CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 dicembre 2021
721.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 136

SEDE REFERENTE

  Martedì 28 dicembre 2021. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Alessandra Sartore.

  La seduta comincia alle 9.05.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 e relativa nota di variazioni.
C. 3424 Governo, approvato dal Senato e C. 3424/I Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 dicembre 2021.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che sono state presentate 421 proposte emendative (vedi allegato) riferite al disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (C. 3424 Governo, approvato dal Senato).
  Ricorda che l'articolo 21, comma 1-quinquies, della legge n. 196 del 2009, in attuazione dell'articolo 15, comma 2, della legge n. 243 del 2012, pone precisi limiti al contenuto della prima sezione del disegno di legge di bilancio, stabilendo che essa, in ogni caso, non deve contenere norme di delega, di carattere ordinamentale o organizzatorio, né interventi di natura localistica o microsettoriale ovvero norme che dispongono la variazione diretta delle previsioni di entrata o di spesa contenute nella seconda sezione del predetto disegno di legge.
  Alla luce di tali limiti devono considerarsi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative:

   Varchi 1.135 e Muroni 1.57, 1.58, 1.55, 1.56, 1.53 e 1.54, che recano norme di delega legislativa;

   Benigni 1.75, 1.76, 1.82, 1.83, 1.84, 1.85, 1.86, 1.89, 1.90, 1.96, 1.101, 1.91, 1.93, 1.103, 1.87, 1.95, 1.102, 1.99, 1.97, 1.94, 1.92, 1.100 e 1.98, Sodano 1.118, Silvestroni 1.150 e Ciaburro 1.27, che recano interventi infrastrutturali di carattere localistico;

   Trano 1.285, limitatamente al comma 1013-bis, che abroga le disposizioni sul Pag. 137cosiddetto scudo penale previsto in relazione alla somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2, introdotte dal decreto-legge n. 44 del 2021;

   Raduzzi 1.288, che reca, tra l'altro, modifiche alla disciplina di cui alla legge n. 194 del 1978, recante norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza;

   Trano 1.298, che prevede l'estensione della disciplina sull'elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi – di cui agli articoli 4 e 13 della legge n. 113 del 2017, in materia di numero massimo di voti esprimibili e tutela del genere meno rappresentato e di votazione con sistema elettronico – a tutti gli ordini professionali vigilati dal Ministero della giustizia, di cui all'articolo 31 del decreto-legge n. 137 del 2020;

   Trano 1.03, che reca modifiche alla legge n. 300 del 1970, recante norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento, con particolare riguardo all'articolo 19 in materia di costituzione delle rappresentanze sindacali;

   Trano 1.281, che reca modifiche all'articolo 1815 del codice civile in materia di gratuità del mutuo in caso di pattuizione di interessi usurari;

   Muroni 1.52, che reca semplificazioni in materia di demolizione di opere abusive;

   Mollicone 1.324 e 1.323, che modificano il finanziamento del Fondo nazionale per la rievocazione storica, di cui all'articolo 1, comma 627, della legge n. 232 del 2016, incidendo anche su esercizi finanziari ormai trascorsi, prevedendo infatti il suo incremento da 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, rispettivamente, a 10 milioni di euro e a 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2017;

   Raduzzi 1.292, volto ad istituire l'albo nazionale degli educatori professionali e dei pedagogisti;

   Rampelli 1.169, in materia di iscrizione nell'elenco speciale per l'esercizio dell'attività di massiofisioterapista;

   Raduzzi 1.287, che prevede l'abrogazione degli obblighi introdotti a livello nazionale in materia di possesso ed esibizione dell'obbligo di certificazione verde COVID-19 dagli articoli da 9 a 9-novies del decreto-legge n. 52 del 2021;

   Leda Volpi 1.232, che prevede che la certificazione COVID-19 sia rilasciata ai soggetti che risultino avere positività anticorpale sia a seguito di guarigione clinica da COVID-19, sia a seguito di infezione contratta in modo asintomatico.

