XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Mercoledì 19 dicembre 2018

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori.
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Variazione della composizione della Commissione
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione del direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Nugnes Paola  ... 6 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 6 
Nugnes Paola  ... 7 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 7 
Nugnes Paola  ... 7 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 7 
Braga Chiara (PD)  ... 7 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Benedetti Silvia (Misto-MAIE-SI)  ... 8 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 8 
Benedetti Silvia (Misto-MAIE-SI)  ... 8 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 8 
Moles Giuseppe  ... 8 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 9 
Moles Giuseppe  ... 9 
Lupo Marco , Direttore generale di Arpa Lazio ... 9 
Patassini Tullio (LEGA)  ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Patassini Tullio (LEGA)  ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Briziarelli Luca  ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 

Comunicazioni del presidente
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Variazione della composizione della Commissione.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione il deputato Luciano Nobili, in sostituzione del deputato Ivan Scalfarotto, dimissionario.

Audizione del direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo. Il dottor Lupo è accompagnato dall'ingegnere Marco Rizzuto, che ringrazio per la presenza.
  La Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti.
  L'audizione odierna ha prevalentemente ad oggetto il recente incendio avvenuto presso l'impianto di trattamento meccanico biologico di via Salaria in Roma, per quanto di sua competenza.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Cedo dunque la parola al direttore Lupo per lo svolgimento della sua relazione, al termine della quale seguiranno eventuali domande o richieste di chiarimento da parte dei commissari.

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Buongiorno a tutti. Sono Marco Lupo, direttore generale di Arpa Lazio. Qui accanto a me c'è l'ingegner Marco Rizzuto, dirigente dell'agenzia.
  In riferimento all'incendio dell'11 dicembre 2018 ho preparato una relazione attraverso alcune slide do cui ho fatto alcune copie cartacee per i parlamentari.
  Già dal giorno dell'incendio, quindi dalla mattina dell'11, abbiamo provveduto ad avviare tutta una serie di attività che solitamente l'agenzia esegue in caso di eventi di questo tipo. Abbiamo installato alcuni campionatori nei pressi degli incendi; sono campionatori specifici per misurare le eventuali immissioni nell'ambiente di sostanze nocive da parte dell'incendio.
  Abbiamo, poi, provveduto ad analizzare i dati della rete di monitoraggio delle centraline fisse. Nella regione Lazio abbiamo una rete di monitoraggio della qualità dell'aria composta da una quarantina di centraline fisse in tutto il territorio della regione.
  Dopodiché, abbiamo sviluppato alcuni modelli di ricaduta. Si tratta di modelli che, sulla base dei venti, delle condizioni meteo-climatiche presenti nei giorni dell'incendio, individuano le aree in cui con Pag. 4più probabilità possono essersi depositati eventuali contaminanti.
  Il primo campionatore è ad alto volume e lo abbiamo installato a una trentina di metri dall'incendio. Abbiamo installato anche un campionatore a basso volume nei pressi della scuola Majorana, che si trova a circa un chilometro dall'incendio.
  Il campionatore ad alto volume lo utilizziamo per poter fornire dati con maggiore velocità. I filtri vengono estratti ogni sei ore, quindi abbiamo modo di portarli in laboratorio molto prima e avere prima, ovviamente, i risultati. Da questi campionatori si estraggono i filtri, che poi vengono portati in laboratorio. Anche dal punto di vista cartografico è stato rappresentato dove sono stati posizionati i campionatori. Come vedete, rispetto al luogo dell'incendio, accanto c'è il campionatore ad alto volume, mentre un po’ più distante vedete il campionatore a basso volume.
  Abbiamo, inoltre, analizzato i dati delle centraline fisse. In particolare, abbiamo preso a riferimento tre centraline fisse ubicate, tenendo conto dei venti prevalenti in quei giorni, proprio nella direzione corretta. Mi riferisco, in particolare, a quella di Villa Ada, ma anche a quella di Corso Francia e della Bufalotta. Sono centraline installate in modo permanente, che solitamente misurano i valori di PM10, ma che all'occorrenza, soprattutto quelle di Villa Ada e di Corso Francia, possono essere utilizzate anche per la misurazione di diossine, IPA e PCB che sono le sostanze che solitamente si sprigionano durante un incendio.
  Mentre queste centraline forniscono i dati di PM10 in tempo reale, cioè in automatico mandano ogni ventiquattro ore il dato del PM10 al nostro Centro regionale di qualità dell'aria, per analizzare diossine, IPA e PCB occorre estrarre i filtri e poi portarli in laboratorio. Non è un'analisi fatto in remoto.
  I dati delle centraline fisse di Villa Ada, Bufalotta e Corso Francia, riferiscono che, dal giorno dell'incendio, soprattutto nella centralina di Villa Ada, c'è stato un incremento di PM10, del particolato, che è passato da 21 microgrammi per metro cubo a 56 microgrammi per metro cubo il martedì e a 62 microgrammi per metro cubo il mercoledì. Da giovedì i valori hanno cominciato a scendere. Tenete conto che giovedì ci sono state delle precipitazioni, e anche venerdì, il che determina un fenomeno di deposizione di queste sostanze, che ovviamente non sono più presenti nell'aria. Sebbene in misura assolutamente inferiore, l'incremento si è verificato nei giorni di martedì e mercoledì anche nelle centraline di Bufalotta e di Corso Francia.
  Tenete conto che i due superamenti del valore di PM10 sono stati quelli di martedì e di mercoledì e sono evidenziati in rosso. Il limite fissato dal decreto legislativo n. 155 del 2010 per quanto riguarda il PM10 è di 50 microgrammi per metro cubo. È un limite che non deve essere superato per più di 35 volte in un anno. La centralina di Villa Ada, tra l'altro, è collocata all'interno del parco di Villa Ada, quindi, chiaramente, è una centralina che difficilmente supera i valori di PM10. Il superamento che abbiamo registrato nei giorni di martedì e mercoledì è indubbiamente da collegare all'incendio che si è verificato.
  Queste sono, invece, delle analisi che abbiamo fatto sui metalli dai campionatori della scuola Majorana, quella ubicata a circa un chilometro, e dalla centralina di Corso Francia. Qui abbiamo misurato i valori di nichel, piombo, arsenico e cadmio. Come vedete, nessuno di questi valori ha superato i limiti presenti nella prima colonna, quelli del decreto legislativo n. 155/2010. Quindi, non sono stati superati i limiti di legge. Parlo dei metalli, ovviamente.
  Abbiamo misurato i valori delle diossine e dei furani, sia nel campionatore ubicato a trenta metri, sia nella scuola Majorana ubicata ad un chilometro, sia a Villa Ada. Partendo dal primo campionatore, quello adiacente all'impianto, martedì abbiamo misurato un valore di diossine di 0,7 picogrammi per metro cubo. Questo valore è andato via via aumentando ed è arrivato a 4,5 il martedì e a 6 il mercoledì, da mezzanotte alle 6. Poi mercoledì ha continuato ad aumentare ed è arrivato a 9. Questo è il Pag. 5valore massimo che abbiamo registrato: 9 picogrammi per metro cubo.
  Tenete conto che, per quanto riguarda le diossine, non esiste un limite di riferimento normativo. Esiste un limite di 0,1 picogrammi per metro cubo, che è il limite raccomandato dall'OMS, dall'organizzazione mondiale della sanità, in ambienti urbani. Chiaramente, i valori che abbiamo registrato superano abbondantemente il valore di 0,1 picogrammi per metro cubo.
  Per quanto riguarda la scuola Majorana, abbiamo registrato il mercoledì - questo è un campionatore che misura le ventiquattro ore - un valore di 0,4, quindi un valore, anche in questo caso, superiore a quello di riferimento dell'OMS, però molto più contenuto rispetto all'aria adiacente all'incendio.
  Per quanto riguarda Villa Ada, invece, abbiamo registrato valori simili a quelli del Majorana. Villa Ada è a circa tre chilometri dall'incendio. Abbiamo registrato martedì un valore di 0,2 picogrammi per metro cubo e mercoledì di 0,4 picogrammi. Qui sono evidenziati i superamenti rispetto al valore limite di riferimento dell'OMS di 0,1 picogrammi. Come vedete, i superamenti sono stati più consistenti nel campionatore adiacente all'impianto.
  Possiamo fare un paragone rispetto ad un altro incendio che credo tutti conosciate, quello che è avvenuto a Pomezia. A Pomezia i valori di diossine che avevamo rilevato alla stessa distanza dall'incendio erano stati molto più alti. Avevamo trovato come punta un valore di 77,5 picogrammi per metro cubo. Qui il valore massimo è stato 9. Dal punto di vista delle diossine, il valore misurato è stato inferiore. Vedremo che così non è per le altre sostanze.
  Per quanto riguarda i PCB abbiamo registrato valori importanti. Nella zona adiacente all'impianto abbiamo rilevato martedì 11 dicembre un valore di 1.019 picogrammi per metro cubo, un valore che è andato scendendo, però poi è risalito il mercoledì a 524. È importante sottolineare che abbiamo registrato un valore di 378 picogrammi anche al Majorana e un valore di 446 picogrammi a Villa Ada.
  Tenete conto che, in riferimento all'incendio Eco X, nella zona vicino all'incendio avevamo registrato come valore massimo un valore di 394 picogrammi.
  Per quanto riguarda i PCB, quindi, abbiamo sicuramente rilevato valori superiori non solo vicino all'incendio, quasi il triplo rispetto a quelli di Pomezia, ma addirittura abbiamo rilevato un valore superiore anche a Villa Ada, cioè a tre chilometri dall'incendio. Per il PCB non esiste, anche in questo caso, un valore normativo di riferimento. Sono sostanze che, ovviamente, non dovrebbero essere presenti nell'aria.
  Per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici, abbiamo preso a riferimento il benzopirene, che ha registrato valori importanti. Il benzopirene è l'unico normato. È per questo che lo prendiamo a riferimento. È l'unico che ha un limite normativo. Il limite è di un nanogrammo per metro cubo come media annuale. Come vedete, questo limite è stato superato abbondantemente nella zona adiacente all'impianto. Siamo passati dal martedì a 2,86, per poi aumentare e arrivare ad un picco di 36,5 nanogrammi per metro cubo, quindi di gran lunga superiore al valore di un nanogrammo, che è quello di riferimento. Nella scuola Majorana abbiamo rilevato, soprattutto nella giornata di mercoledì, un valore di 3 nanogrammi, quindi superiore al limite, e anche a Villa Ada.
  Tenete conto che a Pomezia il valore massimo era stato di 9. Qui abbiamo registrato un valore molto più alto di quello registrato in quel luogo, perché abbiamo avuto un valore massimo di 36. Mentre per le diossine, facendo sempre riferimento a Pomezia, abbiamo registrato un valore inferiore, su IPA e su PCB i valori registrati nel caso dell'incendio del Salario sono stati superiori.
  Nella slide potete osservare la simulazione delle aree di potenziale massima ricaduta. Le aree di potenziale massima ricaduta sono quelle evidenziate in rosso. Mano a mano che il colore si avvicina al viola, la probabilità di posizione di queste sostanze diminuisce. Sono modelli che vengono elaborati prendendo a riferimento i venti prevalenti e le altre condizioni meteo- Pag. 6climatiche (come la pressione) durante i giorni dell'incendio. Questo modello viene utilizzato non solo da noi. Noi lo elaboriamo e poi lo forniamo all'autorità sanitaria, all'ASL che, attraverso l'Istituto Zooprofilattico, procede ad effettuare campionamenti soprattutto di prodotti vegetali. In questo caso si analizzano soprattutto ortaggi e in particolare quelli a foglia larga, che ovviamente raccolgono in modo molto più veloce eventuali deposizioni di queste sostanze.
  L'Istituto Zooprofilattico ha già provveduto ad effettuare dei campioni, che sono però in laboratorio e quindi ad oggi non ci sono stati ancora comunicati i risultati da questo punto di vista. Ovviamente, noi continueremo nei giorni prossimi giorni a fornire i dati che arriveranno dal laboratorio perché vengono presi i filtri che stanno nei campionatori e vengono messi nuovi. È una catena di filtri che arrivano in laboratorio e noi, mano a mano che li analizziamo, provvediamo ad aggiornare il nostro rapporto, che quotidianamente trasmettiamo ovviamente a tutte le autorità interessate. Lo mandiamo all'ASL in primo luogo, al comune che comunque è un'autorità sanitaria, alla regione e a tutti gli enti istituzionali. Ne diamo abbondantemente informazione anche sul nostro sito in modo tale che i cittadini possano averne sempre una informazione diretta. Quindi, tutti i rapporti che abbiamo emanato dal giorno dell'incendio sono disponibili sul nostro sito internet.
  Mi fermerei qui per quanto riguarda la parte di relazione, lasciando poi a voi eventuali domande. Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PAOLA NUGNES. Una bella relazione, molto precisa. Vorrei sapere, visto che per quanto riguarda le diossine, gli IPA e i PCB non abbiamo un monitoraggio in tempo reale, come lei ha detto, ma vengono quindi montati dei filtri per l'occasione e poi estratti, questa azione non viene fatta mai durante l'anno soltanto per sapere al momento zero quanto sono i valori? Qui noi abbiamo sempre, per quanto riguarda questi valori, il giorno di martedì 11 dicembre. Non sappiamo il lunedì 10 in che situazione ci troviamo e quindi a che situazione dobbiamo ritenere di essere rientrati in uno stato di normalità.
  Per quanto riguarda i paralleli che ha fatto con la questione di Pomezia, l'Arpa ha una spiegazione sul tipo di rifiuti che sono bruciati a Pomezia, valori più alti delle diossine e più bassi per quanto riguarda le altre sostanze? È importante capirlo.
  A seguito della campionatura, del monitoraggio e delle analisi che farà l'Istituto Zooprofilattico, che tipo di azioni verranno messe in campo e in che tempi per la bonifica dei terreni di ricaduta?

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Per quanto riguarda i paralleli con Pomezia, certamente noi troviamo una coerenza relativamente ai dati registrati. A Pomezia sono andati in combustione degli imballaggi in plastica, fondamentalmente, quindi dei rifiuti che producono soprattutto diossine, e infatti abbiamo trovato un valore nei pressi dell'incendio molto elevato di 77 circa picogrammi. Nel TMB di via Salaria sono andati in combustione dei rifiuti indifferenziati, quindi una minore quantità di plastica, ma una maggiore quantità di rifiuti di ogni genere. Da questo punto di vista si giustifica il valore di PCB più elevato. Sono andati a fuoco anche gli olii dei macchinari, dei rulli che trasportano i rifiuti.
  Abbiamo trovato una coerenza rispetto alla tipologia di rifiuti sul fatto che c'erano meno diossine e invece più IPA e PCB.
  Per quanto riguarda la normalità, solitamente le centraline sono posizionate per misurare i livelli di qualità dell'aria previsti dalla norma, cioè PM10, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo. Sono quelli che noi misuriamo.
  Le diossine non le misuriamo, solitamente, però teniamo conto che quando accadono degli eventi di questo tipo continuiamo a fare misurazioni fino a quando non si ritorna alla normalità.
  Per esempio, nel caso di Pomezia si è arrivati ai valori di 0,2 e 0,1, valori che Pag. 7sono previsti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per ambiente urbano. Sono quelli i valori che solitamente si registrano, che chiaramente possono variare.

  PAOLA NUGNES. Non siamo ancora rientrati. Voi state ancora monitorando.

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Non abbiamo il dato di oggi. Dal laboratorio esce oggi il dato supponiamo di venerdì, quindi occorre aspettare un certo numero di giorni e quindi quando avremo i dati, per esempio, di oggi o di domani sicuramente i valori di diossine poi rientrano nella normalità. Quindi, se non è 0,1, è 0,2, insomma valori da ambiente urbano, a meno che non ci siano eventi particolari, i valori che avevamo registrato, per esempio, nelle centraline dopo l'incendio di Pomezia, dopo un bel po’ di giorni.

  PAOLA NUGNES. Posso chiedere che l'Agenzia comunichi alla Commissione quando questi livelli saranno rientrati in quella che viene considerata la normalità?

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Come dicevo, la comunicazione la facciamo pubblica, nel senso che è proprio previsto anche dalle regole del sistema delle Agenzie che i cittadini abbiano diritto di essere informati. Quindi, tutti i dati li pubblichiamo sul sito Internet, sono lì, ufficiali, ogni giorno. Tuttavia, non è un problema trasmetterveli.

  CHIARA BRAGA. Anch'io ringrazio il direttore Lupo per la relazione esaustiva sull'incendio che ha interessato il TMB Salario.
  Pongo tre domande puntuali. La prima è fino a quando pensate di protrarre questa forma di monitoraggio, se al di là del monitoraggio continuo e costante, questa particolare attenzione è legata all'evento, se avete una previsione.
  Vorrei sapere se sono in corso in questi giorni attività di rimozione del resto dei rifiuti che sono bruciati, perché ci segnalano odori e disagi nell'area limitrofa per una preoccupazione forse legata alla gestione e alla rimozione del materiale e se, invece, precedentemente all'evento, cioè all'incendio, sono a disposizione di Arpa le rilevazioni su sostanze presenti nell'aria, legate quindi non all'incendio, all'episodio, ma a una – lo dico dal mio punto di vista – cattiva gestione dell'impianto, se questi dati sono quelli accessibili dai cittadini o se ci sono degli studi precisi che sarebbe il caso magari di acquisire e di valutare.

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Per quanto riguarda la durata del monitoraggio, dipenderà molto dai dati che registriamo. È chiaro che fino a quando registriamo valori che in qualche modo necessitano di attenzione manteniamo i campionatori, fermo restando che le centraline fisse continueranno a lavorare.
  Per quanto riguarda la rimozione dei rifiuti, il sito nella parte che è andata in combustione è sotto sequestro, quindi credo che questa sia una domanda da rivolgere all'autorità giudiziaria che sta facendo delle indagini che noi non conosciamo.
  Per esperienza di altri incendi dico che, purtroppo, quando accadono incendi di questo tipo, soprattutto per i rifiuti ubicati all'interno di impianti, di capannoni, non basta solo spegnere le fiamme. Le fiamme vengono spente, ma la combustione all'interno dei rifiuti va avanti.
  I rifiuti devono essere portati fuori e questo richiede che i vigili del fuoco riescano a determinare condizioni di sicurezza all'interno dell'impianto, perché ci devono entrare. Devono portare fuori i rifiuti, devono smassarli, cioè devono smuoverli e devono bagnarli all'interno, perché altrimenti il fenomeno di combustione va avanti.
  In alcune circostanze – non è questo il caso – ci sono dei fenomeni in cui riprende l'attività di combustione dei rifiuti. Credo sia questo il motivo per cui magari si ha la sensazione che ci siano ancora odori.
  Per quanto riguarda, invece, l'ultima domanda, cioè quella degli odori generati dall'impianto siamo in un'altra materia completamente. Un conto sono le sostanze che si sprigionano in caso di incendio e gli odori relativi, un conto sono le problematiche Pag. 8 evidenziate dai cittadini, che sono problematiche odorigene, di cui sicuramente vi occuperete come Commissione.
  La materia degli odori è una materia molto in divenire, in cui anche noi come Agenzia e come ISPRA stiamo cercando di lavorare per darci delle regole comuni, perché non è una materia normata in cui ci sono limiti come, per esempio, nella qualità dell'aria. Noi abbiamo fatto delle attività per quanto riguarda gli odori, le avevamo fatte in passato e le abbiamo fatte anche recentemente, cioè prima dell'incendio, ma anche qui le abbiamo fatte nell'ambito di un supporto alla procura e quindi anche per questa cosa magari poi ne riferiranno loro quando sicuramente li audirete.

