XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 92 di Giovedì 17 dicembre 2020

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 2 

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, e del Sostituto Procuratore, Elvira Cuti ( gli auditi saranno in videoconferenza ):
Vignaroli Stefano , Presidente ... 2 
Cartosio Ambrogio , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto) ... 2 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Cuti Elvira , Sostituto procuratore presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto) ... 3 
Licatini Caterina (M5S)  ... 3 
Cartosio Ambrogio , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto) ... 4 
Cuti Elvira , Sostituto procuratore presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto) ... 4 
Licatini Caterina (M5S)  ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Cartosio Ambrogio , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto) ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Cartosio Ambrogio , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto) ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, Roberta Buzzolani ( l'audita sarà in videoconferenza ):
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Buzzolani Roberta , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca ... 6 
Licatini Caterina (M5S)  ... 7 
Buzzolani Roberta , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Buzzolani Roberta , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Buzzolani Roberta , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Buzzolani Roberta , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 13.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i parlamentari possono partecipare all'odierna seduta in videoconferenza. Ricordo ai parlamentari che partecipano da remoto di aver cura di trovarsi in un luogo adeguatamente isolato da interferenze di terze persone, non essendo consentito derogare al principio regolamentare che esclude la possibilità della partecipazione di estranei ai lavori parlamentari. Faccio presente ai parlamentari partecipanti da remoto la necessità che essi risultino visibili alla Presidenza soprattutto nel momento in cui svolgono il loro eventuale intervento: la Presidenza non potrà infatti dare la parola ai parlamentari non visibili o i cui interventi non siano chiaramente percepibili. A tal fine occorre disporre di una connessione Internet stabile, evitando ad esempio di collegarsi da mezzi trasporto in movimento. Tale esigenza risulta particolarmente importante per le sedute formali, nella quali è prevista la resocontazione sommaria e stenografica.
  Quanto ai parlamentari presenti in aula, ricordo che, per ragioni tecniche legate alle infrastrutture tecnologiche utilizzate per il collegamento in videoconferenza, non saranno visibili nella schermata di videoconferenza.
  Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito)

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, e del Sostituto Procuratore, Elvira Cuti ( gli auditi saranno in videoconferenza ).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione in videoconferenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, e del Sostituto procuratore, Elvira Cuti. L'audizione rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul sistema delle acque reflue urbane e industriali in Sicilia, su cui la Commissione sta svolgendo una specifica inchiesta. Avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico. Invito quindi i nostri ospiti a svolgere una relazione su tutte le indagini passate, presenti ed eventualmente future per quanto riguarda l'argomento all'esame della nostra Commissione.

  AMBROGIO CARTOSIO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto). Grazie, presidente, buongiorno. Sono il Procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio. Accanto a me, ma alla debita distanza di un metro, c'è la collega Elvira Cuti, coordinatrice del gruppo specializzato in reati ambientali, che si occupa della tematica oggetto di interesse da parte della Commissione. Abbiamo effettuato un rapido controllo sulle indagini attuali e passate risalendo sino al 2017, Pag. 3anno in cui il sottoscritto è diventato Procuratore della Repubblica di Termini Imerese. L'attività svolta per quanto concerne i reati relativi alle acque reflue e alla lavorazione dei fanghi ci ha permesso di raggiungere risultati molto modesti. Sono stati iscritti 28 procedimenti riguardanti per la maggior parte scarichi senza autorizzazione; molti sono stati archiviati per mancanza dei presupposti di legge, mentre altri sono stati definiti amministrativamente secondo quanto stabilito dall'apposito articolo del Codice ambientale. Si è sempre trattato di episodi abbastanza modesti, scarichi effettuati da insediamenti produttivi di piccole dimensioni che non cagionavano particolare danno, per così dire, alla collettività. Se lo ritiene, presidente, posso aggiungere delle considerazioni di tipo sociale, anche se vorrei essere certo di non andare fuori dal seminato. Ad ogni modo, la mia sensazione e anche quella della collega Cuti, con la quale abbiamo avuto un confronto, è che la causa del numero piuttosto esiguo dei reati accertati in questa materia è probabilmente da ricercarsi nella scarsità dei controlli sul territorio. Il circondario del Tribunale di Termini Imerese è uno dei più vasti d'Italia, comprende 62 comuni e in alcuni di questi la criminalità mafiosa ha influito notevolmente sulle condotte delle pubbliche amministrazioni. Per cui la mia sensazione, non suffragata da dati certi, è che gli accertamenti, anche in questa materia, non siano stati particolarmente efficienti ed efficaci. Infatti, molto spesso il meccanismo delle indagini scatta attraverso una denuncia anonima e, in qualche caso, i cittadini che si palesano sono soggetti che vengono lesi nella loro vita quotidiana da insediamenti industriali, commerciali e imprenditoriali. Questo territorio contempla molte realtà industriali e imprenditoriali di rilievo, diffuse sul territorio e sulle quali non mi pare che sia stato concentrato nemmeno in passato alcun accertamento legato a problematiche di tipo ambientale. Credo che gli organismi che dovrebbero indagare maggiormente su questi aspetti, probabilmente non lo fanno e, se lo fanno, è solo grazie ad input del comune cittadino che segnala delle irregolarità. Tutto ciò è assolutamente insufficiente per far scattare certi meccanismi, specialmente in realtà caratterizzate da un altissimo indice di criminalità mafiosa.

