CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 marzo 2021
554.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 163

RISOLUZIONI

  Martedì 23 marzo 2021. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI.

  La seduta comincia alle 15.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, comunica che è entrata a far parte della Commissione la deputata Rosa Menga, alla quale rivolge, a nome della Commissione, un cordiale augurio di buon lavoro. Comunica, inoltre, che ha cessato di far parte della Commissione il deputato Nicola Acunzo.

7-00156 Rizzetto: Applicazione della normativa in materia di contratti a tempo determinato introdotta dal cosiddetto decreto-legge «Dignità».
(Seguito discussione e rinvio – Abbinamento delle risoluzioni 7-00167, 7-00538 e 7-00615).

  Debora SERRACCHIANI, presidente, avverte che nella seduta odierna proseguirà la discussione della risoluzione n. 7-00156 Rizzetto, concernente l'applicazione della normativa in materia di contratti a tempo determinato introdotta dal cosiddetto decreto-legge «Dignità», rinviata nella seduta del 28 luglio 2020.
  Comunica che, successivamente, sono state presentate le risoluzioni 7-00167 Viscomi, 7-00538 Polverini e 7-00615 Cubeddu, le quali, vertendo sul medesimo argomento, verranno discusse congiuntamente alla risoluzione 7-00156 Rizzetto.
  Chiede, quindi, ai firmatari di tali risoluzioni se intendano intervenire per illustrare i loro atti di indirizzo.

  Sergio TORROMINO (FI), intervenendo per illustrare la risoluzione 7-00538 Polverini, di cui è firmatario, osserva che la vicenda da cui l'atto di indirizzo ha preso le mosse può considerarsi, almeno in parte, superata, in quanto la società subentrante nell'appalto non ha proceduto al licenziamento Pag. 164 collettivo dei centosette lavoratori della Abramo Customer Care S.p.A. impiegati sulla commessa «Roma Capitale», avendo applicato la normativa relativa alla cosiddetta clausola sociale. Tuttavia, la risoluzione mantiene pienamente la sua attualità in quanto pone l'attenzione sulla necessità di applicare correttamente la disciplina sulla clausola sociale, a cominciare dalla sua previsione nei bandi della società Consip. Inoltre, essa sollecita il Governo ad adottare ogni misura utile a scongiurare il licenziamento collettivo di tutti i lavoratori della Abramo Customer Care S.p.A. di Crotone a seguito dell'avvio da parte dell'azienda della procedura di concordato preventivo, che avrebbe conseguenze gravissime su un territorio già piegato dalla crisi economica.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, preso atto delle precisazioni del collega Torromino, osserva che il tema della clausola sociale sembra pienamente compatibile con i contenuti delle altre risoluzioni in discussione e, pertanto, esso potrebbe essere opportunamente sviluppato in un'eventuale testo unitario che la Commissione potrebbe approvare al termine della discussione congiunta degli atti di indirizzo.

  Paolo ZANGRILLO (FI), a nome del gruppo Forza Italia, concorda con le considerazioni della presidente, che ringrazia per la sensibilità dimostrata sul punto.

  Antonio VISCOMI (PD), intervenendo per illustrare la risoluzione 7-00167, di cui è primo firmatario, ricorda che tutte le risoluzioni oggi in discussione muovono dalle vicende della Abramo Customer Care S.p.A., sviluppando tuttavia un ragionamento più generale avente ad oggetto, in particolare, la disciplina dei contratti a termine. Ravvisa in tutti i testi in discussione la volontà di ragionare su come coniugare la disciplina giuridica, a partire da quella relativa al contratto a tempo determinato, con le esigenze organizzative delle imprese. La sua risoluzione, in particolare, impegna il Governo ad adottare le iniziative più opportune per incentivare la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, rimettendo alla contrattazione collettiva il compito di definire le causali per i rinnovi e le proroghe di tali contratti.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), intervenendo per illustrare la risoluzione 7-00615, di cui è primo firmatario, dichiara preliminarmente di non concordare sull'esistenza di una relazione tra la vicenda della Abramo Customer Care S.p.A. e la disciplina del contratto a termine introdotta dal decreto «Dignità», dal momento che – come evidenziato anche nel proprio atto di indirizzo – la crisi della società appare più strettamente connessa con le difficoltà vissute dal settore dei call center, in ragione della riduzione delle relative attività e, quindi, del fatturato, dell'assenza di una valida strategia industriale nonché della rigidità dei costi. Richiamando le premesse del proprio atto di indirizzo, evidenzia che i dati statistici riferiti al periodo precedente alla pandemia dimostrano il successo del decreto «Dignità», il quale, peraltro, reca una disciplina sufficientemente elastica da potere essere adattata anche ai periodi di crisi. Nel sottolineare che la sua risoluzione è volta ad impegnare il Governo a ricercare le soluzioni più opportune per la tutela dei lavoratori della Abramo Customer Care S.p.A., invita ad affrontare la questione rifuggendo da impostazioni ideologiche volte a mettere in dubbio la validità della disciplina introdotta dal decreto «Dignità» sui contratti a tempo determinato.

  Paolo ZANGRILLO (FI), concordando con l'opportunità di superare le impostazioni ideologiche nell'affrontare i temi in discussione e, più in generale, le questioni relative al mercato del lavoro, sottolinea la necessità di attenersi ai dati, che certificano il fallimento della disciplina dei contratti a termine introdotta dal decreto «Dignità». Nei fatti, inoltre, tale fallimento è dimostrato dalla sospensione della vigenza di tale disciplina, introdotta dal precedente Governo e confermata da quello attuale, per arginare gli effetti della crisi generata dalla pandemia. A suo parere, inoltre, tale Pag. 165disciplina non funziona nemmeno in periodi di normalità, perché, come sanno tutti coloro che conoscono le dinamiche dell'occupazione, il contratto a termine e quello di somministrazione sono gli strumenti principali con i quali si accede al mercato del lavoro e gli imprenditori vi fanno ricorso, nonostante la loro maggiore onerosità, proprio per la flessibilità che li caratterizza e per la possibilità di successiva stabilizzazione del lavoratore adeguatamente formato.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) sottolinea che la sospensione della disciplina del contratto a termine introdotta dal decreto «Dignità» è motivata esclusivamente dall'eccezionalità della attuale crisi e non mette assolutamente in discussione l'impianto della normativa. Ritiene, inoltre, che il giudizio sulla sua efficacia non possa essere espresso sulla base dell'attuale situazione di emergenza, ma debba considerare i dati positivi riguardanti il periodo precedente.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, ritiene che gli approfondimenti sul tema dei contratti a termine, stimolati dalle risoluzioni in discussione, dovranno iscriversi nell'ambito di un ragionamento complessivo sulla disciplina di tali contratti, considerando in ogni caso che gli attuali andamenti degli occupati a tempo determinato sono senza dubbio influenzati dalle gravi conseguenze della pandemia sul nostro sistema economico.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 23 marzo 2021.

Audizioni nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 1033 Tripiedi, recante modifiche al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67, concernenti l'accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini.
Audizione di rappresentanti della Commissione nazionale paritetica per le casse edili (CNCE).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.20 alle 15.40.

Audizione di rappresentanti della Società italiana di medicina del lavoro (SIML).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.40 alle 16.