XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

Resoconto stenografico



Seduta n. 34 di Mercoledì 9 dicembre 2020

INDICE

Comunicazioni:
Ruocco Carla , Presidente ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Ruocco Carla , Presidente ... 3 

Audizione dell'Amministratore Delegato di Guber Banca Spa, Francesco Guarneri, in merito ai modelli di business degli operatori attivi nel mercato degli NPL e degli UTP.
Ruocco Carla , Presidente ... 4 
Guarneri Francesco , Amministratore Delegato ... 4 
Ruocco Carla , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione consegnata da Guber Banca Spa ... 9

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
CARLA RUOCCO

  La seduta comincia alle 14.05.

Comunicazioni

  PRESIDENTE. Ricordo che per ragioni di sicurezza sanitaria, il foglio firme non verrà portato dall'assistente, ma lasciato a disposizione sul tavolino davanti al banco della Presidenza.
  Comunico che Guber Banca Spa, in vista dell'audizione che si terrà oggi, ha trasmesso della documentazione in regime libero. Tale documentazione è stata trasmessa per e-mail ai commissari ed è comunque oggi in distribuzione.

Sulla pubblicità dei lavori

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming sperimentale sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo che, all'esito dell'esame della lettera del Presidente della Camera del 6 novembre ultimo scorso, rivolto ai deputati presidenti di organi parlamentari e relativa alle più recenti determinazioni della Giunta per il Regolamento in merito alla possibile estinzione dell'applicabilità della modalità di partecipazione alle sedute da remoto, tramite sistemi di videoconferenza, nella riunione dell'Ufficio di Presidenza dell'11 novembre si è convenuto circa l'opportunità che questa Commissione, in considerazione della natura e della particolare delicatezza delle materie trattate nonché delle esigenze di riservatezza che le stesse possono comportare, continui a svolgere le audizioni formali con la presenza fisica in Aula sia degli auditi, che dei commissari. Al fine di garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e le altre norme connesse all'emergenza epidemiologica, ho formulato l'invito ai rappresentanti dei gruppi ad adoperarsi affinché la partecipazione alle sedute sia limitata a un solo commissario per gruppo per quanto possibile, ferma restando la facoltà dei vicepresidenti di partecipare in presenza.
  Inoltre, per garantire che la più ampia parte possibile dell'audizione si svolga in seduta pubblica, sarà mia cura e degli Uffici della Commissione, informare gli auditi che le richieste di segretazione, tanto delle relazioni scritte, quanto delle audizioni, dovranno essere limitate allo stretto necessario.
  Ricordo inoltre che nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 1° dicembre si è convenuto circa la necessità di estendere il tema del ciclo di audizioni in atto relativo al mercato degli UTP e degli NPL, al fine di approfondire anche l'impatto sul sistema bancario e sul tessuto produttivo delle seguenti normative europee: il calendar provisioning della BCE (Banca centrale europea) che, imponendo accantonamenti automatizzati per le sofferenze bancarie, potrebbe porre le banche in situazione di deficit patrimoniale e costringerle a necessarie ricapitalizzazioni; le nuove regole introdotte dall'ABE (Autorità bancaria europea) a partire dal primo gennaio 2021 in tema di classificazione della clientela, che imporranno alle banche di considerare automaticamente come inadempiente, il cosiddetto «default», anche per importi di modesta entità, un privato o un'impresa che presenta un arretrato da oltre 90 giorni. Sono stati quindi presi contatti con la Banca Pag. 4d'Italia e con l'ABI (Associazione bancaria italiana). Il prossimo 14 dicembre alle 14.30 saranno auditi i rappresentanti dell'ABI, mentre è in corso un'interlocuzione con la Banca d'Italia per definire la data dell'audizione del Governatore.
  Comunico infine che con lettera del 2 dicembre scorso, il professore Alberto Dell'Acqua ha rassegnato le proprie dismissioni da consulente della Commissione.