  PRESIDENTE. Sicuramente. Sentiremo prossimamente anche l'autorità giudiziaria.

  SILVIA BENEDETTI. A proposito del problema odorigeno, voglio solo capire una cosa. Secondo la dichiarazione di Arpa, non c'è stato nessun inquinamento di questo genere. Per cui, volevo capire su che cosa ci si è basati per fare questo tipo di dichiarazione, proprio in virtù del fatto anche che non ci sono delle normative cui fare riferimento.

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. A quale dichiarazione si riferisce?

  SILVIA BENEDETTI. Sto vedendo diversi siti che riportano questa dichiarazione di Arpa: nessun inquinamento.

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Non esiste una dichiarazione di Arpa, non la troverà agli atti.
  L'unica dichiarazione che abbiamo fatto, relativamente agli odori, che forse è stata fraintesa dal gestore dell'impianto, è una dichiarazione che abbiamo fatto in occasione dell'apertura di alcuni container che erano ubicati da tre mesi in una stazione ferroviaria qui a Roma per essere trasferiti in Austria. Alla Tiburtina.
  Purtroppo questo treno non è mai partito, perché non c'è stata la possibilità di mandarli in Austria e quindi questi rifiuti dopo tre mesi, tra l'altro nel periodo estivo – stiamo parlando proprio del periodo di Ferragosto – sono stati trasferiti all'impianto TMB Salario, ovviamente fuori dall'impianto.
  Ci è stato richiesto di verificare – noi abbiamo accolto la richiesta – se all'apertura di questi container c'erano delle problematiche. Noi siamo andati e ovviamente dei rifiuti che stanno in un container per tre mesi creano una forma naturale di biostabilizzazione; erano completamente secchi.
  In quel caso abbiamo verbalizzato che all'apertura dei container non c'erano odori. Siccome eravamo nel piazzale, abbiamo detto che in quel momento non c'erano odori, ma certificare l'assenza di odori di impianto di trattamento meccanico biologico è tutt'altra cosa, richiederebbe un'attività diversa.
  Tante altre volte abbiamo messo in evidenza che c'erano cattivi odori, ma non per quello abbiamo certificato che l'impianto... Certificare è una cosa ben diversa. È stato un episodio, un giorno siamo andati lì per fare un'attività e abbiamo evidenziato questo aspetto.

  GIUSEPPE MOLES. Ringrazio il direttore Lupo per l'interessantissima relazione, soprattutto sui dati riportati; quello delle diossine, in realtà, è abbastanza preoccupante. Alla luce di tutto questo, avrei una serie di domande.
  La prima. Già prima dell'incendio c'è stata, se ricordo bene, una relazione proprio dell'Arpa Lazio del novembre del 2018 che indicava una serie di criticità dell'impianto, in particolare la saturazione dell'area di stoccaggio iniziale dei rifiuti, l'ulteriore area funzionale all'alimentazione del trattamento, conformazione del cumulo di rifiuti, altezze superiori alla quota del piano di scarico, produzione di rifiuti che presentavano ancora caratteristiche di putrescibilità, nonché produzione di un rifiuto non stabilizzato.
  È attendibile, secondo la sua esperienza – lo ha detto lei in relazione ad altri incendi – che oltre a una possibile ipotesi di sabotaggio ci sia anche la possibilità di Pag. 9un'ipotesi di autocombustione? Mi spiego meglio. Visto che l'impianto stipava al suo interno, se ricordo bene, più di 5.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati, con scarsi controlli sulla pericolosità, si può ipotizzare che la vasca di stoccaggio da cui è partito o dovrebbe essere partito l'incendio, in quella vasca siano stati smaltiti rifiuti ospedalieri e che, di conseguenza, magari abbiano fatto da conduttore e da acceleratore?
  La seconda. Già prima dell'incendio i carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) stavano indagando sui miasmi sprigionati dal TMB. Considerata questa relazione vostra del 16 novembre, in quanto organismo tecnico, lei è a favore della revoca dell'autorizzazione AIA relativa al TMB Salario?
  Terza domanda. Mi ricollego alla considerazione della collega che mi ha preceduto. Allo stato attuale, in base alla sua esperienza, siamo in grado di escludere effetti nocivi sulla salute pubblica per la popolazione residente?

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Sulla questione dell'autocombustione non è il nostro lavoro. Chiaramente sarebbero delle congetture. Credo se ne stia occupando la procura attraverso i vigili del fuoco, che sono i soggetti più competenti per la questione. Tutto il resto sono ipotesi e quindi credo che fino a quando la procura e i vigili del fuoco non si esprimeranno rimarranno tutte tali.
  Per quanto riguarda l'altra domanda, la nostra relazione è un parere che è stato fornito nell'ambito di una conferenza di servizi per il riesame dell'autorizzazione che, peraltro, ha anche valenza di rinnovo; un riesame che era aperto da molti anni, mi pare forse tre anni. Chiaramente in quella sede non è nostro compito quello di decidere che tipo di impianto bisogna realizzare o se quell'impianto deve stare aperto o chiuso.
  Il nostro compito, però, è quello, in una conferenza di servizi di quel tipo, quindi di riesame con valenza di rinnovo, di fare la somma di tutti i nostri controlli, cioè degli esiti di tutti i nostri controlli ed evidenziare le criticità che devono essere superate in sede di riesame.
  Fare un riesame, quindi rinnovare un'autorizzazione senza superare le criticità che quell'impianto ha manifestato precedentemente, sarebbe stato da parte nostra non fare un bel lavoro. Quindi, noi abbiamo evidenziato tutte le criticità e abbiamo detto che, secondo noi, se si vuole rinnovare con l'autorizzazione bisogna fare delle modifiche all'impianto, modifiche tecnologiche e gestionali. Se queste modifiche non vengono fatte – e ad oggi non ci sono progetti presentati per farle – il nostro parere è negativo. Mi pare che siamo stati molto chiari.

  GIUSEPPE MOLES. Quindi era sostanzialmente negativo.

  MARCO LUPO, Direttore generale di Arpa Lazio. Sì. Noi abbiamo detto che se non si fanno modifiche il nostro parere è negativo. Riteniamo che debbano essere fatte modifiche per superare queste criticità. Abbiamo dato anche una possibile ulteriore via, perché non è nostro compito chiudere o aprire un impianto. Abbiamo evidenziato le criticità che secondo noi dovevano essere superate. Lo abbiamo fatto non solo per questo impianto.
  So che di questa relazione si è parlato molto. Io sono stato in questa Commissione diverse volte, ormai posso scrivere nel mio curriculum – e me ne vanto – di aver fatto tante audizioni. Nell'audizione fatta nel 2016 o nel 2017 credo di avere evidenziato le stesse criticità e non solo relativamente a questo impianto. È un problema che riguarda anche altri impianti.

  TULLIO PATASSINI. Scusi, presidente, mi permetto di intervenire su un argomento particolare, perché l'audizione del dottor Lupo è particolarmente interessante e non vorremmo sprecarla in pochi minuti, dal momento che alle 9.30 abbiamo Aula alla Camera e al Senato.
  Chiederei la cortesia – capisco l'irritualità della domanda – di sospendere questa audizione e rinviarla alla prima occasione Pag. 10utile per permettere a tutti di partecipare ai lavori di Camera e Senato.

  PRESIDENTE. Direi di sfruttare i minuti rimanenti e poi eventualmente rinviare.

  TULLIO PATASSINI. Presidente, non ce ne sono. Noi abbiamo tante altre domande da fare, abbiamo tante questioni. Abbiamo l'Ufficio di presidenza...

