CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 marzo 2021
555.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 3

GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 24 marzo 2021. — Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 14.30.

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 9 marzo 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3). Ricorda che nella seduta del 22 dicembre 2020 la relatrice, deputata Giuditta Pini, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 9 marzo scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputata Monica Faenzi ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.

  Giuditta PINI (PD), relatrice, ricorda che il documento in titolo riguarda un procedimento civile pendente presso il tribunale di Grosseto, originato da una citazione per danni nei confronti della ex deputata Monica Faenzi da parte del dott. Domenico Fimmanò, che rivestiva fino al 2011 la funzione di segretario comunale a Castiglione della Pescaia (Grosseto). L'allora segretario comunale citò in giudizio l'ex deputata Faenzi per dichiarazioni rese alla stampa, con le quali gli venivano attribuite responsabilità in ordine alla vicenda della presentazione di una lista elettorale alle elezioni comunali del 2011, che fu respinta in quanto compilata in modo non conforme alle previsioni di legge. Ricorda l'ex Pag. 4deputata Faenzi, nell'audizione del 9 marzo scorso ha riferito che il segretario comunale si assunse il compito di provvedere alla compilazione e alla presentazione della lista e, dopo averlo assolto in maniera evidentemente non soddisfacente, si sottrasse ad ogni successivo tentativo di contatto finalizzato all'ottenimento di spiegazioni da parte dei sostenitori della lista respinta; egli, infine, citò in giudizio l'ex deputata per le dichiarazioni rese in merito alla vicenda. In sostanza, l'ex deputata Faenzi ha ribadito la versione dei fatti contenuta negli articoli di stampa che hanno originato la citazione per danni da parte del dott. Fimmanò. Secondo tale versione vi fu sicuramente negligenza da parte del segretario comunale; in proposito l'ex deputata ha precisato che della veridicità della sua versione potrebbero testimoniare anche i componenti della giunta comunale di Castiglione della Pescaia di allora. L'on. Faenzi ha confermato tuttavia che in sede giudiziale non vi è stato alcun accertamento di responsabilità del segretario comunale. Rileva che, a fronte di dichiarazioni che prospettavano responsabilità del segretario comunale, tutti i ricorsi in sede amministrativa contro il rigetto della lista sono stati respinti e che non vi sono atti tipici dell'attività parlamentare dell'on. Faenzi sulla vicenda in questione. Ricorda infine che della vicenda si occupò la Giunta per le autorizzazioni della XVI legislatura, dedicandovi cinque sedute, a partire da quella del 28 marzo 2012. In particolare la Giunta considerò unanimemente opportuno che fosse esperito un tentativo di conciliazione. Nella seduta dell'8 maggio 2012 fu ascoltata l'interessata – allora deputata in carica – la quale sottolineò «il carattere squisitamente politico e non già personale della disputa», che ne avrebbe impedito la composizione «sul piano di una transazione privata» e riferì di avere sporto una denunzia per irregolarità elettorali presso la competente procura della Repubblica. Nella seduta del 23 maggio 2012, la Giunta approvò a maggioranza la proposta del relatore, on. Mario Pepe, nel senso dell'insindacabilità. La deliberazione di insindacabilità allora adottata dalla Giunta era motivata dalla «indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali.
  Tanto premesso, ritiene che, prima di formulare la proposta sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, possa essere esperito un nuovo tentativo di conciliazione, che, in ragione del tempo trascorso e della valutazione di elementi quali l'esito giudiziale degli esposti a suo tempo presentati e l'assenza di atti tipici dell'attività parlamentare svolta dall'on. Faenzi, potrebbe ora conseguire un esito diverso rispetto a quanto avvenne nella XVI legislatura, dato che le motivazioni che indussero l'allora deputata Faenzi a respingere quel tentativo oggi, per le ragioni sopra esposte, potrebbero essere probabilmente superate.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, vista la proposta della relatrice, propone di dare mandato all'on. Pini per esperire in tempi brevi un ulteriore tentativo di definizione bonaria della controversia. Rinvia pertanto il seguito dell'esame del documento in titolo ad altra seduta.

