XVIII Legislatura

III Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 30 di Giovedì 26 novembre 2020

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Fassino Piero , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'AZIONE INTERNAZIONALE DELL'ITALIA PER L'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Audizione, in videoconferenza, della Commissaria europea per le partnership internazionali, Jutta Urpilainen.
Fassino Piero , Presidente ... 3 
Urpilainen Jutta , Commissaria europea per le ... 4 
Fassino Piero , Presidente ... 5 
Quartapelle Procopio Lia (PD)  ... 5 
Fassino Piero , Presidente ... 5 
Urpilainen Jutta , Commissaria europea per le ... 5 
Fassino Piero , Presidente ... 6 
Delmastro Delle Vedove Andrea (FDI)  ... 6 
Fassino Piero , Presidente ... 6 
Carelli Emilio (M5S)  ... 6 
Fassino Piero , Presidente ... 6 
Urpilainen Jutta , Commissaria europea per le ... 6 
Fassino Piero , Presidente ... 7 
Urpilainen Jutta , Commissaria europea per le ... 7 
Fassino Piero , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Partito Democratico: PD;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro: Misto-NI-USEI-C!-AC;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Centro Democratico-Italiani in Europa: Misto-CD-IE;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE;
Misto-Popolo Protagonista - Alternativa Popolare (AP) - Partito Socialista Italiano (PSI): Misto-PP-AP-PSI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PIERO FASSINO

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, della Commissaria europea per le partnership internazionali, Jutta Urpilainen.

  PRESIDENTE. Buongiorno Commissaria. Grazie di questa Sua disponibilità, Le sono molto grato. Come Lei sa, noi stiamo conducendo un'indagine conoscitiva sull'azione internazionale relativa all'Agenda 2030 e quindi da questo punto di vista siamo molto interessati a conoscere le politiche dell'Unione europea per l'Agenda 2030.
  Stiamo consultando i rappresentanti di tutte le principali istituzioni italiane, europee e internazionali e al termine di queste consultazioni la nostra Commissione licenzierà un atto di indirizzo rivolto al Governo italiano per ciò che riguarda la realizzazione degli Obiettivi 2030.
  Quello che ci interessa sapere da parte Sua è, segnatamente, quali sono le priorità, gli strumenti e gli obiettivi con cui si muove l'Unione europea, in modo tale da conoscere le scelte che l'UE sta facendo per quello che riguarda l'Agenda 2030. In particolare, ci interessa sapere quali sono le scelte che l'Unione europea sta conducendo relativamente all'Aiuto pubblico allo sviluppo, agli impegni in materia di cambiamenti climatici – anche con riferimento alle risorse di Next Generation EU – alle partnership geopolitiche con le società civili europee, al rapporto tra l'Aiuto allo sviluppo e la gestione dei flussi migratori e alla partnership con l'Africa.
  Aggiungo che siamo interessati anche a conoscere quali sono gli elementi fondamentali del Quadro finanziario pluriennale 2021-2007 per il quale è in via di ridefinizione e ristrutturazione il nuovo Strumento di vicinato, che è incentrato su tre pilastri: il pilastro geografico, concentrato sulle regioni del Vicinato e dell'area subsahariana, per affrontare le sfide globali come i cambiamenti climatici, la protezione dell'ambiente, le migrazioni, la sicurezza alimentare e la parità di genere; il pilastro tematico, che andrà ad integrare il pilastro geografico, soprattutto attraverso il sostegno ai diritti umani, alla democrazia, alla società civile, alla stabilità e alla pace; infine, il pilastro di reazione rapida, che consentirà all'Unione europea di reagire rapidamente alle crisi sostenendo la prevenzione dei conflitti, la resilienza degli Stati, delle società e delle comunità e promuovendo il collegamento tra aiuto umanitario e azione per lo sviluppo.
  Segnalo che proprio in questa direzione, l'8 aprile scorso, la Commissione europea ha avviato l'iniziativa Team Europe che – utilizzando le risorse dell'Unione europea, dei suoi Stati membri, della Banca europea degli investimenti e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo – mira a rafforzare i sistemi sanitari e idrici dei Paesi partner, nonché la loro capacità di mitigare l'impatto della pandemia sul piano economico e sociale.
  Richiamati in modo sintetico questi elementi e ringraziando ancora la Commissaria Pag. 4 della sua disponibilità, Le passo la parola per il Suo intervento. Prego, Commissaria.

  JUTTA URPILAINEN, Commissaria europea per le partnership internazionali. Onorevole presidente e onorevoli membri della Commissione, innanzitutto vorrei ringraziare il presidente Fassino e la Commissione per questo gentile invito a rivolgermi a voi. Mi dispiace molto non poter essere fisicamente a Roma per i motivi che tutti capiamo. Le ultime notizie che riguardano il vaccino contro il COVID-19 sono positive, tuttavia la strada da percorrere per sconfiggere questa terribile pandemia è ancora lunga. Si tratta di una pandemia che ha lasciato una terribile traccia sul piano sanitario, sociale ed economico in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Ma quando ci guarderemo indietro nei prossimi anni, spero che saremo in grado di dire che la pandemia ha lasciato anche una traccia più permanente e positiva: la determinazione di tutti, a livello globale, di ricominciare e guidare una ripresa che sia verde, digitale, equa, inclusiva e sostenibile. Una ripresa per tutti.
  Lavorando insieme, l'Unione europea, gli Stati membri e le istituzioni finanziarie europee hanno guidato l'azione internazionale per aiutare i nostri partner ad affrontare le conseguenze della pandemia. Finora abbiamo mobilitato circa 39 miliardi di euro per questo fine e l'Italia ha svolto un ruolo molto significativo in questo approccio. Questo è quello che intendiamo quando parliamo di «Squadra Europa» – Team Europe – e dobbiamo continuare a seguire questo approccio congiunto nella ripresa. La pandemia ha invertito decenni di progressi relativamente agli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile: dobbiamo con urgenza ribadire il nostro impegno per questi Obiettivi e porre il nostro impegno e questi Obiettivi al centro della cooperazione internazionale.
  Abbiamo iniziato la nostra programmazione per i prossimi sette anni, continueremo a lavorare su una programmazione congiunta per portare avanti questa Agenda. Mi fa molto piacere sapere che l'Italia ha espresso fin dall'inizio l'interesse ad essere coinvolta nelle iniziative di Team Europe in Africa, in Asia, in America Latina e nei Caraibi. Naturalmente, ci farebbe molto piacere avere insieme a noi l'Italia in queste e altre iniziative, in modo da poter coprire un'ampia gamma di ambiti: dal green deal alla crescita inclusiva, fino ad arrivare alla governance e ai diritti umani.
  Al di là di Team Europe, dobbiamo costituire dei partenariati internazionali e un partenariato internazionale con il nostro continente gemello che è l'Africa, naturalmente. Noi consideriamo un forte partenariato tra UE e Africa al centro della nostra attività per la ripresa globale; sono inclusi anche i partenariati con le istituzioni finanziarie: la mobilitazione di garanzie e di partenariati pubblico-privato darà un enorme slancio agli investimenti, così necessari nei nostri Paesi partner. Anche i partenariati con la società civile sono fondamentali per l'attuazione della nostra cooperazione allo sviluppo e per il benessere di una democrazia e poi partenariati a livello multilaterale. Abbiamo bisogno di un approccio strategico per riformare e rilanciare la cooperazione multilaterale, in un ordine basato sulle regole in cui l'UE possa essere un attore e non solo un pagatore. Possiamo guidare dei processi di trasformazione, capaci di trasformare, come quello della cancellazione e mitigazione del debito.
  L'Italia sta per assumere la presidenza del G20 e noi auspichiamo di potervi sostenere affinché questa presidenza sia un successo. Mi ha fatto molto piacere avere una conversazione con il vostro Ministro degli Esteri nel corso della quale abbiamo detto che l'Italia, durante la presidenza, organizzerà anche una riunione ministeriale sullo sviluppo a livello G20. Credo che si tratti di un'iniziativa fondamentale, che avrà il nostro sostegno.
  Onorevoli membri della Commissione, come ha detto una volta il grande italiano Leonardo da Vinci: «Conoscere non è abbastanza, dobbiamo applicare. Essere volenterosi non è abbastanza, dobbiamo fare.». L'audizione di oggi mostra che siete pronti a fare ancora di più per aiutarci a costituire dei partenariati internazionali solidi Pag. 5per lo sviluppo sostenibile e per la riduzione globale della povertà con i nostri Paesi partner, ovunque. Auspico di poter iniziare presto a lavorare con voi su questo per creare insieme un futuro migliore per il nostro pianeta. Grazie per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Grazie a Lei, Commissaria. Adesso possiamo avere degli interventi dei nostri commissari. L'onorevole Quartapelle Procopio è relatrice anche per l'indagine conoscitiva che stiamo conducendo sull'Agenda 2030 ed è presidente del Comitato della nostra Commissione per l'Agenda 2030. Prego.

  LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Grazie. Ringrazio molto la Commissaria per la disponibilità, che è estremamente interessante per questa Commissione e per questo lavoro di indagine conoscitiva che stiamo svolgendo. Da molti anni si discute dello strumento dell'Aiuto pubblico allo sviluppo come uno strumento per favorire dei processi nei Paesi beneficiari. In particolare, in questo momento è in discussione a Bruxelles – sia in Commissione che in Parlamento – la possibilità di vincolare gli aiuti allo sviluppo a una gestione delle politiche migratorie. Vorrei capire bene di che cosa si tratta. Io credo che se vogliamo fare un ragionamento di questo tipo, sarebbe necessario fare, da parte dei Paesi europei, una politica di ingressi regolari in Europa, regolata in modo diverso da quello che è stato finora, più che premiare con incentivi i Paesi in via di sviluppo che tengono più persone nel loro Paese. Bisognerebbe immaginare una politica circolare di aiuti, legata al tema delle migrazioni, in cui siano incentivati interventi di formazione, interventi volti a favorire la crescita rispetto alle necessità del mercato del lavoro dei Paesi europei nei Paesi beneficiari, per poi favorire una circolazione dei migranti, piuttosto che logiche punitive. Grazie.

  PRESIDENTE. Prego, Commissaria Urpilainen, se vuole dare una risposta a questo quesito.

  JUTTA URPILAINEN, Commissaria europea per le partnership internazionali. Grazie, signor presidente e grazie per queste domande che mi avete rivolto. Se pensiamo alla cooperazione allo sviluppo e agli aiuti allo sviluppo, c'è un principio che è una priorità assoluta per noi ed è la priorità delle «politiche al primo posto». Quando finanziamo diversi progetti, diversi programmi nei nostri Paesi partner – per esempio in Africa, ma anche altrove – noi utilizziamo sempre il denaro dei contribuenti europei. Per questo occorre sempre che ci sia un motivo, uno scopo che giustifichi il finanziamento da parte nostra di un progetto ed è necessario che l'obiettivo di quel progetto sia chiaro. Dobbiamo essere in grado di misurare anche i risultati, gli effetti di determinati programmi e progetti.
  Per quanto riguarda il collegamento tra la cooperazione allo sviluppo e l'immigrazione e l'uso di eventuali condizionalità tra cooperazione allo sviluppo e migrazione, non credo che si tratti di una buona idea. Non credo che questo sia il modo migliore per raggiungere dei risultati, non credo che ciò sia in linea con il nostro principio della politica al primo posto. Un esempio: abbiamo appena organizzato un dialogo ministeriale ad alto livello con la Nigeria, un partner importantissimo per noi in Africa. Se guardiamo all'economia della Nigeria e se guardiamo le cifre nel 2018, meno dell'1 per cento delle risorse finanziarie del Paese è arrivato attraverso gli aiuti allo sviluppo e la cooperazione allo sviluppo. Più del 6 per cento delle risorse finanziarie del Paese – quindi il 6 per cento del PIL – è arrivato attraverso le rimesse. Anche se noi dicessimo alla Nigeria che se non è pronta a stipulare con l'Unione europea un accordo di riammissione – né con l'Unione europea né con uno Stato membro – noi taglieremmo qualunque forma di aiuto allo sviluppo per la Nigeria, ciò non avrebbe alcuna influenza per quel Paese. Il motivo è che le rimesse sono molto più alte rispetto agli aiuti allo sviluppo ricevuti sia dall'Europa sia dagli Stati membri. Per questo riteniamo – questa è l'idea anche del nuovo «Patto sulla migrazione» presentato in autunno dalla Commissione europea – che è importante avere un approccio unitario nei confronti dei nostri Paesi partner per poter Pag. 6conseguire dei risultati in merito alla migrazione, sempre con i Paesi partner. Faccio un altro esempio che riguarda la Nigeria: vi ho detto che abbiamo organizzato questo incontro ministeriale con il Governo della Nigeria e abbiamo avuto tanti punti all'ordine del giorno. Abbiamo parlato di commercio, agricoltura, affari sociali, istruzione e del ruolo dei giovani. C'erano diversi punti all'ordine del giorno di questo dialogo ad alto livello. La migrazione era inclusa, ma rappresentava uno solo dei tantissimi argomenti all'ordine del giorno. La conclusione del dialogo è stata che ora la Nigeria è pronta a riaprire i negoziati relativi all'accordo di riammissione e di rimpatrio con l'Unione europea. Speriamo che questi negoziati possano ricominciare ed essere rilanciati all'inizio del prossimo anno.
  Credo che questo sia il modo giusto di affrontare le questioni: un approccio ampio nelle varie aree politiche, il dialogo su come ci si possa aiutare ma anche parlare di aspettative reali; nel caso della Nigeria l'obiettivo era riaprire i negoziati sull'accordo di riammissione. Questa è una politica nei confronti della quale siamo fermamente impegnati all'interno della Commissione europea e speriamo che questo approccio possa ricevere il sostegno degli Stati membri.

  PRESIDENTE. Grazie, ha chiesto la parola l'onorevole Andrea Delmastro. Andrea, se attacchi anche la videocamera ti vediamo e poi devi attaccare il microfono. Prego.

  ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE. Presidente, io non ho chiesto la parola. Sto ascoltando con grande interesse, ma non ho chiesto la parola.

  PRESIDENTE. Va bene, mi era stato segnalato così. L'onorevole Carelli, prego.

  EMILIO CARELLI. Grazie, presidente e grazie anche alla Commissaria per questa esauriente relazione che ci ha fatto che è stata molto interessante. Sono rimasto molto colpito dalla definizione che Lei ha dato della politica per la crescita inclusiva. Volevo chiederle se poteva essere un po' più precisa, magari con qualche dettaglio in più per spiegarci esattamente in cosa consiste; come anche quando ha parlato di partenariato a livello multilaterale, dicendo che l'Unione europea deve essere attore e non solo pagatore. Sicuramente l'esempio della Nigeria che ci ha fatto già ci ha illustrato e anticipato un po' che cosa vuol dire questo. Le chiedo se può essere un po' più precisa e magari dirci anche, in questo primo anno di nuova Commissione, qual è stato l'esempio più importante di applicazione di questo concetto, che l'Unione europea deve essere attore e non solo pagatore.
  Inoltre, magari può suggerirci un modo per noi, come Commissione Esteri del Parlamento italiano, per poter dare un contributo in tal senso, per l'attuazione di questo concetto, che mi sembra importante. Grazie.

  PRESIDENTE. Prego, Commissaria.

  JUTTA URPILAINEN, Commissaria europea per le partnership internazionali. Grazie, signor presidente. Innanzitutto spiego che cosa intendo per crescita inclusiva. Pensiamo all'Africa, ad esempio, dove c'è un forte sviluppo demografico. Abbiamo 1,2 miliardi di persone, il 10 per cento delle quali ha meno di venticinque anni: la maggior parte dei cittadini africani è costituita da giovani. Abbiamo Paesi in Africa, nella regione del Sahel – penso al Burkina Faso – dove metà della popolazione ha meno di quindici anni di età. Sono tutti molto giovani, quindi metà della popolazione è costituita da bambini e adolescenti. Se vogliamo stimolare la crescita inclusiva, tutti – giovani, donne, minoranze – devono avere un ruolo nell'economia. Questa è un'importante priorità per noi, per me come Commissaria. Vogliamo investire soprattutto nei giovani e nelle donne nei nostri Paesi partner, attraverso le esercitazioni di programmazione alle quali ci stiamo dedicando.
  Che significa ciò in pratica? Vi cito un esempio: questo significa più investimenti nei Paesi partner attraverso le finanze pubbliche Pag. 7 e ringrazio l'Italia per il suo impegno e per la sua attività in questo campo. Ovviamente, occorrono investimenti provenienti anche dal settore privato. Con riferimento all'iniziativa Team Europe: mentre lavoravamo al pacchetto globale di misure di risposta al COVID-19, la primavera scorsa, noi, gli Stati membri, e le istituzioni finanziarie, vale a dire la Banca per gli investimenti e la BERS, e la Commissione europea abbiamo raccolto circa 39 miliardi di euro per aiutare i Paesi partner in tutto il mondo. Per cosa abbiamo utilizzato questi fondi? In parte per gli aiuti umanitari; poi abbiamo rafforzato i sistemi di sicurezza alimentare ed i sistemi sanitari nei Paesi partner; il terzo ambito di utilizzo dei finanziamenti era la crescita inclusiva. Siamo riusciti ad aiutare i Paesi partner a mitigare le conseguenze socio-economiche della crisi del COVID-19.
  Attraverso gli investimenti siamo in grado di creare nuovi posti di lavoro, aumentare i tassi di occupazione e in questo modo anche i giovani diventano una parte attiva della società. Un'altra parte importante è rappresentata dall'istruzione: oggi l'Unione europea utilizza circa il 7 per cento degli aiuti allo sviluppo e dei finanziamenti per lo sviluppo per l'istruzione. Io ho deciso di aumentare questa percentuale affinché arrivi almeno – ribadisco, almeno – al 10 per cento nel prossimo quadro di programmazione. Nei prossimi sette anni l'Unione europea utilizzerebbe almeno il 10 per cento dei finanziamenti per la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti allo sviluppo per l'istruzione. Ritengo, personalmente, che attraverso l'istruzione si riesca davvero a dare slancio alla crescita economica; attraverso l'istruzione soprattutto i più giovani – in Africa, ma anche altrove – riescono ad avere opportunità, trovano un impiego e quindi diventano parte della società. Questo è quello che intendo quando parlo di crescita inclusiva e questa è una parte importante della nostra filosofia, in questa fase di preparazione della programmazione futura.
  Signor presidente, vorrei parlare brevemente del multilateralismo. Sappiamo che in molte organizzazioni internazionali l'Unione europea insieme agli Stati membri costituisce il gruppo più grande di donatori. Purtroppo, se guardiamo al modo attraverso il quale funzionano le organizzazioni, mi permetto di dire che la nostra voce non è ascoltata e non è sufficientemente forte e chiara. Per questo, insieme al Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e alla Commissione, stiamo preparando una comunicazione congiunta sul multilateralismo. L'idea è quella di pubblicare una comunicazione sul multilateralismo nella quale presentiamo un approccio più strategico nei confronti del multilateralismo. Innanzitutto vogliamo difendere l'ordine internazionale basato sulle regole; vogliamo difendere il multilateralismo e adesso ci sentiamo più incoraggiati anche dall'esito delle ultime elezioni negli Stati Uniti, per cui speriamo di poter contare anche sul loro appoggio. Vogliamo un approccio più strategico nei confronti del multilateralismo e dell'ordine internazionale.
  Vogliamo lavorare in modo più coordinato nella Banca mondiale, nel Fondo monetario internazionale, nell'Organizzazione mondiale della sanità e in molte altre sedi internazionali. Questa è l'idea che io ho avuto e spero davvero che saremo in grado di presentare questa comunicazione già nella prima metà del prossimo anno. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, Commissaria. Credo che abbiamo esaurito la nostra audizione. Io La ringrazio molto delle risposte che Lei ha voluto dare ai nostri commissari. Come Le ho detto, noi stiamo raccogliendo, con queste consultazioni, le indicazioni che provengono da varie organizzazioni e istituzioni. Le saremmo grati se i suoi uffici potessero farci pervenire il testo del suo speech e anche della documentazione integrativa e aggiuntiva, di cui noi ovviamente terremo conto nel momento in cui redigeremo il rapporto finale e l'atto di indirizzo dell'indagine conoscitiva.
  La ringrazio molto, ci ha fornito delle indicazioni molto utili e preziose e Le auguro naturalmente buon lavoro.

  JUTTA URPILAINEN, Commissaria europea per le partnership internazionali. Grazie Pag. 8 mille. Sicuramente vi invierò il mio intervento e tutte le informazioni di cui avrete bisogno: siamo a vostra disposizione. Mettetevi in contatto con il mio staff e con la nostra Direzione Generale. Grazie mille.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, buon lavoro e buon weekend. Dichiaro conclusa l'audizione

  La seduta termina alle 15.05.

  Gli interventi in lingua straniera sono tradotti a cura degli interpreti della Camera dei deputati