  PRESIDENTE. Ci sono anche i venti minuti prima del voto. Se non ci sono obiezioni, possiamo aggiornarci ad altra data.

  LUCA BRIZIARELLI. Ho una mozione d'ordine. Io avrei chiesto anche altre cose, al di là della ottima illustrazione. Immagino che ARPA Lazio sia una struttura molto ampia.
  Noi ci siamo concentrati, come è giusto, sul dopo, cioè il monitoraggio sull'inquinamento; qualcuno addirittura ha chiesto oltre ai controlli che proseguiranno anche che cosa si immagina di fare; qualcun altro ha chiesto dei controlli precedenti. Lei stesso ha detto «certificare un'altra cosa», quindi vorremmo capire quello che ARPA ha fatto sul piano non dell'indagine in corso, ma dell'effettivo svolgimento dei controlli precedenti, gli stoccaggi eccetera, in maniera più organica.
  Se tanto bisogna rinviare, se si potesse immaginare anche la presenza di funzionari di ARPA che riferiscano su ciò che è avvenuto prima, sarebbe utile. Lei faceva riferimento anche a numerose precedenti audizioni svolte sullo stesso argomento. Magari si potrebbe allargare il campo su quello che ARPA ha fatto relativamente all'impianto non solo successivamente all'incendio, ma anche prima.

  PRESIDENTE. Anche io avevo tante domande, compresa quella sul depuratore che è di fronte, laddove ci sono state in questi giorni delle condanne per smaltimento illecito. So che anche quello ha dato diversi problemi olfattivi. Ci aggiorniamo e così possiamo approfondire.
  Rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta sospesa alle 9.40, riprende alle 9.50.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione appena svoltasi, ha convenuto che la Commissione si avvalga della collaborazione a tempo pieno e a titolo gratuito di Giuseppe Alfieri, maresciallo ordinario presso il nucleo speciale frodi tecnologiche della Guardia di finanza, nonché della collaborazione a tempo parziale e a titolo gratuito di: Luca Benni (assistente capo della Polizia di Stato); Anacleto Busà (tecnico chimico); Giovanni Bava (ingegnere nucleare); Giancarlo Cori (polizia di Roma Capitale); Francesco De Leonardis (professore universitario esperto in codice degli appalti e diritto ambientale); Andrea Farì (avvocato, professore aggregato di diritto dell'ambiente); Enzo Favoino (tecnico internazionale sui traffici dei rifiuti); Salvatore Genova (ingegnere ambientale); Silvia Massimi (esperta di diritto ambientale); Sabrina Molinar Min (avvocato, esperta in diritto amministrativo e in tecnica e pianificazione urbanistica); Daniele Moreschi (brigadiere capo dell'Arma dei Carabinieri specialista forestale); Paola Ficco (avvocato, esperta in diritto dell'ambiente); Pierluca Proietti Bocchini (ingegnere in servizio presso l'agenzia delle dogane di Perugia); Leonardo Salvemini (avvocato e professore di diritto dell'ambiente e legislazione ambientale); Roberto Tiberi (avvocato, esperto di diritto ambientale); Andrea Trombetta (sostituto Commissario coordinatore della Polizia di Stato).
  Ricordo che la presidenza avvierà le procedure previste per assicurare l'avvio delle collaborazioni sopraindicate, previo distacco o autorizzazione dall'ente di appartenenza nei casi contemplati dalla legge.
  Comunico inoltre che, nella medesima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato convenuto che il programma dei lavori della Pag. 11Commissione venga aggiornato con gli approfondimenti in ordine ai flussi paralleli di RAEE; ai finti «end of waste»; alle fidejussioni relative a impianti di trattamento di rifiuti; all'applicazione dei criteri ambientali minimi (CAM) e alla prevenzione della produzione di rifiuti.
  Faccio infine presente che l'incarico conferito lo scorso 13 dicembre al luogotenente del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, Primiano Troiano, deve intendersi a tempo pieno e non a tempo parziale.

  La seduta termina alle 9.55.