CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 giugno 2022
823.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 220

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 29 giugno 2022. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA.

  La seduta comincia alle 14.35.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Raffaella PAITA, presidente, avverte che il deputato Alberto MANCA, appartenente al Gruppo Insieme per il futuro, è entrato a far parte della Commissione.
  Avverte altresì che la deputata Paola CARINELLI, appartenente al Gruppo del MoVimento 5 Stelle, ha cessato di far parte della Commissione.

Modifiche all'articolo 40 della legge 28 luglio 2016, n. 154, in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne.
C. 2338, approvato dalla 9a Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Diego SOZZANI (FI), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla XIII Commissione Agricoltura, per i profili di competenza, sulla proposta di legge C. 2328, già approvata dalla 9ª Commissione permanente del Senato, come modificata nel corso dell'esame in sede referente.Pag. 221
  Il provvedimento si compone di un solo articolo, suddiviso in due commi, e reca disposizioni volte a modificare la disciplina vigente in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne.
  L'articolo 1, comma 1, apporta infatti diverse modifiche all'articolo 40 della legge 28 luglio 2016, n. 154, recante «Contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne».
  In sintesi, in base alla proposta di legge in esame, non si prevedono più dei divieti, in funzione antibracconaggio ittico, con riferimento alle acque interne tout court (che, a legislazione vigente, corrispondono a «i fiumi, i laghi, le acque dolci, salse o salmastre delimitati rispetto al mare dalla linea congiungente i punti più foranei degli sbocchi dei bacini, dei canali e dei fiumi»), bensì tali divieti sono diversificati a seconda che essi siano riferiti a due differenti fattispecie: a) alle acque interne generalmente intese, che al comma 1 sono ora così definite: «i fiumi, i laghi, le acque dolci, salse o salmastre o lagunari delimitati rispetto al mare dalla linea congiungente i punti più foranei degli sbocchi dei bacini, dei canali e dei fiumi»; si noti l'aggiunta del termine «lagunari»; b) ai grandi laghi e ai laghi minori indicati dal nuovo allegato 1, alle acque salse o salmastre o lagunari.
  Gli specifici divieti attinenti alle due differenti fattispecie sono poi elencati rispettivamente al comma 2-bis e al comma 2 dell'articolo 40, come modificato dal provvedimento.
  I successivi nuovi commi dell'articolo 40, modificati o introdotti dall'articolo 1, sono volti a ulteriormente specificare l'insieme di divieti legati alla repressione del bracconaggio ittico e a definire il connesso sistema sanzionatorio.
  Infine, il comma 2 dell'articolo 1 della proposta di legge in esame prevede che alla legge 28 luglio 2016, n. 154, sia aggiunto, in fine, il già citato allegato 1, contenente l'elenco di 8 grandi laghi e di altri 22 laghi minori.
  Essi sono: Grandi laghi: Lago Maggiore, Lago di Varese, Lago di Como e Lecco, Lago d'Iseo, Lago di Garda, Lago Trasimeno, Lago di Bolsena, Lago di Bracciano; Laghi minori: Lago di Orta, Lago di Mergozzo, Lago di Candia, Lago Grande di Avigliana, Lago di Viverone, Lago d'Idro, Lago di Annone, Lago di Comabbio, Lago di Garlate, Lago di Mezzola, Lago di Monate, Lago di Olginate, Lago di Pusiano, Lago di Corbara, Lago di Vico, Lago di Nemi, Lago di Fondi, Lago del Turano, Lago del Salto, Bacino di Campotosto, Lago Coghinas, Lago del Cixerri.
  Propone conclusivamente di esprimere un parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 14.40.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 29 giugno 2022. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA.

  La seduta comincia alle 14.40.

Programma di lavoro della Commissione per il 2022 – Un'Unione più ambiziosa (COM(2021) 645 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2022 (Doc. LXXXVI, n. 5).
Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2022-30 giugno 2023)(14441/21).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Roberto ROSSO (FI), relatore, fa presente che nella seduta odierna la Commissione avvia l'esame, per le parti di competenza, dei tre documenti in titolo.
