CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2022
818.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 274

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 22 giugno 2022. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione per l'anno 2022, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 396.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Vittoria CASA, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere è fissato a lunedì 4 luglio prossimo. Ricorda che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede di atti del governo, in videoconferenza in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni. Da quindi la parola alla relatrice, deputata Aprea, per la relazione introduttiva.

  Valentina APREA (FI), relatrice, riferisce che lo schema di decreto in esame reca la ripartizione dell'importo disponibile per il 2022 sul capitolo 1261 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, pari a 1.006.160 euro, fra i soggetti (elencati nella tabella A allegata alla legge n. 549 del 1995 e nella tabella 1 della legge n. 448 del 2001) che, a tutt'oggi, mantengono il diritto ad accedere – ai sensi della normativa vigente – ai contributi in esame.Pag. 275
  La relazione ministeriale con cui lo schema in esame è stato trasmesso alle Camere precisa che relativamente ai criteri di riparto delle somme tra i beneficiari per il 2022, si è mantenuta la stessa ripartizione del 2021, in considerazione dell'invarianza dello stanziamento complessivo e in mancanza di rilievi da parte delle Commissioni parlamentari sul riparto 2021. Al riguardo, ricordo che in sede di esame del precedente atto di riparto per il 2021 (AG n. 256), la Commissione aveva espresso un parere favorevole senza alcun rilievo. La Commissione 7° del Senato, invece, sul medesimo atto, aveva espresso parere favorevole con un'osservazione con cui si invitava il Governo a trasmettere, unitamente allo schema annuale di riparto, copia dei rendiconti annuali degli enti, come prescritto dall'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995, e ogni altro elemento utile per valutare l'utilizzo delle risorse assegnate.
  Rispetto agli enti richiamati nelle tabelle allegate alla legge n. 549 del 1995 e alla legge n. 448 del 2001, quelli che hanno ad oggi mantenuto il diritto a ricevere contributi sono i seguenti:

   1) la Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci (di Milano): euro 822.460;

   2) l'Unione nazionale per la lotta all'analfabetismo (UNLA) (Roma): euro 45.706;

   3) l'Opera nazionale Montessori (ONM) (Roma): euro 91.412;

   4) le istituzioni non statali per ciechi e sordomuti e la Federazione nazionale delle istituzioni pro-ciechi (Firenze): euro 43.632;

   5) il Museo internazionale delle ceramiche in Faenza (MIC): euro 2.950.

  Lo stanziamento per il 2022 recato nel capitolo 1261, come detto pari a 1.006.160 euro, è il medesimo stanziato per lo scorso anno e per il 2020. In sostanza, quasi l'82 per cento dello stanziamento è destinato al Museo da Vinci, il 9 per cento all'Opera Montessori e il restante agli altri enti.
  Segnala che allo schema è allegata una «relazione tecnica», sottoscritta dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l'internazionalizzazione del sistema nazionale dell'istruzione del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione. Non risultano allegati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai medesimi soggetti che, in base alla legge n. 549 del 1995, devono essere trasmessi alle Camere. La relazione ministeriale precisa peraltro che è stato effettuato un riscontro «sulla efficienza, efficacia e rispondenza alle finalità della legge dell'impiego delle risorse» da parte degli enti beneficiari. In proposito, dà conto della trasmissione dei bilanci consuntivi relativi all'esercizio finanziario e di una relazione dettagliata riguardante le attività poste in essere nel corso dell'anno, nonché delle verifiche della documentazione contabile da parte degli organi di revisione cui spetta la verifica della rispondenza dell'impiego delle somme stanziate agli obiettivi della legge.

  Vittoria CASA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale recante approvazione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, per gli anni 2022, 2023 e 2024.
Atto n. 394.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Vittoria CASA, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere è fissato a lunedì 4 luglio prossimo. Dà quindi la parola alla relatrice, on. Prestipino, per la relazione introduttiva.

