CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2022
818.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 232

COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 22 giugno 2022.

Audizione di rappresentanti delle reti di ong Focsiv, AOI, CINI e Link2007 aderenti alla Campagna 070 per l'aiuto pubblico allo sviluppo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.05 alle 8.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 giugno 2022Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla condotta del deputato Luis Di San Martino di Lorenzato di Ivrea nella seduta del 15 giugno 2022.

  Paolo FORMENTINI, presidente, segnala che, con riferimento all'increscioso andamento della seduta del 15 giugno scorso, a seguito di una lettera di protesta trasmessa al Presidente Fassino dalla collega Boldrini, lo stesso Presidente Fassino ha valutato opportuno sottoporre la condotta del deputato Di San Martino Lorenzato di Ivrea all'attenzione della Presidenza della Camera per eventuali valutazioni di carattere disciplinare, avendo di ciò previamente informato il Presidente del gruppo Lega in III Commissione, onorevole Zoffili.
  Precisa che tale decisione è stata assunta con riferimento ai toni e alle espressioni gravemente irrispettose usate dal deputato nei confronti della Commissione e in particolare all'indirizzo di colleghe, nonché alla luce delle riprese non autorizzate da lui acquisite con lo smartphone al fine di registrare gli interventi svolti da deputati di altra parte politica, evidentemente di segno diverso rispetto alle sue, e di riprodurli sui social media, in palese violazione del dettato regolamentare in tema di pubblicità dei lavori.

  La Commissione prende atto.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza. Testo unificato C. 105 Boldrini, C. 194 Fitzgerald Nissoli, C. 221 La Marca, C. 222 La Marca, C. 717 Polverini, C. 920 Orfini, C. 2269 Siragusa, C. 2981 Sangregorio e C. 3511 Ungaro.
Parere alla I Commissione.
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con una osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 15 giugno 2022.

  Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che, a seguito di rinuncia del mandato da parte della collega Di Stasio, l'onorevole Palazzotto subentra nelle funzioni di relatore sul provvedimento in titolo.
  Invita, quindi, il collega Palazzotto a presentare e illustrare la proposta di parere, atteso che la I Commissione prevede di concludere l'esame del provvedimento entro la giornata di domani, in vista dell'avvio della discussione generale calendarizzata per venerdì 24 giugno.

  Erasmo PALAZZOTTO (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con un'osservazione finalizzata a sollecitare una riflessione nella Commissione di merito sull'impatto a opportunità di riconsiderare le fattispecie di acquisto della cittadinanza iure sanguinis, nel senso di porre limiti temporali ragionevoli alla ricostruzione della linea di trasmissione della cittadinanza e di introdurre requisiti che possano attestare un legame genuino con il Paese e con il patrimonio culturale e linguistico italiano (vedi allegato 1). Sottolinea che, anche in considerazione degli emendamenti presentati presso la I Commissione, la formulazione dell'osservazione è volutamente generica al fine di affidare alla Pag. 233stessa Commissione di merito la eventuale valutazione in merito alla migliore opzione da percorrere sul piano tecnico.

  Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) esprime grande rammarico per l'indifferenza – a suo avviso vergognosa e insopportabile – che ha portato presso la Commissione di merito all'esclusione, nel testo unificato in esame, di norme per consentire agli italiani all'estero di riacquistare la cittadinanza. Si tratta di una vera e propria discriminazione, visto che molti di loro hanno completato in Italia lo stesso ciclo di studi – in taluni casi, anche quelli superiori – che consentirebbe gli stranieri, in base alla nuova disciplina, di ottenere la cittadinanza.

  Guglielmo PICCHI (LEGA), preannunciando il voto contrario del gruppo Lega sulla proposta di parere formulata dal relatore, segnala che la relazione illustrativa presentata dalla collega Di Stasio nella scorsa seduta ha dimostrato – dati statistici alla mano – che la disciplina vigente è più che generosa nella concessione della cittadinanza, ponendo l'Italia ai primi posti in Europa per numero di nuove acquisizioni, al netto delle cittadinanze concesse agli italo-discendenti. La normativa in vigore, tra l'altro, prevede un accurato e condivisibile percorso di naturalizzazione, che può intervenire solo al momento del compimento della maggiore età.
  Quanto all'attribuzione della cittadinanza agli oriundi, osserva che in diversi Paesi il procedimento è giuridicamente differenziato – ad esempio, nel Regno Unito prende il nome di «registrazione come cittadino» –, a conferma che si tratta di una fattispecie a sé, da tenere ben distinta dalle altre ipotesi di acquisto della cittadinanza. A suo avviso, è del tutto inaccettabile e giuridicamente insensata la formulazione proposta dal relatore, che pone limiti temporali alla ricostruzione della linea di trasmissione della cittadinanza e introduce un non meglio precisato «legame genuino» con il patrimonio culturale e linguistico italiano. Non si comprende perché prevedere dei requisiti rispetto ad uno status civitatis cui si ha diritto a prescindere in quanto italo-discendenti. Tale requisito, peraltro, rischia di rendere impossibile ad un funzionario italiano residente all'estero di trasmettere la cittadinanza ai propri figli nati all'estero.
  Evidenzia che solo l'introduzione del criterio dello ius soli potrebbe giustificare l'inserimento di limiti ai diritti degli italo-discendenti.
  Rileva, altresì, che anche sulla base della propria esperienza in qualità di sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, occorre promuovere ogni sforzo per digitalizzare – e dunque rendere più rapidi – i procedimenti, che non necessariamente devono portare ad un esito positivo, e dunque alla concessione della cittadinanza. Peraltro, al fine di contenere le richieste e limitarle solo ai soggetti davvero interessati, si potrebbero fissare – sempre sul modello inglese – tariffe congrue e cospicue per attivare il procedimento e scoraggiare richieste pretestuose.

  Laura BOLDRINI (PD), preannunciando il voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore e richiamando le considerazioni già svolte nella precedente seduta, invita i colleghi a rimanere sul merito del provvedimento in esame, che si limita ad introdurre la fattispecie ius scholae, assai circoscritta quanto alla platea dei beneficiari e ben lungi dal configurare una pur necessaria revisione organica della disciplina, che necessiterebbe di ben altri interventi. Ritiene opportuno l'inserimento dell'osservazione proposta dal relatore, dal momento che l'applicazione dello ius sanguinis ai discendenti di quarta o quinta generazione ha determinato evidenti storture e, non da ultimo, un sovraccarico di lavoro per la rete consolare, già duramente provata dalle carenze di personale.
  Infine, auspica una rapida approvazione del provvedimento, che consentirà a tanti bambini e ragazzi, attraverso l'acquisizione della cittadinanza, di sentirsi pienamente integrati nel tessuto sociale del nostro Paese, peraltro afflitto da un evidente problema di denatalità.