  Ricorda in via preliminare che il programma di lavoro della Commissione europea è oggetto di esame congiunto con la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (come Pag. 222previsto dal parere della Giunta per il regolamento del 14 luglio 2010) e con il programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea. Quest'ultimo è stato elaborato dalle future presidenze francese, ceca e svedese.
  Sottolinea, altresì, che tanto il programma di lavoro della Commissione europea, quanto il programma di diciotto mesi del Consiglio non contengono alcun cenno alla situazione di conflitto in corso sul territorio ucraino e alle sue conseguenze sul territorio europeo, dal momento che essi sono stati presentati, rispettivamente, ad ottobre e a dicembre 2021.
  Tanto premesso, e rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per ogni approfondimento, riferisce sinteticamente sul contenuto dei tre documenti, iniziando dal programma di lavoro della Commissione europea per il 2022 (COM(2021)645 final).
  Il programma di lavoro è stato presentato in data 19 ottobre 2021, è corredato di cinque allegati e si struttura in sei punti che ricalcano gli orientamenti politici espressi dalla Presidente Ursula von der Leyen all'inizio del mandato della Commissione stessa: Un Green Deal europeo; Un'Europa pronta per l'era digitale; Un'economia al servizio delle persone; Un'Europa più forte nel mondo; Promuovere lo stile di vita europeo; Un nuovo slancio per la democrazia europea.
  Tra le sfide da fronteggiare (gli effetti della pandemia, i cambiamenti climatici, la crisi ambientale, l'attenzione per le nuove generazioni – con la proposta di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani), la Commissione ribadisce innanzitutto la centralità dell'attuazione del «Green deal europeo» e l'impegno a rendere l'Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
  Ricorda che con tale finalità è già stato presentato nel 2021 il pacchetto «Pronti per il 55%», attualmente all'esame di Consiglio e Parlamento europeo, su cui le Commissioni riunite Trasporti e Ambiente hanno avuto modo di esprimersi approvando, nella seduta del 30 maggio scorso, un documento finale favorevole con osservazioni sulla proposta di revisione del regolamento sui livelli di emissioni di CO2 delle autovetture nuove.
  Proseguendo su tale cammino, nel programma di lavoro per il 2022 sono previste ulteriori iniziative normative aventi ad oggetto, tra l'altro: il riesame delle norme in materia di emissioni di CO2 per i veicoli pesanti e l'istituzione di un quadro legislativo per la misurazione armonizzata delle emissioni dei trasporti e della logistica, per sostenere e promuovere la decarbonizzazione del settore anche mediante l'ulteriore sviluppo del sistema delle obbligazioni verdi; la riduzione delle emissioni di gas fluorurati a effetto serra e di sostanze lesive dell'ozono (con, rispettivamente, le proposte COM(2022)150 e COM(2022)151 presentate il 5 aprile 2022); l'attuazione del «Piano d'azione per l'inquinamento zero» delle acque e dell'aria, nonché del «Piano di azione per l'economia circolare»; la limitazione dell'aggiunta di microplastiche ai prodotti e la maggiore diffusione della plastica biodegradabile e compostabile; la revisione della normativa in materia di emissioni industriali e sulle discariche di rifiuti (con le proposte di direttiva COM(2022)156 e di regolamento COM(2022)157).
  Nel programma di lavoro la Commissione ribadisce, poi, l'importanza della transizione verso l'energia pulita e verso fonti di energia rinnovabile – esigenze, queste, tanto più sentite nell'attuale periodo storico in cui la crisi ucraina ha rivelato la nostra dipendenza dalle risorse fossili importate dalla Russia e le conseguenze che possono derivare dalla mancata autosufficienza energetica. Non a caso, nell'immediato dell'aggressione russa all'Ucraina, il 18 maggio, la Commissione europea ha presentato il Piano REPowerEU (COM(2022)230) che mira proprio alla diversificazione dell'approvvigionamento energetico, oltre che al risparmio energetico e allo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili.
