CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 novembre 2021
688.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 4 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Avverte inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare in videoconferenza all'odierna seduta di interrogazioni a risposta immediata.

5-06990 Magi: Iniziative per limitare la circolazione di armi da fuoco.

  Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI), illustrando la sua interrogazione, ricorda che il 29 ottobre 2021, a Ercolano, Vincenzo Pag. 18Palumbo ha sparato e ucciso due giovani, sostenendo che fossero in procinto di entrare nella sua proprietà per commettere un furto.
  Osserva che dalla ricostruzione dei fatti sinora svolta dalla polizia, avvalorata anche dai provvedimenti del giudice per le indagini preliminari di Napoli, emergerebbe che le vittime erano intente a consultare il sistema satellitare o a fare una telefonata, non essendo nemmeno scese dall'automobile e che Palumbo – definito come una persona non in grado di controllarsi nel provvedimento di custodia cautelare – avrebbe quindi sparato dal balcone di casa 11 colpi verso i due giovani, senza averli avvertirti né intimati ad andarsene.
  Rileva quindi come gli episodi in cui persone fanno ricorso ad armi regolarmente detenute per reagire a presunte aggressioni si siano moltiplicati negli ultimi anni: in base ai dati dell'Osservatorio Opal, tra il 2017 e il 2019, sono stati almeno 131 gli omicidi perpetrati con armi regolarmente detenute, a fronte di 91 omicidi di tipo mafioso e 37 per furti o rapine e che in base ai dati della Polizia di Stato si registra, inoltre, un incremento del 9,6 per cento tra il 2013 e il 2020 del numero di licenze di porto d'armi, a fronte di una riduzione del 7,1 per cento di tutti i reati nell'ultimo anno e del 12,8 per cento dei furti; Sottolinea, inoltre, come secondo l'Istat, nel 2019 si sia registrato il minimo storico negli ultimi venti anni di rapine in abitazione.
  Sottolinea quindi come la tesi in base alla quale la difesa sarebbe sempre legittima sia di recente culminata in due novelle all'articolo 52 del codice penale (l'ultima del 2019), secondo le quali, nei casi di difesa cosiddetta domiciliare, sarebbe «sempre» sussistente la proporzione tra reazione e offesa ma come si tratti di un'illusione, poiché uno Stato di diritto non può, per definizione, escludere taluni ambiti dalla propria giurisdizione. Evidenzia infatti come la Cassazione abbia più volte affermato che la sussistenza degli elementi di base della legittima difesa restano in ogni caso oggetto di accertamento processuale e come sia incontestabile che l'interpretazione, diffusa ma errata, della nuova normativa costituisca un problema di ordine pubblico, e che molti cittadini si sentano legittimati all'uso delle armi, anche in virtù della nuova formulazione legislativa, arrivando ad uccidere.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se – anche alla luce dei dati più recenti a sua disposizione – non ritenga di promuovere in seno al Governo un'iniziativa volta a modificare la normativa vigente al fine di limitare la circolazione delle armi da fuoco.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI), replicando, fa notare come il dato relativo alla elevata diffusione delle armi da fuoco non possa essere smentito.
  Ritiene quindi che dall'inizio della legislatura si sia assistito ad un dibattito ideologico, che, facendo leva su una presunta emergenza di ordine pubblico, ha spinto strumentalmente sull'argomento dell'estensione dell'ambito di applicazione della legittima difesa. Rileva come la realtà sia diversa e come la vera emergenza sia rappresentata dal rischio di un utilizzo improprio delle armi da fuoco – anche se detenute legalmente – che può condurre a situazioni tragiche, come avvenuto nel caso descritto nella interrogazione in titolo e in numerose altre occasioni riportate nelle cronache locali.
  Dopo aver fatto notare che il Governo sembra non avere piena consapevolezza di tale questione, in quanto probabilmente definita divisiva, preannuncia che assumerà iniziative adeguate in sede parlamentare al fine di affrontare con efficacia il tema in oggetto.

5-06991 Ceccanti: Iniziative per escludere dall'applicazione della sperimentazione del voto elettronico nelle prossime elezioni amministrative i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.

  Stefano CECCANTI (PD) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione.

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  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Stefano CECCANTI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta.

5-06992 Montaruli e altri: Sulle iniziative assunte per impedire lo svolgimento del rave party di sabato 30 ottobre scorso alle porte della città di Torino.

