CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 marzo 2022
760.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 25

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 15 marzo 2022. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.05.

DL 17/2022: Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.
C. 3495 Governo.
(Parere alle Commissioni VIII e X).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI, relatore, in via generale, segnala che il provvedimento, composto di quarantatré articoli e suddiviso in cinque titoli, mira a sostenere la ripresa economica e a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno dispiego.
  Sottolinea che le misure ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 destinati a far fronte al caro energia e la restante parte, invece, a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase.
  Per quanto riguarda l'ambito energetico, evidenzia che il provvedimento prevede sia misure di emergenza, per calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, sia interventi che consentano nel futuro di evitare altre crisi come quella in corso, per esempio attraverso l'aumento della produzione nazionale di energia.
  Sul piano delle misure emergenziali, ricorda che il Governo è già intervenuto per ridurre la pressione per il «caro bollette» con 1,2 miliardi (III trimestre 2021), 3,5 miliardi (IV trimestre 2021) e 5,5 miliardi (I trimestre 2022). Rileva, quindi, che con il decreto in esame vengono prorogate le misure già in essere, ovvero: l'azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a Pag. 2616,5 kilowatt, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kilowatt, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico (articolo 1); la riduzione dell'IVA al 5 per cento applicabile alle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali dei mesi aprile, maggio e giugno 2022 (articolo 2); il rafforzamento dei bonus sociali per l'energia elettrica ed il gas e del bonus per disagio fisico per l'energia elettrica: la misura si rivolge a coloro che versano in particolari condizioni di disagio economico, fisico e sociale – platea di oltre 3 milioni di famiglie per il bonus elettrico e 2 milioni di famiglie per il bonus sul gas –, ed in particolare a famiglie con ISEE fino a 8.265 euro, famiglie numerose (con più di tre figli) con ISEE fino a 20 mila euro, percettori di reddito o pensione di cittadinanza, clienti domestici affetti da grave malattia o clienti domestici presso i quali vive un soggetto costretto ad utilizzare apparecchiature elettromedicali «salvavita» (articolo 3). Il provvedimento prevede inoltre: un contributo straordinario per le imprese cosiddette «energivore», ovvero le imprese a forte consumo di energia elettrica che hanno subito un significativo incremento del relativo costo: tale contributo assume la forma di un credito di imposta pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata – ovvero prodotta e auto-consumata – nel secondo trimestre 2022 (articolo 4); l'introduzione di un nuovo contributo straordinario in favore delle imprese «gasivore»: anche in questo caso si tratta di un credito di imposta, pari al 15 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del gas, consumato nel primo trimestre solare dell'anno 2022 per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici (articolo 5).
  Nel quadro delle misure emergenziali, segnala anche le disposizioni di cui all'articolo 8, volte a garantire liquidità alle imprese che hanno subito il maggior impatto dei rincari del settore energetico. A tal fine, i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte all'attuale emergenza energetica possono essere assistiti dalle garanzie dello Stato attraverso gli strumenti Garanzia Italia e Fondo di garanzia per le PMI alle medesime condizioni agevolative previste dai regimi operanti sotto il Temporary Framework della Commissione europea, che prevede deroghe rilevanti alla disciplina degli aiuti di Stato per contrastare gli effetti economici e sociali provocati dalla pandemia di COVID-19.
  Sul piano degli interventi a medio-lungo termine, rileva che il decreto include un significativo programma di accelerazione sul fronte delle sorgenti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, con un intervento di semplificazione per l'installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali.
  In particolare, l'articolo 9 prevede che l'installazione, con qualunque modalità, di impianti fotovoltaici, nonché la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica, non sono subordinate all'acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati, ad accezione degli impianti che ricadono in aree o immobili dichiarati di notevole interesse pubblico. Al riguardo, rileva la necessità di garantire adeguatamente la tutela del paesaggio, che deve costituire una priorità di tutte le politiche pubbliche.
  Sottolinea, inoltre, l'obiettivo dell'incremento della produzione nazionale di gas allo scopo di diminuire il rapporto importazione/produzione. In particolare, l'articolo 16 disciplina l'avvio e lo svolgimento, da parte del Gestore Servizi energetici (GSE), di procedure per l'approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale dai titolari di concessioni di coltivazione di gas: la finalità è quella di contribuire al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale a prezzi ragionevoli ai clienti finali e, contestualmente, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti.
  Evidenzia che il provvedimento comprende anche un pacchetto di norme per incrementare e ottimizzare lo stoccaggio Pag. 27di gas (articolo 21), nonché per promuovere la produzione di biocarburanti sostenibili utilizzati in purezza in settori strategici, come ad esempio trasporti ed aerei (articolo 17).
  Per quanto attiene al sostegno alle filiere produttive, osserva che il decreto interviene su due settori interessati da grandi trasformazioni: automotive e microprocessori. Per quanto concerne l'industria automobilistica, l'articolo 22 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un fondo con una dotazione di 700 milioni di euro per l'anno 2022 e 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030, volto a favorire la ricerca e gli investimenti finalizzati all'insediamento, alla riconversione e riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive per l'ambiente e di sviluppo digitale, nonché per il riconoscimento di incentivi all'acquisto di veicoli non inquinanti e per favorire il recupero e il riciclaggio dei materiali.
  Analogamente, con riferimento ai microprocessori, l'articolo 23 istituisce un fondo nello stato di previsione del MISE con una dotazione di 150 milioni di euro per il 2022 e 500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030, al fine di promuovere la ricerca, lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori e l'investimento in nuove applicazioni industriali di tecnologie innovative, anche tramite la riconversione di siti industriali esistenti e l'insediamento di nuovi stabilimenti nel territorio nazionale.
  Segnala, inoltre, che viene ampliato l'ambito di interventi di riqualificazione e adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori finanziabili con il Fondo nuovo competenze (articolo 24) e si prevedono stanziamenti aggiuntivi favore delle Regioni e dei Comuni, in particolare: l'articolo 16 incrementa di 400 milioni di euro la dotazione finanziaria per il 2022 del fondo destinato al riconoscimento di un contributo statale, a titolo definitivo, per le ulteriori spese sanitarie, collegate all'emergenza epidemiologica da COVID-19; l'articolo 27 autorizza alcuni contributi finanziari in favore dei Comuni destinati a diverse finalità: 50 milioni di euro a titolo di ristoro per i minori incassi dell'imposta di soggiorno, del contributo di sbarco e del contributo di soggiorno, relativi al secondo trimestre del 2022; 250 milioni per i Comuni che stanno affrontando l'aumento dei costi per l'illuminazione.
  Rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per ogni ulteriore approfondimento, passa ad illustrare le disposizioni di competenza della III Commissione, a partire dall'articolo 37, comma 1, che modifica la disciplina in materia di candidatura della città di Roma ad ospitare l'Esposizione universale internazionale del 2030 recata dall'articolo 1, comma 447, della legge n. 234 del 2021 (legge di bilancio per il 2022).
  In particolare, evidenzia che la lettera a) del comma 1 dispone che gli importi di 5 milioni di euro per l'anno 2022 e di 10 milioni di euro per l'anno 2023 destinati alle attività e agli adempimenti connessi alla candidatura della città di Roma, già stanziati dal citato comma 447 della legge di bilancio 2022, siano interamente erogati in forma di contributo statale a favore di Roma Capitale.
  Segnala che con il comunicato congiunto di Ministero degli Affari esteri, Comune di Roma Capitale e Comitato di candidatura del 14 dicembre 2021 è stato reso noto che il titolo proposto per Expo Roma 2030 è «Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione» e che «alla base del tema proposto vi è l'esigenza di una rigenerazione profonda del tessuto urbano sulla base di un nuovo modello che ponga la persona, i suoi bisogni e le sue aspettative al centro di una città che sappia conciliare l'innovazione e la bellezza con uno sviluppo sostenibile e inclusivo». Ricorda, altresì, che il Paese ospitante Expo 2030 verrà proclamato in occasione dell'Assemblea generale del Bureau International des Expositions (BIE) che si svolgerà a Parigi nell'ottobre 2023.
  Al riguardo, rileva che la relazione illustrativa evidenzia che la scelta di stanziare le risorse sotto forma di contributo statale Pag. 28a favore di Roma Capitale è motivata dalla necessità di far fronte agli adempimenti della «complessa campagna internazionale nella quale l'Italia sarà impegnata nel corso degli anni 2022 e 2023».
  Evidenzia che la lettera b) del medesimo comma 1 integra la disciplina prevista dal citato comma 447 con le seguenti misure: riconoscimento a Roma Capitale e alle società in house dalla stessa controllate i poteri attribuiti ai Commissari straordinari; autorizzazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero degli Affari esteri a partecipare alla costituzione di un Comitato promotore per l'indirizzo e il coordinamento delle attività di promozione della candidatura della città di Roma; autorizzazione, in deroga ai limiti previsti a legislazione vigente, a Roma Capitale e alle società in house dalla stessa controllate a conferire fino a 30 incarichi di consulenza e di collaborazione e a reclutare un contingente di personale fino a 30 unità con forme contrattuali flessibili, con scadenza non oltre il 31 dicembre 2023.
  Precisa che lo stesso articolo 37, ai commi 2 e 3, reca novelle alla legge di bilancio per il 2022 per anticipare al 2022 rispetto al 2023 la spesa autorizzata necessaria a sostenere gli adempimenti connessi alla partecipazione italiana all'Expo 2025 di Osaka.
  Ricorda che l'Esposizione Universale di Osaka, che si terrà dal 13 aprile al 13 ottobre del 2025 in Giappone, avrà come tema «Future society for our lives». Segnala che al fine di consentire la partecipazione dell'Italia a tale Esposizione, l'ultima legge di bilancio ha autorizzato la relativa spesa, quantificata in 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 15 milioni di euro per l'anno 2024, 25 milioni di euro per l'anno 2025 e 3 milioni di euro per l'anno 2026.
  Sottolinea che la partecipazione italiana a Expo Osaka 2025 è un impegno internazionale assunto dal nostro Paese in conseguenza dei significativi rapporti col Giappone e dell'avvenuta presentazione della candidatura del nostro Paese ad ospitare a Roma la successiva edizione del 2030: tale adesione, tuttavia, impone adempimenti di carattere amministrativo e finanziario di pronta attuazione, a partire dalla nomina di un Commissario generale di sezione che, secondo le norme del Bureau International des Expositions, è la figura incaricata di porre in essere tutte le attività necessarie ad assicurare la partecipazione. Segnala che la composizione ed organizzazione del Commissariato generale di sezione per la partecipazione italiana all'Expo saranno disciplinate con uno o più DPCM, di concerto con i Ministri degli Affari esteri e dell'Economia, prevedendo un massimo di diciassette unità di personale reclutato con forme contrattuali flessibili, oltre al Commissario generale di sezione e al personale appartenente alla P.A.
  Osserva che alle attività all'estero del Commissariato si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1° febbraio 2010, n. 54, recante norme in materia di autonomia gestionale e finanziaria delle rappresentanze diplomatiche e degli Uffici consolari di I categoria del Ministero degli Affari esteri. Il Commissariato è altresì assistito da un Comitato di monitoraggio, composto da un membro designato dal Presidente della Corte dei conti, in qualità di presidente, da un componente designato dal Ministro degli affari esteri e da un componente designato dal Ministro dell'economia.
  Sottolinea che al Commissario generale di sezione è attribuito un compenso in misura non superiore al limite massimo retributivo riferito al primo presidente della Corte di cassazione, pari a 240 mila euro annui lordi; ai contratti di fornitura, servizi e lavori si applicano le disposizioni in materia di contratti pubblici applicabili nello svolgimento dei progetti inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
  Rileva che agli oneri previsti, pari a 2 milioni di euro per l'anno 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022-2024, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del MEF per l'anno 2022, allo scopo Pag. 29parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al MAECI.
  Segnala, altresì, l'articolo 38, che dispone il riorientamento delle quote non spese di contributi già versati alle competenti organizzazioni internazionali (NATO e Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, UNDP), per finalità non più attuali e la contestuale riassegnazione al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per incrementare le dotazioni finanziarie della rete diplomatica e consolare e per il finanziamento d'interventi umanitari d'aiuto e di assistenza.
  In proposito, ricorda che, dal 2014 al 2020, i provvedimenti di autorizzazione delle missioni internazionali hanno stanziato, in adempimento di obbligazioni contratte in ambito NATO, un importo annuo di 120 milioni di euro a favore dei due fondi internazionali costituiti per il supporto, rispettivamente, alle forze armate (fondo ANATF) e a quelle di sicurezza (fondo LOTFA) afghane. Come evidenziato nella relazione illustrativa allegata al disegno di legge di conversione, al momento della cessazione della loro attività, i versamenti a suo tempo effettuati non erano stati interamente spesi dalle due organizzazioni internazionali incaricate della loro gestione. La relazione sottolinea altresì che gli interventi contemplati dalla disposizione in esame comprenderanno, oltre ad attività di assistenza per la popolazione afghana – compreso il sostegno alla ricollocazione di rifugiati in altri Paesi e la promozione di programmi internazionali di gestione e di mitigazione degli effetti dei flussi migratori venutisi a creare nella regione a seguito della crisi afghana –, anche interventi a favore di altre aree di crisi, a cominciare dall'Ucraina, mentre parte dei fondi sarà utilizzata per consentire l'ordinato funzionamento della rete diplomatica e consolare.
  Illustra, quindi, la norma di cui all'articolo 39, che incrementa di 200 milioni di euro per il 2022 la dotazione del fondo rotativo per operazioni di venture capital, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa all'incremento – pari a 1,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 – del Fondo rotativo a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri (Fondo 394 del 1981), disposto dall'articolo 1, comma 49, lettera a), della legge di bilancio 2022.
  Da ultimo, segnala che l'articolo 40 apporta alcune modifiche volta a semplificare la normativa vigente in materia di obblighi di sorveglianza radiometrica in capo ai soggetti che, a scopo industriale o commerciale, operano con materiali in metallo, rinviando le norme di carattere esecutivo, originariamente rimesse all'adozione di decreto interministeriale MISE-MAECI-Salute-Ambiente-Lavoro, direttamente ad un allegato al decreto legislativo che disciplina modalità e criteri di osservanza di detti obblighi.
  Alla luce di quanto rappresentato, si riserva di presentare una proposta di parere alla luce del dibattito.

  La Viceministra Marina SERENI, esprimendo apprezzamento al relatore per l'esposizione testé svolta, ribadisce la rilevanza delle norme relative alla candidatura di Roma ad ospitare Expo 2030, compresa la disposizione che anticipa le risorse per la partecipazione all'Expo 2025 di Osaka. In quella sede, infatti, il nostro Paese dovrà dispiegare la necessaria azione di sensibilizzazione verso i nostri partner per promuovere la candidatura di Roma. Inoltre, evidenzia la scelta strategica di aumentare la dotazione del fondo rotativo per operazioni di venture capital, che si sono dimostrate uno strumento essenziale per sostenere le politiche di investimento delle aziende italiane attraverso l'acquisizione da parte di SIMEST di quote di minoranza nel capitale di società estere partecipate da aziende italiane. Da ultimo, richiama la disposizione con cui si provvede a riallocare le risorse non spese in ambito NATO e UNDP, destinandoli al finanziamento di interventi di aiuto ed assistenza, anche umanitaria, in aree di crisi, con un focus sulla crisi Ucraina, nonché all'incremento delle dotazioni finanziare delle sedi diplomatico-consolari.

Pag. 30

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme per favorire interventi di recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti e per il sostegno e la promozione del settore castanicolo nazionale e della filiera produttiva.
Nuovo testo C. 1650 Incerti, C. 175 Paolo Russo, C. 2957 Parentela, C. 3153 Caretta e C. 3282 Loss.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, in via generale, rileva che il provvedimento in esame è finalizzato ad interventi di recupero delle attività di coltivazione, di prevenzione dell'abbandono colturale, di manutenzione e salvaguardia dei castagneti da frutto e da legno e ad interventi di sostegno e promozione del settore castanicolo nazionale e della sua filiera produttiva, valorizzando la multifunzionalità delle aziende del settore, favorendo e sostenendo l'aggregazione dei produttori in forme associative e collettive.
  Sottolinea che tali interventi sono realizzati ai sensi di disposizioni costituzionali (articolo 9 e 117), nonché del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (articolo 107, paragrafo 3, lettera d), secondo il quale si possano considerare compatibili con il mercato interno gli aiuti di Stato destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio, quando non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza nell'Unione in misura contraria all'interesse comune.
  Evidenzia che gli interventi sono realizzati anche nel rispetto della Convenzione europea sul paesaggio, fatta a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata dalla legge n. 14 del 2006. Ricorda che tale Convenzione – adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000 e ratificata, ad oggi, da 40 Stati membri – è il primo Trattato internazionale esclusivamente dedicato al paesaggio europeo nel suo insieme, con l'obiettivo di promuovere la protezione, la gestione e la pianificazione dei paesaggi e di favorire la cooperazione europea in questo settore.
  Ai fini della competenza della Commissione, segnala l'articolo 8, relativo ad interventi per la sostenibilità e l'internazionalizzazione delle filiere nella castanicoltura, in cui si prevede che il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali coordini i dati relativi all'Inventario forestale nazionale e i dati dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) relativi ai fascicoli aziendali, al fine di ottenere l'inventario completo delle aree a castagneto e dei loro suoli, sia in produzione sia in abbandono, per consentire alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano di predisporre i piani per la ripresa sostenibile della castanicoltura nelle zone vocate a ciò per situazione ecologico-climatica o per tradizione colturale.
  Evidenzia che, ai sensi del comma 3, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con l'Istituto nazionale per il commercio estero e con la Rete europea del castagno Eurocastanea, può sostenere iniziative legate all'internazionalizzazione delle filiere della castanicoltura che aumentino il valore del prodotto italiano all'estero, diffondendone la conoscenza e la diffusione.
  Con riferimento a tale disposizione, sul piano formale ritiene utile segnalare alla Commissione di merito l'opportunità di provvedere ad aggiornare la denominazione, risalente al 1945, dell'«Istituto Nazionale per il commercio»: l'ICE, soppresso nel luglio del 2011, è stato ricostituito con legge 22 dicembre 2011, n. 214, in forma di agenzia governativa, con la denominazione di «ICE – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane».
  Sul piano più sostanziale, considerate le competenze conferite al MAECI in materia di internazionalizzazione delle imprese e le funzioni di indirizzo e vigilanza che la Farnesina esercita su ICE-Agenzia, segnala l'opportunità che all'articolo 8, comma 3, si preveda il MAECI come Amministrazione Pag. 31competente a sostenere iniziative legate all'internazionalizzazione delle filiere della castanicoltura, oltre ad ICE-Agenzia.
  Segnala anche l'articolo 16, che istituisce il Fondo per la promozione della filiera castanicola, con una dotazione iniziale di 8 milioni di euro per l'anno 2021 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2022, ripartiti tra le regioni in base a un decreto del Ministero delle Politiche agricole. Evidenzia che i contributi economici alle imprese sono sottoposti alla preventiva verifica di compatibilità con la normativa dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato, ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Al riguardo, segnala che, a partire dal 14 marzo 2019, l'articolo 3 del regolamento (UE) n. 1408 del 2013, relativo all'applicazione dei citati articoli 107 e 108 agli aiuti «de minimis» nel settore agricolo – ovvero quelli che non richiedono una preventiva notifica alla Commissione, – ha portato il massimale di aiuto concedibile per singola impresa nell'arco di tre esercizi finanziari dai precedenti 15 mila euro a 20 mila euro (25 mila euro a determinate condizioni). Si prevede, inoltre, che l'importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi da uno Stato membro alle imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli – nell'arco di tre esercizi finanziari – non possa superare il limite nazionale stabilito in appositi allegati al regolamento.
  Alla luce di queste considerazioni, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni, che illustra (vedi allegato).

  Silvana SNIDER (LEGA), al fine di evidenziare la portata del provvedimento in esame, ricorda che la Val Chiavenna ha una tradizione secolare di coltivazione dei castagneti e confina, tra l'altro, con la Svizzera, che ospita il castagneto più grande d'Europa.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), integrando la riflessione della collega Snider, segnala che intere generazioni, nel passato, sono sopravvissute grazie alla farina di castagne, che potrebbe tornare ad essere un bene prezioso in una fase – come quella attuale – segnata da gravi incertezze sul piano degli approvvigionamenti delle materie prime. Osserva che, a suo avviso, in Italia esiste una vera propria «civiltà del castagno», che dovrebbe comportare maggiore attenzione alla manutenzione dei territori e al recupero dei castagneti abbandonati.

  Piero FASSINO, presidente, concordando con i colleghi intervenuti, ricorda che la più grande multinazionale agro-alimentare italiana – la Ferrero – basa la propria fortuna su un frutto a guscio, ovvero sulla nocciola.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole, con osservazioni, formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.30.