CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 ottobre 2021
670.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 111

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 5 ottobre 2021.

Audizione informale in videoconferenza dell'Amministratore delegato di AMCO SpA, Marina Natale, sulle tematiche relative all'operatività della Società.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.45 alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza del vicepresidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 14.55.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che per la riunione odierna è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
  Avverte inoltre che l'avvio della discussione in Assemblea del provvedimento è prevista a partire dalla seduta pomeridiana di mercoledì 6 ottobre prossimo, e che la Commissione dovrà quindi esprimersi nella seduta già prevista per la mattina di domani.

  Alessandro CATTANEO (FI), relatore, evidenzia che la Commissione avvia oggi l'esame – ai fini del parere da rendere alla V Commissione Bilancio – della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanzia – NADEF 2021.
  Sottolinea quindi l'importanza del provvedimento e la brevità del lasso di tempo a disposizione della Commissione per l'espressione del parere. Pag. 112
  Ricorda che la NADEF anticipa i contenuti della successiva manovra di bilancio ed è suddivisa in quattro sezioni, relative al quadro complessivo e alla politica di bilancio, al quadro macroeconomico, ai dati di finanza pubblica e alle riforme e raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea.
  Alla Nota di aggiornamento risultano inoltre allegati, secondo quanto prescritto dalla legge di contabilità, le relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, il rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, il rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva e la relazione sull'economia non osservata è sull'evasione fiscale e contributiva.
  Si segnala, infine, che la Nota definisce i disegni di legge collegati alla decisione di bilancio. Nella Nota di aggiornamento 2021 sono dichiarati tali 21 disegni di legge, tra i quali, per i profili di interesse della Commissione Finanze, le deleghe per la riforma fiscale, per la riforma della giustizia tributaria, per il riordino del settore dei giochi e per l'attuazione dell'autonomia differenziata.
  La NADEF 2021 aggiorna quindi il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2022-2024 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza – DEF 2021.
  Con riferimento al quadro tendenziale, la Nota presenta innanzitutto una revisione al rialzo delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso (la previsione di crescita annuale del PIL sale al 6 per cento, dal 4,5 per cento del quadro programmatico del DEF 2021), in ragione di un recupero del PIL, nel primo semestre dell'anno in corso, superiore alle attese, trainato principalmente dai consumi anche grazie all'allentamento delle restrizioni e delle misure di distanziamento sociale dovute alla pandemia.
  Per il triennio successivo, rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, si prevede un lieve rallentamento per il 2022 (da 4,3 a 4,2 per cento) e una sostanziale conferma delle prospettive di crescita per i due anni seguenti che, seppur meno robuste rispetto al biennio 2021-2022, registrerebbero livelli superiori alla tendenza pre-crisi.
  Il quadro previsivo resta in ogni caso influenzato dagli sviluppi attesi della pandemia, dall'impulso che sarà fornito dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR, nonché dalle politiche monetarie e fiscali espansive a livello globale.
  I tassi di crescita del PIL della nuova previsione tendenziale sono pari al 4,2 per cento per il 2022, al 2,6 per cento per il 2023 e all'1,9 per cento per il 2024. Il rimbalzo del PIL nel 2021 risulta trainato principalmente dalla domanda interna al netto delle scorte, grazie al recupero dei consumi delle famiglie e all'espansione degli investimenti. Per il triennio 2022-2024, il tratto distintivo della ripresa è il forte aumento degli investimenti fissi lordi alimentato dal PNRR.
  Quanto al deficit, che risulta essere pari al 9,4 per cento nel 2021, nel quadro tendenziale vedrebbe una riduzione al 4,4 nel 2022, al 2,4 nel 2023 e al 2,1 nel 2024.
  Il saldo primario nel 2021 è stimato, nel quadro tendenziale, pari a –6 per cento nel 2021, a –1,5 per cento del PIL nel 2022, per tornare in territorio positivo nel 2023 (+0,3 per cento) e nel 2024 (+0,4 per cento).
  Nel 2022-2024 le entrate tributarie e contributive crescono a un ritmo sostanzialmente coerente con la crescita del PIL nominale.
  Passando al debito pubblico, la stima preliminare del Governo per il 2021 prevede un rapporto debito/PIL del 153,5 per cento. Nel triennio successivo, si stimano valori pari a 148,8 per cento nel 2022, 145,9 per cento nel 2023 e 143,3 per cento nel 2024.