  Richiama, inoltre, l'attenzione della Commissione sulle seguenti proposte emendative che risultano inammissibili in quanto presentano una copertura finanziaria carente o inidonea: Benigni 1.69, Trancassini 1.384, Sodano 1.115, Muroni 1.39, Sodano 1.114, Trano 1.272, Trancassini 1.381, Muroni 1.67, Corda 1.32, Benigni 1.71, 1.70, Muroni 1.41, Aprile 1.16, Corda 1.36, Benigni 1.73, Ferro 1.196, Caiata 1.28, Trancassini 1.383, Lucaselli 1.189, Prisco 1.180, Caiata 1.208, Silvestroni 1.155, Rampelli 1.174, Raduzzi 1.112, Bellucci 1.210, 1.211, Muroni 1.43, Caiata 1.207, Zucconi 1.130, Trancassini 1.388, Giovanni Russo 1.161, Trancassini 1.390, Lucaselli 1.194, 1.389, Zucconi 1.124, Lucaselli 1.192, Muroni 1.45, Costa 1.113, Caiata 1.205, Rizzetto 1.164, 1.163, Rotelli 1.379, Bellucci 1.215, Prisco 1.267, Mollicone 1.346, Trancassini 1.396, 1.397, 1.400, Varchi 1.147, Sodano 1.120, Trancassini 1.402, Ferro 1.201, 1.200, Caiata 1.204, 1.29, Leda Volpi 1.233, Bellucci 1.212, Mollicone 1.345, 1.344, Trano 1.11, Giuliodori 1.364, Bellucci 1.214, Sodano 1.119, Mollicone 1.329, 1.330, 1.331, Maschio 1.186, Mollicone 1.332, 1.335, 1.339, Muroni 1.47, 1.46, 1.48, Benigni 1.74, Muroni 1.49, 1.50, Silvestroni 1.154, Rampelli 1.173, De Toma 1.23, Benigni 1.80, Sodano 1.116, 1.117, Benigni 1.77, Rampelli 1.178, Trancassini 1.360, 1.361, Bignami 1.374, 1.371, Delmastro Delle Vedove 1.263, Corda 1.31, 1.30, Vianello 1.315, 1.312, 1.316, 1.313, Pag. 138Butti 1.380, Muroni 1.61, 1.62, 1.60, Varchi 1.142, Trancassini 1.406, Varchi 1.264, 1.265, Giovanni Russo 1.162, Prisco 1.184, Varchi 1.144, Prisco 1.181, Varchi 1.145, 1.146, Prisco 1.183, Varchi 1.148, Delmastro Delle Vedove 1.254, 1.253, Varchi 1.149, Mollicone 1.357, 1.356, 1.318, 1.350, 1.337, 1.354, 1.321, 1.320, 1.340, 1.353, 1.338, 1.342, 1.343, 1.349, 1.325, 1.324, 1.323, 1.341, 1.347, Lombardo 1.5, Bellucci 1.226, Benigni 1.86, 1.90, 1.89, 1.96, 1.101, 1.93, 1.87, 1.95, 1.102, 1.88, 1.99, 1.94, 1.92, Ciaburro 1.25, 1.26, Frassinetti 1.416, Bucalo 1.249, 1.241, Corda 1.33, Ciaburro 1.27, Benigni 1.106, Raduzzi 1.276, Trano 1.270, 1.273, Raduzzi 1.278, Trano 1.269, 1.268, Raduzzi 1.279, Trano 1.302, 1.299, 1.301, Raduzzi 1.274, Trano 1.300, Raduzzi 1.280, Trano 1.309, 1.291, 1.305, 1.283, 1.304, 1.310, 1.303, Raduzzi 1.294, Mollicone 1.336, 1.348, Delmastro Delle Vedove Tab.6.1, Tab.6.2, Tab.6.3, Tab.6.4, Tab.6.5.
  Fa presente infine che la presidenza si riserva di effettuare ulteriori valutazioni sull'ammissibilità anche a seguito di successivi approfondimenti. Ricorda, infine, che il termine per la presentazione dei ricorsi avverso la pronuncia di inammissibilità è fissato alle ore 9.40 della giornata odierna.

  Tommaso FOTI (FDI), richiamando l'articolo 121, comma 5, del Regolamento, contesta il giudizio di ammissibilità testé illustrato dal presidente, in particolare con riferimento all'inammissibilità per estraneità di materia delle proposte emendative presentate dal gruppo di Fratelli d'Italia aventi carattere localistico o microsettoriale. In proposito evidenzia che il testo licenziato dal Senato ha un contenuto ampio e variegato e contiene numerosi interventi di tipo localistico e microsettoriale. Suggerisce, pertanto, che la presidenza proceda ad un ulteriore approfondimento, coinvolgendo anche il Presidente della Camera.

  Fabio MELILLI, presidente, replicando all'onorevole Foti, fa presente che nel valutare l'ammissibilità delle proposte emendative ha applicato rigorosamente i principi contenuti nella legge di contabilità pubblica, che, come già detto, stabilisce che la legge di bilancio non deve contenere norme di delega, di carattere ordinamentale o organizzatorio, né interventi di natura localistica o microsettoriale ovvero norme che dispongono la variazione diretta delle previsioni di entrata o di spesa contenute nella seconda sezione del provvedimento. Rappresenta, inoltre, di non avere alcuna facoltà di giudizio rispetto alle norme introdotte durante l'esame del disegno di legge di bilancio presso il Senato della Repubblica. Nessun altro chiedendo di intervenire, sospende la seduta, che riprenderà alle ore 10 per il giudizio sui ricorsi.

  La seduta, sospesa alle ore 9.10, riprende alle ore 10.20.

  Fabio MELILLI, presidente, esaminati i ricorsi, ribadisce il giudizio di inammissibilità per estraneità di materia in merito ai seguenti emendamenti:

   Silvestroni 1.150, che destina la spesa di 600 mila euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 al comune di Ariccia per il rifacimento e il restauro conservativo dell'immobile comunale denominato Palazzo Chigi;

   Ciaburro 1.27, che destina un contributo di 4 milioni di euro al comune di Argentera per il risanamento manutenzione riassestamento e messa in sicurezza degli impianti di risalita;

   Mollicone 1.324 e 1.323, che rifinanziando il Fondo nazionale per le rievocazioni storiche incide su esercizi finanziari ormai chiusi (2017, 2018, 2019 e 2020) o in chiusura (2021).

  Ribadisce, altresì, il giudizio di inammissibilità su tutti gli emendamenti dichiarati inammissibili per carenza di compensazione o inidoneità della copertura. In particolare, in merito agli emendamenti alla Tabella n. 6 (Tab.6.1, Tab.6.2, Tab.6.3, Tab.6.4 e Tab.6.5), segnala che il programma di spesa (Cooperazione allo sviluppo) oggetto di riduzione reca risorse Pag. 139non sufficienti in termini di fabbisogno e di fattore legislativo. Evidenzia che le attuali disponibilità infatti ammontano a circa 500 milioni di euro a fronte di una riduzione disposta dagli emendamenti di importo superiore. Ricorda al riguardo che le risorse iscritte in bilancio come oneri inderogabili non possono essere oggetto di riduzione.

  Tommaso FOTI (FDI) torna a contestare il giudizio di ammissibilità della presidenza, ribadendo che l'ammissibilità delle proposte emendative dovrebbe essere valutata sulla base del contenuto del provvedimento in esame. In proposito sottolinea che le proposte emendative dichiarate inammissibili in quanto recanti interventi microsettoriali o localistici sono assimilabili a numerose disposizioni già contenute nel testo, come, a titolo esemplificativo, l'articolo 1, comma 182. Richiama l'attenzione della presidenza anche sul fatto che la dichiarazione di inammissibilità di una proposta emendativa in Commissione preclude la possibilità di presentare la medesima proposta in Assemblea. In particolare, relativamente agli emendamenti Mollicone 1.323 e 1.324 crede che la presidenza avrebbe anche potuto salvaguardare la parte degli stessi che fa riferimento agli anni successivi al 2021.
  Chiede, inoltre, alla presidenza di chiarire le ragioni che motivano la dichiarazione di inammissibilità delle proposte emendative per carenza di compensazione o inidoneità della copertura. Insiste nel chiedere che del giudizio di ammissibilità delle proposte emendative sia investita la Presidenza della Camera, come previsto dall'articolo 121, comma 5, del Regolamento, evidenziando che la prassi, seppure consolidata, non può considerarsi prioritaria rispetto alla lettera del Regolamento. Chiede, infine, alla presidenza di chiarire quando i relatori di minoranza delle Commissioni di merito potranno illustrare le proprie relazioni.

  Raphael RADUZZI (MISTO-A) chiede alla presidenza che il ritardo con cui è iniziata la seduta sia recuperato al termine della stessa consentendo che il dibattito prosegua anche oltre le 13.

  Fabio MELILLI, presidente, replicando all'onorevole Foti, fa presente che il comma 5 dell'articolo 121 del Regolamento richiama l'articolo 41 del medesimo Regolamento, per cui il presidente della Commissione è tenuto a rimettere il giudizio di ammissibilità delle proposte emendative al Presidente della Camera solo nel caso in cui la Commissione sia riunita in sede legislativa. Ricorda che nell'attuale circostanza, invece, i deputati hanno la possibilità di presentare ricorso sul giudizio di ammissibilità al Presidente della Camera.
  Relativamente agli emendamenti Mollicone 1.323 e 1.324 evidenzia che essi sono stati formulati in modo da non poter salvaguardare la parte degli stessi che fa riferimento agli anni successivi al 2021, poiché prevedono una complessiva decorrenza a partire dal 2017. In proposito segnala come la formulazione delle proposte emendative sia fondamentale ai fini del giudizio di ammissibilità. Sottolinea, ad esempio, che emendamenti che recano modifiche consequenziali sono considerati ammissibili seppure incidono su norme del testo aventi contenuto localistico o microsettoriale.
  Fa presente, poi, che i relatori di minoranza delle Commissioni di merito possono intervenire quando reputano più opportuno.
  Replicando, infine, all'onorevole Raduzzi, ribadisce che la Commissione dovrà votare il mandato al relatore a riferire in Assemblea entro le ore 13.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) non condivide le considerazioni espresse dal presidente, rilevando che considerare ammissibile una proposta emendativa che reca modifiche testuali, seppure incidente su norme del testo aventi contenuto localistico o microsettoriale, costituisce un pericoloso precedente, poiché il giudizio di ammissibilità si baserebbe sul territorio in cui si intende realizzare un'opera piuttosto che sul carattere dell'opera stessa.

  Fabio MELILLI, presidente, replicando all'onorevole Trancassini e ribadendo di non poter intervenire su disposizioni approvatePag. 140 dal Senato, conferma che il giudizio di ammissibilità spesso dipende dal modo in cui una proposta emendativa viene formulata.

  Federico MOLLICONE (FDI), con riferimento all'emendamento 1.340 a sua prima firma in materia di detrazione delle spese culturali, evidenza che un analogo emendamento da lui stesso presentato nel corso dell'esame del disegno di legge di bilancio relativo all'anno 2021 è stato ritenuto ammissibile.

  Fabio MELILLI, presidente, effettuate le necessarie verifiche con gli uffici, comunica che l'emendamento Mollicone 1.340 è da considerarsi ammissibile. Ricorda, inoltre, che nella seduta di ieri l'onorevole Trancassini aveva proposto di procedere con i lavori privilegiando alcuni temi prioritari per le opposizioni. Chiede quindi ai commissari se vi sono obiezioni in merito.

  Raffaele TRANO (MISTO-A) chiede che sia convocato immediatamente l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, per decidere come procedere nell'esame delle proposte emendative.

  Fabio MELILLI, presidente, non essendovi obiezioni, convoca immediatamente l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, ribadendo che i lavori della Commissione dovranno concludersi necessariamente entro le ore 13 della giornata odierna.

  La seduta, sospesa alle 10.45, riprende alle 11.

  Walter RIZZETTO (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, contesta il modus operandi della presidenza, che a suo avviso implica, con ogni evidenza, una inaccettabile compressione del ruolo e delle prerogative del Parlamento, in sostanza posto nella impossibilità di affrontare una discussione sul merito anche delle poche proposte emendative presentate dalle opposizioni su cui il suo gruppo intende focalizzare il dibattito.

  Tommaso FOTI (FDI) osserva che la relatrice e la rappresentante del Governo non hanno ancora espresso il parere sulle proposte emendative presentate.

  Fabio MELILLI, presidente, invita la relatrice e la rappresentante del Governo a esprimere il parere sulle proposte emendative presentate.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, su tutte le proposte emendative presentate.

  La sottosegretaria Alessandra SARTORE esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Fabio RAMPELLI (FDI), anche in riferimento alla pronuncia di inammissibilità resa questa mattina dalla presidenza, invita la maggioranza e il Governo ad osservare un atteggiamento quanto più possibile duttile e aperto al confronto, evitando inutili rigidità che, viceversa, costringerebbero le opposizioni ad orientarsi verso comportamenti anche di natura ostruzionistica, in considerazione peraltro della inaccettabile compressione dei tempi riservati al dibattito parlamentare. Nel rilevare come la predetta pronuncia di inammissibilità abbia costituito, a suo avviso, un gratuito atto di arroganza e di arbitrarietà e nel rammentare i comportamenti – ben altrimenti polemici e ostruzionistici – tenuti in passato dalle attuali forze di maggioranza in analoghe circostanze, quando allora figuravano all'opposizione, chiede formalmente che venga disposta la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera della presente seduta, al fine di assicurare la massima trasparenza dei lavori su un provvedimento di tale rilevanza per l'intero Paese sotto il profilo economico e sociale.

  Fabio MELILLI, presidente, precisa che – conformemente alle indicazioni contenute nel parere deliberato dalla Giunta per il Regolamento in tema di pubblicità dei lavori delle Commissioni nella riunione del 14 luglio 2004 – non è prevista la trasmissionePag. 141 diretta sulla web-tv della Camera per le sedute in sede referente delle Commissioni parlamentari. In replica alle considerazioni svolte dal deputato Rampelli, chiarisce inoltre che nel vaglio di ammissibilità delle proposte emendative presentate la presidenza si è, come di consueto, attenuta a criteri di massima imparzialità e rigore.

  Fabio RAMPELLI (FDI), nel ribadire le proprie perplessità circa il metodo di valutazione adottato dalla presidenza nella dichiarazione di inammissibilità, considera una scelta assolutamente discrezionale giudicare inammissibili talune proposte emendative aventi caratteristiche del tutto analoghe a quelle di proposte emendative, anche di natura localistica o microsettoriale, approvate nel corso dell'esame presso il Senato.

  Michele SODANO (MISTO), condividendo le argomentazioni svolte dai colleghi che lo hanno preceduto, richiama l'attenzione sulla sostanziale inutilità della discussione in corso, considerata l'impossibilità di apportare modifiche al testo e tenuto conto dei tempi strettamente contingentati per l'esame delle proposte emendative presentate.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) chiede di conoscere quale norma del Regolamento della Camera faccia espressamente divieto alla possibilità di trasmettere in diretta sulla web-tv le sedute in sede referente delle Commissioni parlamentari, ritenendo viceversa doveroso assicurare piena pubblicità e trasparenza alla discussione del disegno di legge di bilancio.

  Fabio MELILLI, presidente, osserva che eventuali decisioni in materia di pubblicità dei lavori nelle Commissioni in sede referente difformi rispetto a quanto indicato nel citato parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2004 non possono che competere alla valutazione della Presidenza della Camera.

  Walter RIZZETTO (FDI) fa presente che, come evidenziato anche sul sito stesso della Camera dei deputati, la Giunta per il Regolamento, nella seduta del 31 marzo 2020, al fine di favorire il massimo accesso possibile all'informazione sui lavori parlamentari nel momento emergenziale della pandemia, sia da parte dei deputati impossibilitati a prendervi parte, sia da coloro che in base alle regole vigenti possono seguire i lavori delle Commissioni tramite il circuito chiuso, ha deliberato che, in via sperimentale e per il periodo di durata dell'emergenza, possa essere prevista la trasmissione sulla web-tv – in formato accessibile tramite la rete intranet della Camera o tramite apposite credenziali – delle sedute delle Commissioni in sede referente, ovviamente ove vi sia l'unanimità dei consensi su tale forma di pubblicità, come previsto per il circuito chiuso. Tanto premesso, sottopone formalmente alla presidenza, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, la richiesta di disporre la citata trasmissione sulla web-tv, se necessario verificando, tramite un voto, la sussistenza del consenso unanime da parte di codesta Commissione.

  Fabio MELILLI, presidente, nel rinviare agli orientamenti contenuti nel citato parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2004 e rimarcando come le misure testé richiamate dal deputato Rizzetto facciano sostanzialmente riferimento alla disciplina della pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente nei confronti dei deputati nonché di quei soggetti esterni che siano comunque già abilitati, previo il rilascio di apposite credenziali, a seguirne i lavori medesimi, si riserva tuttavia di consultare la Presidenza della Camera al fine di verificare, eventualmente anche in deroga alle regole vigenti, la percorribilità della richiesta avanzata dai deputati del gruppo di Fratelli d'Italia di acconsentire la trasmissione diretta sulla web-tv della presente seduta, fermo restando che evidentemente da parte della presidenza di questa Commissione nulla osta a che sia assicurata la massima trasparenza dei lavori medesimi.

  Fabio RAMPELLI (FDI), associandosi alle argomentazioni in precedenza svolte dal Pag. 142collega Trancassini, osserva come, nelle condizioni date e in relazione all'innegabile rilevanza del provvedimento in esame, dovrebbe essere del tutto naturale e pacifico garantire la più ampia pubblicità dei lavori della presente seduta, tanto più se a richiederlo sono i gruppi di opposizione, onde consentire un pieno coinvolgimento anche di cittadini e corpi intermedi della nostra società.

  Tommaso FOTI (FDI), appellandosi alla lettera dell'articolo 120, comma 8, del Regolamento della Camera, ritiene assolutamente imprescindibile che il Ministro dell'economia e delle finanze, competente per materia, partecipi all'odierna seduta, pena l'ennesima violazione delle prescritte norme di procedura di questo ramo del Parlamento. Quanto alla richiesta già avanzata da altri colleghi del gruppo di Fratelli d'Italia circa la trasmissione diretta della seduta stessa sulla web-tv della Camera, che condivide, osserva comunque che le decisioni assunte dalla Giunta per il Regolamento dovrebbero sempre essere oggetto di un'interpretazione evolutiva che tenga conto del contesto, di volta in volta mutevole, nel quale le stesse sono destinate ad operare, rilevando come peraltro sussistono taluni precedenti nel senso indicato.

  Fabio RAMPELLI (FDI) e Raffaele TRANO (MISTO-A) si associano alla richiesta dell'onorevole Foti in ordine alla partecipazione del Ministro dell'economia e delle finanze ai lavori della seduta odierna.

  Fabio MELILLI, presidente, al fine di verificare l'eventuale disponibilità del Ministro dell'economia e delle finanze a presenziare alla seduta odierna, ferma restando l'esiguità dei tempi a disposizione della Commissione per la conclusione dell'esame del provvedimento nel termine prestabilito, nonché di valutare con la Presidenza della Camera la possibilità di disporre, eventualmente in deroga alla disciplina interna in materia, la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei lavori in sede referente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 11.30, riprende alle 12.05.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che il Presidente della Camera, in via del tutto eccezionale, ha autorizzato la trasmissione diretta della seduta della Commissione sulla web-tv della Camera, a partire da questo momento.
  Quindi comunica che, come convenuto nel corso della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltosi precedentemente, l'esame del provvedimento proseguirà con l'esame di alcune proposte emendative indicate dai gruppi.

  Raphael RADUZZI (MISTO-A) chiede al presidente di consentire a tutti i gruppi di opposizione di intervenire, alternando l'esame di proposte emendative presentate da gruppi diversi.

  Mauro ROTELLI (FDI), illustrando l'emendamento Silvestroni 1.152, sottolinea che esso è volto a riconoscere ai giovani fino a trentacinque anni un rimborso del 50 per cento delle spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida di veicoli destinati all'attività di trasporto di persone mediante autobus. Nell'evidenziare che tale rimborso consentirebbe a molti giovani di accedere ad una professione, fa presente che la proposta è stata oggetto anche di un'osservazione al parere favorevole sul disegno di legge di bilancio deliberato in data odierna dalla Commissione trasporti.

  Salvatore DEIDDA (FDI), nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento Silvestroni 1.152, ricorda di aver presentato alcuni atti di sindacato ispettivo riguardanti proprio l'inefficienza delle motorizzazioni civili nel rilasciare le patenti di guida, allo scopo di sollecitare il Governo a rimediare a tali disfunzioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Silvestroni 1.152.

Pag. 143

  Ylenja LUCASELLI (FDI), illustrando l'emendamento Trancassini 1.386, sottolinea che esso è volto ad estendere il regime forfettario per le persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni e che tale materia è in qualche modo ricollegabile anche alla questione del saldo e stralcio delle cartelle esattoriali aventi ad oggetto i contributi minimi dovuti dagli artigiani. Nel far presente che la proroga da 60 a 180 giorni per l'adempimento delle cartelle esattoriali notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, approvata dal Senato, non è una misura sufficiente, invita il Governo e la maggioranza a risolvere la questione senza invocare l'insufficienza delle risorse finanziarie.

  Massimo BITONCI (LEGA), nel ricordare di aver contribuito all'approvazione del provvedimento di pace fiscale del 2018 con importanti effetti deflattivi del contenzioso tributario su un numero di cartelle esattoriali che ammontavano a circa 30 miliardi di euro, fa notare che il cosiddetto magazzino fiscale ha continuato a crescere nell'ultimo anno e mezzo, arrivando ad una quota di circa 1.000 miliardi non facilmente escutibili. Chiede che il Governo intervenga sulla questione con misure deflattive strutturali e non più soltanto temporanee. Nel far notare che la proroga del pagamento delle cartelle esattoriali che saranno emanate entro il 31 marzo 2022 è una misura provvisoria, evidenzia che successivamente le cartelle dovranno comunque essere emesse con i conseguenti costi burocratici e di spedizione.
  Nel sottolineare l'urgenza della riforma della riscossione, propone l'estensione degli istituti dell'accertamento con adesione e della mediazione tributaria per porre rimedio alla situazione di soggetti che non sono in grado di pagare i debiti tributari. Nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento Trancassini 1.386, considerata l'impossibilità di approvarlo per ragioni di tempo dovute all'obbligo costituzionale di approvare il disegno di legge di bilancio entro la fine dell'anno, si dichiara favorevole a trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno da presentare in Assemblea.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), nel dichiararsi particolarmente sensibile al tema esposto dai colleghi, giudica positivo la proroga da 60 a 180 giorni del termine per l'adempimento dell'obbligo risultante dal ruolo, ma lamenta il fatto che, a legislazione vigente, è previsto il raddoppio dell'aggio fiscale dal 3 per cento al 6 per cento a partire dal sessantesimo giorno dalla scadenza del termine per l'adempimento del citato obbligo. Chiede che tale ultima disposizione sia modificata anche alla luce delle recenti ulteriori restrizioni adottate per contenere il contagio, come il super green-pass, che penalizzeranno ancora una volta le piccole imprese, mentre il Governo sembra preoccuparsi esclusivamente di avvantaggiare i dipendenti della pubblica amministrazione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'affermare che il dibattito che si sta svolgendo su uno dei temi rilevanti indicati dall'opposizione rappresenta proprio quanto auspicava ieri con la richiesta della discussione delle proposte emendative, propone di trasfondere il contenuto dell'emendamento 1.386 a sua prima firma in un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi da presentare in Assemblea.

  Ubaldo PAGANO (PD), nel dirsi non contrario alla proposta dell'onorevole Trancassini, afferma che, prima di esprimere, a nome del suo gruppo, il consenso alla sottoscrizione dell'ordine del giorno, è necessario leggerne il testo per verificare che la misura di agevolazione fiscale sia prevista soltanto per i debiti legati al periodo della crisi pandemica e non si tratti di un provvedimento generale di condono fiscale.

  Tommaso FOTI (FDI), nel ricordare che gli ordini del giorno approvati dalle Camere rappresentano degli impegni di cui il Governo risponde nei confronti della maggioranza e dell'opposizione, ritiene necessario conoscere previamente la posizione del Governo sui contenuti dell'emendamento Trancassini 1.386 per evitare la presentazione e approvazione di un ordine del Pag. 144giorno che successivamente potrebbe rimanere disatteso.

  Massimo BITONCI (LEGA), nell'affermare di aver già predisposto un ordine del giorno in materia, invita gli altri gruppi a sottoscriverlo anche immediatamente.

  La Sottosegretaria Alessandra SARTORE, nel ricordare che, durante l'esame al Senato, è stata approvata una proposta emendativa per posporre il pagamento delle cartelle esattoriali che saranno notificate nel primo trimestre del 2022, poiché la stessa non comporta oneri finanziari, fa presente che la questione del magazzino fiscale è ben nota al Governo anche attraverso le relazioni del direttore dell'Agenzia delle entrate, Ruffini. Nell'associarsi alle considerazioni dell'onorevole Ubaldo Pagano, si riserva di conoscere il testo dell'ordine del giorno per esprimere la posizione del Governo.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) chiede di accantonare l'emendamento 1.386 a sua prima firma.

  Daniela TORTO (M5S), accedendo alla richiesta dell'onorevole Trancassini, propone l'accantonamento dell'emendamento Trancassini 1.386 e si associa alla richiesta dell'onorevole Ubaldo Pagano di leggere il testo dell'ordine del giorno per decidere se sottoscriverlo.

  La Sottosegretaria Alessandra SARTORE concorda con la richiesta di accantonamento dell'emendamento Trancassini 1.386.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Trancassini 1.386.

  Raphael RADUZZI (MISTO-A), nell'illustrare gli emendamenti 1.108 e 1.109 a sua prima firma, evidenzia che sono volti a sostenere il settore edile che è stato penalizzato dal decreto-legge antifrodi, con il quale è stato di fatto reso impossibile cedere il credito relativo al super-bonus edilizio, e dalle disposizioni inserite nel provvedimento in esame concernenti la proroga del cosiddetto super-bonus limitata all'anno 2022. Sostiene che tale indirizzo del Governo contrasta con l'approvazione di molteplici disposizioni che avvantaggiano piccoli comuni o singole fondazioni o amministrazioni pubbliche, riguardo alle quali chiede su quale base siano state dichiarate ammissibili dal Presidente del Senato. Afferma, infine, che l'emendamento 1.108 a sua prima firma è volto a sopprimere il visto di conformità quale requisito per fruire della cessione del credito o dello sconto in fattura relativi a detrazioni fiscali per lavori edilizi, mentre il successivo 1.109 a sua prima firma innalza da 10 mila euro a 100 mila euro il valore degli interventi per i quali non è necessario il visto di conformità.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), intervenendo sugli emendamenti Raduzzi 1.108 e 1.109, di cui è cofirmatario, osserva come sia preferibile che in legge di bilancio vengano adottate misure, come quelle previste dagli emendamenti, che destinano risorse ad imprese che, pur pagando un costo altissimo per la burocrazia, mandano avanti l'economia, piuttosto che finanziare innumerevoli micro interventi, come il Governo ha ritenuto di fare nel provvedimento in esame.

