CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 giugno 2022
823.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 416

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 29 giugno 2022. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che hanno cessato di far parte della Commissione i deputati Cassese, L'Abbate, Lombardo, Maglione e Alberto Manca, ai quali augura buon lavoro presso le Commissioni di destinazione.
  Comunica altresì che sono entrati a far parte della Commissione i deputati Cattoi, Carinelli, Gubitosa e Marzana, ai quali dà il benvenuto.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.
C. 3634 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, riferisce che il disegno di legge annuale sulla Pag. 417concorrenza 2021 di cui oggi la Commissione inizia l'esame in sede consultiva ai fini dell'espressione del parere di competenza alla Commissione X, è stato indicato tra i disegni di legge collegati alla manovra di bilancio 2022-2024 ed è una delle riforme indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  Dal punto di vista dei precedenti in materia, ricorda che, anche se l'articolo 47 della legge 23 luglio 2009, n. 99, prevede l'adozione annuale della legge sulla concorrenza, l'unica legge che è stata fin qui approvata risale al 2017 (legge n. 124 del 2017). Segnala inoltre che nel PNRR, il Governo ha assunto l'impegno di approvare le leggi sulla concorrenza con cadenza annuale. Per quanto riguarda la legge per il 2021, ora in esame, ricordo che il PNRR pone come traguardo l'entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza e dei relativi decreti di attuazione per la fine del 2022.
  Passando al contenuto del provvedimento in esame evidenzia che, dopo la prima lettura ultimata dal Senato nella seduta del 30 maggio 2022, il testo risulta composto di 36 articoli (rispetto ai 32 iniziali) raccolti nei seguenti 9 capi: Capo I (Finalità – articolo 1); Capo II (Rimozione di barriere all'entrata dei mercati, regimi concessori – articoli 2-7); Capo III (Servizi pubblici locali e trasporti – articoli 8-12); Capo IV (Concorrenza, energia e sostenibilità ambientale – articoli 13-15); Capo V (Concorrenza e tutela della salute – articoli 16-22); Capo VI (Concorrenza, sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica – articoli 23- 26); Capo VII (Concorrenza, rimozione degli oneri per le imprese e parità di trattamento tra gli operatori – articoli 27-31); Capo VIII (Rafforzamento dei poteri in materia di attività antitrust – articoli 32-35); Capo IX (Clausola di salvaguardia – articolo 36). Il Senato ha iniziato l'esame del disegno di legge il 12 gennaio 2022, svolgendo anche numerose audizioni, nell'ambito delle quali risultano depositate 180 memorie.
  Con riferimento agli ambiti di interesse della Commissione XIII, segnala che, pur non risultando norme di interesse specifico per il settore agricolo in senso stretto, il provvedimento contiene alcune disposizioni che riguardano in generale il sistema produttivo e l'attività delle imprese.
  Nello specifico, il Capo I è composto dal solo articolo 1, che illustra le finalità della legge, volta a promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l'accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni, nonché di contribuire al rafforzamento della giustizia sociale, di migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi pubblici e di potenziare lo sviluppo degli investimenti e dell'innovazione in funzione della tutela dell'ambiente, della sicurezza e del diritto alla salute dei cittadini. L'articolo richiama l'articolo 117, comma 2, lettera e), della Costituzione, che attribuisce la competenza in materia di tutela della concorrenza allo Stato.
  Il Capo II (Rimozione di barriere all'entrata nei mercati. Regimi concessori) all'articolo 2, comma 1, delega il Governo ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge in esame, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, sentita la Conferenza unificata, un decreto legislativo per la costituzione e il coordinamento di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori, tenendo conto delle esigenze di difesa e sicurezza.
  Gli articoli 3 e 4, introdotti nel corso dell'esame al Senato in materia di concessioni balneari, affrontano il controverso tema delle concessioni demaniali marittime. La soluzione adottata al Senato cerca di individuare un punto di equilibrio dopo il contenzioso in atto sulla materia, oggetto di sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea e del Consiglio di Stato, che hanno posto un limite alla la proroga automatica e generalizzata prevista fino al 31 dicembre 2033, per ragioni di contrasto con il contenuto precettivo dell'articolo 49 TFUE e dell'articolo 12, paragrafi 1 e 2, Pag. 418della direttiva 2006/123/CE (cosiddetta direttiva Bolkestein).