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  Paolo FORMENTINI, presidente, segnala ai colleghi la necessità di contenere il più possibile i propri interventi in considerazione dei ridotti tempi a disposizione e dell'elevato numero di punti previsti all'ordine del giorno.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, associandosi alle considerazioni svolte dal relatore e replicando all'onorevole Picchi, precisa che le problematiche non riguardano certo i figli di connazionali nati all'estero, che sono evidentemente cittadini italiani, ma l'enorme casistica di ricostruzione della linea di trasmissione della cittadinanza, che crea i maggiori oneri alla rete consolare, oltre a contemplare anche situazioni anomale di stranieri che si recano in particolare in Spagna per chiedere la cittadinanza italiana ai nostri consolati senza avere alcun nesso con il nostro Paese dove nemmeno intendono soggiornare.

  Paolo FORMENTINI, presidente, dà quindi conto delle sostituzioni.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con un'osservazione formulata dal relatore.

DL 50/2022: Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.
(C. 3614 Governo).
Parere alle Commissioni riunite V e VI
(Esame e conclusione – Parere favorevole con una osservazione).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, relatrice, in via generale, segnala che il provvedimento, composto di 59 articoli e suddiviso in due titoli, prevede ulteriori interventi in favore di lavoratori, imprese e famiglie per fronteggiare gli effetti economici della crisi ucraina. Considerata la quantità delle misure in esso contenute, oltre alle disposizioni di competenza della III Commissione, si limita ad indicare i principali interventi, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per l'approfondimento degli altri profili del provvedimento.
  In particolare, per quanto concerne il settore dell'energia, segnala che, al fine di incentivare la produzione e assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti, il decreto-legge prevede, tra le altre cose: la semplificazione della disciplina per la realizzazione di nuovi impianti di rigassificazione – compresi quelli galleggianti – e delle connesse infrastrutture, prevedendo una priorità per le valutazioni ambientali e le procedure autorizzative e disponendo la nomina – allo scopo – di un Commissario straordinario del Governo (articolo 5); la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle aree idonee, ovvero non ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici. Con riferimento alle procedure autorizzative specifiche per le aree idonee, precisa che si provvede alla loro estensione anche – ove appunto ricadenti su aree idonee – alle infrastrutture elettriche di connessione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a quelle necessarie per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, qualora strettamente funzionale all'incremento dell'energia producibile da fonti rinnovabili (articoli 6 e 57).
  Con riferimento alle e politiche fiscali e finanziarie, rileva che il provvedimento in esame, tra le altre cose: incrementa il credito d'imposta per l'acquisto del gas naturale a beneficio delle imprese, non solo quelle a forte consumo di gas (gasivore) (articolo 2); prevede un credito d'imposta pari al 28 per cento della spesa sostenuta, nel primo trimestre 2022, per l'acquisto del gasolio per le imprese di autotrasporto (articolo 3); proroga di tre mesi il termine previsto per realizzare il 30 per cento dei lavori effettuati sulle unità immobiliari dalle persone fisiche, soglia necessaria per avvalersi nel 2022 dell'applicazione della detrazione cd. Superbonus al 110 per cento (articolo 14); rimodula complessivamente l'aliquota del credito d'imposta «formazione 4.0» per le piccole e medie imprese. Pag. 235In particolare, la misura dell'agevolazione viene elevata per le piccole imprese dal 50 al 70 per cento e, per le medie imprese, dal 40 al 50 per cento, con riferimento alle spese di formazione del personale dipendente volte ad acquisire o consolidare competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale (articolo 22). Inoltre, il provvedimento aumenta dal 10 al 25 per cento l'imposta sugli extraprofitti nel settore energetico introdotta con il decreto-legge n. 21 del 2022 e ne estende il periodo di applicazione di un mese, fino al 30 aprile 2021 (articolo 55).
  In materia di lavoro sottolinea che il decreto-legge prevede (agli articoli 31 e 32) l'erogazione di una indennità una tantum pari a 200 euro, da erogarsi nel mese di luglio 2022, in presenza di determinati requisiti, in favore di alcune categorie di lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, percettori del reddito di cittadinanza e titolari di trattamenti pensionistici.
  Segnala, da ultimo, che in tema di enti territoriali l'articolo 42 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'Interno, un Fondo con una dotazione complessiva di 665 milioni di euro per gli anni dal 2023 al 2026, volto a rafforzare gli interventi del PNRR da parte dei comuni con più di 600 mila abitanti. Si tratta dei comuni di Roma (278 milioni), Milano (139 milioni), Napoli (94 milioni), Torino (87 milioni) e Palermo (67 milioni). Con decreti interministeriali, da adottare entro 90 giorni d'intesa con i comuni destinatari, sono individuati il Piano degli interventi e le schede progettuali con gli obiettivi iniziali, intermedi e finali, in coerenza con gli impegni previsti nel PNRR. Tali decreti disciplinano, inoltre, le modalità di erogazione delle risorse, di monitoraggio e di eventuale revoca delle risorse medesime, in caso di mancato utilizzo secondo quanto stabilito dal cronoprogramma.
  Per quanto riguarda le disposizioni di competenza della nostra Commissione, segnala innanzitutto l'articolo 15, recante misure finalizzate a sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese con sede in Italia, riconducibili alle conseguenze economiche negative derivanti dalla aggressione militare russa contro l'Ucraina, dalle sanzioni imposte dall'UE e dai partner internazionali nei confronti della Federazione Russia e della Bielorussia e dalle eventuali misure ritorsive adottate dalla stessa Federazione Russa.
  Evidenzia che l'efficacia della misura è subordinata alla previa approvazione della Commissione Europea ai sensi dell'art.108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Segnatamente, il comma 1 autorizza SACE S.p.A. a concedere, fino al 31 dicembre 2022, garanzie, in conformità alla normativa europea in tema di aiuti di Stato, in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma in favore delle imprese, che devono tuttavia dimostrare che la crisi in atto comporta dirette ripercussioni economiche negative sulla loro attività in termini di contrazione della produzione o della domanda dovuta a: perturbazioni nelle catene di approvvigionamento dei fattori produttivi, in particolare materie prime e semilavorati; rincari dei medesimi fattori produttivi; cancellazione di contratti con controparti aventi sede legale nella Federazione russa o in Bielorussia o in Ucraina.
  Ricorda che SACE, società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, svolge compiti di assicurazione, riassicurazione, coassicurazione e garanzia dei rischi di carattere politico, catastrofico, economico, commerciale e di cambio, nonché dei rischi a questi complementari, ai quali sono esposti, direttamente o indirettamente, gli operatori nazionali e le società a questi collegate o da questi controllate, anche estere, nella loro attività con l'estero o di internazionalizzazione dell'economia italiana. Accordi di riassicurazione e di coassicurazione possono essere conclusi da SACE con enti o imprese italiani, autorizzati all'esercizio dell'attività assicurativa, nonché con enti od imprese esteri ed organismi internazionali.
  Rileva che ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 15, la garanzia copre il capitale, gli interessi e gli oneri accessori Pag. 236fino all'importo massimo garantito: sulle obbligazioni di SACE derivanti dal rilascio delle garanzie è accordata di diritto, a sua volta, la garanzia dello Stato.
  Precisa che i commi 3 e 4 delimitano l'ambito soggettivo della garanzia, indicando le imprese che possono beneficiarne, ovvero quelle che alla data del 31 gennaio 2022 non si trovavano in situazione di difficoltà; in ogni caso, sono escluse le imprese che presentano esposizioni classificate come «sofferenze» ai sensi della disciplina bancaria; sono inoltre escluse le imprese soggette alle sanzioni adottate dall'Unione europea.