  Il secondo punto del programma – Un'Europa pronta per l'era digitale – investe appieno le competenze della Commissione, ponendo l'obiettivo di completare, entro il 2030, la trasformazione digitale Pag. 223europea mediante il ricorso a tecnologie affidabili, sicure e antropocentriche.
  Facendo seguito a quanto già definito con la comunicazione «Bussola digitale per il 2030: il modello europeo per il decennio digitale» del 9 marzo 2021 e con la proposta di decisione del 15 settembre 2021, istitutiva del programma strategico per il 2030 «Percorso per il decennio digitale» (sul quale ricordo la nostra valutazione favorevole con osservazioni nel settembre dell'anno scorso), la Commissione indica quali àmbiti dell'azione europea per il 2022: la realizzazione dell'Internet sicuro, con la proposta di direttiva cosiddetta NIS 2 recante il quadro di riferimento per le misure di gestione dei rischi di cibersicurezza e per gli obblighi di segnalazione in una serie di settori che comprende, tra l'altro, l'energia, i trasporti, la salute e le infrastrutture digitali; la creazione di un'identità digitale europea (proposta di regolamento COM/2021/281 final); l'approvazione della legge sull'intelligenza artificiale, che consenta margini alla sperimentazione, al contempo riducendo al minimo i rischi per la sicurezza e i diritti fondamentali (COM/2021/206 final), sulla quale ricordo che, in congiunta con la Commissione Attività produttive, abbiamo approvato il 13 aprile 2022 un documento finale favorevole con osservazioni.
  Nell'allegato II è, poi, indicata la prossima presentazione di riforme della politica di concorrenza, in sostanza al fine di rivedere le norme sugli accordi tra le parti che operano nella stessa catena di approvvigionamento e di migliorare le procedure di controllo sulle concentrazioni.
  Nel secondo trimestre 2022, inoltre, saranno presentati: una iniziativa di riforma della disciplina europea in materia di aiuti di Stato nel settore della banda larga – settore, peraltro, già oggetto della proposta di regolamento sui semiconduttori, cosiddetto «Chips Act» (presentata dalla Commissione europea l'8 febbraio 2022), essenzialmente volta a rendere l'Unione europea leader nel settore raggiungendo il 20 per cento della quota di mercato mondiale entro il 2030; una proposta di legge europea sulla ciberesilienza dei prodotti; un sistema di comunicazione basato sulla tecnologia spaziale per fornire connettività a banda larga nei luoghi dell'UE in cui ancora non esiste e una strategia dell'UE (non legislativa) per la gestione del traffico spaziale; raccomandazioni volte a promuovere le competenze digitali nelle scuole e nella formazione; un'iniziativa (non legislativa) sui servizi di mobilità digitale multimodale per colmare le lacune del mercato nell'uso combinato dei modi di trasporto, compreso il trasporto ferroviario.
  Dichiara che non si dilungherà sulle misure in materia di regole di bilancio e governance economica dell'UE (punto 3 «Un'economia al servizio delle persone»), o sulle misure di sostegno sociale e alle nuove generazioni (punto 5 «Promuovere lo stile di vita europeo») o, ancora, sulle iniziative volte a rivitalizzare l'istituto democratico (punto 6 «Un nuovo slancio per la democrazia europea»).
  Viceversa, intende soffermarsi, afferma, sul punto 4, intitolato «Un'Europa più forte nel mondo». A tale proposito, il programma di lavoro della Commissione prevede, per il 2022, di: intensificare gli sforzi dell'UE per costruire partenariati per la connettività che promuovano una connettività digitale e rispettosa dell'ambiente con partner di tutto il mondo, attraverso la nuova iniziativa «Global Gateway», che sarà strettamente coordinata con l'iniziativa Build Back Better World nell'ambito del G7; realizzare l'Unione europea della difesa mediante il rafforzamento dei partenariati nel settore della difesa, in particolare in sede NATO, nonché l'adozione di un pacchetto di misure per incentivare la ricerca in materia di tecnologie di sicurezza e di difesa; adottare una nuova strategia internazionale di mobilitazione per l'energia, per la promozione dell'efficienza energetica e la transizione dall'uso dei combustibili fossili alle energie da fonti rinnovabili.