  In particolare l'articolo 3 proroga al 31 dicembre 2023 l'efficacia delle concessioni demaniali e dei rapporti di gestione per finalità turistico ricreative e sportive. In presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023, connesse alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all'espletamento della procedura selettiva, il termine del 31 dicembre 2023 può essere derogato con atto motivato, comunque non oltre il 31 dicembre 2024 (comma 3).
  L'articolo 4 completa la disciplina delegando il Governo ad adottare, entro sei mesi, uno o più decreti legislativi volti a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative e sportive. I numerosi princìpi e criteri direttivi della delega hanno l'ambizione di prendere in considerazione una vasta gamma di interessi coinvolti. Ve ne sono, infatti, alcuni tesi a tutelare la concorrenza, la par condicio tra gli operatori e la loro massima partecipazione; ve ne sono altri volti a tutelare anche l'interesse della collettività a fruire del bene pubblico, vuoi gratuitamente e direttamente accedendo al tratto di costa, vuoi mediante la fissazione di canoni concessori in favore degli enti pubblici commisurati al pregio naturale del bene; ve ne sono poi di ulteriori finalizzati a salvaguardare gli investimenti fatti sull'arco del tempo dagli operatori uscenti e a consentire il mantenimento o l'accesso alla concessione da parte delle piccole e medie imprese (PMI); ve ne sono altri, ancora, finalizzati a tutelare l'occupazione.
  In tale contesto, i più importanti princìpi e criteri direttivi di delega appaiono, in sintesi, i seguenti (articolo 4, comma 2): adeguato equilibrio tra le aree date in concessione e quelle lasciate libere (lettera a)) e quantificazione del canone concessorio anche sulla base del pregio naturale e dell'effettiva redditività delle aree concesse (lettera f)); affidamento mediante procedure selettive pubbliche (lettera b)). In tale ambito, adeguata considerazione degli investimenti, del valore aziendale dell'impresa e dei beni materiali e immateriali, della professionalità acquisita anche da parte di imprese titolari di strutture turistico-ricettive che gestiscono concessioni demaniali (lettera c)). La durata delle concessioni non deve comunque superare il tempo necessario per l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti profusi dall'operatore e autorizzati dal concedente (lettera e), n. 7). Dev'essere definito anche il numero massimo di concessioni di cui può essere titolare il medesimo concessionario (lettera l)); definizione dei presupposti e dei casi per l'eventuale frazionamento in piccoli lotti delle aree demaniali da affidare in concessione, al fine di favorire la massima partecipazione delle microimprese e piccole imprese (lettera d)); individuazione di requisiti di ammissione che favoriscano la massima partecipazione di imprese, anche di piccole dimensioni (lettera e), n. 1). Tra i criteri di affidamento, la nuova disciplina dovrà indicare la valorizzazione di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori e la previsione di clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell'attività del concessionario uscente (cui, comunque, spetta un indennizzo a carico del concessionario subentrante) (lettera c), e), n. 6, e i)).
  L'articolo 5 del disegno di legge reca una novella all'articolo 18 della legge n. 84 del 1994, in materia portuale, introducendo il principio dell'evidenza pubblica nell'affidamento delle concessioni delle aree demaniali e una nuova disciplina delle modalità per il rilascio del titolo e per l'esercizio della gestione da parte del concessionario. In proposito ricordo che la legge n. 84 del 1994 ha modificato il sistema basato su porti interamente pubblici introducendo un modello organizzativo caratterizzato dalla separazione tra le funzioni pubbliche di programmazione e di controllo del territorio e delle infrastrutture portuali, affidate alle autorità portuali, e le funzioni di gestione del traffico e dei terminali, ritenute di carattere imprenditoriale e date in concessione a soggetti privati. Il testo del Senato stabilisce che l'affidamento delle concessioniPag. 419 deve avvenire con una procedura che prenda avvio con la pubblicazione di un avviso pubblico. I prìncipi ispiratori della procedura sono la trasparenza, l'imparzialità e la proporzione, con la connessa garanzia di condizioni di concorrenza effettiva. L'avviso deve indicare – tra l'altro – la durata massima delle concessioni e gli elementi per il trattamento di fine concessione, anche in relazione agli eventuali indennizzi da riconoscere al concessionario uscente. Per rendere operativa questa disciplina si prevede l'emanazione entro 90 giorni di un decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
  L'articolo 7, modifica la disciplina sulle concessioni di grande derivazione idroelettrica. Anche in questo caso si prevedono procedure di assegnazione competitive, eque e trasparenti, tenendo però conto della valorizzazione economica dei canoni concessori e degli interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture esistenti e di recupero della capacità di invaso. Le procedure di assegnazione debbano essere avviate comunque non oltre il 31 dicembre 2023. In difetto, lo Stato interviene in via sostitutiva. In via derogatoria, per le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche che prevedono un termine di scadenza anteriore al 31 dicembre 2024, incluse quelle già scadute, è consentita la prosecuzione dell'esercizio da parte del concessionario uscente, per il tempo strettamente necessario al completamento delle procedure di assegnazione e comunque non oltre tre anni dalla data di entrata in vigore della legge. L'articolo contiene anche disposizioni sulle concessioni di derivazione idroelettrica nel Trentino Alto-Adige, posto che le province autonome di Trento e Bolzano hanno in materia una competenza esclusiva, a differenza delle altre regioni.
  L'articolo 15, sui servizi di gestione dei rifiuti, introduce la facoltà per le utenze non domestiche che producono i cosiddetti rifiuti assimilati agli urbani di servirsi del gestore del servizio pubblico o di fare ricorso al mercato. Coerentemente, l'ARERA dovrà definire, entro 90 giorni, gli standard tecnici e qualitativi per lo svolgimento dell'attività di smaltimento e di recupero, procedendo alla verifica in ordine ai livelli minimi di qualità e alla copertura dei costi efficienti.
  L'articolo 27 (Capo VII Concorrenza, rimozione degli oneri per le imprese e parità di trattamento tra gli operatori) delega il Governo ad adottare – entro ventiquattro mesi – uno o più decreti legislativi per procedere ad una nuova ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e alla loro semplificazione mediante eliminazione delle autorizzazioni e degli adempimenti non necessari. Sono previsti criteri e principi generali volti, in gran parte, a tipizzare e individuare le attività private soggette ai diversi regimi, semplificare i procedimenti relativi ai provvedimenti autorizzatori, estendere l'ambito delle attività private liberamente esercitabili senza necessità di alcun adempimento, inclusa la mera comunicazione, nonché digitalizzare le procedure. Viene affidata alla Commissione parlamentare per la semplificazione la verifica periodica dello stato di attuazione dell'articolo in esame, su cui riferisce ogni sei mesi alle Camere. Si tratta di un tassello delle riforme per la semplificazione amministrativa, sulla quale il Governo italiano si è impegnato ad agire anche in sede europea, da ultimo nell'ambito del PNRR, in particolare attraverso lo snellimento delle procedure autorizzative e di controllo nei settori nei quali è più avvertito dai cittadini e dalle imprese l'eccessivo carico di oneri normativi e burocratici.
  L'articolo 28 delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per semplificare, rendere più efficaci ed efficienti e coordinare i controlli sulle attività economiche, ed in particolare, eliminare gli adempimenti non necessari, favorire la programmazione dei controlli per evitare duplicazioni, sovrapposizioni e ritardi al normale esercizio dell'attività di impresa, consentire l'accesso ai dati e allo scambio delle informazioni da parte dei soggetti con funzioni di controllo, anche attraverso l'interoperabilità delle banche dati. Al riguardo, ricordo gli obiettivi della eliminazione degli adempimenti non necessari alla tutela degli Pag. 420interessi pubblici e delle corrispondenti attività di controllo e della semplificazione degli adempimenti amministrativi necessari sulla base del principio di proporzionalità rispetto alle esigenze di tutela degli interessi pubblici.
  L'articolo 29 interviene sulla disciplina della comunicazione unica per la nascita dell'impresa, riducendo da sette a quattro giorni il termine entro cui le amministrazioni competenti comunicano, per via telematica, all'interessato (che ha presentato la comunicazione) e al registro delle imprese (che accoglie la comunicazione) i dati definitivi relativi alle posizioni registrate.
  L'articolo 30 delega il Governo ad adottare, entro sei mesi, uno o più decreti legislativi per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/1020, al fine di rafforzare la concorrenza nel mercato unico dell'Unione europea, assicurando adeguati livelli di controllo sulle conformità delle merci, e di promuovere, al contempo, una semplificazione e razionalizzazione del sistema di vigilanza a vantaggio di operatori e utenti finali. A tal fine si fissano – tra gli altri – i criteri della individuazione delle autorità di vigilanza e delle autorità incaricate del controllo, compreso il controllo delle frontiere esterne, dei prodotti che entrano nel mercato dell'Unione europea, e quello di massimizzare l'efficienza e l'efficacia del sistema dei controlli e i livelli di tutela per utenti finali e operatori, favorendo la concentrazione delle competenze e la razionalizzazione del riparto tra le autorità e tra strutture centrali e periferiche delle singole autorità. L'atto delegato dovrà anche definire il sistema sanzionatorio, nel rispetto dei princìpi di efficacia e dissuasività, nonché di ragionevolezza e proporzionalità, con riassegnazione di una quota non inferiore al 50 per cento delle somme introitate agli appositi capitoli di spesa delle autorità di vigilanza, di controllo e dell'ufficio unico di collegamento.

  Filippo GALLINELLA (IPF), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta segnalando che la Commissione dovrà valutare l'opportunità di esprimere il parere di competenza sul testo emendato, ciò in relazione all'andamento dei lavori della Commissione di merito.

  La seduta termina alle 15.40.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 29 giugno 2022. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Programma di lavoro della Commissione per il 2022 – Insieme per un'Europa più forte.
(COM(2021)645 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2022.
(Doc. LXXXVI, n. 5).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2022-30 giugno 2023) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze francese, ceca e svedese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri».
(14441/21).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Maria Chiara GADDA (IV), relatrice, riferisce che la Commissione Agricoltura è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2022, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2022, Pag. 421predisposta dal Governo italiano, e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea. La Relazione programmatica è esaminata congiuntamente con il programma di lavoro, secondo quanto prevede il parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010, e con il programma di 18 mesi del Consiglio della UE, dalla Commissione XIV. La procedura prevede che tutte le Commissioni permanenti (per i rispettivi profili di competenza) esprimano un parere, mentre l'esame generale è svolto dalla Commissione Politiche dell'UE, che presenta una relazione all'Assemblea; la discussione in Assemblea, di norma, si conclude con l'approvazione di atti di indirizzo al Governo.
  Al riguardo, sottolinea preliminarmente come l'esame dei richiamati documenti rappresenti un passaggio cruciale per la partecipazione del Parlamento alla definizione delle linee di azione della politica europea dell'Italia e assuma una rilevanza strategica nella discussione di temi e questioni che incideranno sul futuro dell'Unione nei prossimi anni.
  In questa sede preannuncia che intende soffermarsi sui principali aspetti dei documenti all'esame della Commissione che rientrano negli ambiti di interesse del settore agricolo, rinviando, per una disamina di maggiore dettaglio ai contenuti alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Relativamente al programma di lavoro della Commissione europea per il 2022 (COM(2021)645), presentato il 19 ottobre 2021, segnalo che lo stesso si concentra sulle sei tematiche già definite negli orientamenti politici della Presidente Ursula von der Leyen all'inizio del mandato dell'attuale Commissione europea: 1) Un Green Deal europeo; 2) Un'Europa pronta per l'era digitale; 3) Un'economia al servizio delle persone; 4) Un'Europa più forte nel mondo; 5) Promuovere lo stile di vita europeo; 6) Un nuovo slancio per la democrazia europea.
  In particolare, nel suo programma di lavoro la Commissione esordisce dichiarando la volontà di conservare quello stesso slancio che, negli anni passati, le ha consentito di reagire rapidamente ai problemi causati dalla pandemia di COVID-19, nonché agli effetti dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale, dedicando un'attenzione particolare alle giovani generazioni, grazie alla proposta di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani.
  Nel ricordare le iniziative di maggiore rilievo assunte durante lo scorso anno, tra le quali vengono citate la presentazione del pacchetto «Pronti per il 55%», l'ideazione di una «bussola per il digitale» e l'adozione del piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, la Commissione evidenzia che tutto ciò è stato realizzato nel perdurare della pandemia e, dunque, in una situazione di eccezionalità che ha richiesto l'attuazione di interventi senza precedenti, sia per proteggere la salute dei cittadini, sia per ridurre al minimo gli effetti socioeconomici più gravi dalla medesima provocati.
  Nel documento si sottolinea come l'impatto sociale ed economico della pandemia, in particolare, è stato affrontato dall'Unione e dagli Stati membri con una serie di programmi e strumenti ambiziosi e di vasta portata tra cui l'iniziativa Next Generation EU e il programma REACT-EU. Queste iniziative, unitamente alle risorse del bilancio a lungo termine dell'UE e all'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita e del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato, hanno contribuito a salvaguardare la stabilità e a consentire la ripresa economica dei Paesi dell'Unione, duramente messi alla prova dalla crisi pandemica.
  A causa dell'invasione russa dell'Ucraina, l'Unione si è trovata a dover affrontare delle ulteriori sfide. In particolare, per via delle pressioni al rialzo sui prezzi delle materie prime, energetiche ed alimentari, e delle interruzioni del relativo approvvigionamento, sono state riviste al ribasso le prospettive di crescita dell'UE e al rialzo le sue previsioni di inflazione.
  Nel programma di lavoro per il 2022, la Commissione europea ha, quindi ribadito la centralità dell'attuazione del Green Deal e l'impegno per fare dell'Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Con tale finalità nel 2021 ha presentatoPag. 422 il pacchetto cosiddetto «Pronti per il 55%», attualmente all'esame dei colegislatori, volto ad aggiornare la normativa dell'Unione ai target di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra fissati dal regolamento europeo sul clima in un decremento di almeno il 55 per cento rispetto ai livelli del 1990.
  Il pacchetto comprende, tra l'altro, iniziative legislative per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in ogni settore, per la mobilità a basse emissioni, per il risparmio energetico e l'efficientamento energetico degli edifici, oltre che per l'incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Più recentemente, l'aggressione dell'Ucraina ha ulteriormente messo in luce l'esigenza di affrancare l'Unione dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia accelerando la transizione ecologica, soprattutto nel settore energetico, e ha portato alla presentazione del piano REPowerEU.
  Nello specifico, il Piano REPowerEU (COM(2022)230), unitamente ad un pacchetto di proposte collegate, si prefigge lo scopo di affrancare l'Unione europea dalla dipendenza dalle risorse fossili importate dalla Russia, di creare le condizioni per l'autosufficienza energetica dell'Unione e di intensificare l'azione di mitigazione dei cambiamenti climatici.
  Il piano poggia sulla diversificazione dell'approvvigionamento energetico, sul risparmio energetico e su una più rapida diffusione delle energie rinnovabili e mira ad accelerare la transizione energetica, aumentando gli obiettivi già previsti dal pacchetto «Pronti per il 55%».
  Sempre con riferimento all'obiettivo del Green deal europeo, il Programma di lavoro della Commissione europea conferma l'impegno a mobilitare risorse per garantire una transizione verde che sia equa e giusta sul piano sociale e internazionale: oltre al Fondo per una transizione giusta e al proposto Fondo sociale per il clima collegati all'estensione dello scambio di emissioni di carbonio ai trasporti e alle abitazioni, saranno raddoppiati i finanziamenti esterni per la biodiversità e saranno previsti significativi finanziamenti per il clima destinati ai paesi meno sviluppati e a quelli più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici.
  In tale ambito, viene, altresì, confermato l'impegno per un'agricoltura più verde e sostenibile e per realizzare le azioni definite nella strategia «Dal produttore al consumatore». Nel 2022 la Commissione collaborerà, inoltre, con gli Stati membri per concordare piani strategici nazionali ambiziosi che realizzino gli obiettivi della politica agricola comune e del Green Deal e, parallelamente, metterà in atto iniziative dirette a potenziare pratiche agricole sostenibili promuovendo la cattura del carbonio, ridefinendo le modalità sostenibili di utilizzo dei terreni agricoli e di allevamento di pesci e frutti di mare, nonché migliorando il monitoraggio degli indicatori di sostenibilità a livello di azienda agricola.
  Per quanto concerne la relazione programmatica, il Governo italiano, sottolinea l'importanza del pacchetto legislativo «Pronti per il 55%», le cui proposte troveranno attuazione anche attraverso i progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che comporteranno per gli Stati membri un impatto significativo sulla competitività del sistema industriale, sul tessuto sociale e sui settori dell'energia e dei trasporti. Il Governo dichiara l'impegno, in sede di negoziati, per una transizione equa e socialmente inclusiva, che valorizzi gli sforzi già intrapresi e non comporti effetti controproducenti sul mercato delle materie prime, sulla filiera industriale e sul mercato del lavoro. Sottolinea poi l'importanza, alla luce della crisi di approvvigionamento energetico innescata dall'aggressione russa in Ucraina, di accelerare i lavori sull'intero pacchetto non solo per conseguire gli obiettivi climatici ma per rendere l'Unione europea autosufficiente sotto il profilo energetico.
  In materia di agricoltura verde e sostenibile, la relazione programmatica annuncia azioni volte in particolare a: dare piena attuazione alla Strategia europea per la biodiversità al 2030 e agli impegni definiti e in corso di definizione a livello globale in materia di conservazione della biodiversità; ridurre gli inquinanti delle acque sotterraneePag. 423 e superficiali; migliorare la sostenibilità dei processi produttivi e della capacità di adattamento del settore agricolo e forestale ai cambiamenti climatici, accelerando il processo di transizione verde del settore agricolo, agroalimentare e forestale.
  Nel documento si evidenzia altresì come con i cosiddetti eco-schemi della PAC il Governo intenda rafforzare il legame tra pagamenti diretti e azioni benefiche per il clima e l'ambiente; sviluppare l'agricoltura biologica in Italia; promuovere filiere agroalimentari sostenibili e combattere gli sprechi alimentari, tutelando e promuovendo anche il settore delle indicazioni geografiche; attuare misure efficaci a sostegno delle filiere agroalimentari colpite dalla crisi russo-ucraina, anche al fine di mantenere gli equilibri tra approvvigionamento delle materie prime e costi di produzioni delle stesse.
  Quanto al programma dei 18 mesi del trio di presidenza del Consiglio dell'UE (francese, ceca e svedese), segnala che tra le priorità viene collocata la prosecuzione della decarbonizzazione e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050, con l'obiettivo di aumentare la competitività economica, la creazione di posti di lavoro, il benessere e la salute. Con tali finalità si intende proseguire l'esame e i negoziati sul pacchetto «Pronti per il 55%» e su tutte le proposte legislative correlate, in particolare rafforzando il sistema ETS e istituendo un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere compatibile con l'Organizzazione mondiale del Commercio per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di CO2, sostenere lo sviluppo di energie rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, aumentare l'efficienza energetica al fine di attuare gli obiettivi più ambiziosi dell'UE in materia di clima per il 2030 e garantire una transizione giusta e prezzi accessibili per l'energia. Il programma, oltre a prevedere il completamento del mercato unico dell'elettricità e del gas per garantire la sicurezza e la sostenibilità dell'approvvigionamento, pone l'accento sull'esigenza di dare seguito agli studi che saranno presentati sul funzionamento dei mercati del gas e dell'elettricità, nonché sul mercato ETS dell'UE, e su quella di sostenere gli sforzi volti a promuovere ristrutturazioni di alta qualità degli edifici coerentemente con gli obiettivi della transizione energetica.
  Il programma del trio di Presidenza del Consiglio dell'UE annuncia, tra l'altro, che sosterrà la transizione verso sistemi agricoli e alimentari sostenibili attraverso l'attuazione della strategia dell'UE «Dal produttore al consumatore» e della nuova PAC, tenendo conto nel contempo di diversi punti di partenza, circostanze e condizioni degli Stati membri, conformemente al principio di sussidiarietà. In particolare, annuncia che promuoverà un uso ridotto di pesticidi e fertilizzanti, la salute e il benessere degli animali, nonché l'agricoltura biologica attraverso informazioni alimentari chiare e semplici per i consumatori, garantendo in tal modo alimenti sani per i cittadini dell'Unione. Il trio afferma infine che promuoverà una gestione sostenibile ed equilibrata delle risorse alieutiche, in particolare nel contesto delle relazioni dell'UE con il Regno Unito, e incoraggerà altresì lo sviluppo di un'acquacoltura sostenibile.
  In conclusione evidenzia l'opportunità che nel parere che la Commissione si accinge ad approvare sui documenti in esame, si tenga conto dei profondi mutamenti dello scenario economico dovuti alla crisi energetica, all'aumento del prezzo delle materie prime così come degli ulteriori effetti negativi derivanti dal perdurare del conflitto russo-ucraino.

  Filippo GALLINELLA (IPF), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.