  PRESIDENTE. Prego, dottoressa Cuti.

  ELVIRA CUTI, Sostituto procuratore presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto). Buongiorno. Esprimerò pochissime altre considerazioni rispetto a ciò che ha già detto il Procuratore. Le indagini in corso essenzialmente riguardano per lo più piccole industrie con sversamenti modesti, oppure casi di depuratori che funzionano male perché poco manutenuti o perché molto vecchi. Il fenomeno più frequente è rappresentato da imprese di piccole dimensioni che scaricano senza autorizzazione. Tendenzialmente, anche attraverso i campionamenti effettuati dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) su delega di questo ufficio, mai o quasi mai troviamo percentuali di rifiuti pericolosi oltre i limiti stabiliti dalle tabelle del Codice ambientale. Quindi, in realtà, l'impatto ambientale di questi scarichi è minimo, tant'è che molte di queste procedure sono state definite attraverso l'accesso ai benefici concessi dagli articoli 318-bis e seguenti del Codice dell'ambiente. Ripeto che l'impatto ambientale in questi casi è minimo anche se, considerato l'elevato numero di imprese esistenti sul territorio, è probabile che si realizzino delle condotte più gravi su cui le autorità preposte non vigilano correttamente o costantemente.

  CATERINA LICATINI. Grazie, presidente. Intanto buongiorno, Procuratore. Io sono del territorio, conosco bene la situazione, quindi mi lascia perplessa il fatto che si parli soltanto di violazioni di piccolo calibro dovute a imprese di piccole dimensioni che lavorano senza autorizzazione allo scarico e di piccole industrie con sversamenti modesti. Stiamo parlando di una zona martoriata da tutti i punti di vista, compreso quello ambientale a cominciare dall'impatto odorigeno e dai ripetuti sversamenti che ivi si verificano. Anche io ho Pag. 4fatto un esposto, ho avuto anche modo di interloquire con il Procuratore e quello che mi è sembrato di capire è che non si tratta per la verità di attività così poco impattanti. Stiamo parlando di aziende che lavorano il percolato, le acque industriali di lavorazione, attività che hanno avuto delle concrete ripercussioni sulla salute dei lavoratori. Personalmente, mi avrebbe fatto piacere ricevere informazioni sulle attività poste in essere da aziende quali la Profineco Spa e la Ciprogest srl, aziende che svolgono attività che non sono per niente di piccolo calibro e per le quali si registra un elevato impatto ambientale.

  AMBROGIO CARTOSIO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto). Presidente, concordo quasi pienamente con ciò che ha detto l'onorevole Licatini: il fenomeno è sicuramente molto più ampio di quanto non sia emerso. Ad ogni modo, penso che l'onorevole Licatini sia informata anche del fatto che la Procura di Termini Imerese negli ultimi due anni è stata afflitta da una carenza spaventosa di organico che forse non ha eguali in nessun altro ufficio giudiziario italiano. I nostri uffici prevedono un organico composto da un Procuratore e nove sostituti che, a mio avviso, è comunque insufficiente rispetto alle esigenze di un vastissimo territorio qual è il nostro. Ebbene, nonostante le ripetute segnalazioni al Ministero, al Consiglio superiore della magistratura e all'Associazione nazionale magistrati, negli ultimi mesi mi sono ritrovato a lavorare con due soli sostituti sui nove che avrei dovuto avere. Questo ha obiettivamente impedito l'azione propulsiva della Procura della Repubblica, la quale ha fra i propri compiti, secondo me, anche quello di sollecitare la Polizia giudiziaria a svolgere indagini su determinate materie. Qualche giorno fa, nella mia relazione al Procuratore generale della Repubblica, ho segnalato per l'ennesima volta alcune questioni, tra le quali la tutela ambientale, impossibili da affrontare in maniera decisa in presenza di carenze legate all'organico. Con le risorse di cui ho potuto disporre fino ad ora a stento sono riuscito a tenere testa ai cosiddetti reati da «Codice rosso», cioè quei reati che la legge considera essere tra i più rilevanti, quali quelli che colpiscono le donne, le persone più vulnerabili. Per fortuna da circa un mese a questa parte posso contare su sei nuovi sostituti con i quali spero di promuovere questa campagna di contrasto ai reati e ai fenomeni di cui vi ho appena parlato. La dottoressa Cuti ha fatto una ricognizione dei fascicoli di indagine in relazione alla materia che interessa la Commissione, è coordinatrice di questo gruppo specializzato da un mese. Lavorando tutti i giorni, indefessamente, dalla mattina alla sera sta cercando di dare il suo contributo per recuperare ad una situazione della quale, sinceramente, non siamo colpevoli. Questo è un ufficio che per due anni è stato largamente sottodimensionato. Quindi, concludo questo mio intervento dicendo che in gran parte condivido le cose che ha detto l'onorevole Licatini. Se però l'onorevole Licatini con quanto detto vuole sostenere che la Procura di Termini Imerese ha sottovalutato il fenomeno, non posso condividere perché il fatto che gli accertamenti svolti finora hanno rilevato violazioni di carattere modesto non significa che non possiamo arrivare di qui a poco ad altri risultati con la preziosa collaborazione della Polizia giudiziaria. Noi ci avvaliamo di organi che, a mio avviso, dovrebbero essere più attivi in questo settore: mi riferisco all'ARPA, al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri (NOE) e alle altre articolazioni di Polizia giudiziaria. Tali organi vanno sensibilizzati circa la necessità di effettuare accertamenti anche senza segnalazioni da parte dei cittadini. Inoltre, gli accertamenti devono riguardare anche gli impianti industriali, imprenditoriali e commerciali di grosso calibro e vanno effettuati anche laddove la presenza mafiosa scoraggia le segnalazioni all'autorità giudiziaria di certi comportamenti lesivi dell'ambiente.

  ELVIRA CUTI, Sostituto procuratore presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto). In realtà c'è stato un malinteso, probabilmente mi sono espressa male. Io ho parlato dei procedimenti che sono stati definiti finora, o con richiesta di archiviazione o con l'esercizio dell'azione Pag. 5penale. Ci sono delle indagini in corso su cui non possiamo riferire in questa sede né possiamo rivelare il nome degli indagati, anzi proprio per e-mail ci avete comunicato che, date le modalità di svolgimento dell'audizione, sarebbe stato opportuno evitare di parlare di indagini coperte da segreto istruttorio. Quindi, noi in questo momento non ci esponiamo perché si tratta di indagini ancora in corso e tra l'altro, come ha detto il Procuratore, io che mi occupo con il mio gruppo di lavoro di indagini in materia ambientale sono qui da pochissimo tempo. L'approfondimento che richiedono queste delicate indagini mi porta alla cautela, a non parlare più di tanto. Assieme al Procuratore e al collega del gruppo abbiamo individuato i procedimenti su cui avremmo potuto riferire liberamente in questa sede. Il nostro ufficio è uno dei pochi che può contare su un gruppo specializzato in materia di reati ambientali ed edilizia proprio al fine di concentrare le forze su questa tipologia di reati. Tutte queste attività, comprese le attività di indagine, richiedono una collaborazione da parte delle autorità amministrative; si ricorda che la Procura, la giustizia in generale, interviene a reato già consumato. È necessario anche a monte un'attività delle autorità preposte – in primo luogo, come ha detto il Procuratore, dell'ARPA – per far sì che questi fenomeni vengano prevenuti, oltre che poi sanzionati penalmente e amministrativamente. Tra l'altro, anche gli esposti sono anonimi e su questi ultimi noi possiamo svolgere delle indagini, ma non li possiamo utilizzare in sede processuale. Quindi, anche per questo molte indagini finiscono poi in un nulla di fatto perché gli accertamenti non consentono di ottenere riscontro sulle dichiarazioni rilasciate con esposti anonimi.

  CATERINA LICATINI. Non mi sarei mai permessa di sottovalutare il lavoro che viene svolto costantemente dalla vostra Procura perché conosco le difficoltà del territorio e i diversi aspetti che lo contraddistinguono. Sarebbe solo bastato dirci sin dall'inizio che vi erano importanti indagini in corso e io avrei fatto sicuramente a meno di quella mia osservazione. Non conosco ancora i risultati di molte indagini, ma so che quella zona agglomerato, con particolare riferimento a contrada Canne Masche, è abbastanza martoriata e i reati che ivi si verificano sembrerebbero abbastanza rilevanti.

  PRESIDENTE. Innanzitutto, specifichiamo che se la Procura intende inviarci una nota riservata noi rimaniamo a disposizione. Voi potete contare su una Polizia giudiziaria specializzata? Potete dare mandato all'ARPA e al NOE? Se ho capito bene in questo momento potete contare su maggior personale.

  AMBROGIO CARTOSIO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto). Presidente, forse qualche dato numerico potrà far comprendere meglio la situazione in cui si trova la Procura di Termini Imerese. Secondo quello che è stato recentemente accertato dal Ministero, per progettare la revisione delle circoscrizioni giudiziarie un Sostituto procuratore della Repubblica italiana mediamente tratta 623 fascicoli di indagine all'anno. In questa Procura della Repubblica, i sostituti procuratori dottor Di Maggio e dottor Macaluso, nel periodo in cui abbiamo atteso l'arrivo dei nuovi magistrati, hanno accumulato un numero di fascicoli spaventoso: parliamo di circa 4.500 fascicoli per il dottor Di Maggio e 4.500 fascicoli per il dottor Macaluso. Né io, né questi sostituti abbiamo potuto godere di ferie, non so da quanto tempo tutto ciò sta succedendo. Sto parlando di una situazione di emergenza che ha impedito alla Procura di Termini Imerese di occuparsi seriamente e proficuamente di reati che rappresentano il vertice delle mie intenzioni accertative e repressive. Ripeto, se lo ritenete potrei trasmettere alla Commissione la relazione che ho inviato al Procuratore generale in cui tutto quello che vi ho detto in questa sede è indicato espressamente. Molto semplicemente posso ripetervi che negli ultimi due anni non abbiamo avuto le armi, gli uomini e le donne per combattere questa battaglia. Ora però abbiamo incrementato il nostro organico e ci troviamo in una situazione molto più Pag. 6confortante rispetto a prima. Per quanto mi riguarda, posso semplicemente rassicurare la Commissione nella sua interezza che attualmente la situazione della Procura di Termini Imerese è quasi accettabile e i reati ambientali, assieme a quelli da Codice rosso, così come prevede la legge, saranno sicuramente al centro e al vertice dei nostri intenti.

  PRESIDENTE. Sicuramente gradiremmo ci inviaste quella nota di cui parlavamo prima. Volevo poi sapere se la Procura si sta occupando dell'inchiesta giornalistica di Mario Catalano sui fiumi di percolato e gli sversamenti.

  AMBROGIO CARTOSIO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (intervento da remoto). Sarò molto sincero, presidente. La Procura ha lavorato su queste inchieste, ma con enormi difficoltà. In questo periodo, oltre alle carenze di personale già menzionate, ci siamo dovuti anche occupare dell'emergenza COVID-19 passando le giornate a leggere DPCM e ordinanze di tutti i tipi. Credo di aver espresso chiaramente la situazione, posso solo dirle che anche l'indagine alla quale lei ha fatto riferimento andrà sicuramente avanti molto più speditamente di quanto non sia stato fino ad ora.

