CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 marzo 2021
560.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 31 marzo 2021.

Audizione di Marco Troncone, amministratore delegato di ADR-Aeroporti di Roma Spa, sulla sperimentazione dei voli Covid tested.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.10 alle 15.15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 31 marzo 2021. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e la mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri.

  La seduta comincia alle 15.15.

  Raffaella PAITA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-05622 Pizzetti: Chiarimenti in merito allo sviluppo di una strategia nazionale per la decarbonizzazione del settore aereo.

  Luciano PIZZETTI (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luciano PIZZETTI (PD), replicando, accoglie positivamente gli intendimenti espressi dal sottosegretario, rimarcando peraltro che gli altri Stati europei sono andati ben oltre la fase di studio e approfondimento, e che sarebbe dunque opportuno attuare con essi una maggiore integrazione.

5-05623 Tasso: Iniziative per garantire la sicurezza della circolazione sulla strada statale 89 Garganica.

  Antonio TASSO (M-EUR-MAIE-PSI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), assumendosi inoltre l'impegno a verificare puntualmente il decorso del progetto.

  Antonio TASSO (M-EUR-MAIE-PSI), replicando, dichiara di apprendere con soddisfazione la disponibilità da parte del Governo di seguire il progetto. Rimarca che, trattandosi di un intervento molto atteso dal territorio, occorrerebbe avere chiaro il quadro operativo entro il corrente anno, in modo da far partire poi subito dopo i lavori.

5-05624 Baldelli: Iniziative volte a garantire la proroga dei permessi di accesso alle zone a traffico limitato non utilizzati a seguito delle misure di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.

  Simone BALDELLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Simone BALDELLI (FI), replicando, afferma di non comprendere, all'interno della risposta del sottosegretario, il richiamo alla quantificazione del numero dei permessi rilasciati da parte degli enti locali: argomenta che, se il principio è giusto, dev'essere posto con norma, e la norma va poi applicata. Dopo avere dichiarato di ritenere inaccettabile la situazione del prelievo tributario attualmente previsto per le autovetture, conclude che il problema sollevato dall'interrogazione parte da Roma, che è un contesto caratterizzato da evidenti Pag. 68criticità, ma non è circoscritto alla capitale, giacché interessa molti altri centri.

5-05625 Silvestroni e 5-05626 Maccanti: Iniziative per garantire la piena operatività delle sedi della motorizzazione civile, anche con riferimento all'emanazione del decreto relativo all'accreditamento del personale ausiliario.

  Ciro MASCHIO (FDI), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.

  Elena MACCANTI (LEGA), dopo aver ricordato l'importante lavoro svolto grazie all'impegno congiunto della Commissione, del sottosegretario Cancelleri e del direttore generale della Motorizzazione Alessandro Calchetti, che ha portato all'istituzione di un tavolo tecnico, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4). Aggiunge di essere molto lieto del modo costruttivo con cui è stato possibile portare avanti con la Commissione il lavoro relativo al tavolo tecnico, per cui è stato determinante l'apporto del dottor Calchetti, che ci tiene a ringraziare. Afferma di voler portare avanti tale indirizzo anche in futuro, in particolare quanto all'emanazione del decreto attuativo sul personale in quiescenza, che sarà il primo problema che porrà al prossimo direttore generale per la motorizzazione.

  Ciro MASCHIO (FDI), replicando, dichiara di apprezzare gli sforzi fatti, ma che essi non sono riusciti a trasmettersi sul territorio. Cita il caso di Verona, presso cui ha sede un ufficio della motorizzazione civile particolarmente importante, e che pure dispone di tre soli addetti privi di competenze ingegneristiche. Ricorda che non solo non è stato emanato il decreto attuativo sul personale in quiescenza, ma neppure quello sui tecnici esterni. In definitiva si appella al sottosegretario affinché chieda al prossimo direttore generale di effettuare una sorta di elettroshock per trasferire anche in periferia le buone intenzioni del Governo.