  Rossella MURONI (M-MAIE-PSI-FE) osserva che ciò che maggiormente salta all'occhio con riguardo all'esame avvenuto al Senato non sono i numerosi interventi localistici e settoriali, ma piuttosto la mancanza di una visione, soprattutto con riguardo al processo di transizione ecologica, a differenza di quanto afferma il Ministro Cingolani oggi sulla stampa nazionale. L'unico istituto efficace che va nel senso della transizione ecologica è quello del superbonus, che viene paradossalmente corredato continuamente di ostacoli che ne impediscono la piena attuazione. Dichiara di aver presentato alcuni emendamenti volti a rendere coerenti le misure per la transizione ecologica, in una visione complessiva, come ad esempio il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, che ripresenterà in AssembleaPag. 145 pur conoscendone già da ora l'esito. Invita la maggioranza a riflettere su un ordine del giorno che metta mano complessivamente e coerentemente agli incentivi energetici ed edilizi, superando la precarietà e l'instabilità che blocca la misura del superbonus, che ad oggi rappresenta fra l'altro l'unica misura di politica attiva del lavoro.

  Federico MOLLICONE (FDI), nel sottoscrivere gli emendamenti Raduzzi 1.108 e 1.109, sottolinea positivamente l'introduzione dell'istituto del superbonus, supportato anche dal suo gruppo, in quanto misura in grado di generare una leva fiscale positiva e un impatto migliorativo sulla rigenerazione urbana, oltre che di produrre effetti non trascurabili di risparmio energetico.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Raduzzi 1.108 e 1.109.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'emendamento a propria prima firma 1.385, che affronta il tema delle piccole attività commerciali aperte da cittadini extracomunitari e chiuse in un tempo talmente breve da non permettere all'Agenzia delle entrate di censirli e riscuotere quanto da essi dovuto. L'emendamento prevede quindi un deposito di 30.000 euro a garanzia di eventuali successivi inadempimenti, nonché l'obbligo di apertura di una PEC, al fine di superare il frequente problema dell'irreperibilità. Osserva che si tratta di una misura di equilibrio, volta ad equiparare esercizi commerciali italiani e stranieri, incentivando una concorrenza sana e leale e superando un malcostume noto a tutti. Si rende disponibile a ritirare l'emendamento qualora da parte della maggioranza ci fosse la condivisione di un ordine del giorno in tal senso.

  Federico MOLLICONE (FDI), nel sottoscrivere l'emendamento Trancassini 1.385, concorda con le considerazioni del presentatore, che supporta con i dati recenti che parlano di più di mille minimarket nella sola Capitale – dei quali la stragrande maggioranza gestiti da stranieri – che, oltre a non adempiere agli adempimenti fiscali e contributivi, contribuiscono a deturpare il decoro urbano.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) osserva che quella proposta dall'emendamento è una misura presente nel resto d'Europa come anche negli Stati Uniti dove chiunque non abbia una solida storia commerciale o non possegga requisiti di cittadinanza o residenza, per legge, deve pagare una cauzione prima dell'apertura di un esercizio commerciale, al fine sia di dare garanzie di un utilizzo lecito sia di pagare gli oneri fiscali, qualora l'attività venga chiusa prima di poter essere censita.

  Tommaso FOTI (FDI) ritiene che il principio giuridico su cui è fondato l'emendamento sia assolutamente valido e che non possa essere tollerata la pratica dell'«apri e chiudi» – e aggiungerebbe «evadi» – facendo finta che non esista. Osserva che a non essere pagate non sono solo le tasse, ma anche i contributi previdenziali dei dipendenti che lavorano in tali esercizi commerciali. La cauzione prevista di 30.000 euro non appare inoltre eccessiva per chi voglia aprire un esercizio commerciale in maniera stabile. Invita la maggioranza, e in particolare le forze che appartengono al centrodestra, a non lavarsi le mani rispetto a tale questione, lasciando l'onere di occuparsene alle amministrazioni locali, solo sull'altare delle larghe intese dell'attuale Governo e a riflettere su un possibile ordine del giorno, atto di indirizzo non cogente, formulato anche i termini più generici, ma che inviti il Governo a mettere prontamente in agenda tale questione. Qualora fosse la modalità scelta della fidejussione a non essere gradita dal Governo e dalla maggioranza il proprio gruppo si rende disponibile ad un confronto volto ad una eventuale modifica, anche per esempio limitando la garanzia prevista solo ai primi tre anni. Ritiene che la Commissione che si occupa del bilancio dello Stato si debba preoccupare, oltre che delle spese, anche delle entrate e a tale riguardo sottolinea le Pag. 146molte disposizioni che incidono negativamente in tale senso, prima tra tutte quella relativa alle concessioni autostradali. Osserva infine, in via più generale, come il disegno di legge di bilancio in esame non sia frutto della sola volontà del Senato, com'è stato più volte ripetuto, ma consegua all'approvazione di un maxiemendamento che porta la firma del Governo.

  Salvatore DEIDDA (FDI), intervenendo sull'emendamento Trancassini 1.385, evidenzia come sia fondamentale mettere in luce le fonti di finanziamento degli imprenditori extracomunitari nel nostro Paese per evitare che questi esercitino una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori italiani e per evitare il trasferimento di risorse finanziare all'estero. Ritiene, pertanto, che l'emendamento Trancassini 1.385 sia un emendamento di buon senso e auspica che sia approvato.

  Fabio MELILLI, presidente, essendo ormai trascorso il termine delle 13, avverte che, al fine di consentire di intervenire a tutti i deputati che intendono farlo, gli interventi relativi all'emendamento Trancassini 1.385 saranno contingentati e non potranno durare più di un minuto.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), contestando la decisione del presidente, evidenzia che l'argomento affrontato dall'emendamento 1.385 a sua prima firma merita un esame approfondito.

