CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 luglio 2022
839.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 luglio 2022. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 9.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021.
C. 3675 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022.
C. 3676 Governo.
Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2022.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento e conclusione – Approvazione di una relazione favorevole sul disegno di legge C. 3675 e di una relazione favorevole sul disegno di legge C. 3676).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che, conformemente alle intese informali raggiunte in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, con riferimento al disegno di legge di assestamento, nell'esigenza di deliberare entro la giornata di oggi, è da ritenere rinunciato il termine per la presentazione di emendamenti.
  Ritiene, inoltre, opportuno evidenziare che al disegno di legge di rendiconto, come da previsione legislativa, è allegata anche la Relazione sull'utilizzo degli stanziamenti per le politiche di cooperazione allo sviluppo, ai sensi dell'articolo 14, comma 2, della legge n. 125 del 2014.

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  Graziano DELRIO (PD), relatore, ricorda che il rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura dell'anno finanziario, adempie al fondamentale obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Segnala che la disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196, che, all'articolo 35, dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione.
  Sottolinea che, in relazione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, le risorse finanziarie assegnate al Ministero ammontano in termini di stanziamenti iniziali (legge di bilancio 2021), a 3,587 miliardi (erano 2,978 miliardi nel 2020), che divengono 4,652 miliardi in corso di gestione (erano 4,262 miliardi nel 2020), con un incremento quindi di 1,06 miliardi (nel 2020 l'incremento è stato di 1,3 miliardi).
  Evidenzia, dunque, rispetto al precedente esercizio, un miglioramento nella cosiddetta capacità di programmazione della spesa (la variazione percentuale tra stanziamento iniziale e definitivo dell'esercizio) che nel 2020 vedeva un incremento del 43 per cento dello stanziamento definitivo rispetto all'iniziale, mentre, nell'esercizio in esame registra una variazione del 29,7 per cento.
  Per completezza d'informazione, precisa che il dato del 2020 aveva risentito dell'eccezionalità delle misure volte a contrastare l'emergenza sanitaria da COVID-19, per cui erano stati stanziati circa 881 milioni (il 20,7 per cento dello stanziamento definitivo di quell'anno) quali risorse destinate all'emergenza in corso.
  Rileva che anche nel 2021 il Dicastero ha ricevuto per tale finalità 573 milioni in corso di gestione, di cui 7,7 milioni alla Missione 4, 550 milioni alla Missione 16 e 15 milioni alla Missione 32 (su quest'ultima Missione erano presenti, già in legge di bilancio 2021, 15 milioni per provvedimenti emergenziali legati al COVID).
  Osserva che la funzione istituzionale del Ministero si realizza prevalentemente attraverso i programmi della Missione 4 «Italia in Europa e nel mondo» di sua competenza, cui sono attribuite risorse iniziali per 2,612 miliardi (sostanzialmente invariati rispetto ai 2,610 miliardi nel 2020), incrementate a 3,040 miliardi in corso di gestione (3,031 miliardi nel 2020). Esse rappresentano il 65,36 per cento degli stanziamenti definitivi dell'intero Ministero (erano il 71,12 per cento nel 2020).
  Segnala che tra le sfide affrontate nel corso del 2021, oltre ai tradizionali campi di attività del Ministero, le più significative novità hanno riguardato il PNRR, la gestione della pandemia da COVID-19, la Presidenza italiana del G20 e la messa a regime delle funzioni in materia di commercio internazionale assegnate dal decreto-legge n. 104 del 2019.
  Sottolinea che nella realizzazione delle proprie finalità istituzionali, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale gestisce la Missione numero 4 «Italia in Europa e nel mondo», la numero 16 «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» e la numero 32 «Servizi istituzionali e generali», trasversale quest'ultima a tutte le Amministrazioni.
  Evidenzia che la Missione di maggior rilevanza per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è senz'altro la n. 4 (l'Italia in Europa e nel mondo) che si articola in quattordici programmi, dodici dei quali di competenza del Dicastero.
  Rileva che tra i programmi di maggiore impatto della Missione si conferma la preminenza del numero 2, dedicato alla Cooperazione allo sviluppo, che riceve il 45,47 per cento delle risorse della Missione, in lieve aumento rispetto al peso registrato nel 2020, che era del 43,48 per cento. La categoria economica più rappresentata all'interno di questo programma, gestito principalmente per il tramite della Direzione Generale per la cooperazione allo sviluppo, è quella dei trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche, il cui stanziamento vede un incremento del 23,62 per Pag. 56cento, mentre risulta in lieve calo l'altra categoria prevalente del programma 2, quella dei «trasferimenti correnti a estero».