  Patrizia PRESTIPINO (PD), relatrice, riferisce che la Commissione avvia nella giornataPag. 276 odierna l'esame dello schema di decreto ministeriale di approvazione del programma 2022-2024 relativo al Fondo per la tutela del patrimonio culturale.
  Ricorda preliminarmente che il Fondo è stato istituito dalla legge di stabilità per il 2015 (la legge n. 190 del 2014), con una dotazione iniziale di euro 100 milioni per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020. La stessa legge ha stabilito che le risorse sono utilizzate per la realizzazione degli interventi inclusi in un programma triennale che il Ministro trasmette, previo parere delle Commissioni parlamentari, al CIPE (oggi CIPESS: Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). In particolare, il programma individua gli interventi prioritari da realizzare, le risorse da destinare a ciascuno, il relativo cronoprogramma e le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati. Il programma deve essere attuato in coerenza con i decreti legislativi n. 228 e n. 229 del 2011 che contengono, rispettivamente, disposizioni in materia di valutazione degli investimenti relativi alle opere pubbliche e procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche. Entro il 31 gennaio di ciascun anno, il programma aggiornato, corredato dell'indicazione dello stato di attuazione degli interventi, deve essere trasmesso al CIPESS.
  Lo schema di decreto in esame, che si compone di 3 articoli, è corredato da una relazione sottoscritta dal Direttore generale del bilancio del Ministero della cultura cui, a sua volta, sono annessi ulteriori allegati; esso reca l'approvazione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per gli anni 2022, 2023 e 2024. L'importo complessivo per il triennio è di euro 390.000.000 (euro 264.000.000 nella precedente programmazione 2021-2023), di cui 50.000.000 per il 2022 (erano 78.000.000 nella precedente programmazione), 100.000.000 per il 2023 (erano 146.000.000 nella precedente programmazione), e 240.000.000 per il 2024. L'importo è ripartito fra gli interventi ammessi al finanziamento, inseriti nell'elenco allegato al provvedimento (articolo 1).
  L'articolo 2 dispone in ordine al monitoraggio sul programma, sulla base del cronoprogramma degli interventi che beneficiano del finanziamento.
  L'articolo 3 – in coerenza con l'articolo 1, comma 10, della legge n. 190 del 2014 – stabilisce che saranno oggetto di definanziamento gli interventi per i quali la stazione appaltante non abbia individuato il contraente entro 24 mesi dall'assegnazione del relativo stanziamento.
  La relazione illustrativa dà conto delle strutture amministrative titolate ad avanzare proposte e di quelle chiamate a svolgere il vaglio delle stesse. Si tratta delle soprintendenze e delle biblioteche, per il successivo vaglio dei Segretariati regionali; degli istituti e luoghi della cultura assegnati ai Direttori regionali Musei, per il vaglio della direzione generale territorialmente competente; delle soprintendenze archivistiche e gli archivi di Stato, per il vaglio della Direzione generale Archivi; degli Uffici dotati di autonomia speciale, per il vaglio del Direttore generale a cui afferiscono.
  Sulle proposte così vagliate si sono espresse le Direzioni generali competenti per settore e le Commissioni regionali per il Patrimonio Culturale.
  La relazione illustrativa evidenzia che le richieste totali pervenute da tutti gli uffici periferici e le direzioni generali sono state superiori agli stanziamenti. Rispetto alle risorse disponibili per il triennio 2022-2024, pari – come detto – a 390 milioni di euro, l'ammontare complessivo delle proposte è pari a quasi 463 milioni per il medesimo triennio. Conseguentemente, a fronte delle minori risorse disponibili, la Direzione generale Bilancio ha predisposto un'ipotesi di programmazione che ha comunque rispettato l'ordine di priorità degli interventi rappresentato dagli uffici periferici e delle modifiche proposte dalle Direzioni generali. Tale ipotesi è stata sottoposta al Segretario generale e alle Direzioni generali competenti, che hanno espresso il loro parere favorevole.Pag. 277
  La ripartizione delle risorse complessive (cioè, per il triennio 2022-24) per i diversi settori risulta essere la seguente:

   archeologia: 59.886.733,61;

   architettonico, artistico e storico: 95.376.742,51;

   direzioni regionali museali: 77.915.181,93;

   archivi: 18.585.128,00;

   biblioteche: 24.267.028,23;

   uffici autonomi: 32.693.763,37;

   cofinanziamento art-bonus: 1.500.000,00;

   varie: 16.081.435,34.

  Tra gli interventi, la Relazione illustrativa segnala, in particolare, alla luce del maggior importo assegnato, i seguenti:

   interventi di mitigazione del rischio, consolidamento e restauro di Palazzo d'Avalos a Vasto (euro 7.000.000);

   restauro e rifunzionalizzazione degli ex conventi di San Francesco e dei Padri della Compagnia di Gesù a Castellammare di Stabia (euro 4.000.000);

   intervento urgente di ammodernamento dell'impianto elettrico ai fini della sicurezza antropica del museo nazionale di Castel Sant'Angelo a Roma (euro 5.000.000);

   messa in sicurezza degli archivi e del patrimonio archivistico dell'Archivio centrale dello Stato a Roma (euro 4.290.707);

   interventi conservativi di recupero nella Basilica di Massenzio a Roma (euro 4.445.025);

   recupero e rifunzionalizzazione per spazi espositivi e servizi del parco Pan – Parco Amphitheatrum Naturae di Milano (euro 6.600.000);

   completamento lavori di rifunzionalizzazione a museo dell'edificio scolastico G. Mazzini di Canosa (euro 4.000.000);

   recupero, restauro e valorizzazione relitto alto-arcaico a Taranto (euro 4.021.200);

   restauro, consolidamento, valorizzazione e messa in sicurezza di siti archeologici a Silanus, Bortigali, Borore, Birori, Dualchi (euro 3.867.920);

   riqualificazione ed adeguamento delle sedi Sabap di Villa Binaghi e Villa Pollini a Cagliari (euro 5.780.000);

   messa in sicurezza, miglioramento sismico e restauro dell'Acquedotto Leopoldino a Collesalvetti (euro 9.213.265);

   nuovi spazi museali per esposizione di arazzi e tappeti e arte contemporanea del Giardino delle Scuderie Reali, le Pagliere, a Firenze (euro 3.880.000).

  Per l'elenco completo degli interventi, rinvia di necessità all'atto trasmesso dal Governo.
  Quanto ai criteri di priorità e al peso accordato a ciascun criterio, su cui si fonda la valutazione delle proposte e l'ordine di priorità degli interventi, questi sono stati:

   ricostruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali;

   completamento delle opere incompiute;

   manutenzione e recupero del patrimonio esistente;

   opere con progetti esecutivi già approvati;

   lavori cofinanziati con fondi europei;

   partenariato pubblico-privato.

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  Ulteriori priorità sono state:

   azioni di tutela del paesaggio con particolare riguardo agli interventi di recupero delle aree paesaggistiche degradate e interventi di archeologia preventiva;

   potenziamento della messa in sicurezza, prevenzione del rischio sismico e rischio incendi;

   sostenibilità: fruizione, valorizzazione, risparmio energetico, inclusione sociale e partecipazione.

  Risulta che i progetti finanziati nella presente programmazione sono 663 (dei quali – in relazione all'intero triennio 2022-2024 – 314 interventi sono fino a euro 200.000; 154 da euro 200.001 a euro 500.000; 160 da euro 500.001 a euro 2.000.000; 35 oltre euro 2.000.000); mentre i progetti finanziati nella scorsa programmazione 2021-2023 sono stati 580. Le due programmazioni sono distinte e le relative risorse si sommano, anche in relazione alle annualità che si sovrappongono (2022 e 2023).
  Ricorda che, sul precedente atto del Governo, la VII Commissione ha espresso parere favorevole, con condizione e osservazione, nella seduta del 9 dicembre 2021. La condizione prevedeva che il Ministero della cultura accelerasse il processo di reclutamento del personale già programmato, e predisponesse un nuovo piano assunzionale in considerazione delle proiezioni di organico dei successivi anni; l'osservazione auspicava, nelle successive programmazioni, un incremento della dotazione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, in modo tale da poter finanziare la totalità, o quasi, dei progetti presentati e finanziabili.

  Federico MOLLICONE (FDI) rileva che sarebbe utile che in futuro un rappresentante del Ministero della cultura svolgesse una relazione sui progetti finanziati. Con riferimento all'atto in esame, rappresenta l'opportunità di un'estensione in senso orizzontale dello strumento dell'art bonus che costituisce, a suo avviso, una buona leva fiscale per creare un maggior indotto. Esprime l'avviso che i fondi, in particolar modo quelli destinati al settore archeologico, alle biblioteche e ai musei sono inadeguati in rapporto alla consistenza del patrimonio italiano. Andrebbe inoltre rafforzata la sussidiarietà tra pubblico e privato per la tutela e la conservazione del patrimonio artistico. Preannuncia l'astensione dal voto del gruppo di Fratelli d'Italia.