  Per quanto riguarda il programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea, com'è noto, la presidenza del Consiglio è esercitata a turno dagli Stati membri dell'UE ogni sei mesi, a gruppi di tre – ragion per cui le presidenze vengono comunemente denominate «trio».Pag. 224
  Il trio prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi; sulla base di tale programma, ciascuno dei tre Paesi prepara, poi, un proprio programma semestrale più dettagliato. Il trio attuale, come già anticipato, è formato dalla presidenza francese, ceca e svedese.
  Il programma del trio di presidenza del Consiglio colloca tra le priorità la prosecuzione della decarbonizzazione e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050, mediante: la prosecuzione dell'esame e dei negoziati sul pacchetto «Pronti per il 55%»; il rafforzamento del sistema per lo scambio delle quote di emissione di gas a effetto serra – ETS; l'istituzione di un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere compatibile con l'Organizzazione mondiale del Commercio per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di CO2, sostenere lo sviluppo di energie rinnovabili, aumentare l'efficienza energetica e garantire una transizione giusta e prezzi accessibili per l'energia.
  Quanto alle politiche digitali, nel programma si legge che la promozione dello sviluppo dei chip a semiconduttori contribuirà a conseguire l'obiettivo della sovranità digitale dell'Unione.
  Più in generale, in materia di politica spaziale, il programma del trio di presidenza del Consiglio sottolinea l'importanza di sostenere la ricerca, lo sviluppo e le applicazioni industriali, di promuovere nel mondo i programmi faro dell'UE Galileo e Copernicus, di sviluppare la connettività spaziale sicura e di continuare a promuovere un comportamento responsabile nello spazio.
  A tal proposito, il programma prevede l'impegno a dare seguito all'attuazione della «Bussola per il digitale», con particolare riguardo ai temi dell'istruzione e delle competenze digitali, nonché all'accesso, alla condivisione, alla messa in comune e al riutilizzo dei dati, creando nel contempo condizioni di parità per promuovere l'innovazione, la competitività e la diversità culturale e, in generale, per promuovere le norme digitali dell'UE e giungere all'elaborazione di regole digitali globali.
  Proseguirà, altresì, il dialogo sullo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca e della politica in materia di ricerca e innovazione, con l'obiettivo di rafforzare il panorama delle infrastrutture di ricerca e lo sforzo di ricerca nell'UE.
  Il programma, poi, prevede l'impegno a garantire la sovranità dell'Unione in modo aperto e autodeterminato, a promuovere contenuti culturali e un settore dei media forte, nonché a rafforzare la cyber-resilienza. Le tecnologie utili a tal fine sono individuate nelle seguenti: i supercomputer; la computazione quantistica; le blockchain; l'intelligenza artificiale.
  Si tratta di iniziative necessarie anche per conseguire l'obiettivo di ridurre le dipendenze strategiche, in particolare per quanto riguarda le tecnologie emergenti e di rottura e le catene del valore critiche, oltre che per rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea. Saranno inoltre necessari ulteriori lavori per potenziare la capacità degli Stati membri di contrastare le minacce ibride, compresa la disinformazione.
  Altre priorità importanti sono, infine, garantire l'accesso dell'Unione ai beni comuni mondiali (tra cui lo spazio, il ciberspazio, il settore aereo e l'alto mare) e rafforzare il contributo dell'UE alla sicurezza marittima.
  Venendo, infine, alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2022, ricorda brevemente che la sua presentazione è disciplinata dall'articolo 13, comma 1, della legge n. 234 del 2012, il quale prevede, per l'appunto, che entro il 31 dicembre di ogni anno venga presentata una relazione che indichi gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riferimento agli sviluppi del processo di integrazione europea.
  Tuttavia, la relazione programmatica per il 2022 è stata trasmessa al Parlamento il 16 maggio 2022, dunque in forte ritardo rispetto al termine di legge.