  Osserva che il comma 5 indica le condizioni per usufruire della garanzia e in quale misura percentuale può essere concessa, ovvero: a) 90 per cento per imprese con non più di 5 mila dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro; b) 80 per cento per imprese con fatturato superiore a 1,5 miliardi e fino a 5 miliardi o con più di 5 mila dipendenti in Italia; c) 70 per cento per le imprese con fatturato superiore a 5 miliardi di euro.
  Sottolinea che ai sensi del comma 13, SACE S.p.A. assume gli impegni a valere sulle risorse disponibili del Fondo a copertura degli oneri statali già costituito per la «Garanzia Italia SACE» a sostegno della liquidità delle imprese colpite dagli effetti della pandemia da COVID-19 dall'articolo 1, comma 14 del decreto-legge n. 23 del 2020: tale Fondo, inizialmente dotato di 1 miliardo di euro, è stato successivamente rifinanziato con 30 miliardi di euro.
  Segnala, altresì, l'articolo 17, che modifica la disciplina relativa alle garanzie che SACE in via ordinaria è autorizzata a rilasciare sui finanziamenti alle imprese italiane, ai sensi dell'articolo 6, comma 14-bis, del decreto-legge n. 269 del 2003.
  Ricorda che tale norma autorizza SACE a rilasciare – per una percentuale massima di copertura, salvo specifiche deroghe previste dalla legge, del 70 per cento, a condizioni di mercato e in conformità alla normativa dell'Unione europea – garanzie sotto qualsiasi forma, ivi incluse controgaranzie verso i confidi, in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, nonché di imprese di assicurazione, nazionali e internazionali, autorizzate all'esercizio del ramo credito e cauzioni, per finanziamenti sotto qualsiasi forma concessi alle imprese con sede in Italia, entro l'importo complessivo massimo di 200 miliardi di euro.
  Evidenzia che per le stesse finalità ed entro l'importo massimo complessivo, la SACE S.p.A. è altresì abilitata a rilasciare, a condizioni di mercato e in conformità alla normativa dell'Unione europea, garanzie sotto qualsiasi forma in favore di sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari emessi da imprese con sede in Italia. L'attività è svolta in regime di contabilità separata rispetto alle attività finalizzate all'internazionalizzazione del settore produttivo italiano svolte da SACE. Ricorda che sugli impegni assunti da SACE è accordata la garanzia dello Stato a prima richiesta.
  Rileva che le modifiche apportate dall'articolo in esame al citato comma 14-bis, in primo luogo, specificano meglio le finalità dell'intervento della SACE: mentre la dizione previgente si riferiva «ai fini di sostegno e rilancio dell'economia», la modifica aggiunge obiettivi più specifici, come quello di supportare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione delle imprese o l'incremento della loro competitività, migliorandone la capitalizzazione, lo sviluppo tecnologico, la sostenibilità ambientale, le infrastrutture o le filiere strategiche o favorendo l'occupazione.
  Osserva che la seconda modifica ha un carattere eminentemente tecnico: se la norma previgente prevedeva che le imprese beneficiarie dovessero avere la sede in Italia, la modifica specifica che le imprese beneficiarie debbano avere la sede legale in Italia, ovvero si deve trattare di imprese aventi sede legale all'estero con una stabile organizzazione in Italia.
  In terzo luogo, segnala che la norma rinvia all'Allegato 1 la definizione dei criteri, delle modalità e delle condizioni del rilascio delle garanzie e dell'operatività della garanzia dello Stato, superando la precedentePag. 237 formulazione che richiedeva l'intervento di un decreto del Ministro dell'Economia e delle finanze, da adottarsi di concerto con il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro dello Sviluppo economico: in altri termini, la nuova formulazione, nell'ottica della semplificazione, rende immediatamente operativa la disciplina, subordinatamente alla positiva decisione della Commissione europea sulla conformità a condizioni di mercato del regime di garanzia.
  Menziona anche l'articolo 18, che istituisce per l'anno 2022, nello stato di previsione del MISE, un Fondo con una dotazione di 130 milioni di euro per il sostegno – attraverso contributi a fondo perduto – alle piccole e medie imprese danneggiate dalla crisi internazionale in Ucraina, che si sono tradotte in perdite di fatturato derivanti dalla contrazione della domanda, dall'interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.
  Precisa che, in base al comma 2, sono destinatarie del fondo, a domanda e nei limiti delle risorse disponibili, le piccole e medie imprese, diverse da quelle agricole, che presentano, cumulativamente, i seguenti requisiti: hanno realizzato negli ultimi due anni operazioni di vendita di beni o servizi, ivi compreso l'approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l'Ucraina, la Federazione russa e la Repubblica di Bielorussia, pari almeno al 20 per cento del fatturato aziendale totale; hanno sostenuto un costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell'ultimo trimestre antecedente la data di entrata in vigore del presente decreto incrementato almeno del 30 per cento rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell'anno 2019 ovvero, per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell'anno 2021; hanno subito nel corso del trimestre antecedente la data di entrata in vigore del presente decreto un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto all'analogo periodo del 2019.
  Segnala che l'ammontare massimo del contributo per singolo beneficiario non può superare i 400 mila euro: qualora la dotazione finanziaria del Fondo non sia sufficiente a soddisfare tutte le istanze ammissibili, il MISE provvede a ridurre in modo proporzionale il contributo.
  Rileva che è comunque escluso il cumulo del contributo di cui al Fondo appena illustrato con i benefici di cui all'articolo 29 del provvedimento in esame, che prevede finanziamenti agevolati alle imprese esportatrici per fare fronte ai comprovati impatti negativi sulle esportazioni derivanti dalle difficoltà o rincari degli approvvigionamenti a seguito della crisi in atto in Ucraina. Come evidenziato nella relazione illustrativa, la disposizione in oggetto estende il sostegno, già previsto per le imprese che esportano in Russia, Bielorussia e Ucraina dal decreto-legge n. 14 del 2022 – convertito, con modificazioni, dalla legge n. 28 del 2022 – alle imprese colpite da specifiche difficoltà o rincari degli approvvigionamenti per via del conflitto in corso. L'interlocuzione con le parti interessate, infatti, ha confermato che crescono non solo i prezzi delle materie prime, ma anche quelli dei semilavorati, dei prodotti finiti utilizzati per l'attività aziendale anche se non incorporati nel prodotto, nonché i costi di trasporto, sia per effetto dei rincari energetici sia per la sostituzione di importazioni dai tre Paesi con importazioni da località più remote.
  Sottolinea che, nello specifico, il comma 1 dell'articolo 29 stabilisce che le disponibilità del Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri (di cui alla legge n. 394 del 1981), possono essere utilizzate per concedere finanziamenti agevolati alle imprese esportatrici: è ammesso, per un importo non superiore al 40 per cento dell'intervento complessivo di sostegno, anche il cofinanziamento a fondo perduto.
  Osserva che, in base al comma 2, la misura si applica fino al 31 dicembre 2022, secondo condizioni e modalità stabilite con una o più deliberazioni del Comitato agevolazioni, tenuto conto delle risorse disponibiliPag. 238 e dell'ammontare complessivo delle domande presentate, e subordinatamente all'autorizzazione della Commissione europea ai sensi del citato articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell'UE.
  Precisa che la relazione tecnica che accompagna il decreto-legge ricorda che, come tutti gli interventi disposti sul Fondo 394/81, la misura è subordinata alle effettive disponibilità del fondo stesso: al momento, risultano disponibili circa 2,2 miliardi di euro a valere sul Fondo 394/81, a cui vanno aggiunti 726 milioni di euro del Fondo per la promozione integrata per l'attività di cofinanziamento a fondo perduto.
  Ricorda, altresì, che, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Fondo 394/81 è stato rifinanziato con l'articolo 11 del decreto-legge n. 121 del 2021 – , convertito, con modificazioni, dalla legge n. 156 del 2021-, per complessivi 1,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni destinati alla Sezione Prestiti e 400 milioni alla Sezione Contributi a fondo perduto. Le risorse sono destinate a favorire i processi di digitalizzazione, innovazione e sostenibilità, la partecipazione a fiere internazionali e l'e-commerce delle PMI italiane, per rafforzarne la competitività e la presenza sui mercati internazionali: ricorda che, come evidenziato in sede di esame della relazione sullo stato di attuazione del PNRR, nel pieno rispetto della timeline concordata con la Commissione europea, il MAECI ha già provveduto ad adempiere ai suoi impegni e tutte le risorse assegnate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al Fondo 394 – i citati 1,2 miliardi di euro –sono state prenotate dalle imprese.