  Vittoria CASA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 giugno 2022. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 14.25.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza.
Testo unificato C. 105 e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, riferisce che la Commissione è chiamata a esprimere alla Commissione Affari costituzionali, per i profili di propria competenza, il parere sul testo unificato adottato come testo base delle proposte di legge C. 105 Boldrini e abbinate «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza». Il provvedimento è finalizzato a prevedere una nuova forma di acquisizione della cittadinanza da parte dei minori che presuppone lo svolgimento di corsi di istruzione presso istituti scolastici del sistema nazionale di istruzione o percorsi di formazione professionale per ottenere una qualifica professionale.Pag. 279
  Il testo all'esame della Commissione è composto da due articoli. La disposizione di interesse della VII Commissione è quella recata dall'articolo 1, che, attraverso modifiche all'articolo 4 della legge n. 91 del 1992, dispone che acquista la cittadinanza italiana il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, purché vi abbia risieduto legalmente e senza interruzioni, frequentando regolarmente, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale. La cittadinanza si acquista a seguito di una dichiarazione di volontà in tal senso espressa, entro il compimento della maggiore età dell'interessato, da entrambi i genitori legalmente residenti in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, l'interessato può rinunciare alla cittadinanza italiana se in possesso di altra cittadinanza. Prevede, inoltre, che, qualora non sia stata espressa la dichiarazione di volontà di cui sopra, l'interessato acquista la cittadinanza se ne fa richiesta entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. Il requisito della minore età si considera riferito al momento della presentazione dell'istanza o della richiesta da parte dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale.
  L'articolo 2 reca disposizioni di coordinamento e finali e demanda ad un regolamento del Governo il coordinamento in un unico testo delle disposizioni di natura regolamentare vigenti in materia di cittadinanza, da adottarsi previo parere delle Commissioni parlamentari competenti.
  Ritiene pertanto che sul provvedimento la Commissione possa esprimere un parere favorevole senza condizioni né osservazioni.

  Paola FRASSINETTI (FDI), in considerazione della delicatezza e della complessità del provvedimento in esame, chiede un rinvio del voto.

  Valentina APREA (FI), riferisce di provare sentimenti di grande soddisfazione per il provvedimento sullo ius scholae che era nato in VII Commissione in un'altra legislatura e del quale era stata una sostenitrice. Si rammarica tuttavia perché tale provvedimento si trova ancora al punto di partenza e ci sono molte divisioni. Ricorda che la spesa per la formazione è un investimento sul futuro e ai ragazzi che frequentano le scuole italiane la cittadinanza non può essere negata, specie se sono ragazzi di seconda generazione, nati in Italia. Ritiene che potrebbe essere utile un dibattito più approfondito, ma rileva che i tempi sono ormai maturi per arrivare a una decisione. È dell'avviso che nel parere andrebbe inserita un'osservazione volta a prevedere il completamento di almeno un ciclo scolastico. Preannuncia l'astensione dal voto in attesa che si conosca l'esito degli emendamenti presentati sul testo dal gruppo di Forza Italia in I Commissione.

  Daniele BELOTTI (LEGA) concorda sulla richiesta di un rinvio dell'esame anche in considerazione della mancata conclusione dell'esame da parte della I Commissione. Sottolinea la delicatezza del tema, riportando episodi di cronaca legati a bande di ragazzi stranieri di prima e seconda generazione che pur frequentando scuole italiane, non hanno imparato a vivere civilmente nel nostro Paese. È dell'avviso che la cittadinanza non debba essere regalata, ma che costituisca un premio per chi si comporta bene: darla a delinquenti e bande di trapper non rende un buon servizio alla collettività. Insiste per un rinvio dell'esame.

  Alessandro FUSACCHIA (M-MAIE-PSI-FE) si dichiara basito per l'intervento del deputato Belotti al quale chiede di suffragare con dati quanto riportato in merito ad episodi di violenza legata a bande di ragazzi stranieri. Sottolinea, in proposito, che la delinquenza va sanzionata a prescindere dal requisito della cittadinanza. Non condivide che si definisca complesso un provvedimento dalla semplicità disarmante come quello in esame, per non dire che la si pensa diversamente sulla concessione della cittadinanza italiana che all'estero viene concessa senza alcun criterio. Constata che Pag. 280in VII Commissione c'è chi pensa che la cittadinanza sia data per diritto divino e chi invece crede che l'istruzione crei cittadinanza e alimenti il desiderio di contribuire alla crescita del Paese.