  A differenza dei precedenti documenti, la Relazione programmatica contiene numerosiPag. 225 cenni alla situazione ucraina. Infatti, il Governo indica innanzitutto che, in un quadro geopolitico divenuto molto più incerto a seguito dell'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, l'obiettivo è quello di costruire un'autonomia strategica europea coerente con gli interessi italiani, che consenta di affrontare l'emergenza economica e sociale e garantire la sicurezza dei cittadini a partire da quattro settori prioritari della dimensione esterna dell'UE: politica estera e di sicurezza comune (PESC) e politica di sicurezza e difesa comune (PSDC); politica commerciale; proiezione esterna della politica industriale; proiezione esterna delle politiche digitali e di connettività.
  La relazione programmatica è articolata in quattro parti, riguardanti: 1) lo sviluppo del processo di integrazione europea, dal punto di vista delle questioni istituzionali e delle politiche macroeconomiche; 2) le priorità italiane nel quadro delle politiche strategiche, quali: la sostenibilità ambientale e la crescita economica; l'innovazione e la digitalizzazione; la coesione sociale; 3) gli orientamenti del Governo in materia di politica estera; 4) l'azione di coordinamento nazionale delle politiche europee.
  In linea con la precedente relazione, il contenuto delle varie parti è strutturato in schede, che descrivono gli obiettivi, le azioni e i risultati attesi riconducibili ai vari interventi.
  Come i documenti europei, anche la relazione programmatica sottolinea l'importanza del pacchetto legislativo «Pronti per il 55%», anche alla luce della crisi di approvvigionamento energetico innescata dall'aggressione russa in Ucraina, e la necessità di accelerare i lavori non solo per conseguire gli obiettivi climatici ma per rendere l'Unione europea autosufficiente sotto il profilo energetico.
  In materia di microplastiche, nella relazione programmatica il Governo sottolinea l'importanza di un approccio preventivo basato sulla ricerca di soluzioni produttive alternative a quelle che prevedono l'aggiunta di microplastiche e finalizzato allo sviluppo e all'impiego di soluzioni tecnologiche efficienti per limitare il rilascio di microplastiche nell'ambiente.
  Il Governo sottolinea, altresì, l'esigenza di disciplinare la materia delle emissioni industriali in modo da coniugare la tutela ambientale con elementi di flessibilità per tenere conto di situazioni locali e della competitività delle PMI, e da garantire che i costi amministrativi siano addebitati a chi inquina e non ai contribuenti.
  Nella relazione si ricorda, inoltre, l'impegno del Governo italiano ad attuare il Piano europeo sull'economia circolare, favorendo la trasformazione di prodotti e processi in senso sostenibile, con un approccio basato sul ciclo di vita, oltre a quello di promuovere politiche e misure volte a limitare consumi «usa e getta» (anche per la plastica) e l'obsolescenza programmata, promuovendo il diritto alla riparazione.
  Si tratta – sottolinea il Governo – di contributi decisivi per ottenere la trasformazione dell'economia europea da un modello lineare a uno pienamente circolare e, nell'attuale contesto internazionale, per conseguire la riduzione della dipendenza europea da energia e risorse provenienti da Paesi terzi.
  Infatti – ferma restando la necessità di affrancarsi gradualmente dal gas russo, per evitare fenomeni di povertà energetica e impatti negativi sul mercato del lavoro –, il Governo ricorda che già solo l'attuazione del pacchetto «Pronti per il 55%» consentirebbe, in generale, di ridurre di un terzo la domanda di gas nell'Unione, entro il 2030.
  Quanto al tema dell'innovazione digitale, la relazione programmatica afferma che l'Italia attribuisce grande rilievo all'obiettivo di creare le condizioni per un significativo incremento della capacità produttiva dell'Unione entro il 2030 e assicurare le forniture di microprocessori nell'UE, con il sostegno finanziario degli Stati membri agli investimenti innovativi.
  Priorità dell'azione governativa sono, in tale contesto, l'accrescimento delle competenze digitali e la riduzione del fenomeno del digital divide. È, in particolare, richiamata l'iniziativa «Repubblica digitale», nel Pag. 226cui ambito è stata approvata a luglio 2020 la «Strategia nazionale per le competenze digitali».
  Nel dettaglio, il piano operativo per l'attuazione della Strategia prevede azioni su quattro assi di intervento: istruzione e formazione superiore; forza lavoro attiva; competenze specialistiche ICT; competenze per i cittadini.
  In particolare, con riferimento alla digitalizzazione inclusiva, l'obiettivo è sostenere l'alfabetizzazione digitale di base e avanzata, incidendo sia sulle condizioni essenziali (la disponibilità di computer o tablet), sia sul supporto allo sviluppo e al rafforzamento delle competenze digitali (ambienti digitali di autovalutazione e apprendimento, servizi di facilitazione digitale sui territori anche con il contributo del servizio civile universale, luoghi fisici di formazione e sperimentazione sulle tecnologie emergenti).
  Viene, tra l'altro, richiamato l'avvio delle seguenti azioni: l'istituzione del Fondo per la Repubblica Digitale; la ricognizione propedeutica all'ampliamento e al potenziamento della Rete di facilitazione digitale; il programma pilota del Servizio Civile Digitale.
  Particolare attenzione è altresì riservata all'infrastrutturazione digitale delle scuole, settore nel quale i risultati dichiarati nella relazione programmatica sono, tra l'altro: la trasformazione di almeno 100 mila classi in ambienti di apprendimento innovativi e il sostegno all'innovazione del curriculum, a partire dalla scuola primaria; la connessione alla rete, alla massima velocità disponibile sul territorio, di tutte le istituzioni scolastiche entro il 2023; l'aumento del rapporto dispositivi digitali/studenti; la dotazione di tutte le classi di lavagne digitali; la creazione, nelle scuole secondarie di secondo grado, dei «Digital Labs», laboratori per le professioni digitali del futuro.
  La relazione programmatica annuncia, poi, che nel 2022 il Governo intenderà proseguire nella sua azione di coordinamento e di promozione della partecipazione dell'Italia al programma quadro di ricerca e innovazione, sia tramite la partecipazione a grandi progetti che richiedono un cofinanziamento nazionale, sia attraverso azioni finalizzate alla diffusione della conoscenza del programma presso tutti i soggetti che possano partecipare ad esso.
  I risultati attesi sono, secondo la relazione, un incremento dei risultati di performance rispetto al programma precedente (Horizon 2020), con particolare riguardo ai bandi dello European Research Council, e un buon posizionamento nell'ambito dei bandi dello European Innovation Council, di nuova istituzione.
  Il Governo annuncia, infine, l'intenzione di favorire il dialogo in materia di ricerca e innovazione con i Paesi extra-europei, sia con quelli ad alto tasso di sviluppo, sia con i Paesi in via di sviluppo e con contingenze di crisi.
  La relazione programmatica del Governo delinea, altresì, una serie di obiettivi e di azioni circa il processo di rafforzamento della digitalizzazione dei trasporti. In tale settore i risultati attesi includono, tra l'altro: il potenziamento tecnologico e la digitalizzazione delle infrastrutture viarie; lo sviluppo del Brenner Digital Green Corridor; la creazione di un'unica piattaforma tecnologica volta a suggerire ai cittadini-utenti la migliore soluzione di viaggio (trasporto pubblico locale, sharing, taxi, noleggio auto) sia in termini di pianificazione (navigatore intermodale e informazioni in tempo reale su orari e distanze) che di utilizzo (prenotazione e pagamento dei servizi); lo sviluppo della digitalizzazione e dell'innovazione applicata ai sistemi aeroportuali e l'ottimizzazione della gestione delle rotte percorse dagli aerei e della capacità delle infrastrutture aeroportuali.
  La relazione programmatica del Governo attribuisce, poi, importanza prioritaria alla politica di digitalizzazione della pubblica amministrazione. In particolare, si sottolineano le attività del Governo volte a sostenere la transizione verso il modello cloud first, nonché le azioni a sostegno dell'offerta ai cittadini di servizi digitali di qualità, tra le quali: la diffusione dei modelli standard e l'utilizzo delle Linee Guida per il design dei servizi e per razionalizzare il numero di piattaforme in uso alle amministrazioni; la diffusione capillare della Pag. 227Piattaforma dei pagamenti PagoPA e l'implementazione di ulteriori servizi sull'App IO; la diffusione delle piattaforme SPID, CIE, ANPR per rendere più efficiente l'azione amministrativa tramite l'offerta di servizi digitali ai cittadini e semplificare il servizio offerto ai cittadini tramite l'interoperabilità delle piattaforme in uso alle amministrazioni; l'implementazione della Piattaforma Notifiche Digitali per la notificazione con valore legale di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni della Pubblica amministrazione.
  Il Governo prefigura, altresì, l'avvio di nuove piattaforme volte a razionalizzare i servizi per le amministrazioni ed i cittadini, tra le quali: l'INAD, che gestisce l'Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all'iscrizione in albi professionali o nel Registro Imprese e che assicura, tra l'altro, l'attuazione della Linea guida sul domicilio digitale del cittadino; la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che permette di aprire canali di dialogo tra le PA, così realizzando l'interoperabilità.
  Ulteriori azioni sono previste dal Governo nel settore della digitalizzazione nella sanità, con particolare riguardo all'ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, alla rete sanitaria territoriale, alle competenze digitali dei professionisti del Sistema sanitario nazionale.
  Il Governo ribadisce, poi, l'impegno a promuovere la partecipazione del sistema produttivo nazionale alle iniziative relative allo sviluppo di un sistema europeo di supercalcolo (High performance computing-HPC). In particolare, in considerazione della prevalenza di PMI nel sistema nazionale della produzione e dei servizi, il Governo intende incentivare l'accesso alle infrastrutture HPC, anche attraverso il credito di imposta, promuovere la formazione qualificata del personale aziendale su HPC e Big Data e attivare programmi di dottorato di ricerca industriale su questi temi.
  Con specifico riferimento al quadro delle politiche digitali e di connettività, il Governo ribadisce la necessità di operare una riflessione più ampia sul rilancio degli investimenti necessari per ridurre la dipendenza strategica dell'UE in ambito digitale e sulla creazione di reti di interconnessione globali. Sul piano degli investimenti, da attuare in un contesto che tenga conto del rispetto dei diritti umani, il punto di riferimento sarà il quadro strategico delineato attraverso il «Global gateway».
  Il Governo indica, inoltre, come prioritario – anche nell'ambito della cooperazione regionale della strategia Macro-regionale per la Regione Adriatico Ionica (EUSAIR) – l'allargamento ad est delle reti di trasporto transeuropee nonché dei corridoi multimodali, al fine di rafforzare la cooperazione con i Paesi del partenariato orientale spingendosi fino all'Estremo Oriente, con l'obiettivo di realizzare una rete paneuropea per merci e passeggeri.
  Infine, in materia di rafforzamento della base tecnologica e industriale della difesa europea, il Governo continuerà, tra l'altro, a garantire il sostegno istituzionale all'implementazione dei programmi di cooperazione multilaterale per ridurre le dipendenze di settore e favorire una maggiore indipendenza in termini di sviluppo di tecnologie innovative.
  In tal senso, occorrerà guadagnare un'autonomia non tanto da altri attori, quanto nello svolgimento di compiti concreti. In particolare, il Governo intende promuovere progetti volti a aumentare la capacità dell'Unione di rispondere agli shock esterni, di qualunque natura, per aumentare l'autonomia strategica nei settori cruciali dell'energia, della difesa e delle cooperazioni industriali, specialmente nei campi «verde» e digitale.

  Raffaella PAITA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 29 giugno 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.

Pag. 228

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 29 giugno 2022.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sull'erogazione dei ristori per i danni al trasporto pubblico locale causati dall'emergenza COVID-19.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.35 alle 16.