  Sottolinea la rilevanza, per la III Commissione, anche dell'articolo 25, che istituisce nello stato di previsione del MISE un Fondo per il potenziamento dell'attività di attrazione degli investimenti esteri, con una dotazione di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2022. Il Fondo è finalizzato alla realizzazione di iniziative volte alla ricognizione, anche sulla base delle migliori pratiche a livello internazionale, di potenziali investitori strategici esteri, secondo le caratteristiche e le diverse propensioni all'investimento di ciascuna tipologia di investitori, per favorire l'avvio, la crescita ovvero la ricollocazione nel territorio nazionale di insediamenti produttivi, nonché l'elaborazione di proposte di investimento strutturate, comprensive di tutti gli elementi utili ad un'approfondita valutazione delle opportunità prospettate, in relazione alle diverse tipologie di investitori.
  Rileva che il comma 2 costituisce, per le predette finalità e al fine di garantire il supporto tecnico-operativo al Comitato interministeriale per l'attrazione degli investimenti esteri (CAIE), una segreteria tecnica coordinata da un dirigente di livello generale in servizio presso il MISE e composta dal personale in servizio presso il predetto Ministero, nei limiti della vigente dotazione organica e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  Ricorda che il Comitato interministeriale per l'attrazione degli investimenti esteri è composto da un rappresentante del Ministero dello Sviluppo economico, che lo presiede, da un rappresentante del Ministero dell'Economia e delle finanze, da un rappresentante del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, da un rappresentante del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione e da un rappresentante della Conferenza Stato-Regioni; inoltre, può essere integrato con i rappresentanti delle amministrazioni centrali e territoriali di volta in volta coinvolte nel progetto d'investimento.
  Segnala che, sempre in base al comma 2, alla segreteria tecnica del Comitato sono attribuiti, tra l'altro, i compiti inerenti alla ricognizione di potenziali investitori strategici esteri, all'elaborazione di proposte di investimento strutturate, alla creazione, in via sperimentale, di uno «sportello unico» che accompagni e supporti gli investitori esteri con riferimento a tutti gli adempimenti e alle pratiche utili alla concreta realizzazione dell'investimento, nonché all'attivazione di un sito web unitario, che raccolga e organizzi in maniera razionale tutte le informazioni utili sulle iniziative e sugli strumenti attivabili a supporto dei potenziali investitori esteri. Per le medesime finalità il MISE può avvalersi, con Pag. 239contratti di lavoro autonomo, di un contingente massimo di dieci esperti con elevate competenze e qualificazioni professionali in materia, nel limite di spesa di 40 mila euro annui per singolo incarico.
  Illustra anche l'articolo 45 che, al comma 1, prevede la semplificazione dei meccanismi di dispiegamento delle misure d'intervento all'estero del Servizio nazionale di protezione civile nell'ambito del meccanismo unionale, esigenza ulteriormente accresciuta a seguito della crisi ucraina. Segnala che, a tal fine, il comma 2 dell'art. 29 del Codice della protezione civile (di cui al decreto legislativo n.1 del 2018) è novellato nel senso di consentire l'impiego in Paesi terzi, su richiesta del MAECI, di moduli, mezzi, attrezzature ed esperti qualificati, specificamente formati e registrati nel Sistema comune di comunicazione e formazione in caso di emergenza (CECIS), nel quadro della partecipazione del Servizio nazionale al Pool europeo di protezione civile istituito, nell'ambito del Meccanismo unionale di protezione civile.
  Al riguardo, ricorda che il Meccanismo unionale di protezione civile – istituito nel 2001 e più volte riformato – coordina la risposta europea alle catastrofi naturali e legate alle attività dell'uomo ed è costituito da un pool volontario di risorse pre-impegnate dagli Stati Membri per essere dispiegate immediatamente all'interno o all'esterno dell'Unione e garantire in caso di emergenza un'assistenza rapida, efficace e coordinata alle popolazioni colpite.
  Evidenzia che il comma 2 autorizza, nell'ambito del menzionato Meccanismo unionale, la partecipazione del Servizio nazionale a RescEU, rimettendo al Dipartimento per la protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, d'intesa con il MAECI. la verifica della sussistenza di motivi di rifiuto all'impiego: nello specifico, RescEU costituisce una riserva supplementare di risorse (elicotteri, aerei antincendio e altri mezzi) in aree in cui sono state riscontrate carenze comprovate a livello europeo, rendendo il Meccanismo di protezione civile ancora ancora più efficace.
  Precisa che, ai fini dell'anticipazione delle spese connesse all'impiego delle risorse RescEU, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze per il successivo trasferimento al bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri il Fondo per la partecipazione a RescEU, con uno stanziamento di 3 milioni di euro per l'anno 2022.
  Da ultimo, segnala talune norme dell'articolo 47, che dispongono e disciplinano l'erogazione di uno o più prestiti a beneficio del Governo dell'Ucraina.
  Al riguardo, evidenzia che nella relazione illustrativa il Governo chiarisce l'intento delle disposizioni facendo riferimento al fatto che l'Ucraina sta subendo ingentissimi danni economici e sociali legati all'aggressione russa. Per contenere i danni all'economia e alla popolazione e fronteggiare spese per il funzionamento della amministrazione pubblica, ed evitarne il collasso, il Paese necessita di sostanziali risorse e finanziamenti da partner esterni. Sottolinea che alla comunità internazionale, e in particolare ai Paesi del G7, ad altri importanti donatori – tra cui l'UE – e alle istituzioni finanziarie internazionali – tra cui la Banca Mondiale, la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca Europea per la ricostruzione allo sviluppo – si chiede di sostenere il Paese con ingenti e tempestivi pacchetti finanziari. Ricorda che finora l'Italia ha contribuito con 110 milioni di euro a valere sui fondi della cooperazione allo sviluppo, 26 milioni di euro per interventi e umanitari, e un apporto stimato in 500 milioni di euro per l'accoglienza a circa 100 mila rifugiati ucraini nel nostro Paese. Tuttavia, in qualità di Paese appartenente al G7 e importante membro dell'UE, è richiesto anche all'Italia di rivestire un ruolo di primo piano nel sostegno all'Ucraina e di contribuire allo sforzo congiunto con ulteriori risorse adeguate alla contingenza gravissima del momento.
  Evidenzia, pertanto, che il comma 14 dell'articolo 47 istituisce, per l'anno 2022, nello stato di previsione del MEF, un fondo con una dotazione di 200 milioni di euro destinato all'erogazione di uno o più prestiti finanziari a beneficio del Governo dell'UcrainaPag. 240 di importo complessivo non superiore a 200 milioni di euro, quale sostegno al bilancio generale del predetto Stato.
  Il comma 15 precisa che le finalità dell'azione di sostegno al bilancio generale dello Stato consistono nel supporto al funzionamento della pubblica amministrazione del Governo dell'Ucraina nel rispetto di criteri coerenti con il mantenimento della stabilità macroeconomica e dei principi di trasparenza.
  Il comma 16 indica alcune possibili modalità di erogazione del prestito, precisando, innanzitutto, che il sostegno può realizzarsi anche in regime di cofinanziamento parallelo di iniziative promosse dalle istituzioni finanziarie multilaterali internazionali o europee.
  Il comma 19 indica nella relazione al Parlamento, predisposta dal Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, sulle attività di cooperazione allo sviluppo realizzate nell'anno precedente, lo strumento per riportare elementi informativi sullo stato di attuazione del presente articolo. Al riguardo, ricordo che la relazione, previa approvazione del Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo, è trasmessa alle Camere e alla Conferenza unificata entro il 31 ottobre di ogni anno.
  Alla luce di queste considerazioni, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione, di cui dà lettura (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni testé svolte dalla relatrice.