  Elena MACCANTI (LEGA), replicando, afferma che, vista la maggiore forza del nuovo esecutivo, sarà certamente possibile portare avanti il lavoro intrapreso, ed in particolare arrivare all'emanazione del decreto attuativo, che corrisponde comunque a una misura emergenziale. Occorrerà poi porre in essere misure di carattere strutturale: cita in particolare il superamento della legge n. 870 del 1986, in modo da arrivare ad un rilievo più qualificato della figura degli esaminatori, e l'esternalizzazione della revisione anche per i mezzi pesanti, come richiesto dal mondo dell'autotrasporto.

5-05627 Marino: Chiarimenti in merito all'emanazione dei decreti attuativi relativi alla messa in esercizio delle ferrovie turistiche.

  Bernardo MARINO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Bernardo MARINO (M5S), replicando, dichiara di apprendere con soddisfazione del parere reso dal MiBACT, nonché della convocazione di un tavolo con tutti i soggetti interessati. Auspica che tale lavoro possa concludersi entro la metà di aprile, in modo da rendere omogenea la totalità della disciplina relativa alle ferrovie turistiche.

5-05628 Paita: Iniziative volte ad eliminare la previsione che i serbatoi GPL sostituiti sui veicoli debbano rispettare lo spessore di quelli originariamente montati dal costruttore.

  Sara MORETTO (IV), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.

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  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Sara MORETTO (IV), replicando, ringrazia per la dettagliata risposta. Quanto alla condizione n. 2 rispetto alla possibilità di sostituire un serbatoio senza nulla osta del costruttore del veicolo, osserva peraltro come essa appaia non più attuale stante l'evoluzione tecnologica, ed insieme causa di costi molto elevati per gli operatori. Si chiede se non sia opportuno un maggior approfondimento sull'argomento.

  Raffaella PAITA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 31 marzo 2021. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e la mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri.

  La seduta comincia alle 15.50.

Modifica all'articolo 3 della legge 18 giugno 1998, n. 194, in materia di proroga della concessione dell'esercizio della tratta italiana della ferrovia Domodossola-Locarno.
C. 2663 Enrico Borghi.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 marzo 2021.

  Raffaella PAITA (IV), presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 16.30 della giornata odierna.

  Il sottosegretario Giancarlo CANCELLERI rileva come la questione del rinnovo della concessione della linea Domodossola-Locarno sia in realtà piuttosto complessa. La tratta collega due Stati diversi, uno membro dell'Unione europea e l'altro no; la Convenzione del 1918, che regola in proposito i rapporti fra Italia e Confederazione elvetica ha stabilito che i rinnovi debbano essere venticinquennali, ma mentre è stato agevole per la Svizzera rinnovare la concessione alla società ticinese, il discorso è diverso per l'Italia, giacché è ben possibile che norme unionali ci obblighino a mettere il rinnovo a bando. Ciò tra l'altro pone le due società concessionarie in una condizione di oggettiva disparità, penalizzando quella italiana.
  A fronte di una situazione così articolata, il Ministero degli affari esteri sta operando gli opportuni approfondimenti, anche per verificare se l'obbligo internazionale derivante dal trattato consenta di superare l'applicabilità della normativa dell'Unione europea.
  Dichiara che è già stata manifestata la disponibilità del Governo per una proroga triennale o anche quinquennale, ma ritiene importante attendere la verifica del Ministero degli affari esteri per vedere se non si possa andare oltre.
  Chiede di conseguenza che la Commissione sospenda temporaneamente, per una settimana circa, l'esame del provvedimento, in attesa di avere un quadro più chiaro.

  Enrico BORGHI (PD), relatore, riconosce la necessità dell'approfondimento prospettato dal sottosegretario, ma rimarca come esso debba essere svolto con la massima urgenza. Ricorda infatti come l'Ufficio federale dei trasporti della Svizzera abbia inviato in data 9 febbraio una comunicazione, prospettando l'urgenza di trovare una soluzione al problema e chiedendo di avere una risposta dall'Italia entro l'11 marzo.

  Raffaella PAITA, presidente, afferma che sarà cura della presidenza della Commissione arrivare ad un rapido risolvimento della questione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave «Moby Prince».
Doc XXII, n. 47 Andrea Romano e Doc XXII, n. 49 Potenti.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame delle proposte di inchiesta parlamentare all'ordine del giorno.

  Raffaella PAITA (IV), presidente, comunica che il gruppo Lega ha disposto la sostituzione ad rem del deputato Adolfo Zordan con il deputato Manfredi Potenti.

  Manfredi POTENTI (LEGA), relatore, rievoca brevemente le tragiche circostanze del disastro della nave Moby Prince, in cui persero la vita 140 persone e di cui a breve ricorre il trentennale. Appunto per portare luce su quanto è accaduto, la Lega e il PD hanno presentato separatamente la proposta dell'istituzione di una Commissione d'inchiesta: occorre chiarire alcuni aspetti che la magistratura non ha affrontato, in continuità con il lavoro già iniziato dalla Commissione di inchiesta istituita presso il Senato, venendo incontro al legittimo desiderio di verità e giustizia dei familiari delle vittime.
  Sottolinea come le due proposte siano sostanzialmente sovrapponibili, e come sia necessario fare presto, in modo da arrivare ad un risultato concreto entro la ricorrenza del 10 aprile.

  Andrea ROMANO (PD), relatore, ricorda come il disastro della Moby Prince sia stato insieme una grande strage sul lavoro e la peggiore tragedia della marina civile italiana.
  Come purtroppo a tutti noto, la nave Moby Prince, appartenente alla compagnia di navigazione Navarma S.p.A., in servizio nella tratta Livorno-Olbia a poche miglia dall'uscita del Porto di Livorno entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, ancorata nella rada del porto.
  Sul disastro si sono svolti il processo di primo grado presso il Tribunale di Livorno, iniziato il 29 novembre 1995 e conclusosi con la sentenza del 31 ottobre 1998, che assolse i quattro imputati perché «il fatto non sussiste». Il processo di secondo grado, tenutosi presso la III Sezione della Corte d'Appello di Firenze, il 5 febbraio 1999 ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado dichiarando di non doversi procedere nei confronti di uno degli imputati in ordine ai reati ascrittigli perché estinti per intervenuta prescrizione.
  In seguito, nel 2006, la procura della Repubblica di Livorno ha disposto la riapertura delle indagini preliminari sulla base dell'istanza depositata dall'avvocato Carlo Palermo per conto dei figli del comandante Ugo Chessa. A seguito di tali indagini, il 5 maggio 2010 la procura della Repubblica presso il tribunale di Livorno ha disposto l'archiviazione del procedimento penale, evidenziando che l'incidente fu «determinato in parte dall'errore umano e in parte da fattori causali concomitanti (l'insorgenza del particolare tipo di nebbia e lo speronamento proprio della cisterna n. 7 carica di liquido infiammabile; la responsabilità del comando del Moby nonché in parte dall'insufficienza delle regole al tempo vigenti per salvaguardare la sicurezza della navigazione in rada)».
  Successivamente alle conclusioni della Commissione parlamentare di inchiesta istituita presso il Senato della Repubblica (con delibera 22 luglio 2015), che ha approvato la propria relazione finale il 22 dicembre 2017, le associazioni dei familiari delle vittime (Associazione 10 aprile-Familiari Vittime Moby Prince Onlus e Associazione 140) hanno fatto ricorso contro la sentenza della Corte di Appello. Il 2 novembre 2020, il Tribunale civile di Firenze ha respinto tale richiesta di risarcimento in quanto «il diritto risarcitorio deve ritenersi prescritto per il decorso di due anni dei termini dalla data della sentenza divenuta irrevocabile».
  Afferma che questo esito giudiziario – l'assenza di una qualsiasi responsabilità penale – non può essere accettato, e per venire incontro al desiderio di giustizia dei familiari delle vittime, e per rispetto alla coscienza civile di questo Paese. Pag. 71
  Richiama in proposito il lavoro svolto dalla Commissione di inchiesta istituita presso il Senato, che ha accertato l'assenza di banchi di nebbia, ha verificato il prodursi di un'esplosione a bordo e ha messo in discussione la tempestività dei soccorsi.
  L'istituzione della Commissione si rende dunque necessaria per completare il lavoro svolto dal Senato, che ha dimostrato come i presupposti delle inchieste giudiziarie non siano più attuali. Occorre dunque completare il quadro probatorio e chiarire le zone d'ombra rimaste.
  Venendo al contenuto delle proposte, l'articolo 1 della proposta n. 47 (Andrea Romano) specifica che il compito della Commissione è di accertare le cause della collisione del traghetto Moby Prince con la petroliera Agip Abruzzo, avvenuta il 10 aprile 1991 nella rada del porto di Livorno, e le circostanze della morte di 140 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio in conseguenza della collisione. Il comma 2 richiede che la Commissione presenti alla Camera dei deputati, ogni sei mesi, una relazione sullo stato dei propri lavori e che li concluda entro due anni dalla sua costituzione presentando alla Camera dei deputati una relazione sull'attività svolta e sui risultati dell'inchiesta. Sono ammesse relazioni di minoranza.
  L'articolo 1, comma 2, della proposta n. 49 (Potenti), oltre a richiedere che la Commissione riferisca alla Camera almeno annualmente nonché alla fine dei propri lavori circa i risultati dell'attività svolta, specifica che la Commissione ha i seguenti compiti: a) ricercare e valutare eventuali nuovi elementi che possano integrare le conoscenze sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince acquisite mediante i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta istituita con deliberazione del Senato della Repubblica 22 luglio 2015; b) esaminare le procedure, le modalità e i mezzi con cui sono stati organizzati e attuati i soccorsi in mare, le circostanze nelle quali essi sono stati condotti e ogni altro fatto utile a individuare eventuali responsabilità di individui o enti pubblici o privati in ogni fase, anche successiva allo svolgimento degli eventi; c) verificare la compiutezza e l'efficacia dell'attività investigativa, anche valutando se siano intervenuti inadempienze, condizionamenti o ritardi nella direzione e nello svolgimento di essa.
  Quanto alla struttura della Commissione, ai poteri di indagine e ai relativi limiti, alla regolamentazione e alle disposizioni relative al segreto, le due proposte presentano molti elementi di analogia e talune differenze.
  La composizione della Commissione è definita, in entrambe le proposte, all'articolo 2 e comprende venti deputati, nominati dal Presidente della Camera dei deputati in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo. Circa la nomina del presidente della Commissione, la proposta n. 47 (Andrea Romano) prevede che sia il Presidente della Camera dei deputati, entro dieci giorni dalla nomina dei componenti, a nominare il presidente della Commissione, scegliendolo al di fuori dei venti componenti, mentre due vicepresidenti e due segretari sono eletti dai componenti della Commissione nell'ambito della medesima applicando le disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati. Con gli stessi criteri e con la stessa procedura si provvede all'eventuale sostituzione di componenti della Commissione in caso di dimissioni o di cessazione dalla carica ovvero qualora sopraggiungano altre cause di impedimento. La proposta n. 49 (Potenti) prevede invece la nomina del presidente da parte della Commissione stessa, nella sua prima seduta, che viene convocata dal Presidente della Camera, e nella quale si eleggono anche due vicepresidenti e due segretari applicando le disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati.
  L'articolo 3 prevede, in entrambe le proposte, che la Commissione proceda alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e con le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria e che non possa adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione nonché alla libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento Pag. 72 coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale. Per i segreti d'ufficio, professionale e bancario, entrambe le proposte prevedono che si applichino le norme vigenti e sia sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale nell'ambito del mandato. Per il segreto di Stato la proposta n. 47 (Andrea Romano) prevede che si applichino le norme vigenti e la proposta n. 49 (Potenti) specifica che si applica quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente la materia.
  Per le audizioni a testimonianza rese davanti alla Commissione, la proposta n. 47 (Andrea Romano) (articolo 3, comma 3) prevede che si applichino le disposizioni del Codice penale relative ai delitti contro l'attività giudiziaria.