  Augusta MONTARULI (FDI), illustrando la sua interrogazione, rileva come, dopo i fatti verificatisi nella scorsa estate in provincia di Viterbo, ci si trovi nuovamente di fronte a un rave party totalmente illegale organizzato a Nichelino, in provincia di Torino, nel quale i partecipanti hanno violato sistematicamente le vigenti misure sanitarie per il contrasto all'epidemia da COVID-19 e abbiano ampiamente fatto uso di alcol e stupefacenti.
  Stigmatizza il fatto che sia stato consentito lo svolgimento di un evento illegale, pur essendo consapevoli della sua organizzazione, al quale hanno preso tra l'altro parte numerose persone provenienti da altri Paesi, fra cui la Francia, proprio negli stessi giorni in cui le autorità francesi vietavano l'ingresso in Francia ai tifosi della squadra di calcio della Lazio.
  Evidenzia, inoltre, come ai partecipanti al rave party sia stato successivamente consentito di allontanarsi tranquillamente, in quanto le forze dell'ordine si sono limitate alla loro identificazione, e come alcuni di essi, intervistati dalla stampa, abbiano dichiarato che l'evento è stato organizzato in Italia in quanto si tratta del Paese in cui è più facile eludere controlli e divieti.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative siano state assunte per impedire lo svolgimento del rave party.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Augusta MONTARULI (FDI), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta, e rileva come dovrebbe essere insoddisfatto anche il Sottosegretario Molteni, ricordando come il Capogruppo alla Camera della forza politica cui appartiene il Sottosegretario medesimo abbia chiesto le dimissioni della Ministra dell'interno.
  Osserva quindi come il Sottosegretario Molteni abbia sostanzialmente scaricato le responsabilità sulle forze dell'ordine.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI nega con forza di aver scaricato responsabilità sulle forze dell'ordine.

  Augusta MONTARULI (FDI) ritiene che l'accaduto sia imputabile all'inadeguatezza del vertice politico del Ministero dell'interno.
  Giudica incomprensibile il fatto che si sia consentito l'ingresso nel nostro Paese dei partecipanti al rave party provenienti da altri Paesi nonostante si avesse la consapevolezza dell'imminente svolgimento dell'evento e che non si sia neppure provveduto, se non tardivamente, a presidiare i caselli autostradali.
  Rileva come tale vicenda costituisca un'ulteriore conferma delle vistose lacune nella gestione del Ministero dell'interno e dell'assoluta incapacità della Ministra, di cui ribadisce la richiesta di dimissioni avanzata dal suo gruppo.

5-06993 Iezzi ed altri: Sulla procedura per dotare le Forze dell'ordine della pistola a impulsi elettrici

  Gianni TONELLI (LEGA), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rileva come da anni che la Lega-Salvini Premier richieda fortemente la dotazione delle pistole ad impulsi elettronici, dette «taser», per le forze dell'ordine e come la sperimentazione dell'utilizzo del taser da parte della Polizia di Stato, durata nove mesi e svolta in dodici città, tenendo conto delle apposite linee guida concordate con il Ministero della salute, abbia dato esiti ampiamente positivi, soprattutto con riguardo all'effetto deterrente di tale strumento, al fine di diminuire i casi di utilizzo delle armi da fuoco in dotazione alle forze dell'ordine.
  Rileva quindi come le forze dell'ordine siano esposte negli ultimi anni a una vera Pag. 20pressione mediatica, nonché a un inasprimento delle aggressioni individuali, e come la dotazione sistematica del taser alle forze dell'ordine consentirebbe inoltre di calibrare l'uso della forza e facilitare la proporzionalità delle risposte degli agenti, permettendo, al contempo, una difesa efficiente.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede, dunque, a che punto siano le procedure per dotare in maniera strutturale le Forze dell'ordine di taser.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gianni TONELLI (LEGA), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta, sia a titolo personale, in quanto appartenente al Corpo della Polizia di Stato, sia a nome del suo gruppo, manifestando profonda soddisfazione per quanto testé affermato dal Sottosegretario.
  Ritiene infatti che sulla questione dell'impiego del taser si sia assistito ad una battaglia puramente ideologica, volta a delegittimare uno strumento che, invece, ritiene fondamentale, atteso che svolge un essenziale di deterrenza in vista di una diminuzione dei casi di utilizzo delle armi da fuoco da parte delle forze dell'ordine.
  Fa inoltre notare come lo stesso esito della sperimentazione abbia dimostrato che tale strumento di difesa si ponga a tutela sia degli agenti di polizia sia di coloro nei cui confronti viene utilizzato, ovvero soggetti aggressivi e pericolosi, che si trovano spesso in uno stato mentale alterato, imponendo agli operatori di polizia di agire con la massima attenzione e decisione.