  La Commissione approva, all'unanimità dei presenti, la proposta di parere favorevole con una osservazione, formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 22 giugno 2022. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.30.

Programma di lavoro della Commissione per il 2022 – Insieme per un'Europa più forte.
(COM(2021)645 final) e relativi allegati (COM(2021)645 final – Annexes 1 to 5).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2022.
(Doc. LXXXVI, n. 5) (Doc. LXXXVI n. 2).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2022 – 30 giugno 2023) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze francese, ceca e svedese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri».
(14441/21).
Parere alla XIV Commissione.
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Andrea ORSINI (FI), relatore, in via preliminare, ribadisce il rammarico per il ritardo con il quale – per l'ennesima volta – viene avviato l'esame di questi documenti programmatici in titolo: la Relazione Programmatica del Governo, infatti, è stata trasmessa alle Camere solo il 16 maggio scorso, con un ritardo di quasi cinque mesi rispetto al termine di presentazione – 31 dicembre 2021 – previsto dall'articolo 13, comma 1, della legge n. 234 del 2012. Tale ritardo riduce, di fatto, la possibilità che il Parlamento possa esprimere indirizzi puntuali ed incisivi sull'attività dell'Esecutivo in sede europea, dal momento che nel secondo semestre dell'anno molti dei dossier sono già entrati in una fase negoziale molto avanzata, in taluni casi già esaurita.
  Segnala, peraltro, che la questione relativa alla necessità di un sistematico e Pag. 241tempestivo adempimento, da parte del Governo, degli obblighi informativi nei confronti del Parlamento previsti dalla legge n. 234 del 2012 – anche con specifico riguardo alle tempistiche di presentazione della Relazione Programmatica – è stata, da ultimo, rilevata dalla Camera dei deputati con due risoluzioni approvate in Assemblea, rispettivamente il 26 marzo 2019 (la n. 6-00067) ed il 7 ottobre 2020 (la n. 6-00131).
  Evidenzia, altresì, che il fatto che l'esame della Relazione Programmatica sia abbinato a quello del Programma di lavoro della Commissione europea – secondo quanto prevede il parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010 – impedisce al Parlamento di valutare tempestivamente le priorità della Commissione, depotenziando in maniera significativa il «dialogo politico» tra le due Istituzioni: anche in questo caso, infatti, buona parte delle iniziative legislative sono già state presentate, e dunque le valutazioni del Parlamento italiano diventano poco rilevanti nella definizione del merito delle proposte.
  Ancora in via preliminare, osserva che, essendo stati presentati, rispettivamente, nel mese di ottobre e di dicembre 2021, sia il Programma di lavoro della Commissione per il 2022 sia il Programma di diciotto mesi del Consiglio non tengono conto dell'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina e delle sue conseguenze. Al contrario, la Relazione Programmatica del Governo ne valuta tutti gli effetti, indicando che, in un quadro geopolitico divenuto molto più incerto, l'obiettivo è quello di costruire un'autonomia strategica europea coerente con gli interessi italiani, che consenta di affrontare l'emergenza economica e sociale e garantire la sicurezza dei cittadini a partire da quattro settori prioritari della dimensione esterna dell'UE: politica estera, di sicurezza e di difesa comune; politica commerciale; proiezione esterna della politica industriale; proiezione esterna delle politiche digitali e di connettività.
  Sottolinea che per quanto riguarda, in particolare, la crisi in Ucraina, il Governo auspica un'azione maggiormente incisiva dell'UE in campo internazionale, che consenta all'Unione di ricoprire un ruolo attivo e determinante a sostegno degli sforzi di pace. Il Governo sottolinea che dovrà essere garantita la piena sostenibilità del meccanismo sanzionatorio dei riguardi della Russia, attraverso misure di mitigazione degli impatti avversi. Soprattutto nel contesto della crisi ucraina, infatti, l'impianto delle sanzioni è parte di un «approccio binario» al conflitto, che poggia, da un lato, sul sostegno a Kiev e sull'aumento della pressione sulla Russia e, dall'altro, sul mantenimento dei canali negoziali tra le parti. In tale ottica, lo scopo del sostegno alla resilienza ucraina è di rafforzarne la posizione ad un futuro tavolo negoziale.
  Con riferimento alle questioni di più stretta competenza della nostra Commissione, segnala che la Commissione europea, nell'ambito dell'area strategica «un'Europa più forte nel mondo», indica, anzitutto, la necessità di rafforzare l'influenza dell'Europa in un mondo in rapida evoluzione e di difendere i suoi valori e interessi.
  In particolare, il Programma di lavoro della Commissione prevede, nel corso del 2022, di intensificare gli sforzi dell'UE per costruire partenariati per la connettività che promuovano una connettività digitale e rispettosa dell'ambiente con partner di tutto il mondo, attraverso la nuova iniziativa «Global Gateway», che sarà strettamente coordinata con l'iniziativa Build Back Better World nell'ambito del G7.
  Al riguardo, ricorda che l'iniziativa «Global Gateway», presentata il 1° dicembre 2021, è volta a promuovere una nuova strategia europea di investimenti infrastrutturali per rafforzare i collegamenti tra l'Unione europea e i suoi principali partner commerciali in cinque ambiti: digitale; clima ed energia; trasporti; salute; educazione e ricerca. La strategia punta a mobilitare fino a 300 miliardi di euro in investimenti tra il 2021 e il 2027, attraverso il lavoro coordinato di Istituzioni UE, Stati membri, delegazioni dell'UE nel mondo, Banca Europea per gli InvestimentiPag. 242 (BEI) e Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD).
  Precisa che, in questo ambito, nella Relazione Programmatica il Governo indica che occorre rafforzare il dibattito in corso con una riflessione più ampia sul rilancio degli investimenti necessari per ridurre la dipendenza strategica dell'UE in ambito digitale e sulla creazione di reti di interconnessione globali. Inoltre, il Governo indica come prioritario l'allargamento ad est delle reti di trasporto transeuropee, nonché dei corridoi multimodali, al fine di rafforzare la cooperazione con i Paesi del Partenariato orientale spingendosi fino all'estremo oriente, con il chiaro obiettivo di realizzare una rete paneuropea per merci e passeggeri.