  (La Giunta concorda).

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria nel 2013, durante la XVII legislatura, e mantenuta all'ordine del giorno in questa legislatura, sulla quale ha affidato l'incarico di relatore al deputato Pietro Pittalis, Pag. 5che invita a illustrare alla Giunta la questione.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento civile pendente presso il tribunale di Roma, originato da una citazione per danni nei confronti dell'ex deputato Pietro Tidei, deputato della XVI legislatura, da parte di Giovanni Moscherini, all'epoca dei fatti sindaco del comune di Civitavecchia, in provincia di Roma.
  La domanda in titolo riguarda affermazioni dell'allora deputato Tidei, nel mese di ottobre del 2009, diffuse a mezzo stampa. Ricorda che la questione fu già nella scorsa legislatura all'esame della Giunta, che se ne occupò in diverse sedute a partire dal 16 luglio 2013 – quando l'on. Tidei fu ascoltato in audizione e consegnò documentazione, consistente in articoli di stampa e atti di sindacato ispettivo relativi alla gestione del porto e all'amministrazione del comune di Civitavecchia – fino al 14 gennaio 2015. Riferisce che l'8 ottobre del 2009 la stampa locale e nazionale diffuse la notizia secondo cui l'allora sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, sarebbe stato colpito da un provvedimento giudiziario di espulsione da Cuba, accusato di un grave reato. La notizia era stata anticipata il giorno precedente nel corso di una conferenza stampa indetta da un politico locale, anch'egli citato per danni dal Moscherini unitamente agli autori di alcuni articoli di stampa e ai direttori delle relative testate. Sin dai giorni immediatamente successivi alla notizia, articoli di stampa evidenziavano elementi circa la falsità del documento giudiziario e quindi della notizia medesima, ma in data 11 ottobre 2009 fu pubblicata un'intervista al Tidei sull'edizione locale del quotidiano «Il Messaggero» titolata «Invece è tutto vero». Il successivo 14 ottobre 2009 sul quotidiano locale «La Provincia» era riportata la notizia che Tidei preannunciava una interrogazione parlamentare su tale vicenda e ulteriori commenti con cui – sia pure in tono dubitativo – il Tidei accreditava la notizia riferita al Moscherini; sullo stesso quotidiano, il 16 ottobre 2009, si riferiva che il Tidei non aveva presentato alcuna interrogazione parlamentare sulla questione, legata ad aspetti privati. Per queste affermazioni il Moscherini citò per danni il Tidei, il quale – nella propria difesa in giudizio – ha precisato di non aver mai accusato Moscherini, di non aver diffuso la notizia in prima persona e di non essersi mai espresso nel senso della veridicità del documento che aveva originato lo scandalo, come invece si desumerebbe dalla, a suo dire, erronea sintesi giornalistica. Inoltre il Tidei ha precisato che l'intervista intitolata «Invece è tutto vero» non sarebbe stata rilasciata – come sostenuto dal Moscherini – dopo l'accertamento della falsità della sentenza cubana (comunque a suo giudizio da definire sulla base di fonti certe) ma sarebbe invece «coeva alla pubblicazione della conferenza stampa indetta dal Moscherini per chiarire la sua posizione». Infine, la difesa dell'ex deputato Tidei ha sollevato eccezione di insindacabilità, respinta dalla I sezione del Tribunale di Roma.
  Ricorda che l'on. Tidei fu ascoltato dalla Giunta nella seduta del 16 luglio 2013. In quella occasione, egli precisò preliminarmente che la controversia giudiziaria affondava le radici nelle sue costanti iniziative politiche di approfondimento, di monitoraggio e di controllo sulla gestione dell'autorità portuale di Civitavecchia, per lungo tempo diretta dal Moscherini, consegnò alla Presidenza copia di numerosi atti di sindacato ispettivo da egli presentati e relativi all'attività di Moscherini quale titolare della suddetta autorità. Precisò che, successivamente, le divergenze si erano acuite in conseguenza della contesa politica