Audizione dell'Amministratore Delegato di Guber Banca Spa, Francesco Guarneri, in merito ai modelli di business degli operatori attivi nel mercato degli NPL e degli UTP.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'Amministratore Delegato di Guber Banche Spa, Francesco Guarnieri, in merito ai modelli di business e degli operatori attivi nel mercato degli NPL e degli UTP.
  La Commissione intende acquisire elementi conoscitivi in merito a modelli di business adottati dagli operatori attivi nel mercato di NPL e UTP, anche al fine di promuovere eventuali iniziative di carattere legislativo. Con riferimento all'odierna audizione è presente il dottor Francesco Guarneri, in qualità di Amministratore Delegato di Guber Banca Spa.
  Quanto all'oggetto dell'odierna audizione è stato richiesto di predisporre una relazione informativa, finalizzata a evidenziare le seguenti aree tematiche: numero di risorse umane, qualifiche ricoperte nonché distribuzione sul territorio delle stesse; modello di business adottato, dedicando particolare attenzione alla descrizione delle fasi, delle procedure aziendali utilizzate e delle relative tempistiche; strutturazione dell'operazione; processo di sottoscrizione di titoli; documentazione prodotta per gli investitori; strategie di recupero dei crediti eccetera; prezzi medi applicati per l'acquisizione di portafogli NPL e UTP; fonti di finanziamento utilizzate per l'acquisizione di portafogli di NPL e UTP, distinguendole per durata, limiti di concentrazione eccetera; masse gestite, suddividendole tra portafogli, se assistiti o meno da GACS (garanzie di cartolarizzazione delle sofferenze), di NPL e portafogli di UTP; tempi medi di recupero dei portafogli crediti differenziati tra NPL e UTP, assistiti o meno da GACS; utilizzo o meno di soggetti terzi per l'attività di recupero dei portafogli crediti, differenziati tra NPL e UTP, assistiti o meno da GACS; modalità di selezione di servicer; descrizione dei presìdi, controlli, compiti, flussi, obblighi informativi e responsabilità per gestire i rischi connessi all'esternalizzazione di tale attività; performance medie delle attività di recupero crediti realizzati su base annua negli ultimi cinque anni; tipologia e strutturazione dei costi delle varie fasi operative; rendimento medio su base annua per ogni singola operazione svolta negli ultimi cinque anni, differenziato per le varie notes emesse, suddividendole tra portafogli NPL e UTP, assistiti o meno da GACS; temi di interesse strategico per il settore, eventualmente corredati da proposte normative che si ritenga di sottoporre all'attenzione della Commissione.
  Vorrei infine ricordare che la Commissione può deliberare che l'audizione prosegua in seduta segreta su eventuale richiesta degli auditi. Questa facoltà deve essere conciliata con l'esigenza di svolgere il dibattito quanto più possibile in seduta pubblica. Pertanto, come già anticipato, le eventuali richieste di segretazione dovranno limitarsi allo stretto necessario ed essere possibilmente formulate nella parte finale della seduta.
  Invito quindi il dottor Guarneri a svolgere la relazione in un tempo massimo di trenta minuti. Seguirà il dibattito in Commissione. Prego.