  Lo scenario programmatico, secondo quanto esposto nella Nota, prevede che la manovra di finanza pubblica per il 2022-2024 continuerà ad assicurare il supporto al settore privato fintanto che sarà necessario a ottenere il consolidamento della ripresa economica, con l'obiettivo non soltanto di colmare il divario con il periodo per-pandemia, ma di recuperare anche la crescita perduta sin da allora. Pag. 113
  Gli interventi di politica fiscale che il Governo intende adottare mirano ad un rafforzamento della dinamica espansiva del PIL nell'anno in corso e nel successivo.
  Si prevedono, tra l'altro:
  la conferma degli interventi per la promozione dell'efficientamento energetico e dell'innovazione;
  l'avvio della prima fase della riforma dell'IRPEF;
  il rifinanziamento delle cosiddette politiche invariate.
  Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024.
  Per quanto riguarda gli obiettivi di deficit si prevede una progressiva riduzione (pari al 5,6 per cento del PIL nel 2022 e quindi al 3,9 per cento nel 2023 e al 3,3 per cento nel 2024) ma più limitata rispetto a quella del quadro tendenziale. Conseguentemente l'andamento del saldo primario, per il quale si prevede un risultato pari a –6 per cento nel 2021, –2,7 per cento del PIL nel 2022, –1,2 per cento nel 2023 e –0,8 per cento nel 2024, risulta migliorare più lentamente che nel quadro tendenziale.
  Analogamente, passando al debito pubblico, nel 2021, la stima preliminare del Governo per il 2021 prevede, come detto, un rapporto debito/PIL del 153,5, inferiore di 6,3 punti percentuali rispetto al rapporto del 159,8 per cento previsto nello scenario programmatico del DEF 2021. Nel triennio successivo, la combinazione di una riduzione del fabbisogno di liquidità del settore pubblico (pari a 3,7 punti percentuali di PIL nel 2022 e a 0,5 punti percentuali nel 2023) e della forte ripresa della crescita del PIL nominale (6,4 per cento nel 2022 e 4,3 per cento nel 2023), manterrà il rapporto debito/PIL su un sentiero decrescente: 149,4 per cento nel 2022, 147,6 per cento nel 2023 e 146,1 per cento nel 2024. Si tratta di una riduzione leggermente meno accentuata rispetto a quella del quadro tendenziale.
  Il Governo segnala che dopo il 2024 la politica di bilancio dovrà essere maggiormente orientata alla riduzione del disavanzo strutturale e a ricondurre il rapporto debito/PIL al livello pre-crisi (134,3 per cento) entro il 2030.
  La pressione fiscale, a legislazione vigente, è attesa salire di un decimo di punto percentuale nel 2022 rispetto al 2021, collocandosi al 42 per cento, per ridursi poi al 41,7 per cento nel 2023 e al 41,5 per cento nel 2024. Al netto delle misure riguardanti l'erogazione del beneficio dei 100 euro, la pressione fiscale a legislazione vigente passerebbe dal 41,2 per cento del 2021 al 40,9 per cento nel 2023.
  Dal lato delle entrate, il gettito tributario a legislazione vigente in rapporto al PIL è atteso scendere, passando dal 28,9 per cento del 2021 al 28,3 per cento nel 2024. Tale trend riflette, chiarisce il Governo, oltre alla totale disattivazione degli aumenti IVA e delle accise a partire dal 1° gennaio 2021, già considerata nei precedenti documenti di programmazione, anche le misure fiscali della legge di bilancio 2021 che comprendono, fra l'altro, la messa a regime del taglio del cuneo fiscale.
  Riguardo agli aspetti di competenza della Commissione Finanze, in coerenza con quanto esposto nei precedenti documenti di finanza pubblica, ritiene opportuno segnalare che, come nella NADEF 2021, il Governo rappresenta, in linea generale, che intende moderare la dinamica della spesa pubblica corrente e accrescere le entrate fiscali attraverso il contrasto all'evasione procedendo, nel triennio 2022-2024 anche all'alleggerimento del carico fiscale e all'avvio a regime dell'assegno unico universale per i figli.
  Specifica attenzione viene dedicata nella Nota alla riforma fiscale: il Governo intende attuarne un primo stadio nel triennio 2022-2024. In relazione all'inquadramento degli interventi fiscali nel percorso di attuazione del PNRR, fa presente che gli interventi per la razionalizzazione e l'equità del sistema fiscale non rientrano nell'ambito operativo del Piano, ma possono concorrere a realizzarne gli obiettivi generali.
  Viene infine esplicitamente affermato che il documento conclusivo approvato dalle Commissioni parlamentari a esito dell'indagine conoscitiva sull'IRPEF costituirà la Pag. 114base per la predisposizione da parte del Governo del disegno di legge delega.
  Sono invece incluse tra le cosiddette riforme abilitanti, ovvero gli interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali, il federalismo fiscale (da attuare entro marzo 2026) e gli interventi atti al recupero di gettito, ossia la riduzione del tax gap (entro il 2022).
  Con riferimento al settore dell'ambiente e dell'energia, il Governo afferma che, tra le politiche invariate ricomprese nel sentiero programmatico per il triennio 2022-2024, vi è il rinnovo di svariate misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi.
  In relazione all'economia circolare, il Governo preannuncia che agli investimenti previsti nel PNRR si aggiunge la nuova Strategia nazionale per l'economia circolare, in corso di elaborazione da parte del Ministero della transizione ecologica e del Ministero dello sviluppo economico con il supporto tecnico di ISPRA ed ENEA, destinata a includere misure volte ad aumentare il riciclaggio, il riutilizzo e la riparazione dei materiali, tra le quali rientrano, oltre a un nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti, anche incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclo e utilizzo di materie prime secondarie, nonché la revisione del sistema di tassazione ambientale sui rifiuti. Si prevede che la predetta Strategia sia adottata entro giugno 2022 dopo una consultazione pubblica.
  Il Governo al riguardo rappresenta che le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi.
  Con riferimento a settori rilevanti per l'economia nazionale, quali il comparto agroalimentare, osserva che questi scontano ancora le conseguenze derivanti dalla pandemia da COVID-19. Al riguardo, per favorire un ritorno ai livelli di competitività pre-COVID, ritiene che possano essere definite misure specifiche atte ad alleggerire la pressione fiscale sul settore agroalimentare con specifico riferimento a filiere connesse al mondo del «fuoricasa», che potrebbero costituire una leva rilevante per stimolare crescita economica, occupazione e attrazione degli investimenti esteri in Italia.
  Per quanto concerne le entrate derivanti dall'attività di accertamento, la Nota contiene un focus nel quale sono illustrati le procedure adottate e i risultati ottenuti nella valutazione degli incassi derivanti dall'attività di contrasto dell'evasione fiscale rispetto alle corrispondenti previsioni di bilancio dell'anno in corso. Il focus, inoltre, illustra i criteri adottati per verificare le condizioni ed eventualmente valutare l'ammontare delle maggiori entrate da destinare al Fondo per interventi di riforma del sistema fiscale, istituito dall'articolo 1, comma 2, della legge di bilancio 2021 e che ha sostituito il previgente Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Nel focus vengono specificate le procedure di calcolo adottate per ottenere l'ammontare delle risorse disponibili per il nuovo Fondo.
  In base al sistema di calcolo illustrato, potrebbero potenzialmente essere attribuite al nuovo Fondo risorse per 4,357 miliardi di euro. Il Governo conferma l'intenzione di ridurre la pressione fiscale utilizzando prioritariamente le risorse derivanti dal contrasto all'evasione nell'ambito della sessione di bilancio.
  Il Governo rammenta come, in linea generale, l'andamento del credito al settore privato ha segnato un moderato rallentamento nel 2021, in particolare a partire dal secondo trimestre. Nonostante tale decelerazione, il livello dei prestiti resta elevato. L'attenuazione del ritmo di crescita dei prestiti bancari è ascrivibile all'espansione meno intensa di quelli alle società non finanziarie, mentre quelli concessi alle famiglie continuano a crescere.
  I prestiti alle famiglie hanno ripreso slancio beneficiando tanto della ripresa delle compravendite nel mercato immobiliare quanto dell'espansione del credito al consumo. Le compravendite di abitazioni hanno segnato un incremento tendenziale del 73,4 per cento nel secondo trimestre. Una dinamica Pag. 115 più contenuta ha invece caratterizzato la variazione sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie (corretti per tener conto degli effetti delle cartolarizzazioni).
  Nella NADEF, il Governo evidenzia inoltre come, con riferimento all'attività di valorizzazione del patrimonio pubblico, un rilevante contributo alla ripresa economica del Paese e al rilancio degli investimenti pubblici derivi dall'implementazione della Struttura Nazionale per la progettazione di beni ed edifici pubblici, finalizzata a migliorare la qualità e garantire la realizzazione di numerosi interventi di investimento che si svilupperanno sul territorio nei prossimi anni.
  Tra gli ambiti prioritari di azione della Struttura in fase di avvio vi sono gli interventi di ricostruzione per la riparazione, il ripristino o la demolizione e ricostruzione delle opere pubbliche dislocate nelle regioni interessate dagli eventi sismici del 2016, a supporto dell'Ufficio del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione Sisma Centro Italia 2016.
  Come ricordato, la NADEF reca in allegato il Rapporto sui risultati della lotta all'evasione fiscale contributiva e la Relazione sull'economia non osservata, relativa all'anno 2020, nonché il Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali.
  Il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, oltre a indicare i dati relativi al recupero delle somme evase, fornisce le stime del cosiddetto tax gap (la differenza tra gettito teorico e gettito effettivo) relativo alle entrate tributarie e contributive. Sono riportate, inoltre, le maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione da destinare al nuovo Fondo speciale per interventi di riforma del sistema fiscale e gli indirizzi sulle strategie per il contrasto dell'evasione. I dati si basano sulla Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione contributiva, allegata alla Nota, predisposta dalla Commissione di esperti istituita con il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 28 aprile 2016.
  Dai dati presentati emerge che nel triennio 2016-2018 – per il quale si dispone di un quadro completo delle valutazioni – si registra un gap complessivo in media di circa 105,9 miliardi di euro, di cui 94,3 miliardi di mancate entrate tributarie e 11,6 miliardi di mancate entrate contributive. Nel 2018, l'ammontare complessivo del tax gap, fiscale e contributivo, si assesta a circa 102,8 miliardi di euro, di cui 90,6 miliardi di euro di mancate entrate tributarie. Nel Rapporto si evidenzia un significativo trend di riduzione del tax gap nell'ultimo biennio 2018-2019 (i dati relativi al 2019 sono provvisori, in attesa della pubblicazione dei dati definitivi della contabilità nazionale). Nel 2019 si registra infatti una ulteriore importante riduzione, ascrivibile quasi esclusivamente al gap dell'IVA, che diminuisce di 5 miliardi di euro, passando da 32 miliardi di euro nel 2018 a 27 miliardi di euro nel 2019. Nel testo si indicano tra le cause del miglioramento nella compliance dell'IVA l'introduzione nel 2015, e la successiva estensione nel 2017, del meccanismo dello split payment e l'obbligo della fatturazione elettronica nel 2018 per alcune categorie di soggetti, successivamente generalizzato a tutti i contribuenti nel 2019. Per quanto riguarda la prevenzione e il contrasto all'evasione, nel 2020 il risultato annuale relativo all'obiettivo di riscossione complessiva è pari a 12,7 miliardi di euro di cui 3,3 miliardi derivano dalla riscossione coattiva, 8,2 miliardi dai versamenti diretti (somme versate a seguito di atti emessi dall'Agenzia delle entrate o accordi per deflazionare il contenzioso) e 1,2 miliardi dalle iniziative relative all'attività di promozione della compliance.
  Con particolare riferimento agli indirizzi sulle strategie per il contrasto dell'evasione il Governo indica che l'azione di contrasto sarà perseguita anche agevolando, estendendo e potenziando i pagamenti elettronici e riducendo drasticamente i costi delle transazioni cashless.
  L'Amministrazione fiscale (come indicato anche nell'Atto d'indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2021-2023) avrà come obiettivo quello di perseguire la semplificazione degli Pag. 116 adempimenti, il miglioramento dei servizi offerti per favorire l'assolvimento degli obblighi tributari e l'emersione spontanea delle basi imponibili, nonché di contrastare l'evasione attraverso mirati interventi di controllo e accertamento ex post all'esito di specifiche analisi di rischio.
  Quanto, infine, al Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, esso fornisce alcune indicazioni sulla riforma delle spese fiscali, che risultano, nella tabella contenuta nel Rapporto, ben 602. Il Governo ritiene che, il riordino delle spese fiscali debba essere inserito nel quadro di un più ampio e organico disegno di riforma fiscale. Si evidenzia nel Rapporto che la riforma del sistema tributario è certamente un'opportunità per rendere più efficiente la struttura del prelievo, limitandone gli effetti distorsivi sul sistema economico, facilitare il conseguimento degli obiettivi di equità verticale e orizzontale, migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e del mercato dei capitali. La riforma è anche l'occasione per riordinare un assetto normativo che nel corso del tempo è stato oggetto di molteplici interventi di carattere parziale e incrementale.
  Invita infine i colleghi a far pervenire qualsiasi contributo che ritengano opportuno ai fini della predisposizione di una proposta di parere sul presente provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 10 di domani mattina.

  La seduta termina alle 15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di atto aggiuntivo alla convenzione tra il ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle entrate per la definizione dei servizi dovuti, delle risorse disponibili, delle strategie per la riscossione nonché delle modalità di verifica degli obiettivi e di vigilanza sull'ente Agenzia delle entrate-Riscossione, per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2021.
Atto n. 302

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 661 del 22 settembre 2021, a pagina 198, prima riga, la parola: «Fragomeli» è sostituita dalla seguente: «Sani».