XVIII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 19 di Martedì 24 maggio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Casa Vittoria , Presidente ... 3 

Audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport, Valentina Vezzali, sullo stato di avanzamento della Componente 2 dell'investimento 3.1 della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, «Sport e inclusione sociale» nonché sul bando «Sport e periferie 2020» del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri (articolo 143, comma 2, del Regolamento) :
Casa Vittoria , Presidente ... 3 
Vezzali Maria Valentina , sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport dell'istruzione ... 3 
Casa Vittoria , Presidente ... 6 
Mollicone Federico (FDI)  ... 6 
Casciello Luigi (FI)  ... 7 
Rossi Andrea (PD)  ... 7 
Belotti Daniele (LEGA)  ... 8 
Maturi Filippo (LEGA)  ... 9 
Spadafora Vincenzo (M5S)  ... 9 
Casciello Luigi (FI)  ... 10 
Casa Vittoria , Presidente ... 10 
Vezzali Maria Valentina , sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport ... 10 
Casa Vittoria , Presidente ... 12

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
VITTORIA CASA

  La seduta comincia alle 13.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso il resoconto stenografico, anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali, sullo stato di avanzamento della Componente 2 dell'investimento 3.1 della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, «Sport e inclusione sociale» nonché sul bando «Sport e periferie 2020» del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali, sullo stato di avanzamento della componente 2 dell'investimento 3.1 della missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) «Sport e Inclusione sociale», nonché sul bando «Sport e Periferie 2020» del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I deputati possono prendere parte all'audizione anche in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento della Camera dei deputati nella riunione del 4 novembre 2020. Ricordo ai colleghi che partecipano da remoto che devono rendersi visibili – soprattutto nel momento in cui svolgono il loro eventuale intervento – e che non possono collegarsi da luoghi aperti al pubblico o in cui siano comunque presenti altre persone né da mezzi di trasporto. Ringrazio la sottosegretaria Vezzali per aver accettato di essere presente a questa audizione nella quale vogliamo fare il punto, in particolare, sullo stato di avanzamento della componente 2 dell'investimento 3.1 della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Sport e Inclusione sociale nonché sul bando «Sport e Periferie 2020» del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Darò prima la parola alla sottosegretaria per la sua relazione, poi ai colleghi che ne hanno fatta richiesta e quindi di nuovo alla sottosegretaria per la replica. A lei, sottosegretaria, la parola.

  MARIA VALENTINA VEZZALI, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport dell'istruzione. Grazie presidente. Deputati e deputate, innanzitutto ringrazio anche voi per avermi dato l'opportunità di questo incontro. Il PNRR e Sport e Periferie sono due linee di azione che rientrano nel programma che ho definito «sport di tutti». Un programma inclusivo, sostenibile, concreto e reale.
  Inclusivo, perché pensa in grande per delineare azioni e progettualità ad hoc dalle grandi città fino alle piccole collettività di quartiere.
  Sostenibile, in quanto composto da azioni e progetti calibrati sulla tipologia di soggetto attuatore e sul territorio di riferimento.
  Concreto, perché costruito sulla base di un'attenta osservazione del contesto, anche Pag. 4in relazione e in funzione degli strumenti messi a disposizione.
  Reale, perché ha impatti misurabili e tangibili.
  Il programma «sport di tutti» si compone di quattro azioni per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva e dei luoghi di sport di cui: il «PNRR» e «Sport e Periferie» sono dedicate alla rigenerazione urbana, attraverso la riqualificazione di impianti sportivi esistenti o la realizzazione di nuove strutture sportive nella città; Sport nei Parchi, Inclusione e Quartieri sono dedicate invece a interventi atti a ridurre il disagio socio-economico attraverso la creazione e la rigenerazione di luoghi di sport nei parchi urbani e di centri e iniziative di aggregazione attraverso lo sport nei quartieri urbani e nelle aree disagiate.
  Innanzitutto desidero rivolgere un ringraziamento ai comuni italiani che hanno assicurato una partecipazione estremamente diffusa agli avvisi per il progetto PNRR Sport e Inclusione sociale. Questo garantirà il raggiungimento dell'obiettivo fissato dalla Commissione europea che prevede la realizzazione di almeno 100 interventi entro il 2026.
  Ricordo che il PNRR è stato suddiviso in tre cluster. I cluster 1 e 2 sono dedicati alla realizzazione di nuovi impianti e alla rigenerazione di quelli esistenti, per un totale di 538 milioni di euro: 350 milioni per le nuove realizzazioni e 188 milioni per le rigenerazioni. Ci sono state 159 manifestazioni di interesse per un numero totale di oltre 260 interventi, coinvolgendo oltre il 95 per cento dei comuni che per fascia demografica avevano accesso al finanziamento.
  Nella consapevolezza che la tempistica accelerata del PNRR necessiti di una governance strutturata che possa garantire il tempestivo conseguimento dei target imposti, ho ritenuto necessario finalizzare le risorse Next Generation EU ai comuni di maggiore dimensione.
  Analoghe opportunità sono state garantite ai comuni appartenenti alle fasce demografiche minori che saranno invece protagonisti nell'assegnazione delle risorse nazionali del fondo Sport e Periferie il cui avviso è stato pubblicato questa mattina.
  Per i cluster 1 e 2 sono stati destinatari i capoluoghi di provincia e regioni con popolazione superiore a 20.000 abitanti e i comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti. La scelta è stata dettata dalla lettura integrata dei seguenti fattori: entro marzo 2023 dovranno essere aggiudicati tutti gli appalti pubblici ed entro il 30 giugno 2026 dovranno essere realizzati almeno 100 interventi per coprire una superficie di almeno 200.000 metri quadrati, pena la revoca delle somme.
  Da qui la necessità di focalizzare lo sforzo su pochi interventi molto rilevanti.
  Un altro fattore importante preso in considerazione è che il 36 per cento della popolazione italiana vive nelle grandi città. Per grandi città si intendono quelle con popolazione superiore ai 50.000 abitanti o capoluoghi di regione e provincia con popolazione superiore ai 20.000 abitanti che rappresentano, comunque, meno del 2 per cento dei comuni Italiani.
  Altro fattore rilevante: oltre l'80 per cento degli impianti sportivi realizzati, ma non funzionanti, sono ubicati in comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti; un bacino di utenza ampio consente la sostenibilità, invece, anche in termini di gestione dell'impianto stesso.
  Altro fattore rilevante: dall'elaborazione dei dati disponibili sul programma Sport e Periferie risulta che il 90 per cento degli interventi proposti da enti pubblici e finanziati nel corso degli anni sono relativi a comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti.
  Fermo restando l'importo riservato a ogni comune negli avvisi in ragione dei criteri demografici già descritti, mi preme sottolineare una cosa. L'istituto per il credito sportivo ha stanziato un plafond commerciale fino a 500 milioni di euro per eventuali esigenze di cofinanziamento che può essere utilizzato sia per integrare i progetti del PNRR sia per i progetti di Sport e Periferie.
  Il cluster 3 – cui è stata destinata la dotazione finanziaria di 162 milioni di euro – non prevede alcun limite demografico per la partecipazione all'avviso e all'accesso al finanziamento da parte dei comuni. Siamo Pag. 5convinti che le federazioni sportive, anche per il tramite dei propri affiliati e tesserati, detengano la capillare conoscenza dell'effettivo utilizzo dell'impiantistica sul territorio ed esercitino al meglio il compito di formare le atlete e gli atleti per il futuro. Per questo ne è stato previsto il coinvolgimento per l'attuazione di questi interventi del PNRR.
  Preme sottolineare, altresì, che uno dei target di natura nazionale del PNRR prevede il coinvolgimento di almeno dieci federazioni sportive entro la fine del 2025. L'avviso relativo al cluster 3 ha richiesto la partecipazione attiva delle federazioni deputate all'individuazione degli interventi ritenuti prioritari sulla base dell'analisi delle strutture esistenti sul territorio e del quadro esigenziale per un'ottimale gestione della disciplina di rispettiva competenza, tenendo in debita considerazione le finalità di inclusione sociale contenute nel PNRR.
  In particolare, l'avviso ha attribuito alle federazioni il compito di proporre l'iniziativa al comune nel cui territorio è presente l'impianto oggetto di interesse o nel cui territorio si intende realizzare il nuovo impianto di proprietà pubblica da dedicare alla disciplina sportiva di interesse federale, sollecitando l'amministrazione comunale a presentare la propria candidatura.
  L'individuazione dell'intervento da proporre e la sua ubicazione rappresenta, quindi, la consequenziale definizione dell'analisi condotta dalle federazioni sullo stato dell'impiantistica esistente e della valutazione delle esigenze insite nella pratica della disciplina sportiva di riferimento.
  In particolare per il cluster 3 preme segnalare che il tasso di partecipazione degli enti coinvolti è stato pressoché totale e ha compreso il 91 per cento delle federazioni sportive, di cui il 100 per cento delle federazioni paralimpiche, in piena conformità con gli obiettivi di inclusione sociale.
  In questo momento il dipartimento per lo sport sta lavorando senza sosta per portare a termine l'istruttoria delle candidature nel più breve tempo possibile. Da una prima analisi delle manifestazioni di interesse possiamo ritenere raggiunti due sfidanti obiettivi pattuiti con le istituzioni europee: la destinazione di almeno il 50 per cento delle risorse a impianti di nuova realizzazione e la copertura di un'area pari ad almeno 200.000 metri quadrati.
  Sono attualmente in corso le verifiche relative al raggiungimento della cosiddetta «quota sud» pari al 40 per cento delle risorse assegnate. Nel caso in cui tale soglia non venisse raggiunta, sono stati previsti negli stessi avvisi meccanismi per garantire il riequilibrio in favore delle regioni del mezzogiorno, destinando le risorse non utilizzate ad altri interventi infrastrutturali nei territori del sud.
  Le domande presentate da oltre 250 comuni che non potranno concorrere al finanziamento con i fondi PNRR potranno essere ripresentate e quindi auspicabilmente trovare accoglimento con il fondo Sport e Periferie 2022. Il bando, come già detto, è stato pubblicato questa mattina e ha una dotazione iniziale di 50 milioni di euro alla quale si aggiungeranno 100 milioni di euro entro il prossimo mese di settembre, nonché con le risorse del fondo già richieste al Ministro per il sud e la coesione territoriale. Parliamo di circa 350 milioni di euro.
  Nella gestione dei precedenti bandi Sport e Periferie una grande parte è stata esclusa per carenza di requisiti o di elementi tecnico-progettuali con una inconsueta proliferazione di ricorsi che ha prodotto una notevole dilatazione di tempi di valutazione e di definizione della graduatoria di ammissione a finanziamento. Al fine di superare tali criticità si è deciso di procedere per Sport e Periferie con un avviso a sportello.
  Alla luce delle criticità appena descritte si è ritenuto di finalizzare le risorse del fondo Sport e Periferie 2022 unicamente per interventi su impianti di proprietà pubblica e pertanto l'avviso è rivolto a tutti i comuni non rientranti nell'avviso del PNRR. I destinatari sono i capoluoghi di provincia con popolazione fino a 20.000 abitanti e i comuni fino a 50.000 abitanti.
  Tale procedura a sportello garantirà una rapida e progressiva valutazione delle proposte progettuali candidate, seguendone l'ordine cronologico di presentazione. Questo Pag. 6permetterà ai comuni beneficiari di dare immediato avvio alle procedure per l'aggiudicazione dei lavori di realizzazione delle infrastrutture.
  Sempre con riferimento all'avviso Sport e Periferie 2022, è prevista una quota minima di cofinanziamento a carico dei bilanci degli enti richiedenti nella misura del 15 per cento; pertanto sono state raggiunte delle intese con l'Istituto per il credito sportivo al fine di agevolare i comuni nel reperimento delle risorse necessarie.
  Infine, con l'obiettivo di garantire agli enti la possibilità di presentare candidature corredate da idonei approfondimenti progettuali, nell'avviso pubblicato questa mattina è stata prevista l'ammissibilità al finanziamento delle spese che i comuni andranno a sostenere per l'elaborazione progettuale degli interventi a partire dalla data di pubblicazione del bando.
  Come detto in principio di questa audizione, il programma «sport di tutti» si completa con altre due azioni per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva e dei luoghi di sport: sport nei parchi, inclusione e quartiere. Queste azioni sono dedicate a interventi per ridurre il disagio socio-economico nei quartieri: ciò avverrà con la creazione e rigenerazione di luoghi di sport nei parchi urbani e di centri e di iniziative di aggregazione attraverso lo sport nei quartieri urbani e nelle aree disagiate. PNRR e il fondo Sport e Periferia opereranno in sinergia e potranno consentire al Paese di recuperare aree urbane in contesti di difficoltà. Si potranno costruire nuovi impianti e rigenerare quelli più obsoleti attraverso operazioni di efficientamento energetico e di rimozione delle barriere architettoniche, in coerenza con gli obiettivi di inclusione sociale, sempre con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.
  Questo obiettivo sarà particolarmente rilevante in considerazione, anche, dell'emergenza che stiamo vivendo a causa del caro energia.
  Ampliare e riqualificare l'impiantistica esistente promuovendo nuovi target di efficientamento energetico sarà la priorità da noi perseguita. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, sottosegretaria. Passiamo al dibattito. Il tempo disponibile è stato suddiviso tra i gruppi per metà in parti uguali e per l'altra metà in proporzione alla consistenza numerica dei gruppi stessi. Quanto all'ordine di intervento, come sempre darò la parola secondo la consistenza numerica complessiva dei gruppi, a partire dal meno numeroso. Non ho iscritti per Liberi e Uguali, Coraggio Italia e Italia Viva. Do la parola all'onorevole Mollicone di Fratelli d'Italia, per tre minuti.

  FEDERICO MOLLICONE. Grazie, presidente.
  Ho alcune domande tecniche per la sottosegretaria Vezzali a cui do il benvenuto, ringraziandola di essere venuta a presentare il PNRR e i bandi.
  Il cluster 1 della componente 2.3 della missione 5 assegna alla creazione di nuovi impianti 350 milioni e 188 milioni alla rigenerazione degli stessi, come abbiamo sentito.
  In Italia ci sono circa 100.000 impianti sportivi, di cui il 60 per cento ha più di 40 anni di vita, quindi sono tutti da rigenerare. Chiedo se possiamo capire quale sia stato il motivo per cui non ci sia un'esplicita indicazione sulla rigenerazione di questi impianti, cioè perché questa rigenerazione urbana non sia favorita esplicitamente dal bando.
  L'altra domanda riguarda l'avviso del cluster 3 della componente 2.3 della missione 5 che prevede l'esclusione degli enti di promozione sportiva. Non ritiene che debbano essere inseriti, dato l'impatto della pandemia? Sugli enti di promozione sportiva abbiamo presentato più ordini del giorno e atti: non solo noi del gruppo di Fratelli d'Italia, ma anche i colleghi. Si tratta di un impegno trasversale a difesa degli enti di promozione sportiva che sono e rappresentano di fatto la base sportiva più diffusa.
  La terza domanda riguarda il target M5C222 che dispone che entro il 2026 debbano essere realizzati almeno 100 interventi su una superficie di almeno 200.000 metri quadrati. Non ritiene che a fronte del caro prezzi, del caro materiale e del caro energia, i 700 milioni stanziati siano da Pag. 7rivedersi, così come le tempistiche? Questo è un tema che noi di Fratelli d'Italia rilanciamo: a fronte della crisi energetica e della crisi internazionale, il PNRR è completamente sottodimensionato rispetto ai nuovi costi, soprattutto quando si parla di realizzazioni urbanistiche, come in questo caso.
  Quarta e ultima domanda, proprio sul PNRR. Quali misure intende adottare il Governo per dare maggiore promozione alla domanda di sport? Magari si potrebbe introdurre la detrazione dei consumi sportivi, alla stregua di quanto abbiamo proposto per quelli culturali: si tratterebbe di una detrazione fiscale individuale, sul modello di quello che si fa per le medicine. Questo darebbe la possibilità a chi si iscrive in palestra di avere un riscontro con il proprio codice fiscale che poi va a incidere per la quota parte riconosciuta in base al proprio reddito, come avviene per le medicine, in detrazione rispetto al proprio consumo. Sappiamo che lo sport è benessere – come lo è sicuramente la cultura – ed è dimostrato scientificamente che produce anche effetti medici positivi. Grazie.

  LUIGI CASCIELLO. Grazie, presidente.
  Ringrazio la sottosegretaria Vezzali per essere tornata qui in Commissione. Mi sono avvicinato prima irritualmente per chiedere se parliamo sempre dei 700 milioni del PNRR illustrati la scorsa volta perché non abbiamo la relazione, ma l'abbiamo ascoltata. Come lei ha ricordato, soprattutto in conclusione, molti bandi sono andati inevasi e molti comuni non sono riusciti a partecipare. Le chiedo di spiegarci meglio la scelta di legare – precedentemente, non in questi bandi – ogni progetto, ogni proposta di partecipazione al bando, anche alla necessità che venisse sposata da una federazione sportiva. Mi domando se questa scelta non sia stata un errore.
  Ad esempio, mi risulta che la Federazione italiana gioco calcio non abbia dato alcuna opzione per nessun progetto. Naturalmente mi auguro che il 40 per cento al sud venga rispettato e che si vigili su questo perché così come è accaduto già con i Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN) il 40 per cento non è stato garantito.
  Inoltre volevo sapere se non sia stato semplicemente un errore da parte sua, quando ha parlato di capoluoghi di provincia con al massimo 20.000 abitanti: non ci sono in Italia capoluoghi di provincia con 20.000 abitanti. Mi dicono Urbino, perfetto, quindi Urbino è esclusa. Vorrei che chiarisse questo e se il criterio della partecipazione da parte dei comuni debba essere sempre legata a questa opzione delle federazioni sportive.

  ANDREA ROSSI. Grazie, presidente. Grazie anche alla sottosegretaria per questo aggiornamento che ci ha portato. Ritengo – e dovremmo esserne tutti consapevoli – che questo sia uno dei più grandi investimenti che siano mai stati fatti rispetto al mondo dello sport: una situazione abbastanza straordinaria determinata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Parliamo veramente della possibilità di riqualificare, rigenerare e soprattutto mettere a disposizione del movimento sportivo italiano un investimento in termini di edilizia sportiva sicuramente significativo. Come ci ricordava prima il collega Mollicone in gran parte delle realtà italiane c'è un'impiantistica obsoleta e vetusta che sconta difficoltà dal punto di vista dell'efficientamento energetico e quant'altro. Questo avviene anche in virtù di altre iniziative che i precedenti Governi hanno messo in campo a partire dal bando Sport e Periferie che si è concluso qualche mese fa con l'assegnazione dei fondi. Con il bando Sport e Periferie si mette in campo un ulteriore investimento per dare una risposta, come ricordava l'onorevole Casciello prima, ai tanti comuni con meno di 50.000 abitanti esclusi dalla partecipazione ai 700 milioni di fondi del PNRR. La maggioranza degli sportivi e della popolazione risiede nelle grandi città, ma è altrettanto vero però che nell'Italia dei quasi 8000 comuni l'impianto sportivo rappresenta non solo un presidio di natura sportiva nel territorio, ma anche un presidio di natura sociale e di presenza di attività di volontariato. Per questo è importante che attraverso il bando Sport e Periferie, come è stato fatto, si dia una priorità a quei comuni con meno di 50.000 abitanti. Questo significa che, a partire Pag. 8dalla prossima legge di bilancio, se ci sono le condizioni, si dovrà prevedere di destinare ulteriori risorse rispetto a quelle che già saranno messe a disposizione. Si tratterebbe di uno degli aiuti più importanti che possiamo dare al movimento sportivo di base che in gran parte è costituito dagli stessi soggetti che poi gestiscono anche l'impiantistica sportiva. Un efficientamento energetico e un miglioramento della qualità dell'edilizia sportiva vuol dire, per loro, anche una riduzione dei costi e degli oneri per la gestione degli impianti stessi.
  Penso che sia importante dare un segnale anche agli enti di promozione sportiva – come ricordava prima il collega Mollicone – che sono una realtà straordinaria nel nostro Paese, soprattutto perché promuovono quello che lei ha definito «lo sport di tutti». La gran parte degli enti di promozione sportiva utilizza come slogan «lo sport di tutti» perché fanno attività nelle aree disagiate, nei quartieri, nei parchi. Gli enti di promozione sportiva che svolgono questa importante attività sul territorio hanno la necessità di vedersi riconosciuti, come è capitato per le federazioni con il bando del cluster 3 per fare in modo che anche loro possano essere protagonisti in questa fase importante e straordinaria per lo sport.
  L'ultimissima valutazione che faccio rispetto alla relazione della sottosegretaria è un invito al Governo, visto che siamo in una fase in cui si inizia a predisporre la prossima legge di bilancio. Vorrei immaginare che sul piano della legge di bilancio non ci sia solo ed esclusivamente un investimento in conto capitale, quindi gli investimenti sull'edilizia sportiva, ma che siano previste risorse importanti anche per il sistema sportivo italiano. Vorrei che ci fosse una possibilità di far vivere allo sport una fase straordinaria, come quella che stiamo vivendo che è emergenziale, per il combinato disposto di pandemia ed energia e il costo energetico che sta ricadendo sulle società sportive. Mi riferisco alla possibilità di portare nelle società sportive anche fondi privati attraverso due iniziative particolari. Una è quella che ricordava – e anche qui condivido – il collega Mollicone rispetto alla detrazione individuale; l'altra è quella di rinnovare il credito di imposta per le sponsorizzazioni, cercando di ampliare la possibilità per il credito di imposta di andare oltre le società che sono in regime forfetario di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398 e, soprattutto, anche per quanto riguarda un plafond inferiore ai 10.000 come oggi, ma anche a partire da 5.000. Questo consentirebbe a tutte le realtà sportive italiane di potere usufruire di questo importante strumento per attrarre risorse private a sostegno dello sport, oltre a quelle pubbliche già stanziate. Grazie.

  DANIELE BELOTTI. Sul PNRR è legittima la necessità di stringere i tempi per le istruttorie, però faccio un invito alla sottosegretaria così come a tutto il Governo, a fronte delle difficoltà che stanno incontrando in questo momento tutti i comuni nel riuscire a espletare le pratiche e nel trovare imprese che partecipino alle gare. Siamo in una situazione che non si era mai vista finora ed è utile che venga chiesta con forza una proroga alla scadenza del 2026, altrimenti rischiamo veramente di non avere l'assegnazione dei lavori entro il 2023. Questo è il primo aspetto. La necessità di stringere i tempi è legittima, però bisogna prendere atto che i comuni oltre 50.000 abitanti sono meno del 2 per cento in Italia, tant'è che infatti c'è stata la protesta dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) a tutela dell'altro 98 per cento che è rimasto escluso dal PNRR. Su questo ho una domanda: i centri federali hanno presentato la domanda, come è stato detto, ma ci può far sapere dove sono ubicati questi centri federali? Non vorrei che ci fosse una concentrazione ulteriore in determinate zone perché bisogna prendere atto che il PNRR stabilisce il 40 per cento dei fondi al sud. Spiace per il mondo dello sport vedere che in questo bando è previsto – nel caso in cui non fossero utilizzate le risorse entro la quota del 40 per cento – che i fondi non vengono ripartiti nello sport in altre regioni, ma vengono tolti allo sport per destinarli ad altre iniziative sul territorio delle regioni meridionali. Se fossi in lei, da donna di sport, solleverei una questione su questo perché così andiamo a finanziare altro. Pag. 9Come per gli asili nido: in Commissione siamo riusciti a ottenere che ove non fossero stati utilizzati i fondi per gli asili nido al sud, i fondi sarebbero stati distribuiti per gli asili nido nelle altre regioni.
  Passo alla questione del bando «Sport e Periferie» ci sono i 50 milioni iniziali; ne arriveranno altri 100, ma a fronte di quelli del PNRR destinati solo alle grandi città non è molto. I 350 milioni che arriveranno dopo sono oro per alcune regioni, ma sono una fregatura per altre, perché di questi 350 milioni l'80 per cento sarà destinato al sud e il 20 per cento al nord. Noi che arriviamo dalla periferia dell'impero, dalle valli delle montagne, che cosa andiamo a dire ai nostri sindaci che cercano di salvare le comunità con il loro piccolo impianto sportivo? Diciamo loro che i comuni della provincia di Bergamo devono diventare provincia di Agrigento, altrimenti non arriva niente?
  Ci aspetteremmo una ripartizione più equa su questo.

  FILIPPO MATURI. Grazie, presidente e grazie, sottosegretaria. Rubo veramente trenta secondi in tutto per una domanda di chiarimento. Premesso che con l'ordine del giorno n. 9/3424/143 – faccio riferimento sostanzialmente all'ultima legge di bilancio – il Parlamento ha impegnato il Governo ad assicurare che tutte le funzioni istituzionali del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) vengano svolte attraverso l'attuale dotazione organica assicurata dalle norme di recente approvate, con esclusione del ricorso a società controllate o collegate, esistenti o di nuova costituzione, ferma la possibilità di ricorrere ad appositi contratti di servizio, come previsto dall'articolo 1 comma 6 del decreto-legge 29 gennaio 2021, n. 5; che dal comunicato stampa della giunta nazionale del CONI del 27 aprile 2022 risulta che lo stesso CONI, reiterando un'iniziativa già intrapresa più volte, ha deliberato la costituzione di una società interamente partecipata dal suddetto ente per la valorizzazione e la gestione dei centri di preparazione olimpica; che la suddetta delibera contrasta con le indicazioni del suddetto ordine del giorno; chiediamo di conoscere quali iniziative ha assunto o intende assumere al riguardo l'autorità di Governo competente in materia di sport. Grazie.

  VINCENZO SPADAFORA. Grazie, presidente. Volevo ringraziare la sottosegretaria perché ha illustrato un lavoro importante che destina un numero di risorse assolutamente significativo, soprattutto se pensiamo agli anni precedenti. È vero che le risorse non sono mai sufficienti, però è anche vero che questa volta tra PNRR e risorse nazionali abbiamo molte risorse.
  Volevo ricordare al collega Belotti che parlavamo di questo tema già lo scorso anno, ovvero del fatto che ci sono alcuni vincoli anche a prescindere dalla volontà politica – almeno così ricordo – sulla destinazione delle risorse al sud. La volta precedente divenne un caso diplomatico, oggi oggettivamente è stata fatta una riflessione più attenta e seria. Se si potessero recuperare risorse in generale a favore nel mondo dello sport, saremmo sicuramente tutti d'accordo, ma i vincoli sono gli stessi che c'erano anche negli anni precedenti.
  L'unica riflessione di dubbio che volevo sottoporre alla sottosegretaria riguarda il tema – anche se ormai, essendo stati già pubblicati i bandi, queste riflessioni sono superate – del coinvolgimento delle federazioni e il fatto che il nuovo bando sia a sportello. L'unica riflessione che mi viene da fare è che non sempre le priorità delle federazioni sono le priorità di un territorio. Lo spirito del bando, sia del PNRR, ma anche di Sport e Periferie, è sempre quello di cercare di aiutare soprattutto i comuni più in difficoltà e, paradossalmente, un bando a sportello premia, anche se questo oggettivamente ci consente di accelerare: su questo sono d'accordo, perché anche rispetto al bando della precedente gestione due anni sono una infinità. Però è anche vero che un bando a sportello finisce per premiare soprattutto i comuni che sono già organizzati al proprio interno e che hanno un'efficienza: magari sono soprattutto i comuni del nord, i comuni della montagna, che pur essendo piccoli comuni hanno un'organizzazione che li rende anche più efficienti da questo punto di vista. Per questo l'unica cosa che spero è che l'avere coinvoltoPag. 10 e soprattutto aver reso obbligatorio il benestare della federazione – come per il bando a sportello del nuovo bando di Sport e Periferie – non vada a escludere proprio quelle realtà che non sono di interesse prioritario per le federazioni, ma lo sarebbero per le comunità, oppure quei comuni che non hanno uffici tecnici attrezzati nel modo più adeguato, ma hanno un'esigenza socio-territoriale invece molto forte. Questa era solo una riflessione: le uniche due domande sono queste, sottosegretaria. A che punto siamo con le convenzioni del precedente bando, quello del 2020? Da quello che ho capito saranno gestite da Sport e Salute e quindi nel chiederle conferma di questo, le chiedo se può dirci più o meno a che punto siamo.
  Riguardo al PNRR volevo chiederle se esiste già un percorso stabilito su chi dovrà gestire le convenzioni e quindi se anche in questo caso sarà Sport e Salute o saranno altri soggetti individuati. Per il resto volevo complimentarmi con il dipartimento perché questo lavoro è molto importante e credo che, in questo momento, non sia facile da gestire e da portare avanti. Grazie.

  LUIGI CASCIELLO. Come diceva il collega Spadafora gli interessi delle federazioni quasi mai collimano con quelli dei territori e quindi credo che questo sia un vero limite. Volevo chiarire la questione relativa al bando già pubblicato: molti comuni che non sono riusciti ad aggiudicarsi risorse e ad avere risposta appartengono proprio al sud. Per questo la risoluzione proposta dal collega Belotti – che tra l'altro cozza con gli obiettivi del PNRR – è impraticabile: per fortuna; così come è inattuabile anche la soluzione che ha proposto per gli asili nido.
  Infine, il capoluogo di provincia con popolazione fino a 20.000 abitanti è solamente Urbino come ricordava il collega Spadafora. Ci sono molti comuni che purtroppo non potranno beneficiare di questo intervento – già esclusi per il problema del ruolo svolto dalle federazioni sportive – perché sono superiori a 50.000 abitanti. Sicuramente non potrà partecipare nessun capoluogo di provincia, a parte Urbino.

  PRESIDENTE. Grazie, adesso la parola alla sottosegretaria.

  MARIA VALENTINA VEZZALI, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport. Inizio rispondendo alla prima domanda dell'onorevole Mollicone sul perché non si è scelta la via della rigenerazione degli impianti. La proposta originale era di privilegiare la rigenerazione degli impianti esistenti. Però, purtroppo, nel corso delle interlocuzioni avute con le istituzioni europee e a seguito del riscontro della Commissione europea, ci siamo dovuti adeguare al target fissato sulle nuove costruzioni di almeno il 50 per cento. Come sottolineava il collega Spadafora, purtroppo ci sono alcuni vincoli ai quali ci dobbiamo attenere. Se avessi avuto la piena libertà di scegliere, mi sarei indirizzata maggiormente sulla rigenerazione di impianti esistenti, piuttosto che sulla realizzazione di nuovi impianti. Devo aggiungere, tuttavia, che per come sono stati definiti gli avvisi, anche il tema delle nuove costruzioni può essere ricompreso nel più ampio e complesso concetto di rigenerazione urbana. Si consente l'ammodernamento delle strutture sportive esistenti attraverso la costruzione di nuove aree di attività al loro interno così come da implementare l'offerta sportiva sul territorio e dare nuovo valore alle strutture esistenti.
  Con la seconda domanda mi si chiede se non ritengo che debba essere revisionato il limite del singolo intervento per federazione. Rispondo che il limite di un solo intervento per federazione sportiva, anche in questo caso, è stato determinato in primo luogo in funzione del target fissato dal PNRR, ovvero quello di coinvolgere almeno dieci federazioni sportive. Noi abbiamo deciso di dare a tutte le federazioni la possibilità di partecipare e beneficiare, per il tramite del comune proponente, di un contributo fino a 4 milioni di euro per il potenziamento dei centri federali. Prevedere più interventi per ciascuna federazione avrebbe determinato una significativa riduzione del valore del contributo unitario per ciascun intervento e quindi si sarebbe depotenziato l'effetto della misura che intende favorire lo sviluppo di strutture Pag. 11strategiche per i comuni di riferimento in tema di integrazione e promozione dello sport sul territorio, nel pieno rispetto dell'obiettivo dell'inclusione sociale che caratterizza l'intero investimento.
  L'onorevole Mollicone con la terza domanda mi ha chiesto se non ritengo che a fronte del caro prezzi, del caro materiale e del caro energia, i 700 milioni stanziati siano da rivedere. Devo dire che purtroppo il caro prezzi e le particolari contingenze del momento storico non possono che incidere sullo sviluppo degli interventi, ma questo chiaramente non riguarda solo sport e inclusione sociale, ma tutti gli investimenti del PNRR e non solo. Non spetta a me potere rivedere i termini di realizzazione delle attività, per quanto sarei lieta di accogliere eventuali revisioni da parte delle istituzioni europee dei termini di realizzazione delle attività a valere sul PNRR.
  L'ultima domanda posta dall'onorevole Mollicone riguarda il PNRR e quali misure si intendano adottare per dare maggiore promozione alla domanda di sport, introducendo magari la detrazione dei consumi sportivi. Rispondo che sul tema non sono previsti interventi specifici, ma ne potremo parlare nella prossima legge di bilancio.
  Per quanto riguarda l'onorevole Casciello, diciamo che ha fatto un po' di confusione nel porre le domande. Per quanto riguarda il cluster 3, ho adottato questa misura nell'ottica che comunque il target di natura nazionale del PNRR prevede il coinvolgimento di almeno 10 federazioni nazionali, quindi nell'ambito del PNRR era previsto questo intervento. Il coinvolgimento di almeno 10 federazioni era previsto: io non solo ho coinvolto tutti gli organismi nazionali, ma ho coinvolto anche tutte le federazioni paralimpiche e, ripeto, la richiesta della manifestazione di interesse è arrivata dal 91 per cento delle federazioni. La Federazione italiana gioco calcio (FIGC) non ha partecipato: ho parlato anche con Gravina perché avrebbero potuto intervenire a Coverciano, ma è un impianto privato e quindi hanno avuto difficoltà oggettive. Però nel residuo delle risorse che potrebbero rimanere e nel quale potremmo convogliare eventualmente le risorse fino ad arrivare al 40 per cento della quota sud, potremmo tenere sempre in considerazione la Federazione italiana gioco calcio. Le altre federazioni che non hanno presentato manifestazione d'interesse sono, per esempio, la Federazione cronometristi o la Federazione medico- sportiva. Ripeto: ha partecipato il 91 per cento delle federazioni sportive e il 100 per cento nelle federazioni paraolimpiche. Ritengo che le federazioni, essendo stata anche un'atleta, abbiano conoscenza di tutte le associazioni sportive presenti nel territorio e quindi di dove poter ubicare un impianto strategico per lo svolgimento della loro attività, consentendo così alle associazioni sportive di poter lavorare tranquillamente nelle loro sedi. Vi faccio un esempio. Quando ci sono ritiri con la nazionale, molto spesso le federazioni utilizzano alcune società che fanno attività pomeridiana; facendo attività federale con atleti olimpici o di interesse olimpico o mondiale, queste società non possono fare regolare attività. Consentendo alle federazioni di avere una propria legacy e quindi di poter avere un polo aggregativo dove fare formazione, curare la parte giovanile, quella di atleti di più alto livello, utilizzare questi impianti per fare gare e gestirli, dà alle federazioni la possibilità di sviluppare ulteriormente tutto quel processo che deve portare non solo a vincere tante medaglie, ma ad allargare la base e a consentire alle associazioni sportive nel territorio di potere prestare la loro attività e garantire un regolare svolgimento agli atleti che fanno parte di quella società.
  Per quanto riguarda la quota del 40 per cento al sud, come ha sottolineato l'onorevole Spadafora, abbiamo alcuni vincoli e questi vincoli vanno rispettati, per quanto ci saremmo potuti indirizzare in altra direzione. Ripeto: il progetto Sport per Tutti che ho presentato riguarda PNRR, Sport e Periferie, Sport nei Parchi, Inclusione e Quartieri e arriva fino a 1,2 miliardi. Parliamo quindi di una cifra piuttosto importante che sta a noi sapere spendere nel migliore dei modi.
  La ragione per la quale sono stati individuati i comuni sopra una certa popolazione è stata fatta sulla base dei fattori che Pag. 12ho illustrato nel mio intervento con il coinvolgimento, sempre, del credito sportivo perché possa cofinanziare e aiutare i comuni a fare le opere.
  Per quanto riguarda Sport e Periferie, nella gestione dei bandi precedenti, come ho sottolineato nell'intervento, una grande parte è stata esclusa per carenza di requisiti, elementi tecnico-progettuali. Abbiamo avuto un'enorme proliferazione di ricorsi: da qui la decisione di procedere al bando a sportello che riguarda Sport e Periferie. Le federazioni, invece, hanno presentato attraverso un comune la manifestazione di interesse a partecipare nel PNRR, che è un'altra questione.
  Sono d'accordo con l'onorevole Andrea Rossi che in sede di legge di bilancio bisogna lavorare per trovare ulteriori risorse e fare tutti insieme un buon lavoro affinché il mondo dello sport possa essere sempre più strutturato.
  L'onorevole Maturi mi ha fatto una domanda interessante e attuale sulla quale sto lavorando. Rispondo alla domanda anche se è fuori tema, in quanto ritengo importante informare il Parlamento anche sulla base dell'ordine del giorno n. 9/3424/143 con il quale il Parlamento ha impegnato il Governo ad assicurare che tutte le funzioni istituzionali del CONI vengano svolte attraverso l'attuale dotazione organica assicurata dalle norme approvate con esclusione del ricorso a società controllate o collegate esistenti o di nuova costruzione, ferma la possibilità di ricorrere ad appositi contratti di servizio come previsto dall'articolo 1 Comma 6 del decreto legislativo 29 gennaio 2021, n. 5. Vorrei informare gli onorevoli presenti che il CONI ha approvato due delibere sul tema che sono state rigettate in quanto non era stata ancora completata la pianta organica e non era possibile definire con precisione il reale fabbisogno. Lo scorso 27 aprile, tuttavia, la giunta nazionale del CONI ha approvato nuovamente la delibera per la costituzione di una società di servizi, nonostante ancora oggi la pianta organica non sia completa. Ritengo che soltanto all'esito di tale completamento si potrà realmente ed esattamente verificare la necessità di una newco. Il CONI, peraltro, non ha mai fatto un'effettiva valutazione economica comparativa tra le varie alternative previste dalla legge: 1) utilizzare il personale dipendente; 2) rivolgersi al mercato per comparare le alternative previste dal codice degli appalti; 3) comparare la possibilità di fare un contratto di servizi come previsto dal decreto-legge 29 gennaio 2021, n. 5. Ho chiesto ai miei uffici di chiedere oggi stesso ulteriori approfondimenti su questi elementi e di fare elaborare dal CONI una relazione dettagliata per il Parlamento che vi invierò, in modo da relazionarvi anche su questo.
  Per quanto riguarda l'onorevole Spadafora credo di avere risposto. Credo di essere stata esauriente, ma sono qui per rispondere a eventuali altre osservazioni.

  PRESIDENTE. Ringrazio la sottosegretaria per il suo intervento e per la replica e dichiaro conclusa l'audizione, dichiarando, altresì, assorbite le interrogazioni Gavino Manca 5-07849, Boniardi 5-07866 e Versace 5-07946. Grazie.

  La seduta termina alle 14.35.