  Matteo ORFINI (PD), comprendendo le ragioni di chi sollecita un rinvio, deve tuttavia ricordare che il provvedimento in esame è in discussione dall'inizio della legislatura. L'esame è stato rinviato per due anni e ora è in procinto di essere approvato. Evidenzia che il testo oggi in discussione non è lo stesso che il Partito democratico avrebbe voluto e che era stato approvato in prima lettura nella scorsa legislatura: si trattava di un testo più articolato che teneva conto di più fattispecie. Il testo ora in esame è il risultato di un lavoro con cui è stato cercato un più ampio consenso, tenendo conto di più esigenze possibili e con il quale si stabilisce una via di accesso alla cittadinanza, che è un diritto che si matura con il tempo, legandola alla frequentazione della scuola, riconosciuta come elemento di integrazione. Evidenzia che negare la cittadinanza ai ragazzi che vanno a scuola con i nostri figli crea sacche di emarginazione, invece che di inclusione e sicurezza. Ricorda al deputato Belotti che il trap è un genere musicale e che trapper non significa criminale.

  Marco BELLA (M5S), pur concordando su alcune argomentazioni del deputato Belotti, sottolinea che la proposta in esame non c'entra con la criminalità. Rendere la vita impossibile a chi non ha ancora ottenuto la cittadinanza aumenta piuttosto i fenomeni di criminalità perché le persone che non hanno accesso al mondo del lavoro a volte non possono far altro che delinquere. La sicurezza aumenta invece proprio grazie a leggi come questa. Non concorda con la richiesta di rinvio perché i diritti non possono aspettare.

  Cristina PATELLI (LEGA) fa presente che in Francia esiste uno ius soli temperato che prevede l'adempimento di alcuni obblighi e analoghe disposizioni esistono in altri Paesi come la Germania, il Portogallo e l'Irlanda. Riferisce che suo padre, per ottenere la cittadinanza francese ha dovuto presentare dei documenti, sostenere un esame scritto e un esame orale in diverse materie e solo dopo ha potuto ottenere la cittadinanza francese. Ciò è molto diverso da quanto viene proposto ora qui in Italia.

  Federico MOLLICONE (FDI) concorda con la richiesta di rinvio dell'espressione del parere avanzata dalla collega Frassinetti, sostenuta anche dal gruppo della Lega.
  Stigmatizza il comportamento della maggioranza di Governo che prende accordi su determinati temi senza tenere in alcun conto del Parlamento che viene ridotto a un mero organo di ratifica come se la democrazia fosse solo un fastidio. Valuta improprio l'intervento del collega Fusacchia che ha ravvisato il fantasma del razzismo nelle dichiarazioni svolte da alcuni colleghi. Pur riconoscendo la necessità di risolvere il problema degli studenti figli di stranieri, nati in Italia, che non hanno accesso alla cittadinanza, denuncia un problema di metodo, anzitutto nell'aver assegnato il provvedimento alla Commissione cultura soltanto in sede consultiva e non in sede referente. Ricorda che il Parlamento deve poter intervenire sui testi per migliorarli e non essere ridotto a un organo della burocrazia governativa. Ribadisce la necessità di rinviare l'esame del provvedimento per poter approfondire le tematiche in esame.

  Luigi CASCIELLO (FI) ricorda che già nel 2008, nel corso della XVI Legislatura, il gruppo di Forza Italia si era espresso a favore di queste disposizioni. Dichiara di condividere pienamente la necessità di regolamentare la tematica e che le norme sembrano essere anche di buon senso – ciò a conferma del fatto che il centro-destra è una forza politica moderata – tuttavia condivide la richiesta di rinviare l'espressione del parere giustificando l'astensione dal voto da parte del gruppo di Forza Italia in attesa della conclusione dell'esame da parte della Commissione di merito e dell'esito di alcune proposte emendative presentate dallo stesso gruppo di Forza Italia. Condivide la dichiarazione del collega Mollicone circa il Pag. 281fatto che il ruolo della Commissione non debba essere ridotto a un parerificio.

  Gianluca VACCA (IPF) pur comprendendo le ragioni di alcuni colleghi, concorda con i colleghi Orfini e Fusacchia sul fatto che il dibattito sia stato svolto e che sia stata raggiunta un'intesa sul testo. Auspica dunque che la Commissione esprima un parere favorevole proprio per il valore che ha sempre dato all'istruzione come fattore di integrazione e inclusione sociale. Non è pensabile che la cittadinanza possa portare alla violenza, semmai, al contrario, la cittadinanza porta alla coesione sociale.

  Michele ANZALDI (IV) dopo aver ricordato la vicenda del tam tam basket di Castel Volturno, esclusa dai campionati federali perché composta quasi interamente da ragazzi per legge stranieri, ma italiani a tutti gli effetti, evidenzia che le prove di avere diritto alla cittadinanza i ragazzi le offrono quotidianamente, a scuola come nello sport. Non possono quindi essere tenuti in condizione di ghettizzazione fino al compimento dei 18 anni. Sottolinea che è passato parecchio tempo e la questione non può più essere rinviata specialmente da parte della VII Commissione che non può non puntare sulla cultura.

  Patrizia PRESTIPINO (PD), riferisce una testimonianza relativa alla presenza di ragazzi stranieri all'interno delle scuole che si sentono italiani a tutti gli effetti e che come tali sono considerati dai loro compagni i quali non riescono assolutamente a comprendere come sia possibile che uno di loro non sia, invece, cittadino italiano. Sottolinea che il parere favorevole va dato per rispetto di tutti quei ragazzi che frequentano le nostre scuole e si sentono mortificati dalla legislazione vigente.

  Alessandra CARBONARO (M5S) rileva che conferire un diritto a qualcuno non significa toglierlo a qualcun altro, ma, al contrario, moltiplicarlo. Rileva che c'è un'urgenza sociale alla quale il Parlamento deve dare una risposta perché si tratta di ragazzi già integrati. Invita quindi la Commissione ad esprimere il parere.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), rilevato come il tema sia stato ampiamente dibattuto, chiede che la Commissione possa votare oggi e preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico.

  Sara DE ANGELIS (LEGA) contesta che si voti su un testo il cui esame in Commissione referente non è ancora concluso e chiede che si attenda la conclusione dell'esame degli emendamenti.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, ricorda che il parere può essere espresso sul testo base. Ribadisce quindi la proposta di esprimere parere favorevole senza condizioni né osservazioni.

  Federico MOLLICONE (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, sostiene che la Commissione non possa esprimersi su un testo il cui esame non sia ancora stato concluso dalla Commissione di merito. Insiste pertanto per un rinvio dell'espressione del parere.

  Valentina APREA (FI) rileva come il parere della Commissione cultura dovrebbe essere un parere «pesante» e dirimente e, pertanto, non essere espresso in tempi così ristretti. È dell'avviso che la Commissione debba esprimere un parere che risponda alle competenze della Commissione stessa. Chiede quindi un rinvio per formulare un parere articolato e non di mera ratifica di un provvedimento che riguarda temi propri della Commissione.

  Gianluca VACCA (IPF) ricorda che il requisito della cittadinanza attiene alle competenze della I Commissione e che nel provvedimento non si parla di ordinamento scolastico. Il parere favorevole costituisce un messaggio chiaro di riconoscimento del ruolo fondamentale della scuola. Concorda con l'espressione del parere nella seduta odierna.

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  Rosa Maria DI GIORGI (PD), concordando con il deputato Vacca, fa notare che le altre Commissioni hanno già espresso il parere. Rileva che la Commissione non può non essere favorevole sull'attribuzione alla scuola del ruolo di vettore di riconoscimento di un diritto. Insiste per la votazione di un parere favorevole, perché la discussione è stata già molto ampia.

  Simone VALENTE (IPF) ricorda che ai sensi dell'articolo 73 del Regolamento le Commissioni possono esprimere un parere su un progetto di legge prima che si deliberi sul progetto.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, ascoltati gli interventi in cui tutti i gruppi hanno espresso la loro posizione osserva, anche in forza della lunga sua esperienza di dirigente scolastico, che per i ragazzi che vogliono essere integrati, la scuola rappresenta il primo presidio a garanzia dell'inclusione. Ribadisce pertanto l'opportunità di esprimere già nella seduta odierna il parere alla I Commissione.

  Valentina APREA (FI) chiede la sospensione dei lavori per poter formulare alcune osservazioni da sottoporre alla relatrice.

  Federico MOLLICONE (FDI) facendo presente che la Commissione di merito ha chiesto un rinvio dell'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea al 29 giugno, concorda con la richiesta di sospensione per poter presentare una proposta di parere alternativo.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) ribadisce il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico e chiede di procedere al voto.

  Daniele BELOTTI (LEGA) non condividendo la necessità di esprimersi in tempi così ridotti, chiede un rinvio dell'espressione del parere per poter approfondire le questioni poste.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, sospende la seduta per consentire la formulazione di eventuali osservazioni che si riserva di valutare.

  La seduta sospesa alle 15.30 riprende alle 15.40.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, avverte che il deputato Mollicone ha depositato una proposta di parere alternativo (vedi allegato).

  Federico MOLLICONE (FDI) chiede insistentemente e con forza di poter illustrare la proposta di parere alternativo appena depositata.

  Valentina APREA (FI) chiede che venga inserita nella proposta di parere della relatrice un'osservazione volta a prevedere, come requisito per la cittadinanza, la frequentazione con profitto di un intero ciclo di studi.

  Federico MOLLICONE (FDI) chiede di non procedere alla votazione della proposta di parere della relatrice e che siano svolte le dichiarazioni di voto.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, in risposta al deputato Mollicone ricorda che la sua proposta di parere alternativo, che reca peraltro un mero parere contrario senza premesse, sarà posta in votazione solo qualora la proposta della relatrice fosse respinta. Ricorda inoltre che si sono già svolti numerosi interventi da parte di più rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari che hanno dichiarato le proprie intenzioni di voto e illustrato ampiamente le loro posizioni sul provvedimento e sulla proposta di parere.

  (Vive proteste del deputato Mollicone)

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, invita il deputato Mollicone a moderare i toni e chiede che si possa proseguire il dibattito nel clima di serenità che ha sempre contraddistinto i lavori della Commissione.

  Alessandro FUSACCHIA (M-MAIE-PSI-FE) dopo aver reputato inaccettabili i comportamentiPag. 283 di alcuni colleghi e aver stigmatizzato il clima di forte tensione venutosi a creare, dichiara di temere per la sua incolumità fisica nell'aula della Commissione, in queste condizioni. Con riferimento all'osservazione proposta dalla deputata Aprea rileva che subordinare la concessione della cittadinanza al conseguimento di un profitto scolastico potrebbe essere discriminatorio per i ragazzi che a causa di situazioni personali e familiari disagiate non riescono conseguire risultati soddisfacenti.

  Federico MOLLICONE (FDI), levandosi in piedi e rivolgendosi alla presidenza con toni molto accesi, formula vibrate proteste per quella che ritiene essere una violazione del Regolamento, ribadendo con forza la richiesta di non procedere alla votazione della proposta di parere della relatrice prima di aver dato corso ad una fase formale di dichiarazioni di voto.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, invita il deputato Mollicone a tenere un comportamento più consono e rispettoso della Commissione e lo rassicura circa il fatto che non vi è stata alcuna violazione delle norme regolamentari avendo tutti i deputati avuto modo di esprimere, ampiamente, la loro posizione.

  (Vive, reiterate proteste del deputato Mollicone)

  Valentina APREA (FI) preso atto degli emendamenti approvati nella I Commissione, preannuncia il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

  Daniele BELOTTI (LEGA) propone di inserire nel parere un'osservazione che vincoli la concessione della cittadinanza all'assenza di condanne penali in primo grado.

  Alessandro FUSACCHIA (M-MAIE-PSI-FE) osserva che i soggetti interessati alla concessione della cittadinanza sono minori.

  (Vivissime proteste del deputato Mollicone)

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) chiede che vengano chiamati in aula gli assistenti parlamentari.

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, non ritenendo di accogliere le osservazioni proposte dai colleghi, pone in votazione la sua proposta di parere favorevole senza condizioni né osservazioni.

  Valentina APREA (FI) dichiara allora il voto contrario del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice (Proteste di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi presidente e Fratelli d'Italia).

  La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Modifiche all'articolo 40 della legge 28 luglio 2016, n. 154, in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne.

INDAGINE CONOSCITIVA

Sulle fondazioni lirico-sinfoniche: esame del documento conclusivo.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI