CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 febbraio 2021
534.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 4

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18.30 alle 18.40.

GIUNTA PLENARIA

  Martedì 23 febbraio 2021. — Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 18.40.

Comunicazioni del Presidente.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, all'esito della riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, testé svoltasi, comunica che sono pervenute alla Giunta tre nuove richieste di deliberazione in materia di insindacabilità.
  In data 23 dicembre 2020 è stata assegnata alla Giunta una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità trasmessa dal tribunale di Perugia – Ufficio Gip-Gup, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 2089/19 RGNR – n. 311/20 RG GIP) nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi. I fatti all'origine della vicenda risalgono al 2018 e scaturiscono da dichiarazioni rilasciate dal deputato Sgarbi prima alla testata giornalistica «Il Giornale.it» del 30 novembre 2018 e dopo, durante la trasmissione radiofonica di Radio 2 «I Lunatici» andata in onda il 2 dicembre 2018, entrambe nei confronti della dottoressa Laura Condemi, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma.
  In data 3 febbraio 2021 è stata assegnata alla Giunta una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità trasmessa dal tribunale ordinario di Roma – Sezione del giudice per le indagini preliminari, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) nei confronti della deputata Barbara Saltamartini. I fatti all'origine della vicenda scaturiscono da una querela sporta dal signor Maurizio Fabio Sanfilippo in relazione ad un post pubblicato dalla deputata Saltamartini il 4 settembre 2019, a seguito di alcune censure mosse dal signor Sanfilippo nei confronti del senatore Salvini.
  In data 12 febbraio 2021 è stata assegnata alla Giunta una richiesta di deliberazione Pag. 5 in materia d'insindacabilità trasmessa dal tribunale ordinario di Roma – Sezione 18a civile, nell'ambito di un procedimento civile (atto di citazione della senatrice Paola Taverna) nei confronti del deputato Andrea Ruggieri. La vicenda trae origine dalla querela sporta dalla senatrice Paola Taverna nei confronti dell'onorevole Andrea Ruggieri per espressioni da lui pronunciate nel corso della trasmissione televisiva «Quarta Repubblica» dell'11 marzo 2019 sulla rete Mediaset «Rete 4».
  Comunica inoltre che, in base alla periodica verifica dei procedimenti iscritti all'ordine del giorno della Giunta, risulta che il doc. IV-ter, n. 2, Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, è stato definito dalla seconda sezione civile della Corte d'appello di Brescia con sentenza del 21 ottobre 2020. La sentenza citata è stata acquisita in copia presso gli uffici giudiziari ed è agli atti della Segreteria. Essendo stato definito, tale procedimento sarà pertanto cancellato dall'ordine del giorno della Giunta.

  (La Giunta prende atto)

  In merito alla programmazione dei lavori, comunica che a partire dalla prossima settimana la Giunta tratterà il seguito dell'esame della richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità riguardante l'ex deputato Fabio Porta (Doc. IV-ter, n. 15, relatore on. Pettazzi) e il seguito dell'esame della richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità riguardante l'ex deputata Monica Faenzi (Doc. IV-ter, n. 3, relatrice on. Pini). Successivamente, la Giunta affronterà l'esame delle domande di deliberazione in materia di insindacabilità in ambito penale riguardanti l'ex deputato Khalid Chaouki (doc. IV-ter, n. 19, relatrice on. Gagliardi) e il deputato Luigi Di Maio (doc. IV-ter, n. 13, relatore on. Sarro), nonché l'esame delle domande di deliberazione in materia di insindacabilità in ambito civile riguardanti l'ex deputato Pietro Tidei (doc. IV-ter, n. 7, relatore on. Pittalis) e l'ex deputato Antonio Di Pietro (doc. IV-ter, n. 17, relatrice on. Giuliano).

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 15).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 13 gennaio 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 15).

  Lino PETTAZZI (LEGA), relatore, ricorda che, come già illustrato ai colleghi nella seduta della Giunta del 22 dicembre 2020, il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Roma, originato da una denuncia-querela nei confronti dell'ex deputato Fabio Porta da parte di Esteban Juan Caselli, senatore nella XVI legislatura, per il reato di diffamazione aggravata ex art. 595, comma terzo, del codice penale.
  La denuncia discende da un'intervista rilasciata dall'on. Fabio Porta alla testata giornalistica online ItaliachiamaItalia.it, pubblicata l'11 marzo 2018, nel periodo di prorogatio della XVII legislatura, per cui l'on. Fabio Porta era ancora deputato all'epoca dei fatti.
  Nell'intervista l'on. Porta (PD) denunciava asserite anomalie nei voti alla lista USEI in alcuni seggi di Buenos Aires, in relazione alle quali lo stesso Porta – che ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato – dichiarava di avere presentato un Pag. 6esposto alla magistratura. Nell'argomentare le ragioni per le quali a suo avviso i voti dell'USEI in Argentina presentassero anomalie, essendo passati dai 45 mila del 2013 ai 65 mila del 2018, di cui 60 mila nella sola Argentina, l'on. Porta affermava che «è una situazione inversa a quella che successe con Caselli, passato da 60 mila a 6 mila voti. In quell'occasione abbiamo avuto la prova dei suoi voti inesistenti». Il riferimento fatto dal Porta, ai voti conseguiti dal querelante, è alle elezioni per la XVI legislatura, svoltesi nel 2008, nelle quali il Caselli fu eletto al Senato nella lista «Il Popolo della libertà» e a quelle per la XVII legislatura, svoltesi nel 2013, nelle quali fu candidato nella lista «Italiani per la libertà» ma non risultò eletto.
  Nella querela si evidenzia che già in precedenza l'on. Porta aveva sostenuto che le elezioni politiche all'estero fossero viziate da brogli, che avrebbero coinvolto il querelante, sporgendo anche una denuncia alla magistratura relativamente alle elezioni del 2008, che pare tuttavia non aver avuto esiti significativi.
  A tal proposito, si rileva che – nell'intervista dell'11 marzo 2018 di cui si tratta nella denuncia – compare la seguente affermazione dell'on. Porta: «Il sospetto nel 2008 era addirittura che fossero stati compiuti atti illegali all'interno del consolato, su quei fatti indagava la magistratura ma purtroppo quel processo non è mai stato terminato».
  Si segnala, infine, che – secondo quanto riportato da fonti di informazione – l'ex senatore Caselli già in passato potrebbe aver querelato l'allora deputato in carica Porta per le sue affermazioni relative alle elezioni del 2008; al riguardo, si segnala tuttavia che non è mai pervenuta alla Giunta delle autorizzazioni nelle legislature XVI e XVII alcuna richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità.
  Nella seduta dello scorso 13 gennaio si è svolta in Giunta l'audizione dell'onorevole Porta, che era stato invitato a fornire i chiarimenti da egli ritenuti opportuni ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera. Nel suo intervento, l'onorevole Porta ha ribadito che, a suo avviso, nelle elezioni del 2018 vi sarebbero state gravi irregolarità nelle operazioni di voto in tutte le ripartizioni della circoscrizione Estero, e in particolare nella ripartizione America meridionale, nella quale egli era candidato al Senato della Repubblica. Su tali vicende, in particolare su presunti brogli in 32 sezioni elettorali di Buenos Aires per circa quindicimila voti complessivi, ha dichiarato di aver presentato sia un esposto in sede giudiziaria, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, sia un ricorso in sede parlamentare, attualmente in discussione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato. Ha inoltre precisato di avere citato, nel corso dell'intervista riferita ai fatti delle elezioni politiche del 2018, quanto avvenuto nelle elezioni del 2008, quando – a seguito di brogli che anche allora, a suo avviso, sarebbero avvenuti nelle sezioni elettorali di Buenos Aires – fu avviata un'inchiesta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma e venne presentato un ricorso al Senato della Repubblica. La denuncia, nel 2008, era rivolta nei confronti dell'operato del senatore italo-argentino Esteban Juan Caselli, che anche allora lo querelò per avere riferito dei fatti rispetto ai quali ha sottolineato, nel corso dell'audizione, di essersi attivato come deputato, con una serie di iniziative politiche e parlamentari. L'ex deputato Porta ha, infine, ribadito alla Giunta che egli continua ad occuparsi politicamente di tali vicende, soprattutto di quelle relative alle ultime elezioni.
  Sebbene nel corso dell'audizione non siano stati indicati specifici atti parlamentari, da qualificare come atti tipici riferibili in modo particolare alla vicenda relativa all'ex senatore Caselli nelle elezioni politiche del 2008, l'intervento dell'onorevole Porta conferma quanto già rilevato nella relazione da me svolta nella seduta della Giunta del 22 dicembre 2020, e cioè che nella sua attività parlamentare l'on. Porta si è occupato a più riprese delle modalità di svolgimento delle elezioni politiche nella circoscrizione estero e delle misure idonee a garantirne la regolarità. Tra gli atti dedicati dall'on. Porta alla questione della Pag. 7regolarità delle elezioni nella circoscrizione estero segnalo i seguenti.
  Nella XVI legislatura, dopo le elezioni del 2008, egli fu cofirmatario di una proposta di legge (AC 3663) di modifica della legge n. 459 del 2001, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero; nella relazione introduttiva di tale proposta si sosteneva che la scelta del legislatore di consentire l'esercizio del voto per corrispondenza «ha fatto sorgere dubbi sulla regolarità delle operazioni di voto». Il 3 novembre 2011, nel corso di un dibattito su mozioni, di una delle quali era cofirmatario, l'on. Porta intervenne esaminando i problemi concernenti l'organizzazione e la regolarità delle votazioni all'estero e formulando proposte in materia, per – secondo le sue parole – la «messa in sicurezza del voto degli italiani all'estero». L'on. Porta fu tra i firmatari di un ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta del 12 luglio 2012, sul «corretto svolgimento delle operazioni elettorali all'estero, per assicurare modalità di voto che ne garantiscano i requisiti della personalità e della segretezza» e di una interpellanza urgente (n. 2-01738) nelle cui premesse si diceva che «nelle consultazioni elettorali, oltre alle disfunzioni amministrative e ai problemi legati al mancato allineamento dei dati AIRE e consolari, si sono manifestati incresciosi episodi dei quali si sono interessate la magistratura e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato la quale, nel 2008, ha formulato una proposta di annullamento dell'elezione, che ha poi condotto alle dimissioni di un parlamentare eletto all'estero» e con la quale si chiedeva al Governo «se, prima delle consultazioni elettorali del 2013» non intendesse «nell'ambito dei poteri conferiti dall'ordinamento esercitare il proprio potere regolamentare per mettere in sicurezza il voto all'estero».
  Anche nella XVII legislatura, nel cui periodo di prorogatio si sono svolti i fatti che ci occupano, il Porta fu cofirmatario di una proposta di legge (AC 1955) di contenuto analogo a quello della proposta della precedente legislatura, nonché di un'altra proposta, l'AC 2413, nella cui relazione si ravvisa «la necessità di apportare dei correttivi che (...) assicurino il carattere personale del voto».
  Ricorda poi che, come già evidenziato nella seduta del 22 dicembre 2020 l'on. Porta – secondo quanto risulta da ricerche su fonti di informazione – ha fatto ripetutamente in altre sedi riferimento alle presunte irregolarità nelle elezioni del 2008. Con riferimento a tali elezioni, il senatore Sanna, del gruppo del Partito democratico, propose la costituzione di un comitato inquirente, motivata alla luce delle notizie riportate dai media su brogli e condizionamenti del voto. Tale proposta fu respinta dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che approvò invece a maggioranza la proposta del relatore di dichiarare valida l'elezione dei senatori eletti nella circoscrizione Estero, ripartizione America Meridionale, tra cui quella del senatore Caselli, che fu poi convalidata dal Senato nella seduta del 28 settembre 2011.
  Ricorda infine che nella corrente legislatura l'on. Porta ha presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato la quale, nella seduta del 20 dicembre 2020, ha ascoltato le risultanze del lavoro svolto a tale data dal Comitato di verifica appositamente costituito. Il mandato conferito dalla Giunta del Senato attiene al controllo di verbali delle sezioni elettorali, nonché di schede contenenti voti validi, le schede bianche, nulle e contestate. Il Comitato ha concluso la verifica delle schede di alcune sezioni e ha riferito alla Giunta che «rispetto a quanto segnalato dall'esposto, ad una prima, parziale valutazione (...) sono emersi la plausibilità ed il fumus delle circostanze di natura patologica lamentate dal candidato Porta, con riferimento all'identità di calligrafia che si sarebbe riscontrata nell'espressione dei voti di preferenza». Un componente del Comitato ha inoltre segnalato che, da notizie apprese informalmente, la Procura di Roma avrebbe disposto una perizia calligrafica sulle medesime vicende segnalate nell'esposto presentato dal candidato Porta. La Giunta ha quindi convenuto all'unanimità sulla proposta di audizione del Presidente dell'Ufficio centrale Pag. 8per la Circoscrizione Estero costituito presso la Corte d'appello di Roma; la Giunta ha inoltre convenuto all'unanimità di richiedere, per il tramite del Presidente del Senato, alla competente autorità giudiziaria ogni elemento informativo utile in ordine ad esposti presentati dal candidato Porta, al fine di verificare se sono state disposte perizie o ulteriori accertamenti.
  Ovviamente le vicende di cui si occupa attualmente la Giunta del Senato sono relative alle elezioni del 2018 e non a quelle del 2008, la cui menzione da parte dell'on. Porta quale termine di paragone è all'origine della querela dell'ex senatore Caselli.
  In conclusione si può certamente affermare che il tema dell'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero, con particolare riferimento alla regolarità delle elezioni, ha senza dubbio occupato in maniera rilevante l'on. Porta nelle due legislature nelle quali è stato membro della Camera dei deputati. Inoltre – per quanto non abbia mai fatto riferimento puntuale nei suoi interventi o atti ad irregolarità collegate, a suo avviso, all'elezione del senatore Caselli nel 2008 – egli ha sicuramente sostenuto in atti tipici dell'attività parlamentare la necessità di apportare modifiche legislative per garantire la regolarità delle elezioni, affermando anche, nelle premesse dell'interpellanza urgente sopra citata, della quale fu cofirmatario, che nel 2008 si erano «manifestati incresciosi episodi dei quali si sono interessate la magistratura e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato». Inoltre, anche il ricorso presentato innanzi a quest'ultima nella presente legislatura può essere considerato assimilabile a un atto tipico della sede parlamentare, analogo a quello presentato nella XV legislatura da altro candidato al Senato, di cui Porta – allora deputato e perciò impossibilitato a firmarlo – aveva comunque sostenuto le ragioni in sede politica.
  Alla luce degli elementi sopra esposti si può conclusivamente ritenere che, quando l'on. Porta ha citato le elezioni del 2008 in analogia a quelle del 2018 come esempio di elezioni viziate da irregolarità, egli abbia ripetuto un suo convincimento più volte espresso sia in sede parlamentare sia in altra sede.
  Formula pertanto la sua proposta nel senso dell'insindacabilità.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo alla prossima seduta nella quale si procederà con il voto della proposta del relatore.

  La seduta termina alle 19.