  PRESIDENTE. Bene, dichiaro chiusa l'audizione.

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, Roberta Buzzolani ( l'audita sarà in videoconferenza ).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione in videoconferenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, Roberta Buzzolani. L'audizione rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul sistema delle acque reflue urbane e industriali in Sicilia, su cui la Commissione sta svolgendo una specifica inchiesta. Avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico. Invito quindi la nostra ospite a svolgere una relazione relativa alle materie di interesse della Commissione.

  ROBERTA BUZZOLANI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca (intervento da remoto). Buonasera a tutti, signor presidente. Mi dispiace di non riuscire a vedervi, ma vi ringrazio per l'invito rivoltomi ad intervenire oggi in audizione. L'anno scorso la Commissione ci ha richiesto una relazione su questi argomenti, in particolare sul tracciamento dei reflui urbani industriali. Rispetto a quanto da noi comunicato per iscritto nel dicembre del 2019 non vi sono state molte altre novità; purtroppo, la pandemia ha certamente rallentato le attività di indagine. A Sciacca, il comune al centro del nostro circondario, esiste un depuratore che copre le necessità di una parte abbastanza limitata della città. Per quanto è a nostra conoscenza, credo che la progettazione relativa all'ampliamento del sistema di depurazione comunale sia da anni al vaglio delle autorità amministrative. Riguardo al sistema di depurazione del comune di Sciacca, alcune nostre attività hanno riguardato anche reati economici oltre a quelli legati alla materia ambientale. Forse ho mancato di fare una premessa: il sistema di depurazione nella provincia di Agrigento era gestito da una società, la Girgenti Acque Spa, il cui rappresentante legale è Marco Campione. Questa società, oltre a occuparsi della gestione dei depuratori, si occupava anche della manutenzione delle reti e della gestione economica. Nel tempo sono stati attenzionati vari aspetti legati alla gestione della Girgenti Acque Spa. Oltre al funzionamento dei depuratori di Sciacca e di Ribera (analisi della tipologia dei reflui e modalità di sversamento dei reflui) ci siamo anche occupati dei pagamenti che la Girgenti Acque Spa richiedeva agli utenti fatturando il costo della depurazione a comuni non serviti dal sistema. In particolare, abbiamo constatato il cattivo funzionamento del depuratore di Ribera e il deposito incontrollato dei reflui e dei fanghi: al riguardo, il dibattimento è ancora in corso. La Girgenti Acque Spa è stata commissariata dalla Regione Sicilia, se non ricordo male, un paio di anni fa. Per il Pag. 7controllo di gestione dei depuratori è stata creata un'Associazione temporanea di imprese (ATI), di cui fanno parte tutti i comuni della provincia di Agrigento. Anche l'ATI, per quanto a nostra conoscenza, è stata recentemente commissariata. Questo per quanto riguarda i reflui e i depuratori. Abbiamo indagini in corso che riguardano depuratori di altri comuni del territorio. Rispetto alle indagini che abbiamo in corso, posso dire che non ci sono stati casi di sequestri preventivi degli impianti che invece, per quanto a mia conoscenza, si sono verificati nel circondario della procura di Agrigento. Questo in materia di depuratori. Abbiamo poi svolto molte indagini, alcune molto recenti, sui reflui industriali di società e di industrie private, infatti nel territorio di Sciacca, come in tutta la provincia di Agrigento, c'è una presenza abbastanza significativa di oleifici e di industrie ittico-conserviere. Negli anni passati abbiamo anche previsto, rispetto agli oleifici, di portare avanti un'attività di controllo più massiccia e più organizzata, procedendo a controlli mirati soprattutto in coincidenza del periodo di raccolta e di lavorazione delle olive; tutto ciò, per verificare come avvenisse il processo di lavorazione e soprattutto di smaltimento dei reflui. Molto spesso abbiamo constatato che molti oleifici non hanno depuratori, oppure hanno depuratori che non vengono utilizzati o lavorano male. Di conseguenza, i reflui di lavorazione vengono sversati in maniera incontrollata nei torrenti e nel suolo. In relazione a queste numerose indagini siamo anche intervenuti spesso con provvedimenti di sequestro. Un certo numero di procedimenti penali di cui ci siamo occupati li ho segnalati nella nota del dicembre 2019, altre indagini sono in corso, mentre di recente abbiamo provveduto al sequestro di uno stabilimento ittico-conserviero.