  Per quel che riguarda la prima categoria, evidenzia i trasferimenti operati nei confronti dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) che, sia pure con alcune criticità, si conferma essere un ente strumentale fondamentale nel perseguimento degli obiettivi ministeriali nel settore, mentre, per quel che riguarda l'altra categoria, vengono in rilievo essenzialmente i conferimenti ad organismi internazionali di contributi obbligatori e volontari legati alla cooperazione allo sviluppo.
  A suo avviso, particolarmente significativo è anche il programma 6, con cui sono state finanziate, tra l'altro, le iniziative volte alla soluzione delle crisi in atto all'estero: in particolare, nel Nord Africa – soprattutto in Libia – e nel Medio Oriente. Rileva che si tratta di uno dei programmi che riceve, in corso di esercizio, risorse derivanti dal riparto del Fondo per le missioni internazionali.
  Segnalare, altresì, che uno dei capitoli che veniva abitualmente alimentato da tali risorse era il capitolo 3397 (da diversi esercizi riceveva 120 milioni in corso di gestione), destinato a versare contributi a sostegno delle forze di sicurezza afghane; dal 2021, vista la mutata situazione del Paese asiatico, il capitolo non riceve più finanziamenti, ma gestisce ancora 30 milioni in conto residui.
  Sottolinea che il programma 8 «Italiani nel mondo e politiche migratorie» è titolare del 2,17 per cento delle risorse del Ministero e registra un incremento del 47,71 per cento delle risorse stanziate in corso di gestione. Gran parte delle risorse del programma sono dedicate ai trasferimenti, per lo più all'estero. In tale ambito, segnala lo stanziamento sul cosiddetto Fondo Migrazioni (capitolo 3109 denominato «Fondo per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani e con altri Paesi d'importanza prioritaria per i movimenti migratori») con cui sono stati finanziati diciassette interventi, la cui realizzazione è stata affidata ad organizzazioni delle Nazioni Unite e la cui destinazione ha riguardato in undici casi il continente africano, in cinque la regione Afghana e in un ulteriore caso la Bosnia- Erzegovina.
  Osserva che il secondo strumento finanziario dedicato alla gestione dei flussi migratori è il «Fondo di premialità per le politiche di rimpatrio» (capitolo 3110) con cui viene finanziata la collaborazione di Stati non appartenenti all'Unione Europea nella riammissione dei loro cittadini presenti in modo irregolare sul territorio nazionale. Le risorse impiegate sono state rivolte al finanziamento di un pacchetto di misure in Tunisia ed un progetto in Albania.
  A suo avviso, estremamente significativa è stata anche l'attività finanziata con il programma 9 «Promozione della cultura e della lingua italiana all'estero» con cui si è provveduto al mantenimento degli Istituti italiani di cultura e delle scuole italiane all'estero. Lo stesso programma ha inoltre consentito di finanziare numerose iniziative di promozione della lingua e della cultura italiana all'estero, tra cui meritano di essere segnalate, la XXI edizione della Settimana della Lingua italiana nel mondo (18-24 ottobre 2021), avente per tema «Dante, l'italiano» e gli Stati Generali della Lingua e della Creatività Italiane nel Mondo, sotto il titolo «L'italiano di domani» (29 novembre 2021).
  Evidenzia, infine, all'interno della Missione 4, i programmi 12 «Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari» e 13 «Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese», con cui si provvede al finanziamento dell'organizzazione complessiva delle sedi estere.
  Rileva che l'altra Missione che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale gestisce per la realizzazione dei propri compiti istituzionali è quella dedicata al «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo», con il programma 5 relativo al «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy».
  La parte più rilevante delle risorse del programma è destinata ai trasferimenti correnti ad imprese rappresentati dal capitolo Pag. 572320 di «Cofinanziamenti a fondo perduto per l'internazionalizzazione delle PMI fino al 50 per cento dei finanziamenti concessi a valere sul fondo di cui alla legge n. 394 del 1981». Ci sono poi i «Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche» rappresentati dai trasferimenti all'ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE-AGENZIA).
  Osserva che sul programma 5 della Missione 16 si verifica il maggiore incremento dei residui dell'esercizio (confermando una tendenza già presente quando il programma veniva gestito dal MISE). Ad ogni buon conto, il miglior utilizzo delle risorse assegnate a questo programma risulta di fondamentale importanza per la promozione delle imprese italiane e del made in Italy nel mondo.
  A livello prospettico, sottolinea che per il 2022 le nuove sfide che riguarderanno l'Italia e l'Europa non potranno prescindere dal mutato scenario geopolitico globale, con particolare riferimento alla crisi in atto in Ucraina. A tal riguardo, il decreto-legge n. 14 del 2022, recante disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina, convertito con modificazioni dalla legge n. 28 del 2022, nell'articolo 6 di copertura delle disposizioni finanziarie ha provveduto a stanziare nuovi fondi per fronteggiare la crisi in atto.