  Circa la richiesta di atti e documenti, entrambe le proposte prevedono la facoltà della Commissione di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso, presso l'autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto. Si prevede che la Commissione garantisca il mantenimento del regime di segretezza fino a quando gli atti e i documenti trasmessi in copia siano coperti dal segreto e che la Commissione stabilisca quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Si stabilisce inoltre che debbano essere coperti dal segreto gli atti e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari (articolo 4 della proposta n. 47 e articolo 3, commi da 3 a 6, della proposta n. 49). La proposta n. 47 (Andrea Romano) specifica inoltre che sulle richieste a essa rivolte l'autorità giudiziaria provveda ai sensi dell'articolo 117 del codice di procedura penale e che l'autorità giudiziaria possa trasmettere copie di atti e di documenti anche di propria iniziativa (articolo 3, comma 2), nonché (comma 4) che la Commissione acquisisca ed esamini la documentazione raccolta e le relazioni presentate dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince, istituita nella XVII legislatura.
  L'obbligo del segreto è definito in modo analogo da entrambe le proposte (articolo 5 della proposta n. 47 e articolo 4 della proposta n. 49): i componenti la Commissione, il personale addetto alla stessa e ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta, oppure ne viene a conoscenza per ragioni d'ufficio o di servizio, sono obbligati al segreto per tutto quanto riguarda gli atti e i documenti; la proposta n. 47 (Andrea Romano) specifica che l'obbligo permane anche dopo la cessazione dell'incarico e che riguarda anche i funzionari addetti alla Commissione.
  Per l'organizzazione della Commissione si prevede in entrambe le proposte l'adozione di un regolamento interno, approvato dalla Commissione prima dell'inizio dell'attività di inchiesta. Inoltre ciascun componente può proporre la modifica delle norme regolamentari (articolo 6 della proposta n. 47 e articolo 5 della proposta n. 49). Le sedute della Commissione sono pubbliche; la Commissione può comunque deliberare di riunirsi in seduta segreta.
  La proposta n. 47 (Andrea Romano) prevede che la Commissione possa avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria nonché di tutte le collaborazioni che ritenga opportune, mentre la proposta n. 49 (Potenti) specifica che la Commissione può avvalersi di tutte le collaborazioni che ritenga necessarie, di soggetti interni o esterni all'amministrazione dello Stato autorizzati, ove occorra e con il loro consenso, dagli organi a ciò deputati e dai Ministeri competenti e che con il regolamento interno sia stabilito il numero massimo di collaborazioni.
  Le spese per il funzionamento della Commissione, stabilite nel limite massimo di 30.000 euro annui dalla proposta n. 47 (Andrea Romano) e di 80.000 euro annui dalla proposta n. 49 (Potenti), sono poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati. Per lo svolgimento delle sue funzioni la Commissione fruisce di personale, locali e strumenti operativi messi a Pag. 73disposizione dal Presidente della Camera dei deputati.
  Conclude affermando che, per quanto l'istituzione di una Commissione bicamerale darebbe maggiore solennità all'inchiesta, la via di una Commissione monocamerale gli appare più praticabile e immediata, vista anche l'imminenza del trentesimo anniversario del disastro.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) afferma che la propria parte politica guarda con favore all'istituzione della Commissione. Ricorda infatti come l'onorevole Berti avesse presentato la proposta dell'istituzione di una Commissione bicamerale sul medesimo argomento, ma stia ora modificando la Commissione in monocamerale per abbinare la propria proposta a quelle dei colleghi.

  Bernardo MARINO (M5S) manifesta ampia soddisfazione per l'iniziativa, ricordando come le 30 vittime del disastro, nonché il capitano, fossero di origine sarda.

  Raffaella PAITA, presidente, esprime il vivo desiderio di approvare le proposte entro il termine del 10 aprile, trentennale del disastro. Consiglia di addivenire ad un testo unificato, proponendo poi un termine emendamenti molto ristretto, per arrivare a svolgere l'esame mercoledì e a votare giovedì.

  Manfredi POTENTI (LEGA), relatore, concorda sull'indirizzo indicato dalla presidente, in modo da arrivare ad un'approvazione che sia la più rapida possibile.

  Andrea ROMANO (PD), relatore, si unisce all'auspicio dell'onorevole Potenti e manifesta il desiderio di arrivare ad un rapido abbinamento dei vari testi presentati.

  Raffaella PAITA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 31 marzo 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.15 alle 16.40.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato svolto:

  Legge quadro in materia di interporti.
  C. 1259 Rotelli.