partecipanti. Per quanto riguarda i giochi estivi di Atlanta 1996 si è passati dai 111, quando per l'Italia erano presenti 347 atleti, ai 269 su 384 di Tokyo 2020, mentre per quanto riguarda le edizioni dei giochi invernali di Nagano 1998, gli atleti del corpi dello Stato erano 62 su 124, mentre a Pyeongchang 2018 erano 101 su 123 complessivi.
  L'apporto dei gruppi sportivi militari e corpi civili dello Stato risulta determinante e fondamentale per tutti gli organismi sportivi e sono un valido sostegno per le federazioni sportive nazionali, soprattutto per quelle nelle quali l'indotto economico risulta scarso a causa del ridotto numero dei tesserati. Inoltre, essi rappresentano un supporto logistico valido ed importante anche in occasione dei grandi eventi sportivi nazionali e internazionali, durante i quali garantiscono uomini e mezzi in molti casi determinanti per la riuscita degli eventi stessi.
  Il loro apporto al sistema sportivo italiano si esplicita soprattutto nel rapporto con gli atleti. Infatti, non va sottovalutata la loro possibilità di potersi mantenere e allenare adeguatamente, impegnandosi in tutte le discipline sportive.
  A differenza del mondo anglosassone – all'interno del quale la pratica sportiva è preminente nel sistema scolastico, ovvero nei campus – il sistema sportivo italiano si fonda su quell'equilibrio in alcuni casi garantito dal doppio tesseramento fra le realtà sportive del territorio, vere catalizzatrici nell'individuazione e crescita del talento – spina dorsale del movimento sportivo italiano –, e i gruppi sportivi dello Stato che rappresentano il ricettore dei talenti e il loro supporto nel momento in cui esprimono le massime potenzialità di alto livello.
  Per accedere ai gruppi sportivi dello Stato è necessario effettuare un concorso pubblico speciale aperto ai migliori atleti del panorama nazionale tesserati alle federazioni sportive riconosciute dal CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) di età compresa fra i 17 e i 35 anni.
  Le diverse formule concorsuali prevedono la valutazione di titoli sportivi conseguiti con la partecipazione alle competizioni agonistiche effettuate negli ultimi anni e, in caso di superamento del concorso, l'atleta viene inquadrato con la qualifica iniziale – agente, carabiniere, finanziere, vigile del fuoco e così via – e avviato poi ad un percorso per l'acquisizione delle competenze base previste dal corpo di appartenenza.
  Il trattamento economico dell'atleta corrisponde a quello percepito dal pari grado per qualifica e per ruolo. L'atleta assunto viene assegnato al gruppo sportivo che di Pag. 5solito è dislocato sul territorio nazionale e partecipa alle manifestazioni sportive nazionali e internazionali con il supporto sia tecnico che logistico del Corpo di appartenenza. A fine carriera l'atleta può decidere di rimanere all'interno del gruppo sportivo di appartenenza ed essere impiegato nell'attività istituzionali proprie di quelle amministrazioni, ma se ha acquisito le competenze necessarie, può continuare ad operare nell'ambito del gruppo sportivo come componente dello staff tecnico. I gruppi sportivi dello Stato sono promotori di valori civici e morali nonché dei valori identitari delle amministrazioni in cui sono incardinati, tra i quali il rispetto delle regole. Svolgono la funzione sociale sia attraverso un'ampia serie di iniziative, progetti ed eventi di carattere benefico o di promozione valoriale, sia attraverso le sezioni giovanili avviate nel territorio nazionale, che esaltano la funzione pedagogica come elemento strutturale della pratica sportiva.
  L'offerta sportiva e formativa resa dalle sezioni giovanili integra quella che dovrebbe avere inizio dalla scuola primaria, dove mi auguro a breve di poter garantire l'inserimento della figura dell'insegnante di scienze motorie.
  L'importanza del lavoro che viene portato avanti dalle sezioni giovanili, che coinvolgono oltre 10 mila giovani su tutto il territorio nazionale, non è solo legata alla promozione dello sport, ma anche a quella di faro di legalità per i giovani. Mi riferisco soprattutto ad alcune sezioni che ho conosciuto personalmente, costituite in realtà difficili del nostro Paese, zone afflitte da endemici problemi di rilevanza sociale e criminale. Queste sezioni, oltre a essere un possibile serbatoio da cui attingere gli atleti del futuro, svolgono un'importante funzione educativa e inclusiva.
  Il Governo sostiene queste realtà attraverso l'erogazione di contributi economici per il tramite della società Sport e Salute Spa, braccio operativo del Dipartimento per lo sport. Oggi i finanziamenti sono prevalentemente a sostegno dell'attività che i gruppi svolgono per l'alto livello e per l'attività giovanile.
  Al fine di mettere a disposizione del CONI e delle federazioni i propri atleti, i gruppi sportivi dello Stato stipulano ogni quadriennio olimpico dei protocolli che prevedono un'attività sinergica finalizzata all'accrescimento del patrimonio sportivo nazionale con la quale viene garantita, tra l'altro, la gestione degli atleti e dei tecnici dei gruppi sportivi. Analoghi protocolli vengono poi stipulati con Sport e Salute, finalizzati alla promozione e all'attuazione di progetti per lo sviluppo della pratica motoria di base o per la realizzazione di progetti concernenti gli impianti sportivi. Oggi i finanziamenti sono prevalentemente a sostegno delle attività che i gruppi svolgono per l'alto livello e per l'attività giovanile.
  Da diversi anni i gruppi sportivi dello Stato hanno rivolto la loro attenzione verso il mondo paralimpico, prevedendo apposite sezioni e tesserando atleti paralimpici individuati con il supporto del CIP (Comitato italiano paralimpico). Un importante passo avanti, in primis di carattere culturale e sociale, arriva dal decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021. Tale provvedimento entrerà in vigore il primo gennaio 2022 e prevede la contrattualizzazione dell'atleta paralimpico all'interno del gruppo sportivo, realizzando una forma di sostegno concreto alla realtà paralimpica che ha onorato l'Italia nell'ultima edizione dei Giochi di Tokyo con un totale di 69 medaglie, di cui 45 provenienti da atleti tesserati per i gruppi sportivi dello Stato.
  I gruppi sportivi dello Stato necessitano di un continuo dialogo e supporto istituzionale al fine di attivare delle procedure agevolate per le sponsorizzazioni dei gruppi sportivi stessi, che ad oggi sono dettate dalle norme relative al codice degli appalti, ma anche a un coinvolgimento degli stessi nelle scelte in merito alla pianificazione delle risorse destinate dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
  Come sappiamo, il PNRR prevede risorse finanziarie per un miliardo di euro destinate all'impiantistica sportiva, con particolare attenzione a quella scolastica e a quella relativa alla riqualificazione degli impianti. In alcuni contesti territoriali gli Pag. 6impianti ristrutturati o riqualificati attraverso le risorse europee potrebbero rappresentare ulteriori spazi per i settori giovanili o anche per quelle sezioni difficili del territorio che rappresentano dei luoghi di promozione della legalità prima ancora che di sport.
  La gestione diretta degli impianti da parte dei gruppi sportivi valorizza la forza di aggregazione, di inclusione, di promozione e di stili di vita sani dello sport.
  Il modello attuale del sistema sportivo italiano non può fare a meno dei gruppi sportivi dello Stato, la cui azione deve essere integrata con quello dell'associazionismo sportivo e con lo sviluppo dell'attività sportiva all'interno del circuito scolastico.
  A seguito della riforma del 2018, Sport e Salute svolge il ruolo fondamentale della promozione dello sport di base in Italia. Anche in questa prospettiva la società dovrà continuare ad implementare la collaborazione con i gruppi sportivi dello Stato nell'attività valoriale e di diffusione della pratica sportiva.
  Allo stesso modo i gruppi sportivi dello Stato dovranno proseguire nell'essere interlocutori prioritari di CONI, CIP e federazioni per raggiungere l'eccellenza agonistica e la diffusione dei valori dell'olimpismo nel rispetto della competenza, diversità e caratteristiche di ciascun ente, organismo o sodalizio sportivo. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, sottosegretaria. A questo punto chiedo se ci sono interventi. Onorevole Deidda, a lei la parola. Prego.