  Rileva che nel Programma di lavoro la Commissione annuncia anche la presentazione di una proposta di modifica del regolamento di blocco per proteggere meglio gli operatori dell'UE, siano essi privati o imprese, scoraggiando e contrastando ulteriormente l'applicazione extra-territoriale di sanzioni da parte di Paesi terzi; al riguardo, segnala che il cosiddetto «regolamento di blocco» – n. 2271 del 1996 – fu introdotto in risposta alla normativa extra-territoriale adottata dagli USA per imporre sanzioni nei confronti di Cuba, Iran e Libia: l'obiettivo, infatti, è di tutelare gli operatori dell'UE nei confronti di lesioni dei propri interessi economici e/o finanziari per l'applicazione diretta o indiretta di atti normativi di Paesi terzi.
  Quanto alla cooperazione internazionale in ambito energetico – altro settore ritenuto prioritario dalla Commissione europea –, segnala che lo scorso 18 maggio, nell'ambito del pacchetto di proposte relative al piano Repower EU, è stata presentata la nuova strategia internazionale di mobilitazione dell'energia, che mira a: rafforzare la sicurezza energetica e l'autonomia strategica dell'UE; diversificare l'approvvigionamento energetico dell'UE ed aumentare il risparmio e l'efficienza energetica; accelerare la transizione energetica globale verde per garantire una transizione sostenibile e sicura ed energia a prezzi accessibili; sostenere l'Ucraina e altri Paesi che sono stati direttamente o indirettamente colpiti dall'aggressione russa; costruire partenariati internazionali per promuovere l'energia pulita a livello globale.
  Ricorda che lo stesso 18 maggio è stato presentata anche una comunicazione sul rafforzamento del partenariato strategico con i paesi del Golfo persico (Bahrein, Kuwait, Iraq, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) in una serie di settori strategici quali: energia, transizione verde e cambiamenti climatici, diversificazione commerciale ed economica, stabilità regionale e sicurezza globale, sfide legate al contesto umanitario e dello sviluppo e rafforzamento dei contatti interpersonali.
  Al riguardo, segnala che nell'ultima riunione del Consiglio Affari esteri dell'UE sono state approvate conclusioni nelle quali si ribadisce che la cooperazione stretta tra l'Unione europea e i partner del Golfo è essenziale per conseguire la pace e la prosperità delle regioni del Golfo e del Medio Oriente, una forte ripresa economica, approvvigionamenti energetici sostenibili, a prezzi accessibili e sicuri per i consumatori europei, una solida collaborazione sulla transizione verde per contribuire all'azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050 e una risposta risoluta alle esigenze globali in materia di aiuti umanitari e di sviluppo. Un accento particolare è stato riservato al tema dei diritti umani, sottolineando che l'UE presterà attenzione alla lotta contro tutte le forme di discriminazione e continuerà a promuovere e proteggere la libertà di religione o di credo. Inoltre, verrà posta particolare enfasi sulla parità di genere e sulla promozione dell'emancipazione delle donne e delle ragazze e del loro pieno godimento dei diritti umani.
  Osserva che nel Programma di diciotto mesi del Consiglio, il trio di presidenza afferma la propria intenzione di perseguire una linea d'azione più strategica, aumentando la capacità dell'UE di agire in modo autonomo per salvaguardare i suoi interessi, difendere i suoi valori e il suo stile di vita, continuando a svolgere Pag. 243un ruolo determinante nella promozione del multilateralismo e dell'ordine internazionale basato su regole.
  Evidenzia che si tratta di una linea condivisa anche dal nostro Governo, laddove – nella Relazione Programmatica – indica che occorre perseguire una maggiore autonomia strategica dell'UE, intesa come capacità di agire e gestire crisi insieme ai partner, ove possibile, e in autonomia, ove necessario. In particolare, il Governo intende promuovere progetti volti a aumentare la capacità dell'Unione di rispondere agli shock esterni, di qualunque natura, per aumentare l'autonomia strategica nei settori cruciali dell'energia, della difesa e delle cooperazioni industriali, specialmente nei campi «verde» e digitale.
  Rileva che il Programma di diciotto mesi del Consiglio intende, altresì, promuovere attivamente il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto in tutte le azioni esterne. Con particolare riferimento al Vicinato dell'UE, si indica la necessità di un approccio strategico nei confronti dei Balcani occidentali, il rafforzamento e l'ulteriore sviluppo del partenariato strategico con il Vicinato meridionale e il sostegno dell'attuazione degli impegni già assunti nei confronti del Partenariato orientale.
  Sottolinea che nella Relazione Programmatica, per quanto riguarda il processo di allargamento dell'UE ai Balcani occidentali, il Governo indica che – pur riconoscendo le legittime aspirazioni e il percorso europeo di Ucraina, Georgia e Moldova – continuerà a sostenere il percorso di integrazione europea dei Balcani occidentali, favorendo l'avvio effettivo dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, sollecitando un'accelerazione dei negoziati con Serbia e Montenegro – concentrandosi in particolare sull'attuazione delle riforme in materia di Stato di diritto – e favorendo il rilancio della prospettiva europea della Bosnia–Erzegovina e del Kosovo. In questo contesto, si intende consolidare il ruolo dell'Italia quale punto di riferimento per i Paesi della regione nel loro processo di integrazione europea.
  Al riguardo, in vista dell'imminente Consiglio europeo di giugno, ribadisce l'auspicio che venga dato un deciso impulso al processo di allargamento ai Balcani occidentali, per troppo tempo ostacolato da veti contrapposti e mancanza di visione politica.
  Per quanto riguarda il Vicinato meridionale, osserva che nell'ambito del processo in corso di definizione delle priorità di partenariato volte a delineare il quadro di riferimento per la programmazione delle risorse dell'UE a favore dei Paesi coinvolti, il Governo continuerà a sostenere il mantenimento dell'attuale chiave di ripartizione delle allocazioni finanziarie, che vede ad oggi due terzi dei fondi dedicati al Vicinato sud e un terzo al Vicinato orientale.
  Tornando al Programma del trio delle presidente, rileva che si intende continuare a vigilare sulla piena attuazione dell'Accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione tra l'UE e il Regno Unito, proseguire la cooperazione con i Paesi dello Spazio economico europeo e dell'Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia), compiere progressi sostanziali in vista della conclusione dei negoziati su un accordo di associazione con Andorra, Monaco e San Marino e proseguire la rivalutazione delle relazioni UE-Svizzera.
  Con riferimento alle relazioni con i partner internazionali, il Programma di diciotto mesi del Consiglio indica la priorità di promuovere partenariati globali e reciprocamente vantaggiosi con gli Stati Uniti e l'Africa, di perseguire un approccio multidimensionale con la Cina e di rilanciare dei negoziati per accordi ambiziosi con l'India.
  Evidenzia che il trio sosterrà inoltre l'attuazione della strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indopacifica, in particolare nei settori dei diritti umani, dello sviluppo sostenibile e della connettività, della sicurezza e della difesa e delle catene di approvvigionamento.
  In tema di commercio, segnala che il Programma di diciotto mesi del Consiglio intende contribuire a definire un nuovo Pag. 244sistema di governance economica globale fondato su un'agenda di libero scambio ambiziosa ed equilibrata, basata sull'Organizzazione mondiale del commercio. Tale Programma sarà affiancato da un'agenda commerciale bilaterale, nel contempo tutelando l'Unione dalle pratiche sleali e abusive e garantendo la reciprocità.
  Osserva che nella Relazione Programmatica, con riguardo alla politica commerciale comune, il Governo indica che continuerà ad assicurarne la coerenza con gli interessi del sistema economico-produttivo italiano per offrire nuove opportunità di sbocco all'export, diversificare le fonti di approvvigionamento – in particolare di materie prime essenziali –, tutelare le sensibilità del sistema commerciale italiano e contrastare la concorrenza sleale. In particolare, l'Italia continuerà a sostenere l'attuazione, da parte dell'UE, di una politica commerciale comune aperta basata su sostenibilità, resilienza e level playing field. Oltre alla negoziazione e finalizzazione di nuovi accordi – con i Paesi Mercosur, ma anche con Messico, Cile, Nuova Zelanda e Australia – e alla ripresa di un dialogo transatlantico costruttivo, l'Italia sosterrà l'applicazione corretta degli accordi esistenti e l'ammodernamento degli strumenti di difesa commerciale UE. In ambito multilaterale si continuerà a sostenere gli sforzi UE per promuovere la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio, sbloccare la paralisi del sistema di risoluzione delle controversie, ovviare all'inadeguatezza delle regole esistenti e lanciare nuove iniziative.
  In materia di sicurezza e difesa, segnala che il Programma di diciotto mesi del Consiglio ritiene che l'UE debba assumere maggiori responsabilità, secondo le linee delineate nella «Bussola strategica» approvata in occasione del Consiglio europeo del 24- 25 marzo 2022. Si tratta di una priorità condivisa anche dal nostro Esecutivo, che vede nella «Bussola Strategica» il fulcro dei processi di pianificazione e delle capacità di gestione delle crisi, in grado di assicurare coerenza tra tutte le iniziative in ambito comunitario. Ricorda, infatti, che la prima parte della Bussola contiene un'analisi del quadro geopolitico attuale, delle tensioni che lo attraversano e dei nuovi rischi da fronteggiare. Nella seconda parte si delineano una serie di interventi, necessari per sostenere il nuovo ruolo internazionale dell'Unione, raccolti in quattro «filoni di lavoro»: azione, sicurezza, investimenti e partner. Le misure proposte sono di varia natura: dall'istituzione di una forza di dispiegamento rapido al rafforzamento della cyber-difesa; da nuove priorità nello sviluppo capacitivo alla sicurezza marittima, dallo spazio alla dimensione civile. Per la maggior parte delle azioni viene anche indicata una tempistica di attuazione.
  Sempre nell'ambito della politica di sicurezza e difesa, segnala che tra le priorità del Programma di lavoro della Commissione europea figura l'accelerazione dei lavori per realizzare un'autentica Unione europea della difesa e rafforzare i partenariati con gli alleati, in particolare attraverso una nuova dichiarazione congiunta UE-NATO, tuttora in corso di negoziazione. Si tratta della terza dichiarazione (dopo quelle del 2016 e del 2018) e dovrebbe promuovere la cooperazione nei seguenti ambiti: resilienza, tecnologie emergenti e di rottura, cambiamenti climatici e spazio.
  Precisa che nella Relazione Programmatica il Governo indica che l'Italia continuerà a sostenere le iniziative tese al rafforzamento della difesa europea, in complementarietà con la NATO, con il fine di renderla flessibile e adeguata, ma anche per rispondere alle esigenze di protezione del territorio europeo e dei suoi cittadini. Si auspica, dunque, che la citata nuova dichiarazione congiunta sia incentrata sulle seguenti principali aree: consultazioni politiche; cooperazione in campo operativo; condivisione di informazioni; resilienza; clima e sicurezza; sicurezza dello spazio; pianificazione e sviluppo capacitivo; capacity building.
  Da ultimo, menziona gli esiti della Conferenza sul futuro dell'Europa, che ha concluso i suoi lavori il 9 maggio scorso con l'approvazione di una Relazione finale, che illustra 49 obiettivi e 325 propostePag. 245 di riforma, articolate sui nove temi individuati all'inizio del percorso. A tal proposito, segnala che nella Relazione Programmatica il Governo dichiara che, da parte italiana, si guarderà con apertura e pragmatismo ai possibili seguiti da dare alle proposte scaturite dalla Conferenza, anche nel senso di una riforma dei Trattati. Al riguardo, segnala che nella risoluzione approvata il 9 giugno scorso il Parlamento europeo ha chiesto la convocazione di una Convenzione sulla riforma dei Trattati – composta anche da rappresentanti dei Parlamenti nazionali –, attivando la procedura di revisione prevista dall'articolo 48 del Trattato sull'Unione europea: ribadisce che si tratta di un obiettivo del tutto condivisibile, contenuto anche nella risoluzione n. 7-00829 De Luca e altri approvata il 27 aprile scorso dalle Commissioni riunite III e XIV.
  Alla luce di quanto esposto, presenta una proposta di parere favorevole sui provvedimenti in titolo (vedi allegato 3).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) preannuncia il voto di astensione di Fratelli d'Italia.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 14.40.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 22 giugno 2022. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.40.