  CATERINA LICATINI. Buongiorno, Procuratore. Riguardo ai controlli mirati che avete effettuato, sono state attivate in seguito delle misure consequenziali, ed eventualmente di che tipo?

  ROBERTA BUZZOLANI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca (intervento da remoto). Come dicevo, in molti casi siamo intervenuti con provvedimenti di sequestro, ma dipende dal tipo di irregolarità che troviamo. A volte si tratta di irregolarità con un risvolto amministrativo, così interveniamo normalmente con la Polizia giudiziaria e le indagini le conduciamo per lo più con l'ausilio dell'ARPA. Molto spesso l'ARPA detta delle prescrizioni e noi, da parte nostra, verifichiamo se i vari soggetti interessati vi ottemperano. Il problema degli oleifici da noi si ripropone annualmente e noi, in questi anni, abbiamo cercato di organizzare una campagna, chiamiamola così, di controlli con i Carabinieri e con l'ARPA. Ovviamente, i risultati dei controlli sono i più vari: troviamo irregolarità minime che possono risolversi con le prescrizioni dell'ARPA, mentre nei casi più gravi provvediamo al sequestro dello stabilimento industriale. La difficoltà di affrontare problemi di questo tipo deriva non solo dalla complessità della materia, ma anche dalla carenza di Polizia giudiziaria specializzata sul territorio. Le indagini in materia ambientale richiedono personale di Polizia giudiziaria altamente specializzato e purtroppo il nostro territorio registra anche una certa lontananza da Palermo dove ha sede il NOE.

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda il depuratore di Ribera, mi confermate che non risultano controlli dal 2015 ad oggi? Riguardo invece alla Girgenti Acque Spa, mi può chiarire la questione dell'abuso di potere?

  ROBERTA BUZZOLANI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca (intervento da remoto). Intanto, ci tengo a precisare che il provvedimento è stato emanato quando io non ero ancora stata nominata Procuratore della Repubblica a Sciacca. Il procedimento fa capo a una questione molto complessa, motivo per cui è ancora pendente in dibattimento. Ad ogni modo, a parte il depuratore di Ribera, non c'è stata successivamente un'altra attività di indagine che abbia portato all'esercizio dell'azione penale. La Girgenti Acque Pag. 8 Spa, oltre ai depuratori, gestiva tutto il sistema delle acque nella provincia di Agrigento. Negli anni, prima che si arrivasse al commissariamento, si verificavano sovente delle interruzioni nella distribuzione dell'acqua e la Girgenti Acque Spa gestiva anche le fonti. Certamente la situazione si è modificata dopo il 2017 con il commissariamento, in quegli anni abbiamo attenzionato altre realtà. Ad esempio, allo stato vi sono altre indagini tuttora in corso sul funzionamento dei depuratori di altri comuni anche più piccoli di Ribera e Sciacca. L'interlocuzione, dopo il commissariamento, è certamente più semplice. Riguardo all'abuso di ufficio, oggi non è presente il collega che si occupa delle indagini e che ha formulato questa imputazione. Posso dire che certamente questa ipotesi, al vaglio dibattimentale, dovrà fare i conti con l'intervenuta modifica della norma, anche molto più stringente.

  PRESIDENTE. Riguardo a quest'ultima cosa, le chiedo gentilmente se il suo collega può risponderci per iscritto. Comunque sia, le chiedo la cortesia di inviarci la sentenza.

  ROBERTA BUZZOLANI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca (intervento da remoto). Quando il processo finirà, sicuramente sarà mia cura inviarvela.

  PRESIDENTE. Quel giorno forse la nostra Commissione si sarà sciolta, speriamo possa arrivare in tempi ragionevoli.

  ROBERTA BUZZOLANI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca (intervento da remoto). Si tratta di un processo molto complesso, con una difesa molto preparata e attenta, anche tecnicamente: insomma, bisogna riconoscerlo, la materia ambientale è difficile.

  PRESIDENTE. Va bene. Se non ci sono altre domande, dichiaro conclusa l'audizione. Grazie.

  La seduta termina alle 14.15.