5-06994 Baldino ed altri: Iniziative per contrastare i crimini, con particolare riferimento ai femminicidi e ai crimini informatici.

  Lucia AZZOLINA (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Lucia AZZOLINA (M5S), replicando, si dichiara sostanzialmente soddisfatta della risposta e ringrazia il Sottosegretario Molteni e la Ministra Lamorgese.
  Ritiene efficace l'opera di prevenzione svolta a tutela dei minori e coglie l'occasione per esprimere il proprio apprezzamento per il prezioso lavoro svolto in tale ambito dalla Polizia postale, del quale ha, in particolare, avuto modo di rendersi conto durante la propria esperienza di Ministra dell'istruzione.
  Nel contempo ritiene molto allarmanti i dati sui femminicidi e chiede al Ministero dell'interno di compiere tutti gli sforzi possibili per prevenire e contrastare tali gravissimi reati.
  Richiama conclusivamente l'attenzione sull'importanza di specifici progetti di prevenzione a tutela delle donne e dei minori.

  Fausto RACITI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 4 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini e il sottosegretario di Stato per la giustizia Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 15.

DL 132/2021: Misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP.
C. 3298 Governo.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 novembre 2021.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI chiede, al fine di consentire la prosecuzione delle interlocuzioni informali in Pag. 21corso, di posticipare la ripresa dell'esame del provvedimento alle 16.

  Francesco FORCINITI (MISTO-L'A.C'È) rileva come la maggioranza e il Governo siano venuti meno all'impegno, assunto nella seduta di ieri, di consentire la prosecuzione dell'esame del provvedimento nell'orario previsto dalla convocazione, vale a dire al termine dello svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, ed esprime inoltre perplessità sul fatto che l'esame possa effettivamente riprendere alle ore 16.
  Ritiene che, a fronte della palese incapacità della maggioranza di raggiungere un accordo, la soluzione più corretta sia quella di riferire all'Assemblea sul testo originario del provvedimento.

  Emanuele PRISCO (FDI) giudica inaccettabili e irrispettose nei confronti dei membri della Commissione le modalità di conduzione dei lavori, in ordine alle quali precisa peraltro di non addebitare responsabilità al presidente Raciti.
  Rileva come da parte dell'opposizione non via sia stato alcun atteggiamento ostruzionistico e come, viceversa, ci si trovi di fonte a un ostruzionismo della maggioranza che sta bloccando l'iter del provvedimento con continui rinvii.
  Ritiene che, a fronte dell'incapacità della maggioranza di raggiungere un accordo che consenta di votare i quattro emendamenti rimanenti, la soluzione più ragionevole sia quella di rinviare il seguito dell'esame alla prossima settimana.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come la Presidenza non possa che prendere atto della richiesta di rinvio avanzata dal Governo e avverte pertanto che si passerà ora alla seduta delle Commissioni riunite I e V per l'esame delle proposte di legge in materia di enti locali.

  Francesco FORCINITI (MISTO-L'A.C'È) chiede in quale modo si possa passare alla seduta delle Commissioni riunite.

  Fausto RACITI, presidente, precisa che la seduta della I Commissione sarà immediatamente sospesa e riprenderà alle ore 16, dopo la seduta delle Commissioni riunite I e V. Sospende, quindi, la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.05, è ripresa alle 16.50.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che la Commissione è chiamata nella seduta odierna a concludere l'esame in sede referente del provvedimento, esaminando gli emendamenti riferiti all'articolo 1 rimasti accantonati – si tratta degli emendamenti 1.2, 1.7, 1.16 e 1.22 – e passando quindi alla votazione della proposta di conferire il mandato al relatore a riferire all'Assemblea.
  Avverte che l'emendamento 1.16 deve intendersi a prima firma del deputato Zanettin.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, rivedendo il parere precedentemente espresso, esprime parere favorevole sull'emendamento Siracusano 1.22, a condizione che sia ulteriormente riformulato nei termini riportati in allegati (vedi allegato 6).