7-00835 Delmastro delle Vedove: Sulla partecipazione di Taiwan all'Organizzazione Mondiale della Sanità.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00172).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 15 giugno 2022.

  Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che il collega Delmastro delle Vedove, recependo alcune richieste di riformulazione a lui pervenute per le vie brevi da parte del Governo, ha depositato una ulteriore nuova formulazione della risoluzione, che è in distribuzione (vedi allegato 4).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) illustra la proposta di risoluzione, come riformulata, evidenziando che essa mira ad impegnare il Governo a richiedere la partecipazione significativa di Taiwan nelle future edizioni dell'Assemblea Mondiale della Salute e negli incontri a livello tecnico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: tale richiesta è motivata dalla condotta più che esemplare dimostrata dalle autorità taiwanesi nella gestione della pandemia, nonché dalla straordinaria solidarietà nella fornitura di materiale medico e disponibilità nel condividere esperienze e conoscenze acquisite sul campo.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), ringraziando il collega Delmastro delle Vedove per aver assunto un'iniziativa su un tema così rilevante, sottoscrive la proposta di risoluzione.

  Silvana SNIDER (LEGA), associandosi all'apprezzamento per il lavoro svolto dal collega Delmastro delle Vedove ed esprimendo sdegno per l'attuale esclusione di Taiwan dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, preannuncia il convinto voto favorevole del gruppo Lega sulla ulteriore nuova formulazione della risoluzione.

  Vittorio FERRARESI (M5S) preannuncia a sua volta il voto favorevole del gruppo Movimento 5 Stelle.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime pare favorevole sulla nuova formulazione della risoluzione a prima Pag. 246firma del deputato Delmastro delle Vedove, che ringrazia per avere voluto recepire talune segnalazioni della Farnesina.

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità dei presenti, l'ulteriore nuova formulazione della risoluzione n. 7-00835 Delmastro delle Vedove, che assume il n. 8-00172.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 22 giugno 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.