  A suo avviso, particolare rilievo assume, ai fini dell'attività di controllo e di indirizzo svolta dalla III Commissione, la relazione sull'utilizzo degli stanziamenti per le politiche di cooperazione allo sviluppo, prevista dall'articolo 14, comma 2, della legge n. 125 del 2014, allegata al Rendiconto generale dello Stato, che consente una lettura complessiva delle politiche di cooperazione allo sviluppo adottate dal nostro Paese nel corso dell'esercizio finanziario trascorso.
  Al riguardo, evidenzia che le risorse destinate dallo Stato italiano all'attuazione di iniziative di cooperazione internazionale – risorse che sono analiticamente evidenziate nell'apposito stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – vanno ad alimentare il sistema dell'Aiuto pubblico allo sviluppo (APS), che si avvale dell'apporto a collaborazione di diverse Amministrazioni dello Stato, con una funzione di coordinamento normativamente riconosciuta al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Sottolinea che in tale ambito l'Italia, come gli altri paesi aderenti al Comitato OCSE DAC, si è posta l'obiettivo di fare in modo che, entro il 2030, la quota dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) arrivi a segnare lo 0,7 per cento nel rapporto con il Reddito nazionale lordo (APS/RNL): obiettivo da ultimo riaffermato nella recente audizione di una delegazione dell'OCSE-DAC in occasione della mid-term review sul sistema italiano di cooperazione allo sviluppo, svoltasi il 14 giugno scorso presso il Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030.
  Rileva che secondo i dati OCSE, con riferimento all'anno 2020, si è registrato per l'APS italiano il dato definitivo di 4,248 miliardi di dollari, pari a un rapporto APS/RNL dello 0,22 per cento. Per quello che riguarda l'anno 2021, i dati preliminari, e quindi ancora provvisori, riferiti all'Italia ammontano a 6,017 miliardi, di dollari, pari a un rapporto APS/RNL dello 0,28 per cento.
  Osserva che al raggiungimento di tale risultato hanno concorso: la cancellazione del debito operata dal MEF in favore della Somalia (476 milioni di dollari totali), l'incremento dei contributi concessi, sempre dal MEF, agli organismi internazionali, alle banche e ai fondi di sviluppo (passati da 3,07 miliardi dollari a 3,74 miliardi, con un aumento di oltre 673 milioni di dollari), l'incremento dei costi sostenuti dal Ministero dell'interno per l'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo (passati da 228,9 milioni di dollari a 556,1 milioni, con un aumento di oltre 327 milioni di dollari) e l'impegno italiano per il COVID-19 (oltre 500 milioni di dollari, di cui circa 227 milioni di dollari per le donazioni di vaccini).
  Nel registrare positivamente l'aumento di risorse ai fini del raggiungimento dell'obiettivo prefissato, concorda con le valutazioni espresse dalla magistratura contabile circa il carattere di misure essenzialmente una tantum, con la conseguenza che tale Pag. 58positivo incremento potrebbe non trovare conferme nei prossimi esercizi.
  Riconosce, parimenti, l'intensa attività svolta dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo fin dalla sua istituzione, malgrado una frammentazione ancora eccessiva degli interventi e procedure «a dono» che non assicurano la piena coerenza delle azioni promosse nella medesima area geografica.
  Sul piano delle erogazioni (al lordo dei rientri dei prestiti), sottolinea che il maggiore contribuente dell'APS italiano si conferma, anche per il 2021, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Con erogazioni pari a 3.197,80 milioni di euro, il MEF contribuisce al momento al 61,75 per cento dell'APS complessivo, dato che comprende anche gli importi di competenza di Cassa Depositi e Prestiti e di SACE. In particolare, le erogazioni del MEF includono la quota parte del contributo al bilancio dell'Unione Europea destinato ad interventi di cooperazione allo sviluppo e i contributi a Banche e Fondi di Sviluppo notificabili come APS.
  Evidenzia che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo si collocano in seconda posizione destinando 1.261,60 milioni di euro alla cooperazione allo sviluppo, pari attualmente al 24,36 per cento dell'APS.
  Significativa è la quota del Ministero dell'interno, pari al 9,13 per cento dell'APS totale. I 473,01 milioni di euro notificati dal Ministero dell'interno sono destinati, in misura prevalente, all'assistenza temporanea in Italia dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
  Rileva che il restante 4,75 per cento dell'APS italiano, equivalente a 246 milioni di euro circa, è diviso tra le altre Amministrazioni centrali, nonché tra i soggetti beneficiari di quota parte del gettito fiscale – destinatari dell'8 per mille – ove lo destinino a interventi di cooperazione allo sviluppo.