  SALVATORE DEIDDA. Grazie, presidente. Sottosegretaria, questa indagine – faccio i complimenti al collega De Menech che ne è stato il promotore – ci ha permesso di scoprire la natura dei gruppi sportivi, ma soprattutto le problematiche perché, come ha detto lei, hanno portato tanto onore e gloria all'Italia. Infatti, abbiamo visto che vi sono problemi che purtroppo affliggono atleti di livello nazionale inquadrati nelle Forze armate, le quali devono sottostare anche al mantenimento. Ad esempio, gli atleti che fanno parte dei gruppi sportivi delle Forze armate hanno una dieta uguale a quella dei militari. Ci sono degli sportivi che avrebbero bisogno di una dieta differenziata, ma non possono. Questo è un merito che va alla Forza armata, perché i colleghi con cui lavorano tutti i giorni in alcuni casi gli passano le loro razioni, ovvero più carboidrati o più proteine. Mi sembra che questo lo abbiamo visto in alcuni sopralluoghi.
  Una prima domanda è se c'è la disponibilità – è un'operazione che va fatta insieme al Ministero della difesa – a elaborare una specificità dei gruppi sportivi per quanto riguarda la dieta e, quindi, variare la quota giornaliera personale.
  L'altro problema riguarda i finanziamenti e l'impiantistica perché, come ha detto lei, l'Italia patisce una grave carenza di impianti. Io spero che anche il PNRR e queste risorse che dovranno arrivare non siano un po' confuse come il bando Sport e periferie, perché anche in quel bando ci sono diverse criticità. Ne segnalo una in maniera costruttiva: ci sono progetti non finanziati nonostante il progetto sia esecutivo, mentre altri che sono al primo stato sono finanziati e non vi è la necessaria trasparenza per capire come vengano finanziati. In questo caso speriamo che i fondi abbiano una trasparenza necessaria.
  Faccio un'ultima domanda. Lei è stata una sportiva e sa benissimo che nei gruppi sportivi si avanza per titoli. Lì ci siamo trovati davanti ad atleti che avevano già dei successi personali e, ovviamente, la Forza armata fa di tutto per accaparrarseli, ma purtroppo ci sono dei giovani che magari sono di valore anche in prospettiva e non possono entrare.
  Le chiedo se anche in questo caso i gruppi sportivi militari, lavorando col Ministero della difesa, possano avere una loro specificità, nel senso che gli atleti militari non dovrebbero rientrare nei limiti degli organici per le Forze armate previsto nella legge n. 244 del 2012. Vanno bene le società, ma molti giovani, in determinati sport, possono crescere se sono seguiti giornalmente perché sono sport cosiddetti «minori» e nel territorio a volte non trovano Pag. 7spazio, quando invece meriterebbero di avere più possibilità. Grazie.

  ROBERTO ROSSINI. Grazie, presidente. Ringrazio la sottosegretaria per la relazione che, dai numeri, conferma l'importanza della posizione dei gruppi sportivi sia militari che civili all'interno del sistema sportivo italiano – confermata peraltro dai numeri anche di queste ultime Olimpiadi – e anche il prestigio che ci dà a livello internazionale perché, quando vado all'estero, mi accorgo che viene riconosciuto quello che stiamo facendo in questo momento a livello sportivo. È sempre più importante essere sempre più competitivi e toccherà cercare di andare ad aggiustare il sistema per migliorarlo in qualche modo.
  Ho riscontrato quello che ha detto il collega Deidda durante le varie visite. L'unico appunto che faccio è che ho riscontrato il problema dell'alimentazione solo nella Marina militare. Infatti, gli altri gruppi sportivi non hanno avuto questo problema; sia la Guardia di finanza che i carabinieri avevano alimentazione differenziate. Tuttavia, nella Marina ci hanno confermato questo problema ed è già una cosa su cui secondo me dobbiamo lavorare.
  A livello sociale sono importantissime le tante iniziative che i vari gruppi sportivi sia militari che civili stanno portando avanti. Secondo me, queste iniziative dovrebbero essere supportate ancora di più a livello dello Stato, magari per portarle non solo a Roma, ma in più parti d'Italia, perché è importante per i ragazzi far conoscere il valore dello sport, dell'integrazione e del rispetto verso il prossimo. Se lo Stato supporta anche queste iniziative, secondo me diventa una cosa molto importante.
  A mio avviso il sistema dovrà coinvolgere ancora di più le scuole, facendo iniziare fin da piccoli a provare tutti gli sport e non solo gli sport maggiori – lo vedo da mio figlio, che fa calcio perché tutti gli amici fanno calcio –, perché se qualcuno è più predisposto o ha un talento per un determinato sport, si vede già da quando sono piccoli. Questo si potrebbe fare anche pensando ad attività extracurricolari connesse alla scuola, sostenute sempre dallo Stato.
  Sentendo la sua relazione, mi è venuto anche in mente un esempio: tanti atleti alla fine della loro carriera diventano tecnici, ma non c'è lo spazio per tutti. Magari si potrebbero utilizzare questi tecnici all'interno delle scuole. È solo una proposta.
  È molto importante quello che ha detto sui paralimpici e sono contento che adesso ci sarà una forma di contrattualizzazione. Su questo sarebbe bello sentire che cosa ne pensano e come e cosa si può migliorare. Forse potremmo cercare anche di ascoltarli.
  Ho un'ultima domanda: secondo lei come possiamo migliorare il modello attuale di gruppo sportivo? Dove possiamo intervenire anche noi a livello parlamentare? Le chiedo se ha qualche idea. Grazie.

  ROGER DE MENECH. Ringrazio la sottosegretaria per l'intervento che ha una doppia valenza, visto che è anche competente in materia, nel senso che ha vissuto anche l'esperienza dei gruppi sportivi.
  L'indagine conoscitiva è nata da due esigenze: conoscere e riconoscere. Troppo spesso il nostro Paese non è abituato a riconoscere le eccellenze. Il sistema dei gruppi sportivi civili e militari è un'eccellenza che ci è riconosciuta, a mio modesto parere, più al di fuori del nostro Paese che internamente e questo va detto. L'indagine conoscitiva nasceva soprattutto da questo. Conoscere e riconoscere vuol dire anche cercare di apportare quelle modifiche per continuare nella crescita costante – che lei ha dimostrato con i numeri che ci ha dato oggi – di questo movimento che si è allargato in maniera autentica e lungimirante anche per quanto riguarda gli sport paralimpici – questo è un elemento fondamentale proprio per produrre una parità di fatto rispetto al trattamento nel nostro Paese – e che è un'eccellenza che ci è riconosciuta e che, spesso, gli altri Paesi d'Europa e del mondo provano a copiare.
  Siamo giunti al termine dell'indagine conoscitiva, ci mancano pochissime audizioni e alcuni sopralluoghi, ma possiamo iniziare a tracciare alcuni elementi di positività anche per cercare di migliorare. Per questo motivo farò alcune considerazioni e domande. Pag. 8
  Per quanto riguarda la prima domanda, c'è una considerazione che aleggia: quanto dobbiamo spingere per la specializzazione dei gruppi sportivi rispetto alle discipline e quanto spazio dobbiamo lasciare – io credo giustamente – alla competizione? Credo che, parlando con i tecnici, si debba arrivare a un giusto compromesso soprattutto riguardo alle discipline molto specializzate, che hanno un bacino di utenti sportivi molto ristretto.
  Qui dovremmo aprire una riflessione rispetto al fatto che non riusciamo a far fare qualsiasi disciplina a tutti, soprattutto quelle discipline che hanno un numero di atleti ridotto o ridottissimo.
  Va benissimo l'integrazione all'interno dei corpi dei gruppi sportivi militari e civili, ma io credo che l'abbiamo già riconosciuta e abbiamo necessità di coltivare sempre di più l'integrazione non soltanto fra i Corpi e fra i Gruppi, ma anche con le società sportive del mondo esterno perché è l'integrazione fra i due sistemi ad allargare la platea dei praticanti; e questo è l'obiettivo di tutti noi.
  Le dico una cosa spassionatamente: credo che nella gestione dei grandi impianti sportivi specializzati noi dobbiamo sfruttare – uso un termine non bellissimo – ancora di più la capacità organizzativa di questi gruppi sportivi. Infatti, nei vari sopralluoghi fatti abbiamo visto la loro capacità di gestione e di manutenzione e di rendere disponibili, non solo ai militari e ai civili, ma anche a tutta la platea degli sportivi, i grandi impianti sportivi, soprattutto quelli specializzati e dei cosiddetti «sport ultra specializzati» che hanno impiantistica molto complessa. Credo che vada fatta una riflessione per affidare ancora di più le gestioni a questi gruppi.
  Da una parte lei ha detto bene sul miliardo di euro del PNRR per realizzare impianti, ma pensiamo anche che quando li avremo realizzati, dovremo mantenerli e gestirli. In questo senso io le dico che, da quello che abbiamo capito noi, qui abbiamo un modello che funziona e che può essere usato.
  Come ha detto il collega Rossini, occorre una forte relazione con le scuole e usare sempre di più le competenze che scaturiscono da questo mondo anche dentro il mondo della scuola per un'educazione sportiva. Ho sentito nella premessa il suo ragionamento e le sue intenzioni di ampliare l'offerta formativa sportiva all'interno delle scuole. A mio avviso vi è un buon bacino di tecnici professionisti anche nei gruppi sportivi che possono essere messi a disposizione nel tentativo di aumentare il livello della qualità dell'offerta formativa sportiva nelle nostre scuole, anche cercando di dare la massima opportunità di sviluppo professionale a quegli atleti che hanno dato tanto all'Italia e che magari, finita la carriera sportiva, potrebbero dare tanto anche sul profilo educativo per i nostri ragazzi.
  Su questo potremmo lavorare assieme anche per costruire non soltanto il documento finale dell'indagine che abbiamo portato avanti, ma soprattutto delle norme che possano agevolare ancora di più tutto il sistema che nel suo complesso è già ottimamente strutturato e che noi dobbiamo – lo dico anche ai colleghi – cercare di preservare più che di snaturare. Infatti, dobbiamo cercare di portarlo avanti così com'è, facendo le piccole e opportune modifiche del caso, ma cercando soprattutto di riconoscere che è un sistema che oggi funziona. Grazie.

  FELICE MARIANI. Grazie, presidente. Grazie, sottosegretaria Maria Valentina Vezzali. Devo dire che sono entusiasta di questa indagine conoscitiva. Ho già fatto un apprezzamento al collega De Menech per questa idea che ha avuto.
  Come diceva la sottosegretaria Maria Valentina Vezzali, lo sport italiano non può fare a meno del gruppi sportivi militari e non e di questo ne siamo convinti tutti anche dagli ultimi risultati alle Olimpiadi.
  Volevo fare una precisazione. Quando lei ha detto che è l'atleta a decidere se rimanere o meno, non è così, perché sono sempre i dirigenti che decidono. Qualora l'atleta è valido può essere inserito, come è successo a me, a te e ad altri campioni, nello staff tecnico oppure andare a fare il servizio come il poliziotto o il finanziere, ma non può decidere se rimanere nell'ambito Pag. 9 del gruppo sportivo. Volevo sottolineare questo.
  Sono altresì molto contento dell'ingresso degli atleti paralimpici nei gruppi militari. Tra l'altro più di un anno e mezzo fa ho presentato un emendamento che non è passato per far accedere gli atleti paralimpici nei Gruppi militari. Poi ho fatto un intervento quando c'era ancora il Ministro Spadafora, a proponendo che di far entrare gli atleti paralimpici nei gruppi militari assegnandogli dei posti, perché il problema essenziale dell'atleta paralimpico è che ha più difficoltà a essere inserito. Per questo proposi di inserirli nei ministeri di appartenenza. Questa è una cosa in più che io ho proposto. Ben venga questa possibilità che hanno, soprattutto per i risultati che hanno fatto e per il fatto che questi atleti se lo meritano veramente, perché si dedicano allo sport in una maniera esemplare e rinascono un'altra volta.
  Volevo riprendere un po' il collega Deidda che parlava delle integrazioni alimentari che qualche gruppo sportivo fa, mentre qualche altro non le fa. Abbiamo visto nelle nostre visite che alcuni gruppi sportivi sono un po' più attrezzati e hanno le mense differenziate per gli atleti rispetto a quelle dei corpi, come per i poliziotti o per i finanzieri.
  Sarebbe bello aprire un po' più, come organico, ad altri atleti che meriterebbero anche se non sono delle eccellenze, però non so quanto questo sia possibile perché spesso, come vediamo, l'organico più che aumentare, diminuisce.
  Volevo soffermare l'attenzione proprio sul fatto che questo fosse per giovani. Assistiamo – ci sono degli articoli sui giornali che purtroppo non sono belli – all'ingresso di stranieri a cui viene data con molta facilità la nazionalità italiana. Lo capisco per uno che nasce qui, ma non credo che sia corretto per uno che in sei mesi prende la nazionalità e poi, magari, non è il campione olimpico che vincerà o addirittura nemmeno si qualifica, come è successo. Non è giusto chiudere uno spazio a dei ragazzi che oggi sono i numeri tre, perché arriva lo straniero che poi nemmeno si qualifica. Così si ammazza letteralmente uno sport, come è successo in alcune discipline che non voglio citare, ma che stanno morendo perché prendono degli stranieri. Richiamo l'attenzione di tutta la Commissione e della sottosegretaria sul fatto che girano – basta andare in rete per trovarli – degli articoli di stampa in cui ci sono atleti che sono stati arruolati. Se vi ricordate il caso Suarez, quello non è niente, è acqua tiepida rispetto a quello che c'è stato: è stato preso un atleta in un Corpo di polizia che non sa né parlare né scrivere in italiano.
  Per concludere volevo dire che abbiamo veramente un gioiello, quello degli sport militari, che ha permesso a tante persone e a tanti atleti come Valentina, come me e tanti altri, di fare lo sport a livello professionistico e che, però, dobbiamo salvaguardare e, soprattutto attraverso quest'indagine, far sì che questo funzioni sempre meglio e che escano fuori delle eccellenze, perché noi alla fine prendiamo i migliori atleti. Ho fatto il tecnico di una squadra e chiaramente sceglievo i migliori, non prendevo il numero 3.
  Tuttavia, allo stesso tempo, bisogna anche osservare con attenzione il lavoro esemplare che svolgono i tecnici e i dirigenti di questi gruppi sportivi, e vigilare e far sì che se un poliziotto fa otto ore di servizio e rischia la vita, un tecnico non può lavorare soltanto due ore e andarsene a casa. Lo stesso vale per gli atleti.
  Già in un'altra audizione ho detto una cosa che vorrei ribadire: gli atleti che entrano nei gruppi sportivi militari hanno un concorso privilegiato. Infatti, tanti atleti e tanti ragazzi che fanno un corso in polizia vengono scartati alle visite mediche.
  Questi atleti che noi scegliamo hanno un concorso privilegiato e non si può verificare che un atleta, che è entrato a 18 anni da campione italiano, magari campione o vicecampione europeo, dopo due anni riesca a malapena a prendere una medaglia nel campionato italiano. C'è qualcosa che va rivisto da quel punto di vista e osservato con attenzione – non voglio assolutamente entrare a gamba tesa su questo, perché so quanto è importante lo sport militare e il lavoro che svolgono – proprio per far sì Pag. 10che tutto sia sempre più proteso all'eccellenza dello sport e a fare grandi risultati, come in quest'anno straordinario che abbiamo fatto. Grazie.

  DANIELE BELOTTI. Voglio un po' riprendere velocemente quanto ha detto il collega Mariani. I risultati non vengono messi in discussione, quindi vuol dire che c'è una struttura e una preparazione di eccellenza alla base, però i valori fondamentali non devono essere assolutamente persi per questa smania di ottenere i risultati.
  I gruppi militari, una branca dello Stato va a fare il calciomercato acquisendo atleti e comprandone la nazionalità, come fanno altri Paesi – gli Emirati o il Kuwait – che non hanno una tradizione sportiva e che «acquistano» gli atleti da altri Paesi concedendone la naturalizzazione.
  Se, come diceva prima il collega Mariani, è scandaloso quello che è successo con Suarez, a cui una società privata quotata in Borsa ha cercato di far acquisire la cittadinanza italiana tramite sotterfugi, lo Stato non può mettersi a legittimare matrimoni finti, matrimoni di comodo stipulati essenzialmente per poter concedere la cittadinanza a un atleta e farlo gareggiare e, poi leggere nelle dichiarazioni presenti sui giornali: «Sì, ma poi dopo le gare ci siamo separati».
  Lo Stato non può permettere queste cose, perché quando lo fanno queste cose si depaupera il vivaio, si toglie speranza ai nostri ragazzi di poter arrivare ad avere spazio ai grandi livelli. Lo fa la squadra privata? Bene, sono fatti suoi. Lo fa lo Stato? No. Il modello per lo Stato è l'Atletico di Bilbao che fa una squadra solo con atleti di origine basca, non può essere il modello degli Emirati che vanno a comprare gli atleti in giro per il mondo.
  Se sono ragazzi di origine straniera cresciuti sul territorio e che si sono comportati bene è giusto concedere la cittadinanza per meriti sportivi. Anch'io recentemente ho sostenuto in modo molto convinto un campione di mezzofondo che semplicemente per degli intoppi burocratici – gli mancavano 300 euro al reddito familiare – non poteva avere la cittadinanza e ha dovuto aspettare, ha perso competizioni europee e adesso entrerà nel gruppo sportivo o dell'Esercito o della Polizia.
  Questa è una cosa diversa dallo ius soli. Noi non dobbiamo né legittimare lo ius soli, né ancor peggio legittimare il calciomercato delle nazionalità. Ci aspettiamo una linea un po' più rigorosa da parte dei gruppi sportivi su questo.

  PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare, quindi do la parola alla sottosegretaria per la replica. Prego.

  MARIA VALENTINA VEZZALI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport. Cercherò di essere chiara e concisa. I gruppi sportivi investono sulla parte degli atleti di alto livello e poi fanno una promozione sul territorio attraverso progetti per veicolare i valori della legalità e del rispetto delle regole, mettendo in risalto il ruolo che gli atleti svolgono.
  Quando parliamo di atleti di alto livello, parliamo di atleti che comunque hanno a che fare con le federazioni e, quindi, sono seguiti dalle federazioni e ogni federazione ha un proprio staff tecnico, uno staff medico e all'interno del loro staff sono previsti anche dei nutrizionisti e la possibilità di essere seguiti anche dal punto di vista psicologico attraverso mental coach.
  Per quanto riguarda l'alimentazione, gli atleti dovrebbero essere indirizzati attraverso le federazioni e attraverso le società dalle quali provengono a dover seguire un determinato regime alimentare. Così, quando si trovano a mangiare nelle mense, dovrebbero sapere quello che possono mangiare e quello che invece non possono mangiare. Per quanto riguarda le mense della Polizia di Stato, per esempio, agli atleti vengono vietati i fritti e viene garantita loro una doppia porzione di proteine per pasto.
  Io ritengo che un atleta di alto livello debba anche sapersi alimentare in maniera appropriata. Questa è una questione importante, ma devo dire che i gruppi sportivi si sono evoluti tantissimo in questo senso, perché oltre ad avere i tecnici che sono importantissimi e che lavorano ben oltre le Pag. 11due ore al giorno (un tecnico normalmente sta in palestra la mattina a seguire gli atleti di alto livello e il pomeriggio a seguire i vari settori giovanili), abbiamo i direttori tecnici che devono fare anche scouting, ovvero cercare di individuare quali sono gli atleti da poter portare all'interno.
  Per quanto riguarda gli atleti, possono entrare a far parte dei corpi sportivi a partire dai 17 anni, un anno prima rispetto all'arruolamento normale e, come prima diceva il collega Mariani, attraverso un concorso pubblico speciale che è stato disciplinato da vari regolamenti adottati dai diversi corpi in forza dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 marzo 2000, n. 78. Gli atleti vengono individuati sulla base dei risultati che hanno conseguito, a seconda di quello che viene deciso dai vari corpi sportivi o gruppi militari dello Stato, nell'ultimo anno o negli ultimi due anni e normalmente il direttore tecnico, quello che deve fare scouting, inizia a guardarli e a visionarli dall'età di 15 anni, prestandogli particolare attenzione. Se un atleta è giovane e bravo, prima o poi entra a far parte di un gruppo, perché può entrarvi fino a 35 anni. Alla fine se è bravo, i risultati vengono.
  Per quanto riguarda, invece, Sport e periferie, la cui graduatoria è uscita a metà settembre, i criteri sono stati adottati in base al bando dello scorso anno che è uscito a ottobre tenendo conto della provenienza dei fondi, perché 200 milioni sono provenienti dal Fondo di coesione e sviluppo economico e 100 milioni dal Fondo a disposizione del Dipartimento per lo sport.
  Detto questo, il bando prevedeva che l'80 per cento degli interventi dovesse finanziare opere al Sud, dando loro la priorità rispetto a quelle del Nord, anche se quelle del Nord avevano una graduatoria superiore rispetto a quelle del Sud. Quindi, c'è un criterio specifico trasparente. Purtroppo vi è una criticità che ho rilevato e che sto discutendo insieme al mio staff per cercare di dare una discontinuità al passato e rendere la procedura più semplice, snella e fruibile da parte di chi vuole partecipare a questi bandi: molto spesso le amministrazioni non sono in grado di presentare dei progetti esecutivi e seguire tutta la prassi per poterli ammettere. Infatti, su 3.380 domande sono state ammesse poco meno di 1000, ma sono state finanziate in base ai fondi a disposizione solo circa 500. Detto questo, i comuni molto spesso non hanno quei tecnici che possono aiutarli a presentare questi progetti in maniera compiuta.
  Stiamo lavorando per cercare di rendere fruibile in maniera più semplice il prossimo bando che faremo, così come stiamo lavorando sul PNRR affinché i fondi possano essere utilizzati al meglio da tutto il territorio nazionale, dal Nord al Sud, perché ovviamente c'è tantissima carenza. Ne so qualcosa perché mi sono allenata fino a poco tempo fa in una palestra dove ci piove dentro, nonostante abbia creato ben quattro campioni olimpici.
  C'è bisogno di riqualificare l'impiantistica e di prestare particolare attenzione a tutte le realtà. Qui subentra in gioco il ruolo dei gruppi sportivi dello Stato, corpi militari e corpi civili, perché le sezioni giovanili dislocate in tutto il territorio nazionale – solo le Fiamme Oro ne contano oltre 30 dislocate anche in realtà disagiate come il quartiere Zen, Scampia, il quartiere Sanità a Caserta – sono importantissime.
  Ci deve essere particolare attenzione su questo, perché attraverso le sezioni giovanili, dove ci sono dei tecnici che rappresentano lo Stato, noi possiamo veicolare la legalità, togliere i ragazzi dalla cattiva strada e prevenire il disagio giovanile facendo praticare loro lo sport gratuitamente. È una cosa importantissima che va implementata.
  Sport e Salute ha firmato un protocollo d'intesa con i vari gruppi sportivi attraverso il quale finanzia dei progetti anche attraverso le scuole. I gruppi sportivi dello Stato saranno presenti attraverso le scuole e quest'anno si prevede un finanziamento importante per essere presenti nella primaria, perché purtroppo nella primaria e nelle scuole secondarie, non abbiamo l'insegnante che se ne occupa ad hoc. Ho chiesto proprio a Sport e Salute di poter utilizzare e coinvolgere gli atleti che hanno vinto le Olimpiadi perché possono essere importantissimi sia per i bambini dai 6 agli Pag. 1211 anni, ma anche per i ragazzi che si trovano nella fase adolescenziale.
  Come ho detto, è assolutamente importante che l'azione dei gruppi sportivi sia integrata con quella dell'associazionismo sportivo di base e con lo sviluppo dell'attività sportiva all'interno del circuito scolastico.
  L'obiettivo del Governo è quello di ampliare il più possibile la platea dei praticanti sportivi. Attraverso i campioni olimpici che vincono le Olimpiadi o vincono le medaglie possiamo portare tanti ragazzi alla pratica sportiva. L'obiettivo del Governo è vincere le medaglie olimpiche, ma anche consentire a tutti i ragazzi di poter praticare sport il pomeriggio, anche utilizzando le strutture scolastiche. Attraverso il PNRR che prevede 300 milioni per l'impiantistica e l'edilizia scolastica, possiamo puntare in quella direzione.
  Per quanto riguarda quello che diceva l'onorevole Mariani, l'atleta può decidere a fine carriera se rimanere nel corpo di appartenenza, andando a ricoprire le attività istituzionali proprie dell'amministrazione e poi, se ha le competenze, rimanere nella parte tecnica del gruppo sportivo oppure può decidere se congedarsi. Io intendevo questo. La scelta sta all'atleta.
  Per quanto riguarda le procedure d'ingresso, esiste un concorso pubblico che tutti gli atleti devono superare e che mi auguro venga fatto – ne sono certa – nel rispetto delle regole. Come ho detto all'inizio, i Corpi, i Gruppi sportivi dello Stato sono il punto di forza del sistema sportivo e noi dobbiamo cercare di implementarlo, aiutandolo in tutto e per tutto affinché questo possa continuare non solo a regalarci medaglie, ma a portare quanti più praticanti sportivi nella direzione che possa portare poi la nostra Italia ad avere una cultura sportiva ben più radicata di quella attuale. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, sottosegretaria. Ringrazio tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
DELLA IV COMMISSIONE
ROGER DE MENECH

Audizione del Presidente di Sport e Salute S.p.A., Vito Cozzoli.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno delle Commissioni riunite Difesa e Cultura, Scienza e Istruzione reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui gruppi sportivi militari l'audizione del dottor Vito Cozzoli, Presidente di Sport e salute S.p.A.
  Saluto e do il benvenuto al dottor Cozzoli che ringrazio per essere intervenuto, ai colleghi presenti e ai colleghi che partecipano alla seduta secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento del 4 novembre 2020, ai quali rivolgo l'invito a tenere spenti i microfoni per consentire una corretta fruizione dell'audio.
  Ricordo che dopo l'intervento del nostro ospite darò la parola ai colleghi che intendono porre domande o svolgere osservazioni. Successivamente, il nostro ospite potrà rispondere alle domande poste. A tal proposito chiedo ai colleghi di far prevenire fin da ora la propria iscrizione a parlare.
  Do quindi, ringraziandolo nuovamente, la parola al dottor Vito Cozzoli per la relazione introduttiva. Grazie.

  VITO COZZOLI, Presidente di Sport e Salute S.p.A. Grazie, presidente. Buongiorno, onorevoli deputati. Ringrazio, da parte di Sport e Salute, per questo invito su un tema sicuramente importante e strategico per lo sviluppo dello sport di alto livello e anche per lo sport di base.
  I gruppi sportivi civili e militari sono organismi sportivi che curano e promuovono l'attività sportiva con particolare attenzione all'alto livello al fine di accrescere il prestigio dello sport italiano e, ovviamente, anche il prestigio del proprio corpo di appartenenza, ma danno anche un grande Pag. 13contributo per lo sviluppo dello sport di base.
  Le grandi soddisfazioni regalate nel corso degli anni, ma in particolare quest'estate, dai gruppi sportivi civili e militari al nostro movimento sportivo hanno garantito a tanti atleti di avere un'opportunità di realizzazione e, al tempo stesso, hanno contribuito a promuovere lo sport. Tanti atleti di numerose discipline sportive hanno trovato nei gruppi sportivi civili e militari l'opportunità di essere atleti professionisti anche quando il sistema di supporto e le tutele che l'ordinamento metteva a disposizione degli sportivi non figurava certo tra i top standard a livello mondiale.
  Oggi l'attività svolta dai gruppi sportivi civili e militari risulta ancor più preziosa ed è per questo che – l'audizione di oggi ne rappresenta un chiaro esempio – costante risulta essere l'attenzione da parte dello Stato, il quale annualmente e concretamente supporta e alimenta tali attività destinando i contributi previsti per i vari organismi sportivi del nostro ordinamento anche ai gruppi sportivi civili e militari. In particolare, così come previsto dalla legge n. 145 del 2018, che ha riformato in misura rilevante l'ordinamento sportivo attraverso l'affidamento diretto di funzioni pubbliche strategiche per lo sport italiano, Sport e Salute S.p.A. ha determinato un nuovo modello di funzionamento e di finanziamento delle citate risorse.
  Su questo tema, come è noto, sulla base del dettato della legge n. 145 del 2018, in quanto organismi sportivi individuati dalla norma, Sport e Salute S.p.A. assicura annualmente contributi sia per lo svolgimento dell'attività sportiva che per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva.
  Do qualche numero. In particolare, la società ha assegnato complessivamente circa 7 milioni e 700 mila euro tra il 2019 e il 2021 per lo svolgimento dell'attività sportiva, sempre tenendo in considerazione obiettivi e programmi sviluppati all'esito della concertazione con gli enti interessati.
  Con riferimento all'attività sportiva, a eccezione dell'ultima tranche del 2021 che sarà liquidata entro il mese di ottobre, tutte le somme previste sono state già liquidate da Sport e Salute al pari degli altri organismi sportivi. Per quanto riguarda l'impiantistica sportiva dei gruppi sportivi civili e militari, delle risorse assegnate dal Consiglio di amministrazione della società nell'anno 2019, sono state spesi in progetti 409 mila euro e i restanti 581 mila sono relativi a progetti in corso di avanzamento. Il Consiglio di amministrazione allargato di sport e salute con le delibere del 6 dicembre del 2019 e del 9 dicembre del 2020 ha impegnato risorse complessive pari a un milione e 932 mila euro a valere sugli esercizi 2020 e 2021, risorse ancora da allocare puntualmente.
  Al fine di strutturare in maniera adeguata l'avviso per manifestazione d'interesse per l'impiantistica sportiva, Sport e Salute ha incontrato il 22 settembre scorso tutti i responsabili dei gruppi sportivi civili e militari per meglio comprendere le loro esigenze in materia. Nell'incontro – la società tiene particolarmente a questo tipo di coinvolgimento e di relazione con i gruppi sportivi civili e militari al pari di tutti gli organismi sportivi – Sport e Salute ha proposto di destinare, ottenendo il consenso unanime da parte dei gruppi sportivi civili e militari, le risorse dell'impiantistica sportiva anche impegnando i contributi per il 2022 e, considerando che il monte risorse disponibili per il 2022 non è superiore a quello del 2021, si è proposto di impegnare le risorse complessive a valere sugli anni 2020, 2021 e 2022 – con le prime due annualità già impegnate dal Consiglio in passato e la terza da deliberare per un importo pari rispetto ai due anni precedenti – per un totale di 2 milioni e 700 mila euro. Quindi, 2020, 2021 e 2022 per un totale complessivo di 2 milioni e 700 mila euro.
  A seguito dell'incontro avuto con i gruppi sportivi civili e militari e per motivi anche di trasparenza, efficacia ed efficienza, trattandosi di risorse pubbliche, si è avviato un percorso amministrativo per l'allocazione dei contributi finalizzati alla pubblicazione di un avviso per manifestazione d'interesse della durata di tre mesi, che sarà pubblicato nei giorni prossimi, aperto tutti i gruppi sportivi civili e militari riconosciuti dal Pag. 14CONI che porterebbe – e speriamo porterà – rapidamente all'allocazione dell'intero pacchetto di contributi per la realizzazione di impianti sportivi che dovrà completarsi entro il 2023. Si tratta, quindi, di tempi stretti.
  L'avviso di manifestazione di interesse proposto permetterà il raggiungimento degli obiettivi attesi e nello specifico: ridurre i tempi di attuazione degli interventi, fissando una data obiettivo di conclusione delle opere intesa come avvenuto collaudo finale; sviluppare un approccio più concreto alla progettazione e realizzazione delle opere; incentivare la diffusione omogenea di interventi sul territorio nazionale; perseguire maggiormente la missione che lo Stato attraverso gli investimenti messi a disposizione affida a Sport e Salute e tutto il sistema sportivo in termini di promozione dello sport e di miglioramento della qualità della vita.
  Tra i criteri di valutazione immaginati saranno considerati con particolare favore, a fianco del merito sportivo e dell'efficienza realizzativa, fattori legati alla sinergia tra i diversi gruppi sportivi civili e militari che finalizzano gli impianti sportivi ad attività di pubblica utilità per la comunità e il sistema associativo sportivo di base.
  Il percorso amministrativo e i criteri da inserire nell'avviso di manifestazione di interesse sopradescritto sono stati deliberati all'unanimità la scorsa settimana dal Consiglio di amministrazione allargato di Sport e Salute del 29 settembre scorso e questa audizione capita proprio una settimana dopo questa delibera.
  La scelta di sostenere il rilancio dell'impiantistica sportiva, di cui Sport e Salute ha effettuato il censimento terminato nel 2020 e i cui dati i cittadini possono consultare gratuitamente sul nostro sito, è strategica per il rilancio della funzione sociale sportiva di base e anche di altissimo livello. Quest'ultimo aspetto, in particolare, dimostra la stretta connessione che intercorre tra sport professionistico e sistema di promozione dello sport di base. Infatti, non può esserci alto livello senza un reale e concreto sviluppo dello sport di base, un terreno fertile su cui destinare ogni sforzo affinché si possano determinare quei naturali effetti positivi che l'attività fisica svolta a qualsiasi livello sa produrre.
  Gli investimenti sullo sport creano sì campioni, ma creano anche e soprattutto socialità, benessere e coesione. È nei luoghi dello sport dove si realizzano gli impianti sportivi in contesti difficili ad alto tasso di povertà economica e disagio sociale o semplicemente in contesti rurali che cresce e si sviluppa quell'azione di promozione che, grazie allo sforzo di ciascuno, produce contemporaneamente capillarità sportiva e aumento dei livelli qualitativi degli atleti di oggi e di domani.
  La volontà al fine di migliorare e implementare il continuo e costante sviluppo del sistema sportivo è pertanto quella di effettuare un'analisi e una valutazione sistematica delle caratteristiche, dei costi e dei possibili risultati legati all'intervento che Sport e Salute si impegnerà a promuovere stimolando altresì la nascita di partnership, cofinanziamenti e multidisciplinarietà, valori importanti perché la funzione di Sport e Salute è proprio quella di stimolare anche le sinergie utili a produrre un effetto moltiplicatore.
  A questo proposito permettetemi di citare alcune delle importanti sinergie che sono state concretizzate da Sport e Salute nell'ultimo anno, rappresentando dei risultati concreti che noi abbiamo promosso al servizio del sistema sportivo.
  I protocolli d'intesa sottoscritti con l'Arma dei carabinieri, la Polizia di Stato e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e altri che sono in corso di definizione stanno trovando attuazione in progetti concreti di promozione dello sport, primo tra tutti lo sport in carcere contro il bullismo, ma anche di apertura alle comunità degli impianti sportivi dei rispettivi gruppi sportivi, in particolare quelli delle periferie disagiate in azioni sociali rivolte a categorie della popolazione particolarmente vulnerabile. Chiaramente i carabinieri e la Polizia di Stato promuovono sui territori, anche attraverso lo sport, il valore del fair play e il valore del rispetto della legalità Pag. 15che sono obiettivi primari di questi protocolli.
  Anche per questi motivi i gruppi sportivi civili e militari contribuiscono in misura importante a questo sviluppo e noi crediamo che attraverso il contributo e la regia di Sport e Salute si possa trovare ancora di più efficacia e utilità nell'indirizzare le risorse pubbliche verso azioni che incidano profondamente sul miglioramento del benessere, della salute e della qualità della vita dei nostri cittadini e del nostro Paese. Vi ringrazio per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Grazie a lei per la relazione. Adesso chiedo se ci sono interventi. Onorevole Racchella, prego.

