XVIII Legislatura

Commissioni Riunite (III-XIV Camera e 3a-14a Senato)

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Giovedì 17 febbraio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Rossini Emanuela , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Giovani.
Rossini Emanuela , Presidente ... 3 
Saputo Giulio  ... 3 
Rossini Emanuela , Presidente ... 3  ... 5  ... 6 
Romaniello Cristian (Misto-EV-VE)  ... 6 
Rossini Emanuela , Presidente ... 7 
Bianchi Matteo Luigi (LEGA)  ... 7 
Rossini Emanuela , Presidente ... 7 
Garavini Laura  ... 7 
Rossini Emanuela , Presidente ... 7 
Garavini Laura  ... 7 
Rossini Emanuela , Presidente ... 7 
Saputo Giulio , coordinatore dell'Assemblea del CNG ... 7 
Rossini Emanuela , Presidente ... 9  ... 9 

ALLEGATO: Documentazione depositata dal Consiglio Nazionale dei Giovani ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
EMANUELA ROSSINI

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Giovani.

  PRESIDENTE. Buongiorno le do il benvenuto a nome delle Commissioni esteri e delle Commissioni politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati e del Senato. Non è inutile dirle che questo incontro per noi è molto prezioso proprio per il ruolo che il Consiglio nazionale dei giovani svolge, quale interlocutore, proprio per legge, di tutta una rappresentanza giovanile nell'interlocuzione con le istituzioni. Quindi i vostri incontri, dibattiti e confronti che realizzate a livello locale fanno sì che voi abbiate un po' il termometro in mano e quindi ci possiate portare, oltre al frutto delle vostre ricerche, anche quello che avete raccolto in questi mesi di lavoro. Ricordo, anche per noi delle Commissioni, gli esiti di quanto è già avvenuto alla Conferenza sul futuro dell'Europa. Nell'ottobre scorso si è svolta la seconda Plenaria della Conferenza nella quale si è discussa la Relazione sulle idee dei giovani. Sono state scelte venti proposte di riforma, tra oltre 1500 idee. Cito a volo d'uccello alcune idee che sono provenienti dai giovani: ci sono la richiesta di introduzione di liste elettorali transnazionali per le elezioni Europee, una maggiore attenzione alle competenze trasversali e agli studi linguistici nelle scuole, una politica estera più coerente e la fine del diritto di veto degli stati membri alle decisioni del Consiglio. Non sono mancate le istanze ecologiche.
  Ricordo inoltre che, nell'ambito del gruppo di lavoro della Conferenza sull'istruzione e la cultura, la gioventù e lo sport, sono emerse preoccupazioni in generale sulla necessità di garantire i bisogni essenziali dei giovani rispetto all'alloggio, a un'equa remunerazione e a tirocini retributi, nonché preoccupazioni rispetto a come si sta affrontando la disoccupazione giovanile. Lascio la parola al nostro ospite, Giulio Saputo, coordinatore dell'Assemblea del Consiglio nazionale dei giovani (CNG), in rappresentanza del Consiglio stesso. A lei la parola, che cosa ci porta come sintesi di un vostro lavoro molto intenso in questi mesi?

  GIULIO SAPUTO, coordinatore dell'Assemblea del CNG (intervento da remoto). La ringrazio innanzitutto per l'introduzione e ringrazio anche per questa straordinaria opportunità di essere qui come Consiglio nazionale dei giovani. Noi dovremmo avere già inviato una memoria, contenente le nostre proposte politiche sulle necessità di riforma, non solo per le diverse aree di policy, ma anche con riferimento all'interpretazione che diamo su questa possibilità di riforma istituzionale rappresentata dalla Conferenza. Abbiamo elaborato questa memoria all'interno della nostra Commissione affari europei e dovremmo averla già inviata tramite la nostra segreteria.

  PRESIDENTE. Sì.Pag. 4
  GIULIO SAPUTO, coordinatore dell'Assemblea del CNG (intervento da remoto). Benissimo. Traccio un quadro partendo da quella memoria e cercando anche di vedere poi come si è concretizzato nell'attualità il nostro impegno, come giustamente stava già dicendo nell'introduzione. Ha già fatto un quadro molto completo, quindi vado rapidamente, sono qui come, avete già intuito, su incarico sia della presidente del CNG, Maria Cristina PISANI, che del Consigliere di Presidenza del CNG con delega alla Cooperazione europea e la mobilità internazionale, Vittorio Gattari. Che cos'è il CNG? Abbiamo detto che è l'organo consultivo a cui è demandata la rappresentanza dei giovani nella sua interlocuzione con il Governo, quindi con le istituzioni. Il CNG è una realtà che oggi si definirebbe come un'associazione ombrello, quindi all'interno del CNG, istituito per legge, ci sono più di ottanta associazioni di tutti i tipi, dalle associazioni giovanili dei partiti, ai sindacati, alle rappresentanze del mondo dell'artigianato e dell'industria, fino al volontariato medico sanitario e alle associazioni sportive. C'è tutto nel Consiglio nazionale dei giovani. Perché per un'Associazione–Istituzione come la nostra è così importante l'Europa? Una breve parentesi introduttiva credo vada fatta per collocare il nostro interesse particolare sulla Conferenza. Tante volte si dice che la nostra è la generazione Erasmus. Il nostro non è tanto un interesse per l'Europa relativo o legato a quello della generazione Erasmus, ma più quello di una generazione che in realtà – se uno si vuole togliere le lenti interpretative di questo europeismo un po' all'acqua di rose – è un po' la generazione della crisi. Tanti ragazzi che ormai fanno politica attivamente, anche nel CNG, sono vissuti, da quando hanno memoria, in un continente in crisi. Siamo passati dalla crisi dei debiti sovrani alla crisi economica, per poi passare alle emergenze migratorie, e all'incapacità di gestire tali emergenze, che poi sono diventate un fenomeno strutturale in realtà. Poi siamo arrivati a una crisi più forte di tutte le altre, che è quella pandemica globale.
  È quindi una generazione che ha vissuto, più che il sogno europeo, una narrazione della crisi continua. In questo contesto c'è bisogno di una speranza, cui i giovani si sono mobilitati già tanto, per cercare di attivare delle istanze di riforma che ormai in questa Europa sono ferme dai tempi di Lisbona, e sembrano passati dei secoli, ormai, rispetto a quell'assetto istituzionale europeo. Sembrano passati dei secoli, perché intanto il mondo è andato avanti. Vediamo chiaramente all'ordine del giorno tante nuove emergenze che si affiancano a quelle che ho elencato, una su tutte è il ruolo dell'Europa come attore geopolitico, o l'assenza di tale ruolo, e questo lo vediamo presente nel conflitto in Ucraina.
  I giovani, che hanno vissuto questi ultimi anni come generazione della crisi, si sono mobilitati e richiedono delle istanze di riforma dell'architettura dell'Unione Europea, sia nelle aree di politica che nelle aree istituzionali. L'Unione europea, come abbiamo visto, per uscire da queste pastoie ha prodotto un tentativo di dare una risposta a queste esigenze di trasformazione di cambiamento, che non vengono solo dai giovani, ma da tutta la società. Forse dalla necessità di fornire delle risposte più coraggiose, abbiamo avuto, da un lato, sul piano economico, il Next Generation EU, e, dall'altro lato, sul piano politico, l'ideazione della Conferenza. Partita come lancio dalla Presidenza francese, diventata una proposta istituzionalizzata all'interno dell'architettura comunitaria rilanciata dalla Commissione, è adesso diventata un patrimonio di tutti, cioè una azione effettiva messa sul campo dall'Unione europea.
  Abbiamo queste due risposte su due binari a questo flusso continuo delle crisi che si sono susseguite. Non ci focalizzeremo sul Next Generation EU, abbiamo già avuto altre occasioni per parlarne, anche dei limiti di una proposta una tantum e non di un bilancio strutturato per l'area euro di politiche fiscali concrete.
  Parliamo invece della Conferenza. La conferenza, per come l'abbiamo vista e come l'abbiamo analizzata noi, è stata lanciata come un contenitore di idee e di eventi in costante crescita, ma molto lenta, Pag. 5che non ha avuto senz'altro il successo sperato di impatto, perché si pensava di creare un contenitore, assumendo che i cittadini automaticamente sarebbero accorsi a riempirlo. Questo non è successo, un po' per responsabilità dei vari Stati membri, che tante volte non hanno spinto poi alla partecipazione sulla Conferenza, sebbene in taluni casi, come è successo in Francia, l'hanno facilitata con l'intervento diretto dei prefetti che hanno organizzato poi le assemblee. Di fatto c'è stato un lento accorrere agli obblighi che imponevano di facilitare la partecipazione dei cittadini a questa piattaforma, sia da parte dei Governi che, un po', della società civile, dei media che sono stati un po' sordi a capire l'importanza di questo momento di democrazia partecipativa che si affiancava al Next Generation EU. Se quest'ultimo, ha avuto un'ampia copertura mediatica, la Conferenza è passata un po' in sordina. C'è all'incirca un iscritto alla conferenza ogni quattordicimila cittadini e c'è quindi una partecipazione molto dispersiva.
  Ci sono senz'altro queste problematiche che però non inficiano comunque il valore di un grande esperimento di democrazia partecipava. Quello che ci auguriamo noi, senz'altro, è che non venga interrotta, come è stato proposto dalla Commissione Europea, al 20 febbraio la raccolta dei documenti, perché poi lì si va verso la chiusura delle ultime plenarie di aprile e poi l'evento conclusivo, immagino a Strasburgo, i primi di maggio. Però la nostra prospettiva è che questa Conferenza, cioè l'idea di mantenere un cantiere aperto di partecipazione, rimanga, cioè quindi non scompaia l'elemento della possibilità di partecipare attivamente alla vita e alle politiche dell'Unione europea dei cittadini direttamente. Perché è stato, come abbiamo visto dalle reazioni dei partecipanti alla Conferenza, qualcosa di straordinario e che forse non va lasciato in disparte.

  PRESIDENTE. I giovani italiani come hanno partecipato, anche tramite voi? È emerso qualcosa di particolarmente forte?
  GIULIO SAPUTO, coordinatore dell'Assemblea del CNG (intervento da remoto). Il nostro quadro di impegno è stato quello di costruire un'azione quadro che mettesse a sistema la partecipazione e l'organizzazione delle varie attività della Commissione europea in Italia, del Parlamento europeo in Italia e del Dipartimento per le politiche europee, al fine di organizzare delle assemblee, quindi sotto il quadro e mettendo a sistema questi quattro organi istituzionali con le nostre associazioni. Abbiamo creato un quadro di impegno delle nostre assemblee: ci sono delle nostre organizzazioni, delle nostre associazioni, che sono già partite per tempo, cioè già qualche mese fa, tante stanno partendo adesso, per organizzare effettivamente queste assemblee, mettendo a sistema tutto il quadro di impegno istituzionale. Quindi riuscendo a organizzare un coinvolgimento diretto dei cittadini, l'obiettivo che ci siamo dati è di fungere un po' da catalizzatore dei corpi intermedi per cercare di facilitare la partecipazione dei giovani a questa Conferenza, anche perché, se avete visto, è abbastanza complicato partecipare individualmente se uno non conosce anche tutti i passaggi necessari per potere accedere alla piattaforma. Quindi un po' la Conferenza è misconosciuta, un po' c'è bisogno del corpo intermedio che organizzi l'evento per il quale i giovani conoscano poi la piattaforma e la competenza; questi li abbiamo fatti riuscendo a riunire insieme i quattro cappelli istituzionali. Su questo stiamo lavorando poi anche per organizzare alcuni grandi eventi, chiaramente per segnare delle tappe effettive, quindi di portata nazionale sia con il Parlamento europeo in Italia, sia con il Governo, per cercare di segnare il giro di boa in vista di Strasburgo. Tante assemblee locali di cui le nostre organizzazioni si adoperano per cercare di attivare sui territori i giovani, quindi tante assemblee locali e alcuni eventi internazionali che stiamo ipotizzando per i primi di aprile, forse uno anche a fine marzo. La prospettiva è quella di arrivare a maggio con una mobilitazione della società civile Europea a Strasburgo e l'obiettivo è andare là.
  Le proposte che abbiamo fatto e che avete trascritto sui vostri documenti, sono quelle che sono state elaborate dalla Commissione e sono relative a un sentire comunePag. 6 all'interno del CNG. Poi verranno raccolte ulteriori proposte da tutte le assemblee locali che verranno organizzate e queste proposte saranno raccolte e presentate in una grande assemblea nazionale che pensiamo di fare per i primi di aprile. Le proposte le leggete nella memoria che abbiamo inviato: riguardano il tema povertà ed esclusione sociale, che è stato messo come emergenza primaria, quindi il fatto che più di un giovane su quattro fra i 16 e 30 anni è a rischio di povertà in questa fase di esclusione sociale, quindi anche un po' il rilancio dell'idea che vadano destinate più risorse ai giovani, anche in ottica Next Generation EU.
  Poi ci sono le proposte su apprendimento e occupazione di qualità, soprattutto per limitare i NEET, che nei Paesi Bassi sono l'8 per cento, mentre, lo sappiamo, in Italia sono un numero molto elevato, siamo in una situazione abbastanza drammatica da questo punto di vista, sfioriamo il 30 per cento.
  C'è un punto sulla realizzazione del Trattato del Quirinale, quindi sugli avanzamenti istituzionali, sulle possibilità che tali avanzamenti ci siano e non vengano lasciati lì inascoltati nell'ambito della conferenza, ma seguiti dai Governi, in modo di andare oltre i trattati bilaterali e a fare dei passi ulteriori, quindi fare la differenza per il futuro delle prossime generazione, anche perché sulla Conferenza attuale l'area più di successo è quella di democrazia. Sul piano dell'impegno questo è un po' un'idea, quindi una spinta.

  PRESIDENTE. Volevo lasciare uno spazio di scambio anche tra i membri delle Commissioni e lei. Chiedo se ci sono degli interventi. L'onorevole Romaniello e poi l'onorevole Bianchi.

  CRISTIAN ROMANIELLO. Sì, cerco di essere molto rapido: intanto ringrazio il rappresentante del Consiglio nazionale dei giovani, per me è molto importante, essendo tra l'altro giovane anch'io, potere avere questo scambio con voi e col vostro ente. A parte il fatto che avevo delle curiosità da domandare al coordinatore, che sono prima di tutto relative alle interlocuzioni col Governo, nel senso che voi siete un organo che di fatto esiste all'interno del Governo, al Ministero delle politiche giovanili: volevo chiedere, come vi trovate a livello di interlocuzioni col Governo, siete soddisfatti? Quante risposte concrete ricevete dal Governo sulle richieste che fate? Quante di queste risposte impattano davvero sulla vita quotidiana dei giovani? Come ha ricordato, noi siamo in un Paese dove la disoccupazione giovanile è altissima, tocca il 30 per cento, arriva quasi a sfiorarlo, così anche la percentuale che riguarda i NEET, cioè i giovani che non lavorano, non si formano e non studiano è del 17 per cento, quindi siamo in un momento drammatico.
  Un momento drammatico in cui anche gli intellettuali del Paese se la prendono con i giovani che non sono capaci, e visto che c'è questa incapacità dei giovani allora bisogna chiaramente porre ai vertici delle istituzioni italiane delle persone che sono in politica veramente da cinquant'anni, o negli enti internazionali da decenni. Credo che questo non sia assolutamente aderente alla realtà, credo piuttosto che ci sono delle generazioni di persone ormai molto avanti negli anni che non hanno lasciato spazio ad intere generazione. Questo secondo me è un tema che va affrontato.
  In ultimo, sul Trattato del Quirinale, spero sempre che i Governi si impegnino seriamente – cosa che non vedo – per agevolare la vita dei giovani. Tuttavia, il Trattato del Quirinale, in generale, lo vedo molto più centrato su questioni di geopolitica che nulla c'entrano con i giovani. Il grande rischio che è stato affrontato con la firma del Trattato del Quirinale riguardava più la Turchia e le mire espansionistiche turche tra Balcani e Libia, quindi per cercare di bloccare un'avanzata e un'egemonia della Turchia in queste regioni – cosa che va molto bene agli Stati Uniti, che almeno fermano l'avanzata russa –, per fermare questa avanzata si è pensato di fare un Trattato che non sappiamo neanche se durerà nel tempo, poi dipende da come cambieranno gli interessi nel tempo. Quindi volevo chiederLe anche quante speranze riponete in questi Trattati e nelle azioni che Pag. 7la politica comunitaria sta portando avanti. Grazie.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Bianchi.

  MATTEO LUIGI BIANCHI. Grazie presidente. Ringrazio il relatore. Vorrei sollecitare un pensiero e una considerazione rispetto al ruolo degli enti locali regionali. I giovani, per definizione, che cercano concretezza e azioni da portare avanti nell'interesse del futuro delle nuove generazioni, non possono non tenere conto di quello che è l'ente più concreto e più vicino alle realtà del quotidiano e della gente. Credo che una riflessione dal punto di vista dei giovani si debba fare, tenendo conto del ruolo degli enti locali regionali, in quel principio di sussidiarietà che è citato nel Trattato di Lisbona del 2009.

  PRESIDENTE. Altre domande?

  LAURA GARAVINI. Presidente posso fare una domanda veloce?

  PRESIDENTE. Sì, onorevole Garavini, prego.

  LAURA GARAVINI(intervento da remoto). Grazie tante. Ringrazio anch'io il dottor Saputo in rappresentanza del Consiglio nazionale dei giovani. Mi interesserebbe avere un suo feedback rispetto a quella che è stata la partecipazione alla piattaforma della Conferenza sul futuro dell'Europa da parte dei giovani italiani: se si sia riscontrata una differenza rispetto agli altri Paesi europei e, in generale, quale sia stato – se è di sua conoscenza – il Paese che a livello di contributi da parte dei giovani abbia avuto un attivismo maggiore e se ci siano, rispetto ai diversi Paesi, Paesi nei quali la partecipazione è stata più consistente o altri Paesi, invece, nei quali non ci sia stata per niente partecipazione. Ammesso che sia di sua conoscenza, ripeto. Grazie tante. Comunque, in ogni caso, un plauso al CNG per il contributo e l'attivismo espresso. Grazie tante.

  PRESIDENTE. A Lei la parola, dottor Saputo.

  GIULIO SAPUTO, coordinatore dell'Assemblea del CNG. Parliamo di interlocuzione giovani–Governo. L'Italia si è adattata un po' tardi al giudizio dell'impatto generazionale sulle politiche che vengono compiute, siamo stati tra gli ultimi a dotarci di questo Consiglio nazionale dei giovani.
  C'è un problema, culturalmente c'abbiamo messo del tempo per accettare questa cosa, però finalmente è stato istituito. In realtà c'è un buon rapporto fra vari Ministeri, certo ancora alcune cose sono in rodaggio ma è normale, il CNG è un organo giovanissimo, è veramente poco che siamo in collaborazione e che stiamo cercando di ristrutturare le nostre aree di intervento. Abbiamo la fortuna di avere all'interno tante associazioni forti e ci aiutano, questo senz'altro ci dà molto una mano, anche per fare sentire e amplificare la nostra voce. È la nostra somma delle parti che crea un valore aggiunto, che poi nell'interlocuzione con il Governo ci dà una mano ad essere ascoltati. Diciamo di sì, è un percorso che abbiamo intrapreso e stiamo facendo insieme, certo si può fare sempre di più, ma si sta già facendo tanto e si va migliorando, ma non si parla di anni, si parla di miglioramenti di mese in mese. Molto spesso, essendo una cosa che è stata istituzionalizzata ancora da poco, dipende tante volte anche dalle sensibilità dei singoli Capi dipartimento e dei singoli Ministeri. Personalmente credo che ci sia stato veramente un ottimo sviluppo nel corso degli anni, siamo arrivati ad un buon punto di collaborazione. È chiaro che possiamo sempre migliorare, però devo dire che non stiamo andando così male.
  Sul piano del Trattato del Quirinale, chiaramente io quando ho fatto il breve passaggio sul Trattato del Quirinale non ho giudicato tutto l'insieme, lì puntavo – se lo leggete, avete anche voi il documento – vedete che il passaggio che ha fatto la Commissione Europa del CNG è sull'ambito che viene specificato dell'istituzione di Consigli misti franco-italiani per i giovani, per la salvaguardia del futuro impatto generazionale delle politiche nazionali, in cui Pag. 8si crea questa prima idea di coordinamento politico giovanile, anche sul piano europeo, che si affianchi al European youth forum. Quindi per questo si guardava a questa cosa del Trattato e nella logica della citazione che viene fatta del ravvicinamento tra i popoli, un sentimento di appartenenza comune europea. Quella cosa là è anche un po' della logica dei corpi europei di solidarietà. Sono cose particolarmente interessanti, il punto che volevo esprimere io è che bellissimo il Trattato bilaterale Francia–Italia, il problema è non limitarsi ai Trattati bilaterali, altrimenti continuiamo ad andare avanti con un'Europa in logica intergovernativa: l'obiettivo è la trasformazione dell'Europa comunitaria; per questo si fa una Conferenza, per avanzare nel processo di riforma comunitaria che vada oltre – come vi dicevo prima del CNG – la somma dei singoli Stati.
  Sulla logica dell'impegno in ambito enti locali, noi siamo già in collaborazione con gli enti locali e facciamo anche alcune azioni e attività lateralmente: c'è la città nazionale dei giovani e queste sono cose che già organizziamo con gli enti locali. È chiaro che la logica con cui abbiamo strutturato questa campagna va a seguire, a rispettare la logica del principio di sussidiarietà. La nostra idea è partire dalle sezioni delle assemblee e le assemblee locali, quindi fare poi il passaggio dal locale, dall'associazionismo e dalla mobilitazione locale a quella nazionale, da quella nazionale poi riuscire a portare queste istanze, se ci riusciamo, sul piano europeo a Strasburgo. L'idea è esattamente seguire il principio di sussidiarietà: locale, nazionale ed europeo. Vediamo se riusciamo ad andare in questa ottica. Chiaramente poi ancora il livello europeo, il finale di come si concluderà tutto questo a maggio è ancora una grande incognita. Sappiamo che ci sarà tra il 5,il 7 o l'8 maggio questo grande incontro a Strasburgo della società civile Europea, però non sappiamo come sarà strutturato, vedremo nel tempo.
  Un altro punto verteva sulla partecipazione dei giovani e un confronto con le altre realtà europee: questo è un punto chiave. Il problema è che in Italia si è fatto tanto, non soltanto organizzato dai corpi intermedi della società civile, ma c'è stato anche un buon attivismo del Governo, che ha cercato di coinvolgere direttamente i giovani nelle scuole; c'era un concorso annuale per le scuole su giovani ed Europa, che è stata fortemente rafforzato in chiave di Conferenza, e da una scuola vincitrice si sono previste ventuno scuole che possono vincere di questo concorso: ventuno scuole, voi immaginate quanti ragazzi hanno partecipato e parteciperanno alla premiazione, e acquisiranno un certo grado di consapevolezza sulla Conferenza.
  Lo stesso discorso vale per il concorso che è stato proposto per le università: si parla di cinquanta o sessanta università che organizzano come dipartimenti – quindi non come singoli docenti – la partecipazione, l'organizzazione di una singola assemblea sulla Conferenza. È chiaro che questo, sommato al lavoro dei corpi intermedi, garantisce non una copertura a 360 gradi e una mobilitazione di tutti i giovani italiani, però un certo grado di attenzione. C'è un certo grado di attenzione sulla Conferenza e i giovani, bene o male, riusciamo a intercettarli tramite, da un lato, le associazioni e, dall'altro, le istituzioni che sono state messe a sistema in questa mobilitazione.
  Il problema è che tante volte, invece, in alcuni Paesi questo lavoro non è stato fatto, – un po' per mancanza di risorse, un po' per mancanza di sensibilità –, in altri Paesi si è esagerato: ad esempio in Francia, dove ad un certo punto sono arrivati a dare ai prefetti stessi il compito di organizzare le assemblee. Nella logica dell'organizzazione di questi eventi, cioè di partecipazione attiva dei cittadini, è un po' sbagliato, deve essere una partecipazione comunque spontanea all'attività politica, alla definizione delle linee di trasformazione politica dell'Unione europea. In Germania sono arrivati un po' tardi, ma delle proposte dovrebbero riuscire a metterle sul piatto, poi ci sono i Paesi un po' più piccoli, che hanno avuto più difficoltà.
  Però credo che l'Italia dovrebbe fare veramente un'ottima figura sul piano europeo nella mobilitazione. Sicuramente in questo caso non siamo tra gli ultimi, l'abbiamoPag. 9 presa più seriamente di tanti altri Paesi e – vi ho già detto questa cosa è stata molto importante anche tramite questi concorsi istituzionali –, abbiamo garantito che cosa? L'idea di uno spendersi su questa cosa del Governo, che è molto importante, perché poi è così che arriva tante volte ai cittadini.
  Una cosa di cui ci sarebbe bisogno ora è, visto che c'è una corsa da qui a maggio – al concludersi della Conferenza o di questa prima fase della, perché non sappiamo i Capi di Stato cosa decideranno di fare, se chiudere qui la Conferenza, portarla avanti, ancora non è chiaro –, noi abbiamo tutto l'interesse a farla proseguire, anche per alimentare la partecipazione, però l'idea è che si vada da qui a maggio ad alimentare, continuiamo le nostre assemblee, bisognerebbe però spostare i riflettori soprattutto dei media, che ne parlano poco di questa Conferenza, su questo esperimento di democrazia partecipativa. Perché è questo un po' il problema, con il Next Generation c'è stata una grandissima copertura, poi quando si va a parlare di coinvolgimento dei cittadini, di riforma dell'architettura dell'Unione, di coinvolgere i cittadini e di trasformare queste proposte in un qualcosa di concreto – che poi è questa la sfera sfida, che queste proposte non diventino carta morta –, abbiamo chiesto ai cittadini che Europa vogliono, poi spetta ai Capi di Stato e di Governo, a Istituzioni comunitarie rendere concreta questa immagine dell'Europa del futuro. È un po' questo il punto reale: siamo usciti da questa pandemia delineando l'Europa per le prossime generazioni e per dargli una speranza per il futuro, questa speranza non va disattesa, è un po' questa l'aspettativa che abbiamo, tutto qua.

  PRESIDENTE. Grazie. Grazie anche del ruolo che state svolgendo per aumentare e accrescere la partecipazione, che in sé è molto importante. Nel chiudere mi piace lasciare questo stimolo tra di noi, quello di passare anche a vedere l'attuazione, partendo dalle idee. Perché molti temi, molte proposte che troviamo nelle relazioni sui giovani a cui anche voi avete contributo, le stiamo affrontando nei decreti, anche in questi giorni. Anche focalizzarci sulle soluzioni che si vengono a trovare, anche per poi proseguire insieme andando a tarare di più gli obiettivi, perché occorre passare dalle idee alle soluzioni, perché la grande sfida è proprio l'attuazione adesso, di un piano e di politiche. Quindi, andare avanti insieme nel trovare soluzioni possibili, innovative a quelle che anche la Conferenza dei giovani ha messo in luce, su cui stiamo lavorando in Parlamento.
  L'ultima cosa che volevo dirle è relativa agli accordi bilaterali: in realtà oggi noi abbiamo anche ratificato l'accordo tra la Repubblica italiana e il Ghana in merito alla mobilità giovanile per motivi di studio, di tirocini; sono tanti gli accordi bilaterali con tantissimi Paesi e vanno visti come i rami di un grande albero, perché aiutano davvero a conoscersi e solo conoscendosi si ha fiducia e solo se c'è fiducia si possono affrontare, nelle riunioni a Bruxelles, grandi partite affidandosi e avendo fiducia negli altri Paesi. Gli accordi bilaterali hanno una grande funzione per costruire un terreno comune e la fiducia, che non è facile, solo conoscendosi. La ringrazio.

  GIULIO SAPUTO, coordinatore dell'Assemblea del CNG. Solo una cosa su questo punto: sono assolutamente d'accordo, non volevo sminuire i risultati raggiunti, anzi ben vengano, la mia era una prospettiva ulteriore. Abbiamo scritto un Trattato, la prospettiva è: scriviamone un altro, europeo.

  PRESIDENTE. Sì, sì, percorriamolo. La ringrazio per il suo contributo, e anche per la documentazione, che sarà pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato); magari in una prossima audizione vedremo l'attuazione di quelle riforme portate dai giovani. Grazie, arrivederci, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.10.

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