  FRANCESCO GUARNERI, Amministratore Delegato. Gentile presidente e gentili commissari, grazie per l'invito.
  Vorrei ripercorrere brevemente quanto già illustrato nella relazione informativa che vi è stata inviata per lasciare più spazio, ove di interesse, a un dialogo tecnico sul mondo degli NPE (Non Performing Exposure) e alla rappresentazione di alcune proposte.
  Mi occupo di crediti problematici da 29 anni e mezzo, da quando insieme al mio Pag. 5socio Bertini ho fondato Guber nell'aprile del 1991. Guber, lo ricordo, nasce come intermediario finanziario e diventa banca nel 2018. È un servicer indipendente, specializzato nella gestione e nel recupero di portafogli di crediti non performing di origine bancaria sia chirografari che ipotecari. Guber Banca Spa ha sede a Brescia e uffici a Milano. Ci lavorano complessivamente circa 180 dipendenti, l'età media è di 34 anni e l'87 per cento sono laureati. A queste risorse si aggiunge un network di ulteriori 200 avvocati e specializzati nel recupero crediti. Una piattaforma informatica di proprietà, sulla quale abbiamo tracciato tutti i nostri processi, coordina il lavoro di tutti. Guber Banca Spa dalla sua costituzione non ha mai chiuso un bilancio in perdita. Ad oggi gestiamo circa 10 miliardi di euro di NPE di valore nominale di cui circa il 30 per cento secured e il restante unsecured o concorsuale. Ci proponiamo al mercato NPE con tre opzioni: servicing con co-investimento in operazione di cartolarizzazione, in partnership con investitori istituzionali, e in questo ambito Guber Banca Spa svolge sempre l'attività di servicer, perché noi investiamo solo in portafogli dove abbiamo la gestione diretta; servicing senza co-investimento, nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione, recentemente anche con previsione GACS o di mandati di gestione diretti da parte di istituti di credito italiani; acquisto di portafogli o single name tramite investimenti diretti, cioè sui libri della banca, in molteplici asset class.
  In questo lungo periodo lavorativo, una vita direi, ho visto materializzarsi tre grandi ondate di NPE, le cosiddette «big wave»: la prima nel 2009 dopo la crisi mondiale dei cosiddetti «mutui subprime»; la seconda nel 2016, quando si è dovuto intervenire per salvare alcuni istituti di credito; la terza sta arrivando. Le prime due, a mio modesto parere, sono state caratterizzate da alcuni vizi distintivi e ricorrenti e ne ho individuati quattro principali.
  Il primo è l'emergenza. Si è trattato spesso di operazioni fatte all'insegna del «Presto! Presto!», con decisioni a volte assunte senza il tempo necessario per una doverosa preventiva consultazione e analisi tecnica, finalizzate a individuare le migliori soluzioni. Il secondo è la concentrazione. Si è trattato di operazioni gigantesche e impostate come se avessero una caratteristica di straordinarietà. Nessuno ha pensato strategicamente a un problema che avrebbe potuto ripresentarsi nel tempo e dunque a un processo di assorbimento progressivo, organizzato, industriale, oserei dire. Una montagna di crediti che tutti gli addetti ai lavori sapevano esistere ma che di volta in volta si è materializzata sul mercato quasi all'improvviso, per cui è stata richiesta una immediata capacità teorica di assorbimento a pochissimi servicer con conseguenti e inevitabili problemi organizzativi. Il terzo consiste nel fatto che vi è stata la ricorrente presenza dell'asso piglia tutto, un unico servicer, non sempre lo stesso, spesso supportato da un investitore finanziariamente potente, che ha assunto in esclusiva la gestione di tutta la grande ondata, moltiplicando in questo modo il rischio di concentrazione. Mi riferisco, per esempio, a una grande occasione persa, a quando nel 2016 ci fu la maxi cessione, quasi 20 miliardi, del Monte dei Paschi di Siena. In quell'occasione, pur in presenza della disponibilità sul mercato di diversi servicer con esperienza e capacità di processo che potevano essere messi in competizione, il Fondo Atlante 2, finanziato anche da soggetti pubblici, per il tramite della sua Quaestio SGR (Società di gestione del risparmio), ha voluto realizzare l'operazione concentrando il tutto in un'unica piattaforma di cui era socio di maggioranza, costituita ex novo in joint venture con un unico servicer. A distanza di quasi quattro anni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, da un lato Monte