  GERMANO RACCHELLA. Io sono anche sindaco di un piccolo comune e volevo metterla a conoscenza – sicuramente ne sarà a conoscenza – delle difficoltà che hanno i comuni, anche se ora hanno preso dei contributi, a portare a termine i lavori degli impianti sportivi, anche quelli delle scuole e quant'altro, perché usciamo da una pandemia e i tempi si sono molto allungati e per di più c'è il grosso problema del costo delle materie prime. Si sono fatti degli appalti, si è partecipato a dei bandi con un lavoro che costava un milione di euro e, adesso, ci ritroviamo con un milione e 300 mila euro da elargire, e i comuni sono in forte difficoltà.
  Volevo chiederle se era possibile avere un occhio di riguardo su questo e pensare a una strategia assieme ai sindaci per risolvere questa bruttissima situazione in cui ci troviamo. Grazie.

  ROBERTO ROSSINI. Grazie, presidente. Ringrazio il dottor Cozzoli per la relazione. Visto che prima c'è stata la possibilità di audire la Vezzali, non mi ripeterei sull'importanza dello sport e quello che è il sistema di base sportivo, ma mi concentrerei sul discorso delle infrastrutture su cui lei ha insistito nella sua relazione.
  Quello che ritengo sia importante sviluppare è la sinergia tra i gruppi sportivi, sia militari che civili, nelle infrastrutture e condividerle per poter dare la possibilità agli atleti, anche se di gruppi diversi, di poter usufruire di strutture importanti e soprattutto – mi corregga se sbaglio – di dare la possibilità a queste infrastrutture di essere usufruibili anche all'esterno. Ho capito bene?
  So che il passaggio dal CONI a Sport e Salute non è stato indolore, ma c'è voluto un po' e, parlando con i vari gruppi sportivi, credo che siano rimasti un po' fermi alcuni impianti e alcune infrastrutture che dovevano partire. Adesso si riuscirà ad accelerare un po' o ci sono ancora delle problematiche che noi a livello parlamentare potremmo risolvere? Se ci sono, è bene che ce lo dica, così noi proviamo a risolverle. Grazie.

  FELICE MARIANI. Grazie, presidente. Presidente Cozzoli, buongiorno e grazie. In riferimento anche a quello che diceva il collega Rossini, volevo fare un appunto per quanto riguarda le strutture dei gruppi sportivi militari.
  Ci sono tantissime strutture qui a Roma, ma anche in altre città, che sono poco sfruttate e utilizzate; spesso sono proprio delle cattedrali nel deserto. Credo che in questo momento di pandemia, dove si dice che il 40 per cento delle società sportive avranno difficoltà a ripartire, se non chiuderanno addirittura, potrebbe essere un'idea condividere queste strutture e creare dei poli dove più società potrebbero allenarsi. Grazie.