  Il Sottosegretario Francesco Paolo SISTO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore sull'emendamento Siracusano 1.22.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI), illustrando il suo emendamento 1.2, di cui raccomanda l'approvazione, evidenzia come esso miri a prevedere forme di garanzia, a tutela della riservatezza dei cittadini, anche in relazione all'impiego del captatore informatico, strumento che ritiene molto invasivo rispetto alla vita privata di ciascun individuo.
  Ritiene infatti necessaria, per l'utilizzo di tale strumento, una verifica puntuale e seria, che, a suo avviso, sarebbe garantita pienamente da un organo giurisdizionale collegiale. Dopo aver fatto notare che si tratta di un tema già posto in passato, evidenzia che, a causa di un veto del gruppo del M5S, si rischia oggi di perdere una grande occasione di introdurre una fondamentale Pag. 22 norma a tutela della sfera privata dei cittadini.
  Preannuncia pertanto l'intenzione di ripresentare l'emendamento in Assemblea, qualora fosse respinto in questa sede.

  Catello VITIELLO (IV) ritiene sbagliato utilizzare strumentalmente delicati temi giuridici per perseguire scopi politici, facendo notare che l'emendamento Costa 1.2, sul quale preannuncia il suo voto favorevole, affronta un tema serio, che richiama la necessità di tutelare la sfera privata dei cittadini da possibili invasioni determinate da uno strumento di indagine per il cui utilizzo, considerata la sua particolare incisività, occorre la massima attenzione e la previsione di adeguate garanzie.
  Ritiene che la previsione di una competenza giurisdizionale distrettuale collegiale offra tali garanzie, ritenendo opportuno cogliere tale occasione per introdurre nell'ordinamento una norma sistemica di assoluta importanza.
  Preannuncia, infine, il suo voto favorevole anche sul successivo emendamento Siracusano 1.22, come ulteriormente riformulato, pur precisando che la nuova formulazione non appare del tutto soddisfacente, essendo il risultato di una mediazione politica.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, dichiara di non condividere l'interpretazione del deputato Costa, secondo la quale il provvedimento in esame costituisce l'ultima occasione per intervenire sulla materia, in quanto la Ministra Cartabia ha assunto l'impegno a intervenire successivamente e non c'è motivo di dubitare della serietà di tale impegno.

  Roberto TURRI (LEGA) dichiara di condividere le considerazioni dei deputati Costa e Vitiello, ma osserva nel contempo come sull'emendamento 1.2 non via sia stata una reale volontà di mediazione in seno alla maggioranza, essendo emerso fin dall'inizio che non vi era l'intenzione di approvarlo.
  Ritiene che al momento, anche in considerazione dei tempi di esame del provvedimento, non vi siano le condizioni per una riflessione adeguata sul tema del captatore informatico e, pur condividendo sostanzialmente l'impostazione della proposta emendativa in esame, dichiara su di essa l'astensione del suo gruppo.

  Augusta MONTARULI (FDI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Costa 1.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Costa 1.2 e Lupi 1.7.

  Fausto RACITI, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Zanettin 1.16 ne accettano la riformulazione proposta dal relatore.

  Francesco FORCINITI (MISTO-L'A.C'È) dichiara il voto contrario sull'emendamento 1.16, osservando come non soltanto si sia modificata la disciplina per l'acquisizione dei dati, con l'introduzione dell'obbligo per il pubblico ministero di chiedere l'autorizzazione del giudice con la pretestuosa motivazione della necessità di adeguarsi a una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, ma si voglia ora prevedere, con l'emendamento in esame, il divieto di utilizzazione, se non unitamente ad altri elementi di prova, dei dati acquisiti prima dell'entrata in vigore del decreto-legge in esame nel rispetto della normativa allora vigente.
  Rileva come tale disciplina sia priva di giustificazione, essendo volta a impedire l'utilizzazione di dati acquisiti dal pubblico ministero nel pieno rispetto delle norme allora vigenti, e come essa si traduca in una vera e propria scure che calerà su importanti processi per gravi reati.
  Ravvisa una continuità di tale scelta con la riforma Cartabia, che ha di fatto azzerato la legge anticorruzione, e sottolinea come la ratio di tale scelta sia quella di offrire un'ennesima forma di salvacondotto.
  Osserva, peraltro, come la norma in esame sia inserita in un decreto-legge eterogeneo, che reca disposizioni ad personam Pag. 23in materia di difesa, nonché norme in materia tributaria e di referendum, e venga in tal modo sottratta all'esame della Commissione Giustizia, competente in materia, e come, dunque, la Commissione Affari costituzionali non sia politicamente legittimata a intervenire sulla questione.
  Stigmatizza, in particolare, l'atteggiamento di forze politiche che hanno ottenuto un ampio consenso elettorale sulla base di posizioni che ora vengono sconfessate in nome di un finto garantismo.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI) sottolinea come l'emendamento 1.16 sia volto a introdurre una disciplina transitoria relativa ai dati acquisiti prima dell'entrata in vigore del decreto-legge.
  Osserva come il testo originario del provvedimento non recasse una disciplina transitoria in materia e rendesse pertanto tali dati inutilizzabili, mentre la riformulazione della proposta emendativa in esame ne consente l'utilizzazione, seppure a determinate condizioni, e rileva pertanto come l'atteggiamento del Governo al riguardo possa essere considerato un esempio di «schizofrenia» normativa.
  Ritiene che la riformulazione proposta presenti profili di criticità per quanto concerne la legittimità costituzionale e sia incoerente rispetto al testo originario del decreto-legge e alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea.
  Dichiara, pertanto, il voto contrario sull'emendamento Siracusano 1.16, come riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento Siracusano 1.16, come riformulato (vedi allegato 6).