  Con riferimento ai canali di intervento, evidenzia che il multilaterale rappresenta al momento il 63 per cento dell'APS complessivo. In particolare, i contributi multilaterali sono pari a circa 3.233,63 milioni di euro, ivi inclusi i contributi al bilancio dell'Unione Europea (la quota notificabile come APS) e al Fondo Europeo di Sviluppo (FES). L'aiuto bilaterale è pari a circa 1.904,29 milioni di euro, ripartito in 1.138,88 a dono e 765,41 in crediti di aiuto.
  Quanto alla distribuzione geografica dell'aiuto bilaterale, osserva che le erogazioni lorde effettuate nel 2021, al momento pari a 895,67 milioni di euro, confermano la priorità che la Cooperazione italiana attribuisce all'Africa, area che assorbe il 66,9 per cento delle erogazioni bilaterali lorde ripartibili geograficamente, seguita dalla regione dei Balcani e del Medio Oriente (13,5 per cento) con 181,03 milioni, dalle Americhe (10,6 per cento) con 142,38 milioni e da Asia e Oceania (9 per cento) con 120,52 milioni. Ulteriori 605,16 milioni di euro sono stati destinati a progetti e iniziative non allocabili geograficamente o realizzate su più aree geografiche, compresi i costi per i rifugiati che ammontano a 470,24 milioni di euro.
  Venendo sinteticamente ai contenuti del disegno di legge di assestamento, ricorda che tale istituto è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
  Segnala che la disciplina dell'istituto dell'assestamento del bilancio dello Stato è contenuta all'articolo 33 della citata legge di contabilità e finanza pubblica del 2009, che ne prevede la presentazione entro il mese di giugno di ciascun anno.
  Rileva che lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il 2022 reca spese in competenza per un totale di 3.304,66 milioni di euro, di cui 3.188,74 milioni di parte corrente e 115,92 milioni in conto capitale.
  Per quanto concerne le autorizzazioni di cassa, sottolinea che esse, identiche alla competenza, ammontano pertanto a 3.304,66 milioni di euro, dei quali, ancora del tutto analogamente alla competenza, 3.188,74 milioni di parte corrente e 115,92 milioni in conto capitale.
  Osserva che la consistenza dei residui presunti risulta valutata, al 1° gennaio 2022, Pag. 59in 58,68 milioni, tutti di parte corrente. La massa spendibile (competenza più residui) ammonta quindi a 3.363,34 milioni, con un coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile) che si attesta intorno al 98,25 per cento.
  Ricorda che il coefficiente di realizzazione esprime la capacità di spesa di un dato Ministero: quanto più la percentuale si avvicina al 100 per cento, tanto maggiore è la quota di fondi impegnati effettivamente spendibile.
  Segnala che, rispetto a tali previsioni iniziali, il disegno di legge di assestamento 2022 (A.C. 3676/III-tab. 6) – reca talune modifiche dovute in parte all'adozione, nel periodo gennaio-maggio 2022, di atti amministrativi che hanno già comportato variazioni di bilancio, e per il resto alle variazioni proposte dallo stesso disegno di legge di assestamento.
  Rileva che le variazioni complessivamente apportate al bilancio per atti amministrativi hanno determinato un aumento di 327,96 milioni di euro delle dotazioni di competenza e di cassa, dovuti ad atti intercorsi nel periodo gennaio-maggio 2022, in relazione a provvedimenti legislativi e a norme di carattere generale nel frattempo adottate.
  Sottolinea che la manovra proposta prevede l'invarianza negli stanziamenti di competenza, nonché un aumento delle autorizzazioni di cassa, nella misura di 32,5 milioni – tutti di parte corrente.
  Segnala che la manovra peraltro, sul fronte dei residui, prospetta un incremento di complessivi 362,64 milioni, risultanti da un aumento di 175,25 milioni per la parte corrente e di 187,39 milioni nel conto capitale, al fine di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2021, nonché di tener conto delle variazioni compensative nei residui passivi in seguito all'applicazione di specifiche disposizioni legislative. Mentre le variazioni di competenza traggono origine dalle esigenze emerse dall'effettivo andamento della gestione, le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di recepire sia la nuova consistenza dei residui sia le variazioni proposte per la competenza.
  Conclusivamente, presenta una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3675 recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021 (vedi allegato 1) ed una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3676 recante Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022 (vedi allegato 2), di cui auspica l'approvazione da parte della Commissione.

  La viceministra Marina SERENI si associa alle considerazioni del relatore.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia su entrambe le proposte di relazione presentate dal collega Delrio.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva la proposta di relazione favorevole con riferimento al disegno di legge C. 3765 recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021 e la proposta di relazione favorevole relativa al disegno di legge C. 3676 recante Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022, come formulate dal relatore.
  Nomina, altresì, il deputato Graziano Delrio quale relatore, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 9.15.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione dei Protocolli al Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Finlandia e del Regno di Svezia, fatti a Bruxelles il 5 luglio 2022. C. 3687.

UFFICIO DI PRESIDENZA, INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI