XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 144 di Martedì 21 dicembre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Seguito esame della proposta di relazione sulle procedure di localizzazione del Deposito Unico Nazionale dei rifiuti radioattivi (Seguito dell'esame e conclusione):
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Lomuti Arnaldo  ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Berutti Massimo Vittorio  ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Braga Chiara (PD)  ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Muroni Rossella (Misto-MAIE-PSI-FE)  ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Vianello Giovanni (Misto-A)  ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Patassini Tullio (LEGA)  ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 13.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati. Non essendovi obiezioni ne dispongo l'attivazione.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulle procedure di localizzazione del Deposito Unico Nazionale dei rifiuti radioattivi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della proposta di relazione sulle procedure di localizzazione del Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Ricordo che, nella seduta del 25 novembre 2021, è stata presentata da me e dagli altri relatori, onorevole Muroni, onorevole Vianello, una proposta di relazione che, in esito alle osservazioni e proposte emendative presentate sul testo, è stata complessivamente ridefinita dai relatori. Il nuovo testo è stato, quindi, nuovamente trasmesso ai componenti della Commissione per consentire eventuali ulteriori proposte di modifica il cui termine di presentazione è scaduto alle ore 19. Comunico che non sono giunte, quindi, ulteriori proposte emendative nel nuovo testo. Avverto, pertanto, che porrò direttamente in votazione il testo della proposta di relazione come modificato. Chiedo se ci sono richieste di svolgere dichiarazioni di voto. Prego, senatore Lomuti.

  ARNALDO LOMUTI. Grazie, Presidente. Successivamente all'approvazione della prima relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi che ha evidenziato l'importanza del ruolo del Deposito nazionale, sia ai fini di un'adeguata gestione dei predetti rifiuti, sia con riferimento alla risoluzione di numerose problematiche ad essi connesse, questa Commissione ha ritenuto doveroso proseguire l'attività conoscitiva e di approfondimento che si è conclusa con la predisposizione della seconda relazione relativa alle procedure di localizzazione del Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. In questa sede, sono stati analizzati principalmente il processo di individuazione delle aree idonee per il Deposito nazionale e la presa in carico di queste tematiche da parte del Ministero per la Transizione Ecologica. Inoltre, gli approfondimenti effettuati hanno consentito l'individuazione dei profili meritevoli di ulteriori aggiornamenti da parte della stessa Commissione, oltre a consentire un utile strumento per definire fin d'ora le aree di intervento e i principali indirizzi sui temi delle due questioni sopra citate. Peraltro, ritengo opportuno ricordare che le attività della Commissione si sono svolte in un contesto assai dinamico tra modifiche normative, pubblicazione della CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Più Idonee) e Seminario nazionale, ma penso anche che tali attività abbiano evidenziato la necessità di una particolare attenzione da parte del Parlamento e del Governo su queste tematiche, anche attraverso uno sforzo di pianificazione, concertazione e coordinamento di Ministeri ed enti coinvolti. Credo davvero che questa relazione rappresenti un Pag. 4contributo molto importante che la nostra Commissione sta fornendo al fine di una maggiore comprensione dell'argomento che ci impegna in questa sede. Ringrazio, quindi, il Presidente, i relatori, i consulenti che vi hanno lavorato e confermo il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Prego, senatore Berutti.

  MASSIMO VITTORIO BERUTTI. Grazie, Presidente. In sintonia con il collega ringrazio personalmente la Commissione che ha accolto i miei emendamenti sostanzialmente analoghi all'ordine del giorno presentato alla Camera firmato e sostenuto da tutti i partiti all'unanimità. Di fatto, il documento in allegato rafforza un lavoro che è stato costruito nel tempo e, a mio avviso, può dare un contributo importante ad un processo che ha una sua importanza non secondaria. Stiamo parlando di un intervento, di un'opera che, sicuramente, segnerà un pezzo di storia di questo Paese perché un deposito di rifiuti nucleari, seppur non a livello massimo, sicuramente ha un'importanza strategica. Vengono evidenziate anche situazioni che, ad oggi, non sono ancora state risolte, non sono consolidate, d'altra parte però il documento fornisce un contributo fattivo e consolida il ruolo svolto dalla nostra Commissione. Quindi il mio ringraziamento va, naturalmente, a chi ci ha lavorato e anche ai colleghi che hanno sostenuto questo progetto.

  PRESIDENTE. Onorevole Braga.

  CHIARA BRAGA. Grazie, Presidente. Anch'io ringrazio i due relatori e i consulenti che hanno lavorato a questa relazione. Credo sia molto importante che si proceda all'approvazione di questa relazione per il suo contenuto che ricostruisce in maniera puntuale e rende anche onore alla verità del processo complesso che si sta portando avanti e che risulta necessario per il nostro Paese: la realizzazione del Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Naturalmente, come bene evidenziato anche nelle conclusioni, non tutte le questioni sono pienamente risolte, è un processo in itinere. Penso sia utile anche che questa relazione, come sempre avviene, venga messa a disposizione dell'opinione pubblica, dei cittadini, per acquisire elementi di conoscenza utili anche a correggere alcune letture un po' distorte che si sono registrate anche in questi ultimi giorni su questa vicenda. Inoltre, anche il Parlamento e il Governo ne potranno trarre indicazioni per procedere tempestivamente. Mi sento di condividere pienamente l'ultimo auspicio, cioè che si possa arrivare ad una conclusione trasparente del procedimento. Infatti, nel nostro Paese quando si discute di temi così rilevanti la trasparenza è sicuramente un valore aggiunto da perseguire e credo che, con questa relazione, noi contribuiamo, almeno in parte, a questo risultato. Dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico.

  PRESIDENTE. Onorevole Muroni.

  ROSSELLA MURONI. Grazie, Presidente. Solo pochi minuti per ringraziare, innanzitutto, i consulenti che ci hanno aiutato anche in questa seconda relazione che, come potete immaginare, è stata caratterizzata da un livello di complessità esponenziale. Come diceva l'onorevole Braga, penso si tratti di una relazione di cui andare orgogliosi perché ci aiuta in quell'operazione di trasparenza, di comunicazione e di verifica propria della nostra Commissione. La relazione può dare inoltre un contributo per riuscire a risolvere un processo davvero complicato perché, oggettivamente, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti radioattivi rimangono problemi irrisolti nel nostro Paese e rappresentano anche un tema di confronto con i territori. Sia nella prima che nella seconda relazione emerge fortemente l'esigenza di procedere alla realizzazione del deposito per lo stoccaggio delle scorie e di premere affinché il MITE completi le procedure derivanti dalle nuove competenze acquisite. In generale, una delle cose da sottolineare è che manca ancora il coordinamento e la concertazione necessaria tra i Ministeri e gli enti operativi come risulta Pag. 5anche dalle audizione effettuate. Credo siano anche questo tipo di valutazioni e di testimonianze che ci hanno spinto nella parte finale del documento a prendere un impegno per un terzo contributo da parte della nostra Commissione, al fine di approfondire gli aspetti risultanti da ciò che sta accadendo oggi e da quello che accadrà nei prossimi mesi. Si tratta quindi di un lavoro in itinere che, credo, possa dare un contributo prezioso, ben tenendo fermo il ruolo della nostra Commissione. Peraltro, abbiamo deciso di allegare, in maniera ufficiale, la mozione approvata dalla Camera dei deputati, il 13 aprile del 2021, proprio per evidenziare un aspetto più tecnico e operativo che include una serie di valutazioni politiche che la Camera dei deputati ha espresso. Infine, un grazie ai colleghi e soprattutto ai consulenti della Commissione e al Presidente che ci hanno consentito di arrivare a questo risultato.

  PRESIDENTE. Onorevole Vianello.

  GIOVANNI VIANELLO. Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio la collega Muroni, i consulenti che ci hanno dato una mano indispensabile, fondamentale, per la riuscita di questa relazione e tutti quanti i commissari della Commissione ecomafie per i contributi che abbiamo cercato di integrare nel miglior modo possibile e in maniera condivisa. L'importanza della condivisione di questa relazione è fondamentale proprio perché fornisce nuovi spunti e nuove informazione al Paese, per cui è opportuno darne massima visibilità, soprattutto su quelle che sono anche le considerazioni da fare. Mi permetto di sottolineare anche delle mancanze che in questo percorso che ci porta alla gestione dei rifiuti radioattivi è necessario superare. Inizierei soprattutto dall'ISIN e dalla necessità di portare a termine quanto prima il processo di acquisizione delle risorse. Inoltre, la Commissione europea ha manifestato in merito all'ente di controllo la necessità dell'emanazione dei decreti ministeriali, sia riguardo alle procedure autorizzative per la chiusura dell'impianto di smaltimento sia riguardo alla gestione dei rifiuti radioattivi contenenti fattori di pericolosità. Alcuni di questi impegni, tra l'altro, erano già contenuti nella mozione approvata all'unanimità ad aprile dalla Camera dei deputati, ma la Commissione ha verificato il permanere di queste criticità. Un altro punto da mettere in evidenza è la scarsità di risultati che ha portato fino ad ora il processo tramite ERDO (European Repository Development Organisation) sulla possibilità di individuare un deposito geologico profondo a livello europeo. Si tratta di una questione molto importante perché le interlocuzioni con tutti gli enti locali hanno registrato una certa preoccupazione sulla destinazione futura dei rifiuti ad alta attività, per cui è necessario una maggiore attenzione e partecipazione da parte del Governo su questo possibile scenario, anche per rassicurare i territori che poi verranno definitivamente inseriti nella CNAI. In ultimo, l'auspicio che la Commissione rivolge al Governo sulla ripresa della trattativa con gli Stati Uniti per la sistemazione del combustibile presente presso l'impianto ITREC.

  PRESIDENTE. Onorevole Patassini.

  TULLIO PATASSINI. Grazie, Presidente. In un momento particolare come questo, andiamo a evidenziare, a portare all'attenzione della Commissione la relazione sulla localizzazione e il Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Un lavoro importante che ormai va avanti da qualche mese e che ha visto l'intervento dei nostri consulenti, in modo particolare, ma anche di tutta l'attività parlamentare che si è sviluppata in questo periodo. Perché, comunque sia, volente o nolente, l'esperienza del nucleare in Italia c'era, c'è stata e c'è ancora. C'è ancora sia a livello di ricerca, sia a livello di know how, sia a livello di attività che ancora vengono svolte in alcuni centri, anche di livello qualitativamente elevato. In questo senso, va riconosciuta l'attività svolta da ENEA perché, di fatto, quando si investe in tecnologia e in sicurezza è un bene per il Paese, è un bene per l'Italia. Oltre a questo, teniamo presente che il 10 per cento dell'energia che consumiamo in Italia viene dal nucleare e non da centrali collocatePag. 6 sul territorio nazionale, chiuse ormai da anni, ma dalla Svizzera e dalla Francia. Di conseguenza, noi paghiamo un prezzo salato e i cittadini una colletta ancora più cara. Questo va evidenziato in maniera chiara anche nella relazione perché dover sempre dipendere dall'estero non solo per i combustibili fossili, ma anche per i combustibili che potremmo realizzare e produrre in Italia è una cosa che i cittadini devono sapere. Poi, nella massima libertà, in autonomia e in democrazia, ciascuno può scegliere, ma l'esplosione dei costi dell'energia è un dato di fatto. Questa nostra strutturale, storica, dipendenza dall'estero per i costi dell'energia incide particolarmente. Poi è giusto che i cittadini sappiano che, in tantissime attività sanitarie, viene utilizzata energia che ha un'esposizione radioattiva. Ogni volta che facciamo una lastra, una TAC, una risonanza magnetica, attiviamo comunque una sorta di radioattività ancorché a bassissima intensità. Quindi, dobbiamo anche avere un approccio realistico quando parliamo di questi aspetti, come altrettanto realismo deve essere utilizzato quando ci occupiamo del Deposito nazionale. Questo perché vi sono ancora diversi centri distribuiti sul territorio dove sono stoccati componenti nucleari a bassa, bassissima intensità: anche questo è un dato che va considerato. È chiaro che noi abbiamo ancora, presso la Francia, presso la Gran Bretagna, materiale nucleare per il quale i cittadini italiani, in bolletta, pagano decine di milioni di euro all'anno. È ormai maturo il tempo che anche noi si inizi a valutare con chiarezza, con trasparenza, con la massima condivisione, con la partecipazione della popolazione, con la condivisione dei territori, delle Regioni, dei sindaci, come potere gestire per il futuro un Deposito unico nazionale.
  Poi vi sono esperienze europee, esperienze internazionali, che stanno anche ragionando sul fatto di realizzare un deposito unico internazionale e questo, in relazione, viene riportato ed evidenziato. Su tutti gli aspetti in cui vi è uno sviluppo tecnologico importante, le alternative devono essere tutte poste in valutazione. Un «no» aprioristico ad ogni scelta di questo Parlamento, di questa Commissione, di qualsiasi altra attività parlamentare, chiaramente non va nella direzione di fare del bene ai cittadini che noi comunque rappresentiamo. La relazione rappresenta un'importante elencazione delle mozioni sul tema approvate in aula, ed è stata integrata con le ulteriori attività svolte. Per questo è chiaro che, nel rispetto del lavoro dei relatori, della Commissione e di chi vi ha lavorato possiamo solo esprimere un nostro apprezzamento. Tenendo bene a precisare che questo è un passaggio, un tassello, che deve proiettare l'Italia come sistema Paese verso un futuro migliore per tutti e più pulito. L'energia nucleare, ad oggi, è un'energia pulita, che non emette CO2, che non è clima alterante e che ha uno dei migliori rapporti energetici che qualunque fonte può dare, sia di natura rinnovabile sia di natura fossile. Quindi, se questo è un tassello verso l'avvio di una discussione, l'avvio di un dibattito, l'avvio di un ragionamento, l'avvio di una condivisione anche di scelte, ci trova assolutamente concordi e favorevoli.

  PRESIDENTE. Ringrazio tutti i componenti della Commissione, i relatori, i nostri consulenti in particolare il dottor Battarino e l'ingegnere Bava che ci hanno aiutato nella stesura di questo documento il cui compito non è certo quello di dare giudizi sulla produzione di energia nucleare o meno, ma di occuparci della gestione del rifiuto derivante dal nucleare. Un rifiuto che noi abbiamo da tempo e che dobbiamo gestire, che paghiamo in bolletta, ecco perché poi le bollette sono care. Tra le tante voci, in media, i 300 milioni di euro che i cittadini pagano in bolletta sono destinati alla gestione di questi rifiuti. Questa è la seconda relazione di questa legislatura ad occuparsi del tema relativo alla gestione dei rifiuti radioattivi, lo dico visto che in recenti inchieste giornalistiche, qualcuno ha sostenuto che il Parlamento non se ne occupa. Spero quindi che questo documento sia utile per tutti, per i giornalisti che fanno delle inchieste e per chiunque voglia seguire questo percorso che deve portare alla creazione del deposito unico nazionale, visto che il decommissioning, la gestione di questi rifiuti è lenta e costosa come già è Pag. 7stato sottolineato. Ringrazio tutti e, se non ci sono ulteriori richieste di intervento, procederei alla votazione finale della relazione per alzata di mano (La relazione è approvata all'unanimità).
  La Presidenza si riserva di procedere al coordinamento del testo approvato. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.20.