dei Paschi di Siena nel 2018 ha revocato il contratto di outsourcing, riprendendosi in casa la piattaforma, dall'altro sulla cartolarizzazione GACS leggiamo dalla stampa che i recuperi cumulati sono a ottobre, se ho ben capito, sotto business plan per più di un miliardo e penso sinceramente che il Covid-19 c'entri poco. Il quarto vizio è il poco interesse per la qualità dei processi operativi di servicing, come se bastasse risolvere i problemi sulla Pag. 6carta. In sostanza, i crediti sono passati dal soggetto A al soggetto B, magari con le garanzie del soggetto C, ma poi nessuno si è chiesto come questi crediti venissero gestiti nella vita reale, nel rapporto con i debitori, con quali standard qualitativi o con che tempi di risposta. Mi auguro non succeda lo stesso anche per la terza ondata, che sulla base delle recenti analisi vedrà coinvolta anche parte dei finanziamenti concessi con le garanzie dello Stato. Lo dico volendo attirare la vostra attenzione sul quarto vizio, la qualità dei processi operativi di servicing.
  La domanda che potrebbe venire naturale ad alcuni di voi è: «Che senso ha parlare della qualità dei processi operativi a una Commissione parlamentare?» Ha senso, perché la qualità dei processi operativi di servicing, tra le tante cose, si riflette anche e molto sul servizio reso alla comunità, intendendo la comunità economica dei debitori in difficoltà, con i diretti inevitabili riflessi nel sociale e nella ripresa economica.
  Un rapporto dell'EBA ha evidenziato che l'Italia è indietro rispetto agli altri Paesi UE nel recupero dei crediti deteriorati sia per importi che per tempistiche, a causa dell'inefficienza del sistema giudiziario. Il recupero netto è pari al 19,6 per cento per i prestiti alle piccole e medie imprese, contro il 31, 5 per cento in Europa, mentre è del 22,7 per cento per le grandi imprese, contro il 36,8 per cento in Europa. I tempi medi di recupero sono pari a 6,4 anni per i crediti verso le piccole e medie imprese e di 9,3 anni per i crediti verso le grandi imprese, contro 3,3 anni in Europa.
  Se è vero che la parte prevalente della responsabilità risiede, come molti sostengono, in una certa lentezza del sistema giudiziario, ritengo però che una parte minoritaria ma non irrilevante di responsabilità vada ricercata anche nella coerenza tra risorse e qualità dei processi operativi adottati dai servicer rispetto ai volumi quantitativi di crediti e alla loro natura.
  In tutti questi anni, quando ho partecipato nei più diversi ambiti a processi competitivi per la selezione dei servicing, sono stato spesso richiesto di relazionare sugli schemi di strutturazioni finanziarie, sugli schemi di strutturazioni di garanzie, sugli aspetti regolamentari, sui costi di servicing, sulle curve di recupero e sui rendimenti attesi ma mai del modo migliore per risolvere le tematiche e le difficoltà dei debitori, anche massimizzando l'interesse del creditore, perché le due cose non sono alternative e tantomeno contrapposte.
  Credo che sia mancata una regia, che avendo chiaro il quadro macroeconomico complessivo e a cuore l'interesse del Paese, vedesse la gestione degli NPL come un fenomeno di valenza strategica con riflessi, per esempio, sulla ripresa economica. In questo senso non vedo affatto male l'entrata sul mercato della Bad Bank nazionale, se questo può imprimere un cambiamento nelle strategie di gestione degli NPE. Molti miei colleghi vedono l'intervento di AMCO come un intervento di disturbo del libero mercato, una sorta di concorrenza sleale dello Stato verso i privati che disincentiverà gli investitori che sino ad oggi hanno acquistato portafogli NPE. Condivido solo in parte questa critica e semmai limitatamente al mercato dell'acquisto dei crediti, non al mercato del servicing. Tra l'altro, mi domando se prima di AMCO il nostro fosse veramente un libero mercato meritocratico o piuttosto un oligopolio relazionale. Il tutto certamente giustificato dal legittimo intendimento dei grandi compratori di NPE internazionali di avere il proprio servicer captive con cui gestire tutti i crediti acquistati per garantirsi continuità e controllo diretto. Dico che se la funzione di AMCO sarà quella di raccogliere i portafogli di NPL o di UTP per poi distribuirli in gestione ai diversi servicer secondo criteri meritocratici legati alla competenza, alla professionalità e alle performance non solo economiche, questo sarà solo positivo, perché correggerà i vizi che ho elencato all'inizio del mio intervento.
  Ritengo, inoltre, che la gestione della terza ondata dei crediti deteriorati possa interessare anche quelli concessi con la garanzia del Fondo centrale per le piccole e medie imprese. Ritengo che una gestione efficiente del credito deteriorato, in particolare Pag. 7 per gli UTP, come già accennato più sopra, consentirà a molte aziende di ripartire, grazie a una ristrutturazione tempestiva ed efficiente del loro debito.
  Aggiungo che, se la qualità dei processi di servicing, soprattutto sotto il profilo della tempestività delle risposte, ha un impatto importante nel mondo degli NPL, ne ha uno esponenzialmente più importante nel mondo degli UTP.
  Per fare un esempio di efficienza e qualità del processo operativo, accennerei brevemente alla cura per la qualità del dato. Guber Banca Spa investe molto nella qualità del dato e questo assorbe energie e costi. La qualità del dato è certamente la capacità di gestire i big data, la capacità di digitalizzare e di data warehousing ma questo non basta, perché bisogna avere voglia di cercare molte informazioni ancora oggi all'interno dei file cartacei, anche se digitalizzati, per conoscere il più possibile sulla storia di ogni singolo debitore. La qualità del dato significa fare i compiti prima per poi potersi trovare preparati quando si deve decidere velocemente e significa, per esempio, saper distinguere chi ha davvero bisogno di un aiuto da chi vuole transare con finalità speculative, mosso dall'intendimento di approfittarsi di un momento di crisi generale, perché il mondo dei debitori, credetemi, è molto articolato e dentro si trova un po' tutta la nostra italianità.
  Tra le tante idee che potrebbero dare un piccolo contributo per affrontare al meglio la terza ondata di NPE, ne abbiamo scelte tre, che uniamo a un suggerimento e a una possibile soluzione. L'esposizione è volutamente molto sintetica.
  La prima proposta riguarda le tempistiche predefinite per il riscontro alle proposte di pagamento. Noi siamo banca e abbiamo normativamente l'obbligo di evadere i reclami in 60 giorni. Sarebbe corretto prevedere un equivalente obbligo normativo per i servicer di riscontrare le richieste di pagamento da parte dei debitori entro termini temporali massimi e predefiniti.
  La seconda proposta è una procedura snella per l'approvazione del piano di riparto da esecuzione, sostituendo le udienze dei creditori con comunicazioni via PEC, con possibilità per il giudice dell'esecuzione di risolvere fuori udienza le possibili contestazioni, osservazioni rese dalle parti, velocizzando di molto in questo modo l'approvazione del piano di riparto. Segnalo che questa procedura è stata già assunta informalmente da alcuni tribunali su nostro suggerimento formale e di altri servicer durante la pandemia, si tratterebbe di farla diventare una best practice.
  La terza proposta è quella di imitare il modello spagnolo sulla determinazione del valore di vendita del bene esecutato. In Spagna, all'atto della stipula del mutuo su un immobile, le parti concordano contrattualmente il valore a cui verrà messo in vendita il bene, a garanzia in caso di necessità di avvio di un'azione di recupero tramite esecuzione immobiliare. L'adozione di questa soluzione eviterebbe, almeno per l'esecuzione originata da finanziamenti con ipoteche volontarie, la necessità per il giudice dell'esecuzione di dover ogni volta nominare un Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) con tutta la procedura che ne consegue.
  Finite le tre proposte, vi è il suggerimento. Il suggerimento è che nella selezione dei servicer da coinvolgere in questa sfida nei più diversi contesti, si garantisca un'adeguata remunerazione per evitare risparmi a valle sulla qualità del servizio. So di essere un soggetto direttamente coinvolto e, se così si può dire, in conflitto di interessi ma vi dico che non conviene a nessuno ridurre oltremodo le commissioni dei servicer, come è successo negli ultimi anni, se poi questo risparmio comporta un peggioramento dei recuperi e soprattutto un'incapacità di garantire un servizio qualitativamente adeguato.