  Raphael RADUZZI (MISTO-A) torna a chiedere alla presidenza di valutare un prolungamento dei tempi di esame del provvedimento in Commissione, anche alla luce delle numerose interruzioni della seduta odierna.

  Fabio MELILLI, presidente, replicando all'onorevole Trancassini, ribadisce che l'esame delle proposte emendative potrà svolgersi entro i limiti dei tempi fissati dalla Conferenza dei presidenti di gruppo per l'esame del provvedimento in Assemblea. Replicando all'onorevole Raduzzi, fa presente che i lavori della Commissione procederanno con gli interventi sull'emendamento Trancassini 1.385 che verrà messo in votazione e subito dopo, non oltre le 13.30, verrà posto in votazione il mandato al relatore.

  Wanda FERRO (FDI), nel sottoscrivere l'emendamento Trancassini 1.385, evidenzia che si tratta di un intervento importante volto a contrastare la concorrenza sleale delle attività gestite da extracomunitari nei confronti degli imprenditori italiani. Auspica pertanto una rivalutazione dell'emendamento in esame da parte della relatrice e del Governo.

  Mauro ROTELLI (FDI) rappresenta che numerose notizie di cronaca riportano che le attività di minimarket gestite da extracomunitari possono diventare un elemento pericoloso per l'ordine pubblico poiché spesso vendono alcolici anche a minorenni. Richiede quindi al Governo e alla relatrice un ulteriore approfondimento sull'emendamento Trancassini 1.385.

  Carmela BUCALO (FDI) ritiene l'emendamento Trancassini 1.385 un emendamento di buon senso in quanto volto a disincentivare attività che notoriamente evadono tributi e contributi. Auspica, pertanto, che il contenuto dell'emendamento in esame possa essere trasfuso in un ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche.

  Marco SILVESTRONI (FDI), nel sottoscrivere l'emendamento Trancassini 1.385, evidenzia che esso non persegue un'azione discriminatoria, ma mira a tutelare i piccoli imprenditori italiani, già vessati dallo Stato e discriminati nei confronti degli imprenditori extracomunitari. Ritiene, infatti, che l'approvazione dell'emendamento in esame rappresenterebbe un segnale di giustizia morale nei confronti degli imprenditori italiani. Auspica, pertanto, una maggiore riflessione da parte della relatrice e del Governo sull'emendamento Trancassini 1.385.

  Walter RIZZETTO (FDI), nel richiedere che sull'emendamento Trancassini 1.385 si Pag. 147svolga una più approfondita riflessione, evidenzia che dai dati relativi alla sola città di Roma emerge che negli ultimi anni il 42 per cento delle nuove imprese commerciali è gestito da extracomunitari e che più del 20 per cento dei profitti realizzati da tali attività viene trasferito all'estero. Evidenzia, d'altro canto, che dai medesimi dati emerge che circa il 33 per cento delle attività storiche e di quartiere sono state costrette a chiudere a causa della crisi economica dovuta alla pandemia.

  Davide GALANTINO (FDI), nel condividere gli interventi svolti dai colleghi del gruppo di Fratelli d'Italia e sottoscrivere l'emendamento Trancassini 1.385, evidenzia come la crescita del numero delle attività di minimarket gestite da extracomunitari non si sia arrestata neanche a causa della crisi economica dovuta alla pandemia. Sottolinea, pertanto, che la richiesta dei deputati di Fratelli d'Italia è volta a tutelare coloro che svolgono in modo serio e corretto un'attività imprenditoriale nel nostro Paese.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), nel sottoscrivere l'emendamento Trancassini 1.385, ricorda che le attività commerciali gestite da stranieri hanno generalmente un ciclo di vita molto breve. Tale aspetto, a suo avviso, dimostra come i loro gestori tendono a sfruttare i ritardi nei controlli della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle entrate per evitare ogni tipo di versamento di tributi e contributi. Reputa, pertanto, che prevedere un deposito cauzionale di 30.000 euro per gli stranieri che intendono intraprendere un'attività imprenditoriale sia un deterrente nei confronti di quei soggetti che non perseguono finalità lecite.

  La Commissione respinge l'emendamento Trancassini 1.385.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), in merito all'emendamento 1.386 a sua prima firma, fa presente che è stato condiviso con altri gruppi parlamentari un ordine del giorno dal contenuto analogo da presentare in Assemblea, sul quale auspica un'ampia convergenza. In proposito, rivolgendosi al Governo, chiede che l'efficacia dello strumento dell'ordine del giorno non sia svilita da una proposta di riformulazione volta semplicemente a impegnare l'Esecutivo a «valutare l'opportunità» di attuare quanto indicato nell'ordine del giorno. Tutto ciò premesso ritira l'emendamento 1.386 a sua prima firma.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che sono in distribuzione le relazioni trasmesse dalle Commissioni di settore. Avverte inoltre che, essendo trascorso il termine delle ore 13.30, come concordato in Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si procederà con la votazione del mandato al relatore a riferire all'Assemblea, intendendosi conseguentemente respinte tutte le rimanenti proposte emendative non ancora esaminate.

  La Commissione delibera di conferire alla relatrice, onorevole Torto, il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame, intendendosi conseguentemente respinte tutte le rimanenti proposte emendative non ancora esaminate. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi. Avverte, infine, che i gruppi Fratelli d'Italia e Misto – Alternativa hanno designato quali relatori di minoranza rispettivamente i deputati Lucaselli e Raduzzi.

  La seduta termina alle 13.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.45 alle 11.