  DANIELE BELOTTI. Grazie. Solo a integrazione di quanto ha detto il collega Racchella. Presidente, lei ha detto testualmente: «ridurre i tempi delle opere entro il 2023». Ottimo. Tuttavia, chiediamo di valutare la situazione contingente, perché i comuni, anche quelli che sono molto operativi e snelli, hanno dei grossi problemi nelle opere pubbliche e stanno chiedendo delle proroghe proprio perché non solo le aziende hanno dei problemi legati alle materie prime, ma addirittura non trovano neanche le imprese che partecipano ai bandi e agli appalti proprio perché le imprese non possono presentare delle offerte non sapendo com'è la situazione del mercato Pag. 16delle materie prime e, quindi, preferiscono non presentarsi.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, farei un'osservazione, visto che è stata stimolata la parte infrastrutture.
  Va benissimo lo stimolo ai gruppi sportivi di un uso – in questa Commissione lo usiamo spesso – duale dell'impiantistica, quindi, non solo per gli atleti di altissimo livello, ma soprattutto anche per la cosiddetta «società civile» e per le tutte le associazioni sportive.
  Aggiungo una cosa, visto che siamo in chiusura di questa indagine conoscitiva, che è più una riflessione profonda rispetto alla grande capacità di gestione dei gruppi sportivi perché oggi c'è un tema – lo ha sentito dai colleghi – di realizzazione e manutenzione dell'impiantistica sportiva, ma c'è anche un problema di gestione.
  Per i grandi impianti sportivi di eccellenza, soprattutto quelli che hanno una grandissima specializzazione, pensare al sistema dei gruppi sportivi quale elemento anche per una corretta gestione nel lungo periodo di questa impiantistica di alto livello potrebbe essere una soluzione a tante situazioni di gestione non perfettamente conformi – diciamo così – che oggi ci sono in giro per l'Italia. Da quello che abbiamo visto nelle nostre visite presso i gruppi sportivi, questo può essere un pezzo di una gestione del futuro anche dopo aver realizzato i grandi complessi e impianti sportivi.
  Fatta questa riflessione, do la parola per la replica al dottor Cozzoli. Grazie.

  VITO COZZOLI, Presidente di Sport e Salute S.p.A. Innanzitutto vi ringrazio perché oggi sono venuto qui a darvi il nostro punto di vista e anche dei numeri rispetto al tema dei gruppi sportivi civili e militari che rappresentano una parte importante dello sport di alto livello nel nostro Paese, come anche i successi estivi hanno dimostrato. Noi riteniamo che questi organismi sportivi possano dare un grandissimo contributo anche per lo sviluppo dello sport di base e per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita che sono la mission statutaria e anche legislativa di Sport e Salute.
  Consentitemi di dire che questa tematica si inquadra in uno sforzo più ampio che Sport e Salute sta facendo per la ripartenza dello sport. Noi non siamo sicuramente all'anno zero, però siamo in un anno – speriamo – post-pandemico in cui dobbiamo mettere tutte le risorse in campo e tutte le nostre capacità per consentire allo sport di ripartire. Noi lo stiamo facendo innanzitutto sulla scuola, con un piano straordinario di 17 milioni di euro, un milione e mezzo di bambini e 76 mila classi coinvolte.
  Purtroppo devo dire che ho trovato un'eredità pesantissima arrivando a Sport e Salute. Siamo il quinto Paese più sedentario di Europa, ma spero che grazie alle azioni che tutti insieme stiamo facendo, questo record negativo possa essere superato. Siamo un Paese del G7 che non regala ai propri figli un'ora di educazione civica fisica nella scuola primaria. Queste sono sfide incredibili che noi dobbiamo non affrontare, ma vincere, come pure la ripartenza dei territori, perché lo sport di base, quello vero, noi lo testiamo sui territori e Sport e Salute è pronta con le proprie sedi e il proprio personale a far decollare lo sport a livello di comunità.
  Sono stati citati i comuni e noi con l'ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) abbiamo stipulato un protocollo, Sport nei parchi, che ha avuto un grande successo. Eravamo partiti dalla Grand Stand Arena del Foro Italico con l'unica palestra a cielo aperto del Paese, frequentata da migliaia di cittadini, e abbiamo allocato risorse per 40 interventi in giro per il Paese e poi quando abbiamo fatto l'accordo con l'ANCI abbiamo fatto un bando pubblico a cui hanno partecipato 1681 comuni.
  Ringrazio il Parlamento per quello che voi avete fatto prevedendo 6 milioni di euro a supporto di questa progettualità. Sono grato da parte della società, ma soprattutto vi ringrazio da cittadino per aver creduto in questa progettualità così importante che si affiancherà alle palestre, alle piscine e ai centri sportivi che sono poi l'ossatura dello sport italiano. Pag. 17
  Tutto questo per dire che stiamo facendo ogni sforzo per incoraggiare la ripartenza dello sport e penso che gli spunti che ci avete dato sicuramente contribuiranno a rendere più efficiente anche questo tipo di azione.
  Noi non abbiamo curato il bando Sport e periferie del 2020, ma abbiamo il monitoraggio di due anni precedenti e sappiamo che i comuni hanno difficoltà nel rispettare i tempi, soprattutto in ragione dell'aumento del costo delle materie prime. Per questo motivo abbiamo posto anche qualche giorno fa la questione in sede governativa e speriamo di avere il giusto riscontro per venire incontro alle esigenze oggettive da parte dei comuni.
  L'altro tema è quello delle sinergie. Noi erogheremo 2 milioni e 700 mila euro dopo un bando pubblico, anzi un avviso per manifestazione di interesse, privilegiando il fattore legato alla sinergia tra i gruppi sportivi civili e militari e anche quello di finalizzare gli impianti sportivi, come diceva il presidente, a un uso duale che metta questi impianti al servizio della collettività per il sistema associativo di base. Anche quello che diceva l'onorevole Mariani è assolutamente condivisibile.
  Con riferimento a quello che diceva l'onorevole Belotti, purtroppo è un tema di cui tener conto, però noi abbiamo condiviso questa progettualità e questi tempi non a caso con i gruppi civili sportivi e militari che vogliono essere rapidi e loro hanno delle capacità per essere rapidi e per realizzare in tempi brevi gli impianti sportivi.
  Effettivamente, tutti noi dobbiamo realizzare la doppia finalità: da un lato, favorire l'efficienza di questi interventi e, dall'altro, capire la sostenibilità non in termini di compatibilità di interventi che noi vogliamo portare avanti.
  Concludendo, all'onorevole Rossini dico che il bando sarà pubblicato a brevissimo e i gruppi sportivi hanno condiviso il fatto di concentrare in un unico blocco queste risorse in modo da consentire loro anche di fare degli interventi significativi. Parte tutto nel più breve tempo possibile e questo consentirà sicuramente di valorizzare quelle che sono le capacità che hanno dimostrato i gruppi sportivi civili e militari in questi mesi, ma anche di favorire uno sviluppo dell'impiantistica sportiva che sia al servizio della collettività, dei cittadini e delle comunità. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Ringrazio tutti gli intervenuti e dichiaro quindi conclusa questa audizione. Grazie e buon lavoro a tutti.

  La seduta termina alle 13.20.