  Una possibile soluzione, ed è l'ultimo punto, è il Fondo Salva Casa e il Progetto Snowdrop, che abbiamo chiamato un ammortizzatore sociale a rendimento. Il Fondo Salva Casa è un'idea nata in Guber Banca Spa qualche anno fa, osservando cosa cominciava ad accadere ai debitori esecutati sulla prima casa dopo la crisi del 2009, che si è riflessa in una costante e progressiva caduta dei valori immobiliari residenziali, soprattutto nelle zone periferiche. Prima del 2009 Pag. 8la regola era che, a conclusione di un'esecuzione immobiliare su un'abitazione, il valore di realizzo della stessa era quasi sempre superiore al debito contratto per il suo acquisto e in questo modo l'esecutato perdeva la casa, ma percepiva del denaro. Questo denaro, che era l'avanzo positivo tra il valore di vendita dell'immobile ad asta e del debito da estinguere, era una sorta di riserva e di paracadute, che consentiva al debitore stesso di ripartire in affitto, in una nuova abitazione, avendo sanato il suo debito. Con la crisi immobiliare è iniziato ad accadere l'esatto contrario, ovvero il valore di realizzo dell'immobile esecutato non solo non è più stato in grado di estinguere il debito ma è iniziato a essere sistematicamente inferiore, lasciando di fatto il debitore al termine dell'esecuzione senza casa, senza un euro e con ancora un debito parziale da estinguere. In tale contesto Guber Banca Spa, già prima dell'inizio della pandemia, è entrata insieme ad altri operatori di settore a far parte di un progetto promosso dalle ACLI (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani) denominato «Snowdrop», termine inglese che indica il fiore bucaneve, a indicare il desiderio di bucare il gelo della crisi sociale. Il punto qualificante dell'idea ACLI, recepita dal legislatore nella legge n. 130/99 con le cosiddette «cartolarizzazioni sociali» e grazie alla sensibilità del presidente della Commissione bilancio del Senato, il senatore Pesco, è la possibilità di implementare su scala sistemica e sostenibile un meccanismo operativo di repossess del bene da parte del debitore esecutato, in cui il recupero del credito si attua mediante l'acquisto del bene, affiancato da un patto di locazione agevolata al debitore esecutato, con l'opzione esclusiva di riscatto del bene a valori predeterminati ma al di fuori di logiche assistenziali e in grado di sfruttare il potere trainante del mercato dei capitali. Oggi Snowdrop sta entrando in fase operativa e abbiamo il fermo convincimento che possa rappresentare una strada valida per realizzare il giusto equilibrio tra dinamiche di mercato e recupero al circuito produttivo di famiglie e piccoli imprenditori.
  In questo modo ci auguriamo di riuscire a svolgere il nostro dovere, mettendo le nostre competenze anche al servizio della comunità. Abbiamo fatto molte simulazioni e riteniamo che questi bond sociali potrebbero dare un rendimento tra il 3 e 5 per cento a investitori istituzionali che volessero lì allocare alcune loro risorse.
  Ci auguriamo che questo progetto e molti altri simili riescano a stimolare l'interesse di soggetti già attivi nel social housing sia a livello regionale che nazionale, come la Cassa depositi e prestiti e le fondazioni, unitamente alle casse di previdenza. Questa iniziativa potrebbe essere agevolata attraverso un fondo di garanzia che copra gli affitti per coloro che perdono il lavoro o si trovano in situazioni di disagio economico. Si potrebbero inoltre ipotizzare forme di vantaggio fiscale per coloro che investono al fine di agevolarne la partecipazione. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Prima di passare agli interventi, avrei una piccola annotazione. La sua proposta riguardo il social housing fa parte proprio di un mio pacchetto di emendamenti che ho presentato alla legge di stabilità che, tra l'altro, sono nel fascicolo dei segnalati, quindi ci auguriamo che possano essere presi in considerazione fino in fondo, perché il problema degli NPL richiede una razionalizzazione e soprattutto una strategia nella gestione affinché si possa dare una possibilità ai nostri operatori economici, quelli sani e che si trovano in situazione di temporanea difficoltà, di rimanere in piedi, dato il particolare momento.
  Qualcuno vuole intervenire? Non abbiamo interventi. Allora io ringrazio il nostro ospite.
  Dichiaro conclusa l'audizione, autorizzando la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta della documentazione consegnata dall'Amministratore Delegato di Guber Banca Spa, dott. Francesco Guarneri.

  La seduta termina alle 14.35.

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