con il Moscherini, con il quale si avvicendò nella carica di sindaco di Civitavecchia. Venendo al caso di specie, chiarì di non aver mai in alcun modo diffuso in prima persona notizie riferite alla vicenda cubana del Moscherini né di averne accreditato la veridicità. Precisò infatti che la notizia fu divulgata da un esponente politico locale di una forza politica diversa dalla sua e ribadì che, nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, egli si sarebbe limitato ad esprimere preoccupazione con riguardo alle possibili pregiudizievoli ricadute istituzionali che la vicenda avrebbe potuto avere nella gestione Pag. 6del comune, tanto più che i reati di cui si parlava sono perseguibili anche nel territorio nazionale. Ricordò che, proprio in ragione dei profili legati al suo interesse per il buon andamento della amministrazione comunale, aveva preannunciato uno specifico atto di sindacato ispettivo, e che aveva poi desistito da tale proposito in quanto era stata diffusa la notizia che fosse in corso un procedimento penale per accertare i profili della vicenda.
  Riferisce quindi che, successivamente all'audizione, l'on. Tidei fece sapere alla Giunta che era in corso un tentativo di definizione della questione in sede extragiudiziale, relativo a diverse vicende giudiziarie. Per questo motivo, la Giunta rinviò per tre volte (sedute del 9 ottobre 2013, 17 dicembre 2014 e 14 gennaio 2015) l'esame della domanda di deliberazione sull'insindacabilità delle dichiarazioni del Tidei, in vista di una preannunciata positiva conclusione del tentativo di conciliazione. Dopo l'ultimo rinvio la Giunta non si occupò più della vicenda. In conclusione, rileva che non è stato possibile individuare atti presentati o interventi svolti in sedi parlamentari proprie dal deputato Tidei con riferimento alla vicenda: gli atti di sindacato ispettivo consegnati alla Giunta nel corso dell'audizione nella scorsa legislatura non hanno alcuna relazione con essa, essendo relativi all'attività del Moscherini di amministratore del porto e della città di Civitavecchia. Rileva inoltre che, come confermato anche dallo stesso Tidei nel corso della citata audizione, l'interrogazione parlamentare preannunciata in una delle interviste, nonché nella memoria difensiva in giudizio, non fu mai presentata; fa, ad ogni modo, presente che tale atto sarebbe comunque stato successivo e non precedente alle dichiarazioni all'origine della richiesta risarcitoria. Si riserva quindi di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessato e del dibattito che ne seguirà. A tal proposito, evidenzia che sarà certamente opportuno chiedere informazioni all'interessato degli sviluppi del tentativo di conciliazione di cui ripetutamente prefigurò alla Giunta, nella scorsa legislatura, il probabile esito positivo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'interessato a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive.

Comunicazioni del Presidente.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che in data 23 marzo 2020 è stata assegnata alla Giunta una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità trasmessa dal tribunale di Monza – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 7801/18 RGNR – n. 131/21 RG GIP) nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi. I fatti all'origine della vicenda risalgono al 2018 e scaturiscono da un articolo a firma del deputato Sgarbi intitolato «La giustizia di Caselli e il diritto di Casellati» apparso nella prima pagina del quotidiano «Il Giornale» nonché sull'edizione on-line, pubblicato il 28 marzo 2018, che il dottor Gian Carlo Caselli, magistrato in quiescenza, ha ritenuto lesivo della propria reputazione.
  Comunica infine, in merito al calendario dei lavori della prossima settimana, che si riserva di convocare sia l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sia la Giunta plenaria per il prossimo mercoledì 31 marzo 2021.

  (La Giunta prende atto).

  La seduta termina alle 15.