  Fausto RACITI, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Siracusano 1.22 ne accettano l'ulteriore nuova formulazione proposta dal relatore.

  La Commissione approva l'emendamento Siracusano 1.22, come ulteriormente riformulato (vedi allegato 6).

  Fausto RACITI, presidente, avverte che tutte le Commissioni competenti in sede consultiva, nonché il Comitato per la legislazione, hanno espresso i loro pareri sul provvedimento.
  In particolare, informa che la Commissione Bilancio ha formulato una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, e che il relatore ha formulato l'emendamento 6.1, volto a recepire tale condizione, il quale sarà ora posto in votazione.

  Il Sottosegretario Francesco Paolo SISTO esprime parere favorevole sull'emendamento 6.1 del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento 6.1 del relatore (vedi allegato 6).

  Fausto RACITI, presidente, avverte che si passerà ora alla votazione della proposta di conferire il mandato al relatore a riferire all'Assemblea.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo per dichiarazione di voto, osserva come il provvedimento in esame presenti aspetti condivisibili e altri meno. Dopo aver dichiarato di condividere la parte del testo relativa all'articolo 1, evidenzia alcuni profili di criticità relativi agli altri articoli, dai quali, a suo avviso, si desume una tendenza burocratica che complica la vita dei cittadini.
  Ritiene incongruo e sbagliato, ad esempio, subordinare il riconoscimento dell'assegno temporaneo per i figli minori ad adempimenti eccessivi, considerato che per altri tipi di prestazioni, come ad esempio nel caso del reddito di cittadinanza, sono state previsti meccanismi automatici di riconoscimento.
  Ritiene poi grave che il Governo, con l'articolo 3, prorogando determinati termini in relazione alle richieste di referendum abrogativi annunciate nella Gazzetta Ufficiale dopo il 15 giugno 2021 ed entro la data di entrata in vigore del decreto-legge, ovvero il 30 settembre 2021, modifichi in corsa le regole del gioco sul tema delicato dei referendum. Osserva, infatti, che il Governo, in tal modo, interviene sostanzialmente con una norma ad hoc, al fine di Pag. 24favorire – seppur indirettamente – lo svolgimento di un referendum specifico – ovvero quello promosso sul tema della cannabis e della liberalizzazione delle droghe – prendendo così posizione su tale delicato argomento. Dopo aver rilevato che su tale questione Fratelli d'Italia «farà muro» e svolgerà una decisa opposizione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di conferire il mandato al relatore, stigmatizzando, peraltro, il comportamento sostanzialmente ostruzionistico della maggioranza – troppo eterogenea e capace solo di raggiungere compromessi al ribasso – che si è concretizzato, a suo avviso, in continui rinvii e in ripetute forme di dilazione dei tempi, pur a fronte dello spirito costruttivo dell'opposizione.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, ricollegandosi ad alcune considerazioni svolte dai deputati intervenuti in precedenza con riferimento all'emendamento Zanettin 1.16, ritiene sia fuori di dubbio che, al di fuori di sterili ricostruzioni teoriche che possono essere svolte sull'argomento, una norma transitoria univoca sull'accesso ai dati di traffico telefonico e telematico appare necessaria, pur potendosi discutere sul come elaborarla. Osserva, infatti, che, altrimenti, si determinerebbe disomogeneità e incertezza interpretativa a livello giurisprudenziale.
  Rivolge infine un sentito ringraziamento ai componenti della Commissione e agli uffici per